Presentazione del libro “Discorsi in ambito civile ed ecclesiale” (Opere di Chiara Lubich)

Giovedì 17 dicembre 2020 – ore 21.00
Prima presentazione del volume: Opere di Chiara Lubich – DISCORSI IN AMBITO
CIVILE ED ECCLESIALEDiretta sul canale Youtube di Città Nuova:


Conduce:
Stefania Tanesini, Ufficio Comunicazione Focolari
Intervengono:
Donato Falmi, Direttore della collana Opere di Chiara Lubich
Vera Araujo, Curatrice del volume
Fabio Ciardi, OMI, Coordinatore Centri Studi Scuola Abbá, Movimento dei Focolari
Pasquale Ferrara, Ambasciatore, docente IUS e LUISS

Per info sul libro clicca qui.
www.cittanuova.itufficiostampa@cittanuova.it

Scarica il volantino




“La rivoluzionaria gentile”. Live streaming 7 dicembre ore 17.00

Iniziativa di chiusura del centenario della nascita di Chiara Lubich

LUNEDÌ 7 DICEMBRE 2020 • ORE 17 

LIVE STREAMING ALL’INDIRIZZO DIRETTA.FLEST.IT

L’iniziativa è realizzata in collaborazione con
– EDIZIONI CITTÀ NUOVA
– CENTRO INIZIATIVE DI CULTURA POLITICA
– ALCIDE DE GASPERI|Castegnato (BS)

Partecipano:
Maurizio GENTILINI | storico, autore di “Chiara Lubich. La via dell’unità, tra storia e profezia”
Luciano ZANARDINI | giornalista e scrittore
Giuliana ZUBANI BERTAGNA | imprenditrice
Giuliano RIZZARDI | avvocato
Vincenzo ZANI | arcivescovo, segretario della Congregazione
per l’educazione cattolica
Gabriele SESANA | Gen2

coordina Claudia FACCIOLI | esperta in comunicazione

VISITA VIRTUALE ALLA MOSTRA CHIARA LUBICH CITTÀ MONDO
con Tina GIACHI | Aloisio CERETTI | Caterina LAZZARONI

VIDEOINTERVISTA a Saverio D’ERCOLE
produttore, con Rai Fiction, del film sulla vita di Chiara Lubich

scarica la locandina




Giornata contro la violenza sulle donne: l’esperienza di Scoglitti

Il 25 novembre, nel giorno dedicato alla lotta contro la violenza sulle donne, le donne di Scoglitti si sono incontrate per dire No alla violenza di genere. L’incontro è avvenuto in maniera telematica, per rispettare le norme di sicurezza anti COVID-19. All’iniziativa hanno preso parte donne impegnate politicamente, come Katia Ferrara e Antonella Iaquez, entrambe assessore designato allo sviluppo turistico e territoriale di Scoglitti da due dei candidati a sindaco per la città di Vittoria.

Scoglitti è una frazione di Vittoria, comune, sciolto per infiltrazioni mafiose. A causa della pandemia le elezioni previste in autunno sono state rinviate. La campagna elettorale è quindi molto lunga e le conflittualità sono molto forti. Noi, però, abbiamo sentito il desiderio di supertare tutto questo, di guardare dalla finestra la nostra cittadina e abbracciarla, tutte insieme, con uno sguardo comune. Guardare le sue ferite, i suoi bisogni e lavorare per essa. La tentazione di vivere ciascuno con la propria parte politica, pur legittimo, è stato subito respinto: era più forte l’esigenza di ricercare ciò che ci unisce.

L’incontro, dunque, ha superato ogni barriera politica, e tutte le partecipanti, pur impegnate a sostegno di differenti candidati politici, hanno messo da parte le loro ideologie politiche per un argomento comune: la condizione delle donne. Insieme a Katia e Antonella, entrambe assessore designate, hanno partecipato quattro candidate al consiglio comunale in varie liste ed altre donne impegnate in tutte le coalizioni che parteciperanno alle prossime elezioni, a sostegno di quattro candidati sindaco.

È stato un momento di dialogo costruttivo e soprattutto sereno, i discorsi di ognuna di loro sono stati ascoltati e accolti con molto interesse e partecipazione. Si è voluto lanciare un messaggio di solidarietà che va oltre la politica: “Siamo qui oggi a stringerci la mano, pensando insieme ad attuare nuove iniziative che possano dare una mano a tutte le donne del nostro paese. Questo è il modo sano e giusto di usare le mani, chi usa le mani per commettere violenza e sottomissione verso le donne, non è degno di essere considerato un essere umano”.

Partendo dal generale sdegno verso la violenza sulle donne che ogni giorno miete vittime in tutta Italia, si è arrivati a parlare della realtà locale. Molte donne anche nel nostro piccolo paese vivono situazioni domestiche complicate e non felici, poche di loro hanno il coraggio di denunciare o addirittura parlarne. Ma la violenza fisica non è la sola forma di violenza a cui si può essere sottoposte. Anche e soprattutto il controllo che viene esercitato sulle donne, la mancanza di fiducia e di libertà che le costringe ad una vita quasi da recluse, a dover chiedere il permesso al proprio compagno per poter frequentare le proprie amicizie fuori dalle mura domestiche.

