Rotta balcanica: lanterne verdi a Pisa per i migranti

Un anno fa un numeroso gruppo della comunità focolarina di Pisa ha partecipato a un interessante incontro in modalità streaming promosso dal giornale Città Nuova sul dramma che migliaia di persone stavano vivendo ai confini dell’Europa, sulla rotta Balcanica: gelo, mancanza di tutto, ma soprattutto respingimenti anche violenti alle frontiere.

Potevamo come spesso succede rammaricarci e poi tornare alla nostra calda vita come niente fosse? Ci siamo accorti che attorno a noi in altri gruppi, associazioni, realtà pastorali sentivano la stessa urgenza. Ci siamo perciò più volte riuniti con le modalità permesse dalla pandemia, abbiamo creato il Coordinamento Provinciale per la Rotta Balcanica e cominciato a muoverci in due direzioni: la raccolta fondi e momenti di formazione/ informazione.

In quel momento serviva raccogliere soldi, che poi le organizzazioni a cui ci siamo affidati (Caritas e IpsiaAcli) avrebbero speso in loco per favorire anche l’economia locale: legna, indumenti, cibo… . Contemporaneamente abbiamo organizzato alcuni momenti formativi: con parlamentari europei, professori universitari, volontari, giornalisti per approfondire le questioni storiche e “strutturali” di ciò che stava e sta avvenendo.

In questi ultimi mesi ci siamo focalizzati su alcune azioni:

  • continuare la raccolta fondi per contribuire a Bijac, in Bosnia alla gestione di un “social corner”, luogo di accoglienza dentro il campo profughi dove le persone possono trovare amicizia, supporto psicologico, ma anche un tè caldo, oppure dove i bambini possono giocare, fare un po’ di compiti;
  • organizzare la possibilità per i giovani, con una adeguata preparazione, di andare “sul campo” nella prossima estate per dare un aiuto concreto ai volontari presenti;
  • portare nei consigli comunali della nostra Regione una mozione che abbiamo preparato, con relativa lettera di presentazione, per invitarli “ad intraprendere percorsi di conoscenza verso i Balcani, avviare possibili gemellaggi con le comunità di Bosnia Erzegovina, attivare percorsi di formazione ed educazione soprattutto nelle scuole e infine dare seguito a quanto disposto nel documento e trasmetterlo al Governo perché si faccia portavoce nei confronti degli altri Paesi europei per una nuova collaborazione sull’accoglienza dei profughi”;
  • Continuare localmente alla sensibilizzazione attraverso i nostri percorsi di formazione e informazione.

Mercoledì 5 gennaio abbiamo organizzato in un luogo di grande passaggio della città, una riuscitissima conferenza stampa che ha avuto eco anche su “Avvenire”, in cui illustrare e proporre l’iniziativa delle “lanterne verdi” in ogni casa, circolo, parrocchia, luogo di ritrovo; quelle lanterne verdi che al confine tra Polonia e Bielorussia sono diventate simbolo di accoglienza, solidarietà, fraternità.

Anche i Gen4 e le Gen4 hanno contribuito in un incontro del 6 gennaio a far vedere questa luce verde a tutti. Personalmente, la vigilia di Natale sono andata a “costruire” queste lanterne (barattoli di vetro rivestiti di carta velina verde!) con i ragazzi e le ragazze del campo Rom, vicino a Pisa. È stata un’esperienza per me molto bella e significativa che ha dato un valore ancora più forte al Natale.

Domenica 9 gennaio le abbiamo portate in una delle più grandi chiese di Pisa, dove anche la nostra comunità si è data appuntamento. Abbiamo presentato il coordinamento e le iniziative in programma, ma soprattutto ci sembra importante, con questi piccoli passi, contribuire a portare nella nostra città e nella nostra società quei valori di cui tutti abbiamo bisogno, perché, come ha scritto Papa  Francesco nella Fratelli tutti, “ Niente di questo mondo ci risulta indifferente”.

Rita Lucchi

 




Convegno a Firenze: “Il Concilio Vaticano II e il carisma dell’unità di Chiara Lubich”

12 MARZO

11 MARZO

“Il Concilio Vaticano II e il carisma dell’Unità di Chiara Lubich”
Firenze, 11 e 12 marzo 2022
Facoltà di Teologia dell’Italia Centrale
Salone dei Cinquecento – Palazzo Vecchio

Il convegno riscopre la novità che il Concilio Vaticano II continua a rappresentare per la Chiesa universale, promuovendo la partecipazione dei laici alla vita e alla missione della Chiesa, cammino in cui si colloca anche il carisma dei Focolari, incentrato sulla fraternità.

Interverranno tra gli altri (vedi programma): Erio Castellucci, Vescovo di Modena-Nonantola, Vice-Presidente della Conferenza Episcopale italiana; Brendan Leahy, Vescovo di Limerick – Irlanda; Severino Dianich, Facoltà teologica dell’Italia Centrale; Piero Coda, Istituto Universitario Sophia; Angelo Maffeis (Facoltà Teologica dell’Italia  settentrionale);  Stefan Tobler (Università “Lucian Blaga” Sibiu –Romania).
Sarà presente per un saluto Margaret Karram, Presidente del Movimento dei Focolari. 

Il programma sarà trasmesso anche via streaming in italiano e inglese

“L’inizio di un nuovo inizio”: venne definita così la straordinaria novità del Concilio Vaticano II, che ha proiettato la Chiesa in un dialogo intenso quanto inedito con la cultura contemporanea, nella direzione di un maggiore avvicinamento alla società laica; imprimendo un’accelerazione al cammino ecumenico e con le grandi religioni del nostro tempo; ha valorizzato il ruolo del laicato e il contributo dei cristiani alla lotta contro le disuguaglianze sociali, le violenze e le guerre tra popoli. Argomenti di straordinaria attualità, soprattutto in queste settimane.
Un tempo, quello del Concilio in cui si colloca anche il carisma dell’unità di Chiara Lubich, fondatrice del Movimento dei Focolari, con oltre due milioni di membri nel mondo.

“Anche oggi – spiega il prof. Vincenzo Di Pilato (Università Teologica pugliese) – mentre tutto sembra nuovamente crollare sotto i colpi di una politica miope e smemorata, non ci resta altro di sicuro tra le mani che la Parola di Vita, la sola capace di rigenerare la Chiesa. Ed è su questa testimonianza che la Chiesa potrà diventare per il mondo intero Parola autorevole di pace e di unità”. Unità che anche è il nucleo carismatico della spiritualità di Chiara Lubich, estratto dal Vangelo, fin dagli albori dei Focolari.

Il convegno vuole mettere in luce le consonanze tra il cammino tracciato dalla Lubich ed i grandi temi affrontati dai lavori del Concilio Vaticano II. Si esaminerà inoltre come il messaggio del Concilio si sia innestato nell’esperienza nata dal carisma dell’unità, ma, nello stesso tempo, come la fioritura ecclesiale di esso sia stata possibile proprio grazie al Concilio.

Oltre venti studiosi di vari Paesi europei approfondiranno il legame tra il carisma dell’unità e due delle quattro costituzioni emanate dal Concilio Vaticano II, la Lumen Gentium e la Dei Verbum. Il convegno si compone di tre sessioni: Un Concilio e un carisma; La Parola si fa Chiesa; La Chiesa si fa Parola.

L’appuntamento, inserito nell’ambito delle manifestazioni organizzate in occasione del centenario di Chiara Lubich (1920-2020) e rimandato a causa della pandemia, nasce dalla collaborazione del Centro Chiara Lubich con l’Istituto Universitario Sophia di Loppiano (Firenze), la cittadella internazionale dei Focolari. L’evento ha il patrocinio del Comune di Firenze ed è realizzato con la partecipazione della Facoltà teologica dell’Italia centrale, Associazione teologica italiana, Istituto Paolo VI, Centro internazionale studenti “Giorgio La Pira”, Movimento dei Focolari, Scuola Abbà, Città Nuova editrice.

NOTE TECNICHE PER STREAMING:
11 marzo 2022 – Facoltà di Teologia Italia Centrale – 15,00- 19,30
12 marzo 2022 – Salone dei Cinquecento – Palazzo Vecchio – dalle 9,00 alle 13,00 e dalle 15,00 alle 18,00
Si può seguire il convegno in italiano e inglese su live.focolare.org/Firenze2022

 




Commozione per la scomparsa di David Sassoli: prendersi cura, orizzonte della politica

Ha suscitato profonda commozione in tutto il mondo politico la scomparsa di Davide Sassoli, Presidente del Parlamento Europeo. Unanime è il riconoscimento delle sue doti umane e politiche, del suo convinto apporto all’Europa come casa di tutti i popoli. Vogliamo ricordarlo attraverso un suo intervento al Forum Internazionale “DareToCare”, “Prendersi Cura”, evento centrale della Settimana Mondo Unito 2021 dei Focolari.

