Genfest Italia 2024, insieme per prendersi cura

Gli appuntamenti e le iniziative in Italia dei giovani dei Focolari

di Aurelio Molè

Alcuni dei momenti più belli della nostra vita li abbiamo vissuti nei Genfest. Ognuno può sfogliare il proprio personale album di ricordi. Nel mio, uno dei miei momenti clou, ma non solo, è stato il Genfest del 1990. Il muro di Berlino, sembrava fino ad allora una barriera impossibile da rimuovere, eppure si sgretolò in pochi minuti nel novembre del 1989. Un mondo più unito si faceva storia concreta. Le frontiere si aprirono e, per la prima volta, era possibile incontrare centinaia di giovani dell’Est Europa. Dalla ex Yugoslavia fino alla Lituania. Dei popoli e dei giovani bellissimi, ancora incontaminati dal consumismo Occidentale, con cui era possibile sperimentare una unità di cuori palpabile. Nel 1990 San Giovanni Paolo II al Palaeur di Roma disse che il mondo unito «è la grande attesa degli uomini d’oggi, la speranza e, nello stesso tempo, la grande sfida del futuro» perché «è la via della pace». Parole quanto mai attuali in un mondo che vive una terza guerra mondiale a pezzi.

Il Genfest, deriva da gen “generazione nuova”, il settore giovanile dei Focolari, e da fest, festival. Nasce nel 1973 a Loppiano, una piccola cittadella dei Focolari vicino Firenze, quando non erano ancora state ideate le Giornate mondiali della gioventù e si ripete ogni sei anni radunando centinaia di migliaia di giovani dai cinque continenti per condividere attraverso esperienze, canti, coreografie, interventi la propria passione per la fraternità universale. L’ultima edizione si è svolta nel 2018 nelle Filippine, la prossima sarà in Brasile dal 12 al 24 luglio 2024 dal titolo “Insieme per prendersi cura” per costruire un mondo di fraternità al di là delle differenze culturali, etniche e religiose prendendosi cura del pianeta e delle persone, soprattutto le più vulnerabili. Si snoderà in tre fasi: volontariato, un evento centrale e la creazione di comunity per continuare a costruire un mondo più unito nel proprio territorio.

In Brasile, ad Aparecida, sono attesi seimila giovani e una diretta streaming in 120 Paesi, ma non tutti potranno partecipare. In Italia sarà possibile vivere una sorta di staffetta. Si comincia dalla Toscana. Dal 12 al 21 luglio si vive dapprima con le mani in pasta in una settimana di volontariato locale diffuso in città della Toscana come Firenze, Prato, Massa, Pistoia, Grosseto, Lucca e Pisa. In collaborazione con associazioni, parrocchie, case di accoglienza e nella cornice più ampia del Progetto Milonga “Embrace Humanity che da anni si occupa di volontariato internazionale.  Lo sguardo sarà rivolto a persone migranti che mettono a rischio la propria vita in cerca di speranza; a chi è costretto a vivere nella disumanità di una guerra; a chi è povero e affamato; a chi è escluso e emarginato dalla vita sociale o, discriminato per la sua appartenenza etnica, per l’identità di genere, perché persona con disabilità mentale o fisica; di chi è prigioniero di una dipendenza, di chi è anziano e solo. Non si tratta solo di azioni ma anche di formazione ai fenomeni e temi e di condivisione nella fase finale che avverrà a Loppiano dal 19 al 21 luglio. Tre giorni vissuti insieme con persone provenienti da varie regioni d’Italia e qualche Paese europeo. Sono previsti collegamenti in diretta con il Genfest internazionale del Brasile e la creazione di community per aree tematiche per formare dei gruppi in base agli interessi che potranno continuare le loro azioni sul territorio perché il Genfest non è solo un evento, ma un processo generativo che si spera continuo nel tempo.

«In Toscana – commenta Nadia Xodo, una delle organizzatrici – abbiamo notato un risveglio nelle comunità, un coinvolgimento con l’organizzazione di cene solidali, nell’ ospitare i giovani presenti nelle loro città, e una nuova coscienza nel prendere cura del proprio territorio».

Il modello è “Una città non basta” proposto da Chiara Lubich in cui invita a prendere le misure della città per cercare i poveri, gli abbandonati, gli orfani, i carcerati per non lasciare nessuno solo e dare sempre «una parola, un sorriso, il vostro tempo, i vostri beni» e condividere ogni cosa «momenti di gioia e di vittoria, di dolore e di fallimento, perché la luce non si spenga». «Ma “una città non basta”: sì, con Dio, una città è troppo poco. Egli è colui che ha fatto le stelle, che guida i destini dei secoli e con Lui si può mirare più lontano, alla patria di tutti, al mondo. Ogni nostro respiro sia per questo, per questo ogni nostro gesto, per questo il riposo e il cammino. Alla fine, facciamo in modo di non doverci pentire di aver amato troppo poco».

Dopo la Toscana, la Calabria che prenderà il testimone per tutto il Sud Italia coinvolgendo la Sicilia, la Campania, la Basilicata, la Puglia, la Sardegna e persone dalla Palestina, dall’Egitto per gettare ponti di fraternità sulle sponde del Mediterraneo. Tre gruppi sono al lavoro da tutte le regioni per il programma dal 26 al 30 luglio per un percorso immersivo e pratico di conoscenza della cultura della pace, della fraternità e della solidarietà. Le tre fasi del Genfest del Brasile saranno declinate anche il Calabria. La mattina del 27 luglio apertura a Lamezia terme (CZ) per andare in profondità su quello che è il primo “ambiente” dove viviamo, e cioè noi stessi, la nostra identità, chi siamo, verso dove andiamo e come prendersi cura di sé. Sono previsti anche collegamenti con il Genfest internazionale del Brasile e con gruppi di giovani in Ungheria e Giordania. Il pomeriggio si continua con la vita, con l’amore concreto, «con i muscoli», l’ascolto, la vicinanza: incontri con comunità di recupero, accoglienza di persone ai margini della società, di minori stranieri non accompagnati e ambiente con la pulizia delle spiagge, visite ad azienda agricole controcorrente che rifiutano di pagare il pizzo. Al tramonto è tempo di festa con una cena e una serata artistica nella piazza di Curinga (CZ) in collaborazione con la Proloco del Comune. La mattina del 28 luglio ci si sposta a Isola di Capo Rizzuto (KR) per approfondire con esperti il tema “Mediterraneo. Un caleidoscopio di crisi, sfide, opportunità”.  Sulla spiaggia di Cutro, nel pomeriggio, si ricorderà la tragedia del naufragio dei migranti con una Messa, l’incontro di alcuni protagonisti del tragico evento e un flash mob. Senza tralasciare la conoscenza delle bellezze culturali e naturali di Isola di Capo Rizzuto. La giornata conclusiva del 29 luglio sarà il giorno della creazione di community per continuare ad agire nel proprio territorio in base ai propri interessi, di tirare le conclusioni e di chiudere il Genfest con una grande festa sul lungomare di Lamezia terme aperto a tutti con cantanti, esperienze, testimoni, interventi.

«I protagonisti e gli ideatori sono i giovani – chiosa Gabriella Zoncapè, tra le organizzatrici –, ma gli adulti dei Focolari sono di supporto per la parte logistica. Si è avviato un processo di comunione, partecipazione, fraternità non solo all’interno dei Focolari, ma con associazioni, movimenti ecclesiali, scuole, comuni, diocesi». Il Genfest è già iniziato!

Per iscrizioni al Genfest in Calabria: link

Instagram: Genfest_ Calabria2024

Email: genfest.italia@gmail.com

Iscrizioni al Genfest Toscana a questo link

Info: giovanifocolaritoscana@gmail.com

LIBRO DEL GENFEST

SITO WEB GENFEST INTERNAZIONALE 




La sfida del “per sempre”: esperienze dal Corso per Fidanzati a Loppiano

Dal 7 al 10 marzo, le Famiglie Nuove dell’Italia hanno accolto a Loppiano 44 coppie provenienti da tutta Italia e anche da diverse nazioni che partecipavano al corso per fidanzati intitolato: “Chiamati all’Infinito – essere 1 rimanendo 2”. Il “per sempre” è stato il tema di fondo dell’incontro.

La sfida, raccolta dai fidanzati, è stata di immaginare il “per sempre” come scenario del loro stare insieme, anche in vista, per alcuni, del matrimonio cristiano che si sarebbe celebrato entro l’anno.

I temi affrontati, presentati da esperti, sacerdoti e psicologi, coppie di sposi e fidanzati, sono stati i più vari: dalla comunicazione nella coppia al sapersi perdonare; dall’affettività alla sessualità, dalla vocazione al sacramento del matrimonio.

Molto apprezzata la metodologia che comprendeva dinamiche di coppia e di gruppo, che hanno permesso di esprimersi attraverso giochi, disegni e musica.

