Città Nuova Fest a Teramo

Aria di festa e di grande attesa fra i numerosi partecipanti al Città Nuova Fest, dai neonati di quattro mesi agli ultra settantenni,  che sabato 10 novembre hanno invaso l’aula magna del Convitto di Teramo e le aule limitrofe. Lo spirito forte che ispira il lavoro costante e al passo coi tempi di Città Nuova ha preso forma puntando l’attenzione verso le emozioni da cui oggi il vivere dell’uomo e delle relazioni è mosso più che mai.
 
Pur facendo un’analisi della situazione di crisi in cui viviamo, lo psicologo Ezio Aceti, con la sua caratteristica veemenza e passione, ha indicato nella stessa crisi la possibilità di crescita  e nelle emozioni energie da sfruttare per alimentare solide relazioni. Tanti gli spunti per approfondire la conoscenza dei nostri bambini e poterli così amare veramente. Uno sguardo ampio sulla società civile e religiosa, non sono mancate riflessioni sulle relazioni interpersonali della coppia e tra genitori e figli.
 
Una per tutte: “l’amore è sempre possibile”. Questa affermazione  ha sicuramente infuso in ciascuno una sensazione positiva di benessere ed una spinta ad approfondire il cammino intrapreso o comunque a ricominciare con fiducia. 
 
Una persona che ha collaborato per la realizzazione dei due laboratori dedicati ai bambini con Sara Fornaro, caporedattrice del giornalino BIG, e ai ragazzi con Mauro Di Girolamo, attore di Spazio 3, così ci scrive:
 
“È stata un’occasione per entrare con i ragazzi (circa 60) dentro le emozioni. Con i più  piccoli abbiamo “avvicinato ” la paura accartocciandola nel vero senso della parola e gettandola nell’omino mangiapaura; poi abbiamo guardato in faccia la rabbia chiamandola per nome e maltrattandola con una delle nostre scarpe gettate nella scatola delle cose che ci fanno arrabbiare… I più grandi hanno lavorato sulla gelosia proponendo una drammatizzazione con la quale si è cercato di imparare ad andare oltre. Un’occasione per comprendere insieme come siamo persone che vivono delle emozioni e occorre conoscerle per gestirle.”
La serata si è conclusa con la rappresentazione dei ragazzi offerta a tutti i presenti. 
Notevole l’interesse verso l’approfondimento di Città Nuova e riviste ad essa collegate come Big (Bambini in Gamba), Teens (la rivista fatta dai ragazzi e per i ragazzi), nell’ottica di continuare a dialogare.

All’uscita, diverse persone hanno voluto prendere una copia della rivista CN, di BIG ,Teens, lasciare un contatto per continuare il dialogo intrapreso.. Una serata diversa e molto positiva!

Gabriella Ceritano




Corsi di Economia Biblica 2019

Continua nel 2019 al Polo Lionello Bonfanti l’esperienza iniziata nello scorso mese di giugno con la “Settimana di Economia biblica”: una “full immersion” nella dimensione economica, sociale e antropologica del libro della Genesi e del libro di Giobbe con Luigino Bruni.

Giornate che avevano avuto per molti dei partecipanti il sapore di un “viaggio dalle mete inaspettate” parole nuove, sguardi diversi, alla scoperta o ri-scoperta di “volti”: da quelli dei compagni di viaggio, a quelli provenienti dall’Antico Testamento e riemersi dai libri studiati insieme.

Scarica il programma

La Direzione si riserva di valutare le domande di iscrizione




Basta guerra e distruzione in Yemen

Basta guerra e distruzione in Yemen: chiediamo stop delle forniture militari e sostegno umanitario alla popolazione civile per giungere alla pace.

La presa di posizione e le richieste delle organizzazioni della società civile italiana.
 
Amnesty International Italia – Fondazione Finanza Etica – Movimento dei Focolari – Oxfam Italia – Rete della Pace – Rete Italiana per il Disarmo – Save the Children Italia
12 novembre 2018
 

La catastrofica situazione della popolazione civile in Yemen, martoriata da oltre tre anni di conflitto armato, è recentemente e prepotentemente tornata sotto gli occhi dell’opinione pubblica anche italiana. Bombardamenti indiscriminati su strutture civili, quali scuole, ospedali, strade e porti ha portato il paese ad avere 17.8 milioni di persone in stato di insicurezza alimentare ponendo il paese alle soglie della peggiore carestia degli ultimi 100 anni. Le Nazioni Unite stimano 18.000 bombardamenti aerei soltanto tra Marzo e Agosto 2018, di cui circa il 39% non sono avvenuti contro definiti obiettivi militari.

La recente morte della bambina diventata, suo malgrado, simbolo e icona delle sofferenze degli yemeniti e le richieste di ampliamento dei siti produttivi delle bombe “made in Italy” che da troppo tempo contribuiscono ad alimentare una guerra sanguinosa hanno portato alla luce il dramma che quotidianamente viene vissuto dalla popolazione Yemenita.

Anche il Parlamento italiano negli ultimi giorni è finalmente ritornato ad occuparsi (dopo i dibattiti da noi richiesti e promossi nel 2017, durante la precedente Legislatura) di questa drammatica situazione, in particolare con un’audizione di esponenti della società civile in seno alla Commissione Esteri della Camera che è diventata occasione di stimolo alla presentazione di testi parlamentari. Riteniamo fondamentale che alla Camera e al Senato si dia avvio ad un serio dibattito sul conflitto in corso in Yemen e per questo motivo le Organizzazioni firmatarie di questa nota fanno appello alle convinzioni profonde di ciascun eletto ed eletta in Parlamento affinché prenda rapidamente una posizione netta ed esplicita per sollecitare il Governo italiano a:

  • attivare iniziative concrete per la risoluzione diplomatica e multilaterale del conflitto in corso in Yemen, anche per ovviare al devastante e catastrofico impatto umanitario che ne deriva. Ci aspettiamo azioni di rilievo e di vero protagonismo da parte del nostro Paese, non semplici dichiarazioni di principio o di accodamento alle iniziative di partner europei o alleati NATO. Soltanto una soluzione al conflitto inclusiva e negoziata può ripristinare la pace; occorre dunque che la comunità internazionale si impegni quanto prima, in buona fede e senza condizioni preliminari per un nuovo ciclo di negoziati di pace sotto l’egida delle Nazioni Unite;
  • impegnarsi ad aumentare europei finanziare per la totalità necessaria il Fondo di intervento per gli aiuti umanitari, in soccorso alla popolazione civile yemenita martoriata da una catastrofe umanitaria di vaste proporzioni; milioni di persone hanno urgente necessità di accesso a cibo, acqua, servizi igienici e sanitari;
  • imporre (in linea con le risoluzioni del Parlamento europeo del 4 ottobre e 25 ottobre 2018 e nel rispetto della normativa nazionale (legge 185/90), del Trattato internazionale sul commercio di armamenti e della Posizione Comune dell’Unione europea sull’export di armamenti) un embargo immediato sulle armi e la sospensione delle attuali licenze di esportazione di armi a tutte le parti nel conflitto dello Yemen, in quanto è presente un chiaro rischio di gravi violazioni dei diritti umani e del diritto internazionale umanitario (come testimoniano numerosi episodi di questi ultimi mesi). L’embargo dovrebbe riguardare anche tutti i tipi di armamento presenti nell’elenco comune delle attrezzature militari e delle tecnologie di uso duale dell’Unione europea al fine di garantire che nessun arma, munizione, equipaggiamento militare o tecnologia, o supporto logistico e finanziario per tali trasferimenti sia oggetto di forniture dirette o indirette alle parti in conflitto nello Yemen né possa essere di sostegno alle loro operazioni militari nello Yemen;
  • attivare e finanziare il fondo per la riconversione dell’industria militare previsto nella stessa legge 185/90 anche sulla base di una discussione pubblica sull’impatto del complesso militare-industriale italiano sulla instabilità geopolitica (in particolare in Medio Oriente) e nella definizione della politica estera e di sicurezza dell’Italia;
  • intraprendere iniziative verso le parti in conflitto (in particolare chi utilizza maggiormente lo strumento dei bombardamenti aerei cioè la Coalizione guidata dall’Arabia Saudita e di cui fanno parte anche altri Paesi destinatari dei sistemi d’arma italiani, come gli Emirati Arabi Uniti) affinché siano rigorosamente rispettati i divieti di bombardamento di ospedali, scuole, strutture di cura ricordando che gli ospedali e il personale medico sono esplicitamente tutelati da trattati e convenzioni dal diritto umanitario internazionale, che un attacco deliberato contro i civili e le infrastrutture civili costituisce un crimine di guerra e che gli attacchi alle scuole sono condannati dalla Safe Schools Declaration, di cui l’Italia è tra i primi firmatari. Tutte le parti in conflitto dovrebbero inoltre evitare l’utilizzo di ordigni esplosivi in aree popolate al fine di proteggere i civili nella massima misura possibile;
  • condannare l’uso di munizioni a grappolo nel conflitto in Yemen e fare pressioni affinché anche l’Arabia Saudita ratifichi il Trattato internazionale sulle munizioni a grappolo e distrugga quelle che ancora possiede;
  • sollecitare l’istituzione di una indagine internazionale indipendente per esaminare le possibili violazioni del diritto umanitario internazionale da parte di tutte le parti in conflitto, al fine di assicurare la giustizia, le responsabilità e il risarcimento per le vittime. Negli oltre tre anni di conflitto armato numerose sono state le segnalazioni riguardanti violazioni di diritti umani e crimini di guerra, come confermato anche nel rapporto recentemente pubblicato dal Panel of Eminent Expert delle Nazioni Unite

