Bando Premio Chiara Lubich per la fraternità 2020/2021

PREMESSA

Il 4 Dicembre 2008 nasce a Rocca di Papa (Roma) l’Associazione “Città per la Fraternità”.

L’Associazione vuole essere un’esperienza di dialogo e confronto ed una rete tra Comuni ed altri Enti Locali che intendono promuovere, nell’ambito del più vasto e complesso lavoro di tipo politico-amministrativo, un laboratorio permanente di esperienze positive da mettere in rete e moltiplicare, dove vengano in rilievo la pace, i diritti umani, la giustizia sociale e specialmente la fraternità universale.

Vi possono aderire Comuni italiani di ogni dimensione. In qualità di membri onorari, possono richiedere l’iscrizione anche Comuni e municipalità di ogni parte del mondo. Altresì possono richiedere l’iscrizione anche altri Enti Locali quali Province e Regioni.

L’Associazione Città per la Fraternità vuole essere innanzitutto un punto di riferimento, autonomo ed indipendente, una “rete”; non una semplice organizzazione, ma luogo agile e flessibile di idee, verifica e progettazione comune.

L’Associazione vuole favorire la conoscenza reciproca, lo scambio di informazioni e lo sviluppo della collaborazione tra quanti intendono lavorare per la fraternità.

L’Associazione vuole essere anche luogo d’unità, dove l’insieme delle città per la fraternità possa definire un programma di attività e un’agenda comune, attivare e alimentare processi, non solo realizzare eventi.

L’articolo 4 dello Statuto dell’Associazione riferisce l’istituzione del Premio internazionale “Chiara Lubich per la fraternità”. Il Premio verrà selezionato da una giura composta dal Comitato dei Garanti, organo dell’Associazione, e da eventuali altri esperti individuati annualmente dal Presidente dell’Associazione, e consegnata in data e luogo da destinarsi, nel corso della Giornata Nazionale.

 

REGOLAMENTO DEL PREMIO

Art. 1

Il premio

Il Premio, consistente in una originale scultura artistica raffigurante un simbolo di fraternità, è assegnato ad un Ente Locale (o a più amministrazioni che presentino un progetto unico, individuandone, comunque, uno capofila), valutando l’attuazione di un progetto che, lungo il suo ciclo di vita, rappresenti la declinazione di uno o più aspetti del principio della fraternità applicato alle politiche pubbliche, realizzato in sinergia tra Amministrazione Comunale, Comunità locale e società civile organizzata (associazioni, gruppi, comitati, ecc.) con ricadute in tali realtà.

Il progetto può essere presentato con:

  1. a) elaborati di testo
  2. b) elaborati ipertestuali e/o multimediali
  3. c) elaborati audiovisivi

Riconoscimenti Speciali o Menzioni D’onore

La giuria potrà attribuire uno o più riconoscimenti speciali e/o menzioni d’onore ad altri progetti che si siano particolarmente distinti come esperienze di fraternità universale nella comunità cittadina.

Art. 2

Partecipanti e caratteristiche

Al concorso possono partecipare Enti Locali (Province, Regioni, Comunità Montane, ecc.) italiani e di qualunque altra parte del mondo e dimensione.

Sono ammesse anche candidature provenienti da Enti Locali, Organismi o persone singole che segnalassero Amm.ni territoriali.

Progetti e iniziative possono concorrere se:

  • Istituiscono e/o diffondono, nel territorio principalmente locale, ma anche nazionale e internazionale, pratiche di fraternità universale secondo le diverse accezioni di tale principio ed in particolare, in questa edizione, nel settore sanitario e socio-assistenziale.
  • Stimolano i cittadini a impegnarsi per il bene comune e a partecipare alla vita della comunità civile.
  • Favoriscono la crescita di una cultura della cittadinanza attiva e inclusiva.

In quest’anno segnato dalla Pandemia, il progetto deve essere rappresentativo di questa particolare situazione dove sia centrale il principio della fraternità universale.

Le segnalazioni possono arrivare da Amministrazioni pubbliche, ma anche da Soggetti sociali, economici, culturali, ed ancora da cittadini singoli o associati sia via mail associazionecittafraternita@gmail.com; info@cittaperlafraternita.org sia via WhatsApp ai numeri 3404182127; 3474573988 entro e non oltre il 27 febbraio 2021

Art. 3

La giuria

Tra le segnalazioni pervenute, la giuria, composta dai membri del Comitato dei Garanti dell’Associazione, e da eventuali altri esperti individuati annualmente dal Presidente dell’Associazione, sceglierà il miglior progetto.

La decisione della giuria è inappellabile e insindacabile dai partecipanti, che ne accetteranno senza condizioni i contenuti.

Ai vincitori sarà data comunicazione ufficiale via posta e/o posta elettronica, con anticipazione per via telefonica.

Art. 4

Proclamazione dei vincitori e premiazione

I vincitori saranno proclamati in un evento streaming, presumibilmente nel mese di marzo 2021.

Art. 5

Modifiche al regolamento

La presidenza dell’Associazione si riserva il diritto di integrare il presente regolamento.

Per ogni informazione, contattare la segreteria organizzativa ai numeri: 3474573988; 3404182127 o per e-mail: associazionecittafraternita@gmail.com info@cittaperlafraternita.org

 




“Patto educativo globale: un appello a costruire insieme”

https://www.facebook.com/100457651605283/videos/403379214342819

Educare i giovani alla fraternità, per imparare a superare divisioni e conflitti, promuovere accoglienza, giustizia e pace: Papa Francesco invita chiunque abbia a cuore l’educazione delle giovani generazioni a sottoscrivere un Patto Globale, per generare un cambiamento di mentalità su scala planetaria attraverso l’educazione. L’evento, promosso dalla Consulta Nazionale delle Aggregazioni Laicali, viene trasmesso sulla piattaforma zoom ed è promosso dalla “Global Compact on Education” il 10 dicembre 2020 alle ore 17.30. Sarà presente Monsignor Zani, Segretario della Congregazione per l’Educazione cattolica, incaricato dal Papa di seguire e promuovere tutto il processo che, da settembre 2019, si è messo in moto al fine di rendere concreto il sogno di un patto educativo globale, condiviso a livello planetario. Il tema che svilupperà sarà “Patto educativo globale: un appello a costruire insieme”.

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Un Carisma a servizio della Chiesa locale – Rivedi Streaming del 13 e 14 novembre

 

IN DIRETTA STREAMING DAL SITO www.movparrdioc.org

RIVEDI LA DIRETTA DI VENERDI’ 13 NOV.: https://youtu.be/3DrYtIR1nvw

RIVEDI LA DIRETTA DI SABATO 14 NOVEMBRE: https://youtu.be/UpYcDSAFIrY




Educarci alla fraternità: quali prospettive per gli educatori? – 12 novembre ore 21.00

Nella nuova enciclica di papa Francesco la fraternità non è un sentimento né un’idea astratta, ma la prospettiva (rivoluzionaria) con la quale guardare l’altro.
Quali sfide e prospettive si aprono per gli educatori?