Si è parlato di tutto questo, di come sia sbagliato che per alcune donne sia quasi una cosa normale dover rendere conto della loro vita agli altri, come se fosse romantico che il proprio partner controlli ogni aspetto della loro esistenza e che un atteggiamento di fiducia o libertà possa venire scambiato come disinteresse. Tutto questo è colpa del controllo che il capofamiglia e un contesto patriarcale esercitano sulle menti già delle giovanissime. Violenza sulle donne, infatti, non deve essere sinonimo di violenza sulle mogli e basta. Riguarda tutte le donne, di tutte le età, e nasce da qualsiasi tipo di relazione dalla relazione tra coniugi a quella familiare in senso più largo.

Gli istituti scolastici si sono impegnati in alcune iniziative atte a coinvolgere le donne, specialmente le mamme degli studenti, con attività di laboratorio legate alla scuola. L’idea generale è quella di creare iniziative sempre più varie che riescano a coinvolgere donne di tutte le età per permettergli di coltivare interessi e relazioni sociali all’interno della comunità. Questo è quello che si auspicano le donne che ieri hanno partecipato alla videocall per dire NO alla violenza sulle donne.

Il messaggio finale è nelle parole di Katia: “Ciò che ci unisce è più forte delle divisioni. Chiunque di noi sarà eletta o chiamata ad un ruolo amministrativo, dovrà sentire il sostegno delle altre e tutte dovremo collaborare, insieme, per il bene della nostra frazione. Dobbiamo unire le forze, al di là degli schieramenti, per un obiettivo comune e non disperdere ciò che da questo momento abbiamo costruito”.

Antonella Iaquez




Un Carisma a servizio della Chiesa locale – Rivedi Streaming del 13 e 14 novembre

 

IN DIRETTA STREAMING DAL SITO www.movparrdioc.org

RIVEDI LA DIRETTA DI VENERDI’ 13 NOV.: https://youtu.be/3DrYtIR1nvw

RIVEDI LA DIRETTA DI SABATO 14 NOVEMBRE: https://youtu.be/UpYcDSAFIrY




Nessun limite per amare

A marzo di quest’anno la rivolta nelle carceri mi ha trovato in prima linea nello svolgere il mio delicatissimo compito di vicedirettrice di un istituto di pena. Per me è stato un momento molto difficile anche per le numerose direttive e circolari che si dovevano applicare. Un giorno era in corso una situazione abbastanza seria e mi sono rivolta a un gruppo di persone alle quali ho chiesto una preghiera speciale. E così altre volte. Una sera mi sono recata con urgenza al lavoro per una rivolta in corso e davvero dovevo rimanere nella calma anche per prendere decisioni per niente facili. C’è stata anche una guerriglia e davvero lì ho sentito che dovevo abbracciare quel dolore e fare tutta la mia parte, vivendo questo momento confidando nell’unità.E proprio la forza della preghiera e dell’unità con le persone a me vicino mi ha tanto aiutato e per fortuna non è successo niente di grave. La parola di vita, il passaparola quotidiano, comunicare quanto vivo – lavorare in condizioni difficili, mantenere la distanza fisica e il rischio continuo di prendere il virus –  tutto questo mi rende più forte, più consapevole della realtà che affronto, in donazione per quanti incontro ogni giorno. Non ci sono davvero limiti all’amore.




Calendario Parola di Vita 2021

In uscita a novembre il Calendario Parola di Vita 2021, che riporta la frase della Parola di Vita di ogni mese; uno strumento per divulgare e far conoscere la Parola di Vita a tutti, utile da tenere esposta nei luoghi di culto, negli uffici, nelle scuole, in casa, nelle parrocchie. Iniziativa nata nel 2020 che ha riscosso molto interesse.

I foglietti della Parola di Vita del prossimo anno riporteranno la stessa grafica del Calendario, arricchiti da una foto per ogni mese.

Per info ed ordini scrivere a: info@grades.it

Oppure telefonare al numero: 328/5774081

 




Città Nuova Day 2020 – la diretta del 24 ottobre

Tantissime le comunità che hanno partecipato al Cn Day o lo hanno seguito attraverso i social network su Facebook, Instagram e Twitter di Città Nuova. E la partecipazione alla festa di Città Nuova continua…

RIVEDI LA DIRETTA

Il Cn Day 2020 è stato caratterizzato dal formato multimediale: collegamenti da diverse località italiane, come Bologna, Liguria e Roma; contributi video e interviste. Inoltre, tutti questi contenuti sono stati rilanciati sui social: Twitter, Instagram e Facebook con diversi hashtag e locandine preparati accuratamente dai nostri giovani collaboratori, con la proposta interattiva del contest #daretocare.

