Città Nuova Fest a Teramo

Aria di festa e di grande attesa fra i numerosi partecipanti al Città Nuova Fest, dai neonati di quattro mesi agli ultra settantenni,  che sabato 10 novembre hanno invaso l’aula magna del Convitto di Teramo e le aule limitrofe. Lo spirito forte che ispira il lavoro costante e al passo coi tempi di Città Nuova ha preso forma puntando l’attenzione verso le emozioni da cui oggi il vivere dell’uomo e delle relazioni è mosso più che mai.
 
Pur facendo un’analisi della situazione di crisi in cui viviamo, lo psicologo Ezio Aceti, con la sua caratteristica veemenza e passione, ha indicato nella stessa crisi la possibilità di crescita  e nelle emozioni energie da sfruttare per alimentare solide relazioni. Tanti gli spunti per approfondire la conoscenza dei nostri bambini e poterli così amare veramente. Uno sguardo ampio sulla società civile e religiosa, non sono mancate riflessioni sulle relazioni interpersonali della coppia e tra genitori e figli.
 
Una per tutte: “l’amore è sempre possibile”. Questa affermazione  ha sicuramente infuso in ciascuno una sensazione positiva di benessere ed una spinta ad approfondire il cammino intrapreso o comunque a ricominciare con fiducia. 
 
Una persona che ha collaborato per la realizzazione dei due laboratori dedicati ai bambini con Sara Fornaro, caporedattrice del giornalino BIG, e ai ragazzi con Mauro Di Girolamo, attore di Spazio 3, così ci scrive:
 
“È stata un’occasione per entrare con i ragazzi (circa 60) dentro le emozioni. Con i più  piccoli abbiamo “avvicinato ” la paura accartocciandola nel vero senso della parola e gettandola nell’omino mangiapaura; poi abbiamo guardato in faccia la rabbia chiamandola per nome e maltrattandola con una delle nostre scarpe gettate nella scatola delle cose che ci fanno arrabbiare… I più grandi hanno lavorato sulla gelosia proponendo una drammatizzazione con la quale si è cercato di imparare ad andare oltre. Un’occasione per comprendere insieme come siamo persone che vivono delle emozioni e occorre conoscerle per gestirle.”
La serata si è conclusa con la rappresentazione dei ragazzi offerta a tutti i presenti. 
Notevole l’interesse verso l’approfondimento di Città Nuova e riviste ad essa collegate come Big (Bambini in Gamba), Teens (la rivista fatta dai ragazzi e per i ragazzi), nell’ottica di continuare a dialogare.

All’uscita, diverse persone hanno voluto prendere una copia della rivista CN, di BIG ,Teens, lasciare un contatto per continuare il dialogo intrapreso.. Una serata diversa e molto positiva!

Gabriella Ceritano




“Buone Pratiche” di formazione dei laici nella Chiesa italiana

*Dalla Relazione a cura di Mons. Vito Angiuli, Vescovo di Ugento-S. Maria di Leuca e Presidente della Commissione episcopale per il laicato;  Prof.ssa Paola dal Toso, Segretaria della Consulta Nazionale delle Aggregazioni Laicali (Seminario di Studi che si è è tenuto nel Settembre del 2018 presso il Dicastero Laici, Famiglia, Vita ed a cui hanno partecipato i Presidenti delle Commissioni Episcopali per il Laicato di tutto il mondo ed anche alcuni Laici laddove ci sono Consulte o Uffici Pastorali per il Laicato. Per l’Italia ha partecipato Mons. Angiuli e Paola dal Toso Segretaria CNAL).

In sintonia con i pronunciamenti della Chiesa universale (1), i documenti della Chiesa italiana [2] sottolineano che la formazione dei fedeli laici ha come obiettivo fondamentale la scoperta sempre più chiara della propria vocazione e la disponibilità sempre più grande a viverla nel compimento della propria missione. La formazione dovrà caratterizzarsi in senso personale, integrale e permanente. Nello scoprire e nel vivere la propria vocazione e missione, i fedeli laici devono essere formati a quell’unità di cui è segnato il loro stesso essere di membri della Chiesa e di cittadini della società umana.

Entro questa sintesi di vita si situano i molteplici e coordinati aspetti della formazione integrale dei fedeli laici; spirituale, dottrinale, pastorale. Non c’è dubbio che la formazione spirituale debba occupare un posto privilegiato nella vita di ciascuno. Sempre più urgente si rivela oggi la formazione dottrinale dei fedeli laici, non solo per il naturale dinamismo di approfondimento della loro fede, ma anche per l’esigenza di «rendere ragione della speranza» che è in loro di fronte al mondo e ai suoi gravi e complessi problemi.

Nel contesto della formazione integrale e unitaria dei fedeli laici, è particolarmente significativa per la loro azione missionaria e apostolica la personale crescita nei valori umani. Ai fini d’una pastorale veramente incisiva ed efficace è da svilupparsi, anche mettendo in atto opportuni corsi o scuole apposite, la formazione dei formatori. Formare coloro che, a loro volta, dovranno essere impegnati nella formazione dei fedeli laici costituisce un’esigenza primaria per assicurare la formazione generale e capillare di tutti i fedeli laici.

Nell’opera formativa alcune convinzioni si rivelano particolarmente necessarie e feconde. La convinzione, anzitutto, che non si dà formazione vera ed efficace se ciascuno non si assume e non sviluppa da se stesso la responsabilità della formazione: questa, infatti, si configura essenzialmente come «auto-formazione». La convinzione, inoltre, che ognuno è il termine e insieme il principio della formazione. Più si è formati, più si sente l’esigenza di proseguire e approfondire la formazione e più ci si rende capaci di formare gli altri.

Non è stato semplice raccogliere e sintetizzare tutte le iniziative messe in atto da parte della Chiesa presente in Italia per la formazione dei laici, le svariate iniziative promosse dalle realtà locali sia a livello parrocchiale sia dalle aggregazioni laicali. Questo contributo cerca di individuare e illustrare le “buone pratiche”, le iniziative e i progetti promossi ed organizzati inerenti alla promozione e formazione continua dei fedeli laici. Non avanza alcuna pretesa di esaustività e di completezza soprattutto in riferimento alle 68 aggregazioni laicali riconosciute dalla Chiesa Italiana, che per lo più organizzano momenti e percorsi formativi per i propri associati, talora anche aperti ad altri partecipanti, ma in generale non sono fatti conoscere. Pertanto, l’attività formativa diffusa su tutto il territorio nazionale, è senz’altro molto più ampia di quella sintetizzata.

Facendo seguito alla richiesta di codesto Dicastero per i laici, la famiglia e la vita, diamo conto delle “buone pratiche” messe in atto dalla Chiesa italiana in questi anni postconciliari suddividendole in tre gruppi: a)“Buone Pratiche” degli Uffici nazionali della Conferenza episcopale italiana; b)“Buone Pratiche” delle Diocesi; c)“Buone Pratiche” delle Aggregazioni laicali.

[1]Cfr. Giovanni Paolo II, Christifideles laici, Esortazione apostolica post-sinodale, 30 dicembre 1988.
[2]Cfr. Commissione episcopale per l’apostolato dei laici, Criteri di ecclesialità dei gruppi, movimenti  associazioni, Nota pastorale 1981; Commissione Episcopale per la Cooperazione tra le Chiese I laici nella missione ad gentes e nella cooperazione tra i popoli, Nota Pastorale 1990; Commissione episcopale per il laicato, Le aggregazioni laicali nella Chiesa, Nota pastorale 1993; Commissione episcopale per il laicato, Fare di Cristo il cuore del mondo, Nota pastorale 2005.

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III. Movimento dei Focolari

Il Movimento Focolari di Italia pone particolare attenzione a “formare i formatori” a vari livelli e in vari ambiti, essenziale per rispondere ai bisogni di formazione umana, cristiana e spirituale dei membri del Movimento e delle persone con cui è condiviso il cammino nelle varie comunità cristiane locali e nei vari territori. Questo avviene puntando a formare laici che poi a loro volta si attivino nel locale per riproporre percorsi specifici di iniziazione cristiana, di formazione permanente, di dialogo inteso nel senso più ampio, teso cioè alla condivisione fattiva dei valori cristiani e umani più profondi per il raggiungimento del bene comune nei vari settori dell’agire umano.

Centro Evangelii Gaudium (CEG), inaugurato l’11 novembre 2016 e sorto dalla sinergia con l’Istituto Universitario Sophia e con le espressioni di impegno ecclesiale del Movimento dei Focolari, ancorato allo stile sinodale che la Chiesa oggi è chiamata a fare proprio, nel solco tracciato dal magistero del Concilio Vaticano II, intende dare slancio e contenuto alla conversione pastorale cui Papa Francesco con decisione richiama. Si propone come laboratorio permanente di formazione, studio e ricerca nell’ambito dell’ecclesiologia, della teologia pastorale e della missione, della teologia spirituale e della teologia dei carismi nella vita di una Chiesa chiamata allo slancio missionario. Alla luce degli impulsi spirituali provenienti dall’esortazione apostolica Evangelii Gaudium, e delle esperienze suscitati dal carisma dell’unità, si propone come luogo del pensare in dialogo e in presa diretta con le sfide pastorali a servizio di una Chiesa in uscita.

Corso per Operatori Pastorali (residenziale di 7 giorni + altri 3 giorni in autunno), rivolto ad operatori pastorali (sacerdoti e laici) operanti nelle Diocesi/Parrocchie italiane.

Anche per le famiglie l’obiettivo primario è quello della formazione specifica di coppie e famiglie che siano a loro volta attivatrici e formatrici nei vari ambiti legati alla vita e della spiritualità familiare. Il Movimento Famiglie Nuove promuove da decenni corsi di formazione per fidanzati, giovani coppie, coppie più mature, corsi di formazione alla genitorialità, corsi per l’affido e l’adozione, avvalendosi di Comitati scientifici, di uno staff qualificato e di materiali di formazione articolati e vari. A Loppiano ha sede la Scuola di formazione permanente Loreto, dove si alternano famiglie di varie nazionalità; è riconosciuta dal Pontificio Consiglio e da varie convenzioni a carattere regionale e nazionali. Recentemente si è data particolare attenzione all’approfondimento delle questioni morali ed etiche della spiritualità familiare, così come agli approfondimenti legati all’esortazione apostolica Amoris Laetitia.

Percorsi di Luce è un corso specifico per coppie in difficoltà e/o separate con l’intervento di sacerdoti ed esperti di varie discipline, di coppie mature e preparate.

Percorsi di formazione ad ampio spettro prevedono seminari, corsi residenziali, incontri formativi tematici, studi universitari, pubblicazioni varie, per i laici impegnati nei diversi ambiti disciplinari e professionali, e che vanno dal dialogo e approfondimento a livello accademico, all’impegno degli operatori di svariati settori dell’agire umano e sociale. L’obiettivo comune consiste nel cercare di illuminare le scienze e l’agire con i valori cristiani, nello stile del dialogo aperto ai contributi e alle collaborazioni con persone di differenti culture, ma desiderose di lavorare e agire per i valori fondamentali dell’umanità. Tra questi, ad esempio: Medicina Dialogo e Comunione (promuove formazione per accademici ed operatori del mondo della salute), EDU – Educazione e Unità (raccoglie un gruppo internazionale di studiosi e operatori del mondo dell’educazione. In Italia la rete degli educatori ha posto quest’anno il suo focus sull’Educazione alla Pace ed è stato varato un progetto per la formazione continua per gli insegnanti di ogni ordine e grado “We Care Education” in collaborazione con il MIUR (Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca Scientifica) e l’Istituto Universitario Sophia), EcoOne (rete internazionale di operatori in campo ambientale e naturalistico. Sono promosse scuole di formazione per insegnanti, bambini e ragazzi, per l’approfondimento delle tematiche legate alla Laudato Si’), Sportmeet (rete mondiale di sportivi e operatori dello sport), NetOne (rete internazionale di accademici e operatori del mondo dei media e della comunicazione, che opera da anni per la formazione di quanti insegnano o lavorano a vario titolo in questo vasto settore). Percorsi formativi simili sono da anni avviati e portati avanti anche nel mondo del Diritto, dell’Arte, dell’Architettura, della Sociologia.

