Un papa…. Un uomo!

di Francesco Mazzarella

Fonte: http://www.paeseitaliapress.it/news_11110_Un-papa-Un-uomo.html

La sera del 31 dicembre 2019, in Piazza San Pietro nella rituale passeggiata tra la folla del Santo Padre una donna bloccando la mano di papa Francesco lo strattona, ed in una reazione quasi istintiva il papa nel cercarsi di svincolarsi schiaffeggia la mano della signora e si allontana con faccia impensierita.

In molteplici post apparsi sul web, si evidenziava il gesto del papa, additandolo come violento e poco rispettoso. Ho rivisto più volte il gesto, e l’espressione del pontefice immediatamente dopo, ho ascoltato con grande attenzione le “scuse” che il giorno dopo ha fatto durante l’angelus, ho percepito il tono della voce rotta, il profondo pentimento, e mi è sembrato uno dei gesti più grandi che questo papa abbia fatto sino ad oggi.

Un papa, che ha sempre detto di essere un uomo, di essere un peccatore, di aver bisogno delle preghiere dei fedeli per riuscire ad essere degno del suo ruolo. Un Papa che, in questo gesto, a parer mio, ha dato un insegnamento importante. L’uomo Bergoglio si è spazientito, forse anche spaventato, ed ha reagito difendendosi, certo l’idea che ci hanno “dato” dei pontefici è sempre perfetta, del resto sono Gesù sulla terra, ma già da papa Giovanni Paolo II, che ha dato in pasto ai media la sua situazione di salute avvicinando il papa al popolo sofferente, questa perfezione è stata messa in discussione.

Oggi questo gesto se pur non deciso, ma istintivo avvicina l’idea che abbiamo del papa, alla reale umanità dell’uomo. Un gesto che nasce dall’imperfezione dell’uomo, che pur essendo un papa rimane uomo. Un gesto che mi ha fatto vedere la fragilità dell’essere umano, che per quanto tenta di essere amore, a volte cade nella trappola del male.

Mi dispiace, e mi sembra di averla colta nelle parole e nell’atteggiamento di scuse durante l’angelus, la grande sofferenza di Francesco, ma anche la bellezza del suo essere umano. Ovviamente non vi è alcuna scusante del gesto, e credo che sia rimasto segnato nell’anima del pontefice, i media a breve scorderanno il fatto, ci saranno altri ben più gravi fatti che attireranno la loro attenzione.

Ma sono certo che nel profondo, nel cuore di Francesco, sarà inciso per sempre la sensazione ed il dolore di questo momento. Sicuramente questo lo aiuterà a rimanere umano, a rimanere umile, ma sono certo che aiuterà anche noi, in qualsiasi ruolo ci troviamo, ad essere più attenti e più umili affinché anche noi, nei nostri errori, saremo capaci di chiedere scusa e ricominciare, e magari proprio come il papa riusciremo a chiedere aiuto.




Trento – Inaugurazione della Mostra internazionale “Chiara Lubich città mondo”

Aperte a Trento le celebrazioni dei 100 anni dalla nascita della fondatrice dei Focolari. La Provincia autonoma ha assegnato a Maria Voce il “Sigillo di San Venceslao”

Chiara Lubich, Città Mondoè il titolo della mostra che il 7 dicembre, è stata inaugurata alle “Gallerie” di Trento, un evento che ha aperto il Centenario della nascita della fondatrice del Movimento dei Focolari. La mostra, sotto l’alto patronato del Presidente della Repubblica italiana, è promossa dalla Fondazione Museo storico del Trentino in collaborazione con il Centro Chiara Lubich.

Il Direttore della Fondazione Museo storico, Giuseppe Ferrandi, ha introdotto e coordinato gli interventi della giornata inaugurale dalla quale è emersa la figura di Chiara Lubich, quale personalità di grande respiro, con profonde radici in terra trentina, nella sua storia, cultura e tradizioni, ma che, attraverso il suo carisma, ha saputo parlare un linguaggio universale; ha superato ogni frontiera, geografica e culturale, per portare un messaggio di pace e fraternità. La mostra offre un percorso coinvolgente e interattivo, che accompagna il visitatore a conoscere Chiara Lubich, con l’invito ad impegnarsi nell’oggi per continuare a concretizzare quei valori che hanno contrassegnato la sua vita.

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Il film su Santa Scorese vince alla Festa del Cinema di Roma

Forse in pochi se lo aspettavano. “Santa subito”, il film di Alessandro Piva ha battuto tutte le previsioni e ha ricevuto proprio a conclusione della rassegna cinematografica della Festa del Cinema di Roma il Premio del Pubblico.

Racconta la drammatica storia di Santa Scorese, una giovane di Bari, che si conclude con la sua morte avvenuta  nel 1991 per mano omicida da parte di un uomo che l’aveva perseguitata per tre anni. E proprio questa storia, purtroppo attualissima, ha colpito gli spettatori nella affollatissima sala Petrassi, dell’Auditorium del Parco della Musica, che hanno risposto con un lunghissimo applauso alla fine del film, quasi un doveroso e profondo omaggio a Santa e alla sua famiglia.  All’anteprima erano presenti infatti, oltre il regista e i suoi collaboratori, anche la famiglia di Santa: i genitori, la sorella Rosa Maria, le amiche storiche… A quasi 30 anni dalla sua scomparsa, le lacrime della madre di Santa, Angela, ci mostrano in tutta la sua durezza il dolore ancora vivo in lei e nella sua famiglia.

Sarebbe la prima vittima di stalking in Italia e oggi su di lei è aperto un processo di beatificazione per presunto martirio. “Santa faceva parte del movimento dei Focolari e delle missionarie dell’Immacolata padre Kolbe, frequentava la Chiesa, andava a messa ogni mattina”, racconta Rosa Maria Scorese nel film, “le piacevano le canzoni del Gen Verde e del Gen Rosso”. 

I titoli di coda del film sono dedicati alle donne vittime della violenza e “ai sopravvissuti” a questa tragedia che si poteva evitare. Si spengono le luci sulla Festa del Cinema ma non si spegneranno su questa straordinaria e incredibile giovane.

Patrizia Mazzola




A Teramo per il CnDay 2019: “Leggere insieme Città Nuova”.

“Parola scritta – parola testimoniata”, il tema per la giornata dedicata alla rivista del Movimento dei Focolari, svoltasi nel carcere di Castrogno e nella Sala Polifunzionale di Teramo.

“Il 19 ottobre 2019, in numerose città italiane, si è svolto il Città Nuova Day, evento collegato alla lettura e diffusione del mensile Città Nuova . “Da come guardi il mondo tutto dipende”, questo il titolo dello spot di quest’anno. Città Nuova, infatti, vuole abbracciare le differenze e cogliere prospettive insolite mettendo in luce il positivo esistente nelle storie e nelle coraggiose iniziative di tante persone e associazioni che agiscono per il bene comune.

A Teramo due sono stati i momenti del CN Day: al mattino presso la Casa Circondariale di Castrogno per i detenuti, gli operatori ed i volontari; nel pomeriggio presso la Sala Polifunzionale della Provincia. Il tema della giornata è stato: “Parola scritta – Parola testimoniata” svolto da Ezio Aceti, noto psicoterapeuta. L’associazione “Il raggio”, espressione del Movimento dei Focolari, ha sostenuto l’intera organizzazione.

Sulla scia di rapporti costruiti nel tempo, in particolare con la responsabile dell’area trattamentale Elisabetta Santolamazza, è nato il progetto “Leggere insieme Città Nuova”. Da tre anni si fanno incontri settimanali con i detenuti e, da alcuni mesi, anche per la sezione femminile, con la preziosa collaborazione di Teresa Di Bernardo, direttore dell’Ufficio Locale Esecuzione Penale Esterna.

La lettura di alcuni articoli, liberamente scelti, e il relativo dialogo tra volontari e detenuti, danno vita a un processo per cui, dai contenuti dell’articolo, si attiva un confronto che riconduce alla dimensione esistenziale, una rivisitazione del proprio vissuto, riaccendendo in loro il desiderio di riannodare i fili spezzati della propria vita. Le tre parole che più caratterizzano il progetto sono: “incontro – ascolto – racconto” che spesso stimolano alla scrittura con la personale rielaborazione e interpretazione.

Protagonisti della mattinata sono stati i detenuti e le detenute, i quali attraverso la lettura dei loro elaborati hanno coinvolto emotivamente i presenti. Gli stessi sono stati ripresi da Ezio Aceti che, nel suo articolato intervento e nel successivo partecipato dibattito, ha focalizzato la generale attenzione di tutti sul valore e sulla dignità di ogni persona.