Dialogano:
Ezio Aceti (psicologo età evolutiva)
Jesús Morán (co-presidente Focolari)
Francesco Peloso (giornalista e scrittore)
Modera:
Anna Lisa Innocenti
(ufficio Comunicazione Focolari)

YouTube: https://tinyurl.com/y6fgqbzc

scarica la locandina




Upm: “La sfida del dialogo” – Il Dialogo: uno sguardo alla cultura di oggi – Rivedi la prima lezione

Cinque date per seguire on line gli appuntamenti dell’UPM (Università popolare mariana):

7 Novembre 2020: Il Dialogo: uno sguardo alla cultura di oggi;

19 Dicembre 2020: Ci sono strumenti per il dialogo?

9 Gennaio 2021: Vie di pensiero sul dialogo;

27 Febbraio 2021: L’impegno della chiesa cattolica e delle chiese nel dialogo;

27 Marzo 2021: Riflessioni sul Carisma dell’unità e il dialogo.

Le lezioni si svolgeranno dalle ore 16.00 alle ore 18.30 e sarà possibile seguirle in diretta internet su http://live.focolare.org/upm

  




Convegno Internazionale di EcoOne: rivedi lo streaming del 23-25 Ottobre 2020

Congresso Internazionale EcoOne 2020 🌍🌎🌏

Venerdì 23/10/20
ore 15.00-19.00
Sabato 24/10/20
ore 9.00-13.00 e 15.00-19.00
a Domenica 25/10/20
ore 9.00-13.00

Troverete la
diretta online
in diverse lingue 🇮🇹🇬🇧🇪🇸🇭🇺
http://ecoone.org/it/convegni/meeting-2020.html

streaming in italiano

Per maggior informazioni:

http://www.ecoone.org/it/

Call_for_papers_EcoOne-Congresso2020




Città Nuova Day 2020 – la diretta del 24 ottobre

Tantissime le comunità che hanno partecipato al Cn Day o lo hanno seguito attraverso i social network su Facebook, Instagram e Twitter di Città Nuova. E la partecipazione alla festa di Città Nuova continua…

RIVEDI LA DIRETTA

Il Cn Day 2020 è stato caratterizzato dal formato multimediale: collegamenti da diverse località italiane, come Bologna, Liguria e Roma; contributi video e interviste. Inoltre, tutti questi contenuti sono stati rilanciati sui social: Twitter, Instagram e Facebook con diversi hashtag e locandine preparati accuratamente dai nostri giovani collaboratori, con la proposta interattiva del contest #daretocare.

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Global Compact on Education: rivedi l’incontro del 15 ottobre 2020

Il Global Compact on Education avrebbe dovuto svolgersi il 14 maggio 2020, con una serie di appuntamenti complementari (il Villaggio dell’Educazione).
Per consentire la più ampia e serena partecipazione, l’incontro è stato rinviato.
Ma l’invito di Papa Francesco è oggi ancora più attuale: c’è bisogno di unire gli sforzi per la casa comune, affinché l’educazione sia creatrice di pace e giustizia!
Per questo, il 15 ottobre 2020, si terrà un incontro virtuale. Una tappa di avvicinamento per condividere esperienze e idee che guardano oltre.

Papa Francesco rilancia il Global Compact on Education

Alla Lateranense la diffusione del video messaggio di Papa Francesco seguito da interventi di personalità ecclesiali e della cultura. L’evento in diretta streaming su Vatican News.

Giovedì 15 ottobre 2020 alle ore 14.30 (GMT+2) Papa Francesco tornerà ad affrontare il tema dell’educazione, centrale nel suo insegnamento e nel dialogo con il mondo. Lo farà con un videomessaggio, insieme riepilogativo – di quanto proposto sul tema nel corso del pontificato – e programmatico: perché, come Francesco ha più volte ripetuto, «educare è un atto di speranza».

un patto per generare un cambiamento su scala planetaria, affinché l’educazione sia creatrice di fraternità, pace e giustizia. Un’esigenza ancora più urgente in questo tempo segnato dalla pandemia.

Il videomessaggio del Papa sarà trasmesso nel corso di un avvenimento alla Pontificia Università Lateranense, promosso dalla Congregazione per l’Educazione Cattolica, dedicato specificamente al mondo accademico edell’educazione, che potrà essere seguito in diretta on line attraverso il portale e i canali Youtube di Vatican News (lo streaming avrà la traduzione simultanea in inglese, francese, spagnolo e portoghese). Alle parole del Santo Padre reagiranno, a distanza, la Direttrice Generale dell’UNESCO Audrey Azoulay – anche lei attraverso un videomessaggio – e, nell’ateneo pontificio, i responsabili della Congregazione per l’Educazione Cattolica il Cardinale Giuseppe Versaldi e l’Arcivescovo Angelo Vincenzo Zani. Insieme a loro, interverranno i rettori della Lateranense, prof. Vincenzo Buonomo, e della Università Cattolica del Sacro Cuore, Franco Anelli, e la sociologa Silvia Cataldi, docente all’Università “La Sapienza” di Roma. Il videomessaggio del Papa sarà inoltre commentato da giovani studenti, primi destinatari del Messaggio del Santo Padre. L’evento sarà introdotto e moderato da Alessandro Gisotti, vice-direttore editoriale del Dicastero per la Comunicazione.

L’incontro del prossimo 15 ottobre raccoglie l’appello formulato dal Santo Padre il 12 settembre 2019: C’è bisogno di unire gli sforzi e di far nascere un’alleanza educativa – aveva detto – l’invito agli ambasciatori di tutto il mondo, riuniti in occasione del discorso al Corpo diplomatico (9 gennaio 2020)

La pandemia da Covid-19, com’è noto, ha costretto ad annullare l’evento in Vaticano, senza però interrompere la progettualità. Così il Villaggio dell’educazione, in cui presentare le migliori esperienze educative internazionali, si è trasformato in uno spazio virtuale: in questi mesi, infatti, sono state più di 70 le esperienze educative realizzate nel mondo e variamente ispirate alle tematiche del Patto: dignità e diritti umani, pace e cittadinanza, ecologia integrale, fraternità e sviluppo. Le esperienze sono state selezionate dall’Alta Scuola Educare all’Incontro e alla Solidarietà (EIS), dell’Università LUMSA di Roma, che le presenterà nel corso di un prossimo convegno, condividendole anche sul sito internet dell’evento(www.educationglobalcompact.org).

