Impariamo dai piccoli

Che per i bambini la vita sia gioco, è scontato. Meno per noi adulti, che spesso la vita ce la complichiamo, dimenticando la semplicità evangelica. Insegno alle elementari. Una mattina, Dario ne aveva combinate di tutti i colori e s’era preso una bella lavata di capo.

Forse avevo alzato un po’ il tono, perché m’era rimasto un certo disagio interno. Passa un po’ di tempo e mi avvicino a lui fra i banchi. Vincendo il mio ruolo di “educatore” che mi porterebbe a salvare la faccia, gli chiedo scusa.

Deve essersi accorto del mio sforzo, perché mi ha liquidato col suo accento romanesco: «A maè, non te sta a preoccupà!», e mi coinvolge all’istante in un bel gioco, dandomi così una bella lezione

(Tratto da Il Vangelo del giorno, Città Nuova, anno VII, n. 3, maggio-giugno 2021)

 




Come un’unica famiglia, al di là del mare

L’impegno di Lorenza, un’infermiera in pensione e della comunità del Trentino a sostegno dei progetti di AFN in Libano e Siria non si arresta nonostante la pandemia. L’ultima recente iniziativa è la raccolta dei fiori di Sambuco.

«Nel nostro territorio, a Rovereto, ci sono persone di provenienza araba. Vivendo vicino a queste famiglie mi sono resa conto delle difficoltà che incontrano ogni giorno, non avendo padronanza della lingua italiana. Le affianco, ad esempio, nella prenotazione di un esame specialistico, nel leggere i referti online, nell’iscrizione dei figli a scuola, nel custodire i bambini quando c’è la necessità se nonne e zie sono rimaste nei Paesi d’origine… Le varie persone con cui sono in contatto sono contente di poter aiutare chi ha bisogno e così condividiamo le necessità di tutti. Una famiglia siriana arrivata in città attraverso i corridoi umanitari ad esempio cercava uno stenditoio e una borsa carrello per la spesa. Ho scritto queste richieste sul gruppo Whats’App e già la sera ho potuto consegnare tali cose, con sorpresa degli amici. Sto facendo questa esperienza, che Dio interviene nella vita di ognuno, dando una risposta attraverso la vicinanza dei fratelli.

Con amici del Trentino seguivamo le vicende del popolo siriano sul sito di AFN e quello di  AMU. Ci chiedevamo cosa potevamo fare per aiutare concretamente in questa situazione veramente drammatica. Da qualche anno organizziamo delle cene per fare qualcosa di concreto per quel popolo così provato, cene che non solo permettevano di raccogliere denaro per i progetti ma erano anche un’occasione per stare insieme e coinvolgere persone cristiane e  musulmane. Ricordo alcune signore arabe che hanno dato un contributo, preparando vassoi con i dolci tipici del loro paese. Ho cominciato a dialogare con loro e  farmi vicina alla sofferenza di questa comunità di siriani musulmani.

Ultimamente sul sito di AFN è stata pubblicata una lettera di Robert Chilaud (referente progetto in Siria)  venuto a Trento qualche mese fa e con cui avevamo fatto in precedenza un incontro attraverso la modalità on line.

Quando ho letto la lettera di Robert che raccontava della situazione attuale in Siria e che umilmente chiedeva aiuto, mi ha colpito quando diceva che la gente sta perdendo speranza, forza, ma, lui faceva un esempio di un momento dove la Provvidenza aveva risollevato e ridato coraggio a una persona.

Non abbiamo potuto più fare le cene in questi due anni però anche l’estate scorsa un bel gruppo di famiglie si è ritrovato in Valle di Non per il quarto anno consecutivo per l’operazione “Succo di mela solidale” grazie al supporto del Consorzio Melinda che ha donato le mele per la produzione di ottimi succhi, venduti poi per sostenere i progetti in Siria. Ora era urgente pensare a qualcos’altro.

Così ci è venuto in mente  di realizzare e proporre ai conoscenti lo sciroppo di sambuco, una bevanda rinfrescante molto apprezzata in Trentino durante l’estate. Una ditta locale venendo a sapere  che l’iniziativa era per un’opera di solidarietà, ha pensato di fare questo lavoro gratuitamente. Noi paghiamo le bottiglie e ci attrezziamo per la raccolta dei fiori di questa pianta che nasce spontanea lungo il fiume Adige e nelle campagne.

Una prima raccolta l’abbiamo fatta  con una ventina di persone la settimana scorsa nella nostra valle e altrettante  persone in una zona sopra Trento. La ditta ci aveva chiesto almeno 10 kg di fiori per la produzione ma io non avrei scommesso neanche un caffè che avremmo potuto raccogliere questa quantità perché la fioritura era indietro. Quando abbiamo pesato le borse di carta dove li abbiamo disposti, erano in tutto 32 kg! Tra due settimane sarà completa anche la fioritura nei boschi submontani ed allora faremo un’altra raccolta. Ognuno di noi si farà promotore della vendita dello sciroppo di sambuco tra i propri conoscenti dato che ancora al momento non possiamo fare banchetti e il ricavato sarà destinato all’ Emergenza in Siria».

Giovanna Pieroni

Leggi l’articolo completo sul sito di AFN ONLUS




Come angeli

Chiu Yuen-Ling abita a Roma. Un incontro con una persona che le chiede aiuto. Il suo sì immediato che la porta a “perdere tempo”. Ma farsi carico del problema dell’altro, il prendersi cura del fratello che passa accanto, anche se sconosciuto, fa parte del suo modo di vivere. Possiamo essere come degli “angeli-umani” l’uno per l’altro: «Ho ripreso il mio cammino e, guardando il cielo, sono convinta che gli “angeli-umani” sono tanti e che sono pronti a osare per prendersi cura l’uno dell’altro».

“I contagi per la pandemia da Covid a Roma ci sono ancora, anche se le vaccinazioni proseguono. Avverto ancora la preoccupazione delle persone e anche la mia. Una mattina esco di casa per fare una commissione. Lungo la strada mi ferma una signora davanti a una cabina automatica per le fototessere. La donna è visibilmente agitata e mi dice che sta facendo una pratica con una certa urgenza e deve consegnare le foto, ma non sa da che parte cominciare. Mi chiede aiuto.

«Certo», rispondo. Insieme abbiamo letto le istruzioni fuori dalla cabina, poi ci siamo preparati per i passi successivi. La signora è sulla soglia, davanti alla tendina, si prepara. Tutto pronto. Quindi la invito a entrare e a seguire le procedure. Mentre sto andando via sento la signora che mi chiama: «Devo togliere gli occhiali per la foto ma non riesco a leggere le istruzioni senza».

In tempi “normali” e non con la pandemia in corso di sicuro l’avrei aiutata, ma forse devo stare a distanza dalle persone sconosciute e fra l’altro non ho fatto ancora il vaccino. Ma subito penso: «La pandemia non deve diventare una scusa per non amare. Davanti al prossimo che ha bisogno non posso fingere di non avere sentito».

Allora ritorno da lei, mettendo bene la mascherina, disinfettando le mani. Un gesto che faccio per proteggere lei e me stessa. Dico alla signora che sto aprendo la tendina della cabina in modo che lei si possa allontanare un po’. Leggo e ripeto per lei le istruzioni, la aiuto a inserire la banconota, ad aggiustare l’altezza degli occhi e a regolare il seggiolino. Poi sono uscita di nuovo, dicendo a lei di premere il pulsante per scattare la foto.

Ma la signora non è tranquilla. Allora le dico che avrei aspettato fino a che le foto fossero stampate. Dopo qualche minuto abbiamo ritirato le foto e sono venute bene. Ci siamo salutati, la signora è soddisfatta e mi dice: «Oggi un angelo mi è venuto incontro».

Sicuramente non è stato un grande gesto ma ha richiesto un po’ di coraggio. Sono contenta di aver prestato cura a una persona. Ho ripreso il mio cammino e, guardando il cielo, sono convinta che gli “angeli-umani” sono tanti e che sono pronti a osare per prendersi cura l’uno dell’altro”.

Chiu Yuen-Ling

Testimonianza tratta da Città Nuova




Cambiamo rotta! Evento-lancio in diretta on-line sabato 29 maggio

 Al via in Trentino una campagna di sensibilizzazione sul dramma dei migranti sulla rotta balcanica. La propongono sei realtà, coordinate dalla Diocesi. Evento-lancio sabato 29 (diretta online) e reportage-video. 