Invitiamo tutti gli eletti al Parlamento italiano a far proprie le nostre richieste e preoccupazioni, seguendo l’esempio dei loro colleghi europei, per fare in modo che la drammatica situazione dello Yemen trovi spazio nel dibattito all’interno dei loro partiti e movimenti politici e nell’agenda politica parlamentare come un’urgenza da affrontare. Confidiamo nel senso di umanità e di responsabilità di ciascun parlamentare e chiediamo loro di dare piena attuazione all’articolo 11 della nostra Costituzione: “L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa della libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali”.

Le Organizzazioni firmatarie di questa presa di posizione congiunta rilanceranno a breve queste richieste all’attenzione dell’opinione pubblica in una iniziativa comune programmata per il prossimo Giovedì 22 Novembre in una sede istituzionale a Roma.

Amnesty International Italia

Fondazione Finanza Etica

Movimento dei Focolari

Oxfam Italia

Rete della Pace

Rete Italiana per il Disarmo

Save the Children Italia




Quella serata con gli amici

Ho degli amici molto cari, per la maggior parte agnostici, ai quali non avevo mai esplicitamente parlato della mia vita spirituale. Questo mi aveva sempre lasciato un certo senso di incompletezza.

Una sera passeggiavamo. Passando davanti ad una chiesa, ho sentito forte il desiderio di entrare un momento a salutare Gesù. Essendo in compagnia con altri mi sembrava fuori luogo, però ho voluto seguire questo impulso.

Durante la breve sosta in chiesa, mi è venuto da dire a Gesù: «Stai con me, perché io sono con te». Poco dopo, a cena, ho sentito di dovermi “scoprire” davanti agli amici, ma non sapevo da dove iniziare!

Ad un certo punto è nato spontaneo da parte loro affrontare l’argomento fede. È stato un momento di condivisione bellissimo. Loro mi hanno espresso le proprie perplessità, e dalla mia bocca sono uscite parole che nemmeno io mi aspettavo.

E tutto ciò nel rispetto reciproco! Mai sarebbe potuta accadere una cosa del genere se non ci fosse stato come base questo rapporto profondo fra noi.

Da: Il Vangelo del giorno – Città Nuova Editrice




I giovani e la fede nel Cristianesimo e nell’Islam

Cammini di fraternità – Alleanza fra le generazioni

Mentre in Vaticano era ancora in corso il Sinodo dedicato ai giovani, a Brescia circa 200 fra giovani e adulti, ma soprattutto giovani, di diverse etnie e culture, di religione cristiana cattolica e musulmana, si sono interrogati sulla scelta di fede.

Con una fase preparatoria di un mese e mezzo fatta di appuntamenti settimanali, i giovani sono stati protagonisti di questo evento. 

Il titolo, il programma, gli spot, gli inviti, i video, le domande ai relatori sono stati pensati e scelti nei minimi particolari con un grande e corale coinvolgimento.

Domenica 21 ottobre, nella incantevole scenografia naturale, del Centro Mariapoli Luce di Frontignano, si è svolto il settimo incontro del ciclo “Cammini di fraternità”.

Sono stati i giovani stessi a guidare l’intero pomeriggio, introdotto dal coro dei Murid con un canto dedicato alla Vergine Maria e seguito da una serie di interviste flash di giovani e meno giovani che hanno testimoniato che cosa è per loro la fede: è eredità o esperienza?

Il video di Chiara Lubich, che ad un Convegno di Musulmani racconta l’esperienza del condividere i propri beni spirituali e materiali per aiutare i più poveri, ha dato l’orizzonte e l’invito a porsi un obiettivo comune: lavorare per la pace partendo dagli ultimi.

Il profondo e articolato momento della preghiera prima dei musulmani e poi dei Cristiani, questa volta è iniziato con una breve spiegazione da parte dei presentatori del significato delle rispettive preghiere.

Sei giovani si sono raccontati facendo vibrare le corde della nostra anima nell’ascolto di storie diverse, di percorsi a volte segnati dal dolore, dalla normalità di una vita accompagnata dalla presenza di testimoni significativi o da un incontro con persone che hanno illuminato la loro vita o semplicemente l’aver avvertito in cuore la gioia che nasce dal voler bene ad un compagno di scuola con lo stupore di vederlo cambiare.

In tanti hanno ricevuto la fede in eredità dalle famiglie, ma arriva il momento delle domande e allora tutto cambia, quando fai in prima persona un’esperienza, da lì viene la svolta, la scelta e la consapevolezza. Nel momento delle “domande di senso” è Dio a fare ancora una volta il primo passo.

Ma c’è anche il bisogno di porre domande ad adulti competenti per capire come muoversi in un’epoca di grandi trasformazioni in cui tutto è in movimento: questo è stato di grande aiuto per i giovani.

I relatori, persone competenti e vicine ai giovani hanno cercato di rispondere a delle domande impegnative che avrebbero avuto bisogno di più convegni e discussioni per essere affrontate, ma ugualmente hanno saputo invitare i giovani ad uno scambio fra le generazioni, ad essere occupati più che preoccupati.

Hanno riaffermato che senza radici solide non ci può essere vero dialogo per questo è importante porre domande agli adulti e agli anziani perché hanno scavato di più nelle vicende della vita e possono trasmettere questo desiderio di ricerca.

Hanno assicurato che, come dice papa Francesco, la fede si testimonia per contagio comunicando la sete di Dio che abita nel nostro cure e parlare dell’Amore è una delle vie che più coinvolge tutti.

Una grande gioia e la certezza che Dio ci accompagna nel nostro cammino: questa  l’esperienza che hanno fatto i giovani e gli adulti, tutti insieme in un cammino di fraternità ed in una alleanza fra le generazioni.

                                                                                            




Focolari, al servizio del Paese

Oltre 150 persone di varie età, da tutte le regioni d’Italia, delle diverse vocazioni in cui si esprime l’appartenenza al Movimento dei Focolari, impegnate in tanti ambiti e con varie responsabilità, nello scenario del Centro Mariapoli di Castel Gandolfo il 27 e 28 ottobre hanno dato vita ad una sorta di laboratorio per l’Italia.

Quali le priorità per un Movimento che vuole essere al servizio del Paese? In che maniera l’organizzazione territoriale può favorire l’interazione fra le diverse comunità presenti nelle regioni? Cosa non deve mancare e cosa è bene non fare? Come potenziare le reti nazionali già esistenti e svilupparne di nuove?

Due giorni di lavoro intenso, gioioso, vissute col metodo del discernimento e della partecipazione, in clima di fiducia, condivisione, apertura, responsabilità. Locale e globale si intrecciavano, dall’Italia si “viaggiava” nel resto d’Europa e degli altri continenti, e sempre più, dalla conoscenza di percorsi attivi in altre zone geografiche, i partecipanti acquistavano un respiro mondiale, arrivando a sentirsi davvero parte di un’unica grande famiglia.

In questo scenario, in cui si riesce a vivere gli uni per gli altri a tutti i livelli, cresceva il coraggio di affrontare le difficoltà, le sfide, di andare incontro alle novità, si metteva in moto la creatività, veniva in rilievo il richiamo ad essere radicati nel carisma dell’unità per poterne fare dono alla società nei suoi vari ambiti.  

Fra le priorità emerse nella due giorni l’attenzione alle nuove generazioni, con l’obiettivo di lavorare sempre più insieme in un rapporto intergenerazionale che non può non essere fecondo per i più giovani e per gli adulti; l’impegno a livello sociale, col desiderio di partecipare, fare massa critica, esporsi, incidere; e ancora puntare ad una formazione umana integrale, spirituale e culturale, per rispondere opportunamente preparati alle tante problematiche da cui siamo quotidianamente sollecitati.

Una progettualità chiara, concreta, condivisa e che ogni partecipante riporterà nelle proprie comunità di appartenenza, con la coscienza di avere tra le mani, seppur in “vasi di creta”, un tesoro, il carisma dell’unità di cui il nostro Paese e il mondo intero hanno tanto bisogno.