Il Presidente del Parlamento Europeo David Sassoli aveva dialogato nel Maggio ’21 con un gruppo di giovani impegnati nella campagna #daretocare. Erano studenti di relazioni internazionali, politici, comunicatori, peacemaker provenienti da Italia, Repubblica Ceca, Polonia, Belgio, Colombia, Ungheria, Ruanda. Le loro domande vertevano su temi quali la democrazia, l’adesione dell’Europa al Trattato di proibizione delle armi nucleari, accoglienza e corridoi umanitari, la crisi climatica.

“Molto bella questa immagine del prendersi cura, – aveva sottolineato il Presidente – perché la politica ha questo orizzonte, non può averne altri, è l’orizzonte della politica: avere cura delle persone, della propria comunità, delle proprie città. Credo che questa sia davvero una espressione che rappresenta questa voglia di scommettere sul futuro. […]

Sappiamo che la politica può fare tante cose ma certamente non può fare molto senza i cittadini, in particolare senza i giovani. Quindi, in questo momento così difficile, se vogliamo pensare e prepararci anche alle sfide del futuro la partecipazione dei giovani è molto importante e decisiva.” 

Aveva anche inviato un videomessaggio nel novembre 2020 in occasione di LoppianoLab e del centenario della nascita di Chiara Lubich, nel quale ha voluto  sottolineare l’attualità del messaggio di fraternità portato dalla fondatrice dei Focolari: «Dobbiamo valorizzare ancora di più quell’idea di cittadinanza globale, di cittadinanza solidale che sta alla base di una società aperta e inclusiva. Non è accettabile un’economia senza morale, uno sviluppo senza giustizia, una crescita a scapito delle generazioni future. In questo senso credo che l’Europa possa essere utile non solo ai nostri paesi ma ai cittadini e anche al mondo intero».

Patrizia Mazzola

Rivedi l’incontro di David Sassoli con i giovani

Videomessaggio in occasione di Loppianolab e del centenario della nascita di Chiara Lubich

Articolo su Città Nuova dell’ 11.01.2022

Una Rosa Bianca per David Sassoli

Articolo sito internazionale focolare.org

 




Esperienza Parola di Vita ragazzi Gennaio 2022

 




On line il nuovo numero di “Casa Ismaele Magazine”

“Casa Ismaele Magazine” è un periodico a cura di Azione Famiglie Nuove.
La rivista semestrale racconta le storie e i sogni dei ragazzi ospitati, le attività e gli eventi organizzati, lo stile di operare e l’impegno dello staff e le reti sul territorio.

“Casa Ismaele” è un progetto SAI (Sistema Accoglienza Integrazione, nuova denominazione per gli Sprar) che accoglie minori stranieri non accompagnati, situato nel comune di Rogliano (CS)  e gestito in modo sinergico da Azione Famiglie Nuove, la cooperativa FoCo e la cooperativa MiFa.

Al momento sono 15 i ragazzi tutti provenienti da paesi diversi. Il lavoro che si svolge insieme a loro fa tesoro delle parole di Papa Francesco: “I migranti sono nostri fratelli e sorelle che cercano una vita migliore lontano dalla povertà, dalla fame, dallo sfruttamento e dalla ingiusta distribuzione delle risorse del pianeta che equamente dovrebbero essere divise tra tutti”. Un lavoro – scrive Mariella Rende nell’editoriale della rivista – non sempre facile, ma essenziale per contribuire in maniera piccola a far sì che tutti i minori possano avere gli stessi diritti, primo tra tutti quello di essere accolti”.

https://www.afnonlus.org/il-magazine-di-casa-ismaele/

 

https://www.afnonlus.org/il-magazine-di-casa-ismaele/




Natale a Catania: giocattoli negli ospedali

Giocattoli negli ospedali: regalare la gioia ai bimbi dei reparti di Pediatria e Oncologia. L’iniziativa dei “giovani ambasciatori di pace” di Living Peace a Catania.

Dopo la mostra di «mandala», realizzata lo scorso anno, i ragazzi del liceo scientifico Galileo Galilei hanno avviato un’iniziativa a favore dei piccoli pazienti dei reparti pediatrici del Policlinico, dell’ospedale Garibaldi di Nesima e dell’ospedale Cannizzaro. I mandala sono simboli di pace molto diffusi nella cultura orientale.

Nel reparto di Oncologia Pediatrica del Policlinico hanno portato dei giochi per i piccoli pazienti, accolti dal primario  Andrea di Cataldo e dal personale sanitario. Ma accolti soprattutto dagli sguardi felici dei bambini, felici di poter ricevere dei giocattoli in dono e soprattutto di poter ricevere la visita dei ragazzi liceali.

«L’accoglienza del personale medico alla delegazione di docenti e giovani ambasciatori è stata bellissima ed entusiasmante – raccontano – ed ha lasciato nel cuore di tutti una grande gioia». Al Policlinico gli studenti catanesi tornavano per la seconda volta: lo avevano già fatto lo scorso anno, con il primo carico di doni per i piccoli pazienti.

Ma quest’anno hanno voluto abbracciare con il loro gesto anche gli altri tre reparti pediatrici degli ospedali cittadini; quelli del Cannizzaro e del Garibaldi di Nesima. Con loro c’erano anche alcuni docenti: Margherita D’Aquino, Enza Fresta, Anna Ciccatiello. Non era con loro la professoressa Enzamaria Ignaccolo, per anni promotrice di varie iniziative nella scuola, che li hanno portato a tessere ponti e collegamenti con il Burundi, con il Libano e altri paesi nel mondo, creando un contatto diretto e vitale con altri giovani in varie nazioni del mondo. Enzamaria da qualche mese è in pensione, ma il suo sguardo è ancora rivolto alla sua ex scuola ed agli studenti che con lei hanno iniziato questa iniziativa.

«Quest’anno, oltre al Policlinico, i ragazzi hanno scelto di andare al Garibaldi – racconta – in città, a fine ottobre, si era abbattuta una violenta alluvione e tutti i giocattoli della ludoteca dell’ospedale erano andati perduti». «Una scena davvero emozionante per tutti – aggiunge – è stata vedere i bambini del Pronto Soccorso, in attesa di visita o in degenza, che, per un attimo, hanno dimenticato di essere in ospedale. Qualcuno si avvicinava in carrozzella per avere il suo dono, qualcun altro mandava la mamma, senza pensare ai loro malanni. Inoltre, vedere i volti delle mamme pieni di luce mentre i loro figli scartavano i regali e poi saltavano da un lettino all’altro per vedere i giochi che avevano ricevuto, non aveva prezzo. È stato un tripudio di emozioni e gioia, una grande festa. Soprattutto la festa è rimasta nel cuore di tutti i ragazzi, docenti e personale medico».

Al Policlinico, inoltre, gli studenti della seconda C ha regalato il libro di fiabe scritto proprio dai ragazzi, con la guida della professoressa Nadia Rosso.

La consegna dei regali è avvenuta nello stesso giorno in cui, nella scuola, era in corso l’assemblea degli studenti. Gli studenti hanno potuto seguire in diretta streaming quei momenti, interloquendo in diretta streaming con i tre eventi. I primari dei tre reparti hanno parlato con gli studenti, elogiando e incoraggiando il loro gesto di altruismo in un tempo di grande chiusura.

Ma l’avventura non si è conclusa. Poiché l’ultimo giorno di scuola, prima delle vacanze natalizie, sono arrivati a scuola tanti altri giochi, i docenti insieme agli ambasciatori di pace hanno pensato di portarli ad un Centro antiviolenza di una città del catanese, che accoglie donne e bambini che hanno subito delle violenze, o che fuggono da situazioni a rischio. Vedere la gioia scolpita nei volti dei bambini ha commosso tutti.

Questa esperienza molto emozionante e toccante è rimasta nel cuore di ciascuno. La dirigente scolastica Gabriella Chisari l’ha definita «una esperienza strepitosa, qualcosa di meraviglioso».

Francesca Cabibbo




Il Sinodo: un popolo che cammina insieme. Proposta formativa per adolescenti

Ti piacerebbe incontrare alcuni simpatici personaggi del Sinodo?

Avete pensato a come parlare agli adolescenti e ai giovani, e come infondere loro, in modo divertente e originale, gli elementi essenziali del processo sinodale?

Partendo dall’iniziativa del Movimento dei Focolari in Italia, Agostino Spolti, educatore e sociologo della comunicazione, ha messo a punto una proposta formativa con l’aiuto di Teo e Kery, simpatici personaggi di fantasia, che stabiliscono dialoghi con i giovani attraverso domande e risposte sul Sinodo.

