Un gruppo del Gen Rosso andrà nel campo dei rifugiati di Bihać in Bosnia Herzegovina

Nel periodo tra il 5 al 8 ottobre, un gruppo del Gen Rosso, andrà nel campo dei rifugiati di Bihać in Bosnia Herzegovina. Sarà un primo approccio “in diretta”, per conoscere meglio la realtà e capire la logistica in vista di un progetto più ampio che speriamo si possa realizzare al più presto. Una parte già quest’anno ed il resto in quello che viene.

Desideriamo innanzitutto, entrare là in punta dei piedi e con semplicità, e portare un po’ di amicizia e di amore ai rifugiati e ai volontari che lavorano nel campo. Non sappiamo bene cosa ci aspetta e cosa sarà possibile costruire, ma portiamo la nostra chitarra, un cajón e tanta voglia di donarsi. Se ci sarà permesso, cercheremo di documentare tutto.

Siamo certi che sarà un’esperienza forte per noi tutti. Vi portiamo con noi e vi terremo aggiornati. Pensateci!

Il Gen Rosso




Inaugurazione parco intestato a Chiara Lubich, a Lanciano (CH)

Il 28 settembre 2021, l’Amministrazione comunale di Lanciano (in provincia di Chieti) ha intitolato un parco pubblico a Chiara Lubich, “rivoluzionaria dell’unità”. La cerimonia inaugurale si è tenuta alla presenza dei rappresentanti delle associazioni promotrici (Movimento dei Focolari di Lanciano) e dei rappresentanti dell’Amministrazione comunale.




A Chiara Lubich cittadinanza onoraria di Grottaferrata – 10 settembre

Il 10 settembre il comune di Grottaferrata ha conferito la cittadinanza onoraria a Chiara Lubich, che lì visse tra il 1957 e il 1963.

La consegna della delibera e di una targa alla presidente del Movimento dei Focolari Margaret Karram, nel contesto di un Consiglio Comunale aperto che si svolgerà nella piazzetta Eugenio Conti.

RIVEDI LA DIRETTA STREAMING https://fb.watch/7XhjOwQyLu/

Il conferimento della cittadinanza onoraria di Grottaferrata a Chiara Lubich era previsto già nel 2004, in occasione del millenario della fondazione dell’Abbazia di San Nilo, su proposta dell’allora sindaco Angelo Viticchie. Ma le circostanze di allora, e il progressivo aggravarsi della salute di Chiara non lo permisero. L’attuale sindaco della città criptense, Luciano Andreotti, ha riportato il desiderio della comunità cittadina di conferire la cittadinanza emerita alla fondatrice dei Focolari, che visse a Grottaferrata dal 1957 al 1963, anni in cui fiorirono importanti sviluppi per il Movimento.

Il sindaco ha sottolineato che la consegna della cittadinanza emerita a Chiara è legata al suo messaggio di fraternità e dialogo e – come si legge nella delibera del Consiglio Comunale – “per l’esempio fornito alla collettività con una vita ispirata ai valori umani della solidarietà e dell’aiuto al prossimo, soprattutto nei confronti dei più deboli e bisognosi”.




Afghanistan, guerra e diritti umani. Sostegno ai profughi

Consegnato il Paese nelle mani dei Talebani in base agli accordi di Doha del 2020, si teme l’inevitabile ondata migratoria. Il problema rimosso resta la partecipazione ad una guerra che in 20 anni ha prodotto centinaia di migliaia di vittime. Alcuni passaggi di un dibattito in Italia.

La questione Afghanistan irrompe nel dibattito pubblico italiano davanti alle tragiche immagini che arrivano dall’aeroporto di Kabul. Una fine del mondo con le persone che cercano di fuggire dal Paese dopo la veloce riconquista del potere da parte delle forze talebane.

Una fuga precipitosa e disordinata dopo tutto il tempo avuto a partire dal 29 febbraio 2020, data dell’accordo siglato a Doha nel Qatar tra i rappresentanti dei talebani e il sorridente italo americano Mike Pompeo, allora segretario di Stato dell’amministrazione Trump.

Resta difficile credere che la superpotenza militare statunitense si faccia imporre il 31 agosto come termine massimo per completare l’evacuazione del personale occidentale e dei collaboratori locali.

