Basta armi per la guerra in Yemen

Mercoledì 21 giugno 2017 ore 11.30
Sala Stampa della Camera dei Deputati
via della Missione, Roma


Presentazione delle iniziative della società civile italiana verso Parlamento ed opinione pubblica per fermare gli ordigni italiani che vanno ad alimentare uno dei conflitti armati più cruenti nel mondo, con conseguente grave crisi umanitaria.

Mercoledì 21 giugno 2017 alle ore 11.30 presso la Sala Stampa della Camera dei Deputati rappresentanti di varie organizzazioni della società civile italiana (che lavorano sul tema della Pace, del disarmo, dei diritti umani, dell’aiuto umanitario) illustreranno a parlamentari e giornalisti le iniziative congiunte che intendono condurre nelle prossime settimane sul conflitto yemenita.

Dal 26 marzo 2015 è in corso nello Yemen un conflitto armato che ha provocato migliaia di vittime tra i civili, milioni di sfollati e l’insorgere nelle ultime settimane di un’epidemia di colera tra la popolazione stremata. Inoltre è ormai è confermato ed incontrovertibile: da almeno due anni (ed anche pochi giorni fa) continuano a partire dall’Italia forniture di bombe prodotte in Sardegna e destinate all’Arabia Saudita, Paese che, a capo di una coalizione militare, è intervenuto nel conflitto in atto in Yemen senza alcun mandato da parte delle Nazioni Unite.

Non possiamo più continuare ad ignorare il coinvolgimento anche dell’Italia in questa crisi e la necessità di un intervento immediato per salvare bambini, donne, uomini. Le nostre organizzazioni da tempo agiscono, ciascuna con la propria competenza e i propri strumenti, per invitare il Governo italiano a modificare le proprie posizioni e ad assumere un ruolo di pacificazione nella crisi yemenita. Pacificazione che non può in alcun modo scaturire da continue forniture di armi. Per questo intendiamo mobilitarci ancora con campagne, azioni, iniziative di pressione (che verranno illustrate durante l’incontro con i media).
Le organizzazioni promotrici di questa iniziativa presenteranno inoltre durante la Conferenza Stampa una proposta concreta di mozione parlamentare, modellata sul testo al Parlamento europeo votato anche da diversi gruppi politici della delegazione italiana, chiedendo che tutte le forze politiche la sottoscrivano e presentino senza modifiche.
Amnesty International Sezione italiana – Movimento dei Focolari Italia – Oxfam Italia
Fondazione Finanza Etica – Rete Italiana per il Disarmo – Rete per la Pace

Per accreditarsi  alla conferenza stampa scrivendo asegreteria@disarmo.org o a  economia.disarmata@gmail.com 




Sarai tutta nuova – La mia vita con Chiara Lubich

Non tutte le storie possono pretendere di ricapitolare, nel proprio frammento, il senso e il compimento di un’epoca. Quella di Luigina Nicolodi sì. È la storia di una persona che, per un verso o per l’altro, ha vissuto le fasi salienti del Ventesimo secolo, partecipandovi attivamente. Attraverso la sua autobiografia si può entrare nel clima sociale e culturale di un’epoca segnata da tante contraddizioni, ricca di fatti singolari e di circostanze comuni, incastonate in una trama che ha il suo centro nell’adesione di Luigina al Movimento dei Focolari dal 1947, un gruppo di giovanette che, a Trento, si stava radunando attorno a Chiara Lubich e non aveva alle spalle nessuna garanzia istituzionale comprovante la stabilità della scelta che ciascuna stava compiendo, né alcuna sicurezza economica. Le prime focolarine, come furono chiamate dalla gente, non provenivano da una scuola comune né avevano di fronte un percorso ben stabilito. Non potevano contare su niente, eppure avevano tutto. La loro scelta di vivere il Vangelo ne alimentava l’azione e contagiava i cuori di chi le incontrava. Attorno a loro cresceva una comunità, oggi estesa in tutto il mondo (dall’Introduzione).

Scheda libro




“Dai… insieme ce la facciamo!”, anch’io ho sperimentato la prigione del dolore

Dedicato ai detenuti del carcere di Castrogno – Teramo

Nel corso della mia vita ho attraversato altre volte questi cancelli, ma vi confesso che oggi per me è tutt’altra cosa perché anch’io ho sperimentato la “prigione del dolore”.

Sono stata imprigionata da un tragico evento che mi ha sbattuto nell’angolo più buio della mia casa. Il mio cuore era trafitto da lacrime che mi frantumavano il corpo e mi facevano sentire “scartata”, “sconfortata”, “arrabbiata” … per non parlare dell’atroce senso di colpa per non aver percepito, compreso, né capito il dramma di mio marito.

Ero rattrappita dentro me come un bozzolo morto. Una mattina… un’amica bussò… non ebbi la forza di aprire! Lei andò via e lasciò una rivista, Città Nuova, davanti al portoncino.

La raccolsi e cominciai a sfogliarla. Mi colpì un articolo: era il racconto d’un’esperienza di una persona che aveva vissuto una tragedia ancora più dura della mia e narrava come attraverso la rivista Città Nuova le cominciò a fiorire nel cuore la propria capacità di accettare la sua lacerante sofferenza per tentare di rinascere. Vi dico che nel leggere quell’articolo di Città Nuova anche in me si accese una luce… una luce di speranza!

Lo so, tornare alla vita, uscire dalle sbarre del dolore non è facile e non è stato facile!

Però, dopo quella lettura incominciai a dirmi: “Non ho potuto aiutare mio marito, ora provo ad aiutare il mio prossimo” e così il dolore diventava piano piano più leggero e non mi faceva più sentire scartata ma immersa insieme agli altri in una rete bella di solidarietà.

Ed ora io vi dico: “Dai… insieme ce la facciamo!”

Mariapia 




Ad amare ci si educa

Per promuovere una vera educazione sulla sessualità è importante avere ben chiaro che cos’è la sessualità e soprattutto perché siamo maschi e femmine.