Vibrante e costruttivo il confronto tra le coppie e con il team che ha curato il programma. La sfida dopo questo congresso, ha dichiarato una coppia, sarà potersi ritagliare momenti come quelli vissuti a Loppiano nel quotidiano. A proposito della cittadella, i partecipanti hanno segnalato come essa sia la sede ideale per corsi come questo.

La pace e la serenità che vi si respirano diventano elemento costitutivo dell’esperienza. «L’energia e l’amore donati da Loppiano – hanno affermato le coppie – sono sempre magici. E grazie a questo corso ne abbiamo avuto una prova concreta».

Ma passiamo la parola ai protagonisti: … sono stati giorni in cui abbiamo ascoltato testimonianze di coppie di sposi, di famiglie, hanno fatto luce su ogni ambito riguardante la relazione di coppia. In ognuna delle esperienze di coppia ascoltate, con il mio fidanzato ci siamo resi conto di aver ritrovato un “pezzo” di noi, del nostro vissuto, fatto di condivisione, comunione profonda, ma anche di tutte quelle difficoltà comuni ad ogni relazione affettiva. Durante il corso è venuto fuori anche quanto sia tutt’altro che facile mettere a nudo la propria anima, mostrare a chiunque, anche al proprio partner, fragilità e punti deboli.

Ed ancora: …questa esperienza condivisa a Loppiano è stata ricca e formante. Giorni intensi e impegnativi, soprattutto emotivamente. Fondamentale è stata l’occasione di potersi dedicare alla coppia con quei tempi che non avremmo mai trovato nella normale quotidianità, dedicarsi per intere giornate alla riflessione sia personale che condivisa ci ha fatto riscoprire e ci ha confermati nel sentimento d’amore che portiamo avanti da ben dieci anni da fidanzati verso l’esperienza del Sacramento del matrimonio.

 … E’ stato molto importante vedere come ogni coppia nella sua diversità è in grado di trovare una risposta propria e unica alle sfide della vita. Ora sappiamo che, come tutti, possiamo anche noi trovare assieme le nostre risposte.

“Beneaugurante” il messaggio lasciato da una coppia che dice: …siamo tornati a casa pieni di energia, Amore e con tanta voglia di sposarci e vivere per sempre insieme. Con alcune coppie siamo rimaste in contatto con la promessa di incontrarci presto e spesso perché ci siamo trovati subito in sintonia e perché vogliamo condividere insieme questo strepitoso cammino che stiamo percorrendo.

Tanti stimoli utili per la prossima edizione: maggior attenzione al tema dell’economia e degli stili di vita, dedicare più momenti al dialogo di coppia e in gruppo, nella consapevolezza che un corso di 4 giorni può dare gli strumenti: la sfida, come ha dichiarato una coppia, è ritagliarci questi momenti nella nostra quotidianità.




#Edc: cambio di testimone nella Segreteria Edc Italia

Passaggio generazionale nella Segreteria dell’Edc Italia: intervista ai nuovi responsabili, tutti protagonisti della “Costituente Giovani EdC” di qualche anno fa

A fine 2023 la Segreteria dell’ EdC Italiana ha rinnovato la sua composizione: dopo 5 anni Ornella Seca -responsabile- e Fabio Magrini -segretario- hanno passato il testimone alla gestione collegiale di Luca Guandalini, Maria Gaglione e Stefania Nardelli. I tre nuovi responsabili valuteranno nei prossimi mesi se e come integrare la segreteria. Questo avvicendamento è anche un significativo passaggio generazionale per l’ EdC Italiana. Per conoscerli meglio poniamo loro alcune domande.

Luca, cominciamo con te, di cosa ti occupi e da quanto tempo segui Economia di Comunione?

Luca Guandalini 02 400 rid«Attualmente sono consulente e formatore libero professionista in management e sostenibilità. Il primo contatto vero con l’EdC è stato attraverso l’imprenditore Pietro Comper che, a partire dal giorno della mia discussione di laurea, ha iniziato a coinvolgermi negli interventi che faceva nelle scuole. Da questo coinvolgimento e dalla riscoperta dell’EdC vissuta è nato poi un progetto per far conoscere in modo un po’ più strutturato ai ragazzi delle superiori l’esistenza di un’economia diversa, che è possibile perché già praticata e che dipende da ognuno di noi nelle scelte di ogni giorno. Da qui il coinvolgimento è poi aumentato quando ho cambiato lavoro e sono diventato libero professionista: cominciando a seguire alcune aziende sui modi di organizzare il lavoro o su aspetti di sostenibilità, ma sempre aiutando a conciliare obiettivi di “performance” economica con obiettivi di senso. Preziosa è stata, per esempio, l’esperienza di collaborazione con AIPEC al progetto europeo BEST(Boosting Environmental and Social Activities), per cercare di veicolare alcuni contenuti di EdC in una formazione per imprese ai primi passi per migliorare la propria sostenibilità. Dalla diffusione di quel progetto nelle scuole, arrivò poi la richiesta di aiutare la segreteria EdC seguendo l’aspetto della cultura “dal basso” ed eccomi qui.»

Maria, da qualche anno lavori nel comitato organizzatore di EoF, ultimamente poi sei stata nominata amministratrice delegata di EdiC SpA s.b., la società che gestisce il Polo Lionello, quale il tuo contributo alla EdC Italiana?

«In questo momento per me è come “unire i puntini” della storia, personale e lavorativa, Maria Gaglione Polo 400 riddegli ultimi 5 anni. Credo che l’Economy of Francesco (maggio 2019) sia una continuazione della profezia carismatica dell’Economia di Comunione, pur con le dovute differenze e specificità. Per cui il mio contributo all’EdC oggi si realizza prima di tutto cercando di occuparmi bene dell’EoF e custodendo il legame fra le due realtà. Inoltre, se la “casa di EoF” è il mondo intero perché i giovani sono ovunque e la “patria ideale” è Assisi perché Francesco è il modello a cui guardare, il Polo rappresenta la base operativa e, insieme ad Assisi, un luogo dello spirito – cioè delle ispirazioni, dell’ascolto, dell’incontro – per chi è stato chiamato a dare concretezza e ad assicurare sussidiarietà a questa vivace e giovane comunità di economisti e imprenditori impegnati in un processo di riflessione, impegno e azione attorno alle sfide di oggi, necessarie per una economia giusta, fraterna, sostenibile. Se poi facciamo un passetto indietro, l’inizio della mia storia con l’EdC è coincisa quasi da subito con il mio impegno al Polo: ero a Firenze per una supplenza a scuola e mi proposero di entrare nel CdA di EdiC spa.. Una fiducia immensa e un grande spazio di generosità che in punta di piedi e con lo zaino leggero accolsi, occupandomi in particolare della comunicazione e della formazione. Fino ad oggi e al nuovo incarico di Amministratore Delegato, che mi permette di continuare a sostenere e sviluppare il progetto dell’Economia di Comunione, attraverso la gestione e la promozione del Polo Lionello quale contesto valoriale, relazione e produttivo di riferimento.»

Stefania, tu lavori in AMU e negli anni passati ti sei occupata nella Segreteria EdC delle Povertà e del Terzo Settore che aderisce alla EdC. Immagino abbiate già lavorato al programma nazionale di quest’anno….

Stefania Nardelli 400 rid«Quando Ornella e Fabio ci hanno chiesto cosa avremmo fatto se loro fossero improvvisamente “partiti per la Thailandia”, dopo i primi attimi di sgomento, ci siamo detti che avremmo probabilmente chiamato subito tutti a raccolta, come si fa in una famiglia quando succede un fatto importante e bisogna discuterne. Dato che la nostra casa, la casa della famiglia EdC è il Polo Lionello, facendo coincidere le date con l’Assemblea dei soci della E.diC. Spa s.b., nelle date dal 24-26 maggio 2024, chiamiamo tutti a raccolta per una nuova edizione della Convention Edc Italia. Sarà una tre giorni di esperienze, buone pratiche, workshop e approfondimenti per rafforzare la comunione e accorciare le distanze. Il programma di quest’anno consiste quindi nel preparare insieme questo momento che sia di condivisione di quanto si sta portando avanti nell’EdC Italia ma anche di dialogo e confronto. Dato che esistevano già due tavoli di lavoro spontaneamente aperti su alcune tematiche, abbiamo proposto loro di diventare Circoli di Comunione, i circoli promossi nel 2022 dalla Commissione Internazionale EdC, in modo da allargare il confronto ad altri eventuali interessati sul territorio nazionale e aiutare a rilanciare la comunione nell’EdC.