Il Movimento Politico per l’Unità (MPPU) è un laboratorio internazionale di lavoro politico comune, tra politici eletti ai vari livelli istituzionali o militanti in partiti diversi, diplomatici, funzionari pubblici, studiosi di scienze politiche, cittadini attivi, giovani che si interessano alla vita politica della propria città ed alle grandi questioni mondiali, e a quanti desiderano esercitare il proprio diritto-dovere di contribuire al bene comune. In Italia ha sedi in quasi tutte le regioni e promuove scuole di partecipazione politica per giovani in varie città italiane, anche in collaborazione con le comunità cristiane locali o altri enti e associazioni.

Il Progetto di Economia di Comunione promuove corsi di formazione specifici per imprenditori, per giovani imprenditori, Scuole di Economia Civile (SEC), percorsi di riflessione culturale (tesi di laurea, articoli, monografie, convegni accademici, convegni per operatori dell’ambito economico) per accompagnare l’esperienza concreta e la dimensione vitale, dando luogo ad una reciprocità tra teoria e prassi che costituisce uno degli aspetti più tipici dell’Economia di Comunione.

Una sottolineatura particolare è quella che riguarda i percorsi messi in atto per la formazione degli educatori/formatori che si occupano delle nuove generazioni.

Edu x Edu è un progetto di formazione continua: in collaborazione con la Congregazione per le Scuole cattoliche, la LUMSA e l’Istituto Universitario Sophia, il contributo di esperti e di un comitato scientifico internazionale composto da pedagogisti, educatori, psicologi, sociologi, esperti di vari ambiti, con corsi residenziali, congressi internazionali, collegamento tramite una piattaforma per l’e-learning, approfondimenti, aggiornamenti e scambio di buone prassi, si propone di formare educatori, catechisti, formatori, animatori, genitori che si prendono cura della crescita integrale umana e cristiana di bambini, ragazzi, adolescenti, giovani, sia che essa avvenga nelle parrocchie e diocesi, sia in ambiti formativi propri del Movimento dei Focolari.

Up2me è un progetto formativo di educazione all’affettività per pre-adolescenti e adolescenti. Si affiancano corsi e scuole di formazione specifiche per genitori e per animatoriche sostengono le attività formative e gli approfondimenti con i più giovani. Con l’apporto di esperti di varie discipline, si sono strutturati format di grande coinvolgimento e spessore umano/cristiano. Sono stati prodotti materiali di vario formato che si stanno rivelando molto efficaci. Da qualche mese è allo studio un percorso di educazione all’affettività anche per bambini, con percorsi paralleli per genitori ed educatori di questa fascia di età.

La Commissione centrale per la Tutela dei minori sostiene la nascita di Commissioni simili a livello nazionale e regionale per la formazione dei membri interni che si dedicano alle nuove generazioni. Queste Commissioni hanno promosso in questi ultimi anni, percorsi formativi richiesti da diocesi, scuole cattoliche, parrocchie ecc. e anche pubblicazioni e/o consulenze sul tema specifico.

Il gruppo editoriale Città Nuova del Movimento dei Focolari si occupa della produzione di materiali e strumenti (riviste, libri, eventi, ecc.) per la formazione dei laici e non solo, in vari ambiti, proponendo una lettura delle realtà umane ed ecclesiali alla luce del Vangelo, del Magistero e della spiritualità dell’unità.

A fine 2018 nascerà la rivista “Ekklesia – sentieri di dialogo e comunione” che vuole essere uno strumento specifico di formazione per quanti operano in modo più diretto in ambito ecclesiale.

Documento completo:

http://www.laityfamilylife.va/content/dam/laityfamilylife/Pdf/Italia%20Report.pdf




Giovani famiglie da tutta l’Italia a Loppiano

Una ventata di freschezza ha percorso Loppiano nel weekend del 25-27 maggio scorsi.

100 coppie che sono insieme nel matrimonio o in una convivenza da 0 a 5 anni, tanti bambini (64!), ma soprattutto la voglia di prendersi un breakper la propria coppia rispetto agli affanni quotidiani e per condividere con altri, ascoltare, dialogare, riflettere e “mettersi nello zaino” qualcosa di bello e di utile per il proseguimento dell’avventura insieme.

Il titolo dell’evento “IO x TE = NOI” dice qualcosa del percorso proposto in questi tre giorni: gli esperti chiamati ad intervenire e alcune testimonianze di coppia hanno guidato tutti quanti in un viaggio dalla riflessione e consapevolezza del proprio “io” alla ricerca e costruzione di un rapporto “empatico” con il partner con testa, cuore e braccia, per scoprire il “tu” che ci sta di fronte, imparando a comunicare in modo efficace.

Nel secondo giorno si è ripreso dalla realtà del “noi” rafforzata che permette di affrontare le tante sfide di coppia, tra le quali il rapporto con le famiglie di origine, l’arrivo dei figli, la sessualità vissuta con gioia, equilibrio, delicatezza che ci porta ad essere “uno”.

Infine, la domenica partendo dal “noi” si è dato uno sguardo di apertura al mondo al di fuori della coppia prendendo qualche spunto dalle esperienza raccontate su adozione, accoglienza con il progetto “fare sistema oltre l’accoglienza”e coraggio di investire un periodo di tempo alla Scuola Loreto.

Le persone che hanno partecipato provenivano da esperienze molto diverse di coinvolgimento nel Movimento e di fede, ma anche da coppie nuove che non conoscevano nulla ma invitate da amici,  ma tutte erano accumunate dal desiderio di “mettersi in gioco” e sperimentare l’applicazione “dell’arte d’amare” come veri e propri cittadini di Loppiano.

Le impressioni che alcuni hanno inviato alla fine del week end (in allegato) aiutano a “visualizzare” meglio l’esperienza vissuta in questi giorni.

IMPRESSIONI

L’incontro è stato molto interessante e in un ambiente accogliente. Già dai primi momenti si percepiva il coinvolgimento di tutti i partecipanti. Sono stati presentati tanti spunti teorici ma anche esperienze di vita che hanno trasmesso messaggi importanti e utili. I temi riflettevano le problematiche che vivono le coppie oggigiorno. Abbiamo vissuto questi giorni come un dono per rafforzare la nostra coppia

Siamo sposati da 5 anni e abbiamo partecipato al week-end Amore in Corso e che dire? È stato qualcosa di unico! Partiti da casa con la velocità della quotidianità addosso, arrivati a Loppiano ci sembrava che tutto ci dicesse: “Ben arrivati, adesso respirate a fondo e godetevi questo tempo per voi!” e così abbiamo cercato di fare, l’orologio non era più importante, le scadenze per 3 giorni hanno potuto aspettare (nel vero senso della parola, ho pagato le bollette in ritardo), contavamo solo noi. La voglia di mettersi in gioco era tanta, ci siamo subito sentiti uno con le altre famiglie presenti è stato quasi automatico scambiarsi il patto di Amore Reciproco anche senza essersi mai visti prima. Per la coppia è stata davvero un’occasione speciale, gli argomenti trattati, le storie di vita vissuta, gli esperti, i giochi sono stati tutti dei piccoli grandi doni da portarsi nel cuore.

Sembra davvero di aver fatto un viaggio, dall’IO all’UNO,  che ci ha aiutato a ripercorre le tappe delle nostre famiglie. Il viaggio dell’andata era stato pesante…poche parole, con fatica, i bimbi che piangevano, poco pazienza e un pizzico di gelo non ci facevano comunicare…Siamo tornati in un dialogo profondissimo di anima: siamo riusciti a dirci cose importantissime senza ferirci, con amore delicato. Ci siamo ritrovati, ringraziati ed è stato una grande gioia (e i bimbi dormivano!).

Esperienze profonde e vere, approfondimenti con esperti, giochi di coppia e non solo…il tutto servito in un ambiente che coccola e accompagna la famiglia nella direzione dell’unità…il Noi che diventa Uno…la coppia che trova la felicità se tende all’unità…anche nell’intimità… Grazie di questa opportunità

 

E ci hanno lasciati con dei compiti: l’impegno nel sociale per le altre famiglie (ad esempio adozioni internazionali, ricevere in casa – per breve periodo – rifugiati adolescenti che non hanno più genitori ecc. . .). Quindi, stiamo valutando come impegnarci di più in tutto questo e come portar avanti questa esperienza, sviluppandola.




Famiglie Nuove: ascoltare, riconoscere, camminare insieme!

Benevento 9-11 febbraio 2018

Un ricco programma sviluppato in tre giorni, da venerdì a domenica, durante i quali cinquantasei coppie provenienti da tutta Italia, hanno dato vita al Corso di formazione per animatori di Famiglie Nuove tenutosi a Benevento  dal 9 all’11 febbraio.

Ascoltare sé stessi e il coniuge.

Riconoscere i segnali della crisi al loro primo manifestarsi, ma non solo: anche le dinamiche di coppia, tenendo presente che ciascuna ha la propria e che è chiamata a lavorare su quella.

Accompagnare le coppie che hanno bisogno di sostegno nei momenti di difficoltà. Accompagnare allo stesso tempo, anche tutte le coppie dei gruppi che ci sono state affidate.

Gli argomenti trattati, “Antropologia della famiglia e della coppia”, “Il senso della relazione”, “Okness: io sono ok, tu sei ok” hanno dato voce e fatto spazio, ad una maggiore consapevolezza che l’Ideale di Chiara Lubich può permeare ogni aspetto della nostra vita e delle nostre relazioni. Dio nostro creatore conferisce una grande dignità ad ogni persona e ci fa fratelli, vede ciascuno come un essere speciale (abbiamo un Padre che ci ama immensamente). 

Questo il punto di partenza che ha dato senso e significato alle tre giornate del Corso strutturato con un format particolarmente apprezzato fatto di temi, relazioni, meditazioni, esercitazioni, simulate, brein-storming, attivatori, condivisioni, dialoghi a piccoli e grandi gruppi.

I temi trattati da esperti, erano specifici sulla vita della coppia: ne approfondivano le tematiche e cercavano, allo stesso tempo, idee e soluzioni.

Ogni giornata partiva da uno spazio di spiritualità per radicare in Lui i successivi momenti più esperienziali, psicologici o umano-relazionali.

Le “simulate” hanno aiutato a calarsi più facilmente nelle problematiche che venivano via via sviluppate, la “simulata dinamica di gruppo”, presentata personalmente dall’equipe organizzatrice, ha messo in evidenza i limiti di alcuni modi di condurre, siano essi troppo ligi o troppo tolleranti.  Attraverso la “simulata di colloquio”, gestita direttamente dai partecipanti divisi in gruppi, si è cercato di mettere in atto le strategie necessarie all’accoglienza nei confronti di una coppia desiderosa di mettere in comune la propria vita e le proprie difficoltà.

Con l’individuazione dei segnali di pre-crisi e l’esercitazione sul conflitto si è entrati nel cuore della tematica: è venuta in evidenza l’importanza di accorgersi in tempo di eventuali segnali che possano far intuire che una coppia sta attraversando un periodo difficile.

Come comportarsi? Quali sono questi segnali? Negli incontri di Famiglie Nuove ci sono aspetti (comportamenti, atteggiamenti, espressioni) che favoriscono o che ostacolano la loro individuazione? Si è cercato di rispondere a queste domande.

Nell’ultimo giorno, partendo dal tema di Jesus Moran, si è affrontato  in modo più specifico il tema dell’accompagnamento. Sono emerse alcune indicazioni utili ad intraprendere con prudenza, tenacia  ed efficacia la strada dell’accompagnamento. Innanzitutto l’importanza della privacy, doverosa per evitare atteggiamenti inopportuni che potrebbero spingersi addirittura fino al pettegolezzo.

Un altro aspetto riguarda un certo distacco dal risultato finale e la disponibilità ad affrontare un eventuale insuccesso: ne consegue che anche la gioia di eventuali “successi” debba scaturire unicamente dal desiderio di essere al servizio della coppia e non dal proprio tornaconto o per una mera soddisfazione personale (quest’ultimo appunto parrebbe scontato, ma è venuto in evidenza che non sempre è così).

L’accompagnamento non può essere quindi improvvisato, dev’esserci a monte una preparazione e, in un certo senso, anche una propensione e un’attitudine volta a cercare il bene dell’altro, in questo caso della coppia.

Le impressioni e indicazioni raccolte nell’ultima ora di lavoro hanno dato l’idea di quanto i partecipanti al corso abbiano apprezzato le tematiche esposte e le modalità usate.

Numerosi interventi hanno sottolineato l’importanza e l’utilità  dell’essersi messi in gioco, sperimentando personalmente, piuttosto che teoricamente, l’utilità delle nuove modalità proposte attraverso esercitazioni, conversazioni, riunioni di gruppo e condivisioni in plenaria.