Foto di Enzo Parenza




“Buone Pratiche” di formazione dei laici nella Chiesa italiana

*Dalla Relazione a cura di Mons. Vito Angiuli, Vescovo di Ugento-S. Maria di Leuca e Presidente della Commissione episcopale per il laicato;  Prof.ssa Paola dal Toso, Segretaria della Consulta Nazionale delle Aggregazioni Laicali (Seminario di Studi che si è è tenuto nel Settembre del 2018 presso il Dicastero Laici, Famiglia, Vita ed a cui hanno partecipato i Presidenti delle Commissioni Episcopali per il Laicato di tutto il mondo ed anche alcuni Laici laddove ci sono Consulte o Uffici Pastorali per il Laicato. Per l’Italia ha partecipato Mons. Angiuli e Paola dal Toso Segretaria CNAL).

In sintonia con i pronunciamenti della Chiesa universale (1), i documenti della Chiesa italiana [2] sottolineano che la formazione dei fedeli laici ha come obiettivo fondamentale la scoperta sempre più chiara della propria vocazione e la disponibilità sempre più grande a viverla nel compimento della propria missione. La formazione dovrà caratterizzarsi in senso personale, integrale e permanente. Nello scoprire e nel vivere la propria vocazione e missione, i fedeli laici devono essere formati a quell’unità di cui è segnato il loro stesso essere di membri della Chiesa e di cittadini della società umana.

Entro questa sintesi di vita si situano i molteplici e coordinati aspetti della formazione integrale dei fedeli laici; spirituale, dottrinale, pastorale. Non c’è dubbio che la formazione spirituale debba occupare un posto privilegiato nella vita di ciascuno. Sempre più urgente si rivela oggi la formazione dottrinale dei fedeli laici, non solo per il naturale dinamismo di approfondimento della loro fede, ma anche per l’esigenza di «rendere ragione della speranza» che è in loro di fronte al mondo e ai suoi gravi e complessi problemi.

Nel contesto della formazione integrale e unitaria dei fedeli laici, è particolarmente significativa per la loro azione missionaria e apostolica la personale crescita nei valori umani. Ai fini d’una pastorale veramente incisiva ed efficace è da svilupparsi, anche mettendo in atto opportuni corsi o scuole apposite, la formazione dei formatori. Formare coloro che, a loro volta, dovranno essere impegnati nella formazione dei fedeli laici costituisce un’esigenza primaria per assicurare la formazione generale e capillare di tutti i fedeli laici.

Nell’opera formativa alcune convinzioni si rivelano particolarmente necessarie e feconde. La convinzione, anzitutto, che non si dà formazione vera ed efficace se ciascuno non si assume e non sviluppa da se stesso la responsabilità della formazione: questa, infatti, si configura essenzialmente come «auto-formazione». La convinzione, inoltre, che ognuno è il termine e insieme il principio della formazione. Più si è formati, più si sente l’esigenza di proseguire e approfondire la formazione e più ci si rende capaci di formare gli altri.

Non è stato semplice raccogliere e sintetizzare tutte le iniziative messe in atto da parte della Chiesa presente in Italia per la formazione dei laici, le svariate iniziative promosse dalle realtà locali sia a livello parrocchiale sia dalle aggregazioni laicali. Questo contributo cerca di individuare e illustrare le “buone pratiche”, le iniziative e i progetti promossi ed organizzati inerenti alla promozione e formazione continua dei fedeli laici. Non avanza alcuna pretesa di esaustività e di completezza soprattutto in riferimento alle 68 aggregazioni laicali riconosciute dalla Chiesa Italiana, che per lo più organizzano momenti e percorsi formativi per i propri associati, talora anche aperti ad altri partecipanti, ma in generale non sono fatti conoscere. Pertanto, l’attività formativa diffusa su tutto il territorio nazionale, è senz’altro molto più ampia di quella sintetizzata.

Facendo seguito alla richiesta di codesto Dicastero per i laici, la famiglia e la vita, diamo conto delle “buone pratiche” messe in atto dalla Chiesa italiana in questi anni postconciliari suddividendole in tre gruppi: a)“Buone Pratiche” degli Uffici nazionali della Conferenza episcopale italiana; b)“Buone Pratiche” delle Diocesi; c)“Buone Pratiche” delle Aggregazioni laicali.

[1]Cfr. Giovanni Paolo II, Christifideles laici, Esortazione apostolica post-sinodale, 30 dicembre 1988.
[2]Cfr. Commissione episcopale per l’apostolato dei laici, Criteri di ecclesialità dei gruppi, movimenti  associazioni, Nota pastorale 1981; Commissione Episcopale per la Cooperazione tra le Chiese I laici nella missione ad gentes e nella cooperazione tra i popoli, Nota Pastorale 1990; Commissione episcopale per il laicato, Le aggregazioni laicali nella Chiesa, Nota pastorale 1993; Commissione episcopale per il laicato, Fare di Cristo il cuore del mondo, Nota pastorale 2005.

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III. Movimento dei Focolari

Il Movimento Focolari di Italia pone particolare attenzione a “formare i formatori” a vari livelli e in vari ambiti, essenziale per rispondere ai bisogni di formazione umana, cristiana e spirituale dei membri del Movimento e delle persone con cui è condiviso il cammino nelle varie comunità cristiane locali e nei vari territori. Questo avviene puntando a formare laici che poi a loro volta si attivino nel locale per riproporre percorsi specifici di iniziazione cristiana, di formazione permanente, di dialogo inteso nel senso più ampio, teso cioè alla condivisione fattiva dei valori cristiani e umani più profondi per il raggiungimento del bene comune nei vari settori dell’agire umano.

Centro Evangelii Gaudium (CEG), inaugurato l’11 novembre 2016 e sorto dalla sinergia con l’Istituto Universitario Sophia e con le espressioni di impegno ecclesiale del Movimento dei Focolari, ancorato allo stile sinodale che la Chiesa oggi è chiamata a fare proprio, nel solco tracciato dal magistero del Concilio Vaticano II, intende dare slancio e contenuto alla conversione pastorale cui Papa Francesco con decisione richiama. Si propone come laboratorio permanente di formazione, studio e ricerca nell’ambito dell’ecclesiologia, della teologia pastorale e della missione, della teologia spirituale e della teologia dei carismi nella vita di una Chiesa chiamata allo slancio missionario. Alla luce degli impulsi spirituali provenienti dall’esortazione apostolica Evangelii Gaudium, e delle esperienze suscitati dal carisma dell’unità, si propone come luogo del pensare in dialogo e in presa diretta con le sfide pastorali a servizio di una Chiesa in uscita.

Corso per Operatori Pastorali (residenziale di 7 giorni + altri 3 giorni in autunno), rivolto ad operatori pastorali (sacerdoti e laici) operanti nelle Diocesi/Parrocchie italiane.

Anche per le famiglie l’obiettivo primario è quello della formazione specifica di coppie e famiglie che siano a loro volta attivatrici e formatrici nei vari ambiti legati alla vita e della spiritualità familiare. Il Movimento Famiglie Nuove promuove da decenni corsi di formazione per fidanzati, giovani coppie, coppie più mature, corsi di formazione alla genitorialità, corsi per l’affido e l’adozione, avvalendosi di Comitati scientifici, di uno staff qualificato e di materiali di formazione articolati e vari. A Loppiano ha sede la Scuola di formazione permanente Loreto, dove si alternano famiglie di varie nazionalità; è riconosciuta dal Pontificio Consiglio e da varie convenzioni a carattere regionale e nazionali. Recentemente si è data particolare attenzione all’approfondimento delle questioni morali ed etiche della spiritualità familiare, così come agli approfondimenti legati all’esortazione apostolica Amoris Laetitia.

Percorsi di Luce è un corso specifico per coppie in difficoltà e/o separate con l’intervento di sacerdoti ed esperti di varie discipline, di coppie mature e preparate.