Senza questa chiarezza, infatti, si rischia di perdere di vista la vera finalità di ogni educazione che è quella di aiutare le persone (in questo caso i bambini) a scoprire il tesoro nascosto dentro di loro, il disegno d’amore per cui sono nati.

Questo disegno è iscritto dentro tutte le fibre dell’essere umano e, in particolare, nel fatto che siamo femmine e maschi.

Questa evidenza dei nostri corpi femminili e maschili dovrà essere rispettata in tutti i modi e, lungi da tutte quelle teorie che tendono a ritenere la sessualità come un puro arbitrio della nostra volontà, sarà importante favorire nel bambino la piena coscienza di questa bellezza presente sin dal concepimento.

http://www.adamarecisieduca.it




EcoX, dopo la nube tossica, la Scuola Pertini di Genzano dona alberi a Pomezia

Vi segnaliamo questo interessante progetto a salvaguardia dell’ambiente:

“La Professoressa Elena Pace e due studenti dell’Istituto Pertini di Genzano, promotore del progetto “Dare per salvaguardare l’ambiente”: conservazione del verde, sostenibilità del rapporto tra uomo e natura, promozione e diffusione di una cultura ambientale. Grazie a questo progetto, alunni e docenti hanno individuato negli alberi di leccio un rimedio naturale per assorbire le polveri sottili presenti nell’aria”.

Fonte: leggi l’articolo completo su il Caffè.tv




«Qui c’è il dito di Dio»

A settant’anni dalla prima approvazione diocesana del Movimento dei Focolari – 1 maggio 1947 – viene pubblicato il volume “Qui c’è il dito di Dio”. Lucia Abignente, sulla base di una ricca mole di documenti per lo più inediti e di un prezioso epistolario di grande spessore umano e spirituale, vi ricostruisce il rapporto tra Chiara Lubich e mons. Carlo de Ferrari, Vescovo di Trento, negli anni fondativi della nuova realtà ecclesiale, ed in quelli delicati dello studio di essa da parte della Chiesa. Riportiamo qualche stralcio dell’Introduzione del libro, che costituisce il secondo volume della Collana Studi e Documenti promossa dal Centro Chiara Lubich. 

«Nella storia di Chiara Lubich e dell’Opera di Maria, più conosciuta come Movimento dei Focolari, che da lei ha avuto origine a Trento negli anni della Seconda guerra mondiale, è all’arcivescovo del luogo, mons. Carlo de Ferrari, che si deve il primo autorevole discernimento dell’agire di Dio in quanto stava nascendo. La comprensione convinta – “Qui c’è il dito di Dio” – dimostrata al primo approccio con l’esperienza che si stava diffondendo intorno a Chiara e alle sue prime compagne fu, negli anni a seguire, confermata da un agire coerente e costante dell’arcivescovo, che con sapienza, perseveranza e amore paterno accompagnò Chiara e il Movimento negli anni delicati e complessi dello studio di esso da parte della Chiesa di Roma».

«Il lavoro è partito sulla base di un consistente apparato di fonti. Dal momento in cui, negli anni Quaranta, agli albori di questa nuova esperienza, circostanze diverse avevano richiesto una particolare attenzione a coloro che vennero definiti “Apostoli dell’Unità”, mons. Carlo de Ferrari aveva raccolto con cura, nel passare degli anni, una ricca documentazione. Si tratta di corrispondenza relativa al Movimento dei Focolari […]. Tali documenti, che erano stati volutamente conservati dall’arcivescovo nel suo studio privato, separati dall’archivio diocesano corrente, sono stati consegnati a Chiara Lubich alla morte di lui, avvenuta il 14 dicembre 1962».
«Seppur costituiscano l’insieme più corposo, tali fonti non erano, però, le uniche di cui mi era dato di disporre. Per perseguire le finalità che si propone, tra le quali la ricostruzione storica, lo studio e la promozione della figura di Chiara Lubich, il Centro a lei intitolato è attento anche a rintracciare i documenti riguardanti la sua persona e l’Opera da lei nata […].  Il materiale reperito durante ricerche fatte personalmente in alcuni archivi […], nonché le informazioni ricevute da altre istituzioni […] hanno costituito un corredo utile per l’inquadramento storico del Movimento nascente e, soprattutto, per la conoscenza di alcune fasi dello studio condotto dalla Santa Sede e dalla Conferenza Episcopale Italiana».

«Nell’accingermi all’elaborazione di tale materiale, prima di focalizzare l’attenzione sui due protagonisti principali del presente saggio, Carlo de Ferrari e Chiara Lubich, mi è sembrato opportuno dare spazio ad uno sguardo storico più ampio. Ho tracciato così alcune linee del lungo e lungimirante episcopato del predecessore, mons. Celestino Endrici, e ricordato l’atrocità del periodo bellico a Trento, soprattutto a partire dal settembre 1943, in un tempo, quindi, molto ravvicinato al 7 dicembre 1943, giorno considerato data di nascita del Movimento dei Focolari. Non si poteva, inoltre, tralasciare di delineare alcuni tratti della vita di Carlo de Ferrari, del suo ministero episcopale a Carpi e dei primi anni a Trento, su cui, a  volte, il giudizio degli storici pare essere sbrigativo e non sempre equo. 
La storia degli albori del Movimento a Trento è nota all’interno e all’esterno di esso, per la prassi diffusasi ben presto, nel primo gruppo, di raccontare le tappe significative della esperienza di vita evangelica vissuta insieme. Nelle pagine del presente saggio ho ritenuto opportuno, a corredo di quel racconto che, perché fondante, è reperibile oggi in molte pubblicazioni, dare spazio a testimonianze scritte autobiografiche delle prime e dei primi focolarini. Un grazie sentito va in particolare a due di loro, Palmira Frizzera e Marco Tecilla, che hanno accompagnato con gioia e incoraggiamento il mio lavoro e, con fiducia, hanno permesso che pagine inedite delle loro autobiografie venissero pubblicate in questa occasione. 