Si tratta del Circolo del Terzo settore italiano dell’EdC che vuole raccogliere le associazioni e cooperative che si riconoscono nell’Economia di Comunione; il Circolo del Mondo della Finanza vicina all’EdC nato sulla spinta motivazionale di una partecipante ad Economy of Francesco e, alla luce anche di un lavoro di ascolto delle varie regioni da parte della Segreteria EdC fatto nell’anno precedente, abbiamo proposto la nascita di un terzo circolo dal titolo “Come trasmettiamo i valori dell’EdC ai collaboratori aziendali?”. Al momento i nuovi Circoli di Comunione effetivamente costituiti sono 2, ma non escludiamo la nascita di altri. Riportare il focus all’essenziale della Comunione ci sembrava il miglior modo per portare avanti, in cordata, l’Economia di Comunione

Fonte: edc-online.org




Un annuncio che cambia la vita – Sacerdoti a Loppiano

Da mesi, preti e diaconi che aderiscono al Movimento dei Focolari si stanno preparando al Congresso annuale; un evento che si svolge, alternativamente, a livello internazionale e nelle diverse nazioni. Nel 2024, ministri ordinati provenienti dalle regioni italiane si troveranno dal 15 al 19 gennaio a Loppiano, cittadella del Movimento dei Focolari.

In preparazione all’Congresso dei presbiteri e diaconi che aderiscono al Movimento dei Focolari è stato inviato un questionario con lo scopo di condividere la sfida di un rinnovato annuncio del Vangelo che la situazione attuale pone alle nostre diocesi e ai nostri presbitéri. Temi del confronto sono stati il ministero e il servizio che svolgiamo nella Chiesa e per la Chiesa.

Il ministero: «Come affrontiamo la fatica (e la gioia!) del ministero con le sue stanchezze, fatiche, gioie e prospettive? Cosa ci delude e cosa ci dà gioia? Come gli inviti di papa Francesco ci hanno cambiato? L’Ideale ci aiuta a realizzarli?».

Il servizio alla Chiesa: «Come vivere il ministero pastorale oggi, in questa chiesa, con questi cambiamenti, con le difficoltà nell’annuncio della fede, con il “vuoto” che si è aperto in questo periodo post-pandemico? Come vivere oggi la relazione col “mondo” rispetto al quale alcuni hanno l’impressione di sentirsi come alieni, altri avvertono come “nemico” della fede e della Chiesa, altri ancora come luogo in cui soffia lo Spirito?».

In tutto questo lavoro non potevano essere assenti coloro che non hanno più responsabilità dirette per motivi di età o salute: «Come vivere il nostro ministero nella condizione di “pensionati”, spesso senza una responsabilità pastorale?».

Dalle risposte e dalle proposte pervenute, si è giunti a definire luogo e data dell’incontro, il tema: “Un annuncio che cambia la vita”, e il metodo da seguire.

Il programma che si è delineato presterà attenzione, nelle mattinate, alle dimensioni umana e spirituale della formazione: preghiera comune, meditazione sulla Parola di Dio, relazione sulla realtà della missione oggi, con spazi per condividere la vita. I pomeriggi saranno dedicati alle dimensioni culturale e pastorale: cf. Giovanni Paolo II, Esortazione apostolica postsinodale Pastores dabo vobis [25 marzo 1992].

L’aspetto missionario e la prospettiva comunitaria si evidenziano oggi come elementi indispensabili per offrire risposte adeguate al cambiamento d’epoca che incide così fortemente sul modo di vivere ed esercitare il ministero: cf. Francesco, Esortazione apostolica Evangelii gaudium [24 novembre 2013].

Da aggiungere che ci siamo impegnati a leggere personalmente o insieme la recente relazione finale del Sinodo, così da trarne indicazioni preziose.

Il programma appare particolarmente articolato e offrirà l’occasione di ripensare il ministero alla luce delle sfide che un mondo in continuo cambiamento pone all’annuncio del Vangelo: la cultura dell’incontro come antidoto alla cultura dello scarto. Si tratterà inoltre di imparare a valorizzare lo “stile sinodale”: la prossimità come risposta al dilagante edonismo individualistico. E si apriranno spazi per aiutarci a valorizzare i carismi e, in particolare, il carisma dell’unità sia nella vita che nella missione della Chiesa: fraternità e unità come correttivi all’indifferenza e alla guerra.

Con il dono dello Spirito Santo desideriamo riscoprirci artigiani, umili e creativi, della cultura dell’unità, esito “dall’alto” di uomini e donne che non rinunciano a vivere l’unica legge donataci dal Signore Gesù, il Comandamento nuovo: “Amatevi gli uni gli altri… da questo riconosceranno che siete miei discepoli…” (Gv 13, 34-35). Solo così si rinnova la speranza di vedere realizzata una delle promesse più sconvolgenti di Gesù: “Voi farete cose più grandi di me, perché io vado al Padre” (cf. Gv 14, 12).

Tonino Gandolfo – Emilio Rocchi

FONTE CITTA’ NUOVA




Vita della Parola: tra storie&testimonianze

In collaborazione con la cittadella di Loppiano, iniziamo la pubblicazione di una nuova serie di Podcast (dopo le precedenti due che stiamo pubblicando da diversi mesi, cioè la Parola di Vita e Gocce di luce)  dal titolo: Vita della Parola: tra storie&testimonianze”.

Ogni mese, fin dagli albori del Movimento dei Focolari con Chiara Lubich a Trento, viene scritto un commento ad una frase del Vangelo: il noto foglietto della Parola di Vita viene oggi diffuso in circa 90 tra lingue e idiomi,  attraverso stampa, radio e televisione.

Sappiamo che la Parola di Dio è qualcosa di molto prezioso, va ascoltata, accolta, meditata, studiata, vissuta e testimoniata, e non basta ancora …. anche comunicata attraverso le esperienze, come un dono reciproco.

La grande novità della “Parola di vita” sta proprio nel fatto che possiamo condividere le esperienze, così come Chiara Lubich spiega quanto accadeva agli inizi: «Si sentiva il dovere di comunicare agli altri quanto si sperimentava, anche perché si era consci che donando l’esperienza rimaneva . . . mentre non donando lentamente l’anima si impoveriva».

Questa condivisione continua tuttora e vogliamo incrementarla ancora di più, anche attraverso questi podcast: “Vita della Parola: tra storie e testimonianze”, per una reciproca edificazione alla vita del Vangelo.

Disponibile anche sul Canale YouTube @Focolaritalia

Su Spotify e sul sito di Loppiano 

 

 

 




Dottrina Sociale della Chiesa: radici, presente e scenari di futuro

Corso online di Alta Formazione

Coordinatori: Stefano Zamagni e Luigino Bruni

‘Il mondo soffre per mancanza di pensiero’. Questa frase della Popolorum Progressio di Paolo VI, amata e ripresa da Papa Francesco, è una delle frasi che più coglie il presente della teologia sociale della Chiesa nel XXI secolo. Il mondo, soprattutto l’Europa e l’Occidente, con la fine del millennio è cambiato così velocemente che questo cambiamento repentino si è portato via buona parte della riflessione della Dottrina Sociale della Chiesa del Novecento, ancora fondata su una teologia che, ovviamente, aveva fatto poco i conti con la post-modernità e con tutto ciò che essa porta con sé – basterebbe pensare soltanto ai macro-temi della famiglia, del lavoro, della finanza, del management, del capitalismo.

Il corso coinvolge i maggiori esperti italiani del dialogo tra DSC, economia e scienze sociali, che hanno già da tempo iniziato a riflettere sul cristianesimo nella post-modernità. Pur nascendo da accademici, l’intento del corso è di raggiungere un pubblico ampio, che includa insegnanti, imprenditori, catechisti, studiosi, con uno sguardo speciale per i giovani ai quali è riservato un trattamento economico di favore.

Il corso si articola in moduli di 3 ore ogni dieci giorni, composto di lezioni frontali, dialogo e laboratori, alcune conferenze pubbliche, e si svilupperà su cinque mesi (ottobre 2023-febbraio 2024). Il corso si concluderà con una breve tesina e un seminario in presenza presso il Polo Lionello Bonfanti, cui seguirà il rilascio del diploma.

Moduli didattici:

Storia
Dalla Bibbia a Papa Francesco – 10 ore

Profeti
Storie di uomini e donne che hanno scritto la DSC con la loro vita, quasi sempre senza essere capiti nel loro tempo – 10 ore

Economia, finanza, abitare, ambiente
Approccio da varie prospettive: economia civile, cooperativa, sociale, circolare – 15 ore

Diritto e Politica
Costituzione, diritti e doveri, luoghi classici e nuovi della DSC – 10 ore

Lavoro, scuola e famiglia
Quale lavoro? Quale famiglia? Scuola e merito? Oltre la nostalgia del ‘900, sognando e cercando la terra promessa – 10 ore

Orizzonti
Temi di attualità al confine tra le discipline: intelligenza artificiale, sostenibilità, capitale spirituale … – 10 ore

Dialoghi difficili
Seminari con relatori di convinzioni non religiose, su questioni etiche scottanti – 10 ore

Inizio: Ottobre 2023
Termine: Febbraio 2024
Durata del corso: 75 ore
3 ore settimanali (tardo pomeriggio feriale) – le lezioni registrate si potranno rivedere.

