Appello per la Terrasanta – curare e guarire i bambini

A Gaza occorrono le cure necessarie 

CONFERENZA STAMPA – GIOVEDI 29 LUGLIO 2001 – ore 12

Per fare la pace ripartiamo dai bambini e dalle bambine.

Una proposta per un’azione di rete che si aggiunge al numeroso coro composto da persone e forze della società civile internazionale che hanno a cuore il Medioriente pacificato, come luogo che contiene tutto il nostro mondo.

– Per leggere l’Appello e le adesioni clicca su:

https://centrointernazionalelapira.org/appello-per-la-terra-santa-curare-e-guarire-i-bambini/

– Per aderire all’Appello, scivere a: curareibambini@cislapira.it

– Per partecipare al webinar (streaming yotoube) CONFERENZA STAMPA clicca su:

Segreteria organizzativa:

Centro Internazionale Studenti G. La Pira

Via de’ Pescioni, 3 – Firenze

curareibambini@cislapira.it

Conferenza stampa pro-bambini e bambine Gaza




È morto ieri a Roma Dino Impagliazzo, esempio di amore verso gli ultimi

26 luglio 2021

È morto ieri a Roma Dino Impagliazzo, esempio di amore verso gli ultimi

I funerali domani 27 luglio alle 11 nella chiesa di Santa Maria in Trastevere a Roma. Sarà possibile seguire i funerali in diretta anche su YouTube

Insignito nel 2019 dell’Onorificenza di Commendatore dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana “per la sua preziosa opera di distribuzione di pasti caldi e beni di prima necessità ai senzatetto presenti in alcune stazioni ferroviarie romane”, Dino era in realtà una persona schiva dai riflettori: il primo gruppo di persone che con lui ha iniziato l’attività di ristorazione per i poveri della città si chiamava “quelli del Quartiere”, per dare il più possibile un segno di accoglienza e prossimità e al tempo stesso rimanere “il più anonimi possibile”. Gruppo cresciuto nel tempo e diventato poi un’associazione di oltre 300 volontari che garantisce pasti per oltre 250 persone al giorno. Il suo nome è RomAmor, perché – così spiega lo stesso Dino – “Roma diventi una città dove le persone si vogliono bene. Roma è sempre stata una città al servizio, dobbiamo aiutare Roma perché diventi la città dell’ospitalità”. Ex dirigente INPS in pensione, a Roma era conosciuto come “lo Chef dei poveri”

Tutto ha inizio da un panino, dato per vivere concretamente la parola del Vangelo: “Avevo fame e mi avete dato da mangiare”, e poi diventano, 10, 20 panini, 150 pasti. Si comincia dalla Stazione Tuscolana, ma si va oltre. Oggi l’Associazione distribuisce anche vestiario, calzature, materiale per l’igiene personale; in alcuni casi si facilita il rapporto con gli enti pubblici e per le pratiche legate alla residenza, assistenza sanitaria, assistenza legale, avvio ad attività lavorativa, per le persone senza fissa dimora o in difficoltà. “Al cuore c’è la fratellanza universale; il cuore è il Vangelo dove Lui ci dice: “Qualsiasi cosa avete fatto al più piccolo, l’avete fatta a me”. E la preghiera di Gesù che alla fine dice “Amatevi l’un l’altro come io ho amato voi”. E già dall’inizio del nostro impegno ci siamo detti che non dovevamo fare le cose da soli. Per me sono tutti fratelli, come sei fratello tu, sono fratelli pure i poveri per strada, senza nessuna discriminazione”, testimonia Dino.

Dino Impagliazzo nasce nel 1930 nell’arcipelago della Maddalena, e dopo gli studi a Civitavecchia si trasferisce a Roma. Qui cresce la sua famiglia, con la moglie Fernanda e i quattro figli, Marco – attuale presidente della Comunità di Sant’Egidio -, Giovanni, Paolo e Chiara. Alla famiglia va in particolare l’affetto e la vicinanza di tutto il Movimento dei Focolari, del quale Dino era membro, testimone fedele della spiritualità dell’unità. In tanti, e in tutto il mondo, lo ricordano con affetto e gratitudine, come testimoniano i numerosi messaggi arrivati in queste ore: “Ricordo la sua instancabile energia da quindicenne nel dedicarsi fattivamente ai fratelli ed il suo “essere” fatto di amore concreto che ci stimolava ad imitarlo”; “Neanche il Covid ti ha fermato, hai cercato in tutti i modi di far si’ che potessimo continuare il nostro impegno di volontari “guidandoci” da casa. Il tuo entusiasmo era contagioso. Non ti dimenticheremo mai!”; “Arrivederci grande Dino!”.

I funerali saranno celebrati martedì 27 luglio alle ore 11 nella Chiesa di Santa Maria in Trastevere.

Per approfondire:

Città Nuova: https://www.cittanuova.it/morto-dino-impagliazzo-chef-grande-amico-dei-poveri/?ms=003&fbclid=IwAR0ucDAY-JzeF25n30HsFbXyJJRrSBwUesT94gk8CbMw8mgvoQqkn9G_wqo

Bel tempo si spera: https://www.youtube.com/watch?app=desktop&v=5vKQICsxD4o

Collegamento CH:

https://collegamentoch.focolare.org/2018/02/23/romamor-essere-famiglia-con-i-piu-bisognosi/

© Sito del Quirinale

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Il Movimento dei Focolari Italia condivide il contenuto della lettera presentata dal Tavolo asilo – immigrazione al presidente Draghi

Il Movimento dei Focolari condivide il contenuto della lettera presentata dal Tavolo asilo – immigrazione al presidente Draghi e si associa a tutte le richieste rivolte al Governo in vista della votazione alla camera per il rifinanziamento delle missioni militari dell’Italia, previsto per il prossimo 15 luglio.

Siamo spinti dalla ‘passione per l’umanità’ e non accettiamo di vedere quotidianamente le stragi dei morti nel Mediterraneo senza esprimere il nostro pensiero per invitare le istituzioni e i nostri rappresentanti politici ad una politica libera da egoismi personali e sociali.

Dall’inizio del 2021 sono morte almeno 720 persone lungo la rotta del Mediterraneo centrale e 13.000 migranti sono stati riportati nei centri di detenzione libici. 7.135 persone sono morte nel Mediterraneo dalla firma dell’accordo tra Italia e Libia.

Vogliamo porre fine alle stragi in mare, sappiamo di far parte di un Paese capace di accogliere, proteggere e curare.

Per questo condividiamo il testo della lettera presentata e firmata dal Tavolo asilo – immigrazione, in cui si esprimono numerose organizzazioni di cui riportiamo il testo.

 

Egregio presidente Draghi,

la cronaca di queste settimane in più occasioni ha dato conto di stragi e tragedie che continuano a consumarsi sotto i nostri occhi nel Mediterraneo, sulle coste italiane e su quelle libiche. Dal 2017, anno della firma da parte del nostro Governo del Memorandum con la Libia, oltre alla strage di innocenti in mare, assistiamo all’ intervento della cosiddetta Guardia costiera libica, finanziata con risorse italiane e della UE, che ha operato respingimenti riconducendo più di 60mila persone nei centri di detenzione governativi e soprattutto, fatto ancor più grave, in quelli gestiti dalle milizie paramilitari.