Il cammino preparatorio ha inoltre visto lo svolgimento di 8 seminari internazionali presenziali e, a partire dal mese di marzo, di numerosi appuntamenti svolti in modalità “a distanza”, a cui ora si aggiunge l’evento del prossimo 15 ottobre.

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MESSAGGIO DEL PAPA




Rivedi la presentazione del libro: “Il Dio morente” di Pasquale Ionata

https://www.facebook.com/frateindovino/videos/326461935317706




Musica e Sostegno a Distanza

Giulia Pagliaricci, giovane musicista, ci racconta della sua passione per  il pianoforte e… per la solidarietà.

 Giulia, di cosa ti occupi?

Ho 26 anni e mi sono laureata in pianoforte jazz al conservatorio. Ho concluso gli studi a febbraio poco prima della quarantena. Lavoro nell’ambito musicale, insegno pianoforte sia privatamente che nelle scuole di musica e sono attiva anche nella ‘live music’, anche se adesso l’attività è rallentata a causa del Coronavirus.

Nell’ultimo anno le mie entrate economiche si sono andate a stabilizzare e mi sono trovata ad essere un pochino più indipendente per fortuna e potermi finanziare varie necessità, come un telefono nuovo, un computer per lavorare e via dicendo. Ero quindi molto contenta perché nella musica non è semplice arrivare ad avere (per quanto piccola)  una stabilità economica.

Tuttavia alla fine mi sono resa conto che le cose materiali non fanno la felicità.

Mi sentivo molto grata nei confronti della vita e di Dio per essere riuscita con la mia passione – la musica- a costruirmi da sola  la mia vita ed ho sentito che era giusto non tenermi per me la mia fortuna.

Come è nata l’idea del Sostegno a Distanza?

Il Sostegno a distanza mi sembrava un modo molto concreto di poter condividere con gli altri. Tramite un amico ho saputo che AFN è impegnata in questo progetto. Ho deciso di cominciare ed ho chiesto  di sostenere a distanza una bambina. Ho pensato che poiché purtroppo non si è ancora arrivati a una  parità di genere, per una femminuccia potersi avviare allo studio e farsi una cultura le renderà la vita più facile, visto che in alcune parti del mondo l’essere donna ti fa partire svantaggiata.

Andando sul sito di AFN ho letto che l’Associazione è attiva praticamente in tutto il mondo: I Paesi in cui si può dare una mano sono veramente tanti. Ho scelto l’India poiché è un paese  molto povero, in grande difficoltà.

Come è andata l’inizio di questa esperienza?

Ho fatto l’adozione pochi giorni dopo la mia laurea, in febbraio. Due settimane dopo mi è arrivata per posta la foto e la descrizione del profilo di questa bimba. Si chiama Aleena e ha 9 anni. La gioia è stata tanta. Vedere che con un piccolo gesto, perché alla fine si è trattato veramente  di poco,  sono riuscita a dare un aiuto concreto. E l’esperienza è stata bella e continua ad essere molto bella.

Quello che mi piacerebbe poter dire è che nel momento in cui lo si desidera,   con poco si riesce a fare tanto. Ciò è possibile anche per i giovani come me, nel momento in cui hanno una piccola entrata economica: è qualcosa che si può fare, si può sostenere, basta volerlo.

Grazie per avermi dato l’occasione di poter  dare una mano!

 




Nuove proposte, ritiri e giornate di spiritualità al Centro Mariapoli di Castel Gandolfo




E’ un dono averti come capo!

Per me sono stati giorni molto intensi al lavoro perché si sono susseguite informazioni contrastanti sulla possibilità dello smart working in ufficio.

Oggi sono riuscito a farlo ottenere a tutti i colleghi creando un progetto in poco tempo che lo rendesse possibile. Per completare tutto in tempo ho finito senza pause alle 15 saltando il pranzo e sapendo che a me non potrà essere riconosciuto.

È stato bello ricevere dai colleghi i messaggi di gratitudine e sapere che, cito testualmente: “in questo marasma è un dono averti come capo”.

M.B. 




Non ho scelto il sacerdozio, ho scelto Dio e questo mi basta!

In questo periodo segnato dall’emergenza Coronavirus, facciamo circolare delle buone pratiche di fraternità che si vivono quotidianamente.

La lettura della chiamata di Abramo (la prima della II domenica di Quaresima): “Vattene dalla tua terra . . . “, mi ha fatto ricordare un canto di tanto tempo fa e le tante esperienze personali vissute. Uno dei primi focolarini,  Giuseppe Zanghì da noi chiamato Peppuccio, nel cuore della trasformazione del seminario e dei nostri ideali giovanili ci aveva “spinti” con forza e convinzione (anche se con scarsi risultati!) a scegliere Dio solo e non il sacerdozio.

La prima volta che ci ho provato a farlo è stato il giorno dell’ordinazione quando ho avuto un pensiero fisso: “E se morissi prima che mi mettano le mani in testa?”. Meglio fare la Volontà di Dio ora … per tutto il giorno. Un secondo momento forte: dopo nove mesi dall’ordinazione mi chiama il vescovo e con ansia aspetto finalmente la destinazione, ma con sorpresa mi sento dire che per me non c’è accoglienza da parte di nessun parroco.

Entro in una cappella, ci rimango un’ora e quando esco torno nella mia stanza e scrivo: “Anche se in tutta la mia vita non dovessi mai più celebrare messa, esercitare nulla nel ministero, battesimi, matrimoni, predicazione … non mi importa nulla. Io non ho scelto il sacerdozio, ho scelto Dio e questo mi basta: Cristo niente e nessuno me lo potrà togliere”. Ancora oggi, davanti ad ogni taglio delusione o chiusura, posso dire con coscienza, che per grazia di Dio non ho più perso quella serenità, quella gioia e quella decisione.

Vivo questi momenti di sospensione legati alle varie circostanze del Coronavirus, consapevole della serietà e gravità della situazione, ma senza paura, cosciente di essere nelle Sue mani. Capisco che posso rischiare di sembrare insensibile e freddo, ma non posso rinnegare il dono di Dio.

Don Dante 

http://www.focolaritalia.it/2020/03/10/contagiamoci-con-le-buone-pratiche-di-fraternita/




Dall’interno della frattura, esperienze di vita e proposte

Pare impossibile che da esperienze di dolore possa nascere qualcosa di bello per sé stessi e per gli altri, eppure lo abbiamo visto e sperimentato nei tre giorni passati insieme a Castel Gandolfo (RM) dal 14 al 16 febbraio 2020. Siamo ormai al terzo appuntamento nazionale e dopo due edizioni ad Assisi, quest’anno abbiamo voluto anche noi “incontrare” Chiara Lubich, a casa sua, nel territorio che ospita il centro pulsante del Movimento dei Focolari, proprio in occasione del centesimo anniversario della sua nascita.