Scadenza iscrizione: PROROGATA

Quota di iscrizione:
ordinaria: € 122,00 (100,00 € + IVA 22%)
giovani under 35: € 61,00 (50 € + IVA 22%)
sostenitore: € 183,00 (€ 150,00 + 22% IVA) + libro in omaggio autografato

Per TUTTE le informazioni e le iscrizioni:

info@edicspa.com
tel. 055 19819106

ISCRIZIONI ONLINE >

Per il personale del Comparto Scuola-Ministero dell’Istruzione (M.I.) le iscrizioni sono gestite dalla Scuola di Economia Civile (SEC):
– quota di € 100,00 (pagamento con Carta del Docente – M.I.)
– quota di € 122,00 IVA inclusa (pagamento con bonifico alla SEC)
Per info-iscrizioni del Comparto Scuola – M.I.:’ iscrizioni@scuoladieconomiacivile.it – tel. 380 150 95 45

https://www.pololionellobonfanti.it/corsi/dottrina-sociale-della-chiesa-radici-presente-e-scenari-di-futuro/




Vescovi per un cammino sinodale

Esperienze e buone pratiche – Loppiano, 17-19 aprile 2023

Il cordiale benvenuto è stato dato lunedì sera 17 aprile dal rettore dell’Istituto universitario Sophia di Loppiano, prof. Declan O’Byrne, ai 17 vescovi che hanno accolto l’invito del “Centro Evangelii Gaudium”. L’appuntamento (17-19 aprile) aveva per titolo “Vescovi per un cammino sinodale. Esperienze e buone pratiche”. I vescovi partecipanti – tra cui il card. Gualtiero Bassetti, già presidente della Conferenza episcopale italiana – provenivano significativamente da diocesi del Sud, Centro e Nord Italia.

Momento centrale è stato l’intervento del card. Mario Grech, segretario generale del Sinodo, collegato in videoconferenza. Egli ha sottolineato «l’importanza di guardare alla Chiesa delle origini, tratteggiata negli Atti, una Chiesa sinodale dove si condivideva ogni cosa, sotto la guida degli apostoli». Ha richiamato l’attenzione sul «paradigma della sinodalità che si esprime in queste parole: “È parso bene allo Spirito Santo e a noi…” (At 15,28). È auspicabile che tutti noi, popolo di Dio, le pronunciassimo». E ancora: «Il protagonista di questo processo sinodale è lo Spirito Santo, che non è una prerogativa di alcuni, nemmeno solo dei vescovi, ma di tutti noi battezzati. Sebbene il ministero del vescovo sia essenziale per la riuscita di una Chiesa sinodale, è altrettanto vero che siamo chiamati a compiere una “conversione”, che non tocchi tanto la natura, quanto l’esercizio del ministero episcopale. È importante ispirarsi a una leadership condivisa, che porti a una obbedienza più dialogata».

Ne è seguito un dialogo molto ricco. I vescovi hanno individuato alcune questioni e criticità: dal maggiore coinvolgimento dei giovani alla necessità di trovare un linguaggio comprensibile; dallo svolgimento e dalle tematiche del prossimo Sinodo di ottobre all’importanza di un approccio pastorale (che parte dalla vita, non da una morale disincarnata), alla missione che non è “fare prediche”, bensì prima di tutto “testimonianza”.

I lavori sono stati aperti da don Alessandro Clemenzia, docente di Ecclesiologia e Vice-Preside della Facoltà Teologica dell’Italia Centrale (Firenze).

«Il clima, nell’attuale frangente storico, – ha affermato – è riscaldato anche da numerose voci critiche, alimentate soprattutto dalle nuove generazioni (sia di laici impegnati che di preti); voci che, o parlano a-priori dell’inutilità di un cammino sinodale, o che vedono quest’ultimo come una delle tante attività ecclesiali già esistenti; o impaurite in vista di un fine ancora ignoto». Inoltre: «Alcuni punti appaiono molto deboli e complicano ulteriormente la situazione: si parla spesso, infatti, di “sinodalità” e di “riforma” della Chiesa, ma non è ancora chiaro cosa si intenda con entrambi i lemmi, sia presi singolarmente, sia insieme».

Il contributo della teologia alla sinodalità è stato oggetto dell’intervento di mons. Roberto Repole, arcivescovo metropolita di Torino e vescovo di Susa. « La sinodalità non è certo un’invenzione della Chiesa del nostro tempo. Essa caratterizza la vita ecclesiale, quale sua dimensione costitutiva. Alla riflessione teologica spetta di richiamare il fondamento, al fine di evitare che la sinodalità si riduca a mera dimensione socio logica ed organizzativa. A tal fine, la teologia è chiamata ad offrire il suo contributo critico per evidenziare quanto della cultura contemporanea costituisce uno stimolo a riscoprire la sinodalità nella Chiesa, quanto può comprometterne invece il valore evangelico e quali aspetti, dentro l’attuale contesto ecclesiale, domandano di essere ormai precisati».

Sul cammino sinodale in Italia si è incentrata la relazione di mons. Erio Castellucci, arcivescovo metropolita-abate di Modena-Nonantola e vescovo di Carpi, vicepresidente per l’Italia settentrionale della Conferenza Episcopale Italiana. «Alla fine del primo anno è stato delineato il nostro “sogno” di Chiesa. Nel secondo anno si è cercato di concretizzarlo. Ci sarà l’assemblea, dove si farà una raccolta dei cantieri in atto e proveremo a fare una lettura di carattere pratico per raggiungere quella Chiesa sognata». Quattro gli argomenti da approfondire: «Necessità di formazione, con l’iniziazione cristiana da ripensare a fondo. La corresponsabilità, che fatica a trovare una sua modalità operativa. La revisione di alcune strutture, che gravano sulla gestione e sul bilancio di una comunità cristiana. La presenza nella società è richiesta alla Chiesa in Italia, stante la crisi dell’associazionismo». Il dialogo che ne è seguito ha sottolineato alcuni aspetti. «La gente ha bisogno di spiritualità, di Dio, non di cose da fare». «Spesso si cade nelle formalità: titoli, abiti, strutture». «È importante avere tempo per stare con la gente, anche per evangelizzare». «Per questo occorre condividere le responsabilità anche con i laici».

Cosa può insegnare il cammino del “Global Compact on Education” al Sinodo? Mons. Vincenzo Zani, archivista e bibliotecario di Santa Romana Chiesa e già segretario della Congregazione per l’Educazione cattolica, ha raccontato l’esperienza di un “camminare insieme” che, sulla base delle sfide educative presenti in tutte le società, «ha progressivamente coinvolto responsabili dell’ebraismo e dell’Islam, poi di altre religioni fino all’invito rivolto ai Grandi della Terra di sottoscrivere un patto educativo globale».

Uno spunto spirituale è stato offerta da Lida Ciccarelli, membro della Commissione di spiritualità del Sinodo. «Camminare e ascoltare, due verbi decisivi per il percorso sinodale che lascia intravedere possibilità inedite, che traccia il nuovo che ci attende domani, ma che ora sta già germogliando (cf Is 43,19)». «Non sappiamo dove il cammino ci porterà, ma è Dio che cammina con noi e Lui farà cose nuove: a noi camminare insieme e riconoscerci fratelli perché figli di un unico Padre».

Nel dopocena di martedì 18 aprile, gli abitanti di Loppiano si sono presentati ai vescovi. «La serata con la cittadella ci ha fatto vivere la cultura dell’incontro, ma anche l’incontro di culture. È stata un’indicazione per uscire verso tutti, per far incontrare le culture». È un passaggio della sintesi presentata da don Vincenzo Di Pilato, docente di Teologia Fondamentale presso la Facoltà Teologica Pugliese e coordinatore accademico del “Centro Evangelii Gaudium”. Ripercorrendo i lavori, ha sottolineato che «abbiamo vissuto un’attualizzazione essenziale della grazia che riceviamo dalla Parola e dall’Eucaristia. Lo Spirito Santo ha creato un’atmosfera di accoglienza reciproca e di ascolto, di apertura e di gratuità». Ha richiamato un passaggio della relazione di don Alessandro Clemenzia in cui l’etimologia del lemma «sinodalità», oltre a “camminare insieme”, veniva fatta risalire al significato di “varcare la stessa soglia, dimorare insieme, riunirsi”. «È quello che abbiamo cercato di fare insieme in questi giorni. Sinodalità è questo continuo varcare la soglia, la soglia dell’Altro/altro secondo quella dinamica esodale a cui ci invita papa Francesco dall’inizio del suo pontificato». Con una necessaria avvertenza: «Non si esce per “cadere nel vuoto” o entrare nella “genialità” dell’altro, ma per entrare nella Realtà dello Spirito di Cristo che soffia tra noi».