L’Alto Commissario delle Nazioni Unite Filippo Grandi è intervenuto più volte, anche di recente durante la visita nel nostro Paese, per sottolineare la necessità di interrompere queste operazioni perché la Libia non può essere annoverata tra i ‘Paesi sicuri’, mancando le condizioni per il rispetto dei diritti umani e del diritto d’asilo. Non è accettabile che si parli di ‘salvataggi dei naufraghi’, quando nelle sedi istituzionali europee e nazionali è ben noto che essere riportati in Libia significa essere condannati a violenze, torture e abusi di ogni tipo. L’unica alternativa possibile alle morti in mare non può essere finanziare missioni il cui fine è quello di ricondurre i naufraghi in luoghi dove vengono detenuti e le loro vite sono messe a rischio.

Il nostro Paese in passato aveva deciso di mettere in campo una operazione molto importante di ricerca e salvataggio, Mare Nostrum, che oggi sembra essere solo un lontano ricordo. I successivi interventi, oltre a cancellare le operazioni di soccorso che avevano messo in salvo decine di migliaia di vite umane, hanno compromesso i salvataggi, per l’assenza di un coordinamento delle operazioni di soccorso e i ripetuti fermi amministrativi imposti alle navi delle ONG. Oggi il Mediterraneo è un deserto che ogni giorno seppellisce, sotto le sue acque, vite umane della cui sorte i Governi sono responsabili. Sono più di 7mila i morti accertati dal 2017 ai nostri giorni. In queste ore il Governo da lei presieduto ha inviato al Parlamento la delibera che rinnova le missioni militari e tra queste anche quella che riguarda la Libia.

Se si vuole realmente promuovere il processo di pace in quel Paese e sottrarre la principale arma di ricatto alle milizie e alle bande che continuano a controllare il territorio libico e le sue coste, è necessario metter fine a ogni sostegno alla cosiddetta Guardia costiera libica ed evacuare velocemente le persone rinchiuse nei centri di detenzione ufficiali e non ufficiali verso Paesi dove i loro diritti, in particolare il diritto a richiedere asilo, siano garantiti.

Devono altresì cessare i finanziamenti ai centri di detenzione per i migranti, prevedendo al loro posto strutture di prima accoglienza che abbiano standard minimi e garantiscano il rispetto dei diritti fondamentali delle persone che vi sono accolte, a partire dalla libertà di movimento, con uno status di soggiorno legale, anche temporaneo, in Libia, in modo da evitare che i migranti siano esposti a costanti abusi.

Pensiamo, inoltre, che sia necessario promuovere un’azione politica con la Ue per un intervento di ricerca e soccorso e in particolare riteniamo urgente che l’Italia, in quanto Stato costiero, torni a coordinare le attività di SAR nel Mediterraneo e supporti attivamente il lavoro a oggi svolto dalle ONG.

Chiediamo, infine, una riforma delle politiche europee d’asilo che vada nella direzione di una ripartizione equa tra gli Stati, salvaguardando la dignità delle persone che arrivano alle nostre frontiere, nel rispetto dei princìpi della nostra Costituzione (art. 10) e della legislazione europea e internazionale.

Siamo certi della sua sensibilità per il rispetto dei diritti umani e delle vite delle persone che arrivano sulle nostre coste e sappiamo quanto le stia a cuore il futuro dell’Europa. Per questo ci rivolgiamo a Lei, non potendo più assistere inermi alla strage che ogni giorno si compie sotto i nostri occhi, né tanto meno pensiamo sia possibile continuare a sostenere con risorse pubbliche gruppi che usano la violenza, fino alla strage, per arricchirsi alle spalle di migliaia di innocenti. Uomini, donne, bambini, bambine e adolescenti, spesso soli, costretti a subire violenze inaudite e a vedere violati i loro diritti fondamentali di esseri umani.

Le chiediamo pertanto di fermare questa situazione disumana e di invertire la rotta, dando vita, con la revoca di ogni sostegno alle milizie libiche che gestiscono la cosiddetta Guardia costiera, a una nuova stagione dei diritti che potrebbe rappresentare una rinascita morale per la Ue, oggi sempre più chiusa nei suoi egoismi e succube di sentimenti di odio e di razzismo.

Certi dell’attenzione che dedicherà alle nostre ragioni, le inviamo i nostri migliori saluti.

A Buon Diritto, Acli, ActionAid, Amnesty International Italia, Arci, Casa dei Diritti Sociali, Centro Astalli, Cgil, Cies, Comunità Papa Giovanni XXIII, Cnca, Comunità di Sant’Egidio, Conngi, Emergency, Europasilo, Fcei, Fondazione Migrantes, Intersos, Legambiente, Medici del Mondo Italia, Medu, Movimento Italiani Senza Cittadinanza, Msf, Oxfam, Refugees Welcome Italia, Save The Children, Senza Confine, Simm




Comunità insieme, ricominciare dal noi

Una serie di webinar promossi dal Movimento Politico per l’Unità in Italia per avvicinare le posizioni di maggioranza e minoranza cercando punti comuni attraverso un dialogo argomentato.

Se l’Europa nel New Generation Fund ha messo a disposizione del nostro paese la somma più consistente, è per metterci nelle condizioni di sanare un divario territoriale che rallenta l’intero paese e la stessa Unione. Leggendo il PNRR non pare che questo indirizzo sia stato recepito pienamente. Secondo il Prof. Gianfranco Viesti (Economia UniBa) gli 82 mld per il sud sono un totale in cerca di addendi: L’allocazione di investimenti al sud dipenderà da un insieme di scelte politiche ancora da prendere; La realizzazione degli investimenti dipenderà dalla governance complessiva e dal rafforzamento delle capacità sopratutto degli enti locali. Ma ogni gli ente locale avrà le risorse umane e tecniche per poter affrontare questa sfida?

Stimolate da Carlo Cefaloni di Città Nuova, le esperienze degli invitati al Webinar “PNRR, le comunità insieme per ricominciare dal noi” hanno composto un momento dal quale è emersa un’Italia bella, di politici impegnati e persino “affaticati” nel lavorare alla costruzione del bene comune.

Rosanna Mazzia Sindaca di Roseto Capo Spulico (CS) e presidente dei Borghi autentici d’Italia ci ha fornito uno spaccato sulla bellissima terra calabrese e sui borghi, invitandoci a non guardarli solo dal drone, ma scendendo nelle strade per coglierne la straordinaria ricchezza, ma anche le difficoltà e i dolori dell’abbandono.

Giovanna Bruno, sindaca di Andria, ha espresso con decisione l’impegno suo e della comunità per invertire la rotta al fine di ridare nuove prospettive alla propria città, ma deve farlo con 290 dipendenti, mentre una città del nord di identiche dimensioni ne ha 600 (e questa criticità è emersa da tutti i sindaci).