Il rapporto intenso e ricco tra la giovane animatrice e il “suo” vescovo, trova poi spazio nella ricostruzione storica degli eventi basata sui documenti scritti menzionati e, in particolare, sugli scambi epistolari. Essi, infatti, ce la “raccontano dal vivo” e si vorrebbe, a volte, porsi unicamente in rispettoso ascolto, così da cogliere, oltre la conoscenza dei fatti, lo spessore di un rapporto intensamente e autenticamente umano e, insieme, fondato profondamente in Dio. 

L’autorevolezza dei documenti reperiti negli archivi esterni al Movimento dei Focolari induceva, poi, a non tralasciare il loro apporto prezioso che, partendo da un’altra prospettiva, offriva alla comprensione degli eventi un’ulteriore possibilità di conoscenza e valutazione. Il lavoro di ricostruzione storica di anni di vita del Movimento dei Focolari ancora poco noti si è rivelato, così, interessante e, direi, coinvolgente; nello stesso tempo, però, impegnativo. Si trattava, infatti, del primo lavoro di ricostruzione documentata di questo periodo: doveva, dunque, aprire una strada, indicare un percorso valido, pur nella consapevolezza di non poter essere esaustivo».
«Preziosi per una ricostruzione storica degli eventi, i documenti presi in esame custodiscono […] un contenuto che permette di far emergere anche una dimensione più ampia: come, cioè, si è andata edificando una realtà di comunione profonda e vera che non si esaurisce nel limite del tempo ma è significativa e vitale anche per l’oggi»

«Nella prospettiva dell’oggi non c’è che da rendere grazie a Dio per quello sguardo acuto e lungimirante dell’arcivescovo nel riconoscere l’operare divino, nell’approvare e benedire, lasciando intravedere la fecondità del carisma grazie alla sua ecclesialità. Da quel momento diventò impegno comune, per lui e la giovane fondatrice, cercare pazientemente il modo perché quel qualcosa di nuovo, nato così imprevedibilmente, potesse un giorno trovare un posto nella struttura ecclesiale, quasi “dilatandola”, così da poter accogliere anche altre realtà simili, che, negli anni, porteranno a quella fioritura dei movimenti ecclesiali che la Chiesa ha conosciuto dopo il Concilio Vaticano II».

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Città Nuova – Rivedi lo streaming con le comunità dell’Italia

Sabato 10 giugno dalle ore 15.30 alle 17.00

Rivedi lo streaming

 Quali sono le spaccature che lacerano l’Italia? Su quali temi ci si interroga, ci si confronta e ci si scontra, spesso senza riuscire ad arrivare ad un dialogo vero ed efficace? Dai temi etici a quelli riguardanti la politica, dalla famiglia all’economia e ancora, immigrazione e dialogo interreligioso: delle spaccature del Paese e dell’impegno profuso dal Gruppo editoriale Città Nuova – attraverso libri, riviste e la pubblicazione di articoli sul quotidiano online www.cittanuova.it – nel mettere in luce il positivo esistente e le opportunità di confronto che è possibile creare, se ne è parlato sabato 10 giugno presso il Centro Mariapoli di Castel Gandolfo.

Interventi del teologo e saggista Brunetto Salvarani; Maurizio Simoncelli, vice presidente dell’Istituto di Ricerche internazionali dell’Archivio Disarmo; Susy Zanardo, docente di Filosofia morale; Silvio Minnetti, presidente del Movimento politico per l’unità; Rosalba Poli e Andrea Goller, responsabili del Movimento dei Focolari Italia.

Nel corso del pomeriggio sono anche state messe in luce “buone pratiche” promosse sul territorio nazionale e illustrate le nuove iniziative editoriali del Gruppo Città Nuova.

 

 

 

 

 

 




Percorsi di cittadinanza e fraternità – Norcia (PG)

Volantino Norcia 8 luglio

Vedi articolo città nuova

Movimento politico per l’unità – Italia




La bottega di Ciro

“La fine delle cose sono spesso l’inizio di nuove cose; l’arte ha questo ruolo di usare l’immaginazione e l’abilità per creare cose che toccano il cuore e lo riempiono di meraviglia e gioia… ancora una volta””

www.labottegadiciro.it




“Comunicazione efficace e gestione dei conflitti”: corso per famiglie

CORSO PER ANIMATORI DI FAMIGLIE

Verona – 26/28 maggio 2017    

“Comunicazione efficace e gestione dei conflitti” è il titolo del corso tenutosi a Verona dal 26 al 28 maggio e a cui hanno partecipato circa 60 coppie provenienti da tutta Italia.

Il corso è nato dalla vita “sul campo” condivisa tra molte  famiglie appartenenti al movimento Famiglie Nuove dell’Italia: sempre più spesso, infatti, si possono riscontrare nella propria famiglia o nelle coppie che si incontrano segnali di disagio che, se non ascoltati e presi sul serio, possono portare a crisi famigliari vere e proprie.

Questa sensibilità particolare è un modo per attualizzare il discorso di fondazione di Famiglie Nuove fatto da Chiara cinquant’anni fa, in cui emerge l’invito a “prendersi cura” idealmente e concretamente di tutte le famiglie, soprattutto quelle più in difficoltà. Inoltre è una risposta concreta all’invito che papa Francesco fa nell’Amoris Letitia di “accompagnare” e “sostenere” ciascuna famiglia.

Il corso è stato realizzato in collaborazione con una Commissione della segreteria centrale di Famiglie Nuove, formata da esperti in dinamiche di coppia e che trova le sue radici nella realtà denominata “Per-corsi di Luce”: questa iniziativa è nata nel 2009 con l’obiettivo di aiutare alcune coppie in difficoltà che chiedevano di essere sostenute nel percorso di riavvicinamento tra i due coniugi, attraverso settimane residenziali presso la cittadella di Loppiano.

L’esperienza e il materiale formativo di questo percorso è stato quindi rielaborato per essere messo a disposizione di tutte le coppie, a cominciare dagli  animatori di Famiglie Nuove, per sperimentare la prima di una serie di tappe che vedranno coinvolti successivamente altre famiglie di accompagnatori di “Per-corsi di Luce” e la formazione di nuovi esperti.