I partecipanti hanno espressamente chiesto di approfondire in futuro altri temi, sempre con la nuova modalità sperimentata. E questo, prima di tutto per loro, ma anche per trovarsi opportunamente preparati e poter approfondire nei gruppi, che ciascuno ha affidato, le tematiche che interessano la vita della coppia.

In tutti si è riscontrata la consapevolezza di essere in cammino, lungo un percorso che conoscerà nuove fasi e nuove tappe e da intraprendere sospinti dall’amore e dalla passione per la vita di famiglia e dalla ricerca di un “miglioramento continuo” del benessere della coppia.

INTERVENTO DI ROBERTO ALMADA




Oltre la separazione… ri_costruiti dall’Amore

Dall’interno della frattura esperienza di vita e proposte

Assisi, 2-4 febbraio 2018

“Una vera esperienza di famiglia!”… Questo è stato uno dei commenti più ricorrenti alla fine del convegno che si è svolto ad Assisi, organizzato da Famiglie Nuove Italia e pensato per fare, appunto, un’esperienza di famiglia con coppie e persone che vivono la realtà della separazione nel proprio matrimonio.

E non c’è contraddizione nei termini… Lo si è capito fina dal primo giorno con l’intervento di padre Marco Vinelli, frate minore e parroco di Santa Maria degli Angeli, che ci ha letteralmente “spiazzato” con il suo intervento “Dalla ferita un cammino possibile. Dialogo con la cultura temporanea”.

Padre Marco, infatti, ci ha offerto una prospettiva originale, attuale e coinvolgente, adatta per tutte le dimensioni della vita di famiglia (dai fidanzati, ai coniugi di qualsiasi età, a chi vive il dolore di una separazione).

E’ partito dalla constatazione che nella nostra vita è come essere su una nave ed aver impostato la propria rotta. Il deviare anche di pochissimo, di un grado, a lungo andare nel corso del nostro lungo viaggio, ci fa poi ritrovare in destinazioni inaspettate ben lontane dalla destinazione iniziale impostata in origine.

Come fare per correggere la rotta? Ci vuole la nostra parte di attenzione quotidiana, ma soprattutto del perdono inteso come “surplus di dono” – il dono é nella logica della gratuità – e come grande opportunità rigenerante verso i nostri prossimi.

In continuità con il primo intervento, Michele De Beni, professore all’università Sophia, psicoterapeuta e pedagogista, ha proposto alcuni spunti di riflessione sull’essenza della “relazione” sotto il titolo “Genitori ancora” e una provocazione: “Chiamalo amore – Un fenomeno culturale contradditorio”. Amare non ci garantisce il non tradimento.

Con un approccio originale, sono state poste alcune domande all’uditorio, per trasmettere praticamente “come” educare – anche attraverso l’esperienza della separazione – e stimolando a trovare in ciascun dentro di sé le risposte.

Partendo dalla consapevolezza che si è genitori “sempre”, sono stati messi in risalto alcuni aspetti chiave di un percorso che può aiutare a superare le difficoltà con i figli, il senso di colpa legato alla rottura e all’aver negato loro una famiglia unita. Tra questi, la comunicazione – relazione, il saper ascoltare, il dialogo, l’accompagnamento, la misericordia, la rete di rapporti da coltivare intorno noi.

Il terzo momento, proposto da don Natale Monza, ha consentito di ripercorrere l’esperienza di vita della Madonna, alla luce di alcune tappe significative che rappresentano quell’itinerario spirituale chiamato “la via mariae”. In particolare, la forza e la luce di Maria Desolata hanno aiutato a riconoscere anche gli aspetti più dolorosi della propria esperienza di vita e, dove possibile, ad elaborarli spiritualmente e umanamente – proprio come la Desolata – fino a farli diventare una spinta per andare “oltre”, per uscire dal buio e condividere e asciugare le lacrime di chi ci sta intorno.

Un aiuto alla riflessione di più ampio respiro sulla famiglia e le sue crisi è arrivato sia da alcune testimonianze offerte da persone che vivono la separazione e la fedeltà al matrimonio sia dalla proiezione video del tema svolto da Chiara Lubich a Lucerna (Svizzera) nel maggio del 1999 al convegno internazionale:“La famiglia è il futuro”. 

Hanno fatto parte integrante del programma la visita guidata alla basilica di San Francesco e lo spettacolo teatrale, “Valigie”, proposto da Fabrizio Giacomazzi e Andrea Carretti. Anche questi momenti sono serviti per costruire e consolidare rapporti veri e di condivisione tra tutti i partecipanti.

Il successo di questo convegno ha radici profonde, nel dolore vissuto, elaborato e offerto da parte di tanti che hanno voluto partecipare mettendosi in gioco in prima persona, a partire dall’equipe che si è prestata ad organizzare questi giorni, composta da coppie e da separati provenienti da diverse parti d’Italia.

Tre giornate di Ri-costruzione nella relazionalità scaturita dall’amore reciproco fra tutti i presenti, terminate con un grande desiderio di ritrovarsi per raccontare ancora i passi di vita personali e condivisi con altri per consolare, asciugare lacrime, rigenerare. 




Pietra viva onlus, le vie dei colori

Rivitalizzare il territorio attraverso la consapevolezza di essere parte della famiglia umana. L’esperienza di “Pietra viva” a Casavatore.

A Casavatore, nel nord di Napoli, in particolare nella frazione Parco delle Acacie, il contesto è molto difficile e la densità abitativa al primo posto nelle classifiche europee. Qui alcuni anni fa, un gruppo di persone ha cominciato ad attivarsi e a sperimentare una nuova forma di solidarietà e socialità.

Le iniziative avviate anche in collaborazione con il Centro Servizi Volontariato, hanno avuto come risultato la forza di  tessere una rete di relazioni sociali tra gli abitanti del luogo, le scuole, le Istituzioni locali e la parrocchia, animando ed aggregando un territorio caratterizzato da individualismo e indifferenza.

Le innumerevoli azioni solidali rivolte all’infanzia disagiata, all’emarginazione, all’accoglienza dei meno abbienti, un’attenzione all’ambiente e alla sanità, hanno dato vita all’associazione di volontariato “Pietra viva”, che in seguito ha acquisito presso il Registro della Regione Campania l’iscrizione come Onlus.

E’ così che è nata anche l’attività di un laboratorio, la “sartoria solidale”, presso il Centro Polifunzionale Parrocchiale:  alcune sarte volontarie mettono a disposizione il loro tempo libero e la loro esperienza lavorativa. Dai proventi delle varie attività della sartoria, si rinnovano dal 2013  cinque sostegni a distanza che supportano tramite AFNonlus bambini di Paesi diversi: Vietnam, Serbia, Repubblica Democratica del Congo, Giordania, Repubblica Dominicana. Un modo per abbracciare  il mondo intero! Gli aiuti garantiscono ai bambini i beni primari: alimenti, medicinali, vestiario, istruzione e la possibilità  di crescere, studiare e migliorare la loro condizione, liberandosi dall’ignoranza, dalle malattie, dal sottosviluppo così da  rappresentare anche una speranza di futuro per la propria comunità.

Recentemente l’associazione “Pietra viva” è riuscita a raccogliere dei contributi anche a favore del progetto  “On your side”  di AFNonlus,che si rivolge ai bambini gravemente ammalati residenti presso gli Istituti di accoglienza per minori in Vietnam, realizzando  per loro interventi di supporto medico-sanitario che  migliorino il loro  stato di salute e  qualità della vita.  Tante iniziative sono state realizzate per arrivare all’obiettivo prefissato: una serata all’insegna delle canzoni classiche napoletane, visite culturali, tornei sportivi, una sagra dal titolo “le vie dei colori” ed un concorso di disegno e narrativa rivolto ai bambini delle Scuole di Infanzia,  Primaria e Secondaria di I° grado del territorio di Casavatore con tema “Famiglie a Colori”. I bambini delle scuole si sono espressi  attraverso disegni, temi, riflessioni di vita vissuta e sono stati premiati in una serata conclusiva che ha dimostrato come la convivialità e l’aggregazione siano possibili anche in un territorio così difficile.  E non è finita qua!

L’associazione Pietra Viva Onlus è in continuo movimento e trasformazione, sempre vigile alle necessità e ai bisogni delle persone che vivono  in situazioni d’indigenza. Facendo propria la frase di Madre Teresa di Calcutta: “Noi non possiamo fare grandi cose, ma piccole cose con grande Amore”,  continua a costruire, come pietra viva, la nostra casa comune.

Giovanna Pieroni




La famiglia cantiere per l’umanità

Al via il 15 ottobre a Pescara la prima tappa del laboratorio di formazione mensile dedicato alle coppie “La famiglia è…”: un’iniziativa dell’Associazione Famiglie nuove di Abruzzo e Molise. Presenti un centinaio di persone che si sono interrogate sul valore del perdono nella coppia con i coniugi Rita e Rino Ventriglia, rispettivamente sessuologa e psicoterapeuta.

Una serie di incontri sulla coppia per scoprire i vari aspetti che compongono la vita a due: empatia, perdono, famiglia d’origine, genitorialità, tenerezza e sessualità, dipendenze, spiritualità, gioco e tempo libero e economia. E’ “La famiglia è…”: il laboratorio di formazione mensile promosso da Associazione Famiglie nuove, diramazione del Movimento dei focolari, di Abruzzo e Molise. Al primo appuntamento svoltosi a Pescara il 15 ottobre un centinaio di partecipanti sono stati guidati alla scoperta di questa risorsa tanto umana quanto riflesso del divino da un’altra coppia, Rita e Rino Ventriglia, rispettivamente sessuologa e psicoterapeuta. Attualmente, inoltre, coniugi Ventriglia sono i componenti di un’equipe di esperti in dinamiche di coppia che sta portando avanti un corso nella cittadella del Movimento dei focolari a Loppiano, denominato “Percorsi di Luce”, rivolto alle coppie in crisi e desiderose di rimettersi in gioco.

Ma qual è l’obiettivo generale  dell’intero progetto “Famiglia è”, ideato a tappe e che si svolgerà tra Pescara, San Salvo e Roseto degli Abruzzi? Promuove la fratellanza universale e la modalità l’hanno spiegata Lorenzo e Sonia Cocchiaro nell’introdurre i lavori al pomeriggio del 15 ottobre: «Il progetto è nato da un gruppo di famiglie che vivono, nell’ottica di un percorso comune, esperienze di condivisione. Inoltre, riteniamo che per vivere un rapporto di coppia più consapevole e libero sia importante conoscere ed esplorare le dinamiche in cui esso si articola». 

Il pomeriggio del 15 coppie sposate da 2 ai 40 anni hanno vissuto anzitutto un’esperienza di conoscenza e condivisione. Sono gli stessi Ventriglia che hanno raccontato la loro esperienza di famiglia che ha conosciuto il termine “crisi”: «Partiamo  dunque dal sentire dal di dentro le ferite che le coppie vivono. Nel tempo abbiamo compreso che non ci si può avvicinare senza farsi del male, perché siamo diversi. Ciò accade in ogni rapporto, tra amici, genitori e figli e naturalmente tra coppie. Per tale ragione il perdono perdono diventa un crocevia al quale arriviamo».

Le riflessioni che ne seguono vanno dal conoscere il perdono da un punto di vista lessicale ed etimologico all’analizzare quali atteggiamenti possono facilitarlo, le condizioni necessarie perché esso  possa avviare il suo corso fino alla comprensione che un momento di crisi, attraverso il perdono, può trasformarsi in un’occasione di crescita. Il perdono, inoltre, che si configura comunque come un processo che coinvolge la persona  in modo completo a livello emotivo, di pensiero e comportamentale è al tempo stesso lo strumento con cui mettiamo un riflettore su ciò che ci ha fatto soffrire  per passare dal “tu” all’”io”.

Ma il perdono, infine, ha una valenza anche verso l’umanità. Lo hanno confermato i Ventriglia: «Il perdono – dicono – è una dimensione a più braccia: braccia che accolgono e raccolgono».  Ed è così che nell’esercitazione, prima singolarmente e poi a due, si è verificato il vissuto della coppia stessa. In un clima di dialogo alcuni dei presenti hanno comunicano le proprie riflessioni: il contributo alla strada intrapresa insieme per rendere il rapporto a due nella coppia sempre più vero nella vita di ogni giorno.