 “Cambiamo rotta!” È lo slogan al centro della campagna di sensibilizzazione sulla situazione dei migranti che attraversano la rotta balcanica nel tentativo, per lo più vano, di raggiungere l’Europa. A lanciarla, in Trentino, negli ultimi giorni di maggio, è una rete compatta di sei sigle locali: Diocesi, Ipsia (Acli), Osservatorio Balcani Caucaso Transeuropa/CCI, Forum Trentino per la Pace, CNCA, Movimento dei Focolari.

L’obiettivo – hanno spiegato stamani i proponenti in una conferenza stampa a più voci, nel giardino del Polo culturale Vigilianum – è richiamare l’attenzione dei trentini su un dramma alle porte di casa, eppure nascosto ai più. A soli 500 chilometri dalla nostra Provincia, infatti, centinaia di migranti, soprattutto dal Medio-Oriente, tentano di approdare nel Vecchio Continente, ma ad attenderli trovano quasi sempre confini sbarrati. E un destino da profughi nei campi di accoglienza, dove operano anche volontari trentini, coordinati da Ipsia.

La campagna di sensibilizzazione si pone l’obiettivo di suscitare maggiore consapevolezza su questa ferita aperta nel cuore dell’Europa, negli stessi territori insanguinati dalla guerra degli anni Novanta. Nel concreto poi, la campagna punta a raccogliere fondi per sostenere l’attività di accoglienza in particolare nel campo profughi di Lipa, in Bosnia Erzegovina. Con i finanziamenti si vorrebbe anzitutto realizzare una lavanderia, fondamentale per garantire un’igiene basilare e scongiurare la diffusione della scabbia.

Evento-lancio in diretta on-line sabato 29, reportage video e volantino

Sabato 29 maggio alle ore 17.30 dalla Sala Conferenza di Fondazione Caritro è in programma un evento on-line di “lancio” della campagna, con diretta sul canale YouTube della Diocesi di Trento (Servizio Comunicazione), sulle pagine Facebook di Vita Trentina e OBC Transeuropa e in TV su Telepace Trento. Ai saluti istituzionali, faranno seguito ospiti in presenza e in collegamento dalla Bosnia: tra loro l’ambasciatore d’Italia a Sarajevo, Nicola Minasie i volontari attivi sul campo. Coordina Nicole Corritore, giornalista di OBC Transeuropa/CCI.

L’Assemblea Generale delle Nazioni Unite con la Risoluzione 57/129 del 2003 ha scelto il 29 maggio per celebrare la Giornata internazionale dei Peacekeepers, i promotori di pace.

Il 29 maggio è una data significativa anche per la storia del Trentino. I primi evangelizzatori di questa terra – Sisinio, Martirio ed Alessandro, uccisi in val di Non il 29 maggio 397 -, provenivano dalla Cappadocia, nel cuore dell’attuale Turchia. Per arrivare in Anaunia si trovarono di fatto pure loro ad attraversare i Balcani, più di 1600 anni fa. L’arcivescovo Lauro li ricorderà con una Messa a Sanzeno sabato 29 alle ore 20.

A sostegno della campagna “Cambiamo rotta!” è stato realizzato anche un video-reportage (la regia è del giornalista-videomaker Paolo Martino, collaboratore di OBC Transeuropa/CCI) che raccoglie, tra le altre, la testimonianza di due giovani migranti, arrivati di recente in Trentino dopo aver attraversato con grande difficoltà la rotta balcanica. (NB. Immagini del video-reportage saranno messe a disposizione dei media).

Motivazioni e obiettivi della campagna sono illustrati anche in un volantino diffuso attraverso l’ampia rete delle realtà coinvolte nell’iniziativa.

Per ulteriori info: http://www.rottabalcanica.eu/

Mail: migrantes@diocesitn.it

Per contribuire, con la causale PROGETTO BALCANI:

Opera Diocesana Pastorale Missionaria Cassa Rurale Alto Garda IBAN: IT 28 J 08016 05603 000033300338. Conto corrente postale n. 13870381.

Per i privati che usufruiscono della DETRAZIONE IRPEF Opera Diocesana Pastorale Missionaria – sezione ONLUS Cassa Rurale Alto Garda IBAN: IT 70 L 08016 05603 000033311172. Conto corrente postale n. 30663371.




30 anni di Economia di Comunione – In diretta il 29 maggio

L’evento del 30° dell’Economia di comunione vuol essere un momento in cui, partendo dalle nostre origini in Brasile nel 1991, ci fermeremo a riflettere insieme su quello che abbiamo vissuto in questi 30 anni  per capire quale strada vogliamo intraprendere per il futuro.

Oggi più che mai c’è bisogno di una Economia di Comunione

“Non dimentichiamoci dei poveri” (Chiara Lubich). In un tempo che sta affannosamente cercando una via che coniughi l’economia con la giustizia sociale e la sostenibilità, Economia di Comunione da trent’anni vive e annuncia una nuova economia, portatrice di un messaggio quanto mai attuale.

Nel maggio 1991 Chiara Lubich, fondatrice del Movimento dei Focolari, atterrando su San Paolo del Brasile fu colpita dal contrasto fra i grattacieli e la miriade di favelas, case poverissime, che li circondavano. Sentì di fare qualcosa, immediatamente: il 29 maggio 1991 fece nascere l’Economia di Comunione. Guardando oggi il nostro mondo i contrasti sono ancora più forti e aggravati dalla pandemia: adesso, più che mai, c’è bisogno di una Economia di Comunione.

Il 29 maggio 2021, dalle ore 13 alle ore 17 si svolgerà online l’evento internazionale “30 ANNI DI ECONOMIA DI COMUNIONE”, in diretta dall’Auditorium della Cittadella Internazionale di Loppiano (Firenze, ITALIA), in italiano, inglese, francese, portoghese, spagnolo e coreano.

Interverranno tra gli altri: l’economista Stefano Zamagni che da sempre ha accompagnato Economia di Comunione; Vera Araujo, sociologa brasiliana; Jean Tonglet, ATD Quarto Mondo; Luca Crivelli, Università SUPSI (Lugano-Svizzera); Alberto Ferrucci, imprenditore e “pioniere” dell’Edc; Isaias Hernando, presidente Associazione Internazionale per una Economia di Comunione (AIEC); Geneviéve Sanze, Consiglio Generale del Movimento dei Focolari; Benedetto Gui, Istituto Universitario Sophia; Margaret Karram, e Jesús Morán, Presidente e co-Presidente del Movimento dei Focolari; Luigino Bruni, economista, Coordinatore progetto Economia di Comunione.

Economia di Comunione è oltre 1000 aziende che in tutto il mondo aderiscono al progetto o ad esso si ispirano, 15 incubatori aziendali EoC-IIN per lo sviluppo di nuove imprese in altrettanti Paesi, 6 progetti di sviluppo integrale attualmente in corso, oltre 400 tesi di laurea.

Il programma si aprirà con il racconto delle origini storiche e spirituali dell’Economia di Comunione. Seguiranno alcune performances artistiche. Numerose le testimonianze e la vita dell’Economia di Comunione da Brasile, Argentina, Filippine, Emirati Arabi, Portogallo, Usa, Belgio e video-messaggi arrivati da tutti il mondo: dalla Nuova Zelanda al Benin al Messico. L’evento prevede la partecipazione artistica del gruppo internazionale Gen Verde e sarà curato dalla regista Maria Amata Calò. Sono previsti HUB di ascolto e partecipazione locali, nel rispetto delle normative anti-Covid.

Luigino Bruni, Coordinatore Economia di Comunione: “Vi aspettiamo in tanti per festeggiare trent’anni di comunione, di condivisione con i poveri, di una economia dei cinque pani donati che diventano mille e sfamano la folla. Una festa di gratitudine, giovani e futuro. Perché l’Economia di Comunione è un bene globale, un dono per tutti”.

Per maggiori informazioni vai al sito EDC
PROGRAMMA AGGIORNATO
Elenco degli HUB di ascolto locali in Italia:
Torino
Frontignano (BS)
Piacenza
Parma
Bologna
Porretta Terme (BO)
Genova
Porto Sant’Elpidio (FM)
Ascoli Piceno
Vasto (CH)
Roma
Bari
Lamezia Terme (CZ)

Trapani

Per partecipare in presenza in uno di questi HUB e per maggior informazioni per l’Italia, scrivere a: segreteria.edc.italia@gmail.com

La playlist YouTube con la raccolta di tutte le lingue disponibili:

https://youtube.com/playlist?list=PLseXirhCvXpFZxIHlHX721qP1QvE3ranQ

Il canale INTERNAZIONALE: https://youtu.be/FdBZIz3mBkY

Più info dedicate all’evento: https://www.edc-online.org/it/italiano/news/30-anni-di-edc.html

COMUNICATO STAMPA

PROGRAMMA

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Nel 2017, 1200 imprenditori, giovani e studiosi dell’Economia di Comunione, hanno incontrato Papa Francesco:

Conferimento a Chiara Lubich della laurea honoris causa in “Economia e commercio”.
Piacenza 29 gennaio 1999




Convegno Internazionale per l’Unità dei Cristiani – 28/29 maggio

Programma del 28 maggio 2021

Programma del 29 maggio 2021

UNITA’ DEI CRISTIANI OGGI: “AMATEVI COME IO HO AMATO VOI”

Convegno internazionale online 28-29 maggio 2021 – ore 13,30 -17

60 anni di dialogo tra fedeli di molte Chiese: un contributo, quello del Movimento dei Focolari per l’unità dei cristiani che genera accoglienza, giustizia e pace tra comunità e popoli. Al convegno si approfondirà il “dialogo della vita” che viene dalla prossimità e dalla condivisione tra cristiani di Chiese diverse.

