Vuoi diventare Volontario del Servizio Civile per “Fare Sistema Oltre L’Accoglienza”?

Fare Sistema Oltre l’Accoglienza propone ai volontari del servizio civile il progetto “Costruire comunità solidali con i migranti”. Per aderire è necessario avere tra i 18 e 28 anni. È una valida opportunità per contribuire alla costruzione di una società che sia accogliente, inclusiva, che accompagni i migranti nella realizzazione di una nuova prospettiva di vita, senza dimenticarne storia, vicende e terre di provenienza

Fare Sistema Oltre l’Accoglienza seleziona quattro volontari. Il servizio civile è un’occasione per collaborare alla costruzione di una comunità solidale con i migranti. L’obiettivo è quello di favorire l’inclusione dei cittadini stranieri migranti e promuovere l’educazione interculturale, la conoscenza e la collaborazione tra cittadini italiani e migranti

Nello specifico le ricerche sono le seguenti:

AMU ricerca due volontari: uno per la sede di Grottaferrata (Roma) e uno per la sede di Rogliano (Cosenza)

AFN ricerca due volontari: uno per la sede di Grottaferrata (Roma) e uno per la sede di Rogliano (Cosenza).

AMU e AFN si occupano dal 2016 del programma Fare Sistema Oltre l’Accoglienza per l’inclusione di persone in condizioni di vulnerabilità attraverso l’inserimento di giovani e adulti, minorenni e maggiorenni, stranieri ed italiani in contesti socio-lavorativi esistenti sul territorio. Fare Sistema Oltre l’Accoglienza si basa su una rete nazionale fatta di famiglie, aziende, associazioni e istituzioni, nell’idea che l’inclusione sia un’esperienza di reciprocità cui tutti possiamo partecipare.

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Il Governo revoca l’export di bombe verso Arabia Saudita ed Emirati Arabi: soddisfazione delle organizzazioni della società civile

Fermate definitivamente forniture autorizzate negli ultimi anni e relative ad ordigni utilizzati nella guerra sanguinosa dello Yemen. Le licenze erano state rilasciate dopo l’inizio del conflitto. Cancellato dal Governo con una decisione storica e grazie alla pressione della società civile l’invio di oltre 12.700 bombe.

Con un atto di portata storica – che avviene per la prima volta nei 30 anni dall’entrata in vigore della Legge 185 del 1990 sull’export di armi – il Governo Conte ha deciso di revocare, non solo sospendere, le autorizzazioni in corso per l’esportazione di missili e bombe d’aereo verso Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti. Continua inoltre a rimanere in vigore anche la sospensione della concessione di nuove licenze per i medesimi materiali e Paesi.

Secondo quanto appreso dalla Rete Italiana Pace e Disarmo il provvedimento riguarda almeno 6 diverse autorizzazioni già sospese con decisione presa a luglio2019 tra le quali la licenza MAE 45560 decisa verso l’Arabia Saudita nel 2016 durante il Governo Renzi (relativa a quasi 20mila bombe aeree della serie MK per un valore di oltre 411 milioni di euro). Secondo le elaborazioni di Rete Pace Disarmo e Opal la revoca decisa dall’Esecutivo per questa sola licenza andrà a cancellare la fornitura di oltre 12.700 ordigni.

Le nostre organizzazioni Amnesty International, Comitato Riconversione RWM per la pace ed il lavoro sostenibile, Fondazione Finanza Etica, Medici Senza Frontiere, Movimento dei Focolari, Oxfam Italia, Rete Italiana Pace e Disarmo, Save the Children Italia insieme ai partner internazionali European Center for Constitutional and Human Rights e Mwatana for Human Rights esprimono grande soddisfazione per questo risultato, da loro fortemente richiesto, che diventa operativo in queste ore.

Una decisione che pone fine – una volta per tutte – alla possibilità che migliaia di ordigni fabbricati in Italia possano colpire strutture civili, causare vittime tra la popolazione o possano contribuire a peggiorare la già grave situazione umanitaria nel Paese. Un atto che, soprattutto, permette all’Italia di essere più autorevole sul piano diplomatico nella richiesta di una soluzione politica al conflitto.

Un sincero ringraziamento è dovuto ai membri del Parlamento ed in particolare della Commissione Esteri della Camera che hanno dedicato attenzione a questo tema, proponendo ed approvando un’importante Risoluzione nel dicembre 2020 che ha impegnato in primo luogo l’esecutivo a prorogare la sospensioneall’export di armamenti verso i due Paesi della Penisola arabica. Esprimiamo inoltre soddisfazione per la rapidità e la fermezza con cui il Governo ha dato seguito a questo atto di indirizzo, orientandosi non solo verso la proroga della sospensione disposta nel luglio 2019 ma revocando anche le precedenti licenzecome proposto dall’atto parlamentare.

Ringraziamo anche i numerosi sostenitori che ci hanno accompagnato e sostenuto nelle varie campagne di sensibilizzazione e attività di comunicazione su questo tema. La rilevanza che la questione della guerra in Yemen ha avuto e continua ad avere nell’opinione pubblica è stata uno stimolo ed un pungolo per i decisori politici. È fondamentale continuare a lavorare congiuntamente per mantenere alta l’attenzione e allargare la sospensione a tutte le categorie di armamento e verso tutti i membri della coalizione a guida saudita, proposta prospettata dalla stessa Risoluzione parlamentare del dicembre 2020.

Un rapporto del Gruppo di esperti delle Nazioni Unite consegnato al Consiglio di Sicurezza nel gennaio del 2017 ha dichiarato che i bombardamenti della coalizione a guida saudita “possono costituire crimini di guerra”. Tra gli ordigni ritrovati dai ricercatori dell’Onu figurano anche le bombe prodotte dalla RWM Italia. Lo stesso Parlamento Europeo a settembre 2020 ha approvato ad ampia maggioranza una Risoluzione che condannando le azioni di Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti invita il Vicepresidente/Alto rappresentante ad “avviare un processo finalizzato ad un embargo dell’UE sulle armi” verso gli stessi Paesi.

La decisione del Governo di revoca di queste licenze conferma dunque la necessità di indagare sulla responsabilità penale di UAMA e RWM Italia nelle esportazioni di bombe della serie MK durante il periodo del conflitto, come denunciato alla magistratura da alcune delle nostre organizzazioni ora in attesa di una decisione del GIP in merito al proseguimento dell’indagine.

Lo stop all’invio di missili e bombe d’aereo verso Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti non può da solo far cessare la guerra in Yemen ed alleviare le sofferenze di una popolazione stremata da conflitto, carestia e malattie, ma costituisce un passo necessario a creare le precondizioni per la Pace. In tal senso le nostre organizzazioni ricordano anche al Governo italiano la necessità di proseguire il sostegno all’azione umanitaria coordinata dalle Nazioni Unite confermando ed aumentando il contributo finanziario dell’Italia al Piano di risposta umanitario ONU.

Amnesty International
Comitato Riconversione RWM per la pace ed il lavoro sostenibile
European Center for Constitutional and Human Rights
Fondazione Finanza Etica
Medici Senza Frontiere
Movimento dei Focolari Italia
Mwatana for Human Rights
Oxfam Italia
Rete Italiana Pace e Disarmo
Save the Children Italia




Nelle ferite delle città: politica, ecologia, economia in dialogo – 15 gennaio

Biodivercity: progetti e ispirazioni per le città che abiteremo 




Bando Premio Chiara Lubich per la fraternità 2020/2021

PREMESSA

Il 4 Dicembre 2008 nasce a Rocca di Papa (Roma) l’Associazione “Città per la Fraternità”.

L’Associazione vuole essere un’esperienza di dialogo e confronto ed una rete tra Comuni ed altri Enti Locali che intendono promuovere, nell’ambito del più vasto e complesso lavoro di tipo politico-amministrativo, un laboratorio permanente di esperienze positive da mettere in rete e moltiplicare, dove vengano in rilievo la pace, i diritti umani, la giustizia sociale e specialmente la fraternità universale.

Vi possono aderire Comuni italiani di ogni dimensione. In qualità di membri onorari, possono richiedere l’iscrizione anche Comuni e municipalità di ogni parte del mondo. Altresì possono richiedere l’iscrizione anche altri Enti Locali quali Province e Regioni.

L’Associazione Città per la Fraternità vuole essere innanzitutto un punto di riferimento, autonomo ed indipendente, una “rete”; non una semplice organizzazione, ma luogo agile e flessibile di idee, verifica e progettazione comune.

L’Associazione vuole favorire la conoscenza reciproca, lo scambio di informazioni e lo sviluppo della collaborazione tra quanti intendono lavorare per la fraternità.

L’Associazione vuole essere anche luogo d’unità, dove l’insieme delle città per la fraternità possa definire un programma di attività e un’agenda comune, attivare e alimentare processi, non solo realizzare eventi.

L’articolo 4 dello Statuto dell’Associazione riferisce l’istituzione del Premio internazionale “Chiara Lubich per la fraternità”. Il Premio verrà selezionato da una giura composta dal Comitato dei Garanti, organo dell’Associazione, e da eventuali altri esperti individuati annualmente dal Presidente dell’Associazione, e consegnata in data e luogo da destinarsi, nel corso della Giornata Nazionale.