Il prossimo incontro per i vescovi italiani del “Centro Evangelii Gaudium” si terrà a Loppiano dal 5 al 7 febbraio 2024. Tale Centro sorge nel 2016 ad opera dell’Istituto Universitario Sophia di Loppiano, quale risposta all’indicazione di papa Francesco al Convegno nazionale della Chiesa italiana a Firenze (novembre 2015): «In ogni comunità, in ogni parrocchia e istituzione, in ogni diocesi e circoscrizione, in ogni regione, cercate di avviare, in modo sinodale, un approfondimento della Evangelii gaudium, per trarre da essa criteri pratici e per attuare le sue disposizioni».

cs_vescovi per un cammino sinodale_ loppiano 17-19 aprile2023




Formato famiglia: “La crisi di coppia. . . riconoscerle e uscirne”

L’ appuntamento Formato Famiglia  di gennaio 2023 si è svolto a Loppiano nel week end 28-29 e ha visto la partecipazione di circa 77 persone, di cui 15 bambini/ragazzi.

Il tema proposto, relativo alla vita di famiglia, è stato:  “Le crisi di coppia . . .riconoscerle e uscirne” e l’invito era aperto a tutti gli sposi che volevano cogliere l’occasione per fare il punto della situazione sulla propria vita di coppia, non necessariamente in “crisi”.

Si è iniziato il sabato mattina con la presentazione della cittadella di Loppiano e della spiritualità dell’unità che la anima; le esperienze della scelta di vita di Mauro e di Petra ci hanno portato, anche a titolo personale, a rinnovare la nostra scelta di vita matrimoniale  e preparati a vivere il week end con impegno e decisione.

Il pomeriggio del sabato è stato dedicato ad approfondire il tema: l’intervento e le esperienze personali di Lucia Coco (psicologa)  e del marito Umberto De Angelis hanno aperto la strada ad un momento di “lavoro” personale e poi di confronto in coppia a cui sono seguite domande e risposte e condivisioni molto partecipate.

La giornata si è conclusa con una serata distensiva davanti a un ricco tavolo di dolci tipici portati dalle varie città di provenienza, e un gioco che ha coinvolto adulti, ragazzi e bambini in una gara appassionante fino all’ultima risposta.

La mattinata della domenica si è continuato con una seconda parte dell’argomento del week end, ed anche in questo caso, a una breve esposizione di Lucia e Umberto, è seguito un momento di lavoro personale e di confronto in coppia molto intenso. La condivisione tra tutti e le domande poste hanno evidenziato quanto sia necessario per ognuno trovare momenti per fermare il vortice quotidiano della vita e prendersi cura della coppia, con la proposta di una “ricetta ideale” da portarsi a casa: ritagliarsi come coppia 15 minuti al giorno, un’ora alla settimana, un giorno al mese, una settimana all’anno. Utopia? Forse, ma provarci è parso a tutti un ottimo antidoto per prevenire non solo i momenti di crisi, ma anche quelle routine che possono far accumulare polvere sulla nostra vita di coppia.

I bambini e ragazzi sono stati coinvolti il sabato in laboratori di falegnameria per la costruzione di mandala in lana, di amplificatori passivi per cellulare, e di lavoretti con carta e colla. Vista la bella giornata non è certo mancato un momento per giocare a calcio! La domenica tutti a scoprire la natura di Loppiano con un workshop naturalistico-sensoriale che ha nuovamente riscosso un buon successo.

Siamo ripartiti tutti da Loppiano salutandoci come se ci conoscessimo da sempre, per i legami veri che si sono creati, con qualcuno anche profondi. La sorpresa di aver ritrovato una coppia che aveva già partecipato ad un week end precedente ci ha sottolineato come  Formato Famiglia possa essere una valida  proposta a sostegno al mondo della famiglia.

Santina e Pier Luigi Crocchioni




Il 2022 visto attraverso gli occhi del Gen Verde

Le emozioni e le vicende di un anno indimenticabile

Il riassunto di un 2022 pieno di concerti, workshop, nuove canzoni, tour, città, emozioni, persone ed esperienze indimenticabili, tutto raccontato dalle stesse componenti del Gen Verde.

Anche se il 2022 non è ancora finito, il Gen Verde ha appena pubblicato sul suo sito web un articolo dove ci racconta il suo 2022 pieno di concerti, workshop, nuove canzoni, tour, città, emozioni, persone ed esperienze indimenticabili. Attraverso le parole delle componenti della band, riviviamo le loro ultime vicende, ricche di testimonianze, emozioni e avventure!

Leggi l’articolo completo: https://www.genverde.it/il-2022-attraverso-gli-occhi-del-gen-verde/

Foto dal sito www.genverde.it




Sophia Web Academy. Nuovi corsi 2022/2023

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Tromba d’aria sulla Theotokos. Gravi i danni

Alle 11,00 del 18 agosto, il tetto del santuario di Loppiano è stato scoperchiato per oltre la metà da un vento molto forte, che ha spazzato via non solo la copertura in rame, ma anche gli strati sottostanti e ha danneggiato le grandi vetrate sul lato destro dell’edificio.

Anche Loppiano è stata colpita dal devastante maltempo che ha interessato questa mattina, 18 agosto, l’area del Valdarno e, più in generale, la Toscana. Sulla cittadella si è abbattuta verso le 11,00 una tromba d’aria di rilevante potenza, che ha procurato gravi danni soprattutto al Santuario dedicato a Maria Theotokos.

Il tetto della chiesa è stato scoperchiato per oltre la metà e spazzato via anche sul sagrato. La forza del vento ha fatto volare non solo il manto di copertura in rame – come accadde a fine settembre dello scorso anno a causa di un’analoga tromba d’aria – ma anche gli strati sottostanti del tetto e quelli di isolamento. Il vento si è abbattuto pure sulle grandi vetrate del lato destro dell’edificio. Due delle sei vetrate dedicate alla vita di Maria sono state divelte e infrante.

Tutto è avvenuto in pochissimi tempo e quel che resta è un quadro desolante, destinato ad aggravarsi perché le piogge dei prossimi giorni cadranno all’interno dell’edificio. Servirà infatti una decina di giorni – queste le prime stime dei tecnici – per mettere in sicurezza il santuario, dopo aver tolto i detriti sulla copertura rimasta.

Numerosi sono gli alberi abbattuti dal forte vento in varie parti della cittadella. All’Istituto universitario Sophia, un albero caduto ha distrutto i frangisole di uno degli edifici dell’ateneo. Per molte ore la cittadella è rimasta priva dell’energia elettrica.

Con immediatezza la notizia e, soprattutto, le immagini del santuario gravemente ferito si sono diffuse, provocando un’ondata immediata e formidabile di messaggi di sgomento, vicinanza e partecipazione. Gli abitanti della cittadella ringraziano sentitamente per una tale manifestazione d’affetto, prova ulteriore di quanto Loppiano sia nel cuore di tantissime persone.

Molte di queste hanno espresso l’intenzione di essere vicini anche in modo concreto, desiderando far arrivare un contributo economico per concorrere a sostenere gli interventi necessari a rimediare ai vari danni subiti.

A tal fine, segnaliamo il c/c intestato a P.A.F.O.M. presso l’istituto bancario Intesa San Paolo S.p.A. Codice Iban: IT96O0306909606100000180817. Codice Bic: BCITITMM. Causale: Erogazione liberale Santuario Maria Theotokos.