Il primo giorno, al nostro arrivo, un attento osservatore avrebbe scorto 130 storie distinte di separazione, vissute spesso all’ombra del dolore e di tanti “perché” senza risposta. Ma il terzo giorno, nel momento della condivisione finale, ciascuno ha potuto riscontrare una nuova forza, una luce che ha sconfitto o almeno attenuato il proprio buio interiore e abbiamo ben presente i volti di tanti che si impegnavano, una volta fatto ritorno a casa, ad essere sostegno e motivo di speranza per chi intorno a noi vive di sofferenza. E gli sguardi e i sorrisi fissati nella foto finale di gruppo testimoniano che non si trattava solo di un sentimento passeggero…

Il programma è stato intenso e ricco di spunti di riflessione, e i relatori che si sono succeduti sul palco hanno toccato molti “punti caldi” senza timori, accolti da un ascolto della sala attento e critico.

Erano presenti anche un buon numero di coppie che “camminano insieme” ai separati con  iniziative comuni e momenti di incontro nella varie Regioni, per testimoniare che anche le esperienze di separazione fanno parte della vita di famiglia e che portandole avanti insieme possono essere meno buie.

A questo proposito, le testimonianze, intercalate agli interventi, sono state come sempre dei punti luminosi e un dono per tutti, pur rappresentando storie e situazioni dure, di sospensione, ma vissute nella riscoperta del rapporto con Dio e del sostegno dei fratelli.

Abbiamo parlato di matrimonio, paradossalmente proprio con i separati… Monsignor Bonetti ci ha ricordato con forza il significato del sacramento che certo non scompare con la separazione dal coniuge e per chi sceglie di rimanere fedele testimonia una continuità di risposta alla vocazione originaria col donare e diffondere un amore unitivo, frutto di una ferita, a essere ovunque “colla” in tutte le situazioni di conflitto. Il separato – dice ancora Bonetti, è una persona che viene lanciata verso le nozze definitive con Dio, mentre ha ancora un corpo da gestire sulla terra. In forza dello Spirito Santo ricevuto nel matrimonio vive una vita che lo porta a testimoniare un amore, crocifisso, oltre ogni limite. Infine un appello: i separati possono, anzi, “devono” condividere la loro esperienza, essere un annuncio e una testimonianza per i fidanzati, le giovani coppie, gli sposi di ogni età, per le persone consacrate per preannunciare la Vita Eterna,  la vita accanto al Padre, la realtà della famiglia dei Figli di Dio.

Ci hanno poi molto colpito le immagini e le suggestioni collegate a due episodi del Vangelo proposte da padre Marco Vianelli: la guarigione della suocera di Pietro e l’incontro di Gesù con Zaccheo. Il primo brano aiuta a riflettere su come la guarigione non è un cammino individuale, esige  una lotta con il nostro uomo vecchio ed ha sia una dimensione privata, sia una dimensione pubblica. La suocera di Pietro,  una volta guarita,  si mette a cucinare; questo ci insegna che Gesù viene per rigenerarci, liberarci e rimetterci a disposizione del mondo per servire.

La seconda immagine è quella di Zaccheo che pur di vedere Gesù,  sale su un sicomoro,  dai rami fragili.  Si rende così vulnerabile,  ma è proprio la vulnerabilità che rende efficace l’incontro: la rigenerazione è lasciarsi raggiungere dallo sguardo di Gesù così come siamo e il fine della rigenerazione è l’Amore. Quindi tutti i fallimenti sono per riabilitarci ad amare

Entrando nel tema della fedeltà, padre Marco ha evidenziato come questo è un punto di arrivo e per poterci mettere in cammino abbiamo bisogno di Cristo, dei suoi occhi.  Se non riusciamo,  non siamo sbagliati,  il cuore va educato e occorre un cammino, possibilmente insieme ad altri.

Ezio Aceti è stato “incontenibile” nel trasmetterci la sua passione per l’educazione dei bambini e dei  ragazzi e di quanto possiamo fare noi adulti. Ha fatto molti esempi calandosi nei panni e in molte situazioni vissute dai separati, ma quanto ci ha trasmesso ha un valore universale per tutte le famiglie.

Ci ha spiegato come deve essere l’ascolto verso i nostri ragazzi e come il prendersi cura dei figli voglia dire aiutarli a dare significato alla sofferenza della separazione e a sostenerli nel percorso educativo. Ha sottolineato che nella vita non c’è niente da buttare, ma tutto è da prendere in mano e trasformare e le cicatrici sono il segno che tu ce l’hai fatta; i figli hanno bisogno di noi, così come siamo… Educhiamo di più con le nostre fragilità che non con le grandi idee e se anche ci rendessimo conto di aver sbagliato con i nostri figli,  ma troviamo la forza di ricominciare, quest’amore rimane perché un singolo atto d’amore può recuperare un mare di sbagli. Infine, da non dimenticare: riuscire a trasmettere ai figli la bellezza di avere un rapporto personale con Gesù è il regalo più bello che possiamo fare loro.

Aceti si è soffermato poi sull’importanza della “parola” che, se corretta, può fare miracoli. Occorre però imparare ad usare un linguaggio “trinitario”, dicendo tutto nella verità, ma ricordando tre concetti fondamentali: entrare in empatiacon chi parliamo (l’empatia rappresenta il Padre), rappresentare la realtà – dicendo le cose come stanno nella verità (la realtà rappresenta il Figlio), fornire sempre un sostegno e una prospettiva di fiducia (il sostegno è lo Spirito Santo).

I coniugi Scotto ci hanno dato una carica di concretezza per uscire dal buio e fornito qualche elemento per saper gestire la solitudine, ricordandosi il valore dell’auto stima e il potenziale immenso della nostra sessualità – anche negli aspetti più intimi delle pulsioni sessuali – che può diventare un motore di slancio e di fiducia verso noi stessi e verso gli altri. Infatti, si può sconfiggere il buio con gesti di tenerezza, riconciliandosi con se stessi e da qui arrivare a conciliarsi con gli altri, attraverso la cura di sé, del proprio aspetto, cogliendo le possibilità che ci

offre la vita. Possiamo sperimentare che il dolore può essere uno spazio creativo, che ci può aiutare a comprendere meglio gli altri e a guardare in alto per coltivare un rapporto personale con Dio.