Le note degli EIS, band del territorio, hanno accompagnato l’intera mattinata da loro conclusa con il brano “Mai soli” (Progetto 1) in vera sintonia con il contesto. A fine mattinata una detenuta, che aveva donato la propria esperienza relativa ai figli, così ha scritto: “Oggi per me è stato un giorno speciale, difficile ma speciale. Grazie alle volontarie dei focolari ho tirato fuori il sentimento più doloroso che ho dentro. Grazie a loro sono riuscita a parlare ma soprattutto sono stata ascoltata.” Nel pomeriggio numerosi i presenti di ogni età, insieme ad alcuni detenuti autorizzati, hanno animato a poco a poco la Sala Polifunzionale, mentre in contemporanea in 50 città d’Italia i lettori del mensile dei Focolari si sono ritrovati attorno ai tanti temi che approfondiscono sul quotidiano on line, sui libri e sulle riviste, illustrando varie attività, presentando iniziative culturali.

Oltre agli interventi dei detenuti, il programma ha previsto la partecipazione del giovane Alhagi Gaye, un giovane diciannovenne del Gambia, arrivato in Italia con passaporto umanitario che, tramite una rete di solidarietà organizzata da varie Associazioni (AMU e AFN).

L’intervento di Ezio Aceti, sostanziato da una profonda e poliedrica competenza ed ispirato al pensiero e alla vita di Chiara Lubich, ha incantato la platea per più di un’ora centrando l’attenzione sul potere della parola e sulla sua incredibile capacità di risanare, confortare, costruire ponti e non muri. Parola che gli articoli della rivista Città Nuova cercano di diffondere con serietà e professionalità.

Scrive Lina: Mi sono resa conto, semmai ce ne fosse bisogno, di quanti errori si fanno con le parole, quanto dolore s’infligge, e quanto ne subiamo, ma la cosa bella è che possiamo ricominciare… ricominciare daccapo, senza vergognarci, senza mai perdere la speranza di diventare persone migliori, positive ed accoglienti, motivate a fare del bene.”

Brani musicali eseguiti alla tastiera da Chiara Ciafardone hanno impreziosito i momenti di riflessione.”

Gli amici di Città Nuova

 




Città Nuova day: in streaming per l’Italia

Sabato 19 ottobre si è volto il Città Nuova day, una giornata nella quale, in numerose città d’Italia i lettori del mensile dei Focolari si sono ritrovati attorno ai tanti temi che approfondiscono sul quotidiano on line, sui libri e sulle riviste.

20 eventi in contemporanea. 12 le città in diretta streaming. Oltre 50 i punti di ascolto per un’originale expo del bene comune nel Belpaese. Potete rivedere lo streaming a questo link: http://live.focolare.org/cnDay

Da come guardi il mondo tutto dipende

 

 

 




“Solo cose belle”: un film emozionante ispirato alla vita delle Case Famiglia

La Comunità Papa Giovanni XXIII è nata da un gruppo di persone, guidate da don Oreste Benzi, che ha scelto di vivere la propria vita al fianco dei più poveri, degli “ultimi”, per dare loro una famiglia. È difficile spiegare attraverso le parole l’importanza della diversità, la bellezza della condivisione, il cambio di vita che si cela dietro la scelta di accogliere e fare volontariato. Ma oggi c’è un film che ci aiuta, si intitola “Solo cose belle” ed è una commedia emozionante ispirata alla vita delle Case Famiglia. Racconta dell’attenzione nei confronti del prossimo, del rispetto e dell’integrazione di chi viene considerato “sbagliato”. È un film pensato per i giovani, ma che fa riflettere anche gli adulti.

Oltre ad attori professionisti, recitano nel film anche Ciccio e Marco, due ragazzi disabili che vivono in una Casa della Comunità.

Si prevede l’uscita, in molte sale cinematografiche italiane, a partire dal 9 maggio 2019.

Si possono trovare tutte le informazioni sul film e sulla produzione sul sito: www.solocosebelleilfilm.it

Per la distribuzione contattare produzione@coffeetimefilm.it o il 3482488128, per accordi in merito alla promozione.




Europa, è tempo di dialogo

Su Facebook è partito un dibattito pubblico in vista delle prossime elezioni europee:

www.facebook.com/Europetimetodialogue/

Leggi l’intervista ad Alberto Lo Presti, tra i promotori della campagna “Europe: time to dialogue” e direttore della rivista Nuova Umanità  apparsa su Città Nuova online:

www.cittanuova.it/europa-tempo-dialogo/

 




Concorso fotografico “La fraternità in un click”

I Giovani per un Mondo Unito di Cuneo organizzano il concorso fotografico “La fraternità in un click” per sostenere il progetto “Amicizie tra famiglie dell’Italia e del Medio Oriente”, un ponte di solidarietà che permette di aiutare alcune famiglie con difficoltà in Libano.

L’iniziativa invita i partecipanti a sviluppare il tema della fraternità lasciandosi ispirare da queste parole pronunciate da Maria Emmaus Voce, presidente del Movimento dei Focolari al Genfest svoltosi a Manila nel luglio 2018:

(…) se cambia il cuore dei presenti, allora il mondo comincia a cambiare. E il cuore cambia se si lascia penetrare dall’unico valore che tutti i giovani di ogni latitudine riconoscono come il più importante: l’amore!
Cominciate quindi ad amare concretamente. Il primo passo non è quello delle azioni grandi, ma quello dei piccoli atti d’amore che fanno grande la vita e hanno il potere di cambiare il mondo e di incidere sulla società. Senza paura di dover fare chissà cosa, ma renderci vicini alla persona che ci passa accanto. Ciò vuol dire amare la cassiera del supermercato, prenderci cura del povero che ci chiede del nostro, imparare a farci
il letto per amore del compagno di stanza, lavare i piatti per amore di chi ci mangerà dopo…

Come partecipare

La partecipazione al concorso è aperta a tutti i fotografi non professionisti e senza limiti d’età. Ogni partecipante potrà inviare tramite email un massimo di una fotografia per ogni sezione in concorso ( a colori – bianco/nero) da allegare unitamente alla scheda di iscrizione debitamente compilata.

Il costo d’iscrizione al concorso è di € 10,00 e come anticipato, parte del ricavato andrà a sostegno del progetto “Amicizie tra famiglie dell’Italia e del Medio Oriente”.

Il pagamento potrà avvenire tramite Satispay (specificare come causale “Concorso fotografico fraternità”, nome e cognome del partecipante) al numero +393488464294 o consegnati in contanti a “Mobili Viale” – Via Roma 22 Cuneo oppure ad HobbyFoto –Corso Nizza 45 – Cuneo. La stampa delle fotografie è a carico dell’organizzazione.

La consegna delle opere dovrà avvenire entro il 31 dicembre 2018 all’email info@hobbyfotocerato.it e per conoscenza all’organizzazione babyii@hotmail.it specificando nell’oggetto “concorso fotografico  fraternità” e il nome e cognome del partecipante.

Maggiori informazioni, il regolamento e la scheda di iscrizione si trovano sul sito dell’Associazione Obiettivo Fraternità, che sostiene il concorso. 




Verso il 2020, centenario di Chiara Lubich

Il 2020, centenario di Chiara, è ormai alle porte: sarà un’occasione davvero straordinaria per la città di Trento, città natale, per la comunità dei focolari presente ed attiva in questa terra e per il Movimento in tutto il mondo.  
 
Proprio a Trento Chiara aveva usato la parola “occasione” per indicare tutte le circostanze esterne legate a date particolari che possono diventare una chance per contribuire all’ut omnes.
L’evento potrà certamente assumere molteplici caratteristiche, ma alcune, già oggi, appaiono evidenti: la centralità della comunità di Trento che in questo evento vede la possibilità di rendere più vicino il sogno di Chiara di fare di Trento (come di tutte le città) una città, una “cittadella” dove si vive la fraternità universale; la possibilità concreta di progettare eventi e opere per la città di Trento, in stretta collaborazione tra Movimento dei Focolari e realtà presenti sul territorio, istituzioni civili e ecclesiali, associazioni sociali, culturali, storiche, Università; la presenza in Trentino di molte migliaia di persone, cattolici, cristiani delle diverse denominazioni, buddisti, indù, mussulmani, persone con un’ispirazione non religiosa, che da tutto il mondo verranno a visitare i luoghi dove il carisma dell’unità è scaturito, dove tutto ha avuto inizio.
 
Significativo il luogo in cui si terrà, dal 7 dicembre 2019 al 20 settembre 2020, la mostra permanente su Chiara e la sua storia, voluta ed organizzata dal Museo Storico Trentino, con il supporto culturale del Centro Chiara Lubich: la “galleria di Piedicastello”, unLe gallerie di Piedicastello manufatto in disuso, in periferia, recuperato come luogo di riscoperta e conoscenza della nostra storia. Una mostra analoga, ma con diversa prospettiva, sarà allestita a Primiero, luogo delle prime Mariapoli e di particolare ispirazione spirituale per Chiara e le sue prime compagne ed i primi compagni. La mostra trentina diverrà, lo si annuncia già da ora, itinerante e troverà repliche in molte città del mondo.
 