Nico Piro, inviato speciale della Rai è una delle fonti più credibili e attente da sempre alla situazione di quel Paese come si può riscontrare dal suo editoriale pubblicato sulla nostra rivista di luglio e dall’intervista audio presente in questo sito.

leggi tutto l’articolo sul sito di Città Nuova

Per sostenere l’accoglienza dei profughi, i contributi potranno essere versati con la causale ACCOGLIENZA AFGHANISTAN su:

CONTO CORRENTE su BANCA ETICA intestato a P.A.M.O.M:
IBAN IT13K0501803200000016932816
CAUSALE versamenti: ACCOGLIENZA AFGHANISTAN

Per ogni adesione o suggerimento potete scriverci agli indirizzi:
umanitanuova.italia@gmail.com
reteimmigrazione@gmail.com




Il Mondo senza confini. Percorso formativo interculturale per italiani e immigrati

A Sant’Anna di Vinadio (CN) il 27-28-29 agosto 2021

“Vivere in un mondo più unito e da fratelli si può”.

Questa non è un’utopia. Ce lo hanno testimoniato i tre giorni a Sant’Anna di Vinadio vissuti fianco a fianco da quasi cento persone nate in paesi molto diversi del mondo, ma oggi tutte presenti in Italia, in Piemonte (Torino e provincia, Cuneo, Fossano Alba e Bra) e Liguria (Genova, Pietra ligure)

Nell’iniziativa “Il mondo senza confini” si è realizzata un’inedita esperienza di integrazione e di formazione interculturale, resa possibile grazie ad un progetto, fortemente voluto da chi già opera nel volontariato, a cui ha dato forma l’Agenzia Infor Elea di Pinerolo, nella persona di Giuseppe Vanella. Per sostenere questa ed altre iniziative simili, si ringrazia inoltre il sostegno della Fondazione Crc Cuneo.

I partecipanti erano nativi di Albania, Brasile, Camerun, Colombia, Costa d’Avorio, Equador, Gambia, Ghana, Guinea, Italia, Mali, Marocco, Niger, Nigeria, Pakistan, Rep. Domenicana, Romania, Somalia, Senegal, Venezuela.

Formarsi per trasformarsi: non possiamo permetterci di pensare di aver imparato tutto dalla vita. La capacità di mettersi in gioco, di aprire il proprio cuore e gli orizzonti, ci permette di rinnovarci continuamente, aumentando il nostro bagaglio umano e culturale.

Stefania Gallo ha salutato i partecipanti ricordando Alberto Michelotti e Carlo Grisolia, due giovani amici dei focolari, morti a breve distanza fra loro 40 anni fa, che in qualche modo ci hanno ispirato la voglia di provare a vivere questo esperimento di mondialità.

Venerdì sera, in una bellissima sala convegni appena inaugurata, Don Beppe Panero rettore del complesso che ci ha ospitati, alla presenza di cattolici, musulmani e buddisti, ci ha illustrato con semplicità e con rispetto la storia e la devozione delle migliaia di pellegrini che ogni anno raggiungono i 2035 metri del santuario di sant’Anna.

Buona parte della giornata di sabato è stata dedicata alla bellissima gita del giro dei laghi. La camminata è stata oggetto di formazione per creare relazioni e conoscenze. Andrea Silvestro, ci ha introdotti in quest’ambiente per tanti sconosciuto, con una sua breve relazione: vivere la montagna è scuola di vita, il silenzio, il condividere l’essenziale, la preparazione alla fatica, il rispetto dell’ambiente, il sentire più vicino a noi il rapporto con il creato, il confronto con i nostri limiti, il saper ricominciare dopo il raggiungimento dei traguardi. La montagna inoltre porta in sé il ricordo di conflitti, è stato luogo di rifugio per i partigiani, speranza per tanti ancora oggi nell’attraversamento verso un futuro migliore.

La magia di fraternità con Giovanni Valpreda, in arte mago William, e Spirito Oderda, mago Arcobaleno, hanno rallegrato e intervallato i momenti formativi in aula.

La tradizione piemontese ed occitana ha trovato spazio grazie alla partecipazione del gruppo musicale e culturale guidato da Franca Farinetti di Monticello d’Alba: l’illustrazione degli strumenti musicali, i significati della danza popolare occitana, la storia, ha suscitato interesse e coinvolto i partecipanti anche con prove pratiche di tutti i partecipanti. Le dimostrazioni degli esperti ballerini ci hanno fatto muovere passi di danza collettivi.