Fonte: https://www.loppiano.it/2022/08/19/tromba-daria-sulla-theotokos-gravi-i-danni/




Aspettando l’amore…. IO ‘costruisco’ l’amore

Un gruppo di adolescenti di Milano si è ritrovato nella cittadella di Loppiano dal 17 al 24 luglio per un cantiere estivo. Così ci ha scritto l’equipe di adulti che li ha accompagnati, che ha fatto con loro questa vitale esperienza e raccolto le loro impressioni.
Prendendo spunto da una canzone i ragazzi stessi hanno voluto mettere al centro del loro Cantiere la parola SERVIZIO.
“Il nostro atteggiamento non deve essere quello di chi attende, ma vogliamo essere protagonisti della nostra vita. . .  come? ‘Costruendo’ l’amore con azioni concrete perché, come continua la canzone: …se c’è amore in questa vita, non ci sarà alcun ostacolo che non possa essere superato!”.
E così giorno per giorno a servizio fra noi, della cittadella di Loppiano e di quanto ci veniva proposto, abbiamo potuto costruire rapporti veri, lasciare un segno nella cittadella e dentro il cuore di ciascuno di noi!
Sono stati giorni intensi: il lavoro per portare avanti il progetto del percorso verde LAUDATO SI, l’accoglienza di una comunità di disabili, la visita alle due case con focolarini anziani  di cui i ragazzi dicevano che “nonostante l’anzianità e la malattia in questi focolarini vedevamo persone felici e pienamente realizzate”, l’entusiasmante workshop e concerto del Genrosso….
Parlando di SERVIZIO tutto ha preso questo colore: non solo nei servizi concreti, ma anche nell’affrontare temi come l’economia, la politica, il nostro rapporto con noi stessi e con quanto ci circonda. Fermarsi nella natura ed ‘ascoltare’ anche il silenzio, è stato un modo per ritrovare quella parte di noi che normalmente immersi nelle nostre città non curiamo! Piccoli e grandi servizi ma che hanno portato tutti a vedere realizzati progetti e sogni. 
Un ragazzo, diceva che vedere posizionare sul percorso verde, un tavolo costruito da loro, è stato fonte di grande gioia e soddisfazione. Un altro era emozionato nel vedere che le persone utilizzavano la scaletta costruita da loro.
Dopo la visita alla comunità di Nuovi Orizzonti di Montevarchi una ragazza diceva “queste sono le prediche che vorrei sentire a messa, se ci raccontassero queste esperienze, andrei a messa tutti i giorni”, e un altro “ascoltare Marco mi ha fatto capire che anche se si tocca il fondo più fondo, si può sempre ricominciare”.
 I ragazzi ne sono usciti, diremmo, trasformati e folgorati, attaccati alla sedia per un’ora che è volata. Ognuno in questa settimana si è speso veramente senza limite, constatando che l’amare e il servire limiti non ne hanno e ci rendono pienamente felici. Non sono mancati momenti di svago in piscina, di gioco notturno tra i boschi  e di condivisione a cena nei diversi focolari della cittadella che ci hanno allargato il cuore sul mondo intero, senza dimenticare
la serata ‘disco’!

Al termine di questo cantiere, ciascuno di noi ha scritto un motto, un proposito che ogni giorno ci accompagnerà fino al nostro prossimo appuntamento di settembre…eccone alcuni e il ringraziamento scritto a tutta la cittadella.

  • Fate prima le cose che vi fanno bene e poi quelle che vi piacciono.
  • Mettiti in gioco, sii coraggioso, buttati e prova in tutti i modi ad amare gli altri anche quando ti sembra difficile o non ne hai voglia, sii portatore di gioia nel cuore delle persone.
  • L’amore non ha niente che vedere con ciò che ti aspetti di ottenere; solo con ciò che ti aspetti di dare, cioè tutto.
  • Ascolta il prossimo come ascolti la musica, con le cuffiette, orecchie solo per lui e fa che la sua “musica” ti arrivi al cuore.

“Vogliamo ringraziare tutti voi per  l’ospitalità e per la disponibilità che ci avete donato grazie a voi siamo riusciti a dare il meglio di noi nelle attività di ogni giorno anche nei semplici momenti di convivialità come una merenda di metà mattina. In questo cantiere siamo riusciti ad entrare in contatto con la natura ,esperienza straordinaria per noi ragazzi di città. Grazie per ogni sorriso che ci avete donato che ci ha aiutato a vivere con gioia le nostre giornate e a superare i piccoli ostacoli che potevamo incontrare sulla nostra strada. Ci ha molto colpito la semplicità e la spontaneità della vostra presenza anche nei piccoli gesti che ci ha donato degli esempi di vita da ammirare e da seguire. Torneremo a Milano portando con noi la gioia e l’amore che ci avete trasmesso.” Ed ora… al SERVIZIO SEMPRE, certi che, come ha scritto una ragazza “Piccole opportunità sono spesso l’inizio di grandi imprese”
Buona estate a tutti!

L’equipe Cantiere Loppiano 2022



Iscrizione ai nuovi corsi dell’Istituto Universitario Sophia

Una università per specialisti del dialogo e della pace, in cui la vita quotidiana interroga il pensiero e il pensiero sfida l’azione.

Ecco la nuova offerta per l’anno accademico 2022/2023 – 6 indirizzi di cui 2 in inglese www.sophiauniversity.org/it/nuovi-corsi

CULTURA DELL’UNITÁ indirizzi:PEDAGOGIA DEL DIALOGO e COMUNICAZIONE,PACE E DIALOGO www.sophiauniversity.org/it/cultura-unita-2

ECONOMICS AND MANAGEMENT indirizzo:MANAGEMENT FOR A CIVIL AND SUSTAINABLE ECONOMY www.sophiauniversity.org/it/economics-management-2

ONTOLOGIA TRINITARIA indirizzi:FILOSOFIA e TEOLOGIA www.sophiauniversity.org/it/ontologia-trinitaria

SCIENZE POLITICHE indirizzo:INTERNATIONAL POLITICS AND LAW www.sophiauniversity.org/it/scienze-politiche-2

Iscrizioni aperte, siamo a disposizione per costruire con te il tuo percorso di studio e ricerca.
Contattaci a:
info@sophiauniversity.org
iscrizioni.ius@sophiauniversity.org
https://wa.me/390559051501




Centro La Pira – Borsa di studio per un rifugiato/a

Il Centro La Pira, tramite l’Università di Firenze, concede una borsa di studio, comprensiva di alloggio, per l’immatricolazione di uno/a studente/studentessa rifugiato/a nell’Anno Accademico 2022/2023.

La scadenza per presentare la propria candidatura è il 15 LUGLIO.

E’ possibile leggere tutti i dettagli qui: https://centrointernazionalelapira.org/sostieni-i-nostri-progetti/borse-unifi-cislapira-2022/

 




Riparte a luglio per i giovani “Loppiano experience”

Qualcuno la definisce “la settimana più bella dell’anno”, perché è quella in cui Loppiano apre le sue porte ai giovani di tutto il mondo, per far vivere loro un’esperienza indimenticabile all’insegna dell’amicizia e della fraternità. Proprio così, avete capito bene: torna finalmente “Loppiano Experience”!

Dopo il grande successo del 2019 e del 2021, i giovani del Progetto Giovani si sono messi in moto per organizzare l’edizione di quest’anno. Dal 25 al 30 luglio, attraverso varie attività, spaziando dalla natura all’arte, dall’interculturalità al divertimento, i partecipanti potranno vivere per una settimana l’esperienza che i loro coetanei vivono partecipando al Progetto Giovani. L’esperienza è rivolta ai giovani dai 18 ai 30 anni.
Per prenotarsi, basta cliccare qui aspettare un riscontro da parte del Team dell’Accoglienza.

Prenotazioni aperte – Posti limitati: info: giovani@loppiano.it
COSTO: 170€*
*trasporti ed escursioni non inclusi

tl: 351 831 4212 | 347 815 6394

scarica Locandina




Vacanze in Mariapoli

Anche quest’anno riproponiamo la possibilità di trascorrere alcuni giorni di riposo presso i nostri Centri Mariapoli di Castel Gandolfo e Cadine (Trento) e nella Cittadella di Loppiano, per godere, oltre alle bellezze naturali e artistiche offerte dai territori circostanti, anche di un’esperienza di condivisione!




Una comunità oggi: quali diritti e quali doveri?

I vescovi del Mediterraneo si sono interrogati a Firenze sul ruolo delle comunità dei credenti nella vita odierna della città. Le indicazioni del prof. Possieri e del rettore di Sophia, prof. Argiolas.

Il tema dei diritti e dei doveri delle comunità di ispirazione religiosa presenti nella città è stato al centro della riflessione dei vescovi del Mediterraneo, riuniti a Firenze dal 23 al 27 febbraio scorsi. Istruttive le indicazioni emerse.

Incominciamo dai diritti. Il primo dei quali, per Andrea Possieri, docente di Storia contemporanea all’Università di Perugia, è «il diritto alla fraternità e all’amicizia sociale». Spiega: «Viviamo in un mondo interconnesso e interdipendente, che, da un lato, favorisce sia l’incontro digitale-globale tra le persone, che i flussi migratori in ogni latitudine, e, dall’altro, però facilita la nascita di gruppi umani ristretti, culturalmente selezionati, che non si aprono all’esterno e che portano alla creazione di circuiti sociali chiusi e autoreferenziali: religiosi, culturali, etnici». E aggiunge: «La pandemia ha aumentato la divisione sociale anche all’interno delle comunità religiose».

Il secondo diritto è quello alla libertà religiosa. «Diritto fondamentale – spiega il docente – perché legato anche all’esercizio della cittadinanza attiva nel Paese in cui si vive». Tale diritto è leso in un terzo dei Paesi della Terra e ne sono privati 646 milioni di cristiani. Terzo è il diritto alla pace. Possieri denuncia la «strumentalizzazione delle religioni per incitare all’odio, alla violenza, all’estremismo e al fanatismo cieco». Le comunità religiose, pertanto, sono «chiamate a sviluppare processi di pace». Il professore evidenzia tre percorsi: «ricostruire il dialogo tra le generazioni»; «favorire l’educazione come fattore di libertà, responsabilità e sviluppo»; «promuovere il lavoro per la piena realizzazione della dignità umana».