Per questi valori, che sono vivi in questa ricorrenza, il centenario non sarà una commemorazione fine a sé stessa, ma un’occasione per Trento di riscoprire le proprie radici, le radici di una città che ha dato i natali non solo a Chiara, ma a figure come don Guetti, iniziatore delle cooperative, come Alcide De Gasperi, Cesare Battisti, grandi politici italiani, don Dante, un prete per i poveri e tanti altri, mostrando nei fatti la sua vocazione di città di frontiera e di dialogo ecumenico e culturale. Vogliamo che la città di Trento possa essere fiera di Chiara, come Chiara lo è sempre stata della sua città natale.
 
La comunità di Trento si prepara quindi ad un cammino che la vedrà collaborare con tutti, singoli e associazioni, fondazioni, mass media, personalità della cultura, università… Le diverse realtà della comunità si stanno già organizzando da tempo, secondo i diversi aspetti, per affrontare questa sfida.
 
Un gruppo di coordinamento è punto di riferimento per tutta la comunità e tiene i fili delle diverse iniziative. Il Centro Culturale TrentUno si è assunto il compito di curare gli aspetti economici e i rapporti con le istituzioni. Trento Ideale Accoglie, la realtà che accompagna singoli e gruppi a visitare i luoghi che hanno visto la nascita dell’ideale dell’unità a Trento e Fiera di Primiero, si impegna per l’accoglienza e per tutti i servizi utili per visitare e conoscere la città ed il luoghi legati alla storia di Chiara. Il Centro Mariapoli di Cadine ha affidata la gestione dell’accoglienza e del soggiorno delle migliaia di persone che saranno a Trento da qui al 2020 ed ha già predisposto, tra l’altro, assieme a Trento Ideale Accoglie, un numero unico di prenotazione per l’accoglienza e le visite.
 
Il gruppo di persone impegnate nel sociale e nel dialogo con la cultura contemporanea, chiamato Trento-Lab, ha in mano gli aspetti più strettamente culturali ed i rapporti con le diverse realtà esterne. Un gruppetto di persone si occupa del rapporto con i mass media e della elaborazione e della diffusione di notizie e comunicati in merito alla ricorrenza.
Ultima, ma non per importanza, la “banca delle preghiere”, l’organizzazione delle preghiere attivata da chi soffre o non può collaborare fisicamente che pensa… ad “ottenere i miracoli” necessari.
 
In questo tempo, poco più di un anno, che sta davanti a noi, la famiglia di Chiara, è impegnata ad offrire a tutta la città, e non solo, il dono che Dio, attraverso il carisma dell’unità, ha elargito: in concreto si pensa ad un percorso di formazione alla cittadinanza attiva per la comunità del movimento, e per gli amici che vogliono aderire, ed un percorso di conoscenza e collaborazione con le realtà cittadine impegnate nella costruzione del bene comune.  
L’anno del centenario prenderà il via il 7 dicembre, data della inaugurazione della mostra, e continuerà con l’organizzazione di eventi e manifestazioni in coincidenza delle date più significative della vita di Chiara.
Il Centro Mariapoli di Cadine sarà in tutto questo tempo a disposizione di tutta l’OperaCentro Mariapoli Chiara Lubich - Cadine nel mondo ed in particolare dei vari Centri Internazionali e delle diverse diramazioni del Movimento che apriranno, in momenti definiti, la loro realtà anche alla città. Così sarà, ad esempio, per l’incontro dei vescovi, per la scuola di impegno sociale e per i vari eventi promossi nell’ambito del dialogo con la cultura contemporanea che vedranno collaborare la comunità di Trento con tutte queste realtà e con le istituzioni locali.
 
Fonte: http://www.trentoardente.it/
 



Città Nuova Fest a Teramo

Aria di festa e di grande attesa fra i numerosi partecipanti al Città Nuova Fest, dai neonati di quattro mesi agli ultra settantenni,  che sabato 10 novembre hanno invaso l’aula magna del Convitto di Teramo e le aule limitrofe. Lo spirito forte che ispira il lavoro costante e al passo coi tempi di Città Nuova ha preso forma puntando l’attenzione verso le emozioni da cui oggi il vivere dell’uomo e delle relazioni è mosso più che mai.
 
Pur facendo un’analisi della situazione di crisi in cui viviamo, lo psicologo Ezio Aceti, con la sua caratteristica veemenza e passione, ha indicato nella stessa crisi la possibilità di crescita  e nelle emozioni energie da sfruttare per alimentare solide relazioni. Tanti gli spunti per approfondire la conoscenza dei nostri bambini e poterli così amare veramente. Uno sguardo ampio sulla società civile e religiosa, non sono mancate riflessioni sulle relazioni interpersonali della coppia e tra genitori e figli.
 
Una per tutte: “l’amore è sempre possibile”. Questa affermazione  ha sicuramente infuso in ciascuno una sensazione positiva di benessere ed una spinta ad approfondire il cammino intrapreso o comunque a ricominciare con fiducia. 
 
Una persona che ha collaborato per la realizzazione dei due laboratori dedicati ai bambini con Sara Fornaro, caporedattrice del giornalino BIG, e ai ragazzi con Mauro Di Girolamo, attore di Spazio 3, così ci scrive:
 
“È stata un’occasione per entrare con i ragazzi (circa 60) dentro le emozioni. Con i più  piccoli abbiamo “avvicinato ” la paura accartocciandola nel vero senso della parola e gettandola nell’omino mangiapaura; poi abbiamo guardato in faccia la rabbia chiamandola per nome e maltrattandola con una delle nostre scarpe gettate nella scatola delle cose che ci fanno arrabbiare… I più grandi hanno lavorato sulla gelosia proponendo una drammatizzazione con la quale si è cercato di imparare ad andare oltre. Un’occasione per comprendere insieme come siamo persone che vivono delle emozioni e occorre conoscerle per gestirle.”
La serata si è conclusa con la rappresentazione dei ragazzi offerta a tutti i presenti. 
Notevole l’interesse verso l’approfondimento di Città Nuova e riviste ad essa collegate come Big (Bambini in Gamba), Teens (la rivista fatta dai ragazzi e per i ragazzi), nell’ottica di continuare a dialogare.

All’uscita, diverse persone hanno voluto prendere una copia della rivista CN, di BIG ,Teens, lasciare un contatto per continuare il dialogo intrapreso.. Una serata diversa e molto positiva!

Gabriella Ceritano




Città Nuova. L’informazione libera. E chiara.

Dopo più di 60 anni dalla sua nascita, l’informazione di Città Nuova vuole continuare ad essere libera e chiara. Non assoggettata cioè a nessun potere e senza timore di dispiacere a chi qualche potere lo detiene, se questo confligge con un’informazione che cerca la verità. Sappiamo quanto ciò sia difficile, oggi come ieri nel nostro Paese, e non abbiamo la presunzione di riuscirci sempre, mentre ci auguriamo che quanti ci leggono, sulla rivista e sul sito, abbiano l’occhio limpido per cogliere almeno lo sforzo in questa direzione. (leggi tutto)




A LoppianoLab il regista Duccio Forzano per una serata artistica e laboratori con i ragazzi

Due sono gli appuntamenti nel programma di LoppianoLab 2018 che vedranno presente il regista e autore televisivo Duccio Forzano: un laboratorio di regia e di videomaking per ragazzi e uno spettacolo serale.

 “A LoppianoLab incontrerò e dialogherò con i ragazzi. Io imparerò tantissimo da loro ai quali desidero trasmettere come nutrire il proprio sogno con determinazione e consapevolezza”: così dichiara Duccio Forzano, autore televisivo di numerosi programmi e concerti, reduce dal successo di pubblico e di critica per lo spettacolo di Claudio Baglioni all’Arena di Verona. Sabato 29 settembre parteciperà alla nona edizione di LoppianoLab. Il suo talento e la sua esperienza umana e professionale in un laboratorio di regia e di videomaking per ragazzi e nello spettacolo serale: “Dal sogno all’impegno. Storie di vita e di musica”.

Ecco il programma:

  •  Sabato 29 settembre 2018: Salone San Benedetto: ore 17.30 – 19.00

 – Laboratorio di regia e di videomaking per ragazzi (11- 13 anni e 14-17)

 – Auditorium Loppiano: ore 21.30-23.00

Nel laboratorio insegnerà i segreti e la bellezza di un mestiere, ma soprattutto sarà per lui “l’occasione di confrontarmi con i ragazzi. Le nuove generazioni hanno tutta un’altra visione della vita, fruiscono le immagini in modo totalmente diverso, con ritmi frenetici. Imparerò tantissimo da loro. Io, dalla mia esperienza, vorrei insegnare loro che non bisogna confondere il mestiere con il successo e la vanità. Ogni lavoro ha la sua dignità e il suo valore. Vorrei aiutarli a scoprire i propri talenti, valorizzare le proprie capacità. Imparare a guardarsi dentro e a nutrire il proprio sogno con passione e determinazione”.