Con queste premesse si possono intuire le novità che i partecipanti al corso hanno trovato nei tre giorni veronesi e l’attenzione e l’interesse dimostrati e che traspaiono dai successivi messaggi e impressioni condivise.

L’obiettivo principale del corso, quindi, era di dotare i partecipanti di alcuni strumenti utili per una formazione umana, da affiancare a quella spirituale, per identificare in tempo i segnali di eventuali disagi e crisi presenti nelle coppie che per saperle ascoltare, accompagnare e indirizzare, se necessario, verso figure più competenti.

E’ come voler cercare un kit di pronto soccorso per prestare le prime cure in caso di incidente, orientare agli specialisti, senza volersi sostituire ai medici veri e propri.

Il programma del corso è stato molto intenso e articolato: l’antropologia della famiglia e della coppia, il senso della relazione (Okness), il tema sul colloquio, empatia, consapevolezza,  il tema dell’ascolto e comunicazione efficace, segnali di pre-crisi, conflitto nella coppia, accompagnamento,  sono stati sviscerati e approfonditi man a mano che venivano proposti alla sala. Sono state proposte a tal fine anche delle esercitazioni da fare all’interno della coppia che sono servite sia ad approfondire il tema specifico, sia a far crescere la comunione e il dialogo fra i coniugi, portandoli ad una condivisione profonda, come gli stessi partecipanti hanno in seguito confermato nei successivi feedback.

Ci si è avvalsi di alcuni “attivatori” di vario tipo, come cartoni animati, scritti, canzoni e un film che trattavano temi inerenti il convegno.

In due diversi momenti è stata proposta una divisione in gruppi per sperimentare altre tecniche e apprendere strumenti anche in questo caso.  C’è stata quindi la “simulata di colloquio” per esercitarsi in questo importante aspetto soprattutto nel momento in cui ci si trovi di fronte una coppia che abbia manifestato alcuni segnali di crisi.

Un secondo momento è stato dedicato al “laboratorio di pensiero” attraverso il quale i partecipanti hanno individuato alcuni punti di forza e altri di debolezza che hanno riscontrato nei grup
pi di FN riguardo alla capacità di scoprire in tempo i segnali di pre-crisi.

Una serata a tema (sorpresa per il prossimo corso) con un’esercitazione in coppia guidata dagli esperti è servita come strumento unificante che aiuta a una maggiore intimità nella coppia.

In base alle impressioni lasciate dai partecipanti pare proprio che il corso sia servito anzitutto a ravvivare il rapporto in ciascuna coppia e ad avviare un processo di sensibilizzazione verso quei segnali di disagio e di crisi che sono sempre in agguato. Inoltre, si sono appresi e interiorizzati alcuni elementi di “pronto soccorso” per poter accompagnare in modo più responsabile e consapevole ogni famiglia con cui si condivide un tratto di strada.

 

 

 




Cantieri Ragazzi per l’unità. Estate 2017 in Italia

Durante questa estate 2017, come ormai da diversi anni, il Movimento dei Focolari organizza in Italia diverse attività per i ragazzi, diversi cantieri dei ragazzi per l’unità.

Qui sotto potete trovare una prima raccolta dei vari volantini.

FORMIA: Volantino Stop and Go 2017

 

Per maggior informazioni EMILIA ROMAGNA

VENETO: Volantino Coloriamo_la_citta_2017

SARDEGNA

Elenco ancora incompleto e in progressivo aggiornamento




Gen Verde 50 anni di musica per la pace

Un messaggio di pace e di amore per un mondo più unito dal Gen Verde, Gruppo musicale del Movimento dei Focolari di cui fanno parte artiste di vari Paesi del mondo.
ALESSANDRA PASQUALI – Gen Verde
ADRIANA MARTINS – Gen Verde

Intervista Marina Zerman riprese e montaggio Alessandro Speri e Luca Barolo /Repertorio Gen Verde /Voce: Francesca Boari

Fonte: www.telepaceverona.it




NETWorkingWalking: percorsi di sinodalità

Convegno per i Sacerdoti e le loro comunità

21 giugno 2017 – 23 giugno 2017
Presso il Centro Mariapoli di Castel Gandolfo
 

L’incontro, promosso dal Movimento dei Focolari, sarà incentrato sulla sinodalità. Sono invitati sacerdoti, diaconi, religiosi, religiose, ministri di diverse Chiese e laici sia giovani che adulti sensibili a questo argomento nella vita delle parrocchie.

«Nel mondo in cui viviamo, e che siamo chiamati ad amare e servire anche nelle sue contraddizioni, esige dalla Chiesa il  potenziamento  delle sinergie in tutti gli ambiti della sua missione. Proprio il cammino della sinodalità è il cammino che Dio si aspetta dalla Chiesa del terzo millennio. Quello che il Signore ci chiede, in un  certo senso, è già tutto contenuto nella parola “Sinodo”. Camminare insieme – Laici, Pastori, Vescovo di Roma – è un concetto facile da esprimere a parole,  ma  non  così  facile  da  mettere  in  pratica.»

PAPA FRANCESCO Discorso alla commemorazione del 50° anniversario dell’istituzione del Sinodo dei Vescovi 17 Ottobre 2015

Tre anni fa Networking 2014 a Loppiano ha visto giovani sacerdoti e seminaristi impegnati a costruire reti di rapporti vivi e vitali nella chiesa. E’ stato l’inizio di un cammino che non si è interrotto.

Netwalking è il nuovo appuntamento che ci diamo, ispirati da Papa Francesco che spinge la Chiesa verso la sinodalità dove l’unica autorità è l’autorità del servizio, l’unico potere è il potere della croce”. l giorni che vivremo insieme vogliono essere un’esperienza di comunione tra sacerdoti e laici ispirandoci al modello della Trinità.