VEDI ARTICOLO SU CITTA’ NUOVA

 




“Chiara Lubich e i primi gen” – Webinar 18 ottobre

Il 18 ottobre si è svolto, attraverso ZOOM e YOUTUBE, un Meeting che aveva come titolo: “CHIARA E I PRIMI GEN”. Questa iniziativa si inserisce nelle celebrazioni del Centenario di Chiara. A questo evento sono stati invitati una ventina dei protagonisti dell’esperienza gen soprattutto dei primissimi tempi e anche altri che si sono aggiunti dopo. Sono stati intervistati dal giornalista di RAI 3: Gianni Bianco. La domanda di fondo per tutti era: “Come l’incontro con Chiara e con il Carisma ha cambiato la tua vita e influenzato le tue scelte”.

PUOI RIVEDERE L’EVENTO

https://youtu.be/RAI69QIRYvM




Young Community Builders – Secondo appuntamento online 17 ottobre

Un collegamento con giovani di diverse comunità parrocchiali sparse per il mondo.
Saranno diverse le nazioni collegate e verranno raccontate esperienze su come si vive all’interno delle Parrocchie e delle Diocesi.

Sabato 17 Ottobre 2020 dalle ore 14.30 alle 16.00

Rivedi su YouTube: https://youtu.be/iLwJM72xmVQ

 




“A Castello, lungo i sentieri della maestra Silvia” – Rinviato

RINVIATO ALLA PRIMAVERA 2021

Nell’ambito delle manifestazioni del centenario della nascita di Chiara Lubich in collaborazione con il Comune di Pellizzano.

Sui sentieri della maestra Chiara Lubich

La maestra ‘Silvia’ nei ricordi dei suoi primi allievi della scuola pluriclasse di Castello in val di Sole (Trento).

Premessa

In mezzo ad una delle più difficili sfide di civiltà, la prima e più importante esigenza, ormai indifferibile, è quella di riprendere il discorso sulla centralità dell’educazione e della figura dell’educatore e sul suo importante ruolo per la crescita dei giovani. E’ dalla competente passione di chi sa tracciare scie di speranza e di amore che dipende davvero il futuro.

E’ questo anche l’orizzonte a cui la proposta qui presentata intende guardare per una riflessione su alcune emergenti questioni educative, partendo da alcune prospettive pedagogico-didattiche di una straordinaria figura di maestra: Chiara Lubich.

Nell’anno scolastico 1938-1939 alle porte della tragica esperienza della seconda guerra mondiale, questa giovane donna, appena diciottenne, inizia con competente entusiasmo e grande passione educativa il suo primo anno d’insegnamento nella pluriclasse di 43 bambine e bambini del piccolo borgo montano di Castello in Val di Sole.

E’ in questi anni che ha inizio l’esperienza di Chiara Lubich come insegnante (nome anagrafico Silvia), che rimarrà per certi versi “fondativa”, specchio di quello speciale amore e di quella grande sapienza didattica di cui Chiara era maestra. Non c’é scritto o parola, gesto o sguardo che hanno caratterizzato tutta la sua vita, che non sia stato contrassegnato da questa profetica visione educativa.

Il seminario di studio

Si tratta di una giornata di studio e di commemorazione proprio a Castello, in val di Sole, che si terrà il 24 ottobre 2020 come occasione per conoscere più da vicino alcuni tratti della speciale arte educativa di una così affascinante e attualissima maestra.

L’obiettivo di questo seminario è di offrire uno stimolo per riprendere la riflessione sulla figura dell’educatore, una ricerca oggi asso­lutamente fondamentale che riguarda interrogativi, tanto antichi quanto nuovi, che mettono il mondo adulto di fronte ad una decisiva sfida di civiltà: quella della cura dell’educazione. Non a parole, ma come ha insegnato con la sua vita la maestra Silvia, testimonianza di quei valori su cui è pos­sibile costruire un progetto condiviso. Non un tema qualunque, ma che riguarda un processo umano primordiale, in cui entrano in gioco le stesse strutture portanti, i fondamentali dell’esistenza di ogni uomo e di ogni donna: la relazionalità, il bisogno d’amare e di esser amati, di imparare, di esser competenti, di cercare, di ricominciare, di trovare un senso.

Prendendo spunto da varie interviste fatte dieci anni fa ad alcune sue prime allieve, ora quasi novantenni, e da un recentissimo viaggio-studio fatto nel borgo di Castello da parte di alcuni ricercatori e insegnanti appartenenti all’Istituto Universitario Sophia e alla Rete Insegnanti Italia, si intende ripercorrere alcuni tratti salienti della affascinante esperienza educativa di Chiara a Castello, proponendo qualche spunto di riflessione sulla sua “arte pedagogica”.