 Chi è Duccio Forzano: Una lunga carriera artistica iniziata grazie all’incontro con Claudio Baglioni che intuisce il suo straordinario talento e gli affida la regia dei suoi videoclip e poi la direzione televisiva dei concerti. È così che, dopo una gavetta fatta di tanti mestieri, Duccio Forzano disegna una intensa carriera professionale e artistica tra Mediaset e Rai: nel 2000 dirige il primo show di Giorgio PanarielloUltimo Valzer di Fabio Fazio, le quattro edizioni di Stasera pago io di Fiorello, poi torna in Mediaset con Paolo Bonolis e di nuovo in Rai con Gianni Morandi  e Vincenzo Salemme. Vive anche una parentesi cinematografica nel 2003 dirige 23, una commedia comica con i Ditelo Voi. Dal 2005 cura la regia del programma di Rai 3 Che tempo che fa di nuovo con Fazio. Si dedica anche saltuariamente a seminari universitari di regia televisiva. Sue le edizioni del 2010, del 2011, del 2013 e del 2018 del Festival di Sanremo. Sempre per Fazio cura le regie di Vieni via con me su Rai 3 nel 2010 e di Quello che (non) ho su La7 nel 2012. Nel settembre 2016 pubblica il suo primo romanzo autobiografico “Come Rocky Balboa” dove racconta come perseveranza e passione possano tradurre i sogni in realtà anche partendo dalle situazioni più svantaggiate.

Scarica il programma

Ufficio stampa LoppianoLab:

Elena Cardinali – 347.4554043 – 339.7127072– ufficiostampa@cittanuova.it

Tamara Pastorelli – 338.5658244 – 335.6165404 – ufficio.comunicazione@loppiano.it

Web: www.loppianolab.itFacebook: www.facebook.com/loppianolabTwitter: @LoppianoLab

Gruppo Editoriale Città Nuovawww.cittanuova.it Polo Lionello Bonfantiwww.pololionellobonfanti.it

Istituto Universitario Sophiahttp://www.sophiauniversity.orgLoppianowww.loppiano.it

Movimento dei Focolari in Italia: http://www.focolaritalia.it/

Economia di Comunione: http://www.edc-online.org/it/

Con il patrocinio del comune di Figline Incisa Valdarno




Rivista per ragazzi “Teens”: una singolare e straordinaria redazione!

Incontro di Redazione con ragazzi e ragazze di tutta l’Italia:

esperienza straordinaria!!

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La primavera del nostro sito

Nuova piattaforma digitale per Città Nuova. Da computer, tablet e smartphone. Cultura e informazione sotto il segno del dialogo, della condivisione, dell’attenzione a tutto quanto muove la società verso il bene, il bello, il buono.

città nuova Eccoci! Dalla notte tra il 20 e il 21 dicembre, ora più ora meno, paradossalmente in contemporanea con l’arrivo dell’inverno, arriva la primavera del sito dell’intero Gruppo editoriale Città Nuova. Mettiamo infatti online la nuova versione della nostra piattaforma digitale.

Un anno dopo il cambio sulla carta – mensile e non più quindicinale, ma con più pagine, contributi digitali esclusivi e dossier su gravi temi d’attualità, e una nuova, apprezzatissima grafica –, ecco che il gruppo editoriale Città Nuova presenta il suo nuovo spazio digitale, con il quale si potrà accedere a notizie e approfondimenti da computer, tablet e cellulare. Cioè ovunque e in qualsiasi momento. Città Nuova a casa, per strada, nell’autobus… E poi il servizio abbonamenti e vendite di libri e riviste è tutto nuovo e più efficace.

Con lo slogan “cultura e informazione”, compiamo così un indubbio passo in avanti, realizzato grazie al progetto grafico di Humus Design e al supporto di ingegneria digitale della società Seed. L’apparizione della nuova piattaforma completa la proposta informativa e formativa del Gruppo. Il nuovo sito si affianca ai libri e alle riviste del Gruppo (Città Nuova, Nuova Umanità, Sophia, Unità e Carismi, Gen’s, Big, Teens, Il Vangelo del giorno). Lo stile è quello conosciuto e apprezzato (speriamo) dai nostri lettori: informato, partecipato, sereno, dialogante, professionale, familiare, per un sito rinnovato nella struttura e nell’estetica, che vorrebbe rispondere alle richieste dei palati più esigenti.

L’abbiamo organizzato in sei aree: Fatti: politica, economia, lavoro, diritti, sociale, solidarietà, educazione, cultura e scienza, oltre alle Storie (racconti, esperienze, vita vera); Idee: con Pensieri d’autore (gli articoli delle firme di Città Nuova), Focus (i dossier tematici, le raccolte di articoli), Due punti (lo stesso tema trattato da differenti punti di vista), Studi (gli approfondimenti); Nella città: cittadinanza attiva, famiglia, educazione, ambiente e La Rosa dei venti (cioè le pagine regionali); Io, Dio e l’altro: spiritualità, Chiesa, religioni, Focolari; Nona ora: tempo libero, sport, cinema, spettacolo, teatro, letteratura, arte, comunicazione; Mondo: i Paesi (il punto di vista locale dai nostri inviati nel mondo) e gli Scenari globali

In più abbiamo, anche questi in parte già rinnovati, i blog degli autori, le loro voci. L’offerta verrà poi ampliata con le opzioni social, su Facebook e Twitter in particolare, con un lavoro di diffusione ad hoc.

Sulla carta e sul web continueremo la nostra sessantennale avventura, cercando di dare spazio ai temi che più ci sembrano confacenti alla nostra fonte ispiratrice, al “carisma dell’unità” di Chiara Lubich, declinato in un’attualità sempre più inquietante, ma anche ricca di nuove speranze. Ecco allora l’impegno giornalistico e culturale nel campo delle migrazioni che generano solidarietà e paura; della povertà che colpisce ormai un terzo dell’Italia; della pace che continuiamo a cercare pur nel mezzo di una Terza guerra mondiale; della famiglia che pare scossa da attacchi sempre più forti ma che vive e vivrà ed è il primo luogo dove si apprende e sperimenta l’inclusione e l’accoglienza reciproca; della donna (e dell’uomo) che cercano una convivenza più equilibrata e reciprocamente valorizzante; della crisi non solo economica ma anche culturale che attanaglia la nostra società; della molteplice e multiforme dimensione spirituale dell’esistenza umana… Il tutto con l’intero nostro patrimonio, ma anche con nuove rubriche, nuove proposte, nuove firme, con molte più possibilità di essere attivi e interattivi.

Il sito come vedete è nuovo, e quindi vi chiediamo la pazienza di sopportare errori e incompletezze che via via verranno corretti. Lo riempiremo e lo miglioreremo col vostro aiuto nei prossimi mesi (segnalazioni a segr.redazione@cittanuova.it), aggiungendo anche nuove firme e rubriche, sempre in modo coordinato con le riviste cartacee, in primis Città Nuova, e con il settore libri. Contiamo, naturalmente, sulla vostra partecipazione attiva, con commenti, lettere, articoli, foto.

Sì, perché senza di voi, lettori, non saremmo noi. Buona lettura da tutta la redazione!

Michele Zanzucchi

Dal sito Città Nuova cultura e informazione




Spazio Città Nuova

Aurora Nicosia, direttore del mensile Città Nuova, presenta la rivista.

 

Presentazioni di libri e del Gruppo Editoriale Città Nuova

 

 

 




Giornalismo e migrazioni

Vedi articolo sull’evento: http://www.cittanuova.it/c/458020/Mediatori_culturali_e_mediatori_mediatici.html

Rassegna stampa: rassegna-migranti-e-giornalismo

Simposi del progetto: giornalismo-e-migrazioni

Tappa di Pozzallo: cs_netone_pozzallo

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L’appuntamento a Pozzallo di sabato pomeriggio 5 novembre, dalle 16 alle 19, è rivolto a giornalisti, esperti di comunicazione, operatori del settore, personalità civili e religiose, politici ed amministratori e rappresentanti di ONG, accademici ed operatori sociali, cittadini coinvolti e interessati a vario titolo al fenomeno delle migrazioni. Vuole essere un’occasione di approfondimento e di dialogo a partire dalla sfida quotidiana dell’accoglienza.

Il metodo è quello dell’ascolto ed interesse reciproco (tra giornalisti, tra giornalisti ed esperti, tra giornalisti, migranti e cittadini).
Pozzallo, dove si trova la sede del Centro mediterraneo di studi e formazione “Giorgio La Pira”(Via S.Giovanni, locali Chiesa S.Giovanni), realizzato dalla cooperativa “Fo.Co.” di Chiaramonte Gulfi e dal Centro internazionale “Giorgio La Pira” di Firenze, è l’unica tappa italiana dell’iniziativa di NetOne.
GIORNALISMO E MIGRAZIONI

Migrazioni nei Paesi di partenza e di arrivo: narrativa e interpretazioni. Natura dialogica del giornalismo e sua applicazione al fenomeno.