Mohamed Ba, drammaturgo senegalese, ha svolto due momenti formativi di grande valore interculturale volti alla inclusione e alla riscoperta dei valori profondi che ci sono in culture lontane dalla nostra.

Nel primo momento, più movimentato e finalizzato alla partecipazione attiva, si è suonato e ballato. Il secondo, dopo cena, è partito dalla tradizione africana. Ba, con la sua collezione di maschere africane, attraverso i loro significati nascosti ha raccontato le storie di quel continente così affascinante. Siamo in una terra dove la cultura veniva trasmessa principalmente con la parola. In Africa si vive seguendo quello che si è imparato dai genitori, che a loro volta lo hanno ereditato dai nonni. La società è basata su valori e consuetudini dei villaggi, dove la comunità vive costantemente esperienze di forte condivisione.

La provocazione di Ba, forte e coinvolgente, ci ha fatto rivivere il viaggio migratorio, ricordando le motivazioni di base che inducono a lasciare il proprio paese di origine. Ci ha invitato a non dimenticare mai le nostre origini, i nostri valori, soprattutto se ti trovi in un paese che non è più il tuo, ma che lo può diventare.

“La forza di un albero sta nelle radici, non nella chioma”. Il passaggio fondamentale e decisivo è ora quello di crescere in umanità e in conoscenza, per migliorare la propria posizione sociale e culturale.

La domenica mattina abbiamo volto l’attenzione alla bellezza delle differenze attraverso una tavola rotonda. Roger Davico, dell’associazione nazionale oltre le frontiere (Anolf), attraverso l’illustrazione della Costituzione italiana ci ha mostrato quali siano in essa i presupposti fondanti per i nostri diritti: il lavoro, la famiglia, l’istruzione, il potersi associare nel volontariato, nella politica e nel sindacato, il poter professare una religione diversa da quella del nostro Paese. Ci ha infine presentato il trailer di un docu-film, assai apprezzato dalla critica, in cui si evidenziano i valori aggiunti che gli immigrati stanno dando alla nostra provincia: gli scalpellini cinesi di Barge e Bagnolo, i braccianti agricoli africani del saluzzese, i raccoglitori di uva macedoni nelle langhe, le badanti esteuropee, gli indiani addetti alla mungitura e cura delle mucche nelle nostre stalle.

Sono stati con noi come docenti Maria Teresa Milano e Carlo Pertusati, che hanno dialogato sui valori universali che erano presenti già nei testi sacri antichi, in particolare nella Bibbia, e sugli sviluppi che ora portano le grandi religioni a un dialogo sempre più fraterno, anche grazie alla forte spinta che sta dando in questo senso Papa Francesco. E’ importante essere disponibili a cambiare il nostro pensiero riguardo alle verità contenute nelle religioni, esse possono essere tutte buone e ispirate dall’unico Dio che tutti ugualmente cerchiamo.

Il tempo è volato, è stato sorprendente scoprire quante affinità, quante esperienze comuni ci stanno caratterizzando, proprio lì dove abitiamo.

Ivonne Torres dell’Equador e Suzy Gonzales, dominicana, ci hanno raccontato, nel clima di condivisione finale, come vivono la solidarietà e la fratellanza nella loro comunità sudamericana di Genova.

Cristina Crisci di Cuneo, appartenente alla religione buddista, ha condiviso la sua esperienza di crescita spirituale nella ricerca del rapporto fraterno e solidale con il prossimo.

Vivere insieme per il bene comune sembra tante volte una frase fatta, questa volta ci sembra che ci siamo avvicinati almeno un po’ al suo vero significato. Essendo un’iniziativa organizzata da realtà diverse, è stato prezioso anche fare esperienza insieme fra movimenti cattolici, associazioni di ispirazione laica o di origine straniera. Ci si dimentica di noi stessi, dei problemi che spesso ci sono e ci si rinnova nell’ascolto degli altri, si respira aria fresca, con l’arricchimento di rapporti e nuove relazioni. La costruzione e la condivisione del progetto ha visto mettersi in rete Azione Cattolica, Comunità Papa Giovanni XXIII, Movimento dei Focolari, Anolf della Cisl, Associazione islamica Assalam, Associazione a cuore aperto Albania, Associazione donne africane Nehanen ,Sport Senza Barriere, Associazione India, Associazione Asbarl.