Davide Carlucci, sindaco di Acquaviva delle Fonti, è stato capace di raccogliere 500 sindaci intorno ad una proposta operativa che vorrebbe restituire il Sud all’Italia e l’Italia al Sud. Recovery Sud non è una rivendicazione, ma un patto tra sindaci di ogni colore politico che impegna, propone e raccoglie la sfida dell’oggi delle comunità locali, nella prospettiva del bene dell’Italia intera.

Beppe Notartomaso, sindaco di Campodipietra (CB) ha dimostrato che anche un sindaco di un piccolo centro, con un solo dipendente e un dirigente in uscita, può realizzare delle grandi progettualità per il Paese.
Marco Bussone, presidente dell’Unione dei comuni montani, ci ha dato la possibilità di non focalizzare esclusivamente “a Sud” la tematica, aprendola a tutte le comunità che sono rimaste indietro o rischiano di rimanervi, anche se a latitudini diverse.

La sottosegretaria alla transizione digitale Assuntela Messina e l’onorevole Patassini hanno saputo recepire gli stimoli e, pur non potendo dare risposte definitive, sono stati capaci di coglierne le diverse sfumature, rispondendo con sensibilità politica “vera”.
La Senatrice, rispondendo alle tante sollecitazioni, ci ha lanciato quasi un motto sul quale costruire un progetto per il “noi”: “equità e sostenibilità”. Un’architrave che vorremmo diventasse l’anima del PNRR (e di ogni azione politica in generale), e che speriamo che dai nostri due rappresentanti parlamentari, possa diffondersi a tanti altri colleghi.

L’onorevole Patassini, tra l’altro, ha sottolineato l’importanza della sussidiarietà: la vera novità politica manifestatasi nelle esperienze locali raccontate.
Certo non nascondiamo che la strada sia ancora tutta da percorrere e che tante criticità non sono state messe in luce. Ma speriamo, con questo appuntamento, di aver aperto tra periferia e centro un nuovo canale, attraverso cui si incrementi il dialogo e la reciprocità, per provare a sciogliere i tanti nodi che tengono legate tante nostre comunità e, con loro, la stessa Italia.

30/06/2021 La segreteria MPPU Puglia

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CANALE YOUTUBE MPPU ITALIA




Ddl Zan, un’opportunità di dialogo

Il disegno di legge Zan titolato “Disposizioni in materia di contrasto dell’omofobia e della transfobia” che come noto prende il nome dal firmatario (il deputato Alessandro Zan) è al centro del dibattito politico. Infatti si va al voto in aula il 13 luglio 2021, alle ore 16.30, dopo che nella Commissione giustizia al Senato non si è trovata la auspicata mediazione.

Ricordiamo che il Ddl Zan è stato approvato alla Camera il 4 novembre 2020 con larga maggioranza di voti.

Il Movimento politico per l’unità Italia, già un anno fa a luglio, ha intercettato che il Ddl Zan, non ancora balzato agli onori della cronaca, meritava di essere approfondito e di essere oggetto di un dialogo profondo.

Consapevoli che se un progetto di legge si può migliorare è quindi necessario discernere quei confini sottili che potrebbero rendere una legge troppo interpretabile dall’organo giudicante o addirittura inutile, abbiamo pertanto concordato che il migliore modo di intraprendere un dialogo fosse quello di ben informarsi.

Successivamente, attuando le parole del Presidente Mattarella a Trento, in occasione del centenario di Chiara Lubich, che ha definito quanti si ispirano al carisma dell’unità, estremisti del dialogo, abbiamo organizzato nell’arco di questo ultimo anno tre webinar e un laboratorio parlamentare dove abbiamo invitato esperti di diritto penale e costituzionale in dialogo con alcuni parlamentari e politici locali di vari schieramenti.

Utili e interessanti gli approfondimenti sui contenuti del disegno di legge Zan che ci hanno aiutato a cogliere i rischi e le opportunità del nuovo impianto normativo anche in piena sintonia con gli esperti di comunione e diritto.

Tutti i partecipanti ai webinar organizzati da Mppu Italia, seppur anche di idee diverse, si sono ritrovati nel principio di eguaglianza riconosciuto dall’art. 3 della nostra carta Costituzionale; il punto dal quale continuare il dialogo proficuo per una legge migliore a tutela di tutti.

Per approfondire si veda il sito del MPPU e i numerosi articoli pubblicati da Città Nuova.

Angela Grassi

 




Come posso coniugare l’Ideale dell’Unità con la concretezza della vita e della cultura?

Da questa domanda, sintomo di una nuova esigenza, è partito il lavoro di un team intergenerazionale che sta dando nuova vita al progetto dell’Istituto Superiore di Cultura, nato nei primi anni 2000 e voluto dalla fondatrice del Movimento dei Focolari Chiara Lubich.  Un’esperienza fondata sul dialogo tra discipline diverse, illuminate dal metodo del Carisma dell’unità, volto a farle fiorire sotto una luce nuova, all’interno di un contesto fortemente intergenerazionale.

La stessa Lubich, nel suo discorso inaugurale, introduceva così quell’esperienza: “La Scuola che sta per iniziare ha un compito: insegnarvi la Sapienza.  Ma cos’è la Sapienza? […] Essa scruta la profondità di Dio e ne scorge la fulgida bellezza […]. Ma, scoperto e quasi assaporato Dio, con quella luce negli occhi può ora guardare il mondo, e vederci bene […] tutto giudicando secondo ragioni divine, quasi proiettando – ecco il compito della Scuola – su tutto la luce dell’infinito sguardo di Dio” (1).

Alcuni studenti e studentesse, oggi professionisti, che hanno avuto la possibilità di fare quella prima esperienza dal 2000 in poi, la descrivono come “un’esperienza di condivisone e di relazione ad un livello di profondità impressionante, che non ho più trovato nella vita. Si scendeva talmente nel profondo della mistica del Paradiso ’49 – attraverso la vita e lo studio – che si ribaltava completamente la prospettiva sulle singole discipline. Era una conversione quotidiana. Sono stati i giorni più vivi della mia prima giovinezza”; oppure: “Era un intreccio tra vita del Vangelo condivisa e studio delle varie discipline alla Luce del Paradiso del ’49. Strumenti e motivo di coraggio per fare la nostra parte lì dove operiamo”.

Oggi, a distanza di 20 anni da quella prima esperienza, grazie alla partnership dell’Istituto Universitario Sophia, parte la Summer School ISC Italia dal titolo “Sguardi interdisciplinari per una cultura dell’Unità”; Questa scuola rinasce, anche in Italia dopo diverse esperienze in altre parti del mondo (2), grazie ad una rinnovata sinergia tra l’esigenza delle generazioni più giovani di pensare in modo diverso, di fare propria una cultura nuova, e la risposta di adulti attenti e capaci di ascoltare.