Mariagrazia Baroni

Segui le prossime date e location. Vai al sito www.famiglienuove.wordpress.com




L’Associazione Famiglie Nuove onlus inaugura una nuova sede a Napoli

Sabato 23 Settembre si è aperta ufficialmente la nuova sede AFNonlus a Napoli. L’ufficio collocato nei locali dell’Istituto Nazareth, in via Kagoshima 15 del capoluogo campano, vuole essere uno spazio fisico dove operare e attivare  nuove alleanze sul territorio per realizzare progetti di solidarietà e  guardare alla realtà delle Adozioni Internazionali per la Campania.

La festa di inaugurazione, svoltasi in un clima di festa, ha visto la partecipazione di tante famiglie e bambini, di partner e autorità, che ci hanno espresso la loro vicinanza, come Giovanna Ferraro, che dirige l’istituto Nazareth,  la Fondazione Ferraro, il Gil 3 e Gil 4 dell’ASL di Napoli 3, con cui abbiamo siglato protocolli di Intesa in ambito di adozioni internazionali, l’Associazione Pietraviva onlus, Fondazione Banco di Napoli che ha permesso la realizzazione di ben tre annualità di progetto Famigliedicuore per il sostegno alla genitorialità adottiva e che ha dato la possibilità per il 2017 di realizzare insieme a Meridonare  una vasta campagna di crowfounding sulla loro piattaforma online.

Andrea Turatti presidente AFNonlus ha ripercorso le origini delle adozioni internazionali di AFNonlus, sottolineando l’invito di  Chiara Lubich che nel 1967 aveva invitato le famiglie ad aprire  cuore e casa per accogliere tanti bambini abbandonati, fino a  “svuotare gli orfanotrofi”, quindi l’autorizzazione arrivata nel 2001 ad operare come Ente e l’apertura di sei sedi  su tutto il territorio nazionale. Tra queste anche quella di Grazzanise (CE), avviata da Paolo e Teresa Gravante, dove le famiglie si ritrovano per  condividere gioie e dolori, sentendosi accolte e comprese nelle varie tappe  dell’iter adottivo. Anch’essa famiglia adottiva, generosa e impegnata a vivere la spiritualità dell’unità dei Focolari e i valori che promuovono la fratellanza universale a servizio del mondo della famiglia sul territorio, i Gravante hanno collaborato con le varie attività diFamiglie Nuove, del Forum Associazioni Familiari Campania e dell’ente AFNonlus per 15 anni, durante i quali sono state realizzate fino a  200 adozioni internazionali. A loro, durante la cerimonia è stata consegnata una targa.

Teresa, ha espresso la sua commozione e ringraziamento anche a nome di Paolo, che dal gennaio 2016 è venuto a mancare: “Questo riconoscimento va alle famiglie che con generosità infinita hanno aperto il loro cuore all’accoglienza di uno o più figli, che hanno reso e ogni giorno rendono felici bambini che hanno vissuto il dramma dell’abbandono ed hanno provato sofferenze di ogni genere… Questi genitori adottivi sono degli eroi, che per amore dimenticano se stessi e varcano oceani, affrontano culture diverse e portano nelle loro case un pezzetto di mondo generando una nuova cultura, la cultura dell’accoglienza, con la loro testimonianza gridano al mondo che una nuova civiltà, la civiltà dell’amore è ancora possibile costruirla”.

Annalisa Giordano, incaricata della nuova sede di Napoli, ha centrato il suo intervento sull’importanza del sostegno alle famiglie, in continuità con quanto svolto finora dai Gravante. “Credo nella rete delle famiglie, che non possono essere lasciate sole e nella cura delle relazioni, perché uno degli obiettivi dell’Ente è garantire accompagnamento e sostegno in tutte le tappe del percorso adottivo.” Sua intenzione dunque quella di prediligere gli incontri di famiglie di cuore che danno la possibilità di creare solide basi di relazione e di condivisione. Presentando le sue collaboratrici Marta Esposito, assistente sociale, Filomena Mancone, psicologa, e Anna Lamari, operatrice dell’infanzia, che gestiscono i laboratori dei bambini, la Giordano, psicologa e psicoterapeuta, impegnata con i gruppi dei genitori, ha sottolineato l’importanza del gruppo come luogo dell’accoglienza e del confronto.

Durante la serata infine sono stati lanciati progetti di solidarietà, come On your side, teso a realizzare interventi sanitari a favore dell’infanzia vietnamita e Fare Sistema Oltre l’accoglienza per l’inclusione sociale di minori migranti non accompagnati. Le famiglie sostenute e accompagnate sono un grande potenziale per la società: è ciò che spicca particolarmente in questa serata di festa, in un territorio che pare essere molto  ricettivo, dove  la rete di famiglie per le famiglie, con le istituzioni, gli enti e le associazioni, vede comporre variegati  frammenti di fraternità.

Giovanna Pieroni

Fonte sito www.afnonlus.org




Questionario sulla concilizione casa-lavoro

Il Forum delle associazioni familiari ha avviato il progetto “N.O.I. per il territorio”, in collaborazione con il ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. Lo scopo è dare supporto alle famiglie grazie ad attività di promozione di territori “family-friendly”, vicini alle esigenze delle famiglie.
La vostra opinione ci aiuterà a definire la direzione delle future politiche sul tema, supportando la famiglia nella vita lavorativa e quotidiana.

I dati saranno utilizzati, in forma aggregata e anonima, per costituire dei tavoli tra famiglie ed esperti volti a definire le dimensioni della conciliazione casa-lavoro avvertite come necessarie e proporre progetti dedicati a supporto della famiglia.

Si tratta di compilare un questionario on line. È rivolto in via prioritaria ai lavoratori dipendenti. Il Forum ha bisogno di contributi da tutte le regioni italiane per poter avere valutazioni attendibili.

Vi invitiamo a partecipare e a far partecipare più famiglie possibili a questa indagine nazionale:

Vai al Questionario




“Comunicazione efficace e gestione dei conflitti”: corso per famiglie

CORSO PER ANIMATORI DI FAMIGLIE

Verona – 26/28 maggio 2017    

“Comunicazione efficace e gestione dei conflitti” è il titolo del corso tenutosi a Verona dal 26 al 28 maggio e a cui hanno partecipato circa 60 coppie provenienti da tutta Italia.

Il corso è nato dalla vita “sul campo” condivisa tra molte  famiglie appartenenti al movimento Famiglie Nuove dell’Italia: sempre più spesso, infatti, si possono riscontrare nella propria famiglia o nelle coppie che si incontrano segnali di disagio che, se non ascoltati e presi sul serio, possono portare a crisi famigliari vere e proprie.

Questa sensibilità particolare è un modo per attualizzare il discorso di fondazione di Famiglie Nuove fatto da Chiara cinquant’anni fa, in cui emerge l’invito a “prendersi cura” idealmente e concretamente di tutte le famiglie, soprattutto quelle più in difficoltà. Inoltre è una risposta concreta all’invito che papa Francesco fa nell’Amoris Letitia di “accompagnare” e “sostenere” ciascuna famiglia.

Il corso è stato realizzato in collaborazione con una Commissione della segreteria centrale di Famiglie Nuove, formata da esperti in dinamiche di coppia e che trova le sue radici nella realtà denominata “Per-corsi di Luce”: questa iniziativa è nata nel 2009 con l’obiettivo di aiutare alcune coppie in difficoltà che chiedevano di essere sostenute nel percorso di riavvicinamento tra i due coniugi, attraverso settimane residenziali presso la cittadella di Loppiano.

L’esperienza e il materiale formativo di questo percorso è stato quindi rielaborato per essere messo a disposizione di tutte le coppie, a cominciare dagli  animatori di Famiglie Nuove, per sperimentare la prima di una serie di tappe che vedranno coinvolti successivamente altre famiglie di accompagnatori di “Per-corsi di Luce” e la formazione di nuovi esperti.

Con queste premesse si possono intuire le novità che i partecipanti al corso hanno trovato nei tre giorni veronesi e l’attenzione e l’interesse dimostrati e che traspaiono dai successivi messaggi e impressioni condivise.

L’obiettivo principale del corso, quindi, era di dotare i partecipanti di alcuni strumenti utili per una formazione umana, da affiancare a quella spirituale, per identificare in tempo i segnali di eventuali disagi e crisi presenti nelle coppie che per saperle ascoltare, accompagnare e indirizzare, se necessario, verso figure più competenti.

E’ come voler cercare un kit di pronto soccorso per prestare le prime cure in caso di incidente, orientare agli specialisti, senza volersi sostituire ai medici veri e propri.

Il programma del corso è stato molto intenso e articolato: l’antropologia della famiglia e della coppia, il senso della relazione (Okness), il tema sul colloquio, empatia, consapevolezza,  il tema dell’ascolto e comunicazione efficace, segnali di pre-crisi, conflitto nella coppia, accompagnamento,  sono stati sviscerati e approfonditi man a mano che venivano proposti alla sala. Sono state proposte a tal fine anche delle esercitazioni da fare all’interno della coppia che sono servite sia ad approfondire il tema specifico, sia a far crescere la comunione e il dialogo fra i coniugi, portandoli ad una condivisione profonda, come gli stessi partecipanti hanno in seguito confermato nei successivi feedback.

Ci si è avvalsi di alcuni “attivatori” di vario tipo, come cartoni animati, scritti, canzoni e un film che trattavano temi inerenti il convegno.

In due diversi momenti è stata proposta una divisione in gruppi per sperimentare altre tecniche e apprendere strumenti anche in questo caso.  C’è stata quindi la “simulata di colloquio” per esercitarsi in questo importante aspetto soprattutto nel momento in cui ci si trovi di fronte una coppia che abbia manifestato alcuni segnali di crisi.

Un secondo momento è stato dedicato al “laboratorio di pensiero” attraverso il quale i partecipanti hanno individuato alcuni punti di forza e altri di debolezza che hanno riscontrato nei grup
pi di FN riguardo alla capacità di scoprire in tempo i segnali di pre-crisi.

Una serata a tema (sorpresa per il prossimo corso) con un’esercitazione in coppia guidata dagli esperti è servita come strumento unificante che aiuta a una maggiore intimità nella coppia.

In base alle impressioni lasciate dai partecipanti pare proprio che il corso sia servito anzitutto a ravvivare il rapporto in ciascuna coppia e ad avviare un processo di sensibilizzazione verso quei segnali di disagio e di crisi che sono sempre in agguato. Inoltre, si sono appresi e interiorizzati alcuni elementi di “pronto soccorso” per poter accompagnare in modo più responsabile e consapevole ogni famiglia con cui si condivide un tratto di strada.

 

 

 




Crescere coi nostri figli

Un bilancio sul progetto “Famigliedicuore” di Napoli e  Cosenza

Si dice che sia il mestiere più difficile quello del genitore: domande, dubbi si affacciano ogni giorno dovendo accompagnare i figli nella varie tappe di crescita nei contesti sempre nuovi dove si trovano a vivere.

L’impegno si fa più esigente se il figlio arriva da lontano tramite l’adozione internazionale. Al bisogno di formarsi e confrontarsi con altre famiglie che vivono l’esperienza adottiva, cerca di offrire risposte concrete e innovative il progetto “Famigliedicuore”. Il percorso  dà la possibilità alla coppia di sentirsi meno sola e di essere sostenuta  nella fase delicata in cui il bambino proveniente  da un altro Paese entra a far parte della nuova famiglia e l’avventura si fa unica e meravigliosa, ma anche contrassegnata da interrogativi e responsabilità.  Nato nel 2014 in collaborazione con l’Associazione Unafamigliapertutti Onlus di Ascoli Piceno e realizzato da Azione per Famiglie Nuove onluscon l’obiettivo di divulgare la cultura dell’adozione attraverso il rafforzamento della rete tra famiglie e tra famiglie e istituzioni,  il progetto si è avviato anche in Campania nel 2016  col contributo della Fondazione Banco di Napoli,   e nel 2017 è approdato in Calabria. Tramite  la piattaforma di Crowfounding Meridonare della fondazione Banco di Napoli  si è potuto sensibilizzare a largo il progetto, diffuso anche grazie a diversi eventi solidali, come quelli organizzati da l’ “Associazione Pietra Viva” onlus di Casavatore Napoli, partner del progetto, e al contributo di tanti sostenitori che credono nelle potenzialità di questo percorso costruttivo.