Oltre ai momenti di incontro abbiamo vissuto anche un pomeriggio “speciale” in visita al Centro del Movimento a Rocca di Papa. Siamo stati accolti da alcuni focolarini e focolarine che attraverso la loro presenza, alcune immagini e una visita guidata ci hanno fatto conoscere meglio la figura di Chiara Lubich in una prospettiva nuova, diversa, più intima e famigliare. La visita alla sua casa è stata un’occasione per incontrare Chiara attraverso la sua vita quotidiana: nella cappella abbiamo potuto soffermarci su quel crocefisso che è memoria della sua consacrazione a Dio… Forse proprio per quel simbolo ci siamo sentiti sulla sua stessa lunghezza d’onda e guardati in modo speciale da lei dal Cielo.

Nei saluti finali, oltre ad una bellissima condivisione, ci siamo presi un impegno attraverso un segnalibro che è stato consegnato a tutti con una striscia di Gibi e DoppiaW: vogliamo ricordarci sempre che siamo un dono gli uni per gli altri e che negli incontri che facciamo con ciascuno possiamo sempre sottolineare il positivo. Nel prossimo incontro ci racconteremo come è andata…

Rosalba e Andrea Ponta

con tutta l’equipe preparatoria dell’incontro

Gli esperti che sono intervenuti:

  • Don Renzo Bonetti: “Il sacramento del matrimonio è dono anche nel vivere la separazione”
  • padre Marco Vianelli: “ri-costruiti dall’Amore “
  • Ezio Aceti: “Genitori sempre”
  • Maria e Raimondo Scotto: “Il buio sconfitto”



Religiosi e consacrati in dialogo nel centenario di Chiara Lubich

“Carismi in comunione. La profezia di Chiara Lubich” questo il titolo del convegno internazionale per religiosi, consacrati e laici che si svolge dall’8 al 9 febbraio al Centro Mariapoli di Castel Gandolfo (Italia) in occasione del centenario dalla nascita di Chiara Lubich fondatrice del Movimento dei Focolari.

Oltre 400 partecipanti – cattolici e quattro ortodossi – a rappresentare più di cento famiglie carismatiche, provenienti da 27 Paesi.

Lo scopo del convegno è quello di promuovere l’unità fra i carismi favorendo la comunione tra le istituzioni religiose; approfondire l’apporto profetico che scaturisce dal carisma dell’unità di Chiara Lubich; valorizzare l’apporto dei laici inseriti nelle “famiglie carismatiche”; sostenere il cammino ecumenico tra consacrati di varie Chiese; guardare alle sfide attuali con un’ottica carismatica più ampia per meglio servire una Chiesa sinodale ed una umanità solidale.

“Che questi giorni siano un laboratorio di speranza – ha affermato la Presidente dei Focolari, Maria Voce -. Il titolo del Convegno, “carismi in comunione” stimola a vivere nell’ascolto e nel dono reciproco, perché offrendo la ricchezza degli specifici carismi si realizzi un’autentica esperienza di condivisione. (…) Vivere l’unità tra i carismi è una grande responsabilità, per dare alla Chiesa un volto credibile di fronte al mondo che ci circonda, per procedere sulla via dell’ecumenismo, per superare i conflitti e coinvolgere alla pace. Forse mai come in questo tempo la dimensione carismatica nel suo insieme viene interpellata e riconosciuta come co-essenziale per il futuro della Chiesa”.

Fra i partecipanti il Card. João Braz De Aviz, Prefetto della Congregazione per gli Istituti di Vita consacrata e le Società di Vita apostolica:“le persone consacrate, venendo a contatto con il Movimento dei Focolari, si sono sentite attratte dalla luce di questo carisma e dalla freschezza evangelica della spiritualità che ne è nata. Hanno trovato in essa una spinta e un aiuto a valorizzare la bellezza e l’originalità dei propri specifici carismi, a rinnovare i rapporti di fraternità nei loro Istituti, ad apprezzare ed amare gli altri carismi come il proprio, a crescere nella comunione affettiva ed effettiva con i pastori e con le altre componenti del popolo di Dio, ad allargare lo sguardo e il cuore ai fratelli e sorelle delle altre Chiese cristiane e agli appartenenti ad altre religioni. 

Ecco come Chiara Lubich racconta questa “sintonia” e amicizia spirituale fra l’Opera da lei nata e i consacrati: «La spiritualità dell’unità aiuta a sviluppare le potenzialità già insite nella propria vocazione e la arricchisce, nello stesso tempo, di nuovi valori». Da parte loro, «tutti i membri del Movimento – afferma Chiara – si sono sempre abbeverati e si abbeverano alla sapienza dei santi ed in specie dei santi fondatori. […] Vi è quindi una reciprocità di doni fra il Movimento dei Focolari ed il mondo dei religiosi, come è richiesto dall’essere tutti membra l’uno dell’altro nel Corpo mistico di Cristo»”.

Lorenzo Russo

Vedi anche Articolo Agensir




Centro Mariapoli Castel Gandolfo. Nuovo sito!

NUOVO SITO

Situato nei Castelli Romani,  a poca distanza dalla Capitale, il Centro Mariapoli Internazionale coniugando tecnologia, ospitalità, accoglienza tipica di chi crede nella fraternità universale, accoglie persone provenienti dai cinque continenti: adulti, giovani, famiglie, realtà ecclesiali, operatori nel campo sociale, culturale, professionale per conferenze, convegni, ritiri spirituali, corsi di formazione, con spazi qualificati di dialogo ecumenico e interreligioso




Comunicato Stampa MPPU Italia

Una delegazione del Centro nazionale del Movimento politico per l’unità, martedì 21 gennaio inizierà ad incontrare i segretari dei partiti presenti in Parlamento. Ore 11, a  palazzo Chigi, la segreteria di Di Maio per M5S, ore 12,30, Camera dei deputati, on. Molinari capigruppo Lega , ore 15,30 segreteria di Zingaretti, presso il PD al  Nazareno. Successivamente verranno incontrati Leu, FI, Fdi, Italia viva, +Europa e altri. Lo scopo è  quello di avviare un rapporto costante  con  il Mppu per il bene comune, attraverso il dialogo tra forze politiche diverse, di maggioranza e di opposizione. Questa è la mission del Mppu: trovare su grandi questioni nazionali la massima unità possibile per assicurare al nostro Paese: stabilità di governo, riforme strutturali, lavoro, sviluppo sostenibile, unità europea, buona legge elettorale condivisa, legge sui partiti per il loro rilancio tra i cittadini.

Dal sito: Comunicato-stampa-mppu-italia




Giardino Chiara Lubich a Grottaferrata

ORARIO DI APERTURA (fino al 29 marzo 2020)
dalle 9.00 alle 16.30
Via Ferri angolo via Santovetti
Grottaferrata (RM)
Per informazioni: p.demaina@libero.it
 
Il 6 marzo 2010 il Comune di Grottaferrata, con la dedicazione di un giardino a Chiara Lubich, ha voluta ricordarla quale sua concittadina dal 1957 al 1965, a ridosso del secondo anniversario della sua morte avvenuta il 14 marzo 2008.
 