Programma

Sala consiliare-aula magna, Comune di Pellizzano (Trento) \ ex edificio scolastico di Castello

 Il periodo storico prima della seconda guerra mondiale in val di Sole

Lorenzo Pedergnana, antropologo-etnologo (Pellizzano, Trento)

La scuola in Trentino all’epoca della maestra Silvia

Daniela Ranzi, storica, museo storico del Trentino (Trento)

 La maestra Silvia non aveva la matita rossa (testimonianze)

Dolores e Caterina, prime allieve di Chiara Lubich a Castello (Pellizzano)

 Originalità e attualità dell’arte pedagogico-didattica di Chiara Lubich

Michele De Beni, pedagogista, Istituto Universitario Sophia (Loppiano-Firenze)

Da Castello al mondo. Come un raggio di sole (testimonianza)

Slavi Snoj, co-fondatrice della scuola dell’infanzia “Raggio di sole” (Slovenia)

La mia casa è il mondo. La pace è la mia via

Stella Salin, insegnante, Tavolo TuttoPace (Trento)

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La sofferenza al cuore permette pure di dilatarlo

Egidio Canil ofm

Non sono stati pochi i religiosi e le consacrate che hanno vissuto nella propria carne la piaga del Coronavirus. Tante volte senza sapere come, sono stati investiti dalla marea del Covid-19 e costretti anche al ricovero in ospedale. Sono loro, che l’hanno vissuto “in diretta”, a poterci raccontare il nuovo orizzonte che tale esperienza comporta e quali siano le lezioni da imparare. Ce ne parla p. Egidio Canil, religioso francescano conventuale, che si è trovato in isolamento per 40 giorni. Risiede a Padova, presso la Basilica di Sant’Antonio, ed è allo stesso tempo membro del Centro internazionale dei religiosi che aderiscono al Movimento dei Focolari.

Il Coronavirus è entrato, inaspettatamente, anche nella mia vita. Sono stato dichiarato “positivo”, assieme ad alcuni confratelli, il 19 marzo. Subito mi è stato imposto di vivere completamente segregato dal resto della comunità. Una quarantena che per me si è prolungata per 40 giorni. Per sette giorni sono dovuto ricorrere anche a un ricovero ospedaliero. Unico sintomo la febbre, piuttosto elevata, che mi ha accompagnato per diversi giorni sia in convento che in ospedale. Il virus con ogni probabilità ha indebolito il mio cuore.

È stata un’esperienza che però non mi ha impedito di continuare ad amare i fratelli, a collegarmi spesso e sostenere gli altri confratelli che erano in isolamento come me, e a mostrarmi grato verso i confratelli sani per tutte le premure che avevano nei nostri confronti.

Molte volte inoltre, dimenticando me stesso, mi sono trovato anche a “gioire” di questa prova perché mi spingeva a vivere la mia malattia in comunione con tanti altri fratelli e sorelle che nel mondo erano stati colpiti dallo stesso virus!

Il sostegno dell’unità e delle preghiere di tanti

Nei giorni più pesanti e difficili dell’infezione, mi sono stati di grande sostegno e sollievo la solidarietà, i segni d’unità e le preghiere che tante persone da varie parti del mondo mi face- vano pervenire. Numerosi religiosi francescani e di altri ordini. E poi molti altri amici e tanti membri del Movimento dei Focolari, compresi Maria Voce, la presidente, e Jesús Morán, il copresidente.

Di particolare forza e sostegno sono state anche le preghiere che, tramite i contatti dei focolari e altri, venivano fatte da fratelli e sorelle di altre religioni. Per molti anni, infatti, sono stato in Assisi, dove ho partecipato agli incontri interreligiosi e ho potuto conoscere e instaurare rapporti di fraternità e amicizia con fratelli indù, buddhisti, musulmani e, allo stesso tempo, con membri di altre Chiese cristiane. Avendo saputo della mia malattia mi hanno fatto arrivare molte espressioni di vicinanza, assicurandomi la loro preghiera.

[…]

Anche se il virus, un po’, ha intaccato il mio cuore, l’esperienza della pandemia me lo ha allargato, lo ha dilatato nel prendere dentro tutto e tutti, specialmente le ferite e i drammi dell’intera umanità. Un’esperienza viva di universalità che proprio non mi aspettavo, dato che la tendenza “normale” quando siamo malati è piuttosto a racchiudersi nel proprio mondo. Si vede che la malattia, se vissuta in un certo modo, genera un cuore più grande.

Leggi tutto sulla Rivista Ekklesia n. 8 – anno 3 (2020/3) pp.53/54

 




Ricordando la Beata Chiara Badano

Vedi anche:  http://www.chiarabadano.org/2020/09/24/news-2010-2020-25-settembre-10-anni-beata/




La mostra su Chiara Lubich a Trento prorogata fino al 16 maggio 2021/Possibilità di alloggiare al Centro Mariapoli di Cadine

La mostra su Chiara Lubich a Trento ha riaperto e si potrà visitare fino al 16 maggio 2021

Orario: 10.00-18.00 da martedì a domenica. Lunedì chiuso. Ingresso libero.
Sabato e domenica: prenotazione obbligatoria: prenotazioni@museostorico.it

LA MOSTRA VIA WEB

CENTRO_CHIARA_LUBICH

CENTRO Chiara Lubich TRENTO

INAUGURAZIONE MOSTRA

FONDAZIONE MUSEO STORICO DEL TRENTINO

Per chi vuole visitare anche Trento ed altri luoghi, quindi fermarsi più giorni, si può alloggiare presso il vicino Centro Mariapoli Chiara Lubich