Pozzallo, Centro mediterraneo di studi e formazione “Giorgio La Pira”, via San Giovanni.

Palko Toth, giornalista, responsabile internazionale NetOne (Ungheria):

“Giornalismo e migrazioni nei Paesi del Gruppo di Visegrad. La chiusura e l’identità”

Michele Zanzucchi, giornalista e scrittore, direttore Città Nuova (Italia):

“Giornalismo dialogico e migrazioni. Il dovere di raccontare esaustivamente e il diritto di essere raccontati correttamente”

Stefania Tanesini, giornalista, responsabile comunicazione Loppiano – Firenze (Italia),

Giulio Meazzini, giornalista Città Nuova (Italia)

Cristina Montoya, sociologa della comunicazione, Ist. Univers. Sophia di Loppiano, (Colombia):

“Raccontare le migrazioni: la “cassetta degli attrezzi”, le basi sociologiche, la pratica

 




Laboratorio Giornalismo e Migrazioni

Il racconto del fenomeno migratorio e il ruolo dei media in un mondo che da un lato alza muri e dall’altro li scavalca in cerca di futuro.

Di questo si parlerà nel “Laboratorio Giornalismo e Migrazioni” che NetOne, insieme con l’Istituto Universitario Sophia, terrà nella cittadella di Loppiano, in Toscana, il 30 settembre prossimo, in occasione della 7.ma edizione della Convention “Loppiano – Lab”– dal 30 settembre al 2 ottobre – dal titolo quest’anno “Powertà. La povertà delle ricchezze e la ricchezza delle povertà”.
A fare da sfondo al dibattito saranno questioni di prima attualità: qual è la “missione” del giornalismo in questo mondo in costante transumanza? Quello di mediatore e facilitatore sociale nei processi di accoglienza e inclusione o di portavoce asettico e super partes delle rotte migratorie e delle conseguenti reazioni delle nostre società?
Ad aprire il confronto alle 15.30 sarà Stefania Tanesini, membro della Commissione Internazionale NetOne, che presenterà il del progetto “Giornalismo dialogico”. A seguire sarà illustrato il percorso fatto e da fare del progetto “Giornalismo e migrazioni”, partito da Budapest e diretto a Pozzallo in Sicilia e poi a Beirut, dopo aver attraversato Atene, Lublino e Man in Costa D’Avorio. Sul tema “Islam nazionale e paure globali: da migranti a cittadini” interverrà Michele Zanzucchi, direttore di Città Nuova, mentre Pál Toth, docente di Scienze della Comunicazione Ist. Universitario Sophia, parlerà de “La sfida migratoria nell’Europa dell’Est”, con particolare riguardo al “caso Ungheria”. Sul tema “Comunicare le migrazioni e le “periferie”, ma come?” si confronteranno Gianni Bianco, giornalista RAI del TG3, Riccardo Barlaam, giornalista de Il Sole 24 Ore, e Daniele Molé, caporedattore del programma Mattino Cinque, in onda su Canale 5. Non mancherà infine uno spazio dedicato al dialogo e ai contributi dei partecipanti.

Leggi tutto l’articolo:
NetOne a LoppianoLab 2016 con il “Laboratorio Giornalismo e Migrazioni. Il racconto del fenomeno migratorio e il ruolo dei media in un mondo che da un lato alza muri e dall’altro li scavalca in cerca di futuro”.




Loppianolab 2016 Powertà

LOPPIANOLAB 2016 – POWERTÁ

Jesus Moran_L’umanità_ha_tre_sfide_da_affrontare_ma_può_vincerle

www.loppianolab.it

Loppianolab 2016 programma generale

La povertà delle ricchezze e la ricchezza delle povertà

Loppiano (FI), 30 settembre – 2 ottobre 2016

  • Com’è l’Italia vista da quel milione e mezzo di famiglie “assolutamente povere”?
  •  I risultati dello studio di Confcommercio del 9 giugno scorso mettono allo scoperto dati indegni di un Paese civile, come sono stati definiti da molti. Un’Italia dunque che stenta a ripartire, che non può pagarsi cibo e cure mediche, dove i cosiddetti poveri assoluti sono aumentati del 130% in sette anni.
  • La settima edizione di LoppianoLab, laboratorio economico, culturale, politico e sociale nazionale propone il tema delle “Powertà”, in aperta sfida con un significato a senso unico di questi dati: è un cambio di prospettiva che se da un lato evidenzia la tossicità di un sistema che produce ricchezza a danno dell’ambiente, della società e delle persone; dall’altro intende mettersi a fianco di chi l’indigenza la vive sulla propria pelle, facendo emergere le tante forme di ricchezza di cui spesso la povertà è portatrice per i singoli, le società, i popoli.
  • Anche quest’anno i promotori della manifestazione – Gruppo Editoriale Città Nuova, Istituto Universitario Sophia, Polo imprenditoriale Lionello Bonfanti e Centro internazionale Loppiano assieme ad altri soggetti attivi della società civile – propongono incontri con grandi personalità dell’attualità e società civile, laboratori, dibattiti e tavole rotonde per scorgere e offrire le tante forme di ricchezza di cui spesso la povertà è portatrice.
  • Molti i temi in cantiere: innovazione tecno-scientifica, modelli di sviluppo, economia civile, la questione ecologica, le periferie, le migrazioni, il dialogo tra le Religioni, l’arte come riscatto sociale, giovani e partecipazione politica, scuola e povertà, ecc.
  • Varie anche le proposte e le performances artistiche a margine della manifestazione: show musicali, workshop, eventi letterari.
  • Dalla prima edizione nel 2010, l’appuntamento annuale coinvolge migliaia di cittadini, imprenditori, operatori della comunicazione, studenti e docenti dei diversi livelli della scuola e dell’università, politici impegnati in vari ambiti, genitori e membri dell’associazionismo, tanti giovani, di tutte le regioni italiane, impegnati a rilanciare il Paese, ad alimentare la speranza e salvaguardare la coesione sociale.

Gli appuntamenti principali:

  • “POWERTÁ. La povertà delle ricchezze e la ricchezza delle povertà” (1 ottobre ore 15.00), il convegno centrale di LoppianoLab che darà voce alla società civile, alla politica, all’economia e alla cultura.
  • “Spezzeranno le loro spade e ne faranno aratri”. Innovazione tecno-scientifica, sviluppo e povertà” (30 settembre ore 21,00) a cura dell’Istituto Universitario Sophia e del Gruppo editoriale Città Nuova.
  • Il 25° dell’Economia di Comunione e il 60° di Città Nuova.
  • In programma laboratori: Ecologia e povertà. Stare nelle periferie. Rifugiati e migranti. Dialogo interreligioso. Dis-Abilità. Giornalismo e migrazioni. Arte come riscatto.

Approfondimento n. 1 Povertà e partecipazione in Italia

Approfondimento n. 2 Povertà e ricchezze dell’Italia di oggi

Vedi anche sito Polo Lionello: http://www.pololionellobonfanti.it/cs4-ll-poverta-manifeste-ricchezze-sconosciute-loppianolab-2016-scena-la-societa-civile/

 Ufficio stampa LoppianoLab:

Elena Cardinali – mob: 347/4554043 – ufficiostampa@cittanuova.it

Stefania Tanesini- mob: 338/5658244 – sif@loppiano.it

Blog: http://www.loppianolab.blogspot.it Facebook: www.facebook.com/loppianolabTwitter: @LoppianoLab

Promotori: Polo Lionello Bonfantiwww.pololionellobonfanti.itGruppo Editoriale Città Nuovawww.cittanuova.it Istituto Universitario Sophiawww.iu-sophia.orgCittadella di Loppianowww.loppiano.it

 

 

 




Arte e media veicolo d’integrazione

Il tema è di quelli da primo piano: come favorire l’integrazione in Italia dei migranti in fuga da guerre e miseria. Ma i giornali lo trattano sommariamente inseguendo una politica stanca, svogliata e un po’ scontata, come da copione in queste ultime giornate d’agosto. Diversamente da ciò che fanno alcuni giovani artisti, che proprio l’arte, la poesia, la musica e la comunicazione visiva hanno scelto come veicolo di conoscenza e condivisione con i loro coetanei migranti . . .

Sorgente: Arte e media veicolo d’integrazione. L’esperienza romana di un gruppo di artisti e performer




Diario da Siracusa: un’estate diversa

foto di gruppo

Siracusa Summer Campus 2016.
120 ragazzi da tutta Italia, pronti a battersi, donarsi, dare tempo e amore sincero nelle periferie di Siracusa, per poi tornare a casa carichi dei sorrisi e dell’amore dei bambini !
Un breve video che cerca di raccontare, attraverso le immagini, la bellezza e la profondità di questa esperienza!
“C’è bisogno di domani, c’è bisogno di futuro .
C’è bisogno di ragazzi che sono al di là del muro.”