Numerose le attività proposte: da incontri formativi allo sportello di consulenza psicologica, a laboratori tematici per bambini e ragazzi, condotti da una psicologa e psicoterapeuta familiare e da due operatori per l’infanzia per favorire l’ascolto delle emozioni più profonde in un clima di gioco e di partecipazione emotiva, fino ad aperitivi e momenti ludici di socializzazione. “E’  un’esperienza fondamentale per essere dei genitori più consapevoli, per imparare a mettersi in discussione e poi trovare la strada da percorrere come singoli e come famiglia”, commenta una coppia sulla pagina facebook che consente alle famiglie di collegarsi in rete e restare informati su appuntamenti e novità.

Il passaparola tra le coppie ha favorito la diffusione di eventi sul territorio e incontri formativi gratuiti che hanno visto aumentare il numero dei partecipanti nel corso dei mesi, presso l’Istituto Nazareth nel quartiere Vomero di Napoli, facilmente raggiungibile da vari punti della Campania. Attualmente le famiglie coinvolte a vario titolo sono  45, tra cui anche quelle aspiranti l’adozione. Quasi una cinquantina i ragazzi tra i 2 anni e i 16 anni.

“Il tempo vola grazie alla vostra capacità di rendere il tutto molto molto piacevole e andiamo via con ancora tanta voglia di raccontarci, ma portando con noi un nuova riflessione sulla quale soffermarsi.”-  dice una famiglia.

L’importanza delle regole, come gestire la rabbia dei bambini, il rispetto dei tempi di crescita, la costruzione dell’identità, la relazione tra fratelli e i modelli educativi  sono alcune delle tematiche proposte nei diversi gruppi di famiglie, seguiti  da una psicologa e psicoterapeuta familiare, costituiti in base all’età dei figli, dal momento che ogni tappa dello sviluppo ha le sue peculiarità e le sue criticità da approfondire.

“Abbiamo la possibilità di condividere le nostre esperienze e i bambini di stare insieme, giocare, condividere le emozioni. Sono incontri speciali per noi e per i nostri figli”, è un’altra impressione che risuona sui social. C’è anche chi ringrazia “per la ricchezza di contenuti e di emozioni ricevute fino ad ora!” ed esprime il desiderio di vedersi di più: “Sarebbe bello se, oltre a continuare questo percorso, si potessero fare più incontri…!”

Un bilancio positivo anche per il progetto che, a partire da febbraio, si è avviato a Cosenza  con oltre una ventina di famiglie partecipanti, sia adottive che affidatarie, tra cui alcune indirizzate alla sede AFNonlus  dai servizi sociali.

Le famiglie comunicano  paure, perplessità e il bisogno di essere seguite e supportate nel gestire situazioni difficili, ma anche  i benefici di un percorso che ha attivato in loro risorse e il desiderio di mettersi in gioco. Una certezza: la relazione sicura e stabile è la base per la costruzione dell’identità del bambino e dell’adolescente e la condizione indispensabile per vivere serenamente con se stessi e con gli altri.

Giovanna Pieroni




La scuola incontra l’adozione

Evento conclusivo del progetto Famigliedicuore ad Ascoli

Chi è entrato in contatto da vicino con la realtà dell’adozione sa quanto sia arricchente l’esperienza che ogni famiglia adottiva genera nel contesto in cui vive. Anche per la scuola rappresenta senz’altro un’occasione di crescita, ma è anche una sfida. Lo rileva le “Linee guida per il diritto allo studio degli alunni adotatti” pubblicate dal Miur nel 2014. Infatti  all’essere adottato sono generalmente connessi alcuni fattori di rischio e di vulnerabilità che devono essere conosciuti e considerati.

Spesso bambini e ragazzi adottati internazionalmente arrivano in Italia nella maggioranza dei casi già in età scolare e si trovano a dover far fronte alla necessità di conoscere la nuova lingua, integrarsi nella nuova cultura e adattarsi ad un metodo di insegnamento diverso. Occorre dunque strutturare una metodologia di accoglienza scolastica di questi alunni ‘delicati’ la cui storia personale può influenzare il processo di apprendimento e la socializzazione. In questo modo sarà possibile garantire il benessere di questi ragazzi sin dal primo ingresso a scuola, premessa per una positiva esperienza scolastica negli anni a venire.

Con questa finalità hanno operato le varie proposte e iniziative formative svoltesi nell’arco degli ultimi due anni del progetto Famigliedicuore ad Ascoli che hanno suscitato un vasto interesse e la partecipazione di un centinaio di famiglie adottive e affidatarie sine die, amministratori, medici ed operatori e circa 700 insegnanti. Il progetto, promosso da Afnonlus e “Una famiglia per tutti” in collaborazione con la Fondazione Carisap, ha avuto tra i partner principali L’Ufficio Scolastico Regionale per le Marche-Ufficio IV – Ambito territoriale per le province di Ascoli Piceno e Fermo. Realizzando una efficace azione sinergica sul territorio, ha inteso favorire il sostegno alle famiglie adottive, la diffusione della cultura adottiva e l’incontro tra la realtà della scuola e l’adozione attraverso tre  piste di azione: fare sostegno-fare rete-fare cultura.

Un primo bilancio del progetto è  emerso durante l’evento conclusivo aperto a tutta la comunità del territorio dal titolo “Ogni ostacolo una pedana di lancio! Percorsi di resilienza” presso l’auditorium Emidio Neroni della Fondazione Carisap in rua del Cassero di Ascoli Piceno (31 marzo – 1 aprile 2017).

Insegnanti, famiglie, operatori hanno approfondito  il tema della vulnerabilità e della resilienza nel percorso adottivo, con un focus particolare sul ruolo delle famiglie e della scuola. La dott.ssa Roberta Bonelli rappresentante del Miur e la dott.ssa Simona Flammini responsabile dell’Ufficio Studi dell’Ufficio scolastico provinciale Marche hanno affrontato la tematica del rapporto scuola e adozione, esponendo i risultati di un censimento nelle scuole del territorio provinciale, mentre la dott.ssa Roberta Lombardi psicologa, psicoterapeuta e giudice onorario del Tribunale dei minorenni di Roma ha posto il focus sulle possibili fragilità dei ragazzi adottati e sulla capacità di resistere alle difficoltà e saper ricostruire la propria vita nonostante le difficoltà. Infine la dott.ssa Antonella Zecchini psicologa, psicoterapeuta, giudice onorario del Tribunale minorenni di Ancona ha presentato un report sull’esperienza del Tribunale dei Minorenni in materia di adozione con particolare rilievo al ruolo della rete sul territorio.

Presso l’Istituto tecnico agrario Celso Ulpiani di Ascoli si è svolto poi un secondo evento formativo dal titolo “Ogni ostacolo una pedana di lancio! Boing boing, boing… a scuola di resilienza”, conclusosi con una performance artistica e un’apericena finale. Attraverso una serie di laboratori di giornalismo, arte, sport, teatro, musica, magia, si è cercato di favorire la crescita della persona, aiutandola anche a  superare i disagi e a favorire l’integrazione e i legami sociali.  

Il percorso Famigliedicuore ha evidenziato come la specificità degli alunni adottati abbia sul territorio un impatto rilevante. E come sia fondamentale l’importanza formativa e il fare sistema tra quanti si occupano di adozione dal momento che questa costituisce  un valore di crescita sociale e culturale del Paese.

Giovanna Pieroni




Da Chiara Lubich una luce per la famiglia

Interviste, approfondimenti e immagini dell’evento Chiara e la famiglia del marzo 2017

Regia di Maria Amata Calò. Produzione Oltreaudiovisivi

Testo del video da Chiara Lubich una luce per la famiglia




Focolarini al Sermig nel nome della famiglia

Torino

Fonte: http://www.lavocedeltempo.it/

Una chiesa un po’ originale, con un paravento davanti all’altare, ma pur presente una grande croce che domina la platea gremita di fedeli. Alla chiesa del Sermig di Torino sono tantissimi i “focolarini” ad aver risposto all’invito del Movimento dei focolari per celebrare, il 1 aprile, il nono anniversario dalla morte della fondatrice Chiara Lubich.
In questa occasione, si è voluto porre l’accento su un tema fondamentale sia per la Chiesa cristiana che per il movimento, un tema sostenuto da un’esortazione, espressa dalla fondatrice durante un’intervista nel 1993: “siate famiglia!”.
Nella filosofia di Chiara Lubich, le famiglie del movimento devono essere “seme di comunione per l’umanità del terzo millennio”, un modello di amore, di accoglienza e di affetto volte a umanizzare – e sensibilizzare – le strutture e le istituzioni del mondo: perchè è la famiglia a cambiare il mondo di domani. A un momento di riflessione iniziale, accompagnato dalla canzone “Costruire” di Nicolò Fabi, è seguito un confronto fra le testimonianze di quattro famiglie e quindi fra diverse tipologie di amore in famiglia: quello tra i coniugi, tra fratelli e tra una famiglia e un bambino adottato.
Ma la vocazione formativa del movimento non permette che ci si fermi qui. Nel pomeriggio si è continuato con quattro workshop di riflessione e dialogo: come la famiglia affronta i problemi di comunicazione, di dolore, di relazione. Momenti che richiedono di mettersi in gioco, sempre al fine di contagiare l’altro attraverso semi di speranza, come la fondatrice avrebbe sperato. –

http://www.lavocedeltempo.it/Chiesa2/Diocesi/Focolarini-al-Sermig-nel-nome-della-famiglia




Cristiani e musulmani in dialogo sul tema della famiglia

Domenica 26 marzo, presso la sala consiliare di Centobuchi (AP), si è svolto il secondo incontro CRISTIANI E MUSULMANI IN DIALOGO sul tema: ” Insieme per la tutela della famiglia cuore pulsante della società”.

L’evento è stato organizzato dal Centro Islamico Culturale del Piceno e dal Movimento dei Focolari in collaborazione con la Diocesi di San Benedetto-Monteprandone, Religions for peace e con varie associazioni del territorio.

Non sono mancati stimolanti spunti culturali che hanno coinvolto il delicato tema del rapporto sempre più complesso tra il ruolo della famiglia e il tessuto societario. In particolare l’Imam Musthapà Batzami, ha sottolineato il ruolo pedagogico dell’istituzione familiare nel contrastare quella “crisi dei valori” che da anni, anche a causa di un cattivo utilizzo dei mezzi di comunicazione di massa, sta minando l’integrità della società civile, relegando ad un ruolo subordinato concetti come il dialogo, il rispetto e l’impegno civile.

E’ stato molto apprezzato l’intervento del sindaco Stefano Stracci, presente a tutta la manifestazione, che ha lodato l’iniziativa sottolineando come la cultura della pace tragga le sue radici dall’esercizio dell’accoglienza e del dialogo.

Al di là dei contenuti, però, va sottolineato e apprezzato il clima di piena collaborazione e di amicizia che ha permeato il convegno fin dalla sua preparazione. Si è trattato di un sincero passo avanti sulla via della pace e della piena integrazione tra due culture che per troppo tempo sono state divise da un muro quasi invalicabile. Significative, a questo proposito, sono state le parole del moderatore Karim Batzami, che a conclusione del convegno, rivolgendosi al pubblico ed ai relatori, ha esclamato: ”A vedervi, potrei affermare che già siamo una famiglia”, sottolineando il clima di collaborazione e rispetto che ha fatto da sfondo a tutta la manifestazione.

Vedi anche articolo apparso su ancoraonline




Famiglia risorsa creativa per la fraternità

Cristiani, musulmani, buddisti, baha’i, indù ricordano Chiara Lubich a Catania

Sabato 18 marzo pomeriggio i locali del Polo Didattico della Facoltà di Scienze Politiche si aprono per accogliere un originale incontro-festa in ricordo di Chiara Lubich, fondatrice del Movimento dei Focolari, nel suo IX anniversario, “Famiglia risorsa creativa per la fraternità”, costruito da una varietà di comunità e gruppi: cristiani di varie denominazioni, buddhisti, musulmani, baha’i, indù.

Condividono tutti la proposta di Chiara Lubich, lanciata nel suo messaggio “Semi di comunione per l’umanità del terzo millennio”[1] di applicare concretamente i valori tipici della famiglia ai vari ambiti della società per costruire insieme l’unica famiglia umana.

Nel corso di tutto il pomeriggio la sala ad anfiteatro sembra letteralmente “abbracciare” con un profondissimo ascolto, “colorato” di meraviglia, i vari contributi dei rappresentanti delle diverse comunità, ma soprattutto l’esperienza globale, vissuta da tutti, di un percorso ormai in atto nella città di Catania, fatto di conoscenza reciproca, dialogo, collaborazione concreta e di grande amicizia fraterna.