“L’obiettivo è quello di creare uno spazio per la formazione dei nostri adolescenti e giovani, affinché si sentano parte fondamentale del presente e del futuro della Chiesa”, dice Spolti.

Le schede di formazione sono aggiornate, con materiali scaricabili e pronti per la diffusione sui social network.

Interessante, vero?

https://www.focolaritalia.it/2022/03/10/come-nata-e-come-si-vive-la-proposta-educativa-del-cammino-sinodale-per-adolescenti/

presentazione del progetto sul sito ufficiale del Sinodo: https://www.synodresources.org/resource_post/240529/

file Indesign (editabili) le prime 4 schede formative per ragazzi (per le traduzioni)
https://www.synod.va/it/resources/strumenti-di-comunicazione/speciale-bambini.html

Pubblicheremo regolarmente su questo nostro sito le schede (scaricabili e condivisibili sui social) sul cammino sinodale, rivolte in particolare agli adolescenti.

Le schede sono a cura di Agostino Spolti (educatore – sociologo della comunicazione).

APRILE

MARZO

FEBBRAIO 2022

GENNAIO 2022

DICEMBRE 2021




Servizio Civile con l’AMU – “Giovani verso la cittadinanza globale”

L’Associazione Azione per un Mondo Unito – Onlus (AMU) di Grottaferrata (RM), ricerca 1 volontaria/o per il progetto di Servizio Civile Universale “Giovani verso la cittadinanza globale”

L’obiettivo del progetto è contribuire all’educazione e alla formazione delle giovani generazioni alla Pace, nel territorio della Provincia di Roma, al fine di contrastare fenomeni di discriminazione ed esclusione e favorire lo sviluppo di società accoglienti e solidali.

Il progetto prevede una misura aggiuntiva, ovvero 28 ore di formazione e tutoraggio per facilitare i volontari nell’accesso al mondo del lavoro.

Sede di attuazione:

1 volontaria/o per la sede di Grottaferrata (RM), codice sede: 143725

Durata: 12 mesi, 25 ore settimanali

Funzione e mansioni

Dopo una adeguata formazione, i volontari saranno coinvolti nell’organizzazione di

  • laboratori di educazione alla cittadinanza globale rivolti a studenti e docenti, con la creazione di kit didattici specifici.
  • percorsi educativi per alcune classi delle scuole secondarie di primo e secondo grado
  • incontri per promuovere nei giovani la solidarietà e la coscienza critica riguardo tematiche strettamente connesse alla cittadinanza attiva e globale.
  • attività di formazione e approfondimento dei contenuti e l’elaborazione di nuove proposte progettuali.
  • attività di comunicazione per l’implementazione e diffusione dei risultati del progetto (articoli, notizie, schede informative, post, da veicolare attraverso i principali canali di comunicazione)
  • organizzazione di attività nell’ambito della “Settimana Mondo Unito”, una manifestazione che si ripete annualmente in diverse parti del mondo e che raccoglie azioni e buone pratiche volte a sensibilizzare tutta la cittadinanza ai temi della pace e della cittadinanza globale

Requisiti richiesti:

  • avere tra i 18 e 28 anni;
  • essere cittadini italiani o comunitari regolarmente residenti in Italia o non comunitari regolarmente soggiornanti;
  • non aver riportato condanne;
  • non appartenere ai corpi armati e alle forze di polizia;
  • non aver già prestato il Servizio Civile o averlo iniziato e poi interrotto (è concessa una deroga ai giovani che hanno interrotto a causa dell’emergenza sanitaria, anche se hanno già compiuto 29 anni).

Requisiti preferenziali:

  • condivisione dei valori e della mission dell’AMU;
  • reale interesse per le tematiche inerenti all’educazione alla cittadinanza globale;
  • elevata capacità di relazione con persone di diverse culture, età, stato sociale e convinzioni politiche/religiose;
  • capacità comunicative per lo svolgimento di incontri pubblici, capacità di conduzione di gruppi di lavoro;
  • capacità di lavoro in autonomia e in team;
  • essere iscritto o aver concluso corsi di studio attinenti all’intercultura, cooperazione allo sviluppo, servizio sociale.

È infine gradita un’adeguata esperienza nell’uso del personal computer e nella gestione dei software di base.

Contributo: I volontari riceveranno un contributo spese di 444.30 euro mensili

Candidatura: la tua domanda deve essere presentata entro le ore 14:00  del 26 gennaio 2022, esclusivamente attraverso la piattaforma Domanda on Line (DOL) all’indirizzo https://domandaonline.serviziocivile.it  dove è possibile scegliere il progetto – Giovani verso la cittadinanza globale – Sede di Grottaferrata, AMU 2, Via Cavalieri di Vittorio Veneto 11, 00046 – Grottaferrata (RM),  codice sede 143725

Per qualunque informazione sul progetto o sulle modalità di iscrizione contattaci a risorseumane@amu-it.eu o 0694792170.

https://www.amu-it.eu/ricerca-1-volontaria-o-servizio-civile/

 




“Chiesa sinodale: come?”. La rivista Ekklesía a servizio del Sinodo

Presentazione Ekklesia n. 13 (4/2021) – Città Nuova

Con approfondimenti ed esperienze provenienti da vari contesti socio-culturali il n. 4/2021 della   offre un aiuto per avviarsi nel processo sinodale mondiale iniziato in ottobre nelle diocesi del mondo intero. In allegato è possibile scaricare gratuitamente questo numero.

Il 9 ottobre 2021 si è aperto in Vaticano il cammino mondiale di riflessione e di approfondimento “Per una Chiesa sinodale” che sfocerà nell’ottobre 2023 nella celebrazione dell’Assemblea plenaria del Sinodo dei vescovi e avrà luogo dopo una fase di applicazione. Un cammino che mira a coinvolgere in modo capillare l’intero Popolo di Dio, in ascolto anche delle altre Chiese e di chi non crede. Si tratta dar vita non a un’”altra Chiesa” ma a una “Chiesa diversa”: così papa Francesco nella celebrazione d’apertura, rifacendosi a Yves Congar, grande teologo del Concilio Vaticano II.

Le aspettative sono grandi attorno alla tematica guida che accompagna questo percorso: comunione, partecipazione, missione. Parole che «rischiano di restare termini un po’ astratti se non si coltiva una prassi sinodale», sempre a detta di papa Francesco in quell’occasione.

Chiesa sinodale, dunque, è l’augurio per il percorso che inizia adesso e che dovrà continuare oltre il Sinodo, dando vita – ce lo auguriamo – a uno stile sempre più partecipativo nella vita ecclesiale, ad ogni livello.

Ma come? La parola “sinodalità” ormai è sulla bocca di tanti, ma come coniugare le diverse sensibilità e i diversi doni e approcci in modo da diventare davvero “compagni di viaggio”, nell’avventura della Chiesa, dell’umanità? È questa la domanda che si pone il “Focus” del n. 13 di Ekklesía appena uscito. Il fascicolo offre approfondimenti ed esperienze al servizio di chi si trova impegnato in prima persona nell’animazione e nella promozione di questo cammino.

Leggi tutto su Città Nuova

Ekklesia-n.13-2021-4

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Progetto accoglienza Afghanistan: un grazie ai sostenitori

profughi. La risposta non si è fatta attendere e  in pochi giorni sono stati raccolti oltre 40.000 euro a cui si aggiungono alcune migliaia di euro che AMU sta raccogliendo per sostenere un progetto specifico nei pressi di Roma. Alla data odierna abbiamo in carico 16 persone, tra cui una giovane donna al settimo mese di gravidanza: il suo bambino nascerà qui e troverà una grande e calorosa comunità pronto ad accoglierlo.

Con queste poche righe desideriamo dire GRAZIE a tutti i sostenitori di questa iniziativa. Senza il vostro contributo fattivo non avremmo potuto sostenere chi è fuggito da guerra e persecuzione e qui non ha più nulla.

Grazie grazie grazie e auguri per il Santo Natale e per questo nuovo anno.

Per informazioni e aggiornamenti sul progetto potete scrivere a umanitanuova.italia@gmail.com

I contributi possono essere versati su un apposito C/C del Movimento dei Focolari con la causale ACCOGLIENZA AFGHANISTAN:

CONTO CORRENTE su BANCA ETICA intestato a P.A.M.O.M:
IBAN IT13K0501803200000016932816
CAUSALE versamenti: ACCOGLIENZA AFGHANISTAN

ALTRI ARTICOLI APPARSI SUL NOSTRO SITO:

https://www.focolaritalia.it/2021/09/06/focolari-al-lavoro-per-accogliere-i-profughi-afghani/

https://www.focolaritalia.it/2021/08/31/afghanistan-guerra-e-diritti-umani-sostegno-ai-profughi/




Papa Francesco scrive agli sposi: non dimenticate che il perdono risana ogni ferita.