Interverranno:
Card. Kurt Koch, Presidente Pontificio Consiglio per la promozione dell’unità dei cristiani (Vaticano)
Margaret Karram, Presidente del Movimento dei Focolari
Rev. Prof. Dr. Ioan Sauca, Segretario generale ad interim Consiglio Ecumenico delle Chiese (Svizzera);
Prof. Dr. Piero Coda, Istituto Universitario Sophia (Italia)
Prof. Dr. Stefan Tobler, Università Sibiu (Romania);
Prof. Dr. Mervat Kelly, Pontificia Università Lateranense (Italia)
Mons. Juan Usma, Pontificio Consiglio per la promozione dell’unità dei cristiani (Vaticano)
Pastore Giovanni Traettino, Fondatore della chiesa evangelica della riconciliazione (Italia)
Pastore Joe Tosini, Fondatore del Movimento John 17 (USA)
Rev. Dr. Jesùs Moran, Copresidente del Movimento dei Focolari

“Concentrandosi sulla spiritualità dell’unità, Chiara Lubich ebbe un profondo impatto sul movimento ecumenico e diede un significativo contributo per alimentare autentici rapporti tra Chiese e tradizioni cristiane diverse”. Si esprime così Olaf Fykse Tveit, già Segretario Generale del Consiglio ecumenico delle Chiese. Sono migliaia i cristiani che si riconoscono nel carisma di Chiara Lubich e nel primato della parola evangelica in cui Gesù prega il Padre: “Che tutti siano uno” (cf Gv 17,21). “Unità” è la parola chiave del Carisma dei Focolari ed anche del percorso di dialogo in atto; una strada che non annulla le diversità, ma che sa riconoscere proprio lì una ricchezza.

Il convegno promosso dai Focolari, dal titolo “Amatevi come io ho amato voi” (cf. Gv 15,13) che si svolgerà online il 28 e 29 maggio prossimi non poteva arrivare in un tempo più propizio, in cui il riaccendersi di guerre e conflitti – oltre alla piaga della disuguaglianza sociale aggravata dalla pandemia – richiedono un contributo personale e globale per curare le fratture e le ferite che l’umanità sta affrontando oggi.

Sarà duplice il focus del convegno: si approfondiranno il “dialogo della vita” – lo straordinario punto di vista in base al quale Chiara Lubich iniziò nel 1961 a percorrere con cristiani di Chiese diverse un cammino di comunione – e lo scambio di “doni spirituali”.

Il “dialogo della vita” o “dialogo del popolo” come altresì lo definì Chiara Lubich, non si contrappone a quello dei responsabili delle Chiese, bensì lo accompagna e lo testimonia. Sono i cristiani stessi che vivono, operano e lavorano insieme nella quotidianità e, immersi nelle sfide della storia, alimentano un clima di fiducia reciproca, di stima e rispetto vicendevole che fa cadere barriere e pregiudizi di secoli.

Molte le testimonianze di questo dialogo che arricchiranno il convegno, come quella di Lina, cattolica, e Roberto della chiesa Pentecostale, entrambi di Agrigento (Italia), impegnati in un progetto di solidarietà comune nei confronti della loro città, basato sul Vangelo, valorizzando quello che unisce e non quello che divide. Oppure quelle dalle Filippine, dove cristiani di molte Chiese collaborano per sollevare insieme situazioni di emergenza scoprendo come siano occasioni fruttuose per camminare, lavorare e pregare insieme.

Nicole invece è della Chiesa greco-cattolica mentre Garo è armeno ortodosso; sono libanesi e collaborano con la Federazione Mondiale degli Studenti Cristiani (WSCF) presente in tutti i Paesi del Medio Oriente. Dalla loro partecipazione sta nascendo una rete di rapporti che crea comunione: “e di questa – spiegano Nicole e Garo – abbiamo tanto bisogno nei nostri Paesi”.

Il Convegno internazionale si colloca nel 60° anniversario del Centro “Uno” per l’unità dei cristiani la segreteria per il dialogo tra cristiani di diverse Chiese fondato da Chiara Lubich il 26 maggio 1961.
Si svolgerà dalle ore 13.30 alle ore 17.00 (ora italiana), verrà trasmesso dal Centro Mariapoli di Castel Gandolfo (Roma, Italia) e tradotto in 20 lingue.

Per maggiori informazioni: Stefania Tanesini – (+39) 338 5658244
Via Frascati, 306 – 00040 ROCCA DI PAPA (Roma) – Italia – 0694798144

 




Una nuova primavera nella Chiesa: Chiara Lubich e i Movimenti ecclesiali

Diffondiamo qui il materiale dell’interessante percorso che la Comunità del Movimento dei Focolari di Jesi (nelle Marche) sta facendo per “Conoscere Chiara Lubich e il Carisma dell’Unità” con tre appuntamenti in streaming.

Il primo, una conversazione con Lucia Abignente, storica del Centro Chiara Lubich,  dal titolo: “Nella Chiesa, mia madre, sarò Maria”, si è svolto il 23 aprile. Il video si può vedere a questo link: https://youtu.be/QAiiDqOIPn8

Il secondo appuntamento si è svolto il 28 maggio con il titolo: “Una nuova primavera nella Chiesa: Chiara Lubich e i Movimenti ecclesiali”. Una conversazione con Patrizia Bertoncello che ha approfondito il dialogo tra i Movimenti ecclesiali nel pensiero e nella vita di Chiara Lubich, nella Chiesa oggi e nel contesto della grave crisi pandemica. Il video si può rivedere sul Canale YouTube Focolaritalia




Una boutique per le detenute

La Boutique, attiva dall’aprile 2011, garantisce alle donne, soprattutto a
quelle che non possono contare sull’aiuto dei familiari, di riceve generi di prima
necessità.

La casa circondariale femminile di Pozzuoli è un edificio risalente storicamente al quindicesimo secolo, quando l’intero complesso era un convento fondato dai frati minori. Nel 900 fu trasformato in manicomio criminale femminile e, infine, in carcere nel corso degli anni ottanta. Oggi è una struttura di detenzione tra le più sovraffollate d’Italia.

Maria Clara si traferisce di abitazione nei pressi dell’Istituto e dalla sua casa riesce a sentire il grido di dolore che arriva dalle finestre sbarrate. Si fa promotrice di una iniziativa mettendo insieme un numeroso gruppo di persone dei Focolari che, insieme con la Caritas diocesana e con altri Movimenti (Rinnovamento dello Spirito,  Gioventù francescana, ecc.), si attiva  per portare avanti un’esperienza non facile, che porta ad affinare, nel segno della misericordia, ogni gesto e parola per essere davvero quella vicinanza d’amore che quel mondo aspetta. Ognuno diventa sempre più consapevole che non va lì per giudicare, assolvere, o fare assistenzialismo ma soltanto per amare, puntando alla ricostruzione della persona. Ed è forse per questo atteggiamento che ben presto si vede  emergere in ciascuna il  lato positivo.

“Quando uscirò da qui voglio essere una persona nuova”, confida una di loro. E un’altra: “Adesso che so cosa vuol dire essere cristiana, voglio vivere secondo il Vangelo, amando le mie compagne di cella, anche se mi rendono la vita impossibile”. Questo fluire di luce e di grazia è il frutto di una continua attenzione ai bisogni delle detenute, sostenendole nel ritrovare la propria dignità in una discreta e perseverante testimonianza di vivere il Vangelo. È chiedere e ottenere il permesso dalla direzione del carcere di organizzare, nella Casa famiglia “Donna Nuova” che ospita donne a regime di detenzione alternativo, tutta una serie di laboratori di educazione sanitaria, corsi di cucina, yoga, cucito, ecc.