Non solo lezioni, ma una vera e propria esperienza di vita evangelica: dieci giorni di dialogo e riflessioni a tu per tu tra docenti e giovani studenti delle varie discipline, immersi nella natura di Loppiano e accolti dalle strutture dell’Istituto Universitario Sophia, per confrontarsi su temi come politica, economia e giustizia, antropologia e teologia, matematica e nuove forme di tecnologia, comunicazione… Il tutto alla luce dell’esperienza fatta da Chiara Lubich e le sue compagne nell’estate del ’49.

Equipe organizzativa ISC Italia

Quando? 21-31 agosto 2021

Dove? Loppiano (FI)

PER I GIOVANI A PARTIRE DA 22 ANNI

Affrettati! Le iscrizioni sono aperte fino al 20 luglio!

Tutte le informazioni: https://sites.google.com/view/iscitalia/home?authuser=0

1 Chiara Lubich, Discorso inaugurale della Summer School Sophia “Per una cultura dell’unità”, Sophia, N°0/2008

2 https://www.focolare.org/news/2013/09/30/sudamerica-verso-la-escuela-de-verano-2014/




Una piazza intitolata a Chiara Lubich

Siamo ad Alcamo, popoloso centro del trapanese, situato ai piedi del monte Bonifato, che domina l’ampia e fertile valle fino al mare del golfo di Castellammare. Il toponimo, secondo alcune fonti, potrebbe derivare dal’arabo “menzil al-Qamah” (cioè “terra fertile”). Questa terra era una delle zone di produzione del vino e del famoso “marsala” ma anche di olio e frumento. Alcamo è una città ricca di potenzialità, ma anche non priva di sfide.

Una città dalla grande vivacità culturale, economica, religiosa, una città ricca di potenzialità, ma anche non priva di sfide, una città dai mille volti, ha dedicato uno spazio importante alla fondatrice del Movimento dei Focolari. Si tratta della grande piazza della zona industriale di contrada Sasi, cuore nevralgico della vita produttiva della zona, con numerose aziende che si sono insediate in quest’area dove il comune ha voluto insediare le attività produttive.

A scoprire la tarda toponomastica, con il nome di Chiara Lubich, è stato il sindaco Domenico Surdi insieme al consigliere comunale Gino Pitò. Si deve proprio a Pitò la proposta di intitolare la piazza. La sua proposta, da consigliere di minoranza, aveva fatto registrare l’adesione unanime di tutto il consiglio comunale.

“Ho avanzato la proposta alla scadenza dei dieci anni dalla morte di Chiara – ha detto Pitò – ma l’avvento della pandemia ci ha fatto rinviare. Oggi questo momento ha concluso questo percorso, ma ci apre anche ad altre prospettive. Chiara ha portato grandi novità nella società di oggi: il suo messaggio di unità e di dialogo, non solo all’interno della Chiesa, ma anche con le varie religioni e nei vari ambiti della società ,è più che mai attuale. Lei ha poi lanciato l’Economia di Comunione. Pensiamo di organizzare in autunno un convegno dedicato proprio a questo, per conoscere questa realtà, invitando anche le organizzazioni di categoria e le aziende che hanno aderito a questo progetto. Proprio per questo, la scelta di intitolare a lei questa piazza, cuore nevralgico della città produttiva, ha un significato altamente simbolico”.

Ne è convinto anche il sindaco di Alcamo, Domenico Surdi: “L’intitolazione a Chiara Lubich della zona artigianale – spiega –  si lega molto al tema dell’Economia di Comunione, una delle grandi novità portate da Chiara Lubich. Chiara ha molto da dire nel momento così difficile per la nostra economia, dopo la pandemia. Chiara è una donna, fondatrice e presidente di un movimento: questo si lega all’identità di Alcamo, città profondamente mariana”.

Enza Lo Grasso, del Movimento dei Focolari di Sicilia ha presentato brevemente la realtà del Movimento dei Focolari e dell’esperienza carismatica di Chiara Lubich. Franco Migliore, del Movimento politico per l’unità, ha posto l’accento sull’impegno sociale del movimento e sull’economia di comunione. Era presente anche don Aldo Giordano, in rappresentanza del vescovo di Trapani, Pietro Maria Fragnelli. C’erano anche numerosi amministratori e consiglieri comunali, con il presidente del’assise cittadina, Baldo Mancuso.

Il caldo non ha fermato i tanti partecipanti all’evento, giunti da Palermo, da Trapani e da Agrigento. Un clima di festa ed un momento storico che ha saldato la città al suo passato. “Tanti alcamesi hanno conosciuto il Movimento dei Focolari negli anni 70 e 80 – spiega Pitò – nelle parrocchie si cantavano i canti del Gen Rosso e del Gen Verde. Nel 1997 abbiamo ospitato un concerto del Gen Rosso ad Alcamo. È venuto il momento di dare continuità e solidità a queste esperienze così belle. Noi ci crediamo!”

(foto concesse dal comune di Alcamo)

Servizio su Videosicilia




Vacanza insieme diffusa . . .

Siamo giunti all’inizio della nostra Vacanza Insieme: questa volta più che mai quello che ci unirà sarà il filo d’oro dell’amore che vogliamo vivere in ogni posto dove ci troviamo. Perché?

Come vi abbiamo anticipato, la Mariapoli si effettuerà in modo diverso, diffuso. Parecchi di noi non potranno essere a Falcade ma se lo desiderano potranno essere uniti ovunque si trovano: dal luogo di lavoro, dalle colline, dal mare.

Come Chiara Lubich ci diceva “La legge delle Mariapoli, che fioriscono ogni estate nel mondo, è una sola, una legge che vissuta basterebbe per giustificare una Mariapoli: il comandamento nuovo.” L’amore reciproco

Uniti da questa legge iniziamo a costruire la nostra Vacanza Insieme diffusa, possiamo seguire attraverso il Sito Web (https://www.focolaremilano.org/vacanzainsieme),
per approfondire la riflessione dello spunto (sul sito è possibile trovare ulteriore materiale).

La comunità del Movimento dei Focolari di Milano




Il mondo? Una città. Dialogo sulle nostre città nella realtà post-pandemia

Registrazione del 25 e 26 giugno 2021

DIALOGO SULLE NOSTRE CITTA’ NELLA REALTA’ POST PANDEMIA
a partire dal libro:
UNA CITTA’ “TUTTA D’OR” Storia delle prime Mariapoli 1949-1959

Interventi di: LUCIA ABIGNENTE e GIOVANNI DELAMA
VERA ARAUJO
ALBERTO BARLOCCI
ILARIA PEDRINI
coordinato da PAOLA D’ANGELO




Movimento dei Focolari Italia: nominati i nuovi co-responsabili

Cristiana Formosa e Gabriele Bardo succedono a Rosalba Poli e Andrea Goller alla guida dei Focolari in Italia. Un cammino che continua.