 

REGOLAMENTO DEL PREMIO

Art. 1

Il premio

Il Premio, consistente in una originale scultura artistica raffigurante un simbolo di fraternità, è assegnato ad un Ente Locale (o a più amministrazioni che presentino un progetto unico, individuandone, comunque, uno capofila), valutando l’attuazione di un progetto che, lungo il suo ciclo di vita, rappresenti la declinazione di uno o più aspetti del principio della fraternità applicato alle politiche pubbliche, realizzato in sinergia tra Amministrazione Comunale, Comunità locale e società civile organizzata (associazioni, gruppi, comitati, ecc.) con ricadute in tali realtà.

Il progetto può essere presentato con:

  1. a) elaborati di testo
  2. b) elaborati ipertestuali e/o multimediali
  3. c) elaborati audiovisivi

Riconoscimenti Speciali o Menzioni D’onore

La giuria potrà attribuire uno o più riconoscimenti speciali e/o menzioni d’onore ad altri progetti che si siano particolarmente distinti come esperienze di fraternità universale nella comunità cittadina.

Art. 2

Partecipanti e caratteristiche

Al concorso possono partecipare Enti Locali (Province, Regioni, Comunità Montane, ecc.) italiani e di qualunque altra parte del mondo e dimensione.

Sono ammesse anche candidature provenienti da Enti Locali, Organismi o persone singole che segnalassero Amm.ni territoriali.

Progetti e iniziative possono concorrere se:

  • Istituiscono e/o diffondono, nel territorio principalmente locale, ma anche nazionale e internazionale, pratiche di fraternità universale secondo le diverse accezioni di tale principio ed in particolare, in questa edizione, nel settore sanitario e socio-assistenziale.
  • Stimolano i cittadini a impegnarsi per il bene comune e a partecipare alla vita della comunità civile.
  • Favoriscono la crescita di una cultura della cittadinanza attiva e inclusiva.

In quest’anno segnato dalla Pandemia, il progetto deve essere rappresentativo di questa particolare situazione dove sia centrale il principio della fraternità universale.

Le segnalazioni possono arrivare da Amministrazioni pubbliche, ma anche da Soggetti sociali, economici, culturali, ed ancora da cittadini singoli o associati sia via mail associazionecittafraternita@gmail.com; info@cittaperlafraternita.org sia via WhatsApp ai numeri 3404182127; 3474573988 entro e non oltre il 27 febbraio 2021

Art. 3

La giuria

Tra le segnalazioni pervenute, la giuria, composta dai membri del Comitato dei Garanti dell’Associazione, e da eventuali altri esperti individuati annualmente dal Presidente dell’Associazione, sceglierà il miglior progetto.

La decisione della giuria è inappellabile e insindacabile dai partecipanti, che ne accetteranno senza condizioni i contenuti.

Ai vincitori sarà data comunicazione ufficiale via posta e/o posta elettronica, con anticipazione per via telefonica.

Art. 4

Proclamazione dei vincitori e premiazione

I vincitori saranno proclamati in un evento streaming, presumibilmente nel mese di marzo 2021.

Art. 5

Modifiche al regolamento

La presidenza dell’Associazione si riserva il diritto di integrare il presente regolamento.

Per ogni informazione, contattare la segreteria organizzativa ai numeri: 3474573988; 3404182127 o per e-mail: associazionecittafraternita@gmail.com info@cittaperlafraternita.org

 




Europa e Rotta Balcanica – Diretta Facebook del 5 gennaio

https://www.facebook.com/cittanuova.it/videos/501907560771486

il 5 gennaio 2021 dalle 18.30 sulla pagina di Città Nuova https://www.facebook.com/cittanuova.it

Volantino 5 Gennaio




“Alla ricerca della fragilità”

In tempi di pandemia, temi come il disagio, l’incertezza, la sensazione di fragilità e di impotenza ci toccano tutti. Ma, anche se soltanto in questi particolari frangenti ci balzano all’occhio in maniera così netta, hanno da sempre caratterizzato e sempre caratterizzeranno l’esperienza umana: e anche la spiritualità di Chiara Lubich fa dell’imparare a “vivere” ed “abitare” la vulnerabilità – e nel farlo anche insieme – uno dei suoi capisaldi.
Di “stare nel disagio, abitare l’incertezza e condividere l’esperienza comune” ne ha parlato il docente di pedagogia all’Università di BergamoIvo Lizzola, il regista e scrittore Fernando Muraca e lo psicologo e psicoterapeuta Alberto Pacher martedì 22 dicembre.

L’incontro è stato trasmesso e lo potete rivedere sul canale YouTube Centenario Lubich Trento.

Volantino Alla ricerca della fragilità




Il Liceo Rosmini di Trento vincitore del Concorso “Chiara Lubich”

Gli alunni della classe IVUD del Liceo delle scienze umane “A. Rosmini” di Trento hanno ricevuto una graditissima sorpresa quando sono venuti a conoscenza che il loro lavoro è risultato vincitore del concorso indetto dal Miur,  “Una città non basta: Chiara Lubich cittadina del mondo“. 

Conoscere la sua figura, il suo impegno e la sua testimonianza erano la finalità che si poneva il Concorso, indetto proprio nel centenario della nascita e molte scuole italiane hanno accolto l’invito partecipando con numerosi lavori.

La stessa Chiara Lubich aveva frequentato l’allora Istituto Magistrale “Antonio Rosmini”, per cui si coglie proprio il passaggio di testimone dal secolo scorso ai giorni odierni, a cent’anni esatti dalla sua nascita.

Il lavoro degli studenti del “Rosmini” è partito con un progetto di alternanza scuola-lavoro, guidato dalle insegnanti Ilaria Pasqualini e Silvia Peraro, che ha permesso loro di incontrare studiosi ed esperti di varie tematiche: dalla storia della loro città a percorsi di conoscenza di didattica e di economia. Molto interessante è stata anche la visita guidata alla mostra “Chiara Lubich città mondo” che si tiene presso il Museo Storico “Le Gallerie” di Trento, che ha prorogato le visite fino al 21 febbraio 2021.

Nel gennaio 2020 una parte della classe, accompagnata dal dirigente scolastico, ha partecipato a un incontro con il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella al Centro Mariapoli di Trento, in occasione di una giornata dedicata al centenario della nascita di Chiara Lubich e allestito un’aula del liceo dedicata a Chiara Lubich.

L’anno scolastico ha subito però un drastico cambiamento con l’arrivo della pandemia. Scrivono gli studenti: “Con i mesi di lockdown della primavera i momenti critici e di dolore non sono mancati. L’aver conosciuto l’esperienza di Chiara e delle sue compagne durante i bombardamenti su Trento nella Seconda guerra mondiale ci ha permesso di guardare da una nuova prospettiva gli eventi degli ultimi mesi. Abbiamo cercato come classe di restare uniti, di non perdere nessuno in questo nuovo modo di fare scuola, di sostenerci e aiutarci nelle difficoltà che subentravano. Ciascuno di noi ha messo in campo nuove energie che ci hanno fatto crescere e maturare”.

Una bella esperienza che rappresenterà decisamente una tappa importante nel percorso di studio e di vita di questi ragazzi.

Patrizia Mazzola




Sardegna: emergenza alluvione 2020, aiutiamo le famiglie in difficoltà




Loppianolab 2020, terzo appuntamento del 7 novembre 2020: il tempo della speranza

POMERIGGIO

Il terzo ed ultimo appuntamento di Loppianolab 2020, “Tessere relazioni, abitare la città, curare il Pianeta” ospita l’appello dei sindaci ad una maggiore coesione e collaborazione sociale per fronteggiare la seconda ondata della pandemia e la risposta del Movimento dei Focolari in Italia con la proposta di un patto per il Paese che coinvolga il tessuto di associazioni, movimenti e istituzioni che operano per il bene comune, per cambiare le regole del gioco del sistema economico e sociale, mettendo al centro misure per il sostegno della famiglia, della salute e della cura, per la transizione ecologica, chiedendo la revoca delle concessioni sull’azzardo e misure che mettano fine al traffico di esseri umani e che regolamentino l’accoglienza dei migranti.

Sabato 7 novembre si è tenuto il terzo appuntamento di Loppianolab 2020, il laboratorio per l’Italia di politica, economia, cultura, con sede a Loppiano (FI), cittadella internazionale dei Focolari, promosso dall’Istituto Universitario Sophia, dal Polo Lionello Bonfanti, e dalla stessa cittadella internazionale, in collaborazione con il Gruppo Editoriale Città Nuova.

Anche nell’ultimo webinar del 2020, intitolato “Tessere relazioni, abitare la città, curare il Pianeta”, Loppianolab attinge al patrimonio della cultura dell’unità e della vita di Chiara Lubich, fondatrice del Movimento dei Focolari, di cui quest’anno ricorre il centenario della nascita, per trarne riflessione, ispirazione, metodo e speranza, per il presente e il futuro del nostro Paese. Al centro del seminario online: l’attualità delle città italiane, costrette a confrontarsi con l’emergenza sanitaria; la crisi economica e sociale; e le scelte della politica.