La struttura di Sant’Anna con tutto lo staff organizzativo, condotto dai volontari che vi operano è stato semplicemente fantastico. Un grazie a nome di tutti e per tutti a Enzo Guarguagli, i coniugi Corsini Enzo ed Ileana, Franco Pellegrino e Piera della reception. Un grazie speciale alla cucina a Silvia, Riccardo e tutti i loro collaboratori.

Tutto fa pensare che a Sant’Anna ci torneremo.                       “MONDO SENZA CONFINI”

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DAL GIORNALE “LA FEDELTA'” DI FOSSANO (CN) https://www.lafedelta.it




Udine Summer Campus 2021: “Tu molto bene”

21 giovani, 8 giorni e tanta voglia di donarsi: nel cuore del Friuli, presso l’Istituto Salesiano Bearzi di Udine, si è concluso il 31 luglio uno dei vari “summer campus” previsti in tutta la penisola per quest’estate 2021. Nati con il proposito di aprire cuore e mente ai bisogni degli altri, questi campus sono momento di riflessione personale e impegno concreto, dove i ragazzi d’oggi possono tradurre ciò che imparano ogni giorno (competenze linguistiche, tecniche e organizzative, capacità manuali, musicali e molto altro) in aiuto concreto a coloro i quali vivono ai margini della nostra società.

Noi di Udine abbiamo avuto modo di metterci in gioco, donandoci presso diverse realtà locali volte ad aiutare il prossimo: una casa famiglia, che ospita bambini allontanati dalle proprie famiglie, due strutture per minori stranieri non accompagnati (MSNA) della rotta balcanica (la città di Udine è il capolinea, considerata la “Lampedusa del Nord”),, un centro di recupero per tossicodipendenti e infine presso l’Emporio della Solidarietà e la mensa della Caritas locale. Tutte realtà spesso dimenticate o lontane dalla nostra quotidianità; ma niente di tutto ciò ha potuto nulla contro il nostro desiderio e la nostra volontà di rimboccarci le maniche ed “essere il cambiamento che vogliamo vedere nel mondo” (Mahatma Ghandi).

“Tu molto bene”

Siamo arrivati al Campus dopo un lungo periodo di lockdown che ha limitato i nostri rapporti con il prossimo: concentrati sulla nostra quotidianità, affaccendati tra studio e lavoro, abbiamo dimenticato cosa significhi mettersi al servizio. Sentivamo quindi la necessità di aprirci di nuovo, di renderci utili al prossimo, ma come? Cosa dare a quelle persone con cui apparentemente non avevamo nulla in comune?

Niente di più bello è stato scoprire quanto invece il primo passo possa fare la più grande differenza. Nessuno di noi si sarebbe mai aspettato di poter imparare e scoprire tanto: abbiamo riscoperto l’importanza dei piccoli gesti, come una breve chiacchierata o, quando non era possibile capirsi in italiano, un sorriso, un abbraccio o un semplice gioco. Spesso le differenze linguistiche ci hanno costretto a ridurre all’osso l’uso della parola, semplificando al massimo il nostro modo di esprimerci, togliendo verbi, articoli e coniugazioni.

Il complimento che abbiamo ricevuto più spesso è stato “tu molto bene”, da intendersi come “tu sei molto bravo”. Questa espressione, che ormai abbiamo fatto nostra, racchiude l’essenza di questa nostra esperienza: a volte basta veramente poco per volersi bene. E così gli intenti di prossimità si sono subito trasformati in reciprocità.

“Ha un cuore grande. Dio è molto contento”

A fare da contorno alle attività di volontariato, numerosi sono stati i momenti di formazione: abbiamo potuto ascoltare le testimonianze di Jerome, il quale ha condiviso con noi la sua personale esperienza con gli immigrati nelle periferie parigine, e di Toriale, che ci ha raccontato il lungo viaggio intrapreso dall’Afghanistan per giungere in Italia, Paese dove attualmente risiede e lavora come mediatore culturale. Inoltre, molto profonda è stata la testimonianza di Nicolò (29 anni), a conclusione di una piacevole gita in barca con i ragazzi della comunità MSNA. Nicolò ha preso parte a numerose esperienze di volontariato nelle periferie della Bolivia, dove ha portato aiuto e felicità a tanti bambini abbandonati e ammalati.