Una delle necessità delle detenute – non detta, ma subito rilevata – è la cura della propria immagine. Ed è così che è nata la “Boutique rosa”, un luogo ospitale all’interno del carcere,  in netto contrasto con il grigiore e l’austerità delle celle, dipinto di rosa e arredato con mensole e tende colorate, ed offre un ambiente adatto ad un’accoglienza calda e familiare, un punto in cui le recluse, spesso abbandonate o lontane dalla propria famiglia, settimanalmente possono ricevere prodotti per l’igiene e la cura della persona, vestiario, biancheria, ecc. . Tutto ciò che serve per migliorare il look ed aumentare la propria autostima. E intanto si ascoltano le loro difficoltà con le altre detenute o con gli agenti, si dà conforto al loro dispiacere di non potersi occupare dei figli a casa, costruendo rapporti sempre più stretti. È anche l’occasione per condividere piccole o grandi gioie, come ad esempio uno sconto di pena, una visita inattesa, i passi fatti nel ricominciare, dopo aver compreso in profondità  il danno provocato alla vittima.

Tante di loro sono di etnie e culture diverse e appartengono a varie Chiese cristiane o ad altre religioni. Una donna ortodossa, che nella settimana di preghiere per l’unità dei cristiani ha voluto partecipare con un suo canto-preghiera, dopo, piangendo, ha detto che offriva l’immenso dolore della detenzione per l’unità delle Chiese. Siamo poi andati a Napoli a conoscere il marito e i cinque figli, portando loro degli aiuti.

Abbiamo condiviso questa esperienza con alcune conoscenti appartenenti alla Chiesa Pentecostale e alla Chiesa Battista, proponendo loro di venire anch’esse in carcere per aiutare nella “Boutique rosa”. Non aspettavano altro! La loro presenza è una grande ricchezza per tutti noi. Insieme prepariamo tanti momenti di famiglia, di festa, come a Natale. Dopo “la festa dei poveri”, la responsabile degli agenti carcerari disse: “La vostra unità è una bella testimonianza anche per tutti noi che lavoriamo qui, spesso in “lotta” tra noi”. Inoltre, grazie  ad esse, i rapporti con le detenute di Chiese diverse diventano sempre più stretti e, talvolta, continuano anche quando escono dal carcere.

Testimonianza presentata da Irene Loffredo al Convegno di “Insieme per l’Europa”, 9 maggio 2021, Carismi e profezie al servizio di un’Europa solidale.

 

 




Appello dei Presidenti nazionali di associazioni e realtà del mondo cattolico

Un forte appello a Governo e Parlamento dai Presidenti e dai Responsabili nazionali di:

Acli, Azione Cattolica italiana, Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII, Movimento dei Focolari Italia, Pax Christi, Fraternità di Comunione e Liberazione, Comunità di Sant’Egidio, Sermig, Gruppo Abele, Libera, Agesci, Fuci (Federazione universitaria cattolica italiana), Meic (Movimento ecclesiale di impegno culturale), Argomenti 2000, Rondine-Cittadella della Pace, Mcl (Movimento Cristiano Lavoratori), Federazione Nazionale Società di San Vincenzo De Paoli, Città dell’Uomo, Amici di Raoul Follerau, Associazione Teologica Italiana, Coordinamento delle Teologhe Italiane, Centro Internazionale Hélder Câmara, Centro Italiano Femminile, Csi (Centro Sportivo Italiano), La Rosa Bianca, Masci (Movimento adulti scout cattolici italiani), Fondazione Giorgio La Pira, Fondazione Ernesto Balducci, Fondazione Don Primo Mazzolari, Comitato per una Civiltà dell’Amore, Movimento Cattolico Mondiale per il Clima, Federazione Stampa Missionaria Italiana, Rete Viandanti, Noi Siamo Chiesa, Beati i Costruttori di Pace, Fraternità francescana frate Jacopa, Comunità Cristiane di Base

L’Italia ratifichi il Trattato Onu di proibizione delle armi nucleari

Il 22 gennaio 2021, al termine dei 90 giorni previsti dopo la 50esima ratifica, il “Trattato di Proibizione delle Armi Nucleari” è diventato giuridicamente vincolante per tutti i Paesi che l’hanno firmato.

Questo Trattato, che era stato votato dall’Onu nel luglio 2017 da 122 Paesi, rende ora illegale, negli Stati che l’hanno sottoscritto, l’uso, lo sviluppo, i test, la produzione, la fabbricazione, l’acquisizione, il possesso, l’immagazzinamento, l’installazione o il dispiegamento di armi nucleari.

Il nostro Paese non ha né firmato il Trattato in occasione della sua adozione da parte delle Nazioni Unite, né l’ha successivamente ratificato. Tra i primi firmatari di questo Trattato vi è invece la Santa Sede.

In Italia, nelle basi di Aviano (Pordenone) e di Ghedi (Brescia), sono presenti una quarantina di ordigni nucleari (B61). E nella base di Ghedi si stanno ampliando le strutture per poter ospitare i nuovi cacciabombardieri F35, ognuno dal costo di almeno 155 milioni di euro, in grado di trasportare nuovi ordigni atomici ancora più potenti (B61-12).

Il nostro Paese si è impegnato ad acquistare 90 cacciabombardieri F35 per una spesa complessiva di oltre 14 miliardi di euro, cui vanno aggiunti i costi di manutenzione e quelli relativi alla loro operatività.

Le armi nucleari sono armi di distruzione di massa, dunque, in quanto tali, eticamente inaccettabili, come ci ha ricordato anche papa Francesco in occasione della sua visita in Giappone domenica 24 novembre 2019, a Hiroshima:

«Con convinzione desidero ribadire che l’uso dell’energia atomica per fini di guerra è, oggi più che mai, un crimine, non solo contro l’uomo e la sua dignità, ma contro ogni possibilità di futuro nella nostra casa comune. L’uso dell’energia atomica per fini di guerra è immorale, come allo stesso modo è immorale il possesso delle armi atomiche, come ho già detto due anni fa. Saremo giudicati per questo. Le nuove generazioni si alzeranno come giudici della nostra disfatta se abbiamo parlato di pace ma non l’abbiamo realizzata con le nostre azioni tra i popoli della terra».

Il 22 gennaio 2021 autorevoli esponenti della Chiesa cattolica di tutto il mondo, tra i quali il cardinal Gualtiero Bassetti, presidente della Conferenza Episcopale Italiana, e mons. Giovanni Ricchiuti, arcivescovo della diocesi di Altamura-Gravina-Acquaviva delle Fonti e presidente di Pax Christi Italia, hanno sottoscritto a loro volta un appello in cui «esortano i Governi a firmare e ratificare il Trattato delle Nazioni Unite sulla proibizione delle armi nucleari», sostenendo in questo «la leadership che papa Francesco sta esercitando a favore del disarmo nucleare». Altri vescovi italiani si sono espressi pubblicamente in questa direzione e anche numerose sedi locali delle nostre associazioni e dei nostri movimenti hanno fatto altrettanto.

A tutti questi appelli, unendoci convintamente alla Campagna nazionale “Italia ripensaci”, che ha registrato una vasta e forte mobilitazione su questo argomento, aggiungiamo ora il nostro e chiediamo a voce alta al Governo e al Parlamento che il nostro Paese ratifichi il Trattato Onu di Proibizione delle Armi Nucleari.

La pace non può essere raggiunta attraverso la minaccia dell’annientamento totale, bensì attraverso il dialogo e la cooperazione internazionale.

«La pandemia è ancora in pieno corso; la crisi sociale ed economica è molto pesante, specialmente per i più poveri; malgrado questo – ed è scandaloso – non cessano i conflitti armati e si rafforzano gli arsenali militari. E questo è lo scandalo di oggi»

(Papa Francesco, messaggio Urbi et Orbi, 4 aprile 2021, giorno di Pasqua).