Le città

È Giulia Mugnai, sindaco di Figline e Incisa Valdarno, a dare simbolicamente il benvenuto al pubblico che segue in diretta YouTube, con la regia che è partita dall’auditorium di Loppiano: «Anche se siamo in un luogo virtuale, mi fa piacere darvi il benvenuto: Loppiano è Figline e Incisa, è un pezzo di cuore della nostra comunità.  Ogni anno, l’occasione di Loppianolab, è un modo per abbattere qualche muro e aprire gli occhi su un pezzo di mondo diverso da quello che conosciamo e che siamo: uno sguardo, una lente di ingrandimento sul mondo e sulla capacità di costruire reti, relazioni e dialogo». Stimolata dalle domande di Carlo Cefaloni, giornalista di Città Nuova e moderatore del webinar, la sindaca ha poi condiviso l’esperienza della crisi Covid che, sul territorio del Valdarno, ha contribuito ad aggravare una situazione già compromessa a causa della chiusura dello stabilimento della multinazionale Bekaert. Tuttavia, ha precisato, nelle crisi occorre cogliere le opportunità: «Abbiamo retto la prima ondata e abbiamo continuato a lavorare con uno spirito comunitario. Quello che purtroppo leggo nella seconda ondata è una maggiore difficoltà a richiamarsi “comunità”, attorno agli elementi della coesione, della solidarietà. Questo è il mio auspicio e quello su cui si sta cercando di lavorare mettendo in rete e in relazione anche soggetti che non si erano mai incontrati prima… ritornando a un senso dell’umano, che ci può far sentire più vicini e più solidali».

Stefania Proietti, sindaco di Assisi, ha condiviso alcune esperienze positive messe in atto nel suo Comune, dove malgrado le strade svuotate dei turisti, è vivo e resiliente un tessuto sociale che collabora per i più fragili e soli: l’emporio solidale cofinanziato e gestito con la Caritas locale, che assiste in termini alimentari circa 650 famiglie; e la richiesta a parrocchie e proloco di costituire una rete capillare di “sentinelle” sul territorio, che possano aiutare il Comune ad intercettare le necessità dei più bisognosi. E ha concluso, facendo eco al titolo del webinar: «È attraverso la relazione che troviamo, penso, quella strada, quella motivazione, anche noi sindaci, che ci fa essere più forti che mai nella necessità del momento della pandemia».

Da Genova, comune che nel 2001 ha conferito la cittadinanza onoraria a Chiara Lubich, l’assessore Laura Gaggero ha sottolineato con forza la tempra e la forza genovese nel gestire le situazioni di emergenza già dimostrata in passato e ultimamente anche dopo il crollo del Ponte Morandi. «Ci siamo sempre rialzati tutti insieme e anche in questa situazione di emergenza sanitaria ci siamo compattati tutti, ogni assessorato ha attivato dei tavoli di lavoro con associazioni e stakeholder, con la cittadinanza, i più ampi possibili, proprio per andare a comprendere fino in fondo tutte le necessità. Ora, c’è forse più rabbia rispetto alla prima ondata. Però, io credo che noi amministratori dobbiamo saper gestire questa rabbia e anche ricompattare le persone magari attivando nuove modalità di dialogo e di intervento».

Franco Ianeselli, sindaco neo eletto a Trento, ha suggerito di guardare alla città e alla crisi dal punto di vista della piazza, “dove c’è il mercato (l’economia); c’è il municipio (la politica) e c’è la chiesa (la religione)”, luoghi simbolo verso cui incanalare anche l’azione politica con uno sguardo di speranza che consenta di tenere unite le comunità oltre la stanchezza e la fatica generata dalla seconda ondata della pandemia. «Mi permetto di consegnare agli altri sindaci che ci ascoltano questa frase che per noi non può che essere riserva di speranza: – ha concluso citando la sua concittadina Chiara Lubich – “[…] il Comune è la più importante delle istituzioni, perché più vicina alle persone, di cui incontra direttamente tutti i tipi di bisogni. Ed è attraverso il rapporto con il Comune nelle sue varie articolazioni che il  cittadino sviluppa la gratitudine  – o il rancore –  verso l’insieme delle istituzioni, anche quelle più lontane, quali lo Stato”[1] ». L’ultima testimonianza è quella di Fabrizio Brignolo, già sindaco di Asti, che ha ricordato la scelta fatta dal Consiglio comunale della sua città, il 21 febbraio 2015, di inserire nel proprio Statuto, ispirandosi al pensiero della Lubich, il principio di “fraternità”, quale condizione dell’agire politico: “nella condivisa consapevolezza che la diversità è una ricchezza e che ogni persona eletta in questa istituzione è soggetto a cui riconoscere pari dignità e rispetto ed è quindi chiamata ad anteporre il bene della comunità agli interessi di parte, sia personali, che di gruppo e di partito”.

Il messaggio del Presidente del Parlamento Europeo

Dalla politica italiana alle scelte della politica in Europa. David Sassoli, Presidente del Parlamento Europeo, ha voluto inviare il suo videomessaggio nel quale ha sottolineato l’attualità del messaggio di fraternità portato da Chiara Lubich: «Dobbiamo valorizzare ancora di più quell’idea di cittadinanza globale, di cittadinanza solidale che sta alla base di una società aperta e inclusiva. Non è accettabile un’economia senza morale, uno sviluppo senza giustizia, una crescita a scapito delle generazioni future. In questo senso credo che l’Europa possa essere utile non solo ai nostri paesi ma ai cittadini e anche al mondo intero. Chiara Lubich che è anche cittadina onoraria di Firenze ci ricorda che le città possono rappresentare un luogo privilegiato di incontro e condivisione ma soprattutto, ci possono aiutare a lavorare bene insieme ad essere persone capaci di creare relazioni, di accogliere l’altro, senza pregiudizi e senza schemi».

Un patto per il Paese

Raccolgono la proposta Rosalba Poli e Andrea Goller, responsabili del Movimento dei Focolari in Italia, che si inseriscono nel laboratorio con una proposta d’impegno per la fraternità fondata su esperienze già in atto per il bene comune e fondate sulla cultura dell’unità. Come quella del Movimento Politico per l’Unità, impegnato fin dal suo nascere nel costruire ponti di dialogo e collaborazione tra cittadini e istituzioni, tra persone di orientamento politico diverso, e che ha avviato tavoli di co-progettazione tra istituzioni e terzo settore a Macerata, Castelli Romani, Palermo e Taranto, come ha spiegato il presidente Silvio Minnetti (MPPU in Italia). Oppure, l’iniziativa ecologica in atto in Veneto, delle “Mamme NoPfas”, che lottano per avere acqua pulita, raccontata da Cristina Guarda, Consigliere della Regione Veneto. O l’esperienza ricordata dal fisico Luca Fiorani, per la cura del pianeta operata dall’iniziativa culturale EcoOne.

Siamo di fronte ad un kairos, proseguono Rosalba Poli e Andrea Goller, ad un tempo propizio per lavorare insieme, per stringere un patto fra tutti, per metterci in rete con altri movimenti, associazioni e istituzioni e riscrivere le regole globali della convivenza, della politica, dell’economia: «Questo è il tempo della speranza e, allora, sfruttiamolo questo tempo. Davanti all’“economia che uccide” (Evangelii Gaudium), come ci ha detto papa Francesco, “bisogna puntare a cambiare le regole del gioco del sistema economico-sociale”. Ad esempio, con misure che prevedano: il sostegno alla famiglia; lo spostamento di risorse pubbliche dal settore delle armi a quello della salute e della cura; l’avvio di una transizione ecologica in grado di superare il conflitto ricattatorio tra ambiente e lavoro; la revoca delle concessioni dell’azzardo alle grandi società per una gestione pubblica, responsabile e disincentivante, senza timore di toccare interessi consolidati e prevalenti; l’accoglienza ai migranti, con ingressi regolamentati e in sicurezza, mettendo fine ai lager libici e al traffico di esseri umani».

The Economy of Francesco

E parte di questo percorso di speranza è il movimento dei giovani economisti, imprenditori e change makers di “The Economy of Francesco”, che nemmeno la pandemia ha potuto fermare. Sono state le loro storie di impegno creativo per un’economia più giusta ed equa, le protagoniste del webinar del mattino di Loppianolab 2020, a cui hanno partecipato anche il responsabile scientifico di EoF, Luigino Bruni, Maria Gaglione e Francesca Giglio del comitato organizzatore, intitolato “I giovani di The Economy of Francesco: segni di fraternità e proposte di una nuova economia”. È a questa iniziativa, fortemente voluta da Papa Francesco, che si è tenuta ad Assisi, dal 19 al 21 novembre, che Loppianolab ha dato appuntamento al suo pubblico. Per rivedere l’evento, andare al sito: www.francescoeconomy.org 

RIVEDI STREAMING

[1] Chiara Lubich, Discorso al convegno “Mille città per l’Europa” (2001).