Programma:

WORKSHOP TEMATICI

TESTIMONIANZE DI VITA

LITURGIA E PREGHIERA

MUSICA E CANTO, ESPRESSIONI  ARTISTICHE

Informazioni pratiche:

Arrivo: martedì 20 giugno per cena

Partenza: venerdì 23 giugno dopo pranzo

Luogo: Centro Mariapoli – Via S. Giovanni Battista De La Salle 00040 Castel Gandolfo  RM, Italia +39 06 935 9091

lnfo e Iscrizione: Tramite i Focolari più vicini oppure tramite l’indirizzo email: netwalking2017@focolare.org

Volantino netWalking




Crescere coi nostri figli

Un bilancio sul progetto “Famigliedicuore” di Napoli e  Cosenza

Si dice che sia il mestiere più difficile quello del genitore: domande, dubbi si affacciano ogni giorno dovendo accompagnare i figli nella varie tappe di crescita nei contesti sempre nuovi dove si trovano a vivere.

L’impegno si fa più esigente se il figlio arriva da lontano tramite l’adozione internazionale. Al bisogno di formarsi e confrontarsi con altre famiglie che vivono l’esperienza adottiva, cerca di offrire risposte concrete e innovative il progetto “Famigliedicuore”. Il percorso  dà la possibilità alla coppia di sentirsi meno sola e di essere sostenuta  nella fase delicata in cui il bambino proveniente  da un altro Paese entra a far parte della nuova famiglia e l’avventura si fa unica e meravigliosa, ma anche contrassegnata da interrogativi e responsabilità.  Nato nel 2014 in collaborazione con l’Associazione Unafamigliapertutti Onlus di Ascoli Piceno e realizzato da Azione per Famiglie Nuove onluscon l’obiettivo di divulgare la cultura dell’adozione attraverso il rafforzamento della rete tra famiglie e tra famiglie e istituzioni,  il progetto si è avviato anche in Campania nel 2016  col contributo della Fondazione Banco di Napoli,   e nel 2017 è approdato in Calabria. Tramite  la piattaforma di Crowfounding Meridonare della fondazione Banco di Napoli  si è potuto sensibilizzare a largo il progetto, diffuso anche grazie a diversi eventi solidali, come quelli organizzati da l’ “Associazione Pietra Viva” onlus di Casavatore Napoli, partner del progetto, e al contributo di tanti sostenitori che credono nelle potenzialità di questo percorso costruttivo.

Numerose le attività proposte: da incontri formativi allo sportello di consulenza psicologica, a laboratori tematici per bambini e ragazzi, condotti da una psicologa e psicoterapeuta familiare e da due operatori per l’infanzia per favorire l’ascolto delle emozioni più profonde in un clima di gioco e di partecipazione emotiva, fino ad aperitivi e momenti ludici di socializzazione. “E’  un’esperienza fondamentale per essere dei genitori più consapevoli, per imparare a mettersi in discussione e poi trovare la strada da percorrere come singoli e come famiglia”, commenta una coppia sulla pagina facebook che consente alle famiglie di collegarsi in rete e restare informati su appuntamenti e novità.

Il passaparola tra le coppie ha favorito la diffusione di eventi sul territorio e incontri formativi gratuiti che hanno visto aumentare il numero dei partecipanti nel corso dei mesi, presso l’Istituto Nazareth nel quartiere Vomero di Napoli, facilmente raggiungibile da vari punti della Campania. Attualmente le famiglie coinvolte a vario titolo sono  45, tra cui anche quelle aspiranti l’adozione. Quasi una cinquantina i ragazzi tra i 2 anni e i 16 anni.

“Il tempo vola grazie alla vostra capacità di rendere il tutto molto molto piacevole e andiamo via con ancora tanta voglia di raccontarci, ma portando con noi un nuova riflessione sulla quale soffermarsi.”-  dice una famiglia.

L’importanza delle regole, come gestire la rabbia dei bambini, il rispetto dei tempi di crescita, la costruzione dell’identità, la relazione tra fratelli e i modelli educativi  sono alcune delle tematiche proposte nei diversi gruppi di famiglie, seguiti  da una psicologa e psicoterapeuta familiare, costituiti in base all’età dei figli, dal momento che ogni tappa dello sviluppo ha le sue peculiarità e le sue criticità da approfondire.

“Abbiamo la possibilità di condividere le nostre esperienze e i bambini di stare insieme, giocare, condividere le emozioni. Sono incontri speciali per noi e per i nostri figli”, è un’altra impressione che risuona sui social. C’è anche chi ringrazia “per la ricchezza di contenuti e di emozioni ricevute fino ad ora!” ed esprime il desiderio di vedersi di più: “Sarebbe bello se, oltre a continuare questo percorso, si potessero fare più incontri…!”

Un bilancio positivo anche per il progetto che, a partire da febbraio, si è avviato a Cosenza  con oltre una ventina di famiglie partecipanti, sia adottive che affidatarie, tra cui alcune indirizzate alla sede AFNonlus  dai servizi sociali.

Le famiglie comunicano  paure, perplessità e il bisogno di essere seguite e supportate nel gestire situazioni difficili, ma anche  i benefici di un percorso che ha attivato in loro risorse e il desiderio di mettersi in gioco. Una certezza: la relazione sicura e stabile è la base per la costruzione dell’identità del bambino e dell’adolescente e la condizione indispensabile per vivere serenamente con se stessi e con gli altri.

Giovanna Pieroni




Mundialito e Festa dell’amicizia fra i Popoli per un mondo unito

Sabato 20 maggio e domenica 21 maggio hanno avuto luogo a Villa Verucchio, presso Rimini, due manifestazioni tuttavia espressione di un unico evento…

Sabato pomeriggio il Mundialito e domenica la “Festa dell’amicizia fra i Popoli per un mondo unito”: scopo dell’evento, creare accoglienza, inclusione, creare amicizia fra persone di diverse etnie e provenienze per condividere la vita nella stessa città di abitazione, costruire insieme brani di fraternità.

Al mundialito hanno partecipato 10 squadre di altrettante diverse nazioni: dal Marocco, alla Nigeria, l’Albania, il Senegal, la Romania, la Macedonia … : si sono esibite in un torneo di calcetto in due gironi, poi semifinali e finale il giorno dopo.