In dialogo con Michele Zanzucchi: “Emergenza Libano” – 4 settembre 2020

Venerdì 4 settembre 

Collegamento di aggiornamento, via Zoom, sulla vita attuale delle comunità di Beirut e sulle iniziative di solidarietà che hanno fatto seguito ai drammatici esiti della imponente deflagrazione del 4 agosto scorso che ha devastato la città e causato numerosi morti ed enormi sofferenze alla popolazione locale. L’incontro promosso dal Movimento dei Focolari della Toscana sarà condotto da Michele Zanzucchi, giornalista di Città Nuova, che ha vissuto a Beirut fino a pochi mesi fa, e autore di diversi libri e articoli sul dialogo interreligioso e sulla realtà socio-politica in Medio Oriente. Durante il collegamento saranno previste testimonianze dirette dalla comunità libanese.

Si può rivedere sulla pagina Facebook Movimento Focolari Italia




Parola di Vita e… Esercizi Spirituali

La Parola di Vita del mese di agosto – CHI CI SEPARERÀ DALL’AMORE DI CRISTO? – mi ha portato a pensare a tutto ciò che da due anni a questa parte ho vissuto ed alla stanchezza fisica e mentale in cui mi trovavo… anche se tante cose in questo periodo ho lasciato andare, il desiderio di stare unita al Signore nella Messa giornaliera (purtroppo per un periodo vivendola da casa e solo spiritualmente), mi ha sempre dato la forza di andare avanti.

Non è stato facile vivere il lockdown e rinunciare ad un Congresso a cui tenevo veramente tanto ma nel ritorno alla normalità, navigando su Internet ho trovato un volantino che parlava di Esercizi Spirituali per fine agosto a Loppiano. Ci ho pensato un po’ prima di decidere e di iscrivermi… il Signore però già in questo momento aveva in serbo qualcosa di grande per me perché dopo aver chiesto informazioni per la mia iscrizione a metà luglio, mi è stato chiesto il nominativo perché avrebbero chiuso le iscrizioni dato che eravamo già in tanti che si erano iscritti.

Dovevo solo attendere la fine di agosto… la aspettavo con trepidazione perché la stanchezza, che si faceva sentire sempre di più, mi aveva portato negli ultimi giorni a sentirmi “schiacciata” da tutto e da tutti e anche se avevo un p\’ di timore nel partire ed andare da sola, ho sperimentato che NESSUNA DIFFICOLTÀ, GRANDE O PICCOLA, CHE POSSIAMO INCONTRARE IN NOI E FUORI DI NOI, È UN OSTACOLO INSORMONTABILE PER L’AMORE DI DIO.

E proprio Dio Amore era il prima tema trattato in questi Esercizi…. un Dio Amore che ci ama immensamente e che ho potuto sperimentare ancora di più lungo tutto il mio “nuovo” cammino di fede nato dopo una separazione non voluta e non cercata ma necessaria: dopo aver ascoltato questa riconferma che aveva riportato alla memoria tutto, dopo aver allentato quella tensione che mi ero portata dietro con le lacrime che rigavano il mio volto e dopo aver avuto un breve colloquio con un sacerdote ho sentito dentro di me che DOVEVO ABBANDONARMI FIDUCIOSAMENTE, SENZA ALCUNA RISERVA, ALL’AMORE DEL PADRE.

E da questo abbandono le altre giornate sono trascorse nella serenità e nella gioia – in alcuni momenti ho sperimentato anche sensazioni che non avevo mai provato prima e che mi hanno portato ad una unione più profonda con Dio – ed ero pronta a spalancare braccia e cuore a nuove amicizie.

Tiziana




Un doppio ritrovamento

Eravamo al mare in vacanza. Quella mattina sulla spiaggia c’era anche un gruppo chiassoso di ragazzi. Due cominciano a lottare nell’acqua bassa presso la riva; non capisco se fanno sul serio o per gioco. Il fatto è che dopo pochi minuti uno dei due si rizza in piedi e grida: ”Il mio braccialetto… l’ho perso!” e si tuffa per cercarlo, seguito da un paio di amici.

Ogni tanto riaffiora per respirare e grida il suo tormento: “Non lo trovo… è un regalo della prima comunione!” e poi lancia qualche improperio all’altro lottatore. Io mi avvicino e presto ai cercatori la mia maschera col boccaglio per agevolare la ricerca. Alcune ragazzine del gruppo seguono la scena dalla riva.  Pian piano serpeggia fra tutti la sfiducia e il pessimismo.

Mi dispiace vedere dei giovani ‘buttare la spugna’ così facilmente, vorrei dire a loro la scoperta che ho fatto: che abbiamo un Papà che ci ama, a cui possiamo chiedere aiuto. Ma chissà se mi capiscono! Sento che questi ragazzi hanno l’accento napoletano, allora mi viene un’idea e arrischio: “Chiediamo a San Gennaro e Sant’Antonio di aiutarci a trovarlo!” e racconto alle ragazzine cosa mi è successo qualche tempo prima.