“Mossi dall’interpellanza della storia” – afferma Riccardo Rodano, Coordinamento delle Religioni in Dialogo –, “vogliamo cogliere i segni dei tempi… Dialogo è anzitutto stile di vita, atteggiamento del cuore… la prima dimensione è l’ascolto delle esperienze di tutti noi… diversi percorsi spirituali sono chiamati ad unirsi, sulla base della comune radice umana, per mettersi al servizio di chi ha bisogno e costruire insieme la pace”.

Gli fanno eco Maria Grazia Vitale, Movimento Rinascita Cristiana: “Il dialogo è il punto di partenza per l’incontro con l’altro” e l’imam Kheit Abdhelafid, Comunità Islamica di Sicilia: “…Un dialogo aperto a tutti senza esclusioni… che genera comunione e diventa un’occasione per un arricchimento reciproco…capace di superare i muri che la storia ha costruito tra una religione e l’altra”.

E anche Walter Cerreti, Comunità di S.Egidio: “In un mondo come il nostro, in profonda crisi perché conflittuale… uniti con altre comunità religiose preghiamo, lavoriamo, e ci mettiamo anche in discussione per far prevalere quella pace universale di cui tutti abbiamo bisogno, particolarmente i più poveri”.

Diverse le iniziative portate avanti nella collaborazione reciproca. Lo stesso Cerreti accenna all’esperienza di accoglienza nei riguardi dei migranti –  tra i partecipanti, in sala alcuni giovani del CARA di Mineo – e ai corridoi umanitari realizzati per far uscire gruppi di persone dalla Siria.

Monica Moser, Chiesa Evangelica Luterana, condivide la storia di “Granello di Senape”, una casa che accoglie otto giovani africani con permesso di soggiorno al fine di farli studiare, lavorare, renderli autonomi. E Rajehs, l’esperienza di integrazione autentica vissuta a Catania dalla Comunità Indù.

Attraverso alcune slide con stralci di Chiara Lubich, vengono in luce i valori della famiglia, sottolineati in vari modi negli interventi secondo la specificità di ognuno. Maty Venuti, buddhista, afferma: “Pensare alla famiglia come un luogo in cui ogni suo membro può crescere e creare valore. Non una famiglia chiusa come un castello, ma una famiglia aperta che segue l’ideale di contribuire all’umanità e alla società. Non una rocca fortificata, semmai un aeroplano che vola alto nel cielo.

“La famiglia, che tanto sognavamo fin dai tempi del fidanzamento, da sposati ha poi assunto una forma inaspettata rispetto ai nostri progetti, molto più varia e diversificata”, così Maria Carmen Privitera e Marcello Sambataro, Movimento dei Focolari, che toccano il cuore dei presenti con la loro esperienza di famiglia affidataria, sostanziata di accoglienza, impegno, sacrificio, in grado di risanare ferite esistenziali e di rimettere tutto in movimento. “Abbiamo 3 figli a cui vogliamo immensamente bene, che ci vogliono bene e si vogliono bene come se fossero veramente fratelli…”

Nel corso dell’incontro contribuisce a creare un’atmosfera serena e gioiosa il vivacissimo coro dell’Istituto Buddhista Italiano Soka Gakkai, mentre un momento intenso e profondo è quello della preghiera, seguita da un canto, degli induisti nei loro coloratissimi costumi tradizionali. Anche Francesco Reitano, baha’i propone una significativa preghiera sulla fraternità universale che calamita l’attenzione di tutti.

Molto coinvolgente il momento conclusivo con l’impegno di tutte le comunità a continuare il percorso di amicizia e di dialogo con più forza, più decisione, più coraggio, con attività concrete nel territorio.

Canta il coro buddhista:  “… ancora di più unità, pace, armonia, non smettiamo mai!”

Come segno tangibile del comune impegno ad essere tutti protagonisti di un unico disegno, viene consegnato a ciascuna comunità un pezzo del mosaico che è stato esposto in sala nel pomeriggio. Sarà ricomposto il prossimo anno, nella speranza che si ingrandisca sempre di più.

Il momento conviviale è un’occasione aggiunta per approfondire l’esperienza vissuta: spontaneità, immediatezza di relazione, gioia e, espressione ricorrente, armonia.

“Un pomeriggio di infinito amore per un’unica grande Famiglia:  l’Umanità”, così si esprime uno dei 350 partecipanti. E un altro afferma:

“Assistere al dialogo tra culture religiose, a Catania, per me è stata una sorprendente occasione di formazione e informazione… Ho appreso l’estensione del significato ‘famiglia’ come abbraccio universale tra persone, in nome di una cittadinanza ed esperienza comuni nel mondo”.

Per Maria Grazia Spatola e Pippo Amore, Movimento dei Focolari e membri attivi del Coordinamento delle Religioni in dialogo: “Si può affermare che c’è stato un consolidamento del cammino intrapreso; si sono cementati i rapporti; c’è una maggiore consapevolezza di fare un percorso comune e una più decisa volontà di andare avanti, di “fare famiglia” e di lavorare insieme per l’accoglienza e per la pace”.

Questa affermazione si lega direttamente al pensiero espresso in apertura dell’incontro dal prof. Giuseppe Vecchio, già preside di Scienze Politiche e attualmente ordinario di Diritto Privato, “Costruire insieme il futuro dell’uomo, ciascuno con la propria identità, è una testimonianza di straordinario valore”.

Maria Santa Giacchi

[1] Roma, Palaeur, 5 giugno ’93 messaggio al Familyfest, convegno mondiale con migliaia di partecipanti dai cinque continenti.
Servizio televisivo apparso su Ultima TV Canale 87




“Chiara Lubich e la famiglia”: echi delle varie manifestazioni in Italia

Da Catania

 




Ricordo di Chiara Lubich nel suo IX anniversario. Eventi in Sicilia

Nel 2017 ricorre il IX anniversario di Chiara Lubich (1920-2008) e numerose sono le iniziative per ricordarla in ogni parte del mondo: da Singapore a Vilnius (Lituania), da Sydney (Australia) a Houston (USA), da Manaus (Brasile) a Bujumbura (Burundi).  Nelle varie nazioni, infatti, sono tantissime le persone di culture, fedi, generazioni diverse che nel tempo hanno conosciuto, stimato, amato Chiara e condiviso la sua proposta di operare insieme per la fraternità universale.

Quest’anno i vari eventi metteranno in luce la sua visione sulla famiglia. Nell’arco di tutta la sua vita Chiara ha avuto un’attenzione particolare per la famiglia, mettendone in risalto il “disegno ardito, bellissimo ed esigente” e scoprendovi dei “valori immensi e preziosissimi, che proiettati e applicati all’umanità possono trasformarla in una grande famiglia”.  Per abbracciare i vari problemi della famiglia, con un amore speciale per chi vive situazioni di sofferenza e marginalità, Chiara fonda nel 1967 Famiglie Nuove, una diramazione del Movimento dei Focolari, di cui quest’anno ricorre il 50°.

L’evento centrale si terrà a Loppiano (Fi), cittadella internazionale dei Focolari, dal 10 al 12 marzo con workshop per adulti, giovani, ragazzi e bambini e una diretta streaming sabato 11 dalle 16 alle 18.30.

 Diverse le iniziative anche in Sicilia.

 A Palermo sabato 11 marzo, dalle 15.30 alle 19, “Chiara Lubich e la famiglia”, presso Oasi francescana di Baida, un pomeriggio di riflessione ed esperienze sulla vita di famiglia.

A Catania sabato 18 marzo, dalle 17 alle 20.30, “Famiglia risorsa creativa per la fraternità”, presso la Sala Conferenze del Dipartimento di Scienze Politiche, via Gravina 12, realizzato dal Movimento dei Focolari insieme a gruppi e comunità di diverse religioni, che da tempo collaborano nel territorio: Comunità di S.Egidio, Comunità Dialogo, Movimento Rinascita Cristiana, Comunità Islamica di Sicilia, Comunità Baha’i, Comunità Indù, Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai. L’evento mira a mettere in rilievo i valori tipici della famiglia che, vissuti nei vari ambiti della società, danno vita a “brani di fraternità” nella prospettiva dell’unica famiglia umana.

A Caltanissetta, domenica 12 marzo, dalle 16 alle 19, “Chiara e la famiglia”, presso il salone della parrocchia S. Cuore, c/da Cozzo di Naro.

A Siracusa, domenica 19 marzo, dalle 16.45 alle 18.45, “La Famiglia è il futuro”, presso il Salone Giovanni Paolo II del Centro Convegni della Basilica Santuario Madonna delle Lacrime. L’evento sarà articolato su tre tematiche:

– “Famiglia: trama di rapporti dall’io al noi”

– “L’amore: strumento e risposta alle criticità nella famiglia”

– “Famiglia: risorsa creativa per il tessuto sociale di ogni popolo”

A Capo D’Orlando, sabato 11 marzo, dalle 15.30 alle 18.30, “Chiara Lubich una luce per la famiglia”, presso Salone Cristo Re, Parrocchia Maria SS. Di Porto Salvo.

A Mazzarrone, domenica 12 marzo, dalle 19 alle 21, “Chiara e la Famiglia”, presso il salone della chiesa madre S. Giuseppe. Sarà presente il vescovo della diocesi di Caltagirone.

A Vittoria, domenica 12 marzo, dalle 16 alle 19, “Chiara e la Famiglia”, presso il salone della parrocchia Madonna della Lacrime, via Rosolino Pilo, 50. Il programma prevede, tra l’altro, alcune esperienze di famiglie che vivono situazioni e contesti diversi: coppie giovani e mature, contributo dei figli nella vita di famiglia, vedovanza, situazioni di separazione, quando il dolore “bussa forte”.

A Modica, domenica 12 marzo, dalle 9 alle 17, “Siate una famiglia”, presso il Kikki Village Resort – contrada Zimmardo-Graffetta.  Partendo da alcuni messaggi di Chiara Lubich alle famiglie, si approfondiranno vari aspetti: la famiglia che si apre al sociale, famiglia e scuola, famiglia e dolore, famiglia ed accoglienza. La giornata offrirà anche spazi per il dialogo e momenti ricreativi.

A Marsala, domenica 12 marzo, dalle ore 16 alle 18, “Scoprire insieme il carisma dell’unità per la famiglia”, presso il Presidio di Pace Giovanni Paolo II (ex Boccone del Povero), c/da Rakalia.

A Piazza Armerina, lunedì 13 marzo, dalle 16.30 alle 19.15, “Chiara Lubich e la Famiglia”, presso l’auditorium dell’Istituto Ettore Majorana, piazza Sen. Marescalchi. Attraverso episodi di vita vissuta presentati da famiglie appartenenti a diversi movimenti ecclesiali, si metterà a fuoco l’“arte d’amare” proposta da Chiara Lubich. Saranno presenti il vescovo della diocesi e pastori di altre Chiese cristiane.

A Lentini, martedì 14 marzo, ore 18.30, “Chiara Lubich e la famiglia”, presso la parrocchia Cristo Re. Parteciperanno vari gruppi, associazioni e movimenti ecclesiali.

Celebrazioni eucaristiche in varie località, tra cui: Mazzarrone (Chiesa Madre, 12 marzo, ore 18, presieduta dal vescovo della diocesi), Paternò (parrocchia S. Giovanni Bosco, 14 marzo, ore 18), Lentini (parrocchia Cristo Re, 14 marzo, ore 18).

 Per info:

Palermo – Nino Fontana 3498807892

Catania – Maria Carmen Privitera e Marcello Sambataro 3294425364

Caltanissetta – Giancarlo Spiaggia 3898002000

Siracusa – Marco Fatuzzo 3408373929; Rossana Petrillo 3335451866

Capo D’Orlando – Pippo Lo Presti 3331144076

Mazzarrone – Tina Ticli 3392203772

Vittoria – Gianluca Piccione 3315995651; Angela Guccione 3339351461

Modica – Massimo Micieli  3384479863

Marsala – Maurizio Buonafede 3888487530

Piazza Armerina – Gina Oliveri 3404935998; Maurizio Bruno 3349760295

Lentini – Maria Segreto 3388017135

http://www.focolare.org/news/2017/01/19/2017-chiara-lubich-e-la-famiglia/




“Famigliedicuore” approda anche a Cosenza

Approda anche a Cosenza il progetto a sostegno delle famiglie adottive e affidatarie. 