Emiliano Manfredonia

Presidente nazionale delle Acli

Matteo Truffelli

Presidente nazionale di Azione Cattolica

Giovanni Paolo Ramonda

Responsabile nazionale dell’Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII

Rosalba Poli e Andrea Goller

Responsabili nazionali del Movimento dei Focolari Italia

Don Renato Sacco

Coordinatore nazionale di Pax Christi

Don Julián Carrón

Presidente della Fraternità di Comunione e Liberazione

Adriano Roccucci

Responsabile nazionale per l’Italia della Comunità di Sant’Egidio

Don Luigi Ciotti

Presidente del Gruppo Abele e di Libera

Ernesto Preziosi,

Presidente di Argomenti 2000

Ernesto Olivero

Fondatore del Sermig (Servizio Missionario Giovani)

Beppe Elia

Presidente nazionale del MEIC (Movimento Ecclesiale di Impegno Culturale)

Martina Occhipinti e Lorenzo Cattaneo

Presidenti nazionali della FUCI (Federazione Universitaria Cattolica Italiana)

Barbara Battilana, Vincenzo Piccolo

Presidenti del Comitato Nazionale dell’Agesci

Franco Vaccari

Presidente di Rondine, Cittadella della Pace

Antonio Di Matteo

Presidente nazionale MCL (Movimento Cristiano Lavoratori)

Antonio Gianfico

Presidente della Federazione Nazionale Società di San Vincenzo De Paoli

Luciano Caimi,

Presidente di Città dell’Uomo – associazione fondata da Giuseppe Lazzati

Antonio Lissoni

Presidente nazionale dell’Associazione Italiana Amici di Raoul Follerau

Luciano Corradini

Presidente emerito dell’UCIIM (Unione Cattolica Italiana Insegnanti Medi)

Riccardo Battocchio

Presidente dell’ATI (Associazione Teologica Italiana)

Cristina Simonelli

Presidente del Coordinamento delle Teologhe Italiane

Renata Natili Micheli

Presidente nazionale del CIF (Centro Italiano Femminile)

Vittorio Bosio

Presidente nazionale del CSI (Centro Sportivo Italiano)

Massimiliano Costa

Presidente nazionale del MASCI (Movimento Adulti Scout Cattolici Italiani)

Mario Primicerio

Presidente della Fondazione Giorgio La Pira (Firenze)

Andrea Cecconi

Presidente della Fondazione Ernesto Balducci (Fiesole)

Paola Bignardi

Presidente della Fondazione Don Primo Mazzolari (Bozzolo)

Rosanna Tommasi

Presidente del Centro Internazionale Hélder Câmara di Milano

Fabio Caneri

Presidente associazione La Rosa Bianca

Giuseppe Rotunno

Presidente Comitato per una Civiltà dell’Amore

Antonio Caschetto

Coordinatore dei programmi italiani del Movimento Cattolico Mondiale per il Clima

Suor Paola Moggi

A nome della FESMI (Federazione Stampa Missionaria Italiana)

Franco Ferrari

Presidente Associazione Viandanti e Rete dei Viandanti (costituita da 19 gruppi e 12 riviste di varie città)

Vittorio Bellavite

Coordinatore nazionale di Noi Siamo Chiesa

Lisa Clark

Presidente di Beati i costruttori di pace

Argia Passoni

Responsabile nazionale Fraternità Francescana frate Jacopa

Paolo Sales

Per la Segreteria Nazionale delle Comunità Cristiane di Base Italiane

Fra Fabio Scarsato

Altre adesioni

Direttore editoriale Messaggero di Sant’Antonio

Aurora Nicosia

Direttrice rivista Città Nuova

Padre Enzo Fortunato

Direttore rivista San Francesco Patrono d’Italia

Alessio Zamboni

Per la Direzione e la Redazione della rivista “Sempre”

Pasquale Colella

Direttore della rivista “Il Tetto” di Napoli

Diego Piovani

Direttore della rivista “Missionari Saveriani”

Alessandro Cortesi

Direttore Centro Espaces “Giorgio La Pira” (Pistoia)

Pierangelo Monti

Coordinatore del gruppo Amici di Gino Pistoni (Ivrea)

Martino Troncatti

Presidente Acli Lombardia

Ettore Cannavera

Presidente di “Cooperazione e Confronto” e responsabile della comunità “La Collina” di Serdiana (Cagliari)

Maria Gabriella Esposito

Presidente Uciim (Unione Cattolica Italiana Insegnanti Medi) della diocesi di Teramo-Atri

Gennaro Scialò

Presidente Centro Giorgio La Pira di Pomigliano d’Arco

Roberto Marcelli

Presidente di Raphaël, cooperativa sociale onlus di Clusane d’Iseo (BS)

Carla Biavati

Presidente Associazione per la nonviolenza attiva

Maurizio Certini

Responsabile del Centro internazionale studenti “G. La Pira” di Firenze

Giorgio Grillini

Presidente Cooperativa sociale frate Jacopa

Davide Bertok

Responsabile Associazione Mondo senza guerre e senza violenza (Trieste)

Maria Pierina Peano

Responsabile Associazione Comunità di Mambre (Busca, Cuneo)

Mario Metti

Presidente dell’associazione Mamre di Borgomanero (Novara)

Questa iniziativa, avviata il 25 aprile 2021, viene chiusa idealmente il 2 giugno 2021 con lo slogan:

“Per una Repubblica libera dalle armi nucleari”




Economia disarmata: domenica 30 maggio in diretta da tutta Italia contro le armi nucleari

Domenica 30 maggio alle ore 17.30 si terrà un collegamento in diretta sulla pagina Facebook ed il canale YouTube di Economia Disarmata da diverse piazze italiane per sostenere l’appello: “L’Italia ratifichi il Trattato Onu di proibizione delle armi nucleari” rivolto a Governo e Parlamento.

Mercoledì 26 maggio ore 17 si è tenuta la conferenza stampa online (per seguire la diretta clicca qui) di presentazione del documento firmato da 39 Presidenti nazionali di realtà associative del mondo cattolico italiano

“L’Italia ratifichi il Trattato Onu di proibizione della armi nucleari”

Il 25 aprile 2021 i presidenti nazionali delle Acli (Associazioni Cristiane Lavoratori Italiani), dell’Azione Cattolica Italiana, dell’Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII, dai responsabili italiani del Movimento dei Focolari e dal coordinatore nazionale di Pax Christi hanno proposto al mondo cattolico italiano la sottoscrizione di un documento con cui si chiede al Governo e al Parlamento del nostro Paese la ratifica del Trattato Onu di proibizione delle armi nucleari, entrato in vigore lo scorso 22 gennaio 2021 con il raggiungimento della cinquantesima ratifica.

In queste settimane il documento ha raccolto altre 34 adesioni di Presidenti nazionali di movimenti, associazioni e altre realtà del mondo cattolico italiano, cui hanno fatto seguito anche quelle di diversi direttori di riviste a diffusione nazionale e di importanti realtà locali.

Ne deriva una richiesta alta e forte che si accompagna a quella insistente di papa Francesco e di diversi vescovi italiani che si sono ufficialmente espressi in questa direzione.

Il Governo e il Parlamento del nostro Paese non possono restare insensibili a tutti questi appelli, che si uniscono a quelli della campagna “Italia ripensaci” che ha visto una forte mobilitazione di Sindaci e di realtà della società civile nel richiedere al nostro Paese la ratifica del Trattato Onu.

Alla Conferenza stampa di mercoledì 26 maggio,  sul canale youtube Economia Disarmata, sono intervenuti diversi firmatari del documento.

Per qualsiasi richiesta ci si può rivolgere ai responsabili organizzativi di questa iniziativa del documento contro le armi nucleari:

Carlo Cefaloni (carlo.cefaloni@gmail.com – cell. 3280531322)

Laila Simoncelli (lailaita@libero.it – cell. 3313063098)

Don Renato Sacco (renatosacco1@gmail.com – cell. 348-30356589)

Anselmo Palini (palini.anselmo@gmail.com – cell. 3318136856)

Appello dei Presidenti nazionali di associazioni e realtà del mondo cattolico

 




Sniffava colla

Da tempo, all’insaputa dei genitori, il figlio di una mia collega aveva cominciato a sniffare colle e solventi. In casa avevano qualche volta avvertito forti odori di colla, ma siccome lui aveva l’hobby del modellismo, non ci avevano fatto caso.

La scoperta è avvenuta quando ormai s’era evidenziata la gravità dello stato dei polmoni. La radice di quello sbandamento? Il ragazzo, figlio unico di genitori in carriera che avevano trascurato di testimoniargli dei valori, cercava di compensare in tal modo le carenze e gli insuccessi raccolti a scuola.

Mi raccontava la collega: «Dopo un periodo in sanatorio, è tornato casa. A cambiare non era stato soltanto lui, ma soprattutto noi. Quei mesi, infatti, sono stati un tremendo esame di coscienza e abbiamo dovuto ammettere che al primo posto per noi c’era stato il guadagno, il successo… tutto meno l’equilibrio di nostro figlio». Nella disgrazia, costatavamo il positivo di un nuovo inizio per l’intera famiglia

(Tratto da Il Vangelo del giorno, Città Nuova, anno VII, n. 3, maggio-giugno 2021)

 




Solidarietà a distanza

All’inizio il distanziamento consigliato per difenderci dalla pandemia non m’era pesato più di tanto, dal momento che vivo sola per scelta. Ma col passare dei giorni quella che era risultata una novità ha manifestato tutti i suoi lati negativi e la lontananza fisica dalle amiche, la mancanza della vita in società si son fatte sentire.