Coinvolta e partecipe al torneo anche la parrocchia del paese, in rappresentanza dell’Italia, con la presenza in squadra del giovane viceparroco.

Prima regola dichiarata giocare per divertirsi e rispettarsi reciprocamente, volersi bene: l’obiettivo, nello svolgersi delle gare, è stato ampiamente raggiunto.

Ha vinto l’Albania in una appassionata finale con la Macedonia.

Domenica, favorita anche dal bel tempo e un bel sole, la festa dei popoli all’aperto nella grande piazza principale del paese, con la nutrita partecipazione di componenti di 17 diverse nazionalità, fra cui l’India e la repubblica Dominicana.

La festa dell’Amicizia si è rivelata un successo travolgente di colori, suoni, gusti, con centinaia e centinaia di persone a riempire piazza Europa.

Bambini, anziani, giovani (tanti), famiglie intere di tante nazionalità nei costumi dai colori sgargianti dei propri paesi: tutti insieme hanno vissuto la città insieme ai Verucchiesi e agli italiani.

Le famiglie han preparato stand gastronomici con assaggi dei piatti tipici e di bevande del paese d’origine ed erano pure esposti tessuti e artigianato.

Tanti hanno collaborato e dato il proprio contributo per l’organizzazione, ma ciò che più colpiva era vedere come ci si aiutava a vicenda, nel prestarsi attrezzi, nel passarsi oggetti di servizio, come bicchieri, piatti, tovaglioli.

Un vero tripudio di gioia, con bambini, tanti, bianchi e neri, a giocare fra loro, un palco e una pista che ha accolto uno per volta i vari gruppi, nei loro tipici costumi, che si sono esibiti in canti, danze, recite e balli caratteristici dei propri paesi.

Anche i 20 ragazzi accolti a Verucchio con il progetto Sprar si sono esibiti e con loro alcune classi di bambini dell’istituto comprensivo Valle del Marecchia.

Davvero difficile raccontare il vissuto, certamente meglio rappresentato e visibile attraverso le foto che meglio esprimono quanto di bello, di gioioso, di fraterno si è visto e sperimentato, ma di sicuro una cosa si può dire: sembrava una festa di amici che si conoscono da sempre.

Fra gli intervenuti alcune autorità e la sindaco di Verucchio, che ha portato il benvenuto della città e della municipalità, premiando poi ad una ad una le squadre partecipanti al Mundialito con una medaglia per ogni giocatore e la coppa alla vincitrice Albania.

Hanno pure partecipato, sia attraverso un contributo organizzativo, che di sponsorizzazione, diverse associazioni del territorio, oltre alla straordinaria partecipazione della chiesa Rumena con Padre Marcian presente.

Un grande merito dell’evento così ben organizzato e riuscito a Giuseppe Malerba, che in veste di assessore ai servizi sociali del comune, ha profuso un impegno notevole sia nel mettere insieme lo staff organizzativo, sia nel coinvolgimento dei vari attori dei paesi stranieri rappresentati.

Ovviamente la comunità ha fornito il suo contributo concreto, la sua presenza attiva, il suo sostegno, la sua unità.

Se dovessimo dire cosa ha maggiormente caratterizzato la manifestazione, diremmo senza ombra di dubbio la bellezza e la gioia, frutto di un amore tangibile che contagiava tutti; dovremmo altresì aggiungere che un senso di soprannaturale ha unito i cuori facendo fare esperienza di una fraternità viva e senza ombre: considerando le varie etnie, le fedi diverse, i tanti musulmani, io credo che solo il “Cielo” poteva legare tutti come fratelli, tutti figli dell’Unico Padre.

La comunità del Movimento dei focolari di Rimini e Villa Verucchio

Puoi vedere maggiori immagini sul sito www.focolaremiliaromagna.org




Un cammino di fede

Verso la metà degli anni ’70 entrai nella militanza politica rivoluzionaria sfociata in sanguinosi atti di terrorismo. Avevo 20 anni. In seguito però mi dissociai dalla lotta armata e dopo un anno di tormenti interiori accolsi il mio arresto come una liberazione. Assumendomi tutte le mie responsabilità, collaborai con la giustizia per fermare la mano assassina degli ex compagni.

Poi trascorsi quasi tre anni, alternando il carcere alle caserme dei carabinieri. Accelerò il cammino di fede iniziato il perdono ricevuto dal fratello di una nostra vittima. Una volta ottenuti gli arresti domiciliari, ebbi modo di entrare nella sua comunità religiosa insieme ad un altro mio compagno.

Per quasi due anni venimmo accolti come fratelli, malgrado il rischio di rappresaglie da parte dei terroristi ancora a piede libero. In un clima protetto, ripresi gli studi universitari e ricostruii a poco a poco il mio rapporto con Dio, ricevendo forza per affrontare la vita con speranza e superare i momenti più bui.

Un dissociato delle Br – Italia

Fonte: Il Vangelo del giorno, n. 6 Giugno 2017, Città Nuova Editrice, pag. 148




Dal diario di un medico missionario

Una delle domande che mi viene rivolta più spesso è: «Ma tu perché vai in Africa e da 16 anni ci ritorni così spesso?». Ed ogni volta la mia risposta è sempre uguale: «Non lo so». So però che ogni partenza dovrebbe essere l’espressione di un entusiasmo e di un coraggio sempre rinnovato, perché la realtà che trovo nella mia cara Africa è sempre diversa, a seconda delle creature che incontro.

E io m’accorgo che fino ad ora ho donato soltanto pochi e sparsi brandelli d’amore, trascurando caso mai di spolverare il mio cuore. Eppure so che devo spostare il ritmo della mia vita quotidiana verso un senso nuovo: uscire da me stesso per entrare nel mondo del prossimo e incontrare uomini che soffrono con le piaghe di sempre: Aids, Tbc, malaria, analfabetismo, scarsità di cibo e di acqua, pratiche tradizionali dannose e lebbra. Per quanto tempo ancora faremo finta di non ascoltare il grido di dolore di tante vittime innocenti? Mio Dio, fa sì che quel giorno io possa essere lì per condividere la loro gioia.