Suggestiva la nascita di questo piccolo giardino, quasi una bomboniera lungo la strada che percorre in linea retta Grottaferrata, mutando per ben cinque volte il suo nome. L’angolo di strada, abbandonato da anni, prende forma di giardino. Dopo l’atto di nascita dell’Associazione “Città per la fraternità”, il 16 gennaio 2009 a Pompei, è sorta l’idea di dedicarlo a Chiara. A renderlo più affascinante è quello che era avvenuto in quel punto quando asfalto e palazzi ancora non lo “soffocavano”.
 
Squarciarelli, rinomata nella storia anche per l’acqua della sua sorgente, trovava il giusto pendio verso Roma perché dalla fonte, una polla d’acqua quasi raso terra, giungesse in quel luogo – dove sorge il giardino – per diramarsi in tanti piccoli canali. L’immagine che congiunge l’acqua alla vita arricchisce di significato questo luogo che guarda proprio quella che è stata la casa di Chiara e il primo centro del Movimento dei focolari, appunto dal ’57 al ’65, offerto dalla marchesa Elisabetta Rossignani Pacelli, sorella di Pio XII.
 
Un’opera in travertino riporta una sua celebre frase, scelta appositamente dalla nuova presidente del Movimento dei focolari, Maria Voce: «Amare tutti, amare sempre, amare per primi». A seguire la firma “Chiara Lubich”, incisa con la sua calligrafia, quasi a sigillo di un patto con la città. All’apice il simbolo di un mondo, composto da strisce dei sette colori dell’arcobaleno, a significare l’apertura all’umanità.
 
Il giardino ha due significative peculiarità: trovano posto numerosi “odori”, quali salvia, rosmarino, menta, scelti per la loro semplicità e popolarità, e altre due piante, una simbolo di Grottaferrata (camelia) e l’altra di Rocca di Papa (agrifoglio), con diversi significati: il percorso, non solo residenziale, di Chiara Lubich, la caduta di divisioni e di campanilismi, e l’appartenenza alla nuova realtà delle “Città per la fraternità”, a cui entrambi i comuni aderiscono.
 
Durante la cerimonia di inaugurazione il sindaco della città, Mauro Ghelfi, ha detto che non poteva non essere ricordata una persona speciale come Chiara Lubich per quel che ha fatto per l’umanità e la Chiesa anche nel suo soggiorno a Grottaferrata. Poi l’auspicio che il giardino sia «un angolo di tranquillità nel centro città, prendendo spunto dal suo messaggio di spiritualità quotidiana». Infine, un desiderio: «Spero che i focolarini che sono nella nostra città possano aiutarci a farci sperare in un mondo migliore».
 
Fonte sito Città Nuova
 
 



Conferenza stampa a Roma per il centenario di Chiara Lubich

CHIARA LUBICH 1920 – 2020 “Celebrare per incontrare”

 

 

 

 

 

 

 

Lunedì 18 novembre 2019 alle 12.00 presso la Sala Stampa Estera (Via dell’Umiltà, 83 – Roma), si terrà la conferenza stampa con la presenza di Maria Voce, presidente del Movimento dei Focolari, Andrea Riccardi, storico e fondatore della Comunità di Sant’Egidio, Giuseppe Ferrandi, direttore Museo storico del Trentino, Maurizio Gentilini, autore della biografia di imminente uscita “Chiara Lubich, la via dell’unità tra storia e profezia” (Città Nuova Ed.).

Modera Paola Severini Melograni, giornalista.

 




Centenario Chiara Lubich (1920-2020): visita della delegazione trentina al Centro internazionale dei focolari

Martedì 16 aprile 2019 una delegazione proveniente da Trento, città natale della Lubich, è stata in visita al Centro internazionale del Movimento dei Focolari a Rocca di Papa. La Presidente dei Focolari Maria Voce Emmaus, il Copresidente, Jésus Moran e il Consiglio Generale hanno accolto la folta delegazione composta da Maurizio Fugatti, presidente della Provincia Autonoma di Trento, Alessandro Andreatta, sindaco di Trento, il presidente della comunità di Primiero Roberto Pradel, il direttore della Fondazione Museo storico di Trento, Giuseppe Ferrandi e Maurizio Gentilini (archivista e storico al CNR), autore di una biografia della Lubich in uscita nel 2020. Presenti anche i Sindaci delle città di Rocca di Papa, Frascati, Grottaferrata e Castel Gandolfo.

Le celebrazioni per il centenario della nascita di Chiara Lubich avranno inizio il 7 dicembre 2019 con l’inaugurazione della mostra multimediale “Chiara Lubich, Città Mondo” promossa dal Centro Chiara Lubich e dalla Fondazione Museo Storico del Trentino, ospitata nelle Gallerie di Piedicastello. 

Scopo della visita è il rafforzamento del vincolo di amicizia e collaborazione fra Trento e la comunità trentina e il Movimento dei Focolari, promotori, insieme, di numerose iniziative nell’anno del centenario, in città e nella valle del Primiero, oltre che in molte città nel mondo. “Vorremmo che molti conoscessero Chiara, il suo pensiero – ha spiegato Alba Sgariglia, corresponsabile del Centro Chiara Lubich – come pure la sua spiritualità, la sua opera, la sua figura di promotrice instancabile di una cultura dell’unità e della fraternità tra i popoli”.

Guarda il video: notizia su Rai news

Leggi il Comunicato Stampa

Foto (C) Caris Mendes – CSC Audiovisivi

Notizie in Controluce
Metamagazine
Comunicato Stampa Grottaferrata

 




Convegno: “Nessuno solo”

Convegno: “Nessuno solo” – Appassionati del sociale

Casa per ferie Seraphicum, Via Serafico 1 – Roma
Metro Laurentina capolinea
GRA uscita 25
Roma 15/17 marzo 2019
Per maggior informazioni: umanitanuova.italia@gmail.com

NESSUNO SOLO 2

Dopo la data del 1/3 febbraio 2019 le iscrizioni si riaprono per un secondo appuntamento dal 15 al 17 marzo 2019, sempre nello stesso luogo. Questo secondo appuntamento si ripete per quanti non hanno potuto iscriversi nella precedente data.

Link di iscrizione: https://goo.gl/forms/pILMdm7XLi3efKff2

Scadenza iscrizioni 18 febbraio.

Il programma inizierà alle ore 20,00 del venerdì 15 marzo c.a. e si concluderà alle ore 13,00 della domenica 17 marzo c.a.
 