Un giorno, telefonando a un’amica e sentendola lamentarsi per la difficoltà di sbrigare certe pratiche burocratiche, mi sono offerta di aiutarla. Telefonicamente, sono riuscita a sistemare tutto. Ma c’erano altre persone che potevano avere la stessa necessità.

Dopo un giro di telefonate fra le mie conoscenze, ho scoperto bisogni di tutti i tipi, a cominciare da quelli basilari per vivere. In breve, coinvolgendo le amiche più giovani, ho avviato quasi un piccolo centro di consulenza e le nostre giornate si sono riempite di gesti d’amore.

Nonostante le inevitabili difficoltà, il dramma di questa emergenza ci ha aiutate a sviluppare una solidarietà che prima non esisteva

(Tratto da Il Vangelo del giorno, Città Nuova, anno VII, n. 3, maggio-giugno 2021)

 




Acqua in un terreno arido

Già vedova, da poco avevo perso anche mio figlio per un incidente. Durante il giorno il lavoro un po’ mi distraeva, ma poi veniva il terribile momento del rientro a casa… una casa silenziosa, dove nessuno mi aspettava.

Quella sera mi sorpresi alla telefonata di una giovane collega d’ufficio. La voce le tremava come se stesse lì lì per scoppiare in pianto. Quando Donatella cominciò a sfogarsi per una incomprensione del suo fidanzato, dovetti frenare un moto d’impazienza.

Ascoltare le lamentele altrui per problemi di così poco conto rispetto a ciò che mi bruciava dentro mi riusciva insopportabile. Tuttavia mi sforzai di ascoltarla, almeno per educazione.

A poco a poco un nodo cominciò a sciogliermisi dentro. Per un attimo mi “dimenticai” e quasi senza accorgermene mi vennero alle labbra parole di conforto, di speranza, tanto simili a quelle che altri avevano cercato per me.

Lo strano era che, oltre all’amica, anch’io ne ero risollevata. Come un’acqua che viene a ristorare, non si sa da dove, un terreno arido.

(Tratto da Il Vangelo del giorno, Città Nuova, anno VII, n. 3, maggio-giugno 2021)

 




Un diario collettivo

Ho dei cugini sparsi per l’Italia, che sentivo e vedevo di rado. Ultimamente i nostri rapporti si sono ravvivati grazie alla pandemia che ci ha fatto riflettere su quali valori poggia la nostra vita, valori appresi in genere in famiglia.

È nata così, con loro, l’idea di un diario collettivo della nostra fanciullezza, quando i miei nonni materni erano ancora tra noi e la loro casa costituiva il punto di riferimento delle rispettive famiglie. All’inizio ci sembrava di aver poco da dire. Ma una volta stimolati, i ricordi si sono via via precisati, anche dal confronto con i primi contributi di ognuno.

Tanti dettagli sedimentati nella memoria hanno così ripreso smalto e vivezza, facendoci apprezzare, al di là delle fragilità umane, il bene ricevuto dai nostri parenti; e al tempo stesso ci siamo conosciuti meglio fra noi cugini in aspetti anche inediti.

In breve, ha ripreso vita tutto un mondo; e ciò non per un moto nostal- gico, ma per sapere di nuovo chi siamo, da dove veniamo, e in queste radici – direbbe papa Francesco – trovare «la forza di andare avanti»

(Tratto da Il Vangelo del giorno, Città Nuova, anno VII, n. 3, maggio-giugno 2021)




Campagna mondiale “A Vaccine for all – Vaccino per tutti”

Campagna mondiale “A Vaccine for all – Vaccino per tutti”

Ha preso il via il 20 maggio una campagna mondiale per promuovere l’accesso per tutti ai vaccini contro il Covid-19 insieme a un’azione-simbolo per portare cure alle popolazioni native dell’Amazzonia. Promotrice una rete internazionale di organizzazioni di diverse culture e religioni.

VISITA IL SITO per maggior informazioni e per donazioni 

COMUNICATO STAMPA_Vaccinopertutti

VIDEO DELLA CONFERENZA STAMPA DI AVVIO




Stati generali della natalità – 14 maggio 2021

TUTTI I VIDEO SUL CANALE YOUTUBE

“Inverno demografico”, “culle vuote”: tante definizioni e poca concretezza fino ad ora intorno a un tema da cui passa il futuro del Paese. Il declino demografico avviatosi dal 2015 è stato accentuato dagli effetti che l’epidemia Covid-19. Il nuovo record di poche nascite (404 mila, dati Istat 2020) e l’elevato numero di decessi (746 mila), mai sperimentati dal secondo dopoguerra, aggravano la dinamica naturale negativa che caratterizza il nostro Paese.
SGdN è un evento organizzato per riflettere su un tema capace di unire tutto il Sistema Paese, provare a fare proposte per invertire il trend demografico.
Immaginare una nuova narrazione della natalità.
PROGRAMMA
Ore 9,30 Introduzione ai lavori: Gigi De Palo, Presidente Forum Famiglie
Saluto del Santo Padre Francesco
​Saluti Istituzionali
Elena Bonetti, Ministra per la Famiglia
Patrizio Bianchi, Ministro dell’Istruzione
Nicola Zingaretti, Presidente Regione Lazio
Virginia Raggi, Sindaca di Roma
Relazione del Prof. Gian Carlo Blangiardo, Presidente ISTAT
​Natalità, che impresa!
Matteo Del Fante – A.D. Poste Italiane
Elisabetta Ripa – A.D. Open Fiber
Marcello Foa – Presidente Rai
Carlo Tamburi – Direttore Enel Italia
Chiara Bidoli – Direttrice Area Infanzia RCS Media Group
​Nuove nascite, un buon investimento
Marco Sesana – Country Manager e Ceo di Generali Italia e GBL
Sara Doris – Presidente Esecutivo Fond. Mediolanum Onlus
Sergio Gatti – Direttore generale Federcasse
Aldo Cazzullo – Giornalista
Figli, una bellezza da raccontare
Ciro e Jessica Immobile, Calciatore
Luca e Paola Bernabei – A.D. Lux Vide
Anna Foglietta – Attrice
Marco Tarquinio – Direttore Avvenire
Annalisa Cuzzocrea – Giornalista
Ore 13,30 Conclusioni

 




Intervista a Margaret Karram: il dialogo sia la via di riconciliazione

“E quale futuro vogliamo offrire se non ci sono i bambini o se i bambini hanno vissuto il trauma di una guerra che non ha senso?”.

La presidente del Movimento dei Focolari, all’indomani dell’appello del Papa per la fine delle ostilità in Terra Santa, invita al dialogo e all’incontro perché, pur nelle diversità, ci si riscopra umani e fratelli. La sua voce di araba, cristiana – cattolica è quella di chi conosce le dinamiche, i conflitti ma anche le ricchezze di una convivenza all’insegna del rispetto e dei diritti di ognuno. (Intervista di Benedetta Capelli – Città del Vaticano )

Ascolta l’intervista a Margaret Karram

– Per me quello che sta succedendo è veramente causa di grande grande dolore, non solo perché sono di quel Paese, perché ho vissuto lì e perché ho conosciuto la gente del posto, palestinesi di Gaza ma anche di altre parti dei Territori sia ebrei, e mi fa veramente soffrire vedere come la situazione stia peggiorando giorno dopo giorno. Sentendo ieri il Papa mi ha proprio colpito nel profondo perché anch’io sento che chi alla fine paga il prezzo più alto sono le persone innocenti, i bambini. Ho assistito negli anni precedenti a vari conflitti dell’Intifada e posso dire che queste cose non finiscono con il cessare del conflitto ma durano per molto ancora. Questi bambini che crescono, queste famiglie che hanno perso qualcuno di caro vivono delle situazioni drammatiche e il loro futuro è veramente spezzato, buio. Non hanno neanche la speranza di guardare ad un futuro in cui vivere in libertà e in sicurezza perché finché non c’è la giustizia, il rispetto dei diritti umani di tutti, non ci sarà la pace. Non possiamo costruire un futuro diverso. E quale futuro vogliamo offrire se non ci sono i bambini o se i bambini hanno vissuto il trauma di una guerra che non ha senso.

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RIPARTIRE DOPO (o con) LA PANDEMIA – video del 22 maggio

Suggerimenti psicoeducativi
Prof. Domenico Bellantoni
Psicologo e Psicoterapeuta Università Salesiana Roma

In differita sul Canale YouTube
EDU NET Rete Alleanza Educativa
https://www.youtube.com/channel/UCiyJnf1KNPCc_aniY-Kp5zQ
Se desideri essere aggiornato, puoi iscriverti al canale.