Percorsi di formazione ad ampio spettro prevedono seminari, corsi residenziali, incontri formativi tematici, studi universitari, pubblicazioni varie, per i laici impegnati nei diversi ambiti disciplinari e professionali, e che vanno dal dialogo e approfondimento a livello accademico, all’impegno degli operatori di svariati settori dell’agire umano e sociale. L’obiettivo comune consiste nel cercare di illuminare le scienze e l’agire con i valori cristiani, nello stile del dialogo aperto ai contributi e alle collaborazioni con persone di differenti culture, ma desiderose di lavorare e agire per i valori fondamentali dell’umanità. Tra questi, ad esempio: Medicina Dialogo e Comunione (promuove formazione per accademici ed operatori del mondo della salute), EDU – Educazione e Unità (raccoglie un gruppo internazionale di studiosi e operatori del mondo dell’educazione. In Italia la rete degli educatori ha posto quest’anno il suo focus sull’Educazione alla Pace ed è stato varato un progetto per la formazione continua per gli insegnanti di ogni ordine e grado “We Care Education” in collaborazione con il MIUR (Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca Scientifica) e l’Istituto Universitario Sophia), EcoOne (rete internazionale di operatori in campo ambientale e naturalistico. Sono promosse scuole di formazione per insegnanti, bambini e ragazzi, per l’approfondimento delle tematiche legate alla Laudato Si’), Sportmeet (rete mondiale di sportivi e operatori dello sport), NetOne (rete internazionale di accademici e operatori del mondo dei media e della comunicazione, che opera da anni per la formazione di quanti insegnano o lavorano a vario titolo in questo vasto settore). Percorsi formativi simili sono da anni avviati e portati avanti anche nel mondo del Diritto, dell’Arte, dell’Architettura, della Sociologia.

Il Movimento Politico per l’Unità (MPPU) è un laboratorio internazionale di lavoro politico comune, tra politici eletti ai vari livelli istituzionali o militanti in partiti diversi, diplomatici, funzionari pubblici, studiosi di scienze politiche, cittadini attivi, giovani che si interessano alla vita politica della propria città ed alle grandi questioni mondiali, e a quanti desiderano esercitare il proprio diritto-dovere di contribuire al bene comune. In Italia ha sedi in quasi tutte le regioni e promuove scuole di partecipazione politica per giovani in varie città italiane, anche in collaborazione con le comunità cristiane locali o altri enti e associazioni.

Il Progetto di Economia di Comunione promuove corsi di formazione specifici per imprenditori, per giovani imprenditori, Scuole di Economia Civile (SEC), percorsi di riflessione culturale (tesi di laurea, articoli, monografie, convegni accademici, convegni per operatori dell’ambito economico) per accompagnare l’esperienza concreta e la dimensione vitale, dando luogo ad una reciprocità tra teoria e prassi che costituisce uno degli aspetti più tipici dell’Economia di Comunione.

Una sottolineatura particolare è quella che riguarda i percorsi messi in atto per la formazione degli educatori/formatori che si occupano delle nuove generazioni.

Edu x Edu è un progetto di formazione continua: in collaborazione con la Congregazione per le Scuole cattoliche, la LUMSA e l’Istituto Universitario Sophia, il contributo di esperti e di un comitato scientifico internazionale composto da pedagogisti, educatori, psicologi, sociologi, esperti di vari ambiti, con corsi residenziali, congressi internazionali, collegamento tramite una piattaforma per l’e-learning, approfondimenti, aggiornamenti e scambio di buone prassi, si propone di formare educatori, catechisti, formatori, animatori, genitori che si prendono cura della crescita integrale umana e cristiana di bambini, ragazzi, adolescenti, giovani, sia che essa avvenga nelle parrocchie e diocesi, sia in ambiti formativi propri del Movimento dei Focolari.

Up2me è un progetto formativo di educazione all’affettività per pre-adolescenti e adolescenti. Si affiancano corsi e scuole di formazione specifiche per genitori e per animatoriche sostengono le attività formative e gli approfondimenti con i più giovani. Con l’apporto di esperti di varie discipline, si sono strutturati format di grande coinvolgimento e spessore umano/cristiano. Sono stati prodotti materiali di vario formato che si stanno rivelando molto efficaci. Da qualche mese è allo studio un percorso di educazione all’affettività anche per bambini, con percorsi paralleli per genitori ed educatori di questa fascia di età.

La Commissione centrale per la Tutela dei minori sostiene la nascita di Commissioni simili a livello nazionale e regionale per la formazione dei membri interni che si dedicano alle nuove generazioni. Queste Commissioni hanno promosso in questi ultimi anni, percorsi formativi richiesti da diocesi, scuole cattoliche, parrocchie ecc. e anche pubblicazioni e/o consulenze sul tema specifico.

Il gruppo editoriale Città Nuova del Movimento dei Focolari si occupa della produzione di materiali e strumenti (riviste, libri, eventi, ecc.) per la formazione dei laici e non solo, in vari ambiti, proponendo una lettura delle realtà umane ed ecclesiali alla luce del Vangelo, del Magistero e della spiritualità dell’unità.

A fine 2018 nascerà la rivista “Ekklesia – sentieri di dialogo e comunione” che vuole essere uno strumento specifico di formazione per quanti operano in modo più diretto in ambito ecclesiale.

Documento completo:

http://www.laityfamilylife.va/content/dam/laityfamilylife/Pdf/Italia%20Report.pdf




Ekklesía: sentieri di comunione e dialogo




Città Nuova. L’informazione libera. E chiara.

Dopo più di 60 anni dalla sua nascita, l’informazione di Città Nuova vuole continuare ad essere libera e chiara. Non assoggettata cioè a nessun potere e senza timore di dispiacere a chi qualche potere lo detiene, se questo confligge con un’informazione che cerca la verità. Sappiamo quanto ciò sia difficile, oggi come ieri nel nostro Paese, e non abbiamo la presunzione di riuscirci sempre, mentre ci auguriamo che quanti ci leggono, sulla rivista e sul sito, abbiano l’occhio limpido per cogliere almeno lo sforzo in questa direzione. (leggi tutto)




LoppianoLab apre con il focus “Perché il lavoro non finirà”.

Dalla crisi del presente, progetti e buone pratiche per rilanciare il Paese

La nona edizione di LoppianoLab dal titolo: Dal sogno all’impegno. Educazione, partecipazione, lavoro a cinquant’anni dal ’68 si apre sabato mattina con il focus “Perché il lavoro non finirà”. Il lavoro e le straordinarie trasformazioni che lo hanno investito, tra innovazione tecnologica, globalizzazione con la circolazione senza limiti di capitali e merci, disoccupazione e precariato sarà al centro del confronto tra Carlo Petrini, fondatore e anima portante di Slowfood, l’economista Alessandra Smerilli, e alcuni rappresentanti della Cooperativa sociale La Paranza, impegnata a creare lavoro nel Rione Sanità di Napoli.

In un periodo particolarmente buio per la forte crisi del mondo del lavoro, con la ricomparsa del fenomeno inaccettabile del lavoro servile, occorre ascoltare persone capaci di inventare e di narrare storie nuove, positive, in grado di tessere e di rafforzare legami sociali.

I LABORATORI ECONOMICI DI LOPPIANOLAB:

A seguire, un variegato programma di nove laboratori: in un dialogo partecipato tra esperti, cittadini, imprenditori, giovani, politici e giornalisti si parlerà di lavoro e delle tante questioni ad esso connesse: reddito di cittadinanza, legalità e caporalato, alternanza scuola-lavoro, consumo responsabile, democrazia economica, conciliazione lavoro-famiglia. Si metteranno a fuoco idee, iniziative, buone pratiche e progetti per rilanciare il Paese, alimentare la speranza e salvaguardare la coesione sociale: 

Sabato 29 settembre

ore 10.45 – 11.15: Prophetic Economy a cura di Luigino Bruni, coordinatore internazionale progetto EdC

ore 10.45 – 11.15: Lavoro, giovani, Centri per l’impiego e reddito di inclusione/di cittadinanza Con Silvio Minnetti, presidente del Movimento politico per l’unità; sen. Steni di Piazza; on. Stefano Lepri; Marco Revelli, sociologo; Alessandra Smerilli, economista; Livio Bertola, presidente AIPEC

Alternanza scuola-lavoro. Beatrice Cerrino, docente; Giuseppe Pintus, consulente del lavoro; Pietro Comper, imprenditore

Laboratorio sui talenti. a cura della Costituente EdC Giovani

 

10.45 – 12.45 

Spezzare le catene del lavoro servile. Alle radici dell’impegno per la dignità umana. La filiera da bonificare in agricoltura per sconfiggere il fenomeno del caporalato. Dall’azione sui campi al sistema della grande distribuzione organizzata. Con  Antonio Maria Mira, capo redattore e inviato speciale del quotidiano Avvenire; Angelo Moretti, direttore generale Consorzio Sale della terra Benevento, autore con Nicola De Blasio e Gabriella Giorgione del libro “L’Italia che non ti aspetti” (Città Nuova); Jean Renè Bilongo, Osservatorio Placido Rizzotto Flai Cgil; Giuseppe Gatti, magistrato, sostituto procuratore della Direzione Distrettuale Antimafia di Bari, autore con Gianni Bianco del libro di Città Nuova “Alle mafie diciamo NOi”, Claudio Vanni di Unicoop Firenze. Coordina Carlo Cefaloni giornalista Città Nuova

 

16.30 – 17.30

L’Italia può diventare un Paese a misura dei giovani? Le promesse del ‘68 e le paure del presente con Stefano Zamagni, economista

17.45 -20.00

Consumo responsabile e democrazia economica Coop.fi di Figline Valdarno a cura della Costituente EdC Giovani

 

Domenica 30 settembre

10.30-11.30

Famiglia come palestra di un’economia nuova con Emma Ciccarelli, vice presidente Forum associazioni familiari

Incontro sul mestiere dell’economista di comunione/civile  con  gli economisti Luigino Bruni, Vittorio Pelligra

 

11.30 – 12.30 plenaria:

Il lavoro di domani sarà bello con Johnny Dotti, pedagogista e imprenditore sociale. Modera Francesca Giglio, imprenditrice e Costituente EdC Giovani.