La genitorialità è di per sé un compito assai arduo, in special modo per quanto riguarda l’adozione, nella quale la costruzione delle relazioni tra i membri della famiglia diventa molto delicata e necessita di un’attenzione particolare.  Le difficoltà aumentano poi, quando i genitori tendono ad isolarsi e a vivere le varie problematicità in maniera chiusa, perché la solitudine può avere delle ripercussioni negative sul rapporto con il bambino, a sua volta portatore di storie dolorose.

“Famigliedicuore” è un progetto che ha proprio l’obiettivo di supportare e accompagnare le famiglie adottive lungo tutto il loro percorso, che non si ferma nel momento in cui il bambino entra nella sua nuova casa, ma che continua in tutte le fasi della sua crescita.

Voluto proprio da un gruppo di famiglie che hanno sentito la necessità di mettersi insieme per superare al meglio le difficoltà, quest’anno il progetto approda anche a Cosenza, dopo essere partito nel 2014 da Ascoli Piceno e passato successivamente per Napoli.

In territorio calabrese, FamigliediCuore è stato presentato venerdì 24 Febbraio presso il Palazzo della Provincia di Cosenza, in un evento di sensibilizzazione e diffusione dell’iniziativa. Durante la serata sono state presentate le attività di quest’anno e le diverse novità, tra cui l’estensione dell’iniziativa anche alle coppie affidatarie, oltre che adottive, e la presenza del progetto sulla piattaforma di crowdfunding Meridonare. Tra i presenti: i servizi sociali della zona, alcuni avvocati della Camera minorile, molte coppie adottive ed affidatarie e diverse personalità pubbliche. “E’ fondamentale che le famiglie facciano parte di una rete, di un posto accogliente dove potersi confrontare e scambiare esperienze – afferma la Dott.ssa Mariella Rende, referente delle adozioni internazionali della sede AFN Onlus di Cosenza e relatrice dell’evento – questo serve per vivere con maggiore serenità il compito di mamma e di papà, figure fondamentali per la crescita armoniosa e sana del bambino”.

Ma in che modo offrire ai genitori gli strumenti giusti per poter affrontare con serenità i momenti difficili che il ruolo di genitore comporta? “Attraverso una formazione di gruppo ed una consulenza individuale – spiega la Dott.ssa Maria Rosaria Venuto, psicologa e formatore genitoriale di AFN Onlus – Come confermano le statistiche, la formazione e la consulenza, intesa come momento di confronto e di crescita personale, sono elementi necessari per poter affrontare le possibili difficoltà che si possono incontrare lungo il percorso adottivo e affidatario”.

Contestualmente alla formazione dei  genitori, un gruppo di educatori esperti del settore, dell’Associazione Fusi Orari, si occuperà dei veri protagonisti del progetto Famigliedicuore, ovvero i bambini ed i ragazzi, che, attraverso attività formative e ricreative, faranno un piccolo percorso parallelo a quello dei genitori. 

“Accoglienza e accettazione dell’altro rappresentano gli elementi necessari per poter creare un’alleanza relazionale con il bambino adottato e/o affidato – continua la Dott.ssa Maria Rosaria Venuto – Il genitore adottivo e affidatario non deve essere una persona “speciale”, ma consapevole e responsabile, capace di mettersi in gioco e modificare i propri punti di vista”.

L’evento si è concluso con un dibattito molto interessante e con la bella testimonianza di Grazia e Giovanni Ruberto una coppia che ha sperimentato sia il percorso adottivo che quello affidatario e che ha saputo, in modo semplice e diretto, riferire tutti gli stati d’animo, le difficoltà e le gioie che questa avventura porta con sé.

È facendo spazio all’interno della disponibilità emotiva  dei genitori e del bambino che l’adozione e l’affido diventano un incontro tra storie,  ed è proprio da queste storie di vita che bisogna ripartire, conoscendole e fornendone un nuovo significato.

Anita Leonetti

 




“Chiara Lubich e la famiglia” Loppiano e tutte le manifestazioni in Italia

Chiara Lubich e la famiglia

50° di Famiglie Nuove del Movimento dei Focolari

Per rivedere la diretta streaming da Loppiano sabato 11 marzo 2017 vai al seguente link http://live.focolare.org/FamilyHighlights

Leggi il testo dell’intervento: Chiara e la Famiglia-Emmaus Maria Voce

Comunicato stampa finale

Per maggiori informazioni: www.famiglienuove.org   famiglienuove@focolare.org

Comunicato stampa_Chiara Lubich e la famiglia

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Pieghevole
In occasione del 50° di Famiglie Nuove, l’anniversario di Chiara Lubich sarà dedicato al contributo del Carisma dell’Unità per il mondo della famiglia.
A 50 anni dalla fondazione, durante tutto il 2017, si realizzeranno vari eventi e iniziative locali in diversi Paesi del mondo. Un percorso di vita e pensiero in più tappe per mettere in luce il valore antropologico e universale della famiglia nella prospettiva della “fratellanza universale”, testimoniare la ricchezza delle diversità culturali e sociali insieme all’ideale dell’unità incarnato nella vita di famiglia.
L’evento principale si svolgerà nella cittadella di Loppiano (FI) dal 10 al 12 marzo.

ALTRE MANIFESTAZIONI IN ITALIA

  • Piemonte
  • 12 marzo – Ivrea (TO) – pranzo condiviso + pomeriggio “aperto”: “Chiara e la famiglia”
  • 1 aprile – Torino c/o Sermig – Arsenale della Pace – pomeriggio “aperto”: “Siate una famiglia” + cena solidale
  • 2 aprile – Fossano (CN) – pomeriggio “aperto”: “Siate una famiglia”
  • Liguria
  • 4 marzo – S. Bartolomeo al mare (IM) – pomeriggio con gli altri movimenti ecclesiali e il Vescovo per ricordare Chiara con tema “siate una famiglia”;
  • 18 marzo – Genova – pomeriggio aperto a tutti: “Famiglia, seme di comunione per la società” + apericena
  • Lombardia Ovest – Milano
  • 24-25 febbraio – Lecco – mostra fotografica su Timor Est
  • 4 marzo – Borgomanero (NO) – pomeriggio aperto: “Essere sempre famiglia”
  • Lombardia Est – Brescia
  • 12 marzo – Frontignano (BS) c/o centro Mariapoli – giornata aperta a tutti: “Family Highlights – da Chiara Lubich una luce per la famiglia”
  • Veneto
  • 5 marzo – Vicenza – presso la sala della Fiera domenica pomeriggio
  • 11 marzo – Verona – sabato pomeriggio
  • 12 marzo – Conegliano V.to per Treviso e Belluno – domenica pomeriggio
  • 19 marzo – Padova – domenica pomeriggio
  • Trentino Alto Adige
  • 14 maggio – Trento – auditorium s. Chiara –  “L’amore costruisce pace”
  • Friuli Venezia Giulia
  • 12 marzo – Pordenone – pomeriggio aperto: “Una luce per la famiglia”
  • 12 marzo – Lucinico (GO) – giornata aperta: “Famiglia, fonte di speranza e di gioia”
  • 12 marzo – Udine – mariapoli: “La città fa famiglia. Semi di condivisione nella vita di ogni giorno”;
  • 14 marzo – Trieste  ore 19.00 chiesa SS Pietro e Paolo
    Santa Messa in ricordo di Chiara con la partecipazione di rappresentanti di vari Movimenti/Associazioni appartenenti al gruppo di Insieme per l’Europa e di una rappresentanza della Comunità Mussulmana. Preparata dalle famiglie, sarà una preghiera a Chiara per la Famiglia.
  • Emilia Romagna
  • 11 marzo – Reggio Emilia – pomeriggio “aperto”: “Chiara Lubich e la famiglia”
  • 12 marzo – Bologna – pomeriggio “aperto”: “La famiglia: trama di rapporti, risorsa sociale di ogni popolo”
  • 12 marzo – Rimini – pomeriggio “aperto”: ”Come la famiglia, così la società”
  • Marche
  • 12 marzo – Macerata – pomeriggio “aperto”
  • Abruzzo – Molise
  • 19 Marzo – Montesilvano (PE) – giornata aperta a tutti
  • Umbria
  • 18 Marzo – Assisi (PG) – pomeriggio aperto a tutti con convegno: “famiglia 2.0…. ricominciamo” (partecipano anche gli interni di Napoli presenti per il loro ritiro insieme all’Umbria)
  • Toscana
  • 26 marzo – Loppiano (FI) – Festa della famiglia aperta a tutti: “Essere sempre famiglia”
  • Lazio 
  • 10-12 marzo – servizio logistico per evento a Loppiano e scuola famiglie a Castelgandolfo
  • 12 marzo – Frosinone – giornata alla Cittadella Cielo della Comunità “Nuovi orizzonti” di Chiara Amirante: “La gioia dell’amore” (Le sfide della famiglia).
  • Roma
  • 11 marzo – Roma – punto di ascolto in collegamento con Loppiano;
  • Campania
  • 11 marzo – Tito (PZ) – pomeriggio aperto a tutti;
  • 22 marzo – Ischia (NA) – pomeriggio aperto a tutti 
  • 11 – 14 marzo – Napoli – serie di appuntamenti vari
  • Puglia – Basilicata
  • Eventi con comunità locali 
  • Calabria
  • 12 marzo – eventi nelle varie comunità locali a Reggio Calabria a Vibo Valentia, Locri e Cosenza
  • Sicilia – Palermo. Punti di ascolto 11 marzo in diverse sale della zonetta:
  • Palermo località Baida
  • Salemi (TP)
  • Sciacca (AG)
  • San Cataldo (CL)
  • Messina
  • Sicilia – Catania: 5 momenti divisi per territorio:
  • 12 marzo – Vittoria (RG) – per la diocesi di Ragusa
  • 12 marzo – Modica (RG) – per tutta la diocesi di Noto
  • 13 marzo – Piazza Armerina (EN) per tutta la diocesi Armerina
  • 18 marzo – Catania – per tutta la provincia di Catania
  • 18 marzo – per tutta la provincia di Siracusa
  • Sardegna: nel contesto delle mariapoli
  • 24-26 Marzo – mariapoli per Sassari e tutto il nord Sardegna;
  • 31 marzo- 2 aprile – mariapoli per Cagliari con Sud Sardegna e Centro Sardegna in contemporanea
  • Albania
  • 14 marzo – Tirana – in coincidenza della festa nazionale della primavera (festa civile) – giornata aperta a tutti

LOCANDINE





Io accolgo te: i segreti del “per sempre”

Una “confusione creativa” ha invaso domenica 15 gennaio il centro Mariapoli Raggio di Luce di Bra per un’iniziativa promossa da Famiglie Nuove del Piemonte e rivolta a tutte le famiglie che avevano voglia di “rinfrescare” un po’ il loro matrimonio.

Hanno risposto in circa 350 persone, insieme ai propri bambini e ragazzi, provenienti da tutto il Piemonte, per venire ad ascoltare Padre Graziano Malgeri, frate minore della Provincia Serafica di Assisi, da oltre dieci anni impegnato nell’accompagnamento di giovani e famiglie. Il titolo del suo intervento, cuore della giornata, è stato “Io accolgo te. I segreti del «per sempre»”. Si è trattato di un approfondimento sulla teologia del Rito del Matrimonio con una lettura attualizzata dello stesso, facendo una sorta di “visita guidata” al santuario rappresentato dal matrimonio di ciascuna coppia.

Accanto alle citazioni di vari documenti della Chiesa e ai collegamenti con l’Amoris Letitia l’intervento è stato intramezzato con squarci su esperienze delle coppie in contatto con lui e da momenti scherzosi che hanno reso interessante e “leggera” l’ora e mezza passata ad ascoltarlo.

Nella mattinata c’è stato anche un breve momento per una condivisione in ciascuna coppia delle prime impressioni suscitate dal frate e lo spazio per ascoltare due esperienze di famiglia sull’attualizzazione del tema.

Nel pomeriggio un’oretta di domande e risposta con padre Graziano, riprendendo i temi trattati nella mattinata, e poi la S. Messa con il rinnovo delle promesse matrimoniali.

Era presente anche un gruppo di fidanzati che nel pomeriggio hanno approfondito e condiviso a parte quanto suscitato dai tanti stimoli ricevuti sulla vita di coppia secondo il disegno di Dio.