 




Appello di Margaret Karram per la pace in Terra Santa

Terra Santa, Colombia, Myanmar, Africa: luoghi nei quali la guerra prosegue incessantemente. Così Margaret Karram, Presidente dei Focolari, ribadisce la sua solidarietà e offre le sue preghiere a quanti soffrono e vivono in questi luoghi di violenza. Rivolge anche un accorato appello perché si pratichi il dialogo con tutti al fine di riscoprire che siamo tutti fratelli, figli dello stesso Padre.

“Non possiamo non sentire profondamente il grido di dolore che arriva in questi giorni da molte parti del mondo, perché la pace è di nuovo in grave pericolo. Mi riferisco alle proteste sfociate in violenze in diverse città della Colombia che stanno andando avanti da molti giorni, al popolo del Myanmar che da mesi soffre e in cui non si vedono ancora spiragli di pace e libertà, di diversi Paesi e regioni africane che per motivi diversi sono agitati da violenze che sembrano non avere fine.

E cosa dirvi della situazione riesplosa a Gerusalemme, ad Haifa, nella striscia di Gaza e in tante altre città della Terra Santa in questi giorni?

È una situazione che vivo proprio sulla mia pelle; le notizie dei bombardamenti, dei morti che aumentano ogni giorno riaccendono nel mio cuore un dolore immenso, anche perché questa è la terra dove sono nata e che mi ha cresciuta. Voglio dire a tutti voi che vivete in prima persona queste situazioni di violenza, rischiando spesso la vita che sono con voi più che mai! Offro e prego ogni giorno perché cessino i bombardamenti e le violenze tra i diversi gruppi, perché vengano risparmiate vite umane e perché la pace ritorni ad essere il bene supremo per ogni persona, per ogni popolo e governo.

Questa terra con tutte le sue profonde ferite ma anche grandi ricchezze che sono frutto della molteplicità dei popoli che la abitano mi ha stampato nell’anima la certezza che solo il dialogo, vissuto a volte anche in modo eroico, costruisce la pace vera in ogni luogo del mondo in cui manca.  Ciò che sento oggi nel profondo è invitare tutti a riscoprire che siamo tutti fratelli, figli dello stesso Padre, senza lasciarci prendere dall’odio o dalla tentazione di vedere solo la propria parte.

Ci impegniamo insieme a riportare al centro del nostro pensare e della nostra vita, della vita delle nostre comunità, dei nostri popoli la riconciliazione e il dialogo: un dialogo con tutti, nessuno escluso e che mette in atto politiche giuste, che accolgono e rispettano le diversità. Tuttavia, ci possono essere situazioni così disperate ed estreme dove sembra impossibile trovare una soluzione, ma lo abbiamo sperimentato tante volte: l’amore trova sempre vie di accesso al cuore dell’altro. A questo proposito, mi ha sempre dato speranza e coraggio uno scritto di Chiara Lubich che vorrei condividere con voi:

“Ma se più uomini accettassero la sofferenza per amore, la sofferenza che richiede l’amore, essa potrebbe diventare la più potente arma per donare all’umanità la sua più alta dignità: quella di sentirsi non tanto un insieme di popoli l’uno accanto all’altro, spesso in lotta tra loro, ma un solo popolo, una famiglia”. [1]

Teniamo viva la speranza! Con l’amore reciproco rinnovato tra tutti intensifichiamo la preghiera per chi soffre, per i morti, per chi non ha certezza del domani.  Ma soprattutto preghiamo Dio perché ci conceda il bene più grande per tutta l’umanità: il dono di una pace giusta e duratura”.

Margaret Karram

Presidente del Movimento dei Focolari

Dal sito www.focolare.org

 




Tutelare la legge 185/90 e le norme internazionali sull’export di armi: vita e diritti umani vengono prima del profitto armato

Presa di posizione delle organizzazioni della società civile italiana dopo le forti pressioni del complesso militare-industriale per modificare le norme e ridurre i controlli

Una presa di posizione forte contro l’azione concentrica in corso che punta a smantellare le norme nazionali e le procedure che regolamentano le esportazioni di armi e di sistemi militari. E’ quella diffusa oggi dalle principali Organizzazioni italiane da impegnate nella promozione della pace, del disarmo, della protezione umanitaria e del rispetto dei diritti umani a difesa in particolare della Legge 185/90 e del Trattato ATT sul commercio di armi.

Una scelta divenuta ormai necessaria di fronte a numerose pressioni avvenute nelle ultime settimane (coincise con la diffusione dei nuovi dati sull’export militare italiano) per rivedere le norme in vigore allo scopo di facilitare le esportazioni di armamenti e la competitività dell’industria militare, la cui funzione viene enfatizzata come “strategica” per il “rilancio” dell’economia nazionale.

Secondo le organizzazioni della società civile si tratta di “argomentazioni pretestuose che non trovano fondamento nella realtà dei fatti: i dati ufficiali, diffusi proprio dal settore industriale, evidenziano come il comparto armiero valga meno dell’1 per cento sia del prodotto interno lordo (Pil) sia delle esportazioni nazionali così come per tasso occupazionale”. Ciò dimostra come ci si trovi di fronte ad un “settore marginale per l’economia italiana che invece assorbe tuttora un flusso sovradimensionato di fondi pubblici grazie ad un diffuso e acritico sostegno politico”.

Eppure anche alcuni esponenti delle Istituzioni si stanno facendo promotori di istanze per modificare le leggi e ridurre i controlli invece di valutare in modo accurato il rispetto delle norme (nazionali ed internazionali) nelle esportazioni militari e il loro impatto, spesso devastante, sulle popolazioni e nelle zone di maggior tensione del mondo.

Nel ricordare le recenti sentenze della magistratura che pongono le norme di legge e i loro criteri di protezione umanitaria e limitazione della vendita di armial di sopra di qualsiasi ipotesi di profitto o ritorno economico i sottoscrittori della presa di posizione chiedono dunque al Governo di adoperarsi per un “pieno rispetto delle norme stabilite dalla Legge 185/90 e dai Trattati internazionali (tra cui soprattutto il Trattato sul commercio delle armi)”. Il Parlamento viene invece invitato “ad analizzare con attenzione le Relazioni governative sulle esportazioni di sistemi militari aprendo un confronto ampio ed approfondito con tutte le parti, comprese le associazioni della società civile, sulla Legge e sui suoi possibili miglioramenti” ricordando l’urgenza di implementare “misure idonee ad assecondare la graduale differenziazione produttiva e la conversione a fini civili delle industrie del settore della difesa” come richiesto dalla normativa vigente.

questo link il testo integrale del Documento “La legge 185/90 sulle esportazioni di armamenti va tutelata, insieme alle norme internazionali che la rafforzano” al momento sottoscritto dalle seguenti organizzazioni:

Amnesty International Italia
ARCI
Associazione per la Pace
AssoPace Palestina
Beati i costruttori di Pace
Campagna di pressione alle “banche armate”
Centro Studi Sereno Regis
CGIL
CIPAX
Comitato Riconversione RWM per la pace ed il lavoro sostenibile
Commissione globalizzazione e ambiente (GLAM) della FCEI
Emmaus Italia Onlus
Fondazione Finanza Etica
Greenpeace Italia
Istituto di Ricerche Internazionali Archivio Disarmo
Lega diritti dei popoli
Movimento dei Focolari
Movimento Internazionale della Riconciliazione
Movimento Nonviolento
Noi Siamo Chiesa
Osservatorio Permanente sulle Armi Leggere e le Politiche di Sicurezza e Difesa
Oxfam Italia
Pax Christi Italia
Rete Italiana Pace e Disarmo
Save the Children Italia
Un Ponte Per
US Acli
Accademia Apuana della Pace
Associazione per la Pace Modena
Assopace per la Pace Padova
CGIL Padova
Tam-Tam di Pace Modena
Casa per la Pace di Modena




La bellezza di crescere – Ezio Aceti e Stefania Cagliani – Video delle 6 puntate

Guida per genitori ed educatori che vogliono amare

EZIO ACETI E STEFANIA CAGLIANI

Gli incontri, della durata di un’ora, sono stati trasmessi in diretta da Telepace per sei giovedì consecutivi.
PRIMA PUNTATA

SECONDA PUNTATA

TERZA PUNTATA

QUARTA PUNTATA

QUINTA PUNTATA

SESTA PUNTATA




Rilancio dell’operazione: “Italia generosa”

Rilancio di ITALIA GENEROSA

È passato un anno da quando Italia Generosa ha iniziato la sua avventura e, grazie alla generosità di tanti, anche con piccoli contributi si è potuto fare molto.
La situazione di crisi economica ha attanagliato moltissime persone, famiglie, attività ed è ancora pressante. Abbiamo riscoperto il senso di comunità, la solidarietà, la vera fraternità. Il fondo di Italia Generosa è terminato e ci stiamo interrogando sul futuro. Un supplemento di impegno (per chi può) è sufficiente per continuare, perché molte sono le richieste che abbiamo dovuto tenere in sospeso. Anche un piccolo contributo è prezioso. Cerchiamo di far girare il più possibile tra i nostri amici.