E qui di seguito i video integrali degli webinar:

VIDEO COMPLETO APPUNTAMENTO “I giovani di The Economy of Francesco”: segni di fraternità e proposta di una nuova economia”

VIDEOMESSAGGIO del Presidente del Parlamento Europeo David Sassoli

Ufficio Stampa Loppianolab 2020:

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Giornata contro la violenza sulle donne: l’esperienza di Scoglitti

Il 25 novembre, nel giorno dedicato alla lotta contro la violenza sulle donne, le donne di Scoglitti si sono incontrate per dire No alla violenza di genere. L’incontro è avvenuto in maniera telematica, per rispettare le norme di sicurezza anti COVID-19. All’iniziativa hanno preso parte donne impegnate politicamente, come Katia Ferrara e Antonella Iaquez, entrambe assessore designato allo sviluppo turistico e territoriale di Scoglitti da due dei candidati a sindaco per la città di Vittoria.

Scoglitti è una frazione di Vittoria, comune, sciolto per infiltrazioni mafiose. A causa della pandemia le elezioni previste in autunno sono state rinviate. La campagna elettorale è quindi molto lunga e le conflittualità sono molto forti. Noi, però, abbiamo sentito il desiderio di supertare tutto questo, di guardare dalla finestra la nostra cittadina e abbracciarla, tutte insieme, con uno sguardo comune. Guardare le sue ferite, i suoi bisogni e lavorare per essa. La tentazione di vivere ciascuno con la propria parte politica, pur legittimo, è stato subito respinto: era più forte l’esigenza di ricercare ciò che ci unisce.

L’incontro, dunque, ha superato ogni barriera politica, e tutte le partecipanti, pur impegnate a sostegno di differenti candidati politici, hanno messo da parte le loro ideologie politiche per un argomento comune: la condizione delle donne. Insieme a Katia e Antonella, entrambe assessore designate, hanno partecipato quattro candidate al consiglio comunale in varie liste ed altre donne impegnate in tutte le coalizioni che parteciperanno alle prossime elezioni, a sostegno di quattro candidati sindaco.

È stato un momento di dialogo costruttivo e soprattutto sereno, i discorsi di ognuna di loro sono stati ascoltati e accolti con molto interesse e partecipazione. Si è voluto lanciare un messaggio di solidarietà che va oltre la politica: “Siamo qui oggi a stringerci la mano, pensando insieme ad attuare nuove iniziative che possano dare una mano a tutte le donne del nostro paese. Questo è il modo sano e giusto di usare le mani, chi usa le mani per commettere violenza e sottomissione verso le donne, non è degno di essere considerato un essere umano”.

Partendo dal generale sdegno verso la violenza sulle donne che ogni giorno miete vittime in tutta Italia, si è arrivati a parlare della realtà locale. Molte donne anche nel nostro piccolo paese vivono situazioni domestiche complicate e non felici, poche di loro hanno il coraggio di denunciare o addirittura parlarne. Ma la violenza fisica non è la sola forma di violenza a cui si può essere sottoposte. Anche e soprattutto il controllo che viene esercitato sulle donne, la mancanza di fiducia e di libertà che le costringe ad una vita quasi da recluse, a dover chiedere il permesso al proprio compagno per poter frequentare le proprie amicizie fuori dalle mura domestiche.

Si è parlato di tutto questo, di come sia sbagliato che per alcune donne sia quasi una cosa normale dover rendere conto della loro vita agli altri, come se fosse romantico che il proprio partner controlli ogni aspetto della loro esistenza e che un atteggiamento di fiducia o libertà possa venire scambiato come disinteresse. Tutto questo è colpa del controllo che il capofamiglia e un contesto patriarcale esercitano sulle menti già delle giovanissime. Violenza sulle donne, infatti, non deve essere sinonimo di violenza sulle mogli e basta. Riguarda tutte le donne, di tutte le età, e nasce da qualsiasi tipo di relazione dalla relazione tra coniugi a quella familiare in senso più largo.

Gli istituti scolastici si sono impegnati in alcune iniziative atte a coinvolgere le donne, specialmente le mamme degli studenti, con attività di laboratorio legate alla scuola. L’idea generale è quella di creare iniziative sempre più varie che riescano a coinvolgere donne di tutte le età per permettergli di coltivare interessi e relazioni sociali all’interno della comunità. Questo è quello che si auspicano le donne che ieri hanno partecipato alla videocall per dire NO alla violenza sulle donne.

Il messaggio finale è nelle parole di Katia: “Ciò che ci unisce è più forte delle divisioni. Chiunque di noi sarà eletta o chiamata ad un ruolo amministrativo, dovrà sentire il sostegno delle altre e tutte dovremo collaborare, insieme, per il bene della nostra frazione. Dobbiamo unire le forze, al di là degli schieramenti, per un obiettivo comune e non disperdere ciò che da questo momento abbiamo costruito”.

Antonella Iaquez




Dare un sorriso, la nostra disponibilità, il nostro tempo, i nostri beni a chi è nel bisogno

Tre anni fa, con l’anno della Misericordia indetto da papa Francesco, ho deciso di dare il mio contributo a favore di tanti fratelli bisognosi, impegnandomi sul fronte “Migrantes”, e assicurando così la mia adesione come Volontario presso il Centro di Ascolto “G.B.Scalabrini”, in Reggio Calabria. Collaboro pertanto con un esperto legale del Centro stesso, per l’approntamento della complessa documentazione, relativa al rilascio o al rinnovo dei permessi di soggiorno di tante persone, arrivate in città e provenienti in gran parte dall’Africa e dall’Est Europa.

Molte sono anche le pratiche riguardanti la residenza ed il lavoro, per le quali necessita un trait d’union tra idonei interlocutori e i richiedenti interessati, che spesso non sanno scrivere, né parlare in lingua italiana! La fatica è intensa, ma rimane la certezza di potere aiutare tante persone sprovviste di tutto e lontane dalla propria terra e dai propri affetti.

In occasione di una liturgia funebre per un giovane del Togo, morto per una grave malattia, ho conosciuto un giovane musulmano, proveniente dalla Costa d’Avorio, al quale ho dato un passaggio per permettergli di raggiungere il luogo di sepoltura dell’amico. Al ritorno, di comune accordo con mia moglie Paola, lo abbiamo invitato a casa nostra per pranzare con noi.

Questo è stato l’inizio di un rapporto profondo, per cui Ibraim ormai considera la nostra famiglia come la sua, non avendo più i genitori o altri parenti. Questo rapporto si è intensificato nel tempo, per cui ai nostri quattro figli, se n’è aggiunto un altro, anche se di colore diverso!

Per lui la nostra famiglia è stata un’ancora di speranza, soprattutto alla scadenza del periodo vissuto nella Cooperativa di prima accoglienza! Ha trovato così l’energia indispensabile per iniziare un lavoro come “factotum” in un villaggio turistico,  riscuotendo fiducia ed apprezzamento, a tal punto da meritare lusinghiere referenze che hanno reso possibile il suo trasferimento presso un quotato ristorante nel centro di Firenze! Ma le leggi restrittive varate nel frattempo in Italia, hanno reso molto complicata la legalizzazione degli immigrati. Per cui Ibra ha perso il lavoro, non essendo la ristorazione contemplata fra le attività previste per il permesso di soggiorno. Il suo ritorno in Calabria è stato molto doloroso e senza speranza!

In quella preoccupante situazione, mi sono venute in mente le parole di Gesù “l’avete fatto a me” e mi è sembrato che il Signore chiedesse proprio a me di servire “quel povero”.

Ho preso così a cuore il problema di Ibra e, accertato che tra le poche attività consentite c’era la “collaborazione domestica”, ho raccomandato al buon Dio questo fratello e, tramite whatsapp, ho diramato nel gruppo del Movimento dei Focolari, la disponibilità di Ibra ad accettare questo lavoro, pur sapendo le difficoltà pregiudiziali per l’assunzione in una famiglia calabrese, di un giovane sconosciuto e, per giunta di colore!

Ma la Provvidenza non ci ha abbandonati e dopo un’attesa snervante di 15 giorni, è arrivata la chiamata da parte di una buona famiglia. Ho garantito personalmente sull’affidabilità del giovane e così, dopo il disbrigo di estenuanti procedure, Ibra ha potuto prendere servizio, diventando il principale e permanente sostegno di un simpatico  nonnino, dando tranquillità e puntuale servizio a lui ed ai figli, impegnati professionisti.

Se non fossi stato sostenuto dall’Ideale dell’Unità e dall’amore dei fratelli del Movimento, probabilmente avrei avuto tante perplessità ad espormi, specie in un periodo così difficile come quello in cui stiamo vivendo. Ma non ho avuto tentennamenti, convinto che i doni che Dio mi ha concesso, nell’arco della mia vita, devo farli circolare.

Pensando al futuro di Ibra, mi sono inoltre impegnato per assicurargli una base culturale, con un adeguato titolo di studio: sono così riuscito a fargli  ritagliare del tempo, nelle pause di lavoro, per frequentare una Scuola che, alla fine dell’anno, potrebbe rilasciargli un diploma di terza media, necessario per accedere ad altre possibili attività.