Siamo ancora nello “stupore e contemplazione della nascita di Gesù bambino” e il Papa, il 26 dicembre 2021, giornata dedicata alla Sacra Famiglia, raggiunge ogni casa con questa lettera dedicata agli sposi in occasione dell’anno “famiglia amoris laetitia“. Possiamo gustare un distillato dell’amore del Papa per tutte le famiglie del mondo, un abbraccio universale a tutti gli sposi, i figli, i fidanzati, i nonni a famiglie in cammino, nella tempesta.
Con poche pennellate sapienti ritroviamo l’essenza dell’Amoris Laetitia e della Fratelli Tutti, ricondotte alla realtà di questo tempo ancora complesso e carico di timori per il futuro, per aiutarci a guardare in alto ed essere segno di speranza in cammino con le famiglie che abbiamo accanto.

Rosalba e Andrea Ponta

«Cari sposi e spose di tutto il mondo!

In occasione dell’Anno “Famiglia Amoris laetitia”, mi rivolgo a voi per esprimervi tutto il mio affetto e la mia vicinanza in questo tempo così speciale che stiamo vivendo. Sempre ho tenuto presenti le famiglie nelle mie preghiere, ma ancora di più durante la pandemia, che ha messo tutti a dura prova, specialmente i più vulnerabili. Il momento che stiamo attraversando mi porta ad accostarmi con umiltà, affetto e accoglienza ad ogni persona, ad ogni coppia di sposi e ad ogni famiglia nelle situazioni che ciascuno sta sperimentando.

[…]

Cari sposi, sappiate che i vostri figli – e specialmente i più giovani – vi osservano con attenzione e cercano in voi la testimonianza di un amore forte e affidabile. «Quanto è importante, per i giovani, vedere con i propri occhi l’amore di Cristo vivo e presente nell’amore degli sposi, che testimoniano con la loro vita concreta che l’amore per sempre è possibile!». [1] I figli sono un dono, sempre, cambiano la storia di ogni famiglia. Sono assetati di amore, di riconoscenza, di stima e di fiducia. La paternità e la maternità vi chiamano a essere generativi per dare ai vostri figli la gioia di scoprirsi figli di Dio, figli di un Padre che fin dal primo istante li ha amati teneramente e li prende per mano ogni giorno. Questa scoperta può dare ai vostri figli la fede e la capacità di confidare in Dio.

Certo, educare i figli non è per niente facile. Ma non dimentichiamo che anche loro ci educano. Il primo ambiente educativo rimane sempre la famiglia, nei piccoli gesti che sono più eloquenti delle parole. Educare è anzitutto accompagnare i processi di crescita, essere presenti in tanti modi, così che i figli possano contare sui genitori in ogni momento. L’educatore è una persona che “genera” in senso spirituale e, soprattutto, che “si mette in gioco” ponendosi in relazione. Come padri e madri è importante relazionarsi con i figli a partire da un’autorità ottenuta giorno per giorno. Essi hanno bisogno di una sicurezza che li aiuti a sperimentare la fiducia in voi, nella bellezza della loro vita, nella certezza di non essere mai soli, accada quel che accada.

D’altra parte, come ho già avuto modo di osservare, la coscienza dell’identità e della missione dei laici nella Chiesa e nella società è cresciuta. Avete la missione di trasformare la società con la vostra presenza nel mondo del lavoro e di fare in modo che si tenga conto dei bisogni delle famiglie.

[…]

La rottura di una relazione coniugale genera molta sofferenza per il venir meno di tante aspettative; la mancanza di comprensione provoca discussioni e ferite non facili da superare. Nemmeno ai figli è risparmiato il dolore di vedere che i loro genitori non stanno più insieme. Anche in questi casi, non smettete di cercare aiuto affinché i conflitti possano essere in qualche modo superati e non provochino ulteriori sofferenze tra voi e ai vostri figli. Il Signore Gesù, nella sua misericordia infinita, vi ispirerà il modo di andare avanti in mezzo a tante difficoltà e dispiaceri. Non tralasciate di invocarlo e di cercare in Lui un rifugio, una luce per il cammino, e nella comunità una «casa paterna dove c’è posto per ciascuno con la sua vita faticosa» (Esort. ap. Evangelii gaudium, 47).

Non dimenticate che il perdono risana ogni ferita. Perdonarsi a vicenda è il risultato di una decisione interiore che matura nella preghiera, nella relazione con Dio, è un dono che sgorga dalla grazia con cui Cristo riempie la coppia quando lo si lascia agire, quando ci si rivolge a Lui. Cristo “abita” nel vostro matrimonio e aspetta che gli apriate i vostri cuori per potervi sostenere con la potenza del suo amore, come i discepoli nella barca. Il nostro amore umano è debole, ha bisogno della forza dell’amore fedele di Gesù. Con Lui potete davvero costruire la «casa sulla roccia» (Mt 7,24) ».

[…]

Leggi il testo integrale della lettera agli sposi

 




Natale solidale: panettoni per Rebibbia

Il periodo delle festività natalizie è quello più difficile da affrontare per chi è separato dalle proprie famiglie, soprattutto per quanti vivono in stato di detenzione e isolamento. Per i tanti “soli” è importante che in queste giornate, così frenetiche per gli acquisti, le luci e le organizzazioni delle feste con i propri cari che qualcuno si ricordi di loro, come ha sottolineato anche per questo Natale Papa Francesco: «Prendiamo un impegno concreto, anche piccolo, che si adatti alla nostra situazione di vita, e portiamolo avanti per prepararci a questo Natale. Ad esempio: posso telefonare a quella persona sola, visitare quell’anziano o quel malato, fare qualcosa per servire un povero, un bisognoso».

Anche quest’anno gli appartenenti al coro del Centro internazionale dei Focolari, più di trenta persone provenienti da diverse nazioni, insieme a quattro parrocchie di Grottaferrata e Marino, hanno  promosso la raccolta dei panettoni per gli amici detenuti all’interno del carcere di Rebibbia e per le loro famiglie.

In questi anni si era creato un bel rapporto con Don Roberto Guarnieri, sacerdote cappellano del carcere romano, recentemente arrivato alla Casa del Padre e conosciuto già nel 2012. Don Roberto apprezzava molto la partecipazione del coro ad alcune liturgie che si tengono all’interno del carcere, un impegno molto sentito che donava solennità e una profondità particolare alle celebrazioni e amava ricambiare questa visita recandosi al Centro Internazionale dei Focolari per alcuni momenti di condivisione conviviale e di preghiera.

Questa iniziativa è nata da una richiesta proprio di Don Roberto e di Alfonso Di Nicola, un focolarino che abita a Rocca di Papa che ha promosso il progetto “Sempre persona” e che da più di vent’anni si reca a Rebibbia come socio V.I.C. (Volontari In Carcere art.17), svolgendo il compito di volontario.

Don Marco, il nuovo Cappellano di Rebibbia, ha accolto con entusiasmo la proposta di proseguire questa collaborazione e così, domenica 19 dicembre 2021, c’è stata la consegna di 450 panettoni. È stato bello constatare la generosità con cui le persone hanno risposto alla richiesta di fare arrivare un gesto d’amore concreto ai fratelli in carcere, una vera e propria gara di solidarietà che si è creata nel territorio. 

Don Marco ha ringraziato del gesto concreto sia personalmente che attraverso un bellissimo messaggio: “Amici Focolarini di Rocca di Papa, la nostra riconoscenza nei vostri confronti è seconda solo a quella a don Roberto  che ci ha donato numerosi “angeli” sostenitori dei nostri amici in carcere. Non potete immaginare la gioia dei tanti detenuti che in prossimità del S. Natale riceveranno un segno di affetto e rispetto, semplice ma gustoso e abbondante, come quello che avete voluto farci pervenire ieri sera. Confido di poter contare anche in futuro sul vostro sostegno al nostro servizio in carcere, che proseguiamo con convinzione, nella memoria di quanto fatto per 30 anni da d. Roberto che, siamo certi, ci accompagna col suo sorriso dal cielo”.