➡️ c/c di Italia Generosa
CONTO su BANCA ETICA intestato a PAMOM:
IBAN IT13K0501803200000016932816
CAUSALE versamenti: EMERGENZA COVID-19
italiagenerosa@gmail.com

Chiara e Alfredo insieme ad Annamaria e Marco, Cinzia e Antonello, Claudio, Vittorio della Commissione Italia Generosa

 

VEDI ANCHE ARTICOLO

https://www.focolaritalia.it/2020/12/15/italia-generosa-italia-che-resiste/




Campagna “Pathway” 2021/2022, prendersi cura dell’umanità e del pianeta

Ci siamo messi insieme per una nuova strada verso un mondo unito. Si tratta del percorso su cui dobbiamo #osaretocare delle persone, del pianeta e della nostra conversione ecologica. Partecipa alla firma dell’impegno per questo tema, raccontaci le tue proposte, idee ed eventi che vorresti organizzare.
Visita il nuovo sito web! 🔗 https://bit.ly/2R9zSaD

 

Quest’anno, Dare to Care si compone di 5 impegni riguardanti l’ecologia integrale: Care to change, Care to imagine, Care to reset, Care to impact, Care to connect.

L’apprendimento (learn) è anche un cambiamento nel comportamento, relativamente duraturo e generato dall’esperienza (act), e poiché la condivisione delle buone pratiche (share) può suscitarne di nuove, ci rendiamo conto che ogni aspetto del metodo di Pathways è inevitabilmente collegato con gli altri.

L’OBIETTIVO

Tutto è in relazione: la cura della terra è inseparabile dalla cura degli altri, dalla fraternità. Non ci sono crisi separate ma siamo di fronte ad un’unica e complessa crisi socio-ambientale che richiede anche la nostra conversione ecologica.

La campagna di sensibilizzazione e azione “Dare to Care – Le persone, il pianeta, e la nostra conversione ecologica” punta a promuovere e attuare l’ecologia integrale, attraverso iniziative che coinvolgono associazioni, enti, Istituzioni ma è fatta anche di semplici gesti quotidiani per spezzare la logica della violenza, dello sfruttamento, dell’egoismo, tipica di una cultura dello scarto. Tutto infatti è in relazione, e i problemi di oggi nei diversi ambiti richiedono uno sguardo che tenga conto di tutti gli aspetti della crisi mondiale. Perché, come sempre, un mondo che sa prendersi cura è un mondo migliore, un mondo più unito.




Carismi e profezie al servizio di un’Europa solidale

Conclusa la Festa dell’Europa organizzata da Insieme per l’Europa Italia: più di 500 persone di varie Chiese collegate per costruire un’Europa al servizio dei popoli.

Domenica 9 maggio 2021 si è tenuto l’appuntamento annuale di Insieme per l’EuropaItalia  – Together For Europe, realtà che vede riunite circa 300 Comunità e Movimenti Cristiani di diverse Chiese diffusi in tutto il Continente.  Dal 7 al 9 maggio, infatti, Insieme per l’Europa si è presentato con una serie di eventi realizzati in Austria, Croazia, Slovacchia, Slovenia, Ungheria, Francia, Germania, Belgio, Cechia e Svizzera, Olanda e Italia. Il Convegno, dal titolo Per la Terra e per l’Uomo” ha visto la partecipazione di oltre cinquecento persone collegate da tutta Italia e anche da altri Paesi europei.

I lavori sono stati aperti dal prof. Luigino Bruni, Ordinario di Economia politica alla LUMSA di Roma, che ha sottolineato come l’Europa abbia sviluppato un capitalismo diverso da quello degli altri Continenti per il grande peso che ha avuto il cristianesimo. L’Economia nata dall’Europa porta questa traccia cristiana, dando vita al più grande welfare del mondo. Monachesimo e carismi fioriti nella Chiesa hanno contribuito molto a edificare l’Europa anche dal punto di vista economico.

La riflessione viene portata avanti con l’intervento di Padre Ionut Radu, della Romania, in Italia da 12 anni, parroco e rappresentante della Chiesa Romeno-ortodossa nel Consiglio delle Chiese Cristiane di Milano. Occorre che le Chiese diano una visione profetica dell’ecologia, che si prendano sempre più l’impegno di subentrare alla visione antropocentrica, razionalista e tecnologica, con la visione dell’uomo mediatore tra creato e increato, sacerdote della creazione, custode della terra.

Mons. Marco Gnavi, Responsabile dell’Ufficio per il Dialogo ecumenico e interreligioso della Diocesi di Roma, Parroco della Basilica Santa M. in Trastevere e membro della Comunità di Sant’Egidio, invita tutti a riflettere sul tema dell’assistenza ai senza fissa dimora, della crescente povertà nelle città. Il tema della gratuità può dare grande frutto per una comunità sempre più sotto la morsa del disagio e della fame. Le migrazioni nel Mediterraneo con migliaia di morti interrogano la nostra coscienza così come l’isolamento di tanti anziani negli istituti scartati e allontanati dalle loro famiglie. “Vestire gli ignudi” è il grido che oggi ricorre perché la nudità è l’ultimo segno di molte spogliazioni precedenti, tessuto lacerato da divisioni, relazioni strappate. L’Europa è fragile e sfidata e noi dobbiamo rigenerarla con l’amore, vivendo le opere di misericordia e vivendo la nostra fede.

Sono seguite le testimonianze di Luca Maria Negro, Pastore delle Chiese Evangeliche Battiste di Albano Laziale e di Grosseto, Presidente della FCEI (Federazione delle Chiese evangeliche in Italia) ha testimoniato sull’impegno di alcune comunità nell’assistere alcune persone attraverso i corridoi umanitari, esperienze molto positive di integrazione di queste persone che adesso studiano e lavorano in Italia. Il progetto, sostenuto dalla Tavola Valdese, è stato avviato dalle Chiese evangeliche, Sant’Egidio, la Cei e la Comunità Papa Giovanni XXIII.

Catalina Hinojosa, dell’Ecuador, ha partecipato all’esperienza di Economy of Francesco. Il suo percorso di vita ha visto una forte esperienza con alcune comunità indigene, afroamericane e contadine, a Salinas de Guaranda, che vivono a 3550 m.s.l.m. dove il lavoro è basato sul cooperativismo e l’associazionismo. Da questa esperienza la scelta di specializzarsi, fuori dall’Ecuador, in Cooperazione Internazionale sui Diritti Umani; questo le ha aperto il cuore e la mente alle culture e alla diversità e spinta ad impegnarsi  per una maggiore giustizia sociale.

Maria Sole Moca racconta di varie iniziative a favore dei profughi sulla Rotta Balcanica. Ad es. a Trieste alcune persone del Movimento dei Focolari, in collaborazione con la Caritas,sono riuscite a trovare ospitalità a singoli e famiglie e, offrendo corsi di italiano, giochi e attività varie per i più piccoli; e in Piemonte in collegamento con la Fondazione Mamre della Croce Rossa e di alcune ONG, hanno attivato numerose operazioni per far arrivare nei campi profughi della Croazia e della Bosnia coperte, vestiti, medicine, cibo attraverso la Caritas Internazionale. Non accontentandosi di questo, i Ragazzi per l’unità hanno scritto alla Presidente della Commissione Europea, Ursula Von der Leyen, chiedendo che le Istituzioni intervengano per risolvere i gravi problemi di quei profughi.

Matteo Santini, della Comunità Papa Giovanni XXIII, Coordinatore del progetto “The green diary”, racconta come fin dalla sua nascita la Comunità fondata da don Oreste Benzi cerca di stare vicino ai poveri, agli “ultimi” della storia, per rimuovere le cause che generano ingiustizia, suggerendo la condivisione diretta della propria vita come stile del cammino. Oggi questa specifica vocazione si sta agganciando alle nuove sfide globali relative all’ecologia cercando di “ascoltare tanto il grido della terra quanto il grido dei poveri”.

Alessandra e Mirko Buldrini della Comunità Nuovi Orizzonti hanno testimoniato sul prendersi cura dei tossicodipendenti nella città di Trento e Irene Loffredo del Movimento dei Focolari sull’esperienza di attivazione di volontariato, da parte di varie realtà associative di Chiese diverse, nell’Istituto penitenziario di Pozzuoli (Na).

Il convegno 

Patrizia Mazzola

Scarica il Comunicato Stampa