Ero a Roma quasi pronto per un volo per il Kenya. Con me c’era anche un gruppetto di asiatici in attesa di partire per l’Estremo Oriente. Uno di loro esce con tutti i loro biglietti per portarli a vidimare all’agenzia viaggi. Poco dopo telefona e dice dispiaciuto: “Sono stato derubato dei biglietti aerei e di un po’ di dollari, mentre ero sull’autobus superaffollato… vado a denunciare il fatto dalla polizia”. 

Vedo le facce dei miei amici diventare più pallide e preoccupate. Allora mi lancio: “Chiediamo tutti insieme all’Eterno padre che ci aiuti a trovarli! Sapete che qui in Italia chiediamo anche a Sant’Antonio un aiuto particolare?”. Vedo che dopo questa preghiera si rasserenano e tutti torniamo alle nostre occupazioni e preparativi. Ma a quel punto mi assale un pensiero: ‘Ho accennato loro alla comunione dei santi che sono in Paradiso per aiutarci, ma se i biglietti non si ritrovano più, che figura faccio fare davanti a loro ad esempio a un Sant’Antonio, dato che già vengono da culture così diverse?’ Rinnovo allora la mia preghiera con più forza.

Dopo circa 1 ora arriva un telefonata che riporta il sorriso su tutti i volti: “Sono stati ritrovati i biglietti!!!” Era successo un fatto strano: probabilmente il ladro sull’autobus si era impadronito del denaro e per disfarsi dei biglietti aerei li aveva infilati dentro l’ombrello di una signora che, quando è scesa dall’autobus, aprendo l’ombrello ha invece visto piovere questi biglietti.

L’autobus era già ripartito, così lei li ha portati dalla polizia per la quale quei nomi cinesi dovevano essere proprio un rebus senonchè sul risvolto di uno c’era scritto Giuseppe e un numero di telefono: era un amico italiano dei cinesi che subito si è dato da fare per restituirli ai legittimi proprietari che conosceva bene. E io subito ho pensato: “Sant’Antonio ha colpito ancora!”.

Il racconto di questo fatto ha ridato un po’ di speranza e serenità al gruppo dei ragazzi napoletani anche se non hanno trovato nulla. Il mattino dopo siamo andati alla stessa spiaggetta e con la maschera mi sono messo di buona lena a scandagliare l’area sott’acqua ed ecco che il guizzo di un pesciolino mi attira e dietro tra la sabbia un luccichio: quasi non ci credevo, ma era il famoso braccialetto d’oro semisommerso nella sabbia.

Ho ringraziato l’Eterno Papà per il suo amore grande e gli ho chiesto di aiutarmi a trovare il ragazzo proprietario. Per caso la sera nella piazza del paese ho rivisto il gruppo e restituendo il bracciale tra lo stupore di tutti ho detto loro: “Goal! San Gennaro e Sant’Antonio hanno ancora fatto goal!”.

Gabriele Fabbri




Indesiderati

Durante un viaggio oltralpe nei giorni del coronavirus, per il fatto che venivamo dall’Italia, mia moglie ed io eravamo guardati con sospetto nella pensione dove alloggiavamo. Scritte di vario genere trovate sul parabrezza della nostra auto ci invitavano a tornare a casa nostra.

Accettare questa condizione di indesiderati ci è sembrato il primo passo da fare.

Il secondo: non giudicare e non attendere che gli altri ci trattassero diversamente. Insomma, quei giorni all’estero sono risultati per noi quasi un ritiro spirituale: un continuo esercizio a mettere amore e fiducia dove non c’erano, sicurezza dove scoprivamo paura e timore.

(Tratto da Il Vangelo del giorno, Città Nuova, anno VI, n.4, luglio-agosto 2020)

 




Presentazione del libro: “Il mare nel deserto”

7 ANNI DOPO IL RAPIMENTO DI PADRE PAOLO DALL’OGLIO

Presentazione del libro “Il mare nel deserto”

La storia romanzata di padre Jacques Mourad, rapito dall’Isis.

Vedi articolo su Città Nuova

Alla presentazione del romanzo Il mare nel deserto sono intervenuti Francesca Dall’Oglio, sorella di padre Paolo. Gianni Piccinelli, docente dell’Università della Campania e amico sin dai tempi delle scuole superiori di padre Paolo. Salvatore D’Antona, autore del libro e volontario nella comunità monastica di Mar Musa in Siria dove è ambientato il romanzo. Michele Zanzucchi, giornalista e scrittore, che conosce da vicino la situaziome mediorientale, gli ultimi tre anni li ha trascorsi in Libano.

 




Fragilità nella famiglia

Da un po’ di tempo mio marito ed io ci prendiamo cura, quasi a tempo pieno, dei nostri due nipoti di 10 e 8 anni, che abitano al piano di sopra. Questo perché la mamma li ha lasciati al babbo, nostro figlio, per andare a stare da sola. “Troppa responsabilità” ha detto e la separazione è stata consensuale.

Già da qualche tempo avevo notato l’insofferenza di mia nuora per gli impegni che una famiglia richiede. Mio figlio ha vissuto mesi molto dolorosi nel sentirsi rifiutato e nel dover accudire ai figli ancora abbastanza piccoli. Noi gli siamo stati sempre vicino, abbiamo condiviso tutto.