E veniamo ai doveri delle comunità dei credenti. Davanti alle povertà, il prof. Giuseppe Argiolas, rettore di Sophia,indica il dovere di toccare. «“Toccare” significa compromettersi, non solo “pensare”, ma “sentire” per essere capaci di “agire” per “sollevare”». E precisa: «Il Papa ci ricorda che “sapere” qualcosa è condizione necessaria ma non sufficiente per agire. Sapere e non fare equivale a non sapere affatto». Dunque, «“Toccare” le varie forme di povertà materiale, relazionale, esistenziale, culturale, per affrontarle. Siamo chiamati ad attivare la solidarietà e la comunione».

Camminare insieme è il secondo dovere di una comunità religiosa. «La relazione è essenziale al perseguimento di un obiettivo comune», afferma il rettore di Sophia, che cita Aristotele: «Due che marciano insieme hanno una capacità maggiore sia di pensare sia di agire». Commenta: «Nel marciare insieme nasce e cresce un’intelligenza capace di andare incontro alle specifiche esigenze della propria città, praticando la solidarietà».

Ma come garantire il “cammino comune”?, si chiede il rettore. Le comunità religiose sono chiamate a basarsi su un patto. E «il primo contenuto del patto è la fraternità», facendo riferimento al Documento sulla fratellanza umana firmato dal Papa e dal Grande Imam di Al-Azhar ad Abu Dhabi, che precisa lo scopo del patto: «Cooperare tra di noi e vivere come fratelli che si amano». Un patto e un processo che hanno bisogno di solidità e che Argiolas fonda su «un patto educativo globale, che metta al centro la fratellanza umana e faccia del dialogo tra tutti il metodo per avanzare». In modo da «offrire alle nuove generazioni una “educazione permanente”, urgenza del presente per “sognare” il futuro “con i piedi per terra”».

Su tali diritti e doveri è maturata la riflessione dei vescovi, cui si è aggiunto a Firenze l’approfondimento dei sindaci delle città del Mediterraneo, convenuti nel capoluogo toscano. Le conclusioni di entrambi hanno generato la Carta di Firenze  per un inedito e forte impegno comune.

Leggi tutto l’articolo sul sito di Loppiano

Come suona tutto questo, quali stimoli riceviamo per migliorare anche tutte le nostre comunità del Movimento dei Focolari?




Un Ponte per il Libano: in arrivo a Beirut la seconda spedizione di farmaci

Il 1 aprile sono partiti con destinazione Beirut 12 pancali di farmaci essenziali e materiale per le medicazioni: 2,5 tonnellate in tutto. Il primo carico era arrivato alla vigilia di Natale con latte in polvere e medicinali, in risposta all’appello  del vicario apostolico di Beirut dei Latini mons. Cesar Essayan. Il Paese, infatti, in seguito a una grave crisi economica e sociale, è ancora in condizioni difficili e la popolazione è molto provata. 

Proprio nei giorni scorsi (23-24 marzo) il vicario apostolico è stato in visita in Italia al Centro internazionale dei Focolari e alla cittadella di Loppiano, dove ha incontrato i rappresentanti della rete italiana del progetto “Un ponte per il Libano”, iniziativa promossa dal Movimento dei Focolari in collaborazione con la Fondazione Giovanni Paolo II. 

All’arrivo dei farmaci un gruppo di volontari ha lavorato incessantemente per farli arrivare alle famiglie precedentemente censite: «Una maratona inaudita che non avevo mai vissuto in 21 anni di missione sociale e di lavoro con le medicine», aveva detto Elie Harouni, medico oncologo di Beirut fondatore l’Avventura della Carità, una rete tra medici, in prima linea nel ponte Italia-Libano, al momento della distribuzione dei medicinali tanto attesi e finalmente giunti a Beirut. I voli previsti – con il supporto dell’Aeronautica Militare – sono 4 in un anno e quello partito il 1° aprile è il primo del 2022. 

Come contribuire
Per sostenere il progetto “Un ponte per il Libano”, attraverso una donazione:

ASS.NE NUOVE VIE PER UN MONDO UNITO APS
Via Carlo Spinola 18 – 00154 Roma
Mail: nuoveviemondounito@gmail.com
IBAN: IT42X0501803200000017108218
Causale: Erogazione liberale progetto Un ponte per il Libano

Leggi anche:




Per una Chiesa sinodale. Mons. Piero Coda

PER UNA CHIESA SINODALE: PARTECIPAZIONE—COMUNIONE—MISSIONE

Intervento di: Mons. Piero Coda (Segretario Generale della Commissione Teologica Internazionale)

Moderaratrice: Maddalena Pievaioli (Segretaria della Consulta Nazionale delle Aggregazioni Laicali)

Proposta formativa della CNAL in preparazione del Sinodo della Chiesa Universale

PER GENTILE CONCESSIONE DELLA CNAL

Per info: cnal@chiesacattolica.it

Pagina Facebook: https://www.facebook.com/Consulta-Naz…

Il secondo appuntamento sarà giovedì 27 gennaio, sempre dalle ore 19.00 alle 20.30 con il Card. Mario Grech, l’ultimo a febbraio in data da concordare con Mons. Stefano Russo.

 




Gli Auguri di Buon Natale dalla Cooperativa Loppiano Prima

Abbiamo rivolto ai nostri amici della Cooperativa di Loppiano, questa domanda.

Si avvicina il Natale: che augurio volete fare a tutti, Soci e non?

L’esserci sentiti e visti, anche solo in via telematica, con tanti di voi è stata una gioia!

Avete accolto quanto vi comunicavano con prontezza e generosità.

Abbiamo vissuto la Parola: «Chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto. Perché chiunque chiede riceve, e chi cerca trova, e a chi bussa sarà aperto» (Mt 7, 7-8) che ci ha spinto a chiedere ed a credere nell’Amore che opera sempre.

C’è stata la risposta alla raccolta fondi che continua e, tanti sono gli ordini arrivati alla Fattoria 4.0 . . .nel frattempo Fattoria ha imbottigliato un ottimo Rosé frizzante “Alma” pronto per l’acquisto.

Abbiamo sperimentato la misura pigiata scossa e traboccante del Vangelo.

In questo tempo in cui la Chiesa ci invita alla sinodalità, alla partecipazione, sentiamo importante essere in un dialogo continuo con ciascuno di voi per poter essere espressione di persone che con armonia e diversità si identificano in un corpo che esprime la comunione.

Dio Amore, che si fa uomo, ci porti a vivere un Natale pieno di gratitudine per quanto ricevuto e ci dia una spinta per essere sempre più rivestiti della Sua Parola.

Tantissimi auguri di buone feste!

Il cda della cooperativa Loppiano Prima

https://www.madeinloppiano.com/it/fattoria-loppiano/

UNA CANTINA PER CRESCERE E LA FIDUCIA NELLE DONAZIONI




Il regalo di Natale del Gen Verde. Dio con Noi, Emmanuel… un nuovo testo tutto da cantare!

Pronti per festeggiare il Natale con doni e sorprese? Tra luci, addobbi e canzoni natalizie, il Gen Verde non resta indietro anzi, sempre in prima fila, questa volta presenta il suo ultimo regalo Dio con Noi, Emmanuel la versione italiana della canzone lanciata lo scorso anno, Child of Light.

“Vogliamo comunicare la gioia, la pace e la bellezza della nascita che festeggiamo a Natale”, spiega Colomba Bai. “Vogliamo celebrare questo Dio Bambino e farGli trovare casa nei nostri cuori perché si è fatto migrante, povero per stare con noi e per amarci fino a dare la vita”.

Dopo il successo di Chiamati per Nome – che ha superato le 400mila visualizzazioni su YouTube – il Gen Verde vuole donare alle parrocchie, ai cori e ai gruppi giovanili d’Italia, questa nuova canzone… giusto in tempo per impararla e poterla cantare a Natale!

“Abbiamo lavorato intensamente – spiega Alessandra Pasquali – sollecitate dalle richieste che giungevano da diverse parti d’Italia e siamo davvero felici di poter offrire questo nuovo testo. Si tratta per noi di stare accanto a tante persone mediante la musica, certe che ogni parola può giungere direttamente al cuore e questo è il più grande regalo che possiamo fare a tutti per Natale”.

Sarà possibile ascoltare la canzone attraverso tutte le piattaforme musicali digitali e anche su YouTube, dove abbiamo lanciato il video lyrics per poter imparare facilmente le parole. E non solo! Potete anche scaricare lo spartito! Non vediamo l’ora di ascoltare chi la realizzerà!