Uno dei ragazzi, colpito da questa testimonianza, ha detto: “(Nicolò) ha un cuore grande, ha fatto bene al suo cuore. Dio è molto contento”. È stato toccante come, nonostante il suo personale vissuto, segnato da profondo dolore e grandi difficoltà, egli abbia trovato la forza per esternare le proprie emozioni.

Conoscere le loro esperienze e osservare la realtà dal loro punto di vista, anche se solo per poco, è stato un dono immenso, che ci ha permesso di condividere un piccolo scorcio del loro dolore, e al contempo di ingegnarci per trovare ogni modo possibile per stare loro accanto. Tra lezioni di italiano, informatica, lavori nell’orto o di riqualificazione delle strutture e momenti di svago, abbiamo ascoltato le loro storie, il viaggio che hanno intrapreso per arrivare fin qui e le difficoltà che devono affrontare ogni giorno. Insomma, un viaggio di umiltà che non solo ci ha resi consapevoli di quanto non sia scontato ciò che abbiamo, ma anche di quanto noi siamo responsabili verso coloro che sono meno fortunati.

Silvia, operatrice della Caritas, ha detto “Non si possono capire le persone con la razionalità, ma con le emozioni. La razionalità è ciò che serve per trovare le soluzioni.”

“La prossima volta che ci vedremo parlerò italiano”

Se all’inizio pensavamo di essere solo noi a dover dare aiuto, via via abbiamo realizzato quanto invece stavamo ricevendo noi dagli ospiti delle strutture. Attraverso balli, giochi e risate, sono stati proprio loro a farci ritrovare l’entusiasmo di stare assieme e la gratitudine per ciò che abbiamo.

Negli occhi di molti abbiamo visto il desiderio sincero di imparare l’italiano assieme a noi e agli insegnanti. Le relazioni costruite hanno dato valore all’apprendimento, tanto che uno di loro ci ha detto: “La prossima volta che ci vedremo parlerò italiano”. L’obiettivo ora è rivedersi presto.

Ci ha colpito sapere che questa è stata la prima volta che le due strutture per MSNA  hanno aperto le porte ad un gruppo così numeroso di giovani coetanei degli ospiti. Per noi, è stato un valore aggiunto all’esperienza e alle relazioni.

Ognuno di noi si è sentito parte fondamentale del campus: ora ci impegneremo, insieme, a trasmettere alle nostre famiglie, amici e compagni questa nuova sensibilità. Torniamo a casa consapevoli, responsabili, ma soprattutto più grati per aver trovato un angolo di paradiso per quanto amore abbiamo ricevuto da questa fetta di umanità che il mondo chiama “scarto”.

Leggi le esperienze:

Cosa è stato per me

 




Grazie Dino! La Tua Romamor

Ciao Dino, ciao Presidente dei nostri cuori, avremmo voluto che questo giorno non arrivasse mai!

Perché tu per noi eri invincibile e non potevamo pensare che un giorno saremmo stati senza di te, senza la nostra guida.

Invincibile però lo sarai per sempre, per noi e per tutte le persone che ti hanno conosciuto, come sappiamo allo stesso modo che non staremo mai senza di te perché tu non ci abbandonerai mai, continuerai a seguirci, a darci forza, a metterci sulla giusta strada e anche a rimproverarci da lassù… sì, non sappiamo come, ma siamo sicuri che riuscirai a fare anche quello!

I tuoi rimproveri da papà e la tua spinta a migliorarci sempre sono state le armi perfette che ci hanno portato dove siamo, che hanno portato la nostra Romamor a crescere forte, nonostante le difficoltà e le nostre diversità. Anzi sei stato capace di tirare fuori il meglio di ognuno di noi e di farci dimenticare i problemi che ognuno di noi portava con sé personalmente, e trasformare i nostri pensieri in tempo ed energia da spendere per gli altri, come facevi tu.

C’è una frase che dice “Mi piace la speranza perchè è un sentimento testardo.” Come te. La tua testardaggine, la tua passione, sono state il nostro motore.

Unire un gruppo di decine di volontari ognuno con le proprie idee e le proprie motivazioni non era così semplice, ma tu ci sei riuscito. E te ne saremo grati per sempre. Hai messo la tua vita al servizio degli altri senza chiedere nulla in cambio.

Eravamo la tua seconda famiglia e la tua vera famiglia ne era felice, nonostante il tempo pieno che donavi a noi: sapeva quanto questo ti riempiva il cuore e ti hanno condiviso con noi in questi anni con felicità.