Con l’occasione, munito di un computer, messo a disposizione dalla famiglia presso cui lavora, sta apprendendo anche i primi elementi di informatica . Non solo, ma mia moglie Paola, a cui Ibra è particolarmente legato, chiamandola “mamma”, lo sta aiutando, pur con la sua salute malferma, a diventare bravo in matematica, essendo lei stata docente in tale materia.

Questa avventura che ancora continua, è stata possibile grazie alla “cultura del dare”, alla quale il Movimento ci ha formati. Dare un sorriso, l’ascolto, la nostra disponibilità, il nostro tempo, i nostri beni, a chi è nel bisogno. Solo così troveremo la nostra realizzazione: nell’amare, nel dare, per la gloria di Dio.

Enzo Bagnato e famiglia




Un Carisma a servizio della Chiesa locale – Rivedi Streaming del 13 e 14 novembre

 

IN DIRETTA STREAMING DAL SITO www.movparrdioc.org

RIVEDI LA DIRETTA DI VENERDI’ 13 NOV.: https://youtu.be/3DrYtIR1nvw

RIVEDI LA DIRETTA DI SABATO 14 NOVEMBRE: https://youtu.be/UpYcDSAFIrY




Proposte per la ripartenza del Paese per un’Economia Civile e di Comunione – Rivedi lo Zoom del 12 ottobre

RIVEDI LO ZOOM

Qui sotto allegato il Documento:

Documento per la ripartenza del paese – AIPEC-MPPU

Qualche anno fa, precisamente a Torino nel settembre 2013, è nato un sodalizio tra AIPEC -associazione imprenditori italiani per una economia di comunione, ed MPPU – Movimento Politico per l’unità, che ha avviato e facilitato la riflessione tra mondi delle imprese e delle istituzioni sui temi che di fatto ci accomunano.
MPPU e AIPEC rappresentano sempre più la base della società civile: cittadini imprenditori, consumatori, famiglie, cittadini impegnati in politica, nel terzo settore ed appunto nella società civile.
Pertanto, qualche settimana fa, ci siamo ritrovati a confrontarci in un primo incontro con le istituzioni, dove ci è stato espressamente chiesto un contributo ed un nuovo incontro sui temi che avevamo proposto, allargando possibilmente il cerchio della discussione.
In questi tempi difficili abbiamo constatato venire meno tante certezze, avvenire tanti cambiamenti, impensabili fino a pochi mesi fa.
Nello stesso tempo vediamo “salire l’onda” di quanti credono si possa ripartire solamente cambiando alcune “regole del gioco”: sui temi dell’impresa e del lavoro, dell’ambiente, del tessuto sociale.
in questi anni siamo stati coinvolti o abbiamo condiviso nei principi tante iniziative, soprattutto negli ultimi mesi, tre su tutte:
⁃ Festival dell’economia civile – la carta di Firenze, della quale siamo tra i promotori e primi firmatari
⁃ Per un nuovo Welfare – Le proposte della società civile
⁃ Il patto economico – imprese per una terza economia
Visibili e concrete iniziative, che, con altre che stanno prendendo forma, concorrono a far crescere l’onda di una “terza economia” (come è stata ben definita dal sottosegretario Steni di Piazza, citato nei giorni scorsi dal presidente Conte).
Nonostante già coinvolti nelle iniziative già citate, siamo disponibili a donare nostre riflessioni, richieste, contributi per continuare tale lavoro di confronto, mettendo a disposizione la nostra rete, tempo e competenze.
Per questo siamo lieti di annunciare questo importante dialogo che avremo con esponenti del governo e membri del parlamento di tutte le parti politiche, dove porteremo quanto descritto sopra.
Non mancate, è un appuntamento importante.
 

 




LoppianoLab: il 24 settembre in diretta sul web

 

Come nel primo appuntamento di Loppianolab 2020, è stata una frase della fondatrice del Movimento dei Focolari, Chiara Lubich, nel centenario della sua nascita, a ispirare il titolo della seconda tappa di questo laboratorio nazionale di cultura, innovazione e formazione: “Il contagio della fraternità“. Promosso dall’Istituto Universitario Sophia, dal Polo Lionello Bonfanti e dalla cittadella internazionale di Loppiano in collaborazione con il Gruppo Editoriale Città Nuova, Loppianolab – giunto all’undicesima edizione – ha approfondito il tema della fraternità, molto caro anche a papa Francesco, che su questo argomento il 3 ottobre presenterà la sua nuova enciclica.

Introdotto da Rebecca Gomez, del Polo Lionello Bonfanti, Loppianolab è stato moderato da Michele Zanzucchi, giornalista e docente dell’Istituto Sophia. Di seguito è possibile rivedere la diretta della serata a cui hanno partecipato Marta Michelacci, storica dell’arte, Filomena Maggino, presidente della Cabina di Regia “Benessere Italia”, della presidenza del Consiglio dei Ministri, Anna Fiscale, fondatrice e presidente dell’impresa sociale QUID, ed Enzo Gagliardi, docente di Scenotecnica presso l’Accademia di Belle Arti di Napoli. Terza ed ultima tappa di Loppianolab 2020 il  7 novembre, con “Tessere relazioni, abitare la città, curare il pianeta”.




Fondazione Mario Diana: riprogettiamo il futuro del dopo Covid

Interrogati dal cambiamento sociale ed economico generato dalla pandemia e alla luce dell’esperienza mutuata negli anni, la Fondazione Mario Diana ha voluto guardare avanti e riprogettare il futuro attraverso una serie di webinar on line gratuiti su prossimità, giustizia sociale, ambiente, educazione, lasciandosi provocare anche dalle sfide e dalle incertezze di questa nuova fase post Covid.

Tutti i webinar saranno trasmessi sul canale YouTube della Fondazione e avranno la durata di 45 minuti ciascuno.

Dal 30 giugno al 16 luglio, ogni martedì e ogni giovedì, 6 appuntamenti per ascoltare, pensare, scegliere e agire.

Di seguito il programma completo, dove potrai trovare i link per rivedere tutti i webinar.

30 giugno 2020 ore 18.00 – PROVOCAZIONI SUL FUTURO
Ne parlano: Enrico Giovannini, Docente universitario, portavoce Asvis, Elisabetta Soglio, Responsabile Buone Notizie, Corriere della Sera, Pierluigi Sassi, Presidente di Earth Day Italy. Modera: Maddalena Maltese, Giornalista direttrice comunicazione Religions for Peace.
Per vedere il video della diretta, clicca QUI

2 luglio 2020 ore 18.00 – CASA COMUNE
Ne parlano: Tommaso Sodano, già Senatore Presidente Commissione Ambiente, Miriam Martinelli, Ambientalista Fridays for Future, Alessandra Storlazzi, Docente di strategia e comunicazione d’impresa. Modera: Michele Zanzucchi, Giornalista, scrittore.
Per vedere il video della diretta, clicca QUI

7 luglio 2020 ore 18.00 – PROSSIMITÀ
Ne parlano: Antonello Giannotti, Direttore Caritas Diocesi di Caserta, Daniela Martucci, Vicepresidente Comunità Nuovi Orizzonti, Jesús Morán, Filosofo copresidente Movimento dei Focolari. Modera, Maddalena Maltese, Giornalista direttrice comunicazione Religions for Peace.

9 luglio 2020 ore 18.00 – GIUSTIZIA SOCIALE
Ne parlano: Luigi Ciotti, Fondatore associazione Libera, Flavia Cerino, Avvocato esperta di immigrazione, Toni Mira, Caporedattore di Avvenire. Modera, Maddalena Maltese, Giornalista direttrice comunicazione Religions for Peace.

14 luglio 2020 ore 18 – EDUCARE
Ne parlano: Alessandra Smerilli, Economista – Consigliere di Stato Vaticano, Ezio Aceti, psicologo saggista, Eugenia Carfora, Dirigente Scolastico.
Modera: Michele Zanzucchi, Giornalista, scrittore.

16 luglio 2020 ore 18 – LABORATORIO SUL FUTURO
Ne parlano: Vittorio Pelligra, Economista docente universitario, Lorenzo Zurino, Fondatore e Ceo di The One Company, Antonia Testa, Ginecologa – Professore Università Cattolica Sacro Cuore Policlinico Gemelli. Modera, Luigi Ferraiuolo, Giornalista TV2000.

COMUNICATO STAMPA

RIPROGETTIAMO IL FUTURO DEL DOPO COVID
7 Storie, 7 Progetti, 7 Laboratori: la Fondazione Mario Diana celebra 7 anni

al servizio di giovani, ambiente, cultura, innovazione, solidarietà

Era il 13 giugno del 2013 quando i familiari dell’imprenditore casertano Mario Diana, vittima innocente della criminalità organizzata, decisero di far nascere una Fondazione che parlasse di memoria e di speranza, che si occupasse di giovani e di formazione, di cura dell’ambiente e di disagi sociali, di cultura e di economia parlando il linguaggio dell’innovazione, della sostenibilità, e della comunità.