Patrizia Mazzola




Per una Chiesa sinodale. Mons. Piero Coda

PER UNA CHIESA SINODALE: PARTECIPAZIONE—COMUNIONE—MISSIONE

Intervento di: Mons. Piero Coda (Segretario Generale della Commissione Teologica Internazionale)

Moderaratrice: Maddalena Pievaioli (Segretaria della Consulta Nazionale delle Aggregazioni Laicali)

Proposta formativa della CNAL in preparazione del Sinodo della Chiesa Universale

PER GENTILE CONCESSIONE DELLA CNAL

Per info: cnal@chiesacattolica.it

Pagina Facebook: https://www.facebook.com/Consulta-Naz…

Il secondo appuntamento sarà giovedì 27 gennaio, sempre dalle ore 19.00 alle 20.30 con il Card. Mario Grech, l’ultimo a febbraio in data da concordare con Mons. Stefano Russo.

 




Gli Auguri di Buon Natale dalla Cooperativa Loppiano Prima

Abbiamo rivolto ai nostri amici della Cooperativa di Loppiano, questa domanda.

Si avvicina il Natale: che augurio volete fare a tutti, Soci e non?

L’esserci sentiti e visti, anche solo in via telematica, con tanti di voi è stata una gioia!

Avete accolto quanto vi comunicavano con prontezza e generosità.

Abbiamo vissuto la Parola: «Chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto. Perché chiunque chiede riceve, e chi cerca trova, e a chi bussa sarà aperto» (Mt 7, 7-8) che ci ha spinto a chiedere ed a credere nell’Amore che opera sempre.

C’è stata la risposta alla raccolta fondi che continua e, tanti sono gli ordini arrivati alla Fattoria 4.0 . . .nel frattempo Fattoria ha imbottigliato un ottimo Rosé frizzante “Alma” pronto per l’acquisto.

Abbiamo sperimentato la misura pigiata scossa e traboccante del Vangelo.

In questo tempo in cui la Chiesa ci invita alla sinodalità, alla partecipazione, sentiamo importante essere in un dialogo continuo con ciascuno di voi per poter essere espressione di persone che con armonia e diversità si identificano in un corpo che esprime la comunione.

Dio Amore, che si fa uomo, ci porti a vivere un Natale pieno di gratitudine per quanto ricevuto e ci dia una spinta per essere sempre più rivestiti della Sua Parola.

Tantissimi auguri di buone feste!

Il cda della cooperativa Loppiano Prima

https://www.madeinloppiano.com/it/fattoria-loppiano/

UNA CANTINA PER CRESCERE E LA FIDUCIA NELLE DONAZIONI




Come uscire dall’oppressione

In poltrona, inerte, ero così giù di morale che non rispondevo alle chiamate. Intanto i coinquilini del piano di sotto, come al solito, stavano litigando. Altre volte avevo cambiato stanza per non sentirli. Ma stavolta mi sentii spinta a fare qualcosa e ricordando che in quel- la famiglia c’era stato un anniversario, presi una bottiglia di vino ricevuta in regalo e in vestaglia com’ero andai a bussare da loro.

Sorpresa, momenti di incertezza, poi mi invitarono a prendere un caffè. Non ricordo cosa ci dicemmo, ma nella gran voglia di parlare che m’era venuta arrivammo alle risate. Di nuovo a casa, mi sentivo diversa: dov’era la tristezza? Mi sentivo “abitata” dal bene

(Tratto da Il Vangelo del giorno, Città Nuova, anno VII, n. 6, novembre-dicembre 2021)

 




Saper cercare l’unità nella diversità

Alcune esperienze vissute durante il Sinodo della Diocesi di Bolzano-Bressanone.

[ . . .]

In dialogo fino a giungere all’unanimità

Ero anche coordinatore di una commissione di sedici membri che si occupava della pastorale vocazionale. Il lavoro è durato cinque mesi, con molto impegno per formulare e discutere i “provvedimenti”. Ci siamo presi tanto tempo, senza fretta, affinché ognuno potesse dire la sua opinione e soprattutto abbiamo cercato di arrivare assieme a testi che andassero bene per tutti i membri della commissione. Risultato: dei 27 provvedimenti preparati dai vari sottogruppi della commissione solo tre sono stati accantonati, perché il loro contenuto sembrava non rilevante. Tutti gli altri, non di rado dopo un ampio dialogo fra di noi e ripetute correzioni del testo, sono stati accettati all’unanimità e poi proposti al Sinodo. Il raggiungimento dell’unanimità mi è parso un miracolo. Nelle successive riunioni plenarie, tanti di questi provvedimenti sono stati accettati anche dal Sinodo, alcuni con qualche modifica.

[ . . .]

Alcuni spunti utili per vivere un Sinodo diocesano alla luce dell’esperienza fatta nella diocesi di Bolzano-Bressanone.

  • Premessa
  • Siamo chiamati da Dio a portare l’unità nella Chiesa
  • Amare tutti senza distinzione
  • Affrontare le difficoltà e accettarle, per superare ogni ostacolo e disunità
  • Per un dialogo fruttuoso
  • Ascoltare fino in fondo
  • Cercare e sottolineare il positivo nelle idee degli altri
  • Esporre il proprio pensiero. Prepararsi possibilmente per iscritto, soprattutto se si trattadi tematiche scottanti, per riuscire a parlare con maggiore oggettività
  • Essere espressione viva di una spiritualità sinodale
  • Incontrarsi con altri per confrontarsi sulle tematiche
  • Preparare insieme – e confrontare con altri – contributi da proporre
  • Contenuti
  • Approfondire, studiare bene le tematiche

Leggi tutto su Ekklesía – trimestrale: Chiesa sinodale: come?




L’unico che non tradisce

Incredibilmente, un amico di vecchia data aveva su di me e sulla mia famiglia espresso un giudizio causa di incomprensioni nel giro degli altri amici. Non mi davo pace, non ci dormivo la notte. Un giorno, durante la messa, venne letto il versetto di un salmo: «Sei tu, Signore, l’unico mio bene».

Per giorni ci pensai e lentamente si fece strada in me una fede nuova in Dio, l’unico che non tradisce. Quella frase, che aveva avuto su di me l’effetto di un ritiro spirituale, mi aiuta in tanti situazioni. Si presenta qualche contrarietà? «Sei tu, Signore, l’unico mio bene». Vorrei che questa scoperta passasse ai miei figli come legge della vita, come strada di libertà.

(Tratto da Il Vangelo del giorno, Città Nuova, anno VII, n. 6, novembre-dicembre 2021)

 




Durante un viaggio

Un lungo viaggio in auto è l’occasione per parlare dei nostri figli. Con rammarico però scopriamo di avere idee contrastanti, rimanendo ciascuno rigido sulle sue posizioni. Cambiamo discorso, ma qualsiasi argomento affrontiamo non ci troviamo d’accordo. Così ci rassegniamo a tacere. Nel silenzio pesante che s’è creato provo un acuto dolore: dopo anni di matrimonio mi sembra di trovarmi accanto uno sconosciuto.

Poi mi attraversa la mente: «Tu vuoi imporre il tuo pensiero perché sei sicura di essere nel giusto, fingi di ascoltare tuo marito. Non ti sforzi per niente di capire le sue ragioni». Lo guardo di sfuggita e lo vedo assorto. Indovino in lui i mei stessi pensieri.

Pian piano ricominciamo a parlare, riconosciamo ciascuno i propri limiti. Ascoltandoci a vicenda, il muro che si era creato fra di noi si sbriciola. Il nostro amore si alimenta e si rinnova nel rapporto personale con Dio e questo riempirà le lacune e i difetti. Quando riprendiamo gli argomenti che prima sembravano dividerci scaturiscono soluzioni impreviste che ci soddisfano entrambi

(Tratto da Il Vangelo del giorno, Città Nuova, anno VII, n. 6, novembre-dicembre 2021)




Giovani consacrati in comunione

«Sentiamo la sfida di scoprire e trasmettere la mistica di vivere insieme, di mescolarci, di incontrarci, di prenderci in braccio, di appoggiarci”» (Evangeli Gaudium, 87)

Secondo appuntamento di “SANTI INSIEME”, mercoledì 29 dicembre 2021 dalle ore 20.30 alle 22.00, per crescere in un cammino di comunione tra giovani consacrate e consacrati, uniti da quest’esperienza dal sapore ecclesiale: la comunione tra i diversi carismi, vissuta alla luce della spiritualità dell’unità.

Si tratta di occasioni per condividere esperienze vissute e costruire ponti di fraternità, formandosi insieme al vangelo illuminato attraverso ogni carisma.

Questo invito è rivolto in modo particolare a tutti i giovani consacrati e consacrate, che stanno vivendo le prime tappe della formazione, (noviziato, juniorato), oppure a professe/i perpetue/i che stanno ultimando gli studi.

Indicazioni pratiche:

L’incontro sarà ONLINE utilizzando la piattaforma Zoom

La partecipazione è gratuita.