Cristiana Formosa e Gabriele Bardo sono i nuovi co-responsabili del Movimento dei Focolari per l’Italia e l’Albania. “Siamo profondamente riconoscenti a Rosalba Poli ed Andrea Goller che nei precedenti sei anni hanno intessuto preziose reti di collaborazione da sud a nord, da un mare all’altro d’Italia, fino all’Albania, tra quanti operano nei più vari ambiti per il bene comune del nostro Paese, condividendo, incoraggiando, alimentando e collegando ogni iniziativa piccola o grande volta a tale obiettivo”, dichiarano i neodelegati, esprimendo un sentire comune della famiglia dei Focolari. “Ci impegniamo dunque a proseguire in questo cammino con ognuno di voi, con la certezza che abbiamo tra le mani un grande patrimonio, l’Ideale dell’unità, che molto può dare non solo all’Italia, ma a tutta l’umanità, soprattutto nel complesso periodo che ci troviamo a vivere”.

Cristiana è nata a Brescia nel 1964 e ha conosciuto da ragazza il Movimento dei Focolari a Prato, dove tutt’ora risiede la sua famiglia e dove ha vissuto anni impegnati e pieni di vita con i giovani del Movimento, carichi di bei ricordi. Fisioterapista, ha lavorato nella sanità pubblica e privata nelle varie città dove si è trasferita per essere al servizio delle comunità dei Focolari di Torino, Genova, Palermo e Lamezia Terme. È stata nominata co- responsabile del Movimento dei Focolari in Italia nel giugno 2021.

Gabriele è nato a Genova nel 1972, laureato in fisica, ha lavorato nel campo dell’informatica e poi in quello dell’insegnamento. Dopo la scuola di formazione per i focolarini a Loppiano, è stato nei focolari di Catania, Catanzaro e infine a Lamezia Terme. È stato nominato co-responsabile del Movimento dei Focolari in Italia nel maggio 2021.

“Attraverso il sito Focolaritalia – scrivono Cristiana e Gabriele – che raggiunge quanti in Italia si sentono ingaggiati nell’obiettivo della fraternità universale, vogliamo inviare un caloroso saluto a tutti e dirvi che anche noi viviamo per questo, nel servizio che adesso ci viene chiesto”.

La redazione di Focolaritalia




Spartaco, mio padre: intervista a Fatima Lucarini.

La città di Cortona vuole ricordare oggi questo suo figlio attraverso la cerimonia di intitolazione delle scale mobili che avverrà il 3 luglio 2021 e con un incontro presso il Teatro Comunale dedicato al ricordo al personaggio cortonese, fra i fondatori dell’Azienda del Turismo e della Mostra nazionale del mobile antico. L’iniziativa è inserita all’interno delle manifestazioni del XVII Festival di musica sacra.

Nato nel 1924 a Cortona (Italia), autore di numerosi articoli, saggi, libri,  consigliere comunale, giornalista, Spartaco Lucarini, uno dei primi focolarini sposati, collabora con Chiara Lubich alla nascita del movimento Famiglie Nuove e diventa primo direttore della rivista “Città Nuova”. Nei suoi scritti affronta temi scottanti per quegli anni come quelli del divorzio, dell’aborto, dell’emancipazione della donna, della ribellione dei figli, della crisi della politica e della democrazia. Nel 1949 sposa Iolanda Castellani e insieme condivideranno una vita impegnata e costituita da molteplici interessi comuni. Dal loro matrimonio nasceranno cinque figli, Maria Chiara, Gianni, Piergiorgio, Bernadette, Fatima. Si spegne a Roma in seguito a una grave malattia nel 1975 a soli 51 anni.

In occasione dell’evento di Cortona, abbiamo intervistato la figlia di Spartaco, Fatima Lucarini, presentatrice, cantante, attrice.

Spartaco Lucarini, una personalità poliedrica: scrittore, giornalista, politico. La sua precoce scomparsa come ha segnato la tua vita e quella dei tuoi fratelli?

Io sono la più piccola dei cinque figli e avevo 14 anni quando è venuto a mancare. Per tutti noi figli è stata una grande perdita, anche se la mamma ha fatto tantissimo per compensare la sua mancanza. Era un padre veramente speciale, qualsiasi desiderio io avessi lui mi accontentava sempre. Era molto aperto e ci incoraggiava nelle nostre scelte, qualunque strada avessimo deciso di percorrere. Ci diceva sempre di non preoccuparci del futuro lavorativo perché gli ambienti non si cambiano da fuori ma standoci dentro. Il Movimento dei Focolari ci è stato vicinissimo in questa circostanza. Per esempio a Roma stava nascendo un complesso musicale, il “Gen Alleluia”, e due focolarine hanno chiesto a me e mia sorella Bernadette, di partecipare come cantanti, proprio per coinvolgerci in un’esperienza che poteva anche aiutarci in quel momento. In quel periodo della morte di mio padre questo ci ha colpito molto e abbiamo sentito tutto l’amore concreto della comunità di Roma per noi.

Puoi condividere alcuni ricordi che hai di tuo padre?

Era una bella personalità, era allegro, amava la compagnia. Infatti portavamo a casa sempre gli amici e lui li accoglieva e poi volentieri li riaccompagnava a casa, anche se era impegnatissimo. Di notte, quando a volte mi alzavo, lo trovavo sempre al lavoro, chinato sulle sue carte. Ogni sera faceva il giro delle camere di noi figli, ci segnava con un piccolo segno di croce sulla fronte per augurarci la buona notte e a volte facevo finta di dormire aspettando questo rito. Quando tornava a casa dopo una conferenza ci mostrava una busta nella quale c’era il compenso per quel lavoro e io, che non capivo ancora il valore dei soldi, gli dicevo: “Ma ti hanno dato così poco, solo un pezzo di carta?”. E lui mi rispondeva dicendomi che con quel “pezzo di carta” una famiglia poteva andare avanti anche per un mese. E poi continuava: “Dato che non avete necessità particolari, che ne dite se diamo questi soldi a una famiglia che ha bisogno?”.  Noi non abbiamo mai avuto il di più, il superfluo, abbiamo avuto il giusto. C’era un’economia familiare attenta e non si sprecava niente.

Il suo incontro con Chiara Lubich, che lo designò quale primo direttore del giornale Città Nuova, l’esperienza di essere uno dei primi focolarini sposati, novità assoluta per quei tempi, cosa cambiò nella sua vita e nella vostra? Come testimoniava questa sua grande passione per l’unità, carisma proprio dei Focolari?

Abbiamo abitato a Firenze per alcuni anni  e poi ci siamo trasferiti a Roma perché Chiara Lubich ha chiesto a papà di collaborare al Centro dei Focolari a Rocca di Papa, insieme con Igino Giordani. La richiesta avvenne in maniera molto singolare. Chiara chiese prima a mamma se era contenta di trasferirsi a Roma, in quanto avrebbe chiesto a papà solo dopo che mia madre avesse dato il suo consenso.

Papà sentiva molto anche l’impegno politico che lo portò a essere consigliere comunale per la Dc a Cortona. A casa si parlava di politica, specialmente con i miei fratelli e con Gianni in particolare che era diventato simpatizzante delle idee della sinistra, sempre attraverso un dialogo aperto e franco.