Il convegno è concepito come un lavoro di ricerca disteso nelle due giornate: un laboratorio in cui tutti – relatori e partecipanti – sono chiamati a dialogare, a leggere insieme le pratiche di “azione sociale” che ciascuno realizza nel suo mondo di relazioni.
Come indicato nella brochure 4 saranno i laboratori tematici a cui ci si potrà iscrivere. 
 
Costi e scadenze:
 
– il costo complessivo dell’appuntamento è di € 110,00, comprensivo dei pernotti di venerdì 15 e di sabato 16 marzo, con relative colazioni, vitto del sabato e tasse di soggiorno. 
 
– Per chi volesse cenare il venerdì e/o pranzare la domenica, si dovrà aggiungere al costo complessivo il prezzo di €15,00 a pasto, segnalandolo nel modulo di iscrizione.
Tale servizio sarà fornito dalla struttura se richiesto da un minimo di 10 persone, diversamente la segreteria organizzativa provvederà a darne notizia per tempo.
 
– La scadenza delle pre-iscrizioni è fissata al 18 febbraio 2019, mentre l’iscrizione potrà ritenersi completa all’arrivo del bonifico non oltre il 28 febbraio 2019.
 
Il bonifico del costo complessivo va effettuato a:
Framu Umanità Nuova
IT65Q0501803200000000240261
 
La segreteria organizzativa 

Brochure Nessuno solo

Non siamo in un’epoca di cambiamento, ma in un cambiamento d’epoca”.

Tale passaggio del discorso di Papa Francesco a Loppiano a maggio 2018, può essere il punto di partenza della nostra riflessione sulla realtà sociale.

Se guardiamo al mondo intorno a noi, con le relazioni che intercorrono fra singoli, famiglie e gruppi, possiamo riferire che la nostra quotidianità è profondamente cambiata negli ultimi 20 anni, e velocissimamente negli ultimi 10, e non poco per effetto dell’impatto della tecnologia sulle nostre relazioni, con le sue potenzialità smisurate di connetterci. Mediamente si passa più tempo in relazioni virtuali che in relazioni reali, in un crescendo di autismo e narcisismo. Soggiogati alle opportunità e alla velocità delle macchine, cresce la minaccia di una nuova marginalità: chi non tiene il ritmo o non è “on line” è fuori. L’essere umano vive così un paradosso: ritenere che tutto è possibile e a portata di mano e nello stesso tempo sperimentarsi insicuro e impaurito. Il corpo, la natura stessa, e il tempo si dissolvono e con essi ciò che è specificamente umano: l’esperienza dell’incontro autentico con l’altro, l’esperienza del limite.

Anche per quanto riguarda la lettura della stratificazione sociale in rapporto all’accesso alle risorse, sono in atto mutamenti che vedono crescere, accanto alle fasce tradizionalmente marginali e alle famiglie povere immigrate, un “ceto medio impoverito” che – laddove si possono disporre dati recenti, che tengono in considerazione non solo il reddito, ma anche la precarietà lavorativa, l’indebitamento e i disturbi psichici – può essere quantificato nel 30% della popolazione. E’ importante considerare questo fenomeno di impoverimento con fattori di tipo materiale e immateriale, per l’evaporazione delle reti sociali e familiari, in un clima culturale bulimico che induce a non voler rinunciare ad alcuna opportunità e nel diffuso risentimento anti-istituzionale. Occorrerà riprendere le misure della propria città, con le sue drammatiche e feconde periferie, per comprendere cosa sia oggi la povertà.

Il welfare tradizionale, i cui servizi sono calibrati per un numero di poveri non superiore al 5% per di più con dotazioni finanziarie in calo, ne è messo in crisi al pari della democrazia. La nuova vulnerabilità è emersa alla coscienza collettiva dopo la crisi del 2008 e rischia di essere percepita solo nei suoi elementi economico-monetari (“non si arriva a fine mese”) lasciando in ombra il venir meno dei legami sociali che ne è all’origine. Anche ilvolontariato e l’associazionismo tradizionali sono attraversati da un processo di lento, ma inesorabile declino, senza che ovviamente ne venga meno l’indispensabile funzione sociale. Occorre pensare ad iniziative che coinvolgano il 100% dei cittadini: un welfare di comunità, per tutti con la collaborazione di tutti. La comunità locale sa riconoscere e farsi carico di questa diffusa nuova povertà che l’attraversa, cambiando paradigma per guardare alla comune esperienza di fragilità la condizione esistenziale da cui ripartire.

A prestare attenzione alle molteplici manifestazioni del sociale, non è raro scoprire gente creativa, capace di gesti senza tornaconto, di impegno esemplare a mantenere vivi i legami sociali nei quartieri o nei gruppi. Agire agapico viene definito questo tipo di amore che unisce: lo si ritrova e lo si studia anche nell’economia civile e nella cittadinanza attiva per la tutela dei beni comuni. Vorremmo dare rappresentazione e spazio sufficiente a questa socialità del “noi” per cercare di leggere, descrivere e interpretare la ricchezza di molte pratiche – laboratori di comunità – che lasciano intravedere forme inattese di benessere comunitario. “Restare umani” ne è l’imperativo: solo nella vicinanza fisica dei corpi in relazioni faccia a faccia, in un nuovo sguardo e ascolto dell’altro, nella scelta di tempi distesi e conviviali contro le pressioni di una società tendenzialmente orwelliana, si abbassa la paura dell’altro e si ri costruisce quel “con-senso” che rivitalizza – con il welfare – la democrazia.




Congresso per animatori del Movimento Parrocchiale e del Movimento Diocesano

Dal 10 al 13 gennaio si è svolto al Centro Mariapoli di  Castelgandolfo il Congresso per animatori del Movimento Parrocchiale e del Movimento Diocesano. 420 i partecipanti, giovani e adulti di tutta l’Europa e alcuni paesi dell’Africa.

Si è creato un clima bellissimo di famiglia – una comunità viva che si è riunita durante 4 giorni, per scoprire e trovare dei Metodi di pastorale che nascono dal Carisma dell’unità, come era il titolo del Convegno.

Nei primi due giorni erano presenti al Centro Mariapoli anche i sacerdoti e diaconi focolarini e con loro abbiamo condiviso due momenti ricchi e densi: la ricorrenza del ventennio della partenza per il cielo di don Mauro Bartolini, sacerdote focolarino di Ascoli; e la presentazione, con una tavola rotonda, della nuova rivista dell’Opera, Ekklesia.

Nei giorni seguenti abbiamo cercato di capire che dono lo Spirito Santo ha dato alla Chiesa con il Carisma dell’unità, individuando in Gesù abbandonato e l’unità i due pilastri fondamentali. 

Interventi come quello di don Nazzareno sull’Incarnazione del Carisma nella Chiesa locale, di Padre Fabio sul Paradiso che si fa vita e di don Sergio Pellegrini sul Discernimento comunitario, ci hanno fatto fare un’esperienza viva e partecipata di Chiesa-comunione. 