In questi 7 anni di vita la Fondazione ha promosso circa 90 progetti, erogato 86 borse di studio e coinvolto nelle sue attività circa 36mila persone. Azioni di educazione ambientale nelle scuole, eventi culturali e artistici, dibattiti pubblici con pedagogisti, economisti e ambientalisti; summer school negli Stati Uniti e partnership con i principali atenei della regione e del paese, azioni di solidarietà e supporto per case famiglie, comunità disagiate ma anche sponsorizzazioni a progetti contro il razzismo e ai giovani che hanno saputo innovare e produrre lavori di rilievo per il territorio: l’elenco è lungo e si è scelto di raccontarlo sui social della Fondazione proponendo 7 storie, 7 volti di chi questi programmi li ha vissuti in prima persona scegliendo di costruire memoria e futuro.

Interrogati dal cambiamento sociale ed economico generato dalla pandemia e alla luce dell’esperienza mutuata negli anni, la Fondazione ha voluto guardare avanti e riprogettare il futuro attraverso 7 giorni di laboratori on line gratuiti: appuntamenti per ascoltare, pensare, scegliere e agire su prossimità, giustizia sociale, ambiente, educazione, lasciandosi provocare anche dalle sfide e dalle incertezze di questa nuova fase post Covid.

Tutti i webinar saranno trasmessi sul canale YouTube della Fondazione e avranno la durata di 45 minuti ciascuno. A confrontarsi saranno: l’ex Ministro del lavoro e delle politiche sociali Enrico Giovannini, il presidente di Earth Day Italy Pierluigi Sassi, la direttrice di Buone Notizie del Corriere della Sera Elisabetta Soglio, il co-presidente del Movimento dei Focolari Jesus Moran, il caporedattore di Avvenire Toni Mira, lo psicologo dell’età evolutiva Ezio Aceti, il fondatore dell’associazione Libera Don Luigi Ciotti, l’economista Vittorio Pelligra, suor Alessandra Smerilli accademica e consigliera dello Stato del Vaticano, il direttore della Caritas della diocesi di Caserta Don Antonello Giannotti e Vincenzo Manes imprenditore e fondatore di Dynamo Camp.

Gli incontri saranno moderati dal giornalista casertano Luigi Ferraiuolo, da Maddalena Maltese da New York e da Michele Zanzucchi da Beirut. Il primo webinar dal titolo “Provocazioni sul futuro” si svolgerà martedì 30 giugno con Enrico Giovannini, Elisabetta Soglio e Pierluigi Sassi.

Venerdì 26 giugno, per ricordare la figura di Mario Diana, nel 35esimo anniversario della sua scomparsa, presso la Piazza Vescovado nel borgo di Casertavecchia, sarà proiettato il docufilm “Papa Francesco, Un uomo di Parola”, per la regia di Wim Wenders. Sarà il primo evento pubblico a Caserta dopo l’emergenza Covid-19 e la partecipazione seguirà tutte le direttive previste dai decreti governativi sugli spettacoli all’aperto.

Fondazione Mario Diana onlus
www.fondazionediana.com
Marco Miggiano
+39 339 8386824




In tempi di Coronavirus, è utile ricordare come un’amicizia può trasformarti la vita

Basta una casa che diventa una famiglia, abbracciarsi e ridere spesso, con la voglia d’amare l’altro come sé.

“Non è la carne e il sangue, ma il cuore che ci rende padri e figli” diceva il poeta Friedrich Schiller. Ed effettivamente ne abbiamo avuto, in questi giorni, la riprova raccogliendo, via email, le testimonianze di alcuni giovani di Trapani (Sicilia) che, benché per ora costretti a viver separati, hanno voluto raccontarci, per scaldare un po’ gli animi impauriti dal Coronavirus, di come abbiano compreso il valore di una casa condivisa (casa Mannina), il divenire una sola famiglia, insieme alla bellezza di far parte del Movimento dei Focolari. Valori e realtà che fortunatamente non sfuggono anche in presenza di una feroce pandemia, perché si trovano in un luogo al sicuro, il cuore di ognuno. 

‹‹Tutto ebbe inizio qualche anno fa›› ci hanno preannunciato Baldo e Giovanna Mannina, due genitori che hanno, letteralmente, aperto casa al mondo. ‹‹I nostri  figli crescendo hanno, infatti, cominciato a chiederci d’invitare degli amici, dicendo che avevano bisogno di noi››. ‹‹E spinti dall’amore che Dio ci ha messo dentro attraverso Chiara Lubich, fin da giovani, io e mio marito›› ci ha precisato la donna ‹‹abbiamo detto il nostro Sì, facendo partire con ognuno di questi ragazzi un rapporto fatto d’ascolto, dialoghi e comprensione. Li abbiamo accolti così com’erano, con i loro problemi, immersi in una società che non li aiuta, tra bullismo, anoressia, omosessualità, distacchi familiari e altro. Abbiamo preso a trattarli come si farebbe in una famiglia vera, fatta di un “padre” e di una “madre” presenti, che desiderano mettere in pratica i dettati evangelici, dando modo ai figli di dare una svolta concreta al loro modo di vivere››.

Ed eccoci, alla prima testimonianza di uno di questi giovani, Gabriele Cozzolino: ‹‹Tutto è nato, nel mio caso, il giorno del mio 20° compleanno, che credevo di vivere privo di festeggiamenti. Ed invece qualcosa d’inaspettato è accaduto a cambiare la mia stessa vita. Mi ritrovai con dei ragazzi che vedevo per la prima volta a cenare a casa Mannina con una pizza e arrivò anche la torta! Stavo seduto e osservavo quei giovani che già mi consideravano uno di loro e mi chiedevo: “Perché tutto questo? Perché sento anch’io questi ragazzi come fratelli?”. Quel giorno stavo poco bene, eppure l’aria che respiravo mi pareva diversa, gradevole, e i contorni d’ogni cosa mi pareva avessero una luce speciale. Perché, tolte le maschere che mi portavo da tempo (fatte di male subito, incomprensioni, urla, rimorsi) andava prendendo forma l’uomo che avevo sempre sperato d’essere. E se ancora oggi ho rabbia per le ingiustizie, sogno un mondo in cui non regni più il rispetto richiesto con l’intimidazione e so che non sono più solo››.

Un altro giovane, Giovanni Genna, ci ha raccontato come grazie ai Mannina abbia conosciuto, appunto, il Movimento dei Focolari, un’esperienza d’incontro fortuito che è venuta innanzi a lui come un dono. ‹‹E’ successo a Settembre del 2018›› ci ha detto Giovanni ‹‹grazie a Matteo che mi chiese se potevo dare una mano al suo gruppo montando delle coreografie per lo spettacolo di ottobre in onore di Santa Teresa.
Senza esitazione accettai e provai coi ragazzi, sconoscendo cosa ci fosse dietro a questo grande Movimento di cui loro facevano parte. Fu solo nella fase successiva, che papà Baldo iniziò a parlarmi dei “gen” (gruppo di giovani che vivono per un mondo migliore), e degli ideali dei quali si nutrono: la volontà di Dio, l’amore reciproco, l’unità. Iniziai a conoscere Chiara Lubich e Chiara Luce, la loro spiritualità comunitaria, e l’idea di trasformarmi non mi ha più abbandonato. Ho imparato, per esempio, a perdonare di più, ispirandomi a ciò che dice il Vangelo di Luca: “Non giudicate e non sarete giudicati, non condannare e non sarete condannati, perdonate e sarete perdonati”. Ho imparato ad accettare le idee diverse dalle mie, mettendo da parte il mio io››.

Parola ora a Silvia Di Bono: ‹‹Piacere a tutti, sono Silvia, una ragazza che per tanto tempo è stata senza sorriso, incapace di gestire le emozioni, per un passato di sofferenza e una situazione economica familiare non felice. La parte migliore di me, quella solare, era andata via; credevo che il mondo ce l’avesse con me, che Dio stesso volesse farmi soffrire in tutti i modi possibili, mi sentivo sola, incompresa e ho finito per chiudermi a riccio. Ciò finché non ho conosciuto la famiglia Mannina, che mi ha fatto capire come si debba combattere per riaccendere anche quella piccola luce che si trova in noi. Condividendo con loro ogni giorno della mia vita, ho ripreso a sorridere, anzi a ridere così tante volte che non riesco più a smettere. In poche parole, sono diventati la mia famiglia. E grazie a loro ho conosciuto il Movimento dei Focolari, sono andata a Loppiano a respirare quell’aria di libertà con cui ho ritrovato la parte mancante di me e ho compreso l’importanza dell’abbraccio senza dirsi nulla, perché è esso stesso che prende parola; l’amarsi con semplicità››.

Matteo Mannina, il ragazzo che insieme ai genitori, ha aperto casa al mondo, ci ha raccontato tanti altri aneddoti. Come la madre, prima del Coronavirus, uscisse per far la spesa sapendo cosa piacesse anche ai suoi amici; o come suo padre prese a non stupirsi più quando a dormire in una sola stanza stavano in sei; e come il “dado dell’amore” del Movimento dei Focolari sia stato presto tratto da tanti giovani ignari di cosa significasse aver davvero voglia di divenire ognuno sé stesso, nel rispetto delle libertà altrui.
Matteo e i suoi amici restano infatti, oggi, diversissimi, ma come un arcobaleno di colori ne guardi solo l’insieme. Non vivono più da monadi incomprese, ma gli uni per gli altri, per un mondo migliore. Un mondo dove a salvare è la stessa l’amicizia, fatta non di parole ma fatti concreti.

di Patrizia Carollo

Fonte: sito Associazione Nazionale Famiglie Numerose

https://www.famiglienumerose.org/in-tempi-di-coronavirus-e-utile-ricordare-come-unamicizia-puo-trasformarti-la-vita/

 




Le tue vacanze a Loppiano!