Pier Giorgio 

Fonte: Il Vangelo del giorno, n. 6 Giugno 2017, Città Nuova Editrice, pag. 115




Stop and Go 4th Edition – Formia (LT)

Stop’n Go. L’appuntamento estivo dei Ragazzi per l’Unità, quest’anno si apre al progetto Start Now, con la band internazionale Gen Verde (www.genverde.it). Start Now: comincia adesso. Che cosa? A costruire la pace, il dialogo, l’unità. Comincia adesso, comincia da me.

Durante il campo si svolgeranno workshop di teatro, canto, danza e percussioni, che porteranno alla realizzazione di uno spettacolo finale, aperto a tutti, sabato 22 luglio.
Sono previsti anche workshop alternativi, dalla comunicazione alla manualità e altro ancora. Il tutto con un solo obiettivo: divertirsi, vivere dei momenti indimenticabili, donando qualcosa di sé per gli altri. Sport, azioni sociali, momenti di riflessione arricchiranno il programma di questi giorni.

Dove e Quando:
Istituto Alberghiero via Gianola, Formia (LT) 19-23 luglio 2017

Per maggior informazioni e iscrizioni vedi Volantino Stop and Go 2017




Fedeltà creativa. Rivedi lo streaming

Si è svolta a Roma il 29 maggio 2017 la presentazione del libro di Jésus Mòran

Leggi su Città Nuova

Fedeltà creativa, la sfida dell’attualizzazione di un carisma

Don Juliàn Carròn (presidente della Fraternità di Comunione e Liberazione) e Maria Grazia Vergari (vice presidente adulti di Azione Cattolica) e l’autore del libro di Città Nuova, Jésus Mòran (copresidente del Movimento dei Focolari). Moderatore Alessandro De Carolis, giornalista di Radio Vaticana.

Puoi rivedere lo streaming su Facebook

Foto Alfredo Scognamiglio

Video con intervento conclusivo dell’autore.

(Video di Alfredo Scognamiglio)

Il convegno, organizzato dal Gruppo editoriale Città Nuova e dal Movimento dei Focolari in Italia, voleva dare l’opportunità di riflettere sulle sfide, sulle domande, sulle difficoltà e sulle opportunità, che vivono i movimenti ecclesiali nel periodo della post-fondazione.

È possibile attualizzare un carisma, rimanendo fedeli all’ispirazione iniziale? È questa la domanda che fa “da sfondo” alla riflessione di Jésus Mòran sul carisma del Movimento fondato da Chiara Lubich, sulla quale si sono interrogati anche Carròn e Vergari.

Don Juliàn Carròn: Nato in Spagna, sacerdote, è docente di Teologia presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. Dopo la morte di don Giussani, nel 2005 viene eletto presidente della Fraternità di Comunione e Liberazione e poco dopo nominato, dal Pontificio Consiglio per i Laici, Assistente Ecclesiastico dei Memores Domini. Nel marzo 2014 è stato confermato presidente della Fraternità per i successivi sei anni. È stato direttore dell’edizione spagnola della rivista internazionale di teologia “Communio” ed è autore di numerosi testi.

Maria Grazia Vergari: Psicologa e psicoterapeuta, insegna presso la Pontificia Facoltà di Scienze dell’Educazione “Auxilium” a Roma, dove fa anche ricerca in Psicologia dello Sviluppo. Lavora presso il Cospes (Centro di orientamento scolastico professionale e sociale) occupandosi di orientamento, formazione dei genitori e dei docenti e ricerca su temi di psicologia dell’educazione; fa parte della redazione della rivista “Vocazioni” dell’Ufficio Nazionale per la pastorale delle Vocazioni della Cei. È vice presidente della sezione adulti di Azione Cattolica.

Jésus Mòran: Nato in Spagna, laureato in filosofia presso l’Università Autonoma di Madrid, ha conseguito una licenza in teologia dogmatica presso la Pontificia Università Cattolica di Santiago del Cile. Dal 2009 fa parte della “Scuola Abba”, centro interdisciplinare di studio dei Focolari. Ha pubblicato diversi articoli temi di antropologia filosofica e teologica. Dal 2014 è copresidente del Movimento dei Focolari.

Ufficio stampa: ufficiostampa@cittanuova.it – cell 347.4554043

Comunicato Stampa_attualizazione di un carisma_Carron_ Moran_Vergari_lunedì 29 maggio_Roma

 




Occhi nuovi

Nel giorno stesso della mia ordinazione sacerdotale ebbi i primi sintomi della futura cecità. Una tragedia! Per non essere di peso agli altri, reagii lanciandomi in un attivismo esasperato. Sempre più chiuso e cupo.

Cieco negli occhi, ma ancor più cieco dentro. Capivo che dovevo smettere di guardare al dolore come una punizione. Ma dove trovare la forza per accettare quella che era per me una menomazione? Quel blocco si sciolse a poco a poco grazie alla vicinanza di un amico prete e dei suoi amici laici. Una notte mi trovai a dire a Gesù: «Ci sto. Probabilmente è così che tu vuoi giungere fino a me».

Può sembrare strano, per un prete, ma fu allora che scelsi pienamente Dio. Dormii sereno come non mi capitava da tempo e il giorno dopo “ci vedevo” come se qualcuno mi avesse fatto un trapianto di cornee.

Capivo cosa significasse amare, e per mettermi subito a viverlo riassettai da me la ca- mera, quasi scandalizzando mia madre e mia sorella. Non avevo più paura, mi sentivo libero. Fu l’inizio di una vita diversa.

Don Raf

Fonte: Il Vangelo del giorno, n. 6 Giugno 2017, Città Nuova Editrice, pag. 38




Il ladro

Ero stata travolta da un ragazzo di colore che correva, inseguito da tre uomini: «È un ladro, fermatelo!». Qualcuno lo ha bloccato e i tre hanno preso a menarlo di brutto. Poiché nessuno interveniva, mi sono precitata a far da scudo a quel poveretto: poteva avere 16 anni ed era spaventatissimo.