Ogni volta per noi nonni era fare il vuoto e vivere l’attimo presente anche se a volte ci chiedevamo “perché?”. La risposta ci è venuta meditando sugli scritti di Chiara Lubich, soprattutto quando parla del dolore ed elenca i volti di Gesù Abbandonato. Lì vi abbiamo riconosciuto l’”Assurdo”. Era Lui da amare!

Come fare però ad andare oltre quella piaga? La preghiera quotidiana, il cercare di vivere la Parola di Vita che ogni mese ci nutriva, sono state un aiuto essenziale per dire di sì e ricominciare sempre ad amare. Per me è stato fondamentale “farmi uno” con mia nuora, per sostenerla, farla parlare, non giudicarla. In fondo era stata accolta come una figlia, poiché aveva rotto i rapporti con la sua famiglia d’origine. Mi sentivo di poter volerle bene!

Avvenuta la partenza da casa di nostro figlio ho sentito un senso di fallimento. Forse non era stata amata abbastanza, visto che “tutto vince l’amore”? L’idea di chiudere ogni rapporto con lei ci ha sfiorato più volte, ma è stato più forte il pensiero che Chiara ci aveva, negli anni, formato ad amare sempre.

Non c’è stato un miracolo nella mia nuora ma c’è stato in me.

Tutte le volte che viene a prendere i bambini l’accolgo con un sorriso, le chiedo se desidera un caffè e la saluto con affetto. Dentro di me sento che questo modo d’essere aiuta i bambini a sentirsi meno soli, ad essere abbastanza sereni.

Questa accoglienza, che anche mio figlio condivide, penso che permetterà loro di passare un’infanzia abbastanza gioiosa. Con loro spesso si gioca a nascondino, si dipinge, si fanno i compiti….

In fondo al cuore c’è sempre il desiderio che si ricomponga la famiglia. In caso avvenisse questo miracolo vorrei che mia nuora trovasse qui quel clima che le permettesse di fare la sua parte. So che è un pio desiderio, ma non voglio porre limiti al Gesù che è in lei.

G. e F.




Musica e Sostegno a Distanza

Giulia Pagliaricci, giovane musicista, ci racconta della sua passione per  il pianoforte e… per la solidarietà.

 Giulia, di cosa ti occupi?

Ho 26 anni e mi sono laureata in pianoforte jazz al conservatorio. Ho concluso gli studi a febbraio poco prima della quarantena. Lavoro nell’ambito musicale, insegno pianoforte sia privatamente che nelle scuole di musica e sono attiva anche nella ‘live music’, anche se adesso l’attività è rallentata a causa del Coronavirus.

Nell’ultimo anno le mie entrate economiche si sono andate a stabilizzare e mi sono trovata ad essere un pochino più indipendente per fortuna e potermi finanziare varie necessità, come un telefono nuovo, un computer per lavorare e via dicendo. Ero quindi molto contenta perché nella musica non è semplice arrivare ad avere (per quanto piccola)  una stabilità economica.

Tuttavia alla fine mi sono resa conto che le cose materiali non fanno la felicità.

Mi sentivo molto grata nei confronti della vita e di Dio per essere riuscita con la mia passione – la musica- a costruirmi da sola  la mia vita ed ho sentito che era giusto non tenermi per me la mia fortuna.

Come è nata l’idea del Sostegno a Distanza?

Il Sostegno a distanza mi sembrava un modo molto concreto di poter condividere con gli altri. Tramite un amico ho saputo che AFN è impegnata in questo progetto. Ho deciso di cominciare ed ho chiesto  di sostenere a distanza una bambina. Ho pensato che poiché purtroppo non si è ancora arrivati a una  parità di genere, per una femminuccia potersi avviare allo studio e farsi una cultura le renderà la vita più facile, visto che in alcune parti del mondo l’essere donna ti fa partire svantaggiata.

Andando sul sito di AFN ho letto che l’Associazione è attiva praticamente in tutto il mondo: I Paesi in cui si può dare una mano sono veramente tanti. Ho scelto l’India poiché è un paese  molto povero, in grande difficoltà.

Come è andata l’inizio di questa esperienza?

Ho fatto l’adozione pochi giorni dopo la mia laurea, in febbraio. Due settimane dopo mi è arrivata per posta la foto e la descrizione del profilo di questa bimba. Si chiama Aleena e ha 9 anni. La gioia è stata tanta. Vedere che con un piccolo gesto, perché alla fine si è trattato veramente  di poco,  sono riuscita a dare un aiuto concreto. E l’esperienza è stata bella e continua ad essere molto bella.

Quello che mi piacerebbe poter dire è che nel momento in cui lo si desidera,   con poco si riesce a fare tanto. Ciò è possibile anche per i giovani come me, nel momento in cui hanno una piccola entrata economica: è qualcosa che si può fare, si può sostenere, basta volerlo.

Grazie per avermi dato l’occasione di poter  dare una mano!