 




Augusta, Sicilia: una catena di solidarietà per i migranti

“Ad Augusta, lo sguardo si è alzato sui bisogni degli ultimi. Dopo aver appreso di alcune iniziative in altre città, la Comunità dei Focolari si è chiesta come vivere questo momento di emrgenza sanitaria. Ogni territorio vive una realtà diversa e affronta diverse problematiche e criticità. Si è pensato di guardare a chi meno ha e più ha bisogno. Il primo pensiero è andato ad alcuni giovani africani che vivono ad Augusta. La nostra città, infatti, negli ultimi anni, è stata méta continua di approdi di migranti arrivati con le tante imbarcazioni che solcano il Mediterraneo. Qui, nel 2014, una scuola del centro storico è stata adibita a centro di primissima accoglienza per minori stranieri non accompagnati. La scuola si trovava nei pressi della casa di una di noi: Lilly. Negli anni, Lilly ha costruito rapporti con tanti di loro, facendo anche da tutore e vivendo con loro tante situazioni di vita quotidiana. Per tanti di questi ragazzi, Augusta è diventata una seconda casa: dopo i primi momenti di diffidenza, tante famiglie anche con figli si sono aperte all’accoglienza e all’affido di parecchi di loro. Altri giovani, hanno provato a spostarsi in altre nazioni (Francia, Germania, …), ma alcuni sono tornati e oggi vivono in piccoli appartamenti ad Augusta. Sono loro, questi giovani soli e lontani dalle loro famiglie, il prossimo da amare. Ci si è resi conto che, per loro, la pandemia è veramente un disastro, soprattutto perché soli: molti  non hanno potuto mantenere il lavoro precario che avevano, quindi sono senza un provento economico.

Ci si è chiesti se avessero di che vivere e si è cercato di capire che lavoro avessero prima della pandemia e se i datori di lavoro avessero dato loro la possibilità di mantenerlo. Lilly, che li sente giornalmente, ha dato conferma che per alcuni di loro era saltato tutto, esattamente come era accaduto per tanti ragazzi italiani. Altri aspettavano l’avvio della cassa integrazione: le poche risorse che avevano, giorno dopo giorno, si stavano esaurendo. Insieme, si è deciso di fare qualcosa per loro. Lilly – proprio per il rapporto con loro – ha fatto da tramite ed ha scritto una lista della spesa da lasciare “in sospeso” nel supermercato dove sono soliti fare gli acquisti e dove ormai sono “di casa”. Tante persone hanno aderito all’iniziativa. Anche il titolare del supermercato collabora e racconta a chi si reca lì per fare la spesa che conosce quei giovani in prima persona e che sono bravissimi. 

Nel frattempo è iniziato anche il Ramadan. Ma non sarà un Ramadan senza cibo. I ragazzi africani si recano al supermercato e trovano lì la spesa che qualcuno ha già pagato per loro. Vi trovano i cibi ed i prodotti della loro tradizione, che loro consumano perché quella “lista della spesa” è stata scritta da chi li conosce, proprio partendo dalle loro esigenze. I ragazzi rispondono con un messaggio vocale esprimendo la loro gratitudine: la loro voce tradisce l’emozione e la gioia per aver ricevuto una “spesa sospesa personalizzata”, adatta a loro, ai loro gusti, rispettando la loro cultura e religione. Ognuno di loro personalmente ringrazia, promettendo le preghiere per tutti, in ognuno dei momenti di preghiera di questo mese di Ramadan.  E parte da loro l’invito a mangiare “all’africana”, appena ci sarà la possibilità di ritrovarci tutti insieme. Le loro parole e la loro gioia emozionano e commuovono: un momento vero di fraternità. E l’esperienza continua ancora con una consapevolezza nuova: che questi momenti difficili ci hanno reso, ancora di più una famiglia: fratelli e figli dello stesso Padre, parte della stessa umanità, anche se di razze e nazioni diverse”.

La comunità di Augusta

 




Rivedi: “NOW Loading” Edizione online del primo maggio di Loppiano 2020

RIVEDI GLI STREAMING SUL CANALE YOUTUBE

“NOW Loading”, LA SPECIALE EDIZIONE ON-LINE DEL PRIMO MAGGIO DI LOPPIANO 2020, PERCHÉ NIENTE PUÒ FERMARE LA FRATERNITÀ, ANCHE AL TEMPO DEL COVID-19. 1° maggio 2020 – ore.15.00
Su www.primomaggioloppiano.it

“Now!”, l’appuntamento 2020 del Primo Maggio di Loppiano, il tradizionale meeting organizzato da oltre 40 anni, dai giovani dei Focolari nella cittadella internazionale vicino Firenze, a causa della pandemia da Covid-19, è stato rimandato al 2021. Tuttavia, i giovani dei Focolari della Penisola non si arrendono e portano on-line la loro manifestazione: «La pandemia da Covid-19, come ha fatto notare più volte Papa Francesco, ci sta insegnando a vedere e a far circolare una solidarietà comune, oltre l’egoismo dell’indifferenza. Solo insieme, perché siamo tutti sulla stessa barca, “possiamo vincere le sfide globali” e prenderci cura degli ultimi. Così, abbiamo pensato di cominciare con “NOW Loading” un viaggio all’insegna dell’impegno per il bene comune, di cui “Now”, il 1° maggio 2021, sarà espressione e culmine».

Mentre ovunque, nel mondo, si combatte contro un nemico invisibile, parallelamente si moltiplicano le esperienze di solidarietà, di speranza, di vicinanza tra persone di Paesi diversi, di impegno concreto. Così, questa speciale edizione on-line del Primo Maggio di Loppiano sarà un giro del mondo per non dimenticare nulla e nessuno, soprattutto quei popoli che l’”emergenza” la vivono da sempre, perché feriti dalle tante povertà, da altre epidemie, dalle emergenze umanitarie e climatiche.

«NOW Loading sarà una maratona di testimonianze dall’Italia e dal mondo, con approfondimenti tematici e musica, esperienze nell’ambito dei diritti umani, della pace, dell’ecologia. Un laboratorio di fraternità che possiamo poi portare in ogni ambito della nostra vita, per interrogarci e riflettere su ciò che ci accade intorno, agire senza fermarci al nostro “piccolo orto”, ma allargando il nostro orizzonte alle domande globali» spiegano gli organizzatori.

Per partecipare a “NOW Loading”, basta sintonizzarsi alle ore.15.00 del 1° maggio 2020 sul sito www.primomaggioloppiano.it

L’evento aderisce alla Settimana Mondo Unito 2020, una settimana di iniziative e manifestazioni globali dedicate alla promozione della cultura della fraternità. Lanciata dai giovani dei Focolari nel maggio del 1995, è promossa dal Movimento dei Focolari in collaborazione con movimenti, associazioni, comunità che, nei cinque Continenti, operano per la pace e la fraternità fra i popoli. L’edizione 2020, intitolata “In time for Peace”, si svolgerà, per forza di cose, on-line, dal 1 al 7 maggio. Si può partecipare agli eventi principali dal sito web www.unitedworldproject.org .

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Per info:
Riccardo Mauro riccardo.mauro@gmail.com
Margherita Vignola margherita.vignola@gmail.com




Contagiamoci con le buone pratiche di fraternità

La redazione del nostro sito ha pensato di attivarsi per far circolare delle buone pratiche di fraternità che molti dei nostri lettori vivono quotidianamente in questi giorni di emergenza e di quarantena.

Nel ribadire l’importanza di seguire con responsabilità le indicazioni del Governo italiano in merito all’emergenza del Cod-19 ci auguriamo tutti che, proprio attraverso i nostri gesti responsabili, finisca quanto prima questa dura prova per tutta la comunità. La tentazione però che può prendere tutti è quella di costruirci, proprio per difesa, una sorta di rifugio che ci allontana sempre più dagli altri. Ma da tante persone arrivano piccoli gesti di pura fraternità, gesti disinteressati e che ci spingono oltre i confini che ciascuno di noi sta innalzando e questo sta svelando un volto del nostro Paese che forse non conosciamo o non abbiamo apprezzato molto.

Pensiamo ad un gruppo giovani dei Castelli romani che si sono messi a disposizione per fare la spesa per quanti non hanno la possibilità di recarsi presso gli esercizi commerciali; oppure a tanti che con abnegazione continuano a lavorare presso le strutture ospedaliere o gli istituti penitenziari. Proprio in questi giorni sono scoppiate delle rivolte e in un istituto di pena, Adriana, vicedirettrice, ci chiede di pregare e pensarla perché riesca ad avere il coraggio dell’amore per andare avanti.