 

 

Diario

2 Agosto 2016: arrivo a Siracusa, alla Villa Mater Dei, per il Siracusa Summer Campus 2016. Siamo 120 giovani, da 17 regioni d’Italia! Ciò che colpisce al primo impatto è la nostra diversità: diventerà presto un’arma vincente! E’ come vedere tutta l’Italia che aiuta una città fra le tante: Siracusa.

3 Agosto. Ci rechiamo nei 2 quartieri dove faremo il Campus durante le mattine successive. Sembra di entrare nella periferia della periferia. Di fronte ad un bellissimo mare azzurro, si stagliano palazzi altissimi, simili a casermoni. L’impressione è quella di trovarsi all’interno dei cosiddetti quartieri dormitorio, realizzati con criteri urbanistici che sembrano ignorare il rispetto della dignità umana. Siamo ancora in Italia?

Nelle 2 scuole veniamo accolti con grande entusiasmo. Nell‘I.C. Martoglio è il terzo anno che andiamo, mentre nell’I.C. Chindemi è soltanto il primo. Incontriamo alcuni fra insegnanti e rappresentanti delle associazioni operanti nel quartiere, tutti hanno grande fiducia e speranza in noi, percepiamo un forte desiderio di cambiamento. Ma cosa potremo mai fare? Nel pomeriggio, Franco Sciuto, (difensore dei diritti dei bambini per il Comune di Siracusa) e Rosalba Italia (educatore professionale) ci parlano di Siracusa e dei quartieri in cui andremo invitandoci a concepire la periferia come una risorsa per lo sviluppo sociale ed economico, non più come un problema. Saremo educatori per questi bambini!

4 Agosto. Prima mattina nelle scuole. Entriamo in contatto con bambini che vivono in contesti di fragilità sociale e familiare. L’obiettivo è uno: stare con loro in maniera sana. Emerge da un lato l’assenza di regole che innesca atti di violenza e prepotenza, dall’altro un grande affetto dei bambini e la gioia nel vedere qualcuno disposto a scommettere tempo ed energie su di loro.

Nel pomeriggio, primo dei 5 momenti formativi del campus, approfondiamo il tema della legalità. Francesca Cabibbo, (giornalista per il Giornale di Sicilia e il quotidiano on line “Lettera 32), ci ha mostrato la vera natura della Mafia, una holding del crimine attiva sia sulla scena nazionale che internazionale; Giusy Aprile (preside dell’Istituto Archimede di Siracusa ed ex esponente di Libera) ci ha dato il suo esempio su come vivere la legalità sia da cittadina attiva che in veste di dirigente scolastico; infine, Gregorio Porcaro, (ex vice parroco di Don Puglisi e attuale responsabile regionale di “Libera”) ci ha raccontato la sua testimonianza: da seminarista la sua vocazione era quella di impegnarsi per i poveri del terzo mondo; proprio per questo motivo fu convinto da Don Puglisi a spendersi nelle attività a favore di quanti vivevano in condizioni di estrema povertà nel quartiere Brancaccio di Palermo: “Puoi fare qualsiasi cosa se ti metti nella prospettiva di amare”.

5 Agosto. Di nuovo a scuola, questa volta nei 5 laboratori: danza, musica e canto, giornalismo, pittura ed educazione alimentare. Ad aiutarci, anche le professioniste del nascente Centro Educativo Multifunzionale “Maninpasta”. Grazie ai laboratori, possiamo creare rapporti personali con i bambini. Nei workshop ci prepariamo anche allo spettacolo finale dell’ultimo giorno.

Nel pomeriggio, Maria Chiara Cefaloni e Giuseppe Arcuri inquadrano il tema dell’azzardo in Italia, con i suoi meccanismi cognitivi e matematici per imbrogliare i cittadini e, dando una visione economica alla problematica, introducono Gabriele Vaccaro che ci presenta Banca Etica come una realtà che mette al centro l’uomo.

6 Agosto. Ogni mattina, con i bambini, tiriamo il dado dell’amore e vediamo un video che ci aiuta a stare insieme puntando al bene collettivo e non individuale. Alcuni di noi animatori sono rimasti colpiti dal contesto di esclusione sociale da cui provengono i bambini. E’ chiaro che l’importante non è fare delle attività con loro, ma volergli bene in modo gratuito, e tutto il resto verrà da sé.

Il pomeriggio, alla parrocchia Maria Madre della Chiesa di Bosco Minniti (Siracusa), teniamo un momento sul tema dell’immigrazione e dell’accoglienza. Antonello Ferrara (ufficiale di Marina) ci fa capire l’importanza del ruolo svolto dalla Marina Militare per soccorrere chi ha bisogno, Noemi Favitta ci porta il suo esempio di vita e lavoro a servizio di minori richiedenti asilo, e infine Padre Carlo d’Antoni, il parroco, ci racconta la realtà di una parrocchia che da sempre, accoglie immigrati, tra loro, molti musulmani. Colpiscono le parole di uno di loro: “Durante la nostra vita, nei rapporti con gli altri, lasciamo segni e non cicatrici”.

7 Agosto. E’ domenica, la scuola è chiusa. Visitando il parco archeologico e l’isola di Ortigia, constatiamo che, a fronte dei quartieri dove abbiamo vissuto, esiste una parte più ricca della città. E’ anche l’occasione per riscoprire i bei legami nati fra noi, per creare gruppo e socializzare, poiché per amare bisogna essere uniti.

8 agosto. Ancora a scuola! Con i nostri sorrisi, al di là delle difficoltà, delle paure, dell’incertezza del domani, continuiamo a riempire le giornate di bambini non troppo fortunati. Stare con loro è una profonda ricerca nella realtà per scoprire la bellezza autentica che vive oltre le apparenze.

Nostro obiettivo è portare lo spirito di fratellanza e la cultura del noi, creando quel terreno fertile necessario per far nascere una comunità. In qualche modo, forse, ci stiamo riuscendo.

Nel pomeriggio partecipiamo ad un momento di dialogo con Kheit Abdelhafid (Presidente delle comunità islamiche della Sicilia ed Imam della moschea di Catania) e Giusy Brogna (coordinatrice della rete per il dialogo tra cristiani e musulmani per il Movimento dei Focolari in Italia). Da diverso tempo, fra il Movimento dei Focolari e la comunità islamica c’è un dialogo concreto, che ha portato a realizzare insieme varie iniziative, tra cui un doposcuola nella Moschea di Catania organizzato per i ragazzi del quartiere in difficoltà con lo studio. “Grazie a queste attività” -spiega Carla Pappalardo- “la moschea è diventata casa nostra. L’ingrediente principale è la semplicità nei rapporti personali, un dialogo costruito con piccoli gesti, giorno dopo giorno”. Segue l’analisi dell’Imam Abdelhafid: “Cambiare la società è compito nostro e di ciascuno di noi. Da credente, da musulmano, il testo sacro mi indica che devo “dialogare”.  Sono fiducioso: la Sicilia oggi è un modello di dialogo.”

9 Agosto. In una delle 2 scuole scoppiano dei litigi, che provocano violenza e desiderio di vendetta nei bambini. Di fronte a ciò e al concreto rischio di veder naufragare quanto costruito finora, cerchiamo di rispondere con amore, parlando ai bambini con razionalità, e spiegando loro che la violenza non può essere la soluzione ad altra violenza. Sulla stessa lunghezza d’onda è Massimo Toschi (Consigliere del Presidente della Regione Toscana su Pace e Dialogo tra le culture), con il quale, neanche a farlo apposta, dialoghiamo nel pomeriggio proprio sul tema del disarmo: “Il perdono – sostiene – è indispensabile per riaffermare la cultura della pace”. Appaiono di grande attualità le parole di Igino Giordani: “Se vuoi la pace prepara la pace e non la guerra. Se prepari la guerra, i fucili ad un certo momento spareranno da soli”. Ad intervenire, anche Francesco La Rosa, sindaco di Niscemi, il quale ci racconta come una comunità intera abbia saputo impegnarsi, facendo rete dal basso, di fronte ad una questione controversa come l’installazione del Muos, il sistema di telecomunicazioni satellitari della Marina militare USA.

10 agosto. E’ l’ultimo giorno di attività nelle scuole. Dopo l’evento del giorno prima, che ci ha messo tutti in discussione, cerchiamo di ricomporre il tessuto sociale, raccogliendo i frutti di ciò che abbiamo seminato. Attraverso il dialogo, sia con i bambini, che con alcune mamme, ribadiamo la nostra volontà di stare insieme ai ragazzi senza accettare logiche di vendetta o esclusione, ma coltivando lo spirito di gruppo. Uno dei bambini, riguardo a ciò che era successo si rivolge ai suoi amici dicendo: “Smettiamola di fare i mafiosi, basta violenza e vendetta, adesso siamo cambiati”.