Mi portava dai poveri per donare loro dei pacchi alimentari. Ricordo di una signora anziana molto povera, alla quale portavamo con papà regolarmente la spesa e lui la invitava alla messa. Lei rispondeva che si vergognava perché non aveva i vestiti adatti. Un giorno, in chiesa, sorpreso e felice mi ha detto: “Girati Fatima, c’è proprio quella signora”!

Era anche un uomo di preghiera. Un episodio che ricordo bene era quando in estate andavamo a Cortona dai nonni e la domenica eravamo presenti alla messa al Duomo delle 11.00. Lui restava assorto in preghiera, in ginocchio, dopo la conclusione della messa mentre lo aspettavamo fuori e io rientravo sempre in chiesa pregandolo di uscire, tirandogli anche la giacca. Un giorno mi ha  detto: “Siediti vicino a me. Sai Fatima, io ti devo chiedere scusa ma quando parlo con Gesù, non mi accorgo del tempo che passa. È talmente così bello che non me ne rendo conto”. Da quel giorno non l’ho più chiamato, rispettando questo suo momento di preghiera.

Un altro momento forte che ho vissuto con lui è stato quando ho avuto la fortuna di poterlo accompagnare a Parigi dove per tre mesi è stato ricoverato perché operato per una grave malattia. In aprile doveva partire per la Terrasanta ma la notte si era sentito male. È stato subito ricoverato a Roma ma i medici ci dissero che aveva poche possibilità di salvarsi, sarebbe vissuto al massimo una settimana. Forse a Parigi avrebbero potuto aiutarlo ma l’aspettativa di vita era quella di vivere ancora per un altro anno. Siamo andati io e mia sorella a trovarlo dopo la scuola in ospedale a Roma, prima di partire, e lui ci fece trovare un pupazzetto ciascuna, che ancora posseggo. Aveva tante attenzioni nei nostri confronti, voleva tenerci su, ci incoraggiava. E questo ha fatto durante tutto il decorso della malattia, consapevole della gravità della sua situazione.

Ha scritto parecchi libri su tematiche sociali. In particolare, sulla questione femminile, ha pubblicato “La rivolta delle donne” nel 1969.  Come era il suo rapporto con tua madre?

Aveva idee progressiste su svariati temi rispetto al pensiero comune. Per lui non c’erano dubbi sulla questione della parità di genere, infatti i miei fratelli sapevano far tutto a casa. Quando lui andava fuori per lavoro, anche all’estero, si faceva sempre accompagnare da mamma e noi bambine eravamo accudite dai miei fratelli che cucinavano, stiravano e avevamo i turni di lavoro a casa. Valorizzava sempre la figura della donna. Mia mamma ha avuto con lui la possibilità di potere esprimere le sue doti. Era molto brava per esempio a scrivere e papà la incoraggiava in questa sua passione. È stata anche eletta consigliere comunale a Roma negli anni ‘80. C’era un’armonia speciale fra di loro, un rispetto e un amore profondissimo.

Cortona lo ricorderà  intitolando a lui le scale mobili, la più moderna struttura di accesso alla città: che sensazioni provi quando, a più di 40 anni dalla sua scomparsa, è ancora presente nel ricordo della sua città e dei suoi concittadini?

L’evento era stato previsto per lo scorso anno, nel quale ricorreva il centenario della nascita di Chiara Lubich, ma è stato rinviato al 3 luglio di quest’anno a causa della pandemia. Senz’altro è emozionante vedere nei suoi confronti l’affetto della sua città che amò moltissimo e per la quale si spese attraverso il suo impegno politico. Siamo rimasti legati a Cortona perché lì ha vissuto papà, la nostra famiglia, riviviamo ogni volta tanti ricordi. Sentiamo che la sua presenza c’è sempre, continua a guidarci e a essere modello per tutti noi.

Patrizia Mazzola

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Oltre il 900. Relazione Andrea Riccardi

Il prof. Andrea Riccardi interviene al Convegno “Oltre il Novecento. Chiara Lubich in dialogo con il nostro tempo”: due giornate di studio (18 e 19 febbraio 2021) dedicate alla figura della fondatrice del Movimento dei Focolari presso la Biblioteca Nazionale Centrale di Roma. Per gentile concessione ©Centro Chiara Lubich

Guarda video su YouTube:

https://www.focolaritalia.it/2021/02/12/convegno-oltre-il-900-chiara-lubich-in-dialogo-con-il-nostro-tempo/




Chiara Lubich: l’amicizia spirituale via alla cultura del dialogo

25 giugno 2021. Conversazione con Roberto Catalano.
Docente universitario, esperto del dialogo interreligioso.
Terzo appuntamento organizzato dalla Comunità del Movimento dei Focolari di Jesi nelle Marche.




Up2MeProject

Nato nell’ambito del Movimento dei Focolari ad oggi Up2Me si è sviluppato in ventotto nazioni e risponde ad una richiesta ben chiara da parte di bambini e adolescenti che si trovano ad affrontare grandi temi (vita, salute, sessualità, stili di vita moderni, emozioni, scelte per il proprio futuro…) e non dispongono di strumenti adeguati.

I genitori spesso si sentono impreparati nel rispondere a queste richieste. Di conseguenza i social media diventano la fonte principale, non formando al valore della persona nella sua interezza. “Queste cose non le ho mai trovate su Internet” è stato lo “sbotto” di una ragazzina al termine di una sessione di Up2Me sulla conoscenza della bellezza e delicatezza del proprio corpo.

Up2Me intende rispondere a queste sfide e aiutare i genitori in questa fase di accompagnamento ai bambini e agli adolescenti in un percorso di formazione integrale.

Quali sono i temi principali affrontati?

Per i bambini: emozioni; corporeità; amicizia; vita e morte…

Per i preadolescenti e adolescenti: la bellezza e delicatezza del proprio corpo; la meraviglia della nascita della vita; rispetto della vita umana e del pianeta; igiene personale; aborto; contraccezione; tecniche di riproduzione assistita; dipendenze; pornografia; gender studies; stili di vita salubri (sport, alimentazione, riposo…); opportunità e problemi di internet; importanza dell’aspetto spirituale per l’essere umano; mass media; bullismo; amicizia; emozioni; innamoramento; il progetto di vita…

Per i genitori dei preadolescenti e adolescenti: educare in tempi di crisi; autorità e autorevolezza; comunicare bene; l’adolescenza, età di opportunità; come parlare coi figli di sessualità, dipendenze (sostanze, pornografia, smartphone…), stili di vita (alcol, fumo, alimentazione…), new media…

Il percorso formativo si rivolge anche a coloro che vogliono diventare “tutor Up2Me” attraverso la partecipazione ad una Scuola internazionale con formazione teorica e sperimentazione pratica.

Up2Me è coordinato a livello internazionale da un’equipe centrale collegata con vari team locali. È attivo un Comitato Scientifico internazionale multidisciplinare, con professori di psicologia, pedagogia, medicina, teologia e diritto.