Giulia Chiara Guarracino, una giovane di Ischia, ha scritto:

Imparate a capire che questa è una lotta contro il nostro egoismo e non contro un virus.
Questa è un’occasione per trasformare un’emergenza in una gara di solidarietà.
Cambiamo il modo di vedere e di pensare.
Non sono più “io ho paura del contagio” oppure “io me ne frego del contagio”, ma sono IO che preservo l’ALTRO.
Io mi preoccupo per te.
Io mi tengo a distanza per te.
Io mi lavo le mani per te.
Io rinuncio a quel viaggio per te.
Io non vado al concerto per te.
Io non vado al centro commerciale per te. Per te.
Per te che per colpa del mio menefreghismo e della mia indifferenza sei dentro una sala di terapia intensiva.
Per te che sei anziano e fragile, ma la cui vita ha valore tanto quanto la mia.
Per te che stai lottando con un cancro e non puoi lottare anche con questo. 

Vi prego, alziamo lo sguardo.
Non siete più forti o più bravi se mettete foto che vi abbracciate con scritto “Io sono più forte del coronavirus!”.
Io spero che in #ItaliaNonSiFerma la solidarietà.
Tutto il resto non ha importanza”.

Tante situazioni, tante difficoltà ma anche tante occasioni per provare ai fratelli e a Dio la nostra testimonianza ed estrema fiducia in questo percorso che stiamo tutti vivendo.

Aspettiamo quindi le vostre esperienze che faremo circolare attraverso questo sito, testimonianze, anche piccole, piccolissime ma che sono una goccia che può ridare a ciascuno la speranza, la libertà e il coraggio di amare e di vivere da figli di Dio. Scriveteci a: movimentofocolari.italia@focolare.org 

VEDI TUTTE LE ESPERIENZE PUBBLICATE SUL NOSTRO SITO




L’azzardo non è un gioco

Giovedì 27 febbraio ad Ispica si è tenuta una conferenza-dibattito dal titolo “L’azzardo non è un gioco”, organizzata dall’associazione Libera di don Ciotti assieme a Zymè fermenti culturali, Gruppo Archè, A cielo aperto, Circolo Legambiente Sikelion, Caritas di Modica e Movimento dei Focolari.

È stato per le persone presenti un momento importante di sensibilizzazione e conoscenza delle gravi problematiche legate al gioco d’azzardo e delle possibilità di intervento per contribuire ad arginarne la pericolosa diffusione: per tutti, un momento di condivisione dei bisogni e dei problemi  della società. Il tema, tanto vasto quanto delicato, è stato affrontato con estrema serietà e competenza, e le diverse prospettive offerte dai relatori hanno permesso di delineare gli aspetti fondamentali, a livello individuale e sociale, del fenomeno in tutta la sua complessità.

Dopo il saluto di Vittorio Avveduto (referente di Libera) e di Daniela Giunta (presidente di Archè), il dottor Riccardo Chiavetta (psichiatra dirigente del SERT di Modica) ha illustrato il tema dal punto di vista della dipendenza patologica, ed ha evidenziato i punti salienti del processo per cui il giocatore diventa schiavo del fenomeno delle distorsioni del pensiero, cadendo così nella spirale dell’azzardo: in tal modo crea gravi sofferenze a se stesso e alla sua famiglia, nonché alla comunità di cui fa parte.

Successivamente Andrea Turco (giornalista di Meridionews) in video ha tracciato le linee principali del quadro del fenomeno in Sicilia, evidenziando, in particolare, lo stretto legame tra azzardo e mafia, e dimostrando, dati alla mano, quanto la malavita guadagni dal proliferare di slot machines e centri scommesse.

Un altro punto di forza di questo incontro è stato sicuramente il taglio propositivo, espresso attraverso l’intervento di Angela Maria Manenti, che, attraverso le parole dei docenti universitari Leonardo Becchetti e Luigino Bruni, ha presentato il progetto SlotMob, mediante il quale il Movimento dei Focolari dà un fattivo contributo per sanare questa piaga, con ottimi riscontri registrati sul territorio nazionale.

Il pubblico presente era formato da persone di varie fasce d’età – numerosi i giovani – ed ha seguito con profonda attenzione le relazioni. Dopo le relazioni, è seguita una parte interattiva, con interventi e domande che hanno mostrato il particolare interesse che il fenomeno suscita: dal dibattito finale con il pubblico in sala è emersa la chiara intenzione “di dare continuità e concretezza a quanto affrontato durante la conferenza”. Una signora ha ringraziato per “una luce nel buio generale”; un’altra persona ha sottolineato “la necessità di ridare a uomini e donne la dignità che il gioco d’azzardo annulla in loro”.

Il bilancio finale, dunque, è più che positivo, specchio di una preziosa collaborazione tra varie realtà associative presenti nel territorio, che hanno mostrato la volontà di uscire insieme, per essere una presenza ed un servizio concreto nella propria città. L’augurio è che questa collaborazione possa avere presto un seguito, promuovendo il coinvolgimento e la partecipazione attiva della cittadinanza, nonché progetti concreti che si muovano a favore della salute dell’intero corpo sociale.




Cittadini attivi per una riqualificazione del quartiere

Affacciarsi dal balcone della propria abitazione per prendere consapevolezza della realtà del proprio quartiere e agire per seminare bellezza: è cosi che nasce l’impegno di Lia e Angelo per la riqualificazione di alcuni spazi di Villaseta, frazione del comune di Agrigento.
In un pomeriggio d’estate decidono così di rendersi protagonisti di un possibile cambiamento del loro paese.
Da molto tempo si aspettava che il Comune prendesse l’iniziativa in quanto si era impegnato a ripulire la piazza del quartiere, ormai ingombrata da troppe erbacce e che costituivano un pericolo per l’incolumità dei passanti.
Così, all’imbrunire, Lia e Angelo, forniti di semplici attrezzi, iniziano a pulire e diserbare, sotto lo sguardo curioso dei vicini di casa e di alcuni ragazzi. Qualcuno offre la propria disponibilità a collaborare e così tutti insieme riescono a ripulire la piazza.
Qualche giorno dopo, insieme ai ragazzi e alle associazioni desiderose di collaborare, decidono di riqualificare anche uno spazio attiguo trascurato da anni. In seguito all’autorizzazione del sindaco e al sopralluogo del vicesindaco e di due assessori, iniziano a lavorare e questo spazio diventa così un luogo di aggregazione per giovani e famiglie. Tante persone collaborano mettendo a disposizione alcune pedane di legno per la creazione di panchine, uno scivolo per bambini, anche pneumatici da dipingere per creare delle fioriere. “Se ognuno fa qualcosa si può fare molto”, sembra proprio il concretizzarsi delle parole dette dal Beato Padre Pino Puglisi.




Centro Mariapoli Castel Gandolfo. Nuovo sito!

NUOVO SITO

Situato nei Castelli Romani,  a poca distanza dalla Capitale, il Centro Mariapoli Internazionale coniugando tecnologia, ospitalità, accoglienza tipica di chi crede nella fraternità universale, accoglie persone provenienti dai cinque continenti: adulti, giovani, famiglie, realtà ecclesiali, operatori nel campo sociale, culturale, professionale per conferenze, convegni, ritiri spirituali, corsi di formazione, con spazi qualificati di dialogo ecumenico e interreligioso




Festa della solidarietà al Centro la Pace di Benevento

Il nuovo anno al Centro la Pace si è aperto, per il terza volta, il 4 gennaio 2020,  con “la festa della solidarietà” per accogliere i poveri della città in  una giornata conviviale nella gioia e  con una tombolata.

La giornata, voluta fortemente dal Vescovo di Benevento Mons. Felice Accrocca, è stata realizzata  con la collaborazione di 12 associazioni della città e con una numerosa partecipazione dei giovani del Movimento Gen.Un momento intenso e pieno di viva commozione il loro arrivo, poi la condivisione del pranzo e infine la gioia di ricevere i doni preparati con cura.

La felicità si leggeva sui loro volti segnati dalla fatica e spesso da storie oscure e dolorose.  Molti di loro infatti si sono aperti durante il pranzo donandoci l’amarezza e la tragedia della loro vita ma anche la gioia di stare con noi. Anche il vescovo che ha dato loro un saluto affettuoso si è fermato ed ha pranzato con loro.

Nel pomeriggio poi alle 18 l’incontro con Mons. Zuppi, Cardinale di Bologna il quale ha offerto a tutti i numerosi intervenuti dalla città una riflessione forte ed incisiva sul problema della povertà oggi, invitandoci a prendere a cuore la sorte di questi nostri fratelli: “Le forti disuguaglianze che ancora primeggiano nella nostra  civile società sono un oltraggio alla legge dell’amore che Gesù ha portato sulla terra. Solo l’amore muove i cuori e prepara quella nuova umanità dove uguaglianza  libertà e fraternità possono attuarsi in armonia.”

Molte le domande dopo l’intervento del Vescovo Zuppi in un clima di piena condivisione e nella speranza di dare un seguito al suo appello nelle nostre comunità.

Senz’altro possiamo affermare che l’intera giornata ha segnato un passo in avanti per la piena e fattiva  condivisioni delle  associazioni della città e  nella piena unità con la chiesa locale. Il Vescovo Accrocca nell’andar via era felice e  ci ha ringraziati vivamente per questo si era realizzato quel giorno.