Iscrizione on-line entro il 26 Dicembre, compilando questo modulo: https://bit.ly/consacrati4-2021 gli iscritti riceveranno una mail di conferma con il link per il collegamento Zoom

Contatti:

Francesca – 333 4516 515 – francesca.fse@gmail.com

Fra Franz – 388 9047111 – santi.insieme@gmail.com

Prossimi appuntamenti:

  • 26 Febbraio 2022 – on line
  • 29 Aprile 2022 in collaborazione con il movimento C4U     

leggi il comunicato

 




Cammino sinodale adolescenti. La preghiera

 

La scheda è stata pensata per essere condivisa anche sui social.

Il Cammino sinodale non può lasciare ai margini i più giovani, anzi sono i primi a dover essere coinvolti in una Chiesa che oggi costruiamo anche in vista di un domani, dove loro saranno totalmente protagonisti.

Le schede sono a cura di Agostino Spolti (educatore – sociologo della comunicazione).

https://www.focolaritalia.it/2022/01/06/il-sinodo-un-popolo-che-cammina-insieme-proposta-formativa-per-i-ragazzi/

PIANO DI PUBBLICAZIONE

  • INTRODUZIONE
  • PREGHIERA
  • SFIDA

1 – COMUNIONE

2 – COMUNITA’

3 – PARTECIPAZIONE

4 – ASCOLTO

5 – MISSIONE

6 – CREARE

 




Cammino sinodale adolescenti. Introduzione

La scheda è stata pensata per essere condivisa anche sui social

Iniziamo su questo nostro sito la pubblicazione di alcune schede (scaricabili) sul cammino sinodale, rivolte in particolare agli adolescenti. Questa prima scheda introduce i ragazzi nella parola Sinodo, con il suo significato di “camminare insieme” che li accompagnerà nelle varie tappe, condotti dai due simpatici personaggi TEO & KERY. Il Cammino sinodale non può lasciare ai margini i più giovani, anzi sono i primi a dover essere coinvolti in una Chiesa che oggi costruiamo anche in vista di un domani, dove loro saranno totalmente protagonisti.

Le schede sono a cura di Agostino Spolti (educatore – sociologo della comunicazione).

La scheda è stata pensata per essere condivisa anche sui social.

https://www.focolaritalia.it/2022/01/06/il-sinodo-un-popolo-che-cammina-insieme-proposta-formativa-per-i-ragazzi/

PIANO DI PUBBLICAZIONE

  • INTRODUZIONE
  • PREGHIERA
  • SFIDA

1 – COMUNIONE

2 – COMUNITA’

3 – PARTECIPAZIONE

4 – ASCOLTO

5 – MISSIONE

6 – CREARE




Cultura del dare: due città per un progetto comune

Montopoli in Val d’Arno e Torella dei Lombardi. Due paesi distanti, uno in provincia di Pisa, l’altro in Provincia di Avellino, ma uniti in un progetto comune.

Tutto è cominciato 20 anni fa quando Raffaele di Lorenzo ha inviato una lettera ai suoi concittadini spronando l’avvio del sostegno a distanza tramite Azione Famiglie Nuove di 50 bambini della favela di Recife (Brasile). Un luogo allora assolutamente malsano e disagiato, dove i minori vivevano in uno stato di degrado, senza servizi e la garanzia della tutela dei loro diritti.

“Siamo partiti con circa 300 famiglie poi abbiamo coinvolto istituzioni e associazioni, – afferma Raffaele Di Lorenzo. – Non neghiamo che con il tempo, abbiamo avuto difficoltà a mantenere l’impegno preso, così ci siamo inventati lotterie, cene e iniziative per diffondere la cultura del dare. In poche persone non è possibile sorreggere questi progetti, si deve chiedere aiuto e sensibilizzare chiunque. Per i bambini nostro futuro, non possiamo fermarci.”

In tutti questi anni, Raffaele insieme alla Associazione Culturale Capannese (ASCA) di cui è Presidente e i comuni di Montopoli e di Torella non si sono mai fermati, sono andati avanti nonostante le sfide e le difficoltà per mantenere l’impegno nella cooperazione e questi bambini sono ormai giovani con un futuro, anche grazie al loro contributo.  Oggi la favela è la comunità dell’Isola di Santa Terezinha dove la popolazione usufruisce di illuminazione, strade, fognature, un centro medico ed centro educativo dell’AACA.  (clicca qui per conoscere IL PROGETTO SAD)

In segno di riconoscimento per questa collaborazione l’Associazione Azione Famiglie Nuove, sabato 20 novembre ha conferito una pergamena di ringraziamento ed elogio all’amministrazione comunale di Montopoli in Val d’ Arno e Torella dei Lombardi. L’evento a cui anche la stampa locale ha dato visibilità (clicca qui) si è inserito nell’ambito della 16ma edizione del Premio Letterario Renato Fucini , tenutasi presso il Cinema Teatro Nuovo Don Terreni a Montopoli in Val d’Arno. Gli elaborati artistici (poesie e racconti) sono stati raccolti in un’antologia che può essere acquistata sempre a sostegno dei bambini dell’Isola di Santa Terezinha.

La “cultura del dare” in antitesi con la “cultura dell’avere” e dello scarto fondandosi sulla realtà della comunione, non è assistenzialismo, ma si apre all’altro nel rispetto della sua dignità e lo considera capace di dare a sua volta, all’insegna della reciprocità. Ne è vitale testimonianza la diretta con i bambini e lo staff del progetto dell’ Isola Santa Terezinha in Brasile. Uno dei momenti più toccanti della serata, durante la quale Lenira (segretaria) Jose Claudio (coordinatore) e Maria Jose (Presidente) dell’AACA, partner locale di Azione Famiglie Nuove, hanno espresso  la loro riconoscenza e il sincero legame di fratellanza costruito nel tempo. D’altra parte il coro di chi ha preso parte all’iniziativa in questi anni comunica una pari gratitudine per l’arricchimento scaturito con questa esperienza di valore.

“La nostra collaborazione è nata come un semplice lavoro, come ne capitano molti. Ci era stato chiesto di realizzare degli Attestati di partecipazione per il Concorso Letterario.– Racconta Manuela titolare dell’azienda del Rag. Marinai & C. S.A.S. – Da lì, anno dopo anno evento dopo evento, è cresciuto il rapporto di stima e amicizia con i membri dell’Associazione portandoci a contribuire con convinzione alle attività per aiutare, nel nostro piccolo, agli alti scopi che l’Associazione stessa si pone”.

“Bisogna essere proattivi e non dire va tutto male e poi non fare niente per cambiare. Quando si fa qualcosa col cuore avrà sempre un ritorno positivo”.  – Afferma Francesca Frediani della Fattoria Varramista di Castelbosco (Montopoli) che collabora nell’offrire oggetti Premio come confezioni di vino della loro produzione e nel diffondere biglietti della lotteria.

Anche la Pescheria L’Era Glaciale e l’Alimentari Nencioni aderiscono al progetto, in particolare contribuiscono alla cena annuale che viene fatta sulla piazza principale di Capanne, a cui di solito partecipano centinaia di persone: “Noi offriamo gratuitamente la materia prima e siamo anche felicissimi di servire a tavola. Si può toccare con mano che le offerte vanno direttamente a buon fine, come testimoniano i numerosi contatti diretti con i bambini sostenuti”.

L’entusiasmo è contagioso. Chiunque si lascia coinvolgere diventa protagonista in questa azione collettiva. “La mia decisione di aderire non è tardata nemmeno un attimo, – afferma il Luogotenente Pio D’Addio in servizio presso la Stazione Carabinieri San Romano che aderisce al progetto sin dal 2000. – Ho sempre dato il mio modesto apporto per la bontà dell’operazione, la serietà delle persone con dati di fatto concreti, che chiunque può andare a verificare”.

Per Giacomo Martelli, presidente ACLI Regione Toscana, questa azione è un esempio di raccolta fondi in cui per grandissima parte sono devoluti in beneficenza. Viene ridistribuito benessere partendo dal basso: “L’impressione è che l’associazionismo di questo tipo sia un bene prezioso per la nostra società, per la nostra regione e per le comunità locali”.

Questo impegno di lungo periodo da parte dell’amministrazione comunale di Montopoli in val d’Arno per i bambini e le bambine del progetto di AFN in Brasile va al di là dei sindaci e coinvolge un’intera comunità:  “Questa iniziativa che ci coinvolge ormai da vent’anni non fa altro che rafforzare il nostro spirito di appartenenza e la nostra voglia di fare del bene, con sempre maggior impegno e dedizione. Per Montopoli e i montopolesi, la solidarietà non conosce confini. – Dichiara il sindaco, Giovanni Capecchi – Anche se dal Brasile ci dividono migliaia e migliaia di chilometri, non possiamo rinunciare alla chiamata di questi giovani alla ricerca di un futuro migliore in un ambiente complicato… La solidarietà tra cittadini e cittadine ha reso ancor più coesa la nostra comunità, continuamente impegnata nel non lasciare indietro nessuno”.