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Programma Generale LoppianoLab 2018 aggiornato al 26 settembre 2018

 

Ufficio stampa LoppianoLab:

Elena Cardinali – 347.4554043 – 339.7127072– ufficiostampa@cittanuova.it

Tamara Pastorelli – 338.5658244 – 335.6165404 – ufficio.comunicazione@loppiano.it

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Con il patrocinio del comune di Figline Incisa Valdarno




Il Papa a Palermo, gioia dei ragazzi e dei giovani del Movimento dei Focolari

In occasione del 25° anniversario della morte del beato don Pino Puglisi, ucciso il 15 settembre 1993 da un killer di Cosa Nostra, Papa Francesco è venuto in Sicilia con una prima tappa a Piazza Armerina e poi Palermo. Chiaro il messaggio del Pontefice che ha invitato i mafiosi alla conversione durante la celebrazione eucaristica al Foro Italico di Palermo: «Non si può essere mafiosi e cristiani al tempo stesso». 

In questa sua visita pastorale il Santo Padre ha abbracciato diverse sfumature della società palermitana, facendo la scelta di visitare gli ultimi della città, visitando e poi pranzando alla “Missione Speranza e Carità” di Biagio Conte, incontrando alcuni abitanti e associazione del quartiere Brancaccio dove viveva Padre Puglisi, per poi incontrare i religiosi, le religiose e i sacerdoti in cattedrale, soffermandosi in preghiera davanti la tomba di Padre Puglisi, e nel pomeriggio rispondere alle domande rivolte dai giovani in Piazza Politeama. Accoglienza, impegno, identità, questi i temi principali che il Papa ha affrontato con i giovani provenienti da tutta la Sicilia, molti di loro arrivati a Palermo il giorno prima per il convegno: “Signore dove abiti?”, in preparazione dell’evento. In attesa che Papa Francesco arrivasse in Piazza Politeama tante le esibizioni realizzate da gruppi diversi sul palco: tra questi i gen (giovani del Movimento dei Focolari)  e ragazzi per l’unità di Palermo con alcuni studenti del liceo Ernesto Basile di Brancaccio hanno presentato una coreografia sulle note di turn it up– alza il volume, fai sentire la tua voce – del Gen Verde. Uno dei ragazzi che ha partecipato alla coreografia ha detto: «Per me è stata un’emozione indescrivibile e penso sia lo stesso per tutti i miei compagni. Noi ci stiamo e credo che tutti quelli che ci hanno visto hanno recepito il nostro messaggio».

Una delle tre domande rivolte al Papa è stata letta da Francesca, una gen di Palermo che subito dopo ha scritto ai giovani dei focolari di tutta Italia: «Il discorso del Papa al Politeama mi è sembrato ci rispecchiasse molto, ci ha invitato a metterci in cammino in relazione con gli altri e a essere costruttori del nostro futuro spendendoci per un grande ideale. Inoltre ha detto così: ‘Ascoltate i vecchi che vi daranno le radici per  la speranza’. Questo ci invita ancora di più ad incontrarci maggiormente con i nostri adulti e vivere la comunità».

Alcuni giovani dei focolari sono arrivati anche da Catania: «Siamo molto contenti– hanno detto. Abbiamo pensato che Papa Francesco per ciò che dice e fa sia un po’ focolarino. Ci piace pensare questo perché ci sono molte cose che coincidono con il nostro ideale e con il nostro carisma, i suoi discorsi spesso riflettono i nostri e questo ci rende felici».

Parlando dei siciliani il Santo Padre ha ribadito come «la vostra vocazione è sempre stata e sarà sempre quella di essere uomini e donne d’incontro», avendo un’appartenenza, delle radici, mettendo in circolo i propri talenti per portare cambiamento e generare una civiltà nuova nell’amore.

«La vita si fa nel compromesso – ha proseguito Papa Francesco nel suo discorso – nel giocarsi la propria vita per un ideale», ed è questo che quotidianamente, sulla scia dell’ideale di Chiara Lubich, i giovani e non solo provano a fare, spendendosi con amore per la propria realtà e per i contesti in cui sono inseriti.

Ed è ciò che hanno fatto anche i focolari, in rete con l’Ufficio di Pastorale Giovanile, per accogliere i gruppi che arrivavano per il convegno nell’accoglierli, aiutarli a superare i disagi mantenendo un clima di gioia, di festa ma anche di raccoglimento interiore in preparazione all’incontro con Papa Francesco. ”Siate albe di speranza”: un mandato che il Santo Padre ha dato a tutti coloro presenti in piazza Politeama, in un pomeriggio che rimarrà indelebile nei cuori di ciascuno. Un mandato per far fiorire una società migliore che tesse le proprie relazioni con il filo dell’amore autentico.

Video di Papa Francesco a Palermo con i giovani




A LoppianoLab il regista Duccio Forzano per una serata artistica e laboratori con i ragazzi

Due sono gli appuntamenti nel programma di LoppianoLab 2018 che vedranno presente il regista e autore televisivo Duccio Forzano: un laboratorio di regia e di videomaking per ragazzi e uno spettacolo serale.

 “A LoppianoLab incontrerò e dialogherò con i ragazzi. Io imparerò tantissimo da loro ai quali desidero trasmettere come nutrire il proprio sogno con determinazione e consapevolezza”: così dichiara Duccio Forzano, autore televisivo di numerosi programmi e concerti, reduce dal successo di pubblico e di critica per lo spettacolo di Claudio Baglioni all’Arena di Verona. Sabato 29 settembre parteciperà alla nona edizione di LoppianoLab. Il suo talento e la sua esperienza umana e professionale in un laboratorio di regia e di videomaking per ragazzi e nello spettacolo serale: “Dal sogno all’impegno. Storie di vita e di musica”.

Ecco il programma:

  •  Sabato 29 settembre 2018: Salone San Benedetto: ore 17.30 – 19.00

 – Laboratorio di regia e di videomaking per ragazzi (11- 13 anni e 14-17)

 – Auditorium Loppiano: ore 21.30-23.00

Nel laboratorio insegnerà i segreti e la bellezza di un mestiere, ma soprattutto sarà per lui “l’occasione di confrontarmi con i ragazzi. Le nuove generazioni hanno tutta un’altra visione della vita, fruiscono le immagini in modo totalmente diverso, con ritmi frenetici. Imparerò tantissimo da loro. Io, dalla mia esperienza, vorrei insegnare loro che non bisogna confondere il mestiere con il successo e la vanità. Ogni lavoro ha la sua dignità e il suo valore. Vorrei aiutarli a scoprire i propri talenti, valorizzare le proprie capacità. Imparare a guardarsi dentro e a nutrire il proprio sogno con passione e determinazione”.

 Chi è Duccio Forzano: Una lunga carriera artistica iniziata grazie all’incontro con Claudio Baglioni che intuisce il suo straordinario talento e gli affida la regia dei suoi videoclip e poi la direzione televisiva dei concerti. È così che, dopo una gavetta fatta di tanti mestieri, Duccio Forzano disegna una intensa carriera professionale e artistica tra Mediaset e Rai: nel 2000 dirige il primo show di Giorgio PanarielloUltimo Valzer di Fabio Fazio, le quattro edizioni di Stasera pago io di Fiorello, poi torna in Mediaset con Paolo Bonolis e di nuovo in Rai con Gianni Morandi  e Vincenzo Salemme. Vive anche una parentesi cinematografica nel 2003 dirige 23, una commedia comica con i Ditelo Voi. Dal 2005 cura la regia del programma di Rai 3 Che tempo che fa di nuovo con Fazio. Si dedica anche saltuariamente a seminari universitari di regia televisiva. Sue le edizioni del 2010, del 2011, del 2013 e del 2018 del Festival di Sanremo. Sempre per Fazio cura le regie di Vieni via con me su Rai 3 nel 2010 e di Quello che (non) ho su La7 nel 2012. Nel settembre 2016 pubblica il suo primo romanzo autobiografico “Come Rocky Balboa” dove racconta come perseveranza e passione possano tradurre i sogni in realtà anche partendo dalle situazioni più svantaggiate.