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Il Ministro Speranza ai promotori della campagna “Un vaccino per tutti”: “Massima attenzione su questi temi”

Il Ministro Speranza ai promotori della campagna “Un vaccino per tutti”: «Gli stati stanno convergendo. Complessa, ma necessaria la procedura di trasferimento del know how ai Paesi più poveri».

Il Ministro della Salute, Roberto Speranza, ha incontrato nella mattina del 17 giugno 2021 una delegazione dei promotori della campagna internazionale “A Vaccine for All“, che sostiene l’accesso globale ai vaccini contro il Covid-19. A promuovere la campagna è una rete internazionale di oltre 40 organizzazioni di diversi Paesi, di varie culture e religioni.

La delegazione era composta da Mario Bruno, Presidente del Movimento politico per l’Unità (Mppu), Iole Mucciconi per Mppu Italia, da Yassine Lafram, Presidente dell’UCOII, e da Leonardo Becchetti, membro del Comitato esecutivo RETINOPERA, che hanno illustrato al Ministro della Salute l’iniziativa e in particolare il percorso sviluppato nel periodo 2020-2021 insieme ai giovani di diversi Paesi, riguardo la cittadinanza attiva e le politiche per l’unità, da cui è emersa l’esigenza della campagna “Un vaccino per tutti”, compresi i Paesi più poveri del mondo.

“Un male comune globale può essere sconfitto solo con un bene comune globale, la vaccinazione per tutti”, ha affermato Mario Bruno. “Per questo l’internazionalismo dei vaccini è una priorità che abbiamo voluto specificare nella campagna mondiale – ha proseguito Bruno – che chiede ai governi non solo la sospensione dei brevetti e il coinvolgimento nella responsabilità sociale delle case farmaceutiche produttrici dei vaccini, ma anche il trasferimento di conoscenze, il ‘know how’, ai Paesi meno sviluppati, perché si possa arrivare al più presto all’obiettivo del vaccino per tutti”.

Yassine Lafram ha motivato l’adesione delle comunità islamiche al progetto che guarda alla salute come un diritto irrinunciabile per tutti gli uomini di ogni condizione, convinzione e religione.

Il professor Becchetti ha sottolineato che “non si tratta soltanto di sospendere i brevetti, ma di trasferire le conoscenze e la capacità tecnologica nei Paesi che non le possiedono. Questo è lo sforzo congiunto che va fatto”.

Il Ministro Roberto Speranza ha ribadito alla delegazione la massima attenzione su questi temi e ha evidenziato l’importanza di accompagnare le decisioni dei governi con iniziative che partano dalla base. “Gli Stati stanno convergendo verso la direzione auspicata anche da questa campagna, come è emerso recentemente nell’incontro dei Ministri della Salute nell’ambito del G7 e da quello con i ministri europei. Anche se rimane complessa la procedura di trasferimento delle conoscenze specialistiche per poter produrre i vaccini anche nei Paesi più fragili, è importante accompagnare l’azione politica dei governi con una iniziativa popolare che parta dalla base e punti a una diffusione globale”. Da qui l’incoraggiamento del Ministro ai promotori della campagna e l’impegno a ricercare insieme dei momenti di confronto nell’ambito degli incontri collaterali del G20, che avrà il suo culmine a Roma il 30 e 31 ottobre.

Al Ministro Speranza è stato illustrato anche il progetto “Prevenzione, vaccino e cura per i ‘ribeirinhos’ dell’Amazzonia”, che prevede la raccolta di donazioni per garantire il diritto alla salute e ai vaccini anche per le zone del mondo abitate da milioni di persone “invisibili” e dimenticate. Le donazioni saranno raccolte attraverso il sito internet www.avaccineforall.org.

CS – AVaccineForAll – Min.Salute 18.06.2021

ARTICOLO SU CITTA’ NUOVA




Ero di fretta…

Di fretta e con molte commissioni da sbrigare, per strada m’imbatto in un giovane dalle fattezze asiatiche che si guarda attorno disorientato. Non parla italiano, ma mi mostra un foglio con scritto un indirizzo.

Quella via è un po’ lontana, ma cedo all’impulso di accompagnarvelo. Nel viale in questione trovo case costruite di recente, mancanti dei numeri civici. Dove può essere il n. 4? La ricerca si rivela più laboriosa del previsto, ma… «se qualcuno ti chiede di fare un miglio, tu fanne due», avevo letto sul Vangelo proprio prima di uscire.

Dopo altri giri, ecco il sospirato 4, segnato con un pennarello su un pilastro. Solo che ad esso corrisponde un condominio di due isolati con tre portoni. Qual è l’interno giusto?

A questo punto, da una finestra dell’isolato di sinistra si affaccia sorridente una ragazza: «Signora, siamo noi che lo stavamo aspettando». L’orientale, finora impassibile, si illumina e cerca di esprimermi la sua gratitudine. Scappo via perché si è fatto veramente tardi… E alla fine riesco perfino a completare tutte le mie commissioni

(Tratto da Il Vangelo del giorno, Città Nuova, anno VII, n. 3, maggio-giugno 2021)

 




Il “gioco della traduzione”

Una zia di mia moglie era ricoverata in ospedale. Nota per avere una lingua pungente, parlava e sparlava di tutti e di ogni cosa vedeva il negativo, col risultato che a frequentarla erano pochi tra parenti e amici.

Quando ci è stato possibile visitarla, mia moglie ed io ci siamo accordati per “tradurre in positivo” le sue prevedibili lagnanze e recriminazioni. Infatti niente le andava bene di quello che avevamo preparato per lei… e noi, divertiti per come tutto si svolgesse secondo le previsioni, stavamo al gioco per il quale, invece, “tutto andava bene”.

Non avevamo però previsto una cosa: la zia, disorientata dalla nostra imperturbabilità, ha esaminato meglio i nostri doni e, un po’ raddolcita, quasi si è scusata per la sua ingratitudine. Dopo di che ci ha chiesto notizie dei nostri figli, di come andavano a scuola… insomma, sembrava un’altra persona.

Appena tornati a casa, i bambini ci hanno accolti con la notizia che aveva telefonato la zia: voleva congratularsi con ciascuno per come andava a scuola. Il “gioco della traduzione” aveva funzionato

(Tratto da Il Vangelo del giorno, Città Nuova, anno VII, n. 3, maggio-giugno 2021)

 




Il fratello alcolizzato

Dopo la morte dei genitori, per mio fratello alcolizzato si era pensato di comprare un appartamentino, mentre la casa paterna l’avremmo divisa tra gli altri fratelli. Io però non ero tranquilla.

E una notte insonne, mi chiesi se prenderlo con me avrebbe portato scompiglio nella mia famiglia di cinque persone. Ne parlai con mio marito e con i figli, che furono tutti d’accordo.