Padre Graziano è stato anche ospite di un gruppetto di persone che vivono la separazione e che si trovano periodicamente per condividere il proprio cammino..

Accanto al programma in sala sono stati offerti momenti di animazione per bambini (erano circa 45 dai 4 agli 8 anni), per ragazzi (erano in 25) e un servizio di babysitting per i più piccoli.(circa una ventina) In questo modo si può proprio dire che la giornata ha visto protagonista la famiglia a 360 gradi.

Abbiamo raccolto alcune impressioni sulla giornata da famiglie di tutte le età, dalle coppie appena sposate a nonni con più nipotini, e da molti emergeva una grande gioia per avere avuto l’occasione di fermarsi un attimo con il proprio partner per riflettere a che punto erano rispetto al disegno di Dio su ciascuna coppia.

La grande affluenza di persone ci ha fatto riflettere sull’esigenza che c’è in tante famiglie di trovare alcuni momenti per andare in profondità nel rapporto con Dio e con la propria moglie o marito e ci sprona come realtà di Famiglie Nuove a trovare modi e strade per essere sempre più e meglio al servizio di questo pezzetto di umanità.




“Chiara e la famiglia” – Centro Mariapoli “Chiara Lubich” di Cadine (TN)

Nell’attesa di festeggiare, nel 2017, il 50° della nascita di Famiglie Nuove, la realtà delle famiglie, e non solo, ha vissuto due significativi appuntamenti. Il primo, il 16 ottobre ha visto, al Centro Mariapoli “Chiara Lubich” di Cadine, quasi un centinaio di famiglie confrontarsi sulla realtà della coppia, sull’educazione dei figli alla luce della spiritualità dell’unità con momenti di approfondimento, testimonianze e dialogo.

“Credere all’amore di Dio come famiglia” è stato l’orizzonte di confronto che ha visto fidanzati, sposi, nonni insieme per cercare di comprendere il disegno che Dio ha sulla famiglia, a partire dal legame di coppia per arrivare a cogliere le potenzialità sociali della famiglia: nell’ascoltare le testimonianze di diverse famiglie da tutta la regione, tutti hanno potuto rendersi conto che le parole di papa Francesco “aprite le vostre case” non sono state davvero pronunciate invano.

Il rispetto, la comprensione, l’astensione dal giudizio hanno segnato il profilo del secondo appuntamento, svoltosi il 22 e 23 ottobre sempre a Cadine a cui erano invitate famiglie, famiglie separate e famiglie in nuova unione. Sotto il titolo “Da esistenze provate a germogli di vita buona” hanno dato il loro prezioso contributo alcuni esperti seguiti da esperienze particolarmente toccanti che hanno acceso la speranza in molti cuori.

Ricordiamo che il 2017 sarà l’anno di “Chiara e la famiglia”: accanto all’evento internazionale centrale in programma a Loppiano dal 12 al 14 marzo, in tutto il mondo verranno proposti appuntamenti di approfondimento su questa argomento.

A Trento è in programma una manifestazione pubblica ed aperta il 26 marzo 2017 che vedrà insieme tutti i membri del Movimento, guidati da Famiglie Nuove, accanto a istituzioni civili e religiose e a numerose realtà impegnate sul fronte della famiglia. 




Creati in dono

“Creati in dono” è il titolo della giornata di festa, riflessione su Creato e solidarietà che si è svolta domenica 18 settembre presso il centro Mariapoli “Raggio Luce” di Bra.

Questo appuntamento, promosso e organizzato dal Movimento dei Focolari, si è posto in continuità con la Mariapoli – un’esperienza comunitaria che propone uno stile di vita basato sulla fraternità e la reciprocità, svoltasi a Bardonecchia nel mese di luglio – e rappresenta l’ “inizio anno” degli eventi e delle attività proposte per il Piemonte e la Valle d’Aosta.

Settecento persone di cui oltre duecento bambini e ragazzi hanno letteralmente invaso per un giorno le strutture e il parco di questo centro focolarino situato sulla collina braidese.

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Il programma del mattino prevedeva un intervento a più voci sul tema del Creato e del contributo che ciascuno può dare per prendersene cura. I relatori principali sono stati don Flavio Luciano, responsabile della Pastorale Sociale e del lavoro del Piemonte, e Andrea Ponta, ingegnere nucleare ed esperto su tematiche energetiche e ambientali. La fonte ispiratrice è stata ovviamente l’enciclica del Papa “Laudato Sì”, di cui sono stati evidenziati alcuni punti secondo l’esperienza e la passione non solo dei relatori, ma anche di alcuni testimoni: un consulente finanziario e socio dell’AIPEC – Associazione Imprenditori per un’Economia di Comunione, una famiglia di un Gruppo di Acquisto Solidale, il ricordo di Martina, che ha lasciato il segno profondo di un amore vissuto fino all’ultimo anche nella malattia e che ancora si diffonde.

Nel pomeriggio si sono potuti visitare diversi stand e mostre che riprendevano i temi sul Creato, il nostro rapporto con esso e sugli stili di vita orientati alla sobrietà, mentre nel cortile e nel parco erano disponibili giochi per tutte le età, terminati con una merenda davvero speciale grazie al contributo delle torte condivise da molti dei partecipanti.

bra3Per mettere in pratica nel concreto la solidarietà, in sintonia con l’iniziativa promossa dalla Conferenza Episcopale Italiana, nel corso di tutta la giornata erano a disposizione due teche per i contributi per la popolazione colpita dal terremoto in centro Italia. Grazie a questa proposta, insieme a quanto raccolto durante la colletta nella messa alla fine del programma, si è raggiunta la cifra di 2.758 Euro che saranno inviati in parte alle associazioni Azione per un Mondo Unito (AMU) e Azione Famiglie Nuove Onlus (AFN) per i progetti del post-terremoto e in parte alla Caritas Nazionale.

Anche le condizioni meteorologiche hanno contribuito al successo di questo evento: contrariamente alle previsioni di maltempo si è potuto godere di un bel sole, soprattutto nel pomeriggio, che ha consentito a tutti di usufruire degli spazi all’aperto e di vivere nella semplicità la “nuova” opera di misericordia proposta da Papa Francesco sulla contemplazione del Creato, dalla natura alle persone che ci stanno accanto. Un’impressione per tutte lasciata da un partecipante: “Sono tornato a casa contento per quanto vissuto e per aver visto la felicità negli altri… Grazie per quanto ognuno ha donato ed offerto”.

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Tra i prossimi appuntamenti è stato posto in evidenza: dal 30 settembre al 2 ottobre a Loppiano (FI) per LoppianoLab, un variegato mosaico di eventi, forum, laboratori sotto il titolo “POWERTÀ. La povertà delle ricchezze e la ricchezza delle povertà”.




Fuori dal tunnel – Crisi nella vita di coppia

La crisi nella vita di una coppia può diventare occasione di crescita, ma come fare per riconoscere che la riconciliazione è possibile?

L’esperienza dei “Percorsi di luce” di Famiglie Nuove del Movimento dei Focolari
“La storia di una famiglia è solcata da crisi di ogni genere, che sono anche parte della sua drammatica bellezza”. In questa sua affermazione Papa Francesco (AL 232), sottolinea anche come ogni crisi superata porti a “un nuovo sì dell’amore, che rinasce rafforzato, trasfigurato, maturato, illuminato”.
Tuttavia la crisi, seppur normale nella storia di una coppia, è segnata da un carico di dolore e di angoscia che “non deve essere ignorato e richiede un adeguato accompagnamento comprensivo, vicino, realistico, incarnato” (AL 233).
Ne è un esempio la storia di Antonio e Luisa (i nomi sono di fantasia), sposati da 20 anni e due figli adolescenti. All’inizio , si capivano senza parlare, stavano bene insieme. Ma con il passare del tempo sono cominciati gli alti e i bassi. L’arrivo tanto atteso dopo diversi anni del primo figlio ha finito per scombussolare gli equilibri già precari. “Siamo arrivati a non capirci più ed ogni cosa era oggetto continuo di discussioni. Io ho cominciato a sentirmi solo, racconta Antonio, mi fermavo a lavoro più del tempo per non rientrare a casa, chiudendomi sempre più in me stesso”.
“Vedevo che Antonio stava male, spiega Luisa, ma l’unica cosa che sapevo fare era aspettare che le cose cambiassero. Eravamo due estranei pieni di rabbia e solitudine, incapaci di gestire la nostra vita. La situazione in casa era così tesa che l’unica soluzione possibile era la separazione”.
In quel periodo buio “avremmo desiderato che la relazione tra noi cambiasse, ma da soli non ce la facevamo, si ricadeva sempre negli stessi errori, rancori e discussioni”, racconta lei. “Quando ho saputo della settimana a Loppiano (FI), mi si è riaccesa una luce, una nuova speranza di poter fare qualcosa per il nostro rapporto”.
E’ così che Antonio e Luisa vivono l’esperienza proposta da Famiglie Nuove “Percorsi di luce”, rivolta a coppie che cercano aiuto per poter uscire dalla crisi che stanno attraversando.
Il Corso si tiene a Loppiano , nella cittadella internazionale dei Focolari in provincia di Firenze ed è un’iniziativa avviatasi 8 anni fa. Durante i giorni del Corso “non è stato facile scavarsi dentro per affrontare le nostre difficoltà e abbiamo rischiato di tornare subito a casa”, commentano Antonio e Luisa. “Ma ci abbiamo creduto e ci siamo messi a nudo”.
Quest’anno “Percorsi di luce” si è svolto dal 18 al 25 giugno e Antonio e Luisa vi hanno partecipato portando la propria testimonianza e il proprio contributo: “Abbiamo incontrato non solo degli specialisti, ma una famiglia di famiglie che ci ha voluto bene. E’ stato il primo passo: scoprire di non essere soli. E questo ci ha aiutato anche una volta a casa, perché non è facile ricominciare e ogni tanto cadiamo ancora… d’altronde la famiglia del Mulino Bianco esiste solo in televisione!”
“È la forte presenza dell’amore che circola che aiuta a vivere un’esperienza profonda e di ritrovata serenità insieme con le coppie di esperti ed altre che, avendo fatto il corso negli anni precedenti e grati del dono ricevuto e delle ritrovata riconciliazione, hanno deciso di mettersi a disposizione”, spiegano Francesco e Adriana Scariolo della Segreteria Internazionale di Famiglie Nuove. “La caratteristica del corso è proprio l’amore scambievole, dunque per prima cosa ci si mette in gioco tutti: esperti, coppie animatrici e partecipanti, donando ciascuno il proprio vissuto e come si cerchi di superare le difficoltà”.
Varie le tematiche affrontate durante il corso: dalla conoscenza di sé, alla diversità, al conflitto e all’accoglienza, con momenti frontali, altri di dialogo, esercitazioni pratiche sulla comunicazione, sulla differenza uomo-donna, sulla sessualità e sul perdono. Tutti gli argomenti vengono accompagnati dalla condivisione delle proprie emozioni e da testimonianze su conflitti avuti e superati, alternati a momenti di svago vissuti insieme.
“Questa settimana è stata per molti di noi”, dicono alcuni partecipanti come riaccendere la luce e “ritrovare la voglia di fare la nostra parte per ricreare l’armonia del nostro rapporto. Da tutti emergeva la bellezza e la gioia di aver trovato dei fratelli: “Da soli non si può vincere certe sfide”.
“Le coppie hanno bisogno di dare un nome alle difficoltà che vivono”. Aggiunge Rino Ventriglia, psicoterapeuta. “Per guardare e risolvere i problemi, si offre sia un sostegno spirituale sia psicologico. Abbiamo visto che con questi due approcci le persone riescono a superare ferite che si portano da anni”. Sono ferite che “cerchiamo di valorizzare, con la tecnica della colla d’oro (Kintsugi) che valorizza il vaso”. Continua la moglie Rita, sessuologa, e quella del ‘farsi uno’, che consente di comprendere pienamente l’altro. “Abbiamo tutti la stessa esperienza e diamo la speranza che tutti ce la possano fare, cercando di accompagnarli con determinazione e chiarezza anche quando fanno ritorno alla loro vita di tutti i giorni”.
Auguriamo ad ogni coppia che possa scoprire la buona notizia che, come dice Papa Francesco, si nasconde dietro ad ogni crisi e che “occorre saper ascoltare affinando l’udito del cuore” (AL 232).

Fonte: sito del movimento Famiglie Nuove

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