Click per ascoltare la canzone: https://iMusicianDigital.lnk.to/FT4J6N0r
Click per guardare il video-lyrics: https://youtu.be/9Ln9995JMYQ
Click per avere lo spartito: https://bit.ly/3DWd01v
Instagram: @genverdeofficial
Facebook: @GenVerdeOfficial
Youtube: https://www.youtube.com/user/GenverdeOfficial
Twitter: @GenVerdeMusic

https://www.genverde.it/track/dio-con-noi-emmanuel/




Made in Loppiano si è vestito con i colori del Natale!

CHRISTMAS CARE – Un natale per prendersi cura di te e dell’altro!

Made in Loppiano si è vestito con i colori del Natale!

Quest’anno l’iniziativa che presenta avrà un unico comune denominatore: il “prendersi cura”. Come?

Per esempio, condividendo (Share to care), i pacchi di Natale Made in Loppiano: il tempo condiviso con le persone più care, in compagna di un bicchiere di buon vino e un pezzo di un delizioso dolce natalizio, ci sembra un’ottima idea per curare la gioia e i rapporti! Vuoi scoprire il contenuto di uno dei pacchi? Clicca qui.

L’ascolto sarebbe il secondo modo del “prendersi cura” natalizio di Made in Loppiano (Listen to care). Vogliamo metterci in ASCOLTO dei vari bisogni delle persone importanti per noi, proponendo una serie di prodotti idee regalo per tutti i gusti.

Poi, possiamo curare gli ambienti in cui viviamo, con Care about Harmony: l’arte natalizia creata a Loppiano rinnova, ispira e trasforma, porta bellezza nella tua casa!

Ecco lo spot dell’iniziativa:




Come posso coniugare l’Ideale dell’Unità con la concretezza della vita e della cultura?

Da questa domanda, sintomo di una nuova esigenza, è partito il lavoro di un team intergenerazionale che sta dando nuova vita al progetto dell’Istituto Superiore di Cultura, nato nei primi anni 2000 e voluto dalla fondatrice del Movimento dei Focolari Chiara Lubich.  Un’esperienza fondata sul dialogo tra discipline diverse, illuminate dal metodo del Carisma dell’unità, volto a farle fiorire sotto una luce nuova, all’interno di un contesto fortemente intergenerazionale.

La stessa Lubich, nel suo discorso inaugurale, introduceva così quell’esperienza: “La Scuola che sta per iniziare ha un compito: insegnarvi la Sapienza.  Ma cos’è la Sapienza? […] Essa scruta la profondità di Dio e ne scorge la fulgida bellezza […]. Ma, scoperto e quasi assaporato Dio, con quella luce negli occhi può ora guardare il mondo, e vederci bene […] tutto giudicando secondo ragioni divine, quasi proiettando – ecco il compito della Scuola – su tutto la luce dell’infinito sguardo di Dio” (1).

Alcuni studenti e studentesse, oggi professionisti, che hanno avuto la possibilità di fare quella prima esperienza dal 2000 in poi, la descrivono come “un’esperienza di condivisone e di relazione ad un livello di profondità impressionante, che non ho più trovato nella vita. Si scendeva talmente nel profondo della mistica del Paradiso ’49 – attraverso la vita e lo studio – che si ribaltava completamente la prospettiva sulle singole discipline. Era una conversione quotidiana. Sono stati i giorni più vivi della mia prima giovinezza”; oppure: “Era un intreccio tra vita del Vangelo condivisa e studio delle varie discipline alla Luce del Paradiso del ’49. Strumenti e motivo di coraggio per fare la nostra parte lì dove operiamo”.

Oggi, a distanza di 20 anni da quella prima esperienza, grazie alla partnership dell’Istituto Universitario Sophia, parte la Summer School ISC Italia dal titolo “Sguardi interdisciplinari per una cultura dell’Unità”; Questa scuola rinasce, anche in Italia dopo diverse esperienze in altre parti del mondo (2), grazie ad una rinnovata sinergia tra l’esigenza delle generazioni più giovani di pensare in modo diverso, di fare propria una cultura nuova, e la risposta di adulti attenti e capaci di ascoltare.

Non solo lezioni, ma una vera e propria esperienza di vita evangelica: dieci giorni di dialogo e riflessioni a tu per tu tra docenti e giovani studenti delle varie discipline, immersi nella natura di Loppiano e accolti dalle strutture dell’Istituto Universitario Sophia, per confrontarsi su temi come politica, economia e giustizia, antropologia e teologia, matematica e nuove forme di tecnologia, comunicazione… Il tutto alla luce dell’esperienza fatta da Chiara Lubich e le sue compagne nell’estate del ’49.

Equipe organizzativa ISC Italia

Quando? 21-31 agosto 2021

Dove? Loppiano (FI)

PER I GIOVANI A PARTIRE DA 22 ANNI

Affrettati! Le iscrizioni sono aperte fino al 20 luglio!

Tutte le informazioni: https://sites.google.com/view/iscitalia/home?authuser=0

1 Chiara Lubich, Discorso inaugurale della Summer School Sophia “Per una cultura dell’unità”, Sophia, N°0/2008

2 https://www.focolare.org/news/2013/09/30/sudamerica-verso-la-escuela-de-verano-2014/




Primo Maggio Loppiano 2021

#daretocare, il Primo Maggio di Loppiano 2021

La pandemia non ferma il Primo Maggio di Loppiano (FI), che verrà trasmesso in diretta streaming dal sito www.primomaggioloppiano.it alle 15.00 del prossimo 1 ° maggio, e tradotto in quattro lingue. Il titolo 2021 è “#daretocare”, ovvero “osare prendersi cura”, con la proposta di costruire insieme a tanti, le fondamenta di società sane, fraterne, degne di ogni essere umano.

Anche quest’anno il Primo Maggio di Loppiano non fa mancare il suo messaggio di speranza. On-line a causa della pandemia, fa dell’ostacolo un trampolino di lancio e si proietta sul web, diventando, a tutti gli effetti, un evento internazionale, non solo per le diverse nazionalità che compongono lo staff e che sono rappresentate dai protagonisti che animeranno il palco con le loro storie e le performance artistiche, ma anche perché, per la prima volta, sarà tradotto in 4 lingue (inglese, francese, spagnolo e portoghese), raggiungendo potenzialmente una platea più vasta e mondiale.

Il titolo del Primo maggio, “#daretocare” è anche il titolo della Settimana Mondo Unito 2021 (SMU), il festival internazionale promosso dai giovani dei Focolari che si svolge ogni anno nella prima settimana di maggio, e mira a sensibilizzare l’opinione pubblica mondiale sui temi della pace, della fratellanza e dell’unità. Il Primo Maggio di Loppiano è da sempre uno degli eventi di apertura della manifestazione. Tema scelto per l’edizione 2021 è “#daretocare”, ovvero “osare prendersi cura”, che è anche lo slogan e l’hashtag della campagna di sensibilizzazione e azione lanciata dai giovani dei Focolari, in collaborazione con il Movimento Politico per l’Unità, in seguito alla crisi sanitaria e socio ambientale, generata dalla pandemia, per l’anno 2020-2021.

«La pandemia ha tolto a ciascuno di noi la bellezza e la potenza delle relazioni sociali nella loro fisicità e tenta di ridarcele in modo virtuale. Questo, però, non ci soddisfa appieno: la solitudine, la chiusura, il non prendersi cura di sé, anche la rabbia, dominano o rischiano di dominare la quotidianità di ciascuno di noi, – ci racconta Juan Diego Turatti, uno dei giovani organizzatori della manifestazione – non possiamo negarlo, ma nel buio la luce può risaltare di più…».

Che cosa è questa luce? La proposta che viene dai giovani del Primo Maggio di Loppiano è quella di osare, cioè di avere il coraggio di fermarsi, di ascoltare, se stessi e i bisogni di chi abbiamo intorno, e poi uscire dalla situazione di stallo in cui possiamo essere caduti in questo periodo di Covid, perché c’è un mondo che ha bisogno di maggior cura, di relazioni più profonde, di guarigione.

Così, il Primo Maggio di Loppiano, con il suo format che tesse insieme testimonianze, teatro, musica e spettacolo, porta alla luce il bello che c’è e che ci potrà essere, affidandolo simbolicamente ad uno scrigno-capsula del tempo, destinato all’umanità del 2031.

Nello scrigno, oltre alle cose preziose raccolte durante lo spettacolo, ci sarà spazio per l’impegno di ciascuno nell’andare oltre il negativo di questo momento, per contribuire alla fioritura di una società più sana, fraterna e di un mondo più degno, per ogni essere umano.

Addetto Stampa Primo Maggio Loppiano

Tamara Pastorelli

mob: 3470064403

ufficiostampa@loppiano.it

www.primomaggioloppiano.it

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