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LoppianoLab 2018: ecco il programma per i più piccoli e giovanissimi

Questa edizione di LoppianoLab è ricca di novità. Tra queste, la proposta di un programma specifico per bambini e ragazzi.

Mentre gli adulti avranno i loro laboratori, secondo lo stile caratteristico di LoppianoLab, quest’anno un’attenzione particolare sarà rivolta alle nuove generazioni con un programma distinto per fasce di età, grazie al contributo delle riviste del Gruppo editoriale rivolte a giovani lettori. 

LoppianoLab junior, per i più piccoli (4 – 10 anni), e LoppianoLab teens, per i ragazzi (11 – 17 anni, in gruppi distinti tra ragazzi che frequentano le scuole medie e le superiori).

LoppianoLab 2018 per bambini 4_10 anni aggiornato al 26.09.2018

LoppianoLab 2018 per ragazzi 11_17 anni aggiornato al 26.09.2018




Progetto giovani Loppiano

Ho 22 anni.Sono stato un giorno a Loppiano e vorrei tornarci perché mi è piaciuta. Potrei vivere con voi per un po’?Il fatto è che a volte sogno di silenziare tutto e di capire chi sono veramente io, ma non mi va di farlo da solo.Forse a Loppiano posso fare questo “reset”…Una cosa importante: non mi piacciono i lunghi discorsi.

SE È COSI’… ABBIAMO UNA PROPOSTA PER TE!!

Loppiano Progetto Giovani

Oggi, per i giovani dai 18 ai 30 anni, si apre una nuova possibilità di scoperta della vita di Loppiano. Grazie a Loppiano Progetto Giovani, è possibile trascorrere nella cittadella internazionale un periodo che va da pochi giorni a qualche mese, al di fuori delle classiche esperienze delle “scuole”, per sperimentare la vita della cittadella, e fare un’esperienza di fraternità e di Vangelo vissuto, attraverso la conoscenza e la convivenza con persone di altre culture. 

I programmi di immersione nella vita della cittadella possono essere personalizzabili.

I ragazzi saranno ospitati nella casa colonica “Casa Nuova” in località Tracolle, vicino alla Fattoria Loppiano, le ragazze, nella casetta “Giubilo”, una delle storiche casette prefabbricate tipiche della cittadella, fin dalla sua fondazione, nel 1964.

Tutor di questa particolare esperienza-Loppiano saranno Ciro Ercolanese e Paola Serafini.

Per contattarli, basta scrivere una mail a: giovani@loppiano.it  

Fonte: dal sito www.loppiano.it

 




Trento, Corso di formazione: “Le trasformazioni globali e l’Europa”

A Trento, dal 12 al 14 OTTOBRE 2018 e dal 23 al 25 NOVEMBRE 2018 si terrà un corso di formazione, parte del programma “Europe in a Changing World”, che si propone di aprire spazi di dialogo e riflessione per riflettere sull’idea di Europa oggi. Per fare ciò tiene conto della diversità socio-economico-culturale delle regioni europee, esplora l’eredità che la cultura europea ancora oggi rappresenta nel mondo e raccoglie le suggestioni e le sfide che i cambiamenti globali comportano. Il programma è una piattaforma che raccoglie accademici, professionisti e membri della società civile, per uno scambio proficuo di esperienze e prospettive.

Il modulo è rivolto a studiosi, professionisti e docenti delle scuole primaria e secondaria. Docenti e dirigenti scolastici potranno usufruire della Carta del docente (MIUR 170/2016).

15 borse di studio sono a disposizione per giovani fino ai 30 anni (per coprire le spese di iscrizione, vitto, alloggio).

Per le modalità di iscrizione e per concorrere all’assegnazione delle borse rivolgersi a: globalstudies@iu-sophia.org

INFO: http://www.sophiauniversity.org/it/news/leuropa-tra-presente-e-futuro/

Scarica il programma: Le Trasformazioni Globali e l’Europa 

 




FOCUS LOPPIANOLAB 2018: “Ripensare l’educazione oggi”

Domenica 30 settembre a LoppianoLab si terrà un focus sull’educazione dal titolo “Un impegno a più voci per una convivenza possibile”, che vedrà la presenza dello scrittore Paolo Di Paolo, l’insegnante e scrittore Eraldo Affinati, il giornalista TG3 Rai Gianni Bianco, Giuseppe Gatti, magistrato della D.D.A. di Bari, Nello Scavo, giornalista di Avvenire, Emma Ciccarelli, vice presidente Forum associazioni familiari, i pedagogisti Ezio Aceti e Michele De Beni, gli psicologi Domenico Bellantoni e Chiara D’Urbano.

La tenuta sociale a rischio, in un clima di paura e di scontro causato da difficoltà relazionali fra persone delle varie generazioni, di diversa appartenenza politica, culturale e religiosa, di tante nazionalità presenti nel nostro Paese, esige un ripensamento della visione stessa della persona.

Di fronte ai profondi e radicali cambiamenti che la società sta attraversando è sempre più urgente porre attenzione all’ambito educativo, a partire dai più piccoli, senz’altro, ma con uno sguardo rivolto a tutte le età. Educare ed educarsi, a tutto campo; ripensare l’educazione interrogandosi sulle prassi e sulle competenze necessarie; mettersi in ascolto e in relazione, oltre gli stereotipi, gli steccati, la frammentazione sociale; dare spazio al protagonismo dei giovani.

Sono alcuni fra i temi al centro del programma di domenica 30 settembre della nona edizione di LoppianoLab. Se ne parlerà in particolare con Eraldo Affinati, insegnante e scrittore, Emma Ciccarelli, vice presidente Forum associazioni familiari, il pedagogista Michele De Beni, e lo scrittore e giornalista Paolo Di Paolo (Auditorium di Loppiano, h.9.30) nella prima parte della sessione il cui titolo è: Dal sogno all’impegno: parliamo di educazione 4.0. Tra memoria e futuro…una questione di senso.

 Numerosi gli esperti, di vari ambiti e discipline che daranno il loro contributo su questi argomenti in un dialogo col pubblico, chiamato ad interagire nei diversi laboratori tematici previsti nell’arco dei due giorni.

Ufficio stampa LoppianoLab: 

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“Camminare insieme verso COP24″ – preghiera ecumenica per il Creato

Il 31 agosto-1° di settembre si è tenuto ad Assisi l’incontro ecumenico di preghiera per il Creato “Camminare insieme verso COP24”, il primo organizzato dal direttivo ecumenico per gli eventi del Tempo del Creato, che include il Movimento Cattolico Mondiale per il Clima, il Consiglio Mondiale delle Chiese, la Rete per l’Ambiente della Comunione Anglicana, la Federazione Mondiale Luterana, A Rocha, Christian Aid,  Lausanne/World Evangelical Alliance Creation Care Network, Act Alliance e World Communion for Reformed Churches, con la partecipazione del Dicastero della Santa Sede per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale.

Durante la preghiera, i leader delle principali confessioni cristiane hanno fatto appello ai fedeli – circa un terzo della popolazione mondialeaffinché si prendano cura del pianeta, rinforzando la rete esistente di organizzazioni piccole e grandi, già attive in iniziative specifiche per contrastare il degrado ambientale.

La Preghiera Ecumenica per la cura del Creato è iniziata il 31 agosto  nella Sala della Spogliazione di San Francesco  per incoraggiare una riflessione sull’urgenza della necessità di una conversione ecologica. È proseguita poi con una veglia presso la Basilica di Santa Chiara, nella cappella del Crocifisso di San Damiano, per attualizzare il mandato di Gesù a San Francesco “… va e ripara la mia casa…”.  Il 1° di settembre, in occasione della quarta Giornata Mondiale di Preghiera per il Creato, sul Sagrato della Basilica Superiore di San Francesco i leader hanno letto a più voci una dichiarazione congiunta, chiedendo alle Nazioni Unite di impegnarsi coraggiosamente nei negoziati sul clima che si terranno a dicembre 2018 in Polonia. (in allegato l’ appello all’azione).

Dal Sagrato è poi partito il Pellegrinaggio Assisi/Gubbio “Il Sentiero di Francesco” con cui ci si è uniti simbolicamente al cammino verso la COP24.

L’evento è stato realizzato in collaborazione con la diocesi di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino , la diocesi di Gubbio, il Sacro Convento di Assisi e l’Istituto Serafico. Il Movimento dei Focolari presente ad Assisi ha partecipato attivamente alla preparazione degli eventi, che si sono svolti in un forte clima di unità e armonia.  Presente anche un membro della Commissione nazionale di EcoOne, testimone dell’impegno di tutto il Movimento dei Focolari per l’ambiente.