 




Il patto del 16 luglio 1949

Chiara Lubich racconta lo speciale patto di unità stipulato con Igino Giordani (che chiamò “Foco”) il 16 luglio 1949, preludio alla sua esperienza mistica di quell’estate. Da un’intervista rilasciata alla giornalista Sandra Hoggett nel 2002.

Fonte: dal sito focolare.org




Fare della propria vita un dono. Maria Orsola 1970-2020

DIRETTA STREAMING 

https://youtu.be/o0-QEqfJ88U

PARTECIPAZIONE DEL Gen Rosso e Gen Verde 

La comunità di Vallo Torinese in occasione del 50° anniversario della partenza per il cielo di Maria Orsola Bussone, domenica 12 luglio ha condiviso con una diretta streaming YouTube la scoperta che hanno fatto con Maria Orsola: “Fare della propria vita un dono”.

 




Luan e Donika Omari: una speranza per l’Albania

Luan Omari e sua moglie Donika, albanesi di Tirana, impegnati da anni a costruire la fraternità e la pace nella loro terra, segnata da conflitti, da divisioni ideologiche, da problemi economici.

Luan, di professione giurista, fa parte del mondo accademico ed è stato membro della commissione scientifica che ha redatto la nuova Costituzione  per l’Albania. Donika, pubblicista e traduttrice, ha diretto una casa editrice che ha fatto conoscere agli albanesi i più importanti scrittori italiani, tra i quali Natalia Ginzburg, Elsa Morante, Umberto Eco.

Pur provenienti entrambi da tradizioni familiari religiose, musulmana per Luan e cristiano-ortodossa per Donika, fortemente influenzati durante il periodo scolastico dall’influsso marxista essi si sono ritrovati da adulti privi di  riferimenti  religiosi.

Nel 1992, dopo un viaggio di Donika in Italia presso il Collegio dei Traduttori Letterari di Procida, essi vengono in contatto con la nascente comunità del Movimento dei Focolari in Albania, e, pur rimanendo di convinzioni non religiose,  diventano fra i primi promotori di questo dialogo fraterno tra uomini di convinzioni diverse, promosso dal Movimento, riconoscendo nell’amore per ogni uomo, così come Cristo ha insegnato, il valore fondamentale per edificare una società nella giustizia e nella pace. Hanno sempre partecipato ai convegni del dialogo svoltisi a Castelgandolfo  donando il loro pensiero e la loro esperienza.

Rivolgiamo prima a Luan alcune domande:

  1. La pace è minacciata continuamente dai conflitti politici, dalle profonde disuguaglianze ancora esistenti, dal terrorismo che incombe quotidianamente su tutta l`umanità e che può colpire indistintamente ogni persona. Come affrontate questo problema in Albania?

Bisogna prendere tutte le misure necessarie per debellare il terrorismo. questo nemico subdolo e pericoloso, ma d’altra parte bisogna tener presente che la lotta contro il terrorismo è inscindibile dall’affermazione di principi e valori universali, come la solidarietà e la fratellanza, “il rispetto dell’altro”. Nella formazione di questi valori noi siamo impegnati in Albania insieme agli amici del  Movimento dei Focolari, con risultati tangibili. Posso dire che in Albania abbiamo già un’esperienza concreta di solidarietà. L’Albania è un paese che ha attraversato periodi difficili nella sua storia. E ancora oggi il retaggio del passato pesa sul presente: l’arretratezza economica e culturale, la povertà sono un ostacolo allo sviluppo. Però, malgrado queste vicissitudini e difficoltà, gli albanesi hanno fiducia nell’avvenire, perché sono coscienti di essere, anche essi, portatori di valori molto importanti. Uno di questi è la coesistenza pacifica tra le diverse comunità religiose, che è un fenomeno caratteristico del nostro paese, messo in evidenza anche da studiosi e osservatori stranieri che hanno conosciuto l’Albania. Tale tolleranza religiosa irradia  un sentimento di solidarietà ed ospitalità che e stato sempre una peculiarità della nostra gente, come si è mostrato concretamente in situazioni storiche particolarmente gravi.

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“Le sfide esistono per essere superate”. Percorso on-line per educatori pastorali

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MATERIALE DEL CORSO A QUESTO LINK

CENTRO EVANGELII GAUDIUM
“Le sfide esistono per essere superate” (Evangelii gaudium, 109).

Percorso on-line internazionale per educatori pastorali con relazioni, workshop, condivisioni e “tirocinio” virtuale in alcune comunità diocesane e parrocchiali.

29 giugno – 4 luglio 2020

A quanti sono impegnati nei diversi ambiti della pastorale diocesana e parrocchiale si offre un percorso alla luce della spiritualità dell’unità e guidato dalle indicazioni dell’Esortazione apostolica Evangelii gaudium.

Le lezioni, tra relazioni e laboratori interattivi, si svolgeranno online.

Il corso sarà in lingua italiana, con traduzioni in lingua inglese, portoghese e spagnola.

Contatto: ceg@sophiauniversity.org

PROGRAMMA:

VOLANTINO Corso online EducatoriPastorali