Un’esperienza davvero toccante assistere ai miracoli della trasformazione sulle persone e sulle comunità che compie la cultura del dare. “Vedere un paese intero coinvolto in un’esperienza di solidarietà così seriamente, afferma  Rosa Romano (Ufficio Sostegno a distanza AFN ), che insieme al Vicepresidente Francesco Mandalari e Lucy Pastana (AFN Firenze) erano presenti all’evento in rappresentanza dell’Associazione Azione Famiglie Nuove, ci fa capire quanto sia importante continuare ad operare quotidianamente con “umanità”, avendo sempre davanti il nostro obiettivo: la fraternità”.

Giovanna Pieroni




Focolari e migranti: l’esperienza della comunità di Trieste

“Il nostro obiettivo è far trovare loro l’affetto. Tanti mi dicono: ‘Sei come la mia mamma’, io rispondo che potrei essere anche la nonna! Diamo il calore della famiglia a chi ha vissuto la sofferenza, non c’è nulla di più ammirevole”. Così racconta Giovanna Luglio che con altre amiche, dal settembre del 2015, sostengono i migranti nella zona del triestino. Sono un gruppo di circa 6 persona della comunità dei Focolari di Trieste, che hanno deciso di unirsi alla causa dopo la sollecitazione di papa Francesco ad aprire non solo i cuori, ma anche le strutture. Tante le donazioni che arrivano alla comunità per chi viene accolto. Tra i nuovi progetti: collaborare con una struttura della Caritas per le ragazze madri.

La loro esperienza inizia grazie alla Caritas di Trieste, che affida loro un servizio presso la “Casa di Accoglienza Teresiano”. Qui vengono ospitati circa un’ottantina di profughi provenienti dal Pakistan, Afghanistan, Egitto, Camerun, Nigeria, Kosovo, Croazia, Romania…

Alcune persone, come quelle di etnia rom, in genere si fermano per poco tempo, ma vengono aiutate al pari degli altri. La struttura ha un piano in cui risiedevano solo famiglie. È qui che il gruppo inizia a dare il proprio contributo un giorno ogni settimana, stando con i bambini nel doposcuola, tenendo corsi di italiano per i genitori e attività ricreative.

Nel marzo del 2020 la casa viene chiusa per il Covid a tutti gli esterni, tranne che agli operatori della Caritas. Le famiglie vengono dislocate in altre strutture e la casa viene poi adibita solo all’accoglienza di profughi uomini. “Il nostro impegno però è continuato,- spiega Giovanna – ritrovandoci all’aperto, spesso al giardino pubblico di Trieste. Molti rapporti si sono mantenuti, alcuni anche evoluti in amicizia e reciprocità. Ora sono le famiglie, integrate nel tessuto sociale di Trieste, a chiamarci”.

Giovanna racconta di una donna di 34 anni originaria del Kosovo, con 5 figli: “L’abbiamo accompagnata in ospedale quando doveva partorire. È stata una delle prime famiglie che abbiamo conosciuto”. Questa ragazza era un’adolescente durante la guerra nei Balcani. Ha vissuto episodi spiacevoli, il padre ha subito persecuzioni così sono fuggiti in Italia. Lei, confidandosi con le sue nuove amiche, ha raccontato di aver scoperto che in classe dei figli ci fossero bambini di origine serba. Era rigida nei confronti di quelle famiglie, ma poi con il tempo le ha conosciute e si è trovata bene. Non ha avuto più remore verso di loro. Questo episodio fa riflettere su quanto sia possibile una convivenza pacifica. Ci sono però situazioni in cui il processo di integrazione fa difficoltà. A volte i giovani vogliono ritornare nel loro paese d’origine, altre volte le famiglie partono per l’estero senza preavviso. Un episodio spiacevole è avvenuto quando la comunità, dopo aver deciso di sostenere un nucleo famigliare attraverso l’Associazione Famiglie Nuove, ha trovato l’appartamento per la famiglia solo al quinto tentativo perché i proprietari, vedendo che erano di colore, si tiravano indietro”.

Tanti gli episodi che Giovanna e le amiche rivivono con gioia, molti più di quelli negativi. Ad esempio i doni che consegnano ai bambini durante la festa di San Nicolò, o le torte del Teresiano per i compleanni. Ancora il primo maggio, dedicato a delle gite. Altro momento di aggregazione è la giornata dei poveri, istituita da papa Francesco e rinominata dalla comunità “festa dell’amicizia” o “castagnata”, perché cade in pieno autunno. “Abbiamo sempre organizzato un pranzo di 80 persone circa… Riscuote molta partecipazione, è un momento di unità e vicinanza”, spiega Giovanna con un sorriso.

Miriana Dante

 




Un ponte per il Libano e Progetti AMU (Associazione Mondo Unito) AFN (Azione Famiglie Nuove)

Da una piccola idea di condivisione – inviare farmaci per i malati cronici – è nata una catena di solidarietà che ha coinvolto numerose associazioni in Italia e in Libano. Le testimonianze dei protagonisti.

Elisabetta Mei, docente, coordinatrice del progetto Un ponte per il Libano

“Conosco Danièle Richa dal 1999, quando la ospitai per un anno a Firenze. È diventata parte della mia famiglia e spesso, negli anni successivi, è venuta a trovarmi. La nostra è un’amicizia che mi ha permesso di conoscere le bellezze del popolo libanese, così come le sue contraddizioni. Ho sofferto con lei per le problematiche politiche ed economiche, e poi è arrivata la pandemia ad aggravare tutto. Un giorno le chiedo, come ad una sorella: “Se fosse possibile inviarti qualcosa, cosa desidereresti?”. Dopo una profonda riflessione risponde che la cosa più utile sono le medicine. I medicinali infatti scarseggiano, persino il paracetamolo, ma spedirli, al pari di qualsiasi altra cosa, è molto difficile; possono esserci delle complicazioni alla frontiera, non è sicuro che i pacchi raggiungano effettivamente i destinatari. Danièle mi manda una lista di medicinali e da lì comincia un passaparola: farmacie, medici, conoscenti. Siamo ormai pronti all’acquisto dei farmaci, quando il 4 agosto 2020 scoppia il deposito del porto di Beirut. Impossibile inviare i medicinali. Procediamo a piccole dosi, in valigia, secondo il limite consentito dalla legge per singoli viaggi. La rete si amplia, il lavoro diventa più organizzato e strutturato. Fino al luglio 2021 quando abbiamo organizzato un incontro on line tra chi stava aiutando in Italia e i referenti delle associazioni che fino a quel momento avevano ricevuto e distribuito le medicine in Libano. Viene spontanea l’idea di costruire un vero e proprio ponte tra Italia e Libano costituito da due reti, una italiana ed una libanese, connesse da un gruppo di raccordo costituito da persone di entrambe le reti. Adesso siamo in attesa del via libera per il decollo di un container con un grande carico”.

Osvaldo Garcia, Responsabile Ufficio Progetti e Sviluppo Sociale del Vicariato Apostolico di Beirut

“La pesante carenza di medicinali, aggravata sempre di più dalla crisi politica, economica e finanziaria del nostro Paese, ha costretto molte persone, affette da malattie croniche, ad abbandonare le cure. Dalla condivisione di questo dolore con alcuni di loro è nata la prima scintilla. Potrei dire, è nato tutto. Alcuni amici dall’Italia avevano iniziato a sostenerci con piccole quantità di farmaci, approfittando di qualche volo per il Libano. Poi grazie ad un incontro on line con questi amici italiani, a luglio, è nata l’idea di costruire una vera e propria rete di solidarietà. Sono in gioco sia le associazioni che qui a Beirut si occupano di sostegno a pazienti cronici (Aventure de la Charité (ADLC), LIBan-AMItié/Libami, Epsilon, Barbara Nassar for Cancer Patient Support, IRAP, Vicariat Apostolique-Social Service), sia gruppi di volontari che hanno iniziato a censire nei quartieri i bisogni dei pazienti fragili e più poveri, assumendo la responsabilità della ricognizione dei bisogni e della distribuzione dei farmaci raccolti. Abbiamo creato allora un gruppo permanente whatsapp, una rete con l’Italia, chiamata “Un ponte per il Libano” ed una in Libano, la rete “Fraternité” nella quale, abbattendo differenze confessionali e sociali, abbiamo iniziato a mettere in comunione sia bisogni, sempre crescenti, che risorse. Oggi i gruppi sono otto ed altri se ne vanno aggiungendo”

Luigi Triggiano, medico di famiglia, già coordinatore del progetto della Regione Toscana di sviluppo delle cure primarie in Libano.