SoC Declaration 2018 – IT

 

 




Sla, cioè: sono libero di amare

Nei tanti viaggi che facciamo per i controlli medici di mia moglie, non eravamo mai passati a salutare un mio vecchio amico che vive in Puglia e da qualche anno combatte con la Sla.

Finalmente la Parola del mese, col suo invito a “spostare noi stessi dal centro delle nostre preoccupazioni” (che a noi non mancavano, tutte riguardanti la salute di Damiana), ci ha decisi ad organizzare la sempre rinviata visita.

Francesco, che può muovere solo le labbra, gli occhi e le sopracciglia, e comunica tramite un dittatore automatico, ci ha accolti con un sorriso meraviglioso e raccontato tante cose di sé, di come vive la malattia.

Tra l’altro sta scrivendo un libro e organizzando un convegno all’Università di Lecce, e cura un blog settimanale a cui ha dato la sigla Sla, che sta a significare: sono libero di amare. Insomma, sembrava più vivo di me e Damiana messi insieme, uno che vive sulle ali dello Spirito.

Dopo alcune ore trascorse con Francesco e sua moglie, siamo ripartiti rigenerati. In noi anche la gioia per aver seguito l’ispirazione di andarlo a trovare.

Marcello

Da: Il Vangelo del giorno – n.10 ottobre 2018 pag.14




Testimonianze su Carlo Grisolia ed Alberto Michelotti

Una speciale occasione per presentare  “la vita e le virtù eroiche” di Alberto Michelotti e Carlo Grisolia, i due Gen di Genova che sono morti nel 1980 e per i quali  è avviata la fase diocesana della Causa di Beatificazione,  ci è stata data, direi provvidenzialmente, il 10 agosto a La Spezia.

Lì sono convenuti da varie route oltre 200 ragazzi rappresentanti delle varie diocesi della Liguria e Tortona in procinto di raggiungere a Roma papa Francesco per “Siamo Qui”, la veglia di preghiera dei giovani italiani al Circo Massimo promossa dal Servizio Nazionale per la Pastorale Giovanile della Cei. Chi l’avrebbe detto di riuscire ad avere un tale uditorio? 

L’appuntamento era alle 16 di una torrida giornata di agosto, ma la Costa Crociere ha dato ospitalità al convegno nella frescura della sala d’aspetto del Terminal. Proiettata sullo schermo gigante, ci attendeva la foto di Alberto e Carlo, con lo sfondo del canalone ghiacciato del Lourusa. Erano presenti alcuni vescovi che accompagnano i loro ragazzi.

Dopo il saluto dei Vescovi e delle autorità ospitanti, due giovani ed un focolarino vengono accolti e presentati  ad una sala attenta e desiderosa di ascoltare le storie normali, eppure straordinarie, dei due Nostri, a cui seguono alcune domande dei giovani presenti.

 

Per conoscere di più Carlo e Alberto visita il sito




Mariapoli a Prati di Tivo 2018

“ Ma è già finita?” È il commento generale delle circa 300 persone che hanno partecipato alla Mariapoli che si è svolta nella località di Prati di Tivo, in Provincia di Teramo, dal 17 al 19 agosto.

Un clima di famiglia ha accolto nella splendida cornice del Gran Sasso le persone di alcune comunità del Movimento dei Focolari dell’Abruzzo. Nato come un semplice week end per stare insieme tra i membri di queste comunità locali, si è trasformato, strada facendo, in una vera e propria “Città di Maria” che ha accolto cittadini e famiglie di altre regioni.

Il programma dal titolo “ Week-End in cordata: ci lega l’Amore” ha visto alternarsi momenti in profondità con momenti di gioco e passeggiate, occasioni, queste, per costruire rapporti, conoscersi e aiutarsi.

Davvero i partecipanti si sono sentiti legati in cordata dove ognuno ha avuto la possibilità di raggiungere la “propria” meta, anche aiutati da uno splendido sole che ha brillato nei momenti opportuni, nonostante le previsioni non proprio favorevoli. 

Arrivati dalla mattina del venerdì un po’ alla spicciolata, i primi mariapoliti hanno avuto modo di trascorrere il tempo in dialogo. Aiutati dal breve video di Chiara Lubich su: “La legge della Mariapoli”, le persone hanno condiviso la forte esperienza fatta nella loro prima Mariapoli, evento che ha cambiato la loro vita.

La prima serata si è svolta all’insegna dei più bei momenti di famiglia, arricchita da momenti di spettacolo per piccoli e grandi.

Il momento di meditazione proposto sabato mattina ha dato il “la” alla giornata. Il filmato proposto, tratto da una trasmissione televisiva, ha fatto rivivere, in sintesi, tutte le realtà dell’Opera di Maria a dieci anni dalla morte di Chiara.

Silvia e Peppino ci hanno poi introdotti nel mondo dell’educazione e della possibilità di un percorso formativo intrapreso in combinata con genitori e figli che sta dando frutti di grazia bellissimi. Subito dopo, via libera ai quattro itinerari escursionistici “in cordata” tra scalate e semplici passeggiate su per i sentieri del Gran Sasso.

Dopo un breve riposo, nel pomeriggio è stato dato vita ai “giochi in famiglia” allestiti dal gruppo di Sportmeet. In alternativa ai giochi, i momenti del “Caffè Culturale”, curati dall’equipe di Città Nuova, sono risultati interessanti momenti di approfondimento dove sono emerse esperienze veramente interessanti sulle realtà le più disparate della quotidianità.

A Tarda sera, il gruppo musicale degli EIS ha proposto uno stralcio dello spettacolo sulla vita di “Pietrino Di Natale” ragazzo del Movimento Diocesano di Ornano, in provincia di Teramo, di cui è appena avviato il processo di beatificazione.

La domenica mattina, dopo l’ascolto di una conversazione di Chiara su “Maria” tenuta a Castel Gandolfo, e alcuni stralci della visita del Papa Francesco a Loppiano dello scorso marzo 2018, alcuni mariapoliti hanno donato la loro esperienza in un clima di ascolto profondo.

Marisel ci ha fatti entrare tutti nel “salotto di casa sua” comunicandoci le radici del suo “sì” totalitario a Dio nella strada del Focolare.

Orsola, sposata e madre di due bimbe, ha raccontato la sua delicata esperienza di salute e di come questa sofferenza abbia fortificato il loro rapporto di coppia.

Amedeo ci ha aperto i cancelli del carcere di Castrogno, a Teramo, dove, insieme ad una piccola equipe, si reca settimanalmente a dialogare con i detenuti su argomenti che scaturiscono dalla lettura di articoli di Città Nuova. Un’esperienza, questa, che ha coinvolto anche studenti delle scuole superiori.

Il week end è stato allietato da un folto gruppo musicale costituito dai ragazzi/e che, via via, si è arricchito della presenza di giovani e adulti: è stata una delle perle della Mariapoli che ha conquistato tutta la sala.

La celebrazione eucaristica ha rappresentato il momento culmine di ogni giornata; la presenza di Don Pietro è stata particolarmente preziosa e ci ha aiutato, con il suo stile diretto e coinvolgente, a cogliere le grazie di ogni momento.

Ci sembra che questi giorni siano il frutto di un lavoro comunitario dove ognuno ha messo al suo posto il proprio tassello.

 




Un piatto di ceramica

La moglie di un mio amico, Sandra, era caduta in uno stato di prostrazione tale da non voler comunicare con nessuno. La vita di tutta la famiglia ne risentiva. Una mattina, a messa, chiesi a Dio di darmi la possibilità di fare qualcosa per lei. Quello stesso giorno ricevetti in regalo un elegante piatto di ceramica con dei cioccolatini, ben confezionato.

Pensando che sarebbe stato un dono gradito a Sandra, gliel’ho mandato. Dopo non molte ore lei mi chiama e sento che sta ridendo: «Mi mandi regali riciclati: in mezzo ai cioccolatini ho trovato una lettera indirizzata a te. Che devo fare?».

Ho cominciato a ridere anch’io. La telefonata divenne lunga e fu un parlare a cuore aperto. Sandra mi confidò le sue paure che non voleva far pesare sugli altri. A mia volta la incoraggiai a coinvolgere di più la famiglia. Qualche giorno dopo il mio amico mi disse che con la scusa di raccontare del regalo con la lettera, Sandra aveva chiamato la madre, le so- relle… Insomma, qualcosa si era sciolto in lei ed era iniziato fra loro un colloquio nuovo.

Da “Il Vangelo del giorno” – n. 9 Settembre 2018 pag.39




Genova: solidarietà e responsabilità

Sono trascorsi dieci giorni dal crollo del Ponte Morandi e a Genova si continua a lavorare incessantemente. E’ scattata una gara di solidarietà tra i cittadini per dare ospitalità alle 300 famiglie sfollate che abitavano sotto il ponte. Il Comune e la Regione Liguria ha attivato una task force  per individuare i 350 alloggi che saranno consegnati tutti entro Novembre.