In un italiano stentato diceva di aver rubato perché da giorni non toccava cibo. Stava male, si lamentava. Durante il tragitto al pronto soccorso, dove avevo ottenuto di accompagnarlo, si stringeva a me, ripetendo: «Tu mi hai salvato la vita, tu sei la mia mamma italiana!».

La diagnosi: trauma cranico e tre costole rotte. Inevitabile il ricovero. Essendo sprovvisto di vestiario adatto, sono andata a comprarglielo. Al ritorno, i carabinieri e le suore infermiere mi hanno chiesto il perché di tanto interesse. «Mi sono sentita in dovere, come cristiana, di aiutare un fratello più sfortunato».

Volevo lasciare a quel ragazzo una somma per le sue necessità, ma una delle suore mi ha fermata: «Lei ha già fatto tanto. Lasci che ora mi prenda cura io di lui».

A. M. – Italia

Fonte: Il Vangelo del giorno, n. 6 Giugno 2017, Città Nuova Editrice, pag. 15




Comunicare speranza e fiducia, esercizio quotidiano

Quante volte in questo mese mi sono sentito più attratto dal “rumore di un albero che cade”, gestendo in modo disordinato le mie emozioni prese da fatti eclatanti, da pruriti di curiosità, dal prediligere ciò che va male come qualcosa di più interessante quasi che: “bad news are good news” (le brutte notizie sono buone notizie)!

Quante volte la “foresta che cresce”, cioè le tante notizie positive, mi sono apparse, se non raccontate bene, qualcosa che rischiava di essere poco coinvolgente per le mie emozioni, pur essendo azioni di chi si impegna in una vita di bene, di aiuto al prossimo!

Talvolta ho visto che persino il silenzio può diventare una miglior forma di comunicazione. Nella vita quotidiana il sentire la necessità di non dire, di non commentare fatti irrilevanti o situazioni difficili, proprio per non amplificare inutilmente le problematiche, mi ha lasciato con più serenità e più nell’essenziale del momento presente che stavo vivendo.

Lo scegliere responsabilmente di comunicare quel che mi sembrava più utile per le persone che mi stavano accanto mi ha aiutato, senza cadere in sterili diplomazie, a costruire rapporti e momenti maggiormente significativi.

La Parola di vita di questo mese: “Io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo” mi è venuta molto in aiuto. Le brutte notizie rischiavano di mettere a dura prova quello che Papa Francesco suggerisce nel messaggio per la giornata delle comunicazioni: “Comunicare speranza e fiducia nel nostro tempo”. Questa speranza la ritrovavo solo nell’approfondimento della certezza che Gesù è con me, con noi tutti i giorni; senza questa sua presenza prevaleva il disorientamento  e la sfiducia.

Scorgere in ogni situazione la possibilità di una speranza, in quanto siamo sempre immersi nell’amore di Dio, mi ha rafforzato la convinzione che anche nelle più disumane tragedie del mondo non siamo soli e possiamo sempre ritrovare un senso e nuovi orizzonti all’esistenza.

Antonio 




Esperienze di vita di un parroco

  • Un sabato sera dovevo andare in chiesa a confessare, ma ero stanco e con un forte mal di testa; quasi pensavo di rimanere a casa. Ma la Parola di Vita mi ha spinto ad andare oltre alla stanchezza per fare bene la volontà di Dio e sono andato. Mi ha colpito e commosso una persona che mi ha detto “Lei non immagina la gioia e la serenità che ci dona con il suo sorriso e la sua parola. Lei ci mette in cuore una grande pace!”. Ho ringraziato Gesù che ancora si serve di me e del mio nulla per manifestare il suo amore.
  • Una sera sono in casa senza impegni e mi appresto ad accendere il computer o la televisione, ma subito mi domando “Cosa vuole Gesù da me questa sera, cosa mi chiede?”. E mi ricordo che stavo rimandando da tempo la visita a due famiglie e allora mi metto al telefono per contattarle, pronto ad uscire. Ma entrambi hanno impegni o problemi di salute e rimandiamo la visita. Rimango in casa ma con la gioia di essere pronto a tutto, a lasciarmi riconciliare con la volontà di Dio.
  • Questa Parola mi sta aiutando molto anche a modificare il mio carattere e a superare il mio orgoglio. Questa mattina durante la Messa vedo cose che non vanno bene: gente che durante la celebrazione gira per la chiesa, va ad accendere le candele e a pregare davanti alle statue dei santi. Sento nascere in me il giudizio ed un certo nervosismo, ma… la Parola mi converte. Lasciarsi riconciliare con Dio! E dico a Gesù “Perdona questa mia fragilità e piccolezza; aiutami ad amare questa gente così com’è, senza giudicarla e dando la mia vita per loro”. L’Eucarestia, vissuta in questa tensione ad amare, diventa un incontro vitale e gioioso con Gesù.

Ringrazio Dio per questa Parola di Vita, che mi ripeto spesse volte durante il giorno, davanti ad ogni giudizio, risentimento e pigrizia. È una Parola che mi dà tanta gioia e che mi sta salvando la vita!

                                                                                                                                    Don L.       




Verso il Genfest del 2018 nelle Filippine

6-7-8 Luglio 2018 MANILA-FILIPPINE

CHE COS’È

Incontro di migliaia di giovani provenienti da tutte le latitudini, di diverse etnie, culture e religioni, mossi da un’idea che è già esperienza di vita e azione sociale: costruire un mondo unito e solidale. Il Genfest è un’occasione di scambio e confronto sull’economia, l’arte, l’ambiente, le realtà sociali e il dialogo interculturale. È un invito a costruire ponti di fraternità e contribuire a far crollare le barriere dell’indifferenza, dei pregiudizi, dell’egoismo. Nato nel 1973 da un’idea di Chiara Lubich – fondatrice del Movimento dei Focolari – nel 2018, a Manila (Filippine), raggiunge la sua undicesima edizione.

VERSO IL GENFEST 2018 

LOGO GENFEST 2018 NELLE FILIPPINE

https://youtu.be/FZLJ_xLw9dk

SPOT GENFEST FILIPPINE – MANILA 2018