Siamo così entrati nella realtà dell’amore reciproco che genera la presenza di Gesù in mezzo e ci apre al discernimento comunitario che siamo chiamati a vivere per scorgere i segni del nostro tempo e rispondere alle sfide che ci presenta.

Ci hanno aiutato in ciò anche i 4 Forum svoltisi durante il pomeriggio sui 4 punti della spiritualità che abbiamo maggiormente preso in considerazione per la pastorale dell’unità: La scoperta di Dio amore, la vita della Parola, Gesù abbandonato (base per un vero dialogo) e la mistica del Noi (Gesù in mezzo).

Tanta la comunione tra tutti e le esperienze raccontate. Siamo partiti rinnovanti nell’anima e nello spirito, certi che la rete che si crea tra noi con l’amore che circola, ci da la forza per portare avanti la pastorale dell’unità nelle nostre comunità e ambienti.

Fonte: Sito del Movimento parrocchiale e diocesano




Premio – Città per la fraternità 2019

Sono aperte fino al 15 gennaio 2019 le iscrizioni o le proposte di candidatura al “Premio Internazionale Chiara Lubich per la fraternità” che ogni anno viene e assegnato ad Enti Locali (Province, Regioni, Comunità Montane, ecc.) di ogni parte del mondo e di qualunque dimensione. Vengono premiati progetti che istituiscono o diffondono, nel territorio principalmente locale, ma anche nazionale e internazionale, pratiche di fraternità universale, secondo le diverse accezioni di significato di tale principio; stimolano i cittadini a impegnarsi per il bene comune e a partecipare alla vita della comunità civile; favoriscono la crescita di una cultura della cittadinanza attiva e inclusiva. E che favoriscono sinergie: tra Amministrazioni, comunità locali e società civile organizzata (associazioni, gruppi, comitati, ecc.) con ricadute in tali realtà. Le azioni devono essere rappresentative di un modo di amministrare il territorio non episodico, consapevole del valore della fraternità.

I progetti possono essere esposti attraverso elaborati di testo, elaborati ipertestuali e/o multimediali, elaborati audiovisivi. Tutte le candidature e/o le segnalazioni (con relativo materiale in allegato) devono essere inviate alla Presidenza dell’Associazione “Città per la Fraternità”, c/o Comune di Castel Gandolfo, Piazza Libertà, 7 – 00040 Castel Gandolfo – Roma (Italia).

I materiali possono essere spediti via mail a:

associazionecittafraternita@gmail.com  info@cittaperlafraternita.org

Nella domanda vanno indicati: nome del Comune/Ente/organizzazione, dati del Sindaco in carica, indirizzo completo e contatti; il nome del progetto o dell’iniziativa ed un abstract di massimo di tre cartelle A4; un allegato (nelle forme previste) che descriva il progetto e il suo processo.

La premiazione avverrà a S. Maria Capua Vetere- Caserta (Italia) nel febbraio 2019.

Per informazioni: Associazione Città per la fraternità – tel. 340 4182127 – 347 4573988

www.cittaperlafraternita.org

 




Periferie d’Italia: per i giovani parte da qui il cambiamento

COMUNICATO STAMPA – Roma, 1 agosto 2018

Ritornano al Corviale di Roma e, per la prima volta a Torino, i Campus estivi dei giovani dei Focolari tra attività culturali e di riqualificazione del territorio e dibattiti su integrazione, cittadinanaza attiva, mafie e pace. A pochi giorni dall’appuntamento dei giovani italiani con Papa Francesco.

“In tempi come questi, in cui anche la scena politica sembra aver dimenticato i problemi del Paese a favore delle lotte tra le parti, abbiamo deciso di guardare là dove è urgente cambiare. Éper questo che da alcuni anni abbiamo scelto di lavorare nelle periferie delle nostre città”. É così che Raffaele Natalucci, portavoce dei giovani dei Focolari a Roma spiega il motivo della edizione 2018 dei Campus dei giovani dei Focolari che quest’anno si svolgono a Roma (3-12 agosto) e Torino (28 luglio–6 agosto).

Dieci giorni di azione-formazione nelle periferie delle due città per un centinaio di giovani circa, in arrivo da tutt’Italia e non solo, tra i 18 e i 30 anni, per rispondere all’invito di PapaFrancesco di «uscire, per andare incontro agli altri, verso le periferie, verso quelli che sono più lontani». Convergeranno poi con i migliaia di giovani all’appuntamento con Papa Francesco nella Capitale nel weekend dell’ 11 e 12 agosto.

Molte e diversificate le attività in programma: azioni sociali e di volontariato in sinergia con altre associazioni cittadine, laboratori artistici con i bambini dei quartieri, azioni di riqualificazione, corsi formativi e workshop aperti a tutti gli abitanti su tematiche che interpellano quotidianamente (in allegato il programma).

“La periferia: capitale, d’Italia” racchiude l’impegno che da diversi anni i giovani dei Focolari portano avanti nelle periferie del nostro paese (Caserta, Siracusa, Roma). L’obiettivo, come si legge nella “carta d’identità del Campus”, è quello di vivere «un’esperienza che promuove esviluppa relazioni interpersonali, tra associazioni e con le istituzioni, da cui emerge un“Noi” che diventa soggetto agente sul territorio».

A Roma, da venerdì 3 agosto i giovani dei Focolari ritornano al Corviale; filo conduttore delle attività sarà il rapporto tra scelte consapevoli e cittadinanza attiva. Diversi i dibattiti in programma: sulle migrazioni con l’avv. Loredana Leo e l’avv. Flavia Cerino, Claudio Torre operatore S.P.R.A.R. di Roma; sull’ “Inutilità della guerra” con il giornalista Ennio Remondino e il gruppo di Economia Disarmata; “La politica come servizio” con il prof. Claudio Guerrieri, Liceo Montale Roma e Michele Molè, consigliere Municipio IX Milano; “Legalità. Alle mafiediciamo NOi” con il giornalista Gianni Bianco, e tante testimonianze.

Il campus in corso a Torino presso la Cartiera, l’ex fabbrica della circoscrizione IV della città, punta a creare ponti di fraternità in un crocevia di culture e popolazioni, andando incontro ai problemi e alle ricchezze, della periferia situata all’interno del tessuto cittadino torinese.

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Ufficio stampa e comunicazione:

Roberta Formisano
Cell. 3209484000 rformisano7@gmail.com

PROGRAMMA ROME SUMMER CAMPUS 3-12 agosto 2018

vedi anche: www.focolaritalia.it/2018/06/17/summer-campus-2018-limpegno-dei-giovani-nelle-periferie-ditalia/