Molte associazioni da tutta Italia si sono attivate con iniziativedonazioni ed eventi. Anche dall’estero arrivano attestati di solidarietà, come da Nice-Matin, quotidiano regionale francese, che invita tutti i turisti francesi a sostenere la città colpita al cuore da un immane lutto e da una catastrofe: “Genova è bellissima e merita di essere visitata per nove buone ragioni, nonostante e al di là della tragedia dovuta al crollo di ponte Morandi che ha procurato la morte di 43 persone”. Una ditta di traslochi offre servizi gratis agli sfollati, aCentro Civico Buranello a Sampierdarena è attivo da martedì 14 agosto un punto di accoglienza e ricovero e sono state assistite, con supporto psicologico e medico, tutte le persone che avevano l’auto sul viadotto.

Da Città Nuova riportiamo un’intervista a Daniela R., volontaria della Protezione Civile, in vacanza in Val d’Aosta, che è subito accorsa a portare aiuto rinunciando alle sue ferie.

«Siamo andati per aiutare e sostenere, e siamo stati accolti come parenti». È commossa Daniela R. mentre mi racconta la sua esperienza sotto il ponte Morandi, crollato il 14 agosto scorso a Genova. Era ancora in Valle D’Aosta, in ferie con il marito, quando è stata raggiunta dalla notizia del tragico crollo. E si è subito messa a disposizione per essere inserita nei turni della Protezione civile della sua sezione Bassa Val Bisagno, Gruppo Genova del Comune. Daniela aveva ancora quattro giorni di ferie sui quali contava per riposarsi, ma le è venuto in mente che, invece, poteva dare la massima disponibilità, proprio perché era in vacanza. È stata inserita quindi in tre turni di otto ore nel corso dei quali ha ascoltato, abbracciato, condiviso, accompagnato, sperimentando più che la bellissima emozione di sentirsi utile, quella di sentirsi piuttosto impotente. «Ho fatto parte fino ad oggi di un gruppo cinofilo che si occupa, con i cani addestrati, di ricerche di persone disperse ed è stata la mia prima esperienza come Protezione Civile. Il compito che mi è stato affidato – spiega – è stato quello di tenere monitorata una strada chiusa che accedeva alle abitazioni evacuate proprio sotto il ponte. Speravo di poter accompagnare almeno le persone a recuperare le proprie cose, ma quello è stato un compito che hanno svolto solo i vigili del fuoco e le forze dell’ordine. Certo, una domanda me la sono fatta: se anche noi volontari avessimo potuto aiutare, avremmo portato fuori più borse», ma evidentemente la paura del crollo imminente dei monconi sospesi ha determinato scelte restrittive, guidate da ragioni di sicurezza. 

«Ho avuto pochi metri quadrati su cui vigilare, dunque, comprese alcune viuzze laterali. Ma quanta solidarietà! Sono stata accolta insieme ai miei colleghi a braccia aperte dai residenti, quelli che erano rimasti nelle case non coinvolte dall’evacuazione: ci hanno offerto acqua, caffè, qualcuno è voluto scendere e ci ha aperto le porte della propria casa per l’utilizzo dei servizi. E sì che i genovesi sono schivi e non fanno amicizia subito… Sono rimasta sconvolta: ma non eravamo noi quelli che erano andati lì per aiutare? E invece siamo stati davvero “aiutati ad aiutare”.

Ad un certo punto si affaccia una signora anziana dalla finestra, mi saluta e comincia a raccontarmi la sua vita…

 Continua su cittanuova.it

 




Sulla nave Diciotti persone prima che migranti o stranieri

Comunicato stampa del 22 agosto 2018 

Seguiamo da vicino e con trepidazione la vicenda della nave Diciotti, approdata a Catania da due giorni e con a bordo 177 persone cui non è concesso sbarcare. L’ennesimo caso, purtroppo, che in questi mesi ha messo a dura prova la cultura dell’accoglienza che come italiani ci ha sempre contraddistinto. Sebbene comprendiamo la necessità di percorsi condivisi a livello europeo, della ricerca di soluzioni non improvvisate, non possiamo non esprimere la grande preoccupazione per le vicende umane di persone che fuggono da fame, guerre, morte. I 29 bambini a bordo della Diciotti, sono i nostri figli; gli uomini e le donne su quella nave da giorni, sono nostri fratelli e sorelle e, anche in nome del Vangelo nel quale crediamo, chiediamo che non vengano considerati oggetto di ricatto.

Invochiamo per loro, e per quanti si trovano nella stessa condizione, la dignità
che non è stata finora riconosciuta né nei Paesi di origine, né in quelli che li hanno visti passare, né nel nostro che li ha visti approdare. Apriamo loro i nostri porti, le nostre case e i nostri cuori.

Ci appelliamo infine ai politici di ogni estrazione perché mettano da parte diatribe fra schieramenti e interessi particolari, e collaborino in nome dell’appartenenza comune alla razza umana che viene prima di ogni altra distinzione e separazione.

Rosalba Poli e Andrea Goller
Responsabili Movimento dei Focolari in Italia

 

Scarica il Comunicato Stampa: 20180822_CS_FocolariNaveDiciotti




Genova: una città sotto shock

Il crollo del ponte Morandi nel capoluogo ligure lascia sbigottiti e alimenta le polemiche sulle infrastrutture. Regione tagliata fuori da tutto con conseguenze gravissime. Intanto sale il numero dei morti, 35 fino ad ora, e dei feriti. Si lavora senza sosta nel tentativo di recuperare persone vive.


FONTE: CITTÀ NUOVA

La città di Genova  è sotto shock. «Questo non ci voleva, no  no è assurdo, non ci posso credere. Non  può essere vero». Attoniti i primi abitanti di Campi il quartiere che cresce a cento metri sotto le arcate del viadotto sul Polcevera. Sotto la pioggia battente guardano attoniti le macerie del ponte crollato, le carcasse delle auto schiacciate dalle tonnellate di cemento che si sono abbattute sul suolo. E sui capannoni, per fortuna vuoti dove ha una delle sedi della municipalizzata dei rifiuti cittadini.

La vigilia di Ferragosto si presenta così ai genovesi con un disastro di proporzioni notevoli. La città penalizzata per le sue strade e i suoi collegamenti ora è tagliata fuori da tutto. Il viadotto portava al porto il traffico turistico e le merci in arrivo dalla Francia e dal nord est dell’Italia e dall’Europa, e quello proveniente dal sud Italia diretto nel nord Europa. Unica via di transito in una città da sempre soffocata dal traffico su gomma. Con un’autostrada pericolosissima per i troppi Tir che non danno tregua. Ora tutto questo si interrompe. E ancora una volta tutto il traffico si riverserà per anni, sull’Aurelia, nel tratto già da sempre congestionato dalla viabilità cittadina. «Non oso pensare come sarà ridotta Genova d’ora in avanti», dice un vigile urbano. Fatto sta che ora la città si presenta così. Schiacciata da un macigno di cemento, soffocata dai problemi che via via si andranno a creare con l’apertura delle industrie. Schiacciata dalle polemiche che subito affiorano puntuali sulla manutenzione del ponte. E si scoprono perizie datate anni addietro che parlano di falle nei pilastri, di arcate con difetti strutturali e di risposte mai sufficientemente affrontare.

Il Ponte Morandi era stato costruito tra il 1963 e il 1967. La campata maggiore aveva una lunghezza di 210 metri  e l’altezza di 90 metri dal suolo. L’Autostrada dei Fiori, la A 10 ,  è tutta un viadotto da Genova a Ventimiglia: ci si domanda quanto siano sicuri i piloni che sostengono questi viadotti. Ci si domanda quanta manutenzione è stata fatta e si stia facendo.  Ancora una volta Genova paga un alto tributo sia per la sua conformazione geografica ma anche per tanta incuria e irresponsabilità da parte dell’uomo. E puntuale torna la richiesta dell’accelerazione per la costruzione della cosiddetta “Gronda”, opera infrastrutturale relativa alla costruzione di una nuova autostrada dal capoluogo ligure verso nord, opera che pareva avviata, ma che è stata fortemente contestata negli ultimi mesi dai parlamentari Cinque Stelle, per la spesa considerata eccessiva.

Intanto i soccorritori fanno l’impossibile per estrarre dai calcinacci i feriti al momento 11, mentre i morti sarebbero oltre venti. Solidarietà da più parti è stata espressa alla città. Il sindaco Bucci parla di una «immane tragedia per la nostra città». E’ atteso l’arrivo del presidente del Consiglio Conte. Anche la cancelliera  Merkel, il presidente Macron, hanno inviato tra i primi i loro messaggi di partecipazione.