“Il grido di dolore dei nostri amici libanesi e la risposta solidale che stavano costruendo sui loro territori ci hanno fortemente motivato nel tentativo di dare una risposta efficiente ed appropriata ai loro bisogni. La rete costituita inizialmente da tre regioni, si è arricchita ulteriormente dopo l’appello del Vicario Apostólico di Beirut Mons. Cesar Essayan per la richiesta di farmaci e latte. Oggi sono 12 le regioni coinvolte con una rete crescente di volontari (singoli cittadini, medici, farmacisti, banchi del farmaco ecc..). L’appello ha generato e intensificato i rapporti tra la fondazione Giovanni Paolo II e il Movimento dei Focolari, alla cui operatività si è aggiunta la disponibilità solidale dell’UNIFIL (United Nations Interim Force in Lebanon) per il trasporto aereo e di altre agenzie. Tre sono le aspettative che accompagnano il progetto, operativo lato Focolari attraverso l’APS “Nuove vie per un Mondo Unito”: la prima è che la solidarietà di tanti cittadini italiani possa permettere l’invio di maggiori quantitativi di latte in polvere e medicinali per garantire la continuità delle cure e recare così un po’ di sollievo e speranza. La seconda è che, con l’aiuto solidale di tanti fratelli, le risposte, seppur piccole, alle ferite profonde che affliggono il popolo libanese facciano crescere una coscienza civica e comunitaria solidale, che concorra ad una rinascita politica, economica e sociale del Paese. Infine, che la solidarietà diffusa e consapevole che si sviluppa dal basso tra i cittadini di paesi diversi, costituisca un esempio ed una spinta per i vari governi, a partire dalla Unione Europea, a rivedere responsabilmente le regole della cooperazione e quelle economiche che caratterizzano le relazioni tra i popoli ed i governi”.

Soggetto accreditato dal Movimento dei Focolari Italia :

ASS.NE NUOVE VIE PER UN MONDO UNITO APS
Via Carlo Spinola 18 – 00154 Roma, tel 06/5110354
IBAN : IT42X0501803200000017108218
Causale : donazione progetto Un ponte per il Libano
Se si desidera la ricevuta, per la detrazione fiscale, nel bonifico indicare il proprio Codice Fiscale ed inviare la richiesta all’email: nuoveviemondounito@gmail.com

Vedi articolo su Città Nuova: https://www.cittanuova.it/dallitalia-un-ponte-libano/?ms=001&se=013

Vedi articolo su Loppiano.it: https://www.loppiano.it/2021/12/03/un-ponte-di-farmaci-per-il-libano/

Articolo AGENSIR del 15 dicembre 2021


 

ll progetto Un ponte per il Libano, nato in maniera spontanea e diventato operativo attraverso una rete di cittadini attivi, si aggiunge a quanto il Movimento dei Focolari sta operando in Libano attraverso AMU e AFN.

Nel 2020/2021, in seguito allo scoppio della bomba nel porto di Beirut, grazie alla generosità di tanti, AMU (Associazione Azione Per Un Mondo Unito – Onlus) e AFN (Associazione Azione Per Famiglie Nuove Onlus) hanno potuto aiutare 68 famiglie a rientrare nelle proprie abitazioni e luoghi di lavoro sinistrati dall’esplosione e sostenere le famiglie del centro per bambini audiolesi IRAP. Al seguente indirizzo potete trovare informazioni, immagini, aggiornamenti e le esperienze di chi ha partecipato a questo primo intervento concluso: https://www.amu-it.eu/progetti-int/emergenza-libano/

Attualmente è in corso un secondo intervento a sostegno di:

  • 900 famiglie che ricevono ogni due mesi una cassa di prodotti alimentari ed una cassa di prodotti per l’igiene personale, per un anno intero;
  • 250 alunni di una scuola rurale gratuita, alla periferia di Beirut, che ricevono un kit di materiale didattico per l’anno scolastico.Al seguente indirizzo potete trovare informazioni, immagini, aggiornamenti ed esperienze periodicamente aggiornate, su questo secondo intervento in corso: https://www.amu-it.eu/progetti-int/emergenza-libano-2022/ Per questi interventi sono stati raccolti e stanziati circa 400.000 euro.

 

Mentre la situazione economica e politica in Libano è sempre più difficile e secondo le Nazioni Unite almeno tre quarti della popolazione libanese vive sotto la soglia di povertà, Nicole Helou (referente del progetto Sostegno a Distanza di AFN in Libano) e Maricris Devrel (sua collaboratrice), durante un collegamento in diretta con il Libano nell’ambito di un evento on line organizzato l’11 dicembre 2021 da Focolari Italia, il Movimento Famiglie Nuove e Azione Famiglie Nuove, raccontano la realtà di questo momento e le necessità della popolazione.

Manca la corrente, i medicinali non si trovano, i trasporti sono molto costosi e tanti bambini non vanno a scuola per questo motivo. Un pieno di benzina corrisponde a più della metà di uno stipendio. Poi l’altra metà va per il generatore. Noi a volte ci chiediamo come fa la gente a vivere!”

Il progetto SAD Libano di AFN comprende varie realtà: la “Maison Notre Dame” una casa che da 30 anni accoglie i bisogni del quartiere Ain nella periferia di Beirut; l’ asilo nido “Petit Jardin” per i più piccoli, il Club dei giovani; il Centro Medico sociale e l’Atelier “Ayadina” dove si svolgono anche corsi di formazione per le giovani donne di cucito e ricamo. Si sostengono numerose famiglie, alcune delle quali sono veramente molto povere. C’è chi non può mandare i figli a scuola perché il pulmino è costoso. Chi  non riesce a trovare la cura per suo marito che è molto malato. Chi ha contratto il Covid e presenta conseguenze importanti. Chi ancora  ha cercato di fuggire clandestinamente con la sua famiglia. “Quello che cerchiamo di fare e abbiamo fatto sempre sin dall’inizio è essere per il quartiere un punto di riferimento.  – Afferma Maricris – Appena bussano alla porta di Ayadina per chiedere aiuto, apriamo sempre la porta non solo dell’Atelier ma anche quella  del cuore per accogliere tutti quelli che sono in necessità”.

Siamo alle porte dell’inverno e per una famiglia poter riscaldarsi, è quasi impossibile poiché il costo della nafta è aumentato tantissimo, continua a raccontare Maricris.  “Molte persone hanno cominciato ad abbattere alberi per riscaldarsi con la legna. Certo la cosa principale è dare da mangiare! Ma c’è tanta solidarietà tra famiglie. Alcune di loro hanno cominciato a coltivare qualcosa, altre aiutano chi è nel bisogno. Grazie agli aiuti che ci arrivano da AFN riusciamo a sovvenire a questi bisogni principali. Altre ong danno pacchi alimentari comprensivi di alimenti base, come la pasta, il riso, i ceci, le lenticchie che sono diventati carissimi. Noi vorremmo offrire alle famiglie soprattutto alimenti freschi come frutta, verdura, perché le vitamine sono necessarie, e poi latte, olio, pane, il timo e awarma (un concentrato di carne a lunga durata che si usa per condire per quanti non riescono più a comprare la carne). Abbiamo chiamato questo pacco: la cassetta della salute”.

Durante l’evento in collegamento con il Libano, si lancia l’iniziativa invitando tutte le persone desiderose di partecipare a sostenere 80 famiglie libanesi attraverso la donazione di una cassetta della salute dal costo di 44 euro. “L’idea è di aiutare più famiglie possibili in questo periodo dell’inverno che sta cominciando. La sfida è dare ai bambini e alle loro famiglie un’alimentazione più bilanciata”.  – Afferma  Giovanni Lucchese che con la moglie Miriam hanno coordinato e presentato l’evento. “Possiamo offrire un contributo anche minimo di 5 euro o in vista del Natale riuscire a metterci insieme e regalare una cassetta della salute a più famiglie. –  Continua Miriam – Siamo piccoli ma siamo tanti! E dunque anche il piccolo contributo è importante”.
L’azione rimarrà aperta per tutte le festività natalizie. Fino al 6 gennaio abbiamo la possibilità di donare per questa causa. Passaparola!

Giovanna Pieroni

DONA ORA attraverso il sito Clicca qui

Causale: Progetto SAD Libano Pacco Salute
zione per Famiglie Nuove ONLUS (AFN)
IBAN: IT 92 J 05018 03200 000016978561
Codice SWIFT/BIC: CCRTIT2T84A
presso Banca Etica – filiale 1 di Roma – Agenzia n. 04

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