Nel pomeriggio partecipiamo all’inaugurazione del “Solarium Vaccamotta”, del quale abbiamo realizzato la segnaletica per favorire la discesa in spiaggia. Infatti in parallelo al campus nelle scuole, abbiamo svolto diverse attività di riqualificazione del quartiere. La sera si tiene la festa finale all’Istituto Chindemi. Durante lo spettacolo, si avverte una duplice sensazione nell’aria: da un lato i grandi e tristi palazzoni “inghiottiti” dal buio trasmettono un senso di sconforto e amarezza, dall’altro ci siamo noi, i bambini e le loro famiglie all’interno del cortile della scuola, pronti a illuminare il quartiere di speranza, ma soprattutto di amore concreto, anche semplicemente cantando e ballando.

11 agosto. La mattina ci riuniamo tutti insieme, per fare il punto sul campus e sugli obiettivi futuri. Durante il pomeriggio assistiamo allo spettacolo finale a cui prendono parte i bambini dell’Istituto Martoglio, nella piazza davanti la scuola, testimoniando ancora una volta a tutti che il bene vince. Al termine del Campus viene da porsi un interrogativo: Cosa abbiamo fatto in questi quartieri? Forse tanto, forse poco. Ma già il fatto di essere lì è una cosa molto preziosa, come a significare che una possibilità c’è, e si trova proprio lì, fra le macerie.

Dopo Siracusa, non saremo più gli stessi. Quei bambini ci hanno fatto capire quali sono le cose essenziali della vita. Ma adesso è il tempo di tirare fuori tutto questo, di donarlo, di perderlo, per gli altri! Se i luoghi si giudicano dalle persone e non dalle infrastrutture, Siracusa per noi è la città più bella, per il clima di unità che c’era fra di noi e perché c’erano quei bambini, pieni di amore e da scoprire.

Tornando a casa nelle rispettive città, in pullman o in aereo, fra i vari tormentoni che accompagnano le nostre estati, torna in mente un passo tratto dalla canzone del Gen Rosso, “Lavori in corso”, colonna sonora del nostro Campus: “C’è bisogno di memoria, c’è bisogno di pensare, c’è bisogno di coraggio, c’è bisogno di sognare”.

Impressioni

Ormai da più di una settimana si è concluso il Siracusa Summer Campus 2016 e anche quest’ anno i nostri cuori sono rimasti tra i bambini del quartiere Akradina e Mazzarona con cui abbiamo trascorso dieci giorni indimenticabili.

“L’impegno parte dalle periferie”: da quei bambini e dalle loro famiglie con cui abbiamo sperimentato la forza trasformante dell’Amore, un impegno a cui hanno dato spessore di consapevolezza i momenti formativi del pomeriggio, tutti importanti, sentiti, di grande attualità e apertura.

In un crescendo di intensità di rapporti, ci siamo trovati anche di fronte alla “durezza” della vita in queste periferie segnate dal degrado, dall’esclusione e dalla legge del più forte: la vandalizzazione di una scuola e nell’altra un litigio tra ragazzi, che ci ha costretto a chiamare ambulanza e Carabinieri; anche alcune mamme erano coinvolte in questo clima di vendetta. Abbiamo provato a rimarginare queste ferite, cercando di pacificare, di parlare e agire dimostrando che c’è la strada del perdono, della riconciliazione. Siamo passati da un clima molto teso ad una grande festa finale in piazza con tutti.

A testimonianza di questo qui sotto ci sono alcune condivisioni che ci sono arrivate e che dicono con forza quello che abbiamo vissuto.

“L’obiettivo dei Giovani per un mondo unito è portare lo spirito di fratellanza e la cultura del noi, creando quel terreno fertile necessario per far nascere una comunità. Nutriamo una naturale predilezione per quelle ferite non ancora rimarginate presenti nel nostro territorio, per questo motivo abbiamo scommesso sui bambini invisibili della Scuola Martoglio e Chindemi, che vivono spesso ai margini della città, in quartieri estremamente periferici. Ci riempiono di gioia le parole rivolte da un ragazzino ai suoi amici dopo un litigio: “smettiamola di fare i mafiosi, basta vendetta e violenza, siamo cambiati”. I rapporti che abbiamo stretto durante il Campus ci spingono a continuare, anche nei prossimi anni, l’esperienza di servizio concreto nelle periferie, con attività per chi ha più bisogno, per gli ultimi e soprattutto per i bambini. La nostra intenzione è tornare a Siracusa, allo stesso tempo però saremo presenti anche in altre città perché la rete costruita finora diventi un vero e proprio modello sociale”

Volevo ringraziare tutti per questa esperienza che ha fatto rinascere in me la speranza, la speranza che insieme si possa veramente fare qualcosa e che un mondo nuovo è possibile se vi è unione! il rapporto di solidarietà che si è venuto a creare tra gli animatori, l’amore e La responsabilità che ho provato per i bambini me le porterò dentro per sempre! Grazie per la vostra compagnia, per i nuovi amici e per questa luce che avete riacceso dentro il mio cuore!”

“Ehi fantastici!!! Volevo dirvi che mi ha appena contattato la mamma di  due bambine del quartiere Akradina e ci tenevo a condividere con voi ciò che mi ha detto : ci ringrazia infinitamente e ci considera fantastici , spera davvero in un nostro ritorno il prossimo anno e ovviamente tutto questo perché si è resa conto di quanto le bambine si siano legate a noi !!

“Carissimi tutti, Grazie di cuore per questi giorni passati insieme (…) volevo dirvi che a questi bambini abbiamo portato gioia, letizia, speranza!!! E insegnato loro a Perdonarsi!!!! Un abbraccio a tutti!

“Il futuro non esiste”, queste le parole che mi ronzano in testa da quasi una settimana. Appena tornata da quella che considero essere una delle esperienze più importanti che potessi vivere, mi trovo a fare un bilancio degli ultimi dieci giorni, di questa estate e della mia vita. Il futuro non esiste perché non possiamo programmare cosa faremo o cosa saremo tra un certo periodo di tempo, dobbiamo porre le basi giorno dopo giorno, e questo lo si fa soltanto vivendo con gli occhi aperti. Perché è anche e soprattutto questo quello che ho imparato in una delle tante periferie lasciate a se stesse della Sicilia: non chiudere gli occhi davanti a un mondo che sta perdendo la facoltà di amare e rispettare il prossimo, avere Il coraggio di alzarsi e muovere non un dito, non un braccio, ma tutto te stesso per cambiare quello che sai che non va. Nel mio piccolo ho avuto la possibilità di mostrare a bambini e bambine dolcissimi quante opportunità hanno per la loro vita, dentro e fuori il quartiere della Mazzarrona, e se anche solo uno di loro avrà ricevuto il messaggio, questa sarà la mia più grande gioia, io in ogni caso continuerò a provare.. Quindi un grande GRAZIE va a quei bimbi e alle loro famiglie che hanno dato fiducia a 120 giovani sconosciuti venuti da tutta Italia; e un altro GRAZIE, immenso, va ai miei compagni di viaggio, che lascio con la sfida di applicare ogni giorno della nostra vita gli insegnamenti del Siracusa Summer Campus 2016”.

“Questa mattina leggo il passaparola, ma non mi fa effetto. Dentro sono talmente pieno di gioia, che non ho bisogno di altro per darmi la carica di vivere, ancora, una giornata per gli altri. Dopo Siracusa, non sono più lo stesso. Quei bambini ci hanno fatto capire quali sono le cose belle della vita, e quanto siamo fortunati ad averle sempre avute dentro di noi. Ma adesso è il tempo di tirare fuori tutto questo, di donarlo, di perderlo, per gli altri!”

“Se i posti si giudicano dalle persone e non dalle infrastrutture, Siracusa per me è la città più bella, perché c’eravamo noi, perché c’erano quei bambini, pieni di amore da scoprire”

“La verità è che non sono pronto per la vita di tutti i giorni. Ciò che abbiamo vissuto va al di là di tutto, ed è inutile parlarne con altri: niente sarà come esserci stati.Ci sentiamo, rimaniamo in contatto, ma una parte di me è rimasta lì, a Siracusa, fra le mura della Martoglio, nel piazzale della Mater Dei. Il ricordo di Siracusa è ancora troppo forte per sentirmi di nuovo in Calabria”.

“E’ come se io mi fossi frantumato, e i miei pezzi fossero lì, fra le macerie di società distrutte, nelle periferie delle nostre città, e anche qui, a casa, quella che era la mia casa. Adesso la mia casa è fuori di qui, in coloro che incontro, in coloro che vivono difficoltà. Durante il casino alla Martoglio, uno dei bambini aveva un coltellino di plastica. Ce l’ho lì, sul comodino, per ricordarmi di quei bambini, ma non come un ricordo che affiora semplicemente la mente. Il coltellino è lì per ricordarmi che quei bambini hanno ancora bisogno di noi”.