Questa decisione provocò stupore negli altri miei fratelli. Di qui la loro proposta di andare ad abitare nella casa paterna, così anche per il fratello non sarebbe stato traumatico un trasferimento. In breve, qualcosa di radicalmente nuovo è cominciato fra tutti

(Tratto da Il Vangelo del giorno, Città Nuova, anno VII, n. 3, maggio-giugno 2021)

 




L’ombrello

Sapendo che dietro i poveri e gli emarginati è Cristo che chiede di essere amato, cerco di non perdere le occasioni per farlo. Per esempio, nel bar vicino casa avevo notato un povero, soprannominato Penna, bagnato fradicio, perché quel giorno pioveva.

Sapendo che aveva avuto la tbc, e superando una certa resistenza a farmi vedere in sua compagnia, l’ho invitato a casa, per cercagli qualcosa di asciutto. I miei ci sono rimasti. «Babbo, servirebbero dei vestiti…». All’inizio non era molto entusiasta, poi però ha procu- rato un paio di pantaloni, mentre io rimediavo una giacca.

Ma la pioggia non accennava a finire… Ed io, tornando alla carica: «Babbo, e se gli dessimo anche un ombrello?». Anche quello è arrivato. Felice il povero, ma più felice io, perché ci eravamo mossi insieme per aiutarlo. Ma la cosa non è finita lì.

Giorni dopo, Penna è tornato per restituirci l’ombrello. Veramente non era quello che gli avevamo dato, era più bello. Era successo che il nostro glielo avevano rubato e qualcuno gliene aveva regalato un altro. Aveva voluto così ricambiare

(Tratto da Il Vangelo del giorno, Città Nuova, anno VII, n. 3, maggio-giugno 2021)

 




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“E’ una grande lezione per me”

Loppiano, dal workshop di teatro col Gen Verde al palco di “A Time for Change”

L’utilizzo dello spazio, l’ascolto delle proprie e delle altrui emozioni anche nel silenzio, la gestualità: tutto per capire cosa esprimiamo di noi e come lo facciamo. Benvenuti a teatro. O, per meglio dire, ad un workshop di teatro.

Siamo a Loppiano. Il Gen Verde continua a reinventarsi e a proporre i propri ideali. I tour sono ancora sospesi, così nasce l’idea di mettere sempre più a frutto le proprie competenze: Alessandra Pasquali, attrice e membro del Gen Verde, propone alle altre componenti di fare workshops di teatro con i giovani delle scuole di formazione. “Potrebbe essere un’occasione di crescita umana per chiunque desideri conoscere le proprie emozioni ed entrare a contatto con la propria interiorità”, dice Alessandra.

Inizia così l’avventura ed Alessandra rispolvera tutti quegli esercizi svolti negli anni di accademia a Roma. Alcuni diventano dei giochi educativi, altri l’occasione per fermarsi e provare ad ascoltarsi senza timore. Non manca poi la sua esperienza personale che dona a piene mani, senza paura, perché può essere un dono per i tanti giovani che le sono dinanzi.

Un primo workshop, e poi un altro e così via in un susseguirsi di originalità e conoscenza profonda. Lo testimoniano i feedback giunti al Gen Verde al termine di queste attività. Eccone uno: “Dopo questa lezione di teatro non sarò più lo stesso; mi ha insegnato l’importanza di scegliere, sempre, spronandomi ad avere coraggio e disponibilità. Il lavoro di gruppo ci stimola tanto anche perché incontreremo dei giovani con i quali bisogna sapersi rapportare”.

Si è creata una tale atmosfera di fiducia che una delle ragazze ha detto: “Ci possiamo esprimere perché è un posto sicuro”, tanto da far loro prendere il coraggio di chiederci: “Possiamo far parte del vostro Concerto del Primo Maggio (A Time for Change) per la Settimana Mondo Unito?”. Che felice sorpresa ricevere questa domanda! La scaletta era pronta, ma abbiamo stravolto tutto molto volentieri! Di nuovo sul palco con i più giovani dopo i workshop di danza, percussione e teatro: un’emozione unica. Una ragazza: “Ho imparato tanto ad avere fiducia in me stessa qui e anche nella vita”.

E così, dapprima si cerca di vivere il Vangelo, poi si prova a testimoniarlo attraverso l’arte: è la vita del Gen Verde che prende dentro tanti altri.  È un esercizio che richiede tanta voglia di ricominciare in ogni momento e che può valere per tutti. Buon allenamento!

Dal sito www.genverde.it
Facebook: @GenVerdeOfficial
Youtube: https://www.youtube.com/user/GenverdeOfficial
Twitter: @GenVerde_music
Instagram: @gen_verde_officia

Gen Verde – Perfomance OnLine
 
18 luglio 2021
Gen Verde – YouTube Channel (Link: https://www.youtube.com/user/GenverdeOfficial )
 
Prossimamente maggiori informazioni

 




“Italia Generosa”, continua la comunione dei beni straordinaria.

Un anno fa è nata l’azione di solidarietà “Italia Generosa” per promuovere e incoraggiare le molteplici iniziative che vogliono sostenere quanti stanno attraversando un periodo di prova dovuta alla crisi economica causata dalla pandemia.

Moltissime le esperienze che accompagnano piccole o grandi donazioni, tutte frutto dell’amore reciproco e della consapevolezza che piccole ma molte gocce possono dare sollievo a persone, famiglie e attività.

Alleghiamo il prospetto delle donazioni al 4 giugno 2021. Grazie di cuore a tutti!

Italia Generosa giugno 2021

Chiara e Alfredo insieme ad Annamaria e Marco, Cinzia e Antonello, Claudio, Vittorio della Commissione Italia Generosa

Anche un piccolo contributo è prezioso!

➡️ c/c di Italia Generosa
CONTO su BANCA ETICA intestato a PAMOM:
IBAN IT13K0501803200000016932816
CAUSALE versamenti: EMERGENZA COVID-19
italiagenerosa@gmail.com




8 giugno 2021, ore 13: un minuto per la pace

L’ 8 giugno 2014 si è svolto nei Giardini Vaticani l’incontro “Invocazione per la pace” promosso da Papa Francesco insieme al Presidente di Israele (Simon Peres), al Presidente dell’Autorità Palestinese (Maḥmūd ʿAbbās – Abu Mazen), con il Patriarca di Costantinopoli (Bartolomeo I).

Durante questo incontro, Margaret Karram ha recitato la preghiera per la pace di San Francesco d’Assisi.

Margaret Karram durante la lettura della Preghiera di San Francecsco

Con UN MINUTO PER LA PACE 2021 invitiamo tutti: cattolici, cristiani delle diverse confessioni, credenti di tante religioni, uomini e donne di buona volontà a unirsi per pregare e lavorare insieme” per la pace in tutto il mondo, in particolare a Gerusalemme, tra israeliani e palestinesi e in Myanmar. Ci fermiamo quindi martedì 8 giugno alle ore 13 (italiane), per pregare per la pace.

Anche il Movimento dei Focolari ha aderito all’iniziativa promossa dall’Azione Cattolica. Coinvolgiamo e diffondiamo questa iniziativa per contare in tutto il mondo un numero sempre più grande di MINUTI PER LA PACE.

Leggi l’iniziativa sul sito dell’Azione Cattolica