Hai lavorato per le persone ma soprattutto con le persone di ogni credo, razza, religione, non discriminando mai nessuno, creando quello spirito di unione e di comunità su cui tu eri il numero uno. Quello che dicevi era che la cosa più bella, più importante per te era andare a dormire ogni sera sapendo che avevi potuto aiutare qualcuno.

Ognuno di noi ricordandoti ha pensato a delle frasi:

“Lo sguardo dell’uomo spazia fino all’orizzonte, lo sguardo dell’uomo che ha fede tocca l’infinito, grazie per averci insegnato a guardare più in là”
“Sei stato il bene e l’aiuto per i bisognosi fatto persona”
“In nome dell’altro hai vissuto la tua seconda giovinezza e semplicemente l’hai trasmessa” “Eri un angelo, avevi un cuore grande soprattutto per gli ultimi”
“Al monastero di Bose c’è un’immagine che rappresenta un monaco giovane che porta sulle spalle un anziano . . .  porta avanti i sogni di un anziano, un giovane che è capace di prendere su di sé i sogni degli anziani e li porta avanti per farli fruttificare!”

Ti promettiamo che Romamor farà questo per te, sotto la tua supervisione.
Il tuo amore ci accompagnerà ancora su questa terra per sempre, ne siamo certi e grati. Continua a stringerci forte ed abbracciarci da lassù come facevi qui!
Riposa in Pace Presidente Dino!
La Tua Romamor

https://www.romamor.org

RomAmor: essere famiglia con i più bisognosi




Raccolta fondi emergenza incendi in Sardegna

Il Movimento dei Focolari in Sardegna sostiene e promuove la raccolta fondi della Diocesi di Alghero-Bosa a cui appartengono la gran parte dei Comuni interessati dal grave incendio. È urgente infatti che gli aiuti arrivino quanto prima sul territorio. Si vuole così sostenere la Chiesa locale nell’accogliere e sostenere le necessità dei propri fratelli.

Come si legge sul sito della Diocesi: “Emergenza incendi Montiferru: fondo di solidarietà attivato dalla Diocesi di Alghero-Bosa. Migliaia di sfollati e oltre ventimila ettari di territorio sono andati perduti nell’incendio che ha devastato il Montiferru, colpendo gravemente le comunità di Santu Lussurgiu, Cuglieri, Tresnuraghes, Sennariolo e Scano di Montiferro. Tante le famiglie che hanno dovuto abbandonare le loro abitazioni per mettersi in salvo dall’avanzare delle fiamme che, in alcuni casi, hanno completamente distrutto i sacrifici di tutta una vita. Stessa situazione per le aziende agricole e per gli allevamenti di bestiame, inceneriti dal fuoco. Da subito si è messa in moto la macchina degli aiuti volontari che ha contribuito, nell’emergenza, ad offrire sicurezza soprattutto alle persone che si trovavano in situazione di estrema necessità. L’intera Diocesi di Alghero-Bosa, addolorata per quanto accaduto, intende offrire un mezzo per poter aiutare quanti in questo momento stanno soffrendo, predisponendo un apposito “Fondo” per raccogliere le offerte da destinare alla causa. Il fondo, denominato “Emergenza Incendi Montiferru”, partirà con un contributo di € 50.000 della Diocesi, predisposto dal Vescovo Mauro Maria Morfino.

Per contribuire:

http://www.diocesialghero-bosa.it/emergenza-incendi-montiferru-fondo-di-solidarieta-attivato-dalla-diocesi/

IBAN  IT 57 D 01015 84890 000070770491

Causale: Emergenza incendi Montiferru

 




Appello per la Terrasanta – curare e guarire i bambini

A Gaza occorrono le cure necessarie 

CONFERENZA STAMPA – GIOVEDI 29 LUGLIO 2001 – ore 12

Per fare la pace ripartiamo dai bambini e dalle bambine.

Una proposta per un’azione di rete che si aggiunge al numeroso coro composto da persone e forze della società civile internazionale che hanno a cuore il Medioriente pacificato, come luogo che contiene tutto il nostro mondo.

– Per leggere l’Appello e le adesioni clicca su:

https://centrointernazionalelapira.org/appello-per-la-terra-santa-curare-e-guarire-i-bambini/

– Per aderire all’Appello, scivere a: curareibambini@cislapira.it

– Per partecipare al webinar (