“Abbracciando quelle mamme segnate dalla durezza della marginalità e dell’esclusione, abbracciando un bambino che singhiozzava dicendo “È un’emozione troppo grande, vi voglio troppo bene”, vedendo con i miei occhi la trasformazione dei bambini più “difficili”, l’anima è piena di luce, di gioia. Chiara Lubich ce l’ha insegnato, Papa Francesco oggi lo incarna, ma io l’esperienza che segna la vita l’ho fatta a Siracusa: nei poveri, nei piccoli, negli ultimi c’è una presenza di Dio. Una fonte di Dio. Sono loro che ce lo hanno donato. E questo Gesù che mi aspettava a Siracusa mi riempie di amore e mi fa dire solo Grazie. Grazie di averci guidato, di averci portato qui, di averci donato il tuo vangelo. Davvero Gesù sei VIA, VERITÀ e VITA”.

“Buongiorno ragazzi! Intanto grazie per questi piccole bellissime condivisioni.. Personalmente sono ancora un po’ stordita e non nego che dentro di me ci sia un mix di sensazioni provate: da un lato sono felice per l’esperienza vissuta con tutti voi (“sia vecchi che nuovi”) dall’altro non posso negare di essere un po’ perplessa…Durante la festa alla Chindemi, ho provato questa duplice sensazione: da un lato i grandi tristi palazzoni “inghiottiti” nel buio mi rendevano triste e amareggiata e in un certo senso mi hanno fatto aprire gli occhi dandomi la possibilità di toccare con mano la realtà che vive la gente del posto.Dall’altro c’eravamo noi, i bambini e le loro famiglie all’interno del cortile della scuola e insieme abbiamo un po’ “illuminato di gioia” quel quartiere semplicemente cantando e ballando.Sicuramente mi porto a casa questi sentimenti contrapposti ma anche la certezza che in entrambi quartieri abbiamo “lasciato segni non cicatrici”.

“In questi anni, Siracusa e i suoi quartieri mi hanno cambiata e mi hanno fatto crescere sempre di più.Confesso che all’inizio tornando pensavo che l’esperienza che avrei fatto non mi avrebbe arricchita ma sarebbe stata un po’ la stessa cosa degli anni precedenti…ma Qualcuno mi ha “fatto rimangiare le parole” e mi ha dato la possibilità di conoscere un po’ di più il degrado che vivono ogni giorno sia i bambini che le loro famiglie e di conoscere un po’ più da vicino le loro ferite”.

“Volevo ringraziarvi uno per uno per avermi dato fiducia, per avermi reso una persona più sicura e per avermi aiutato a dare il meglio di me.Credo che le piccole incomprensioni che si sono create ci abbiano dato la possibilità di rafforzare il nostro rapporto e di renderlo ancora più speciale”.

“Sicuramente la frase che porterò sempre con me e cercherò di mettere in atto con il mio prossimo è “lasciare segni non cicatrici” e questo è possibile solo amando”.

“Creare una rete di relazioni fra persone è forse l’unico modo per aiutarci a non mollare, a non abbandonarci a cinismo, indifferenza e mentalità mafiosa.Condividere un’esperienza del genere rende uniti, e questa unità si trasforma in forza: forza di volontà, voglia di interrompere un ingranaggio perverso e ingiusto partendo dall’incontro con l’altro, con il dialogo e con il riscoprire in ognuno di noi, in ognuno dei bambini di Siracusa, una persona, un libro che vale sempre la pena di essere letto”.

“Noi giovani non possiamo permetterci il lusso di rinchiuderci nel nostro ottuso e ovattato mondo, ma dobbiamo essere linfa rigenerativa di questo mondo: partendo da noi stessi, realizzandoci come persone, avendo coraggio, nonostante la paura, e creando nel nostro presente di ogni giorno il futuro che vogliamo vedere e che già viviamo tra noi”.

“Ok…si torna a casa…è l’ora del bilancio. Che cosa ho imparato da questa esperienza? “Avere coraggio”. Coraggio di conoscere ed esplorare realtà nuove. Coraggio di sporcarsi le mani e di non aver paura di perdere perché a spogliarsi del superfluo per aiutare tuo fratello c’è solo da guadagnare. Coraggio di immedesimarsi nel proprio vicino perché dietro ai muri fittizi che sembrano dividerci non c’è altro che un altro pezzo della nostra stessa carne. Coraggio di uscire dal proprio piccolo mondo che non fa altro che ostacolarci la vista di un orizzonte più grande. Coraggio di capire e accettare che senza l’aiutare il prossimo e il dialogare con lui la mia vita non ha senso… un grazie di cuore

gruppo partecipanti

Altre foto e video sulla Pagina Facebook Giovani per un mondo unito – Italia

Rassegna stampa:

Siracusanews

Lettera 32: “Fraternità, obiettivo comune”: l’Imam Keith Abdelhafid al Siracusa Summer Campus

C O M U N I C A T O S T A M P A. L’Imam di Catania al Siracusa Summer Campus

Articolo su Siracusanews

Intervista ad una partecipante

Carla Pappalardo, Giovanni calabro , Clara vAnicito, Imam Kuith Abdelhafid, Giusy Brogna, Vincenzo Perrone, Reda Keith, Imen Bouchnafa,

L’indirizzo mail per contattarci è: campusgmu@gmail.com

https://youtu.be/6TrsHxVod7w




Loppianolab 2016

POWERTA’
La povertà delle ricchezze e la ricchezza delle povertà

30 settembre – 2 ottobre 2016 (Loppiano – FI)

Loppianolab 2016 programma generale

Sito Loppianolab

Pagina Facebook

Twitter @LoppianoLab

Le prenotazioni a Loppianolab sono chiuse, è comunque ancora possibile partecipare: in che modo?

Prenotazioni Pass Ingresso: scrivere direttamente all’accettazione loppianolab.accoglienza@loppiano.it specificando il punto di ricezione a cui si preferisce rivolgersi per il ritiro dei pass:

  • Polo Lionello Bonfanti dal 30/09/16
  • Auditorium di Loppiano dal 28/09/16

Nota: La Performance  “Gen Verde + Giovani… In Action!” richiede specifica prenotazione via mail sempre all’indirizzo loppianolab.accoglienza@loppiano.it. o prenotazione telefonica 055-9051102.   I pass  prenotati verranno rilasciati  fino ad esaurimento posti.

Prenotazioni per vitto e alloggio: rivolgersi direttamente a

Alberghi e strutture recettive:

  • Hotel Michelangelo – www.hotelmichelangelovaldarno.com/

Indirizzo: Via Poggilupi, 580A, 52020 Terranuova Bracciolini AR

Telefono: 055 973 8557

  • Hotel Masaccio –  hotelmasaccio.com/

Indirizzo: Lungarno Don Minzoni, 38, 52027 San Giovanni Valdarno AR

Telefono: 055 912 3402

Pasti:

  • Polo Lionello Bonfanti

– Presso “Terre di Loppiano” pasti caldi a prenotazione  o snack a buffet a tutte le ore.  Per prenotazione o informazioni tel. 055-8330888 email: info@terrediloppiano.com

  • Auditorium di Loppiano

– Punti Ristoro e Snack veloci da consumare a buffet sono sempre disponibili, con pagamento sul posto.

Vi segnaliamo che è stato pubblicato su www.loppianolab.it una clip del Gen Verde che come sapete animerà cinque workshop e una performance tutti dedicati ai giovani.

Questo il link: http://www.loppianolab.it/#loppianolab-giovani

Quest’anno LoppianoLab pone un’attenzione particolare alla partecipazione delle famiglie. Vi ricordiamo qui il programma per le nuove generazioni:

LOPPIANOLAB GIOVANI & GEN VERDE

Laboratori artistici per ragazzi e giovani dai 14 ai 25 anni:

I laboratori costituiscono un percorso artistico. È vivamente consigliata la partecipazione a tutto il programma. È necessario prenotarsi indicando il workshop prescelto: adriana.martins@genverde.it

LOPPIANOLAB KIDS Per bambini e ragazzi da 4 a 13 anni:

E’ TEMPO DI DARE. La felicità non dipende da quello che hai. Laboratori sui temi:

– Povertà (la felicità non dipende da quello che hai)

– Cultura del dare (C’è più gioia nel dare)

– Ecologia (curiamo la nostra terra)

Per i più piccoli: servizio di baby sitter a pagamento

Venerdì:14:00-18:00; sabato: 9:00-13:00 /15:00-18:00; domenica: 9:00-11:30.

la scheda di prenotazione è on line http://www.schedaprenotazione.it/ll.asp

Per informazioni relative agli alloggi potete rivolgervi all’ufficio accoglienza di Loppiano: mail: loppianolab.accoglienza@loppiano.it – tel. 055.9051102.

Loppianolab GenVerde2016




Agli occhi dell’Islam

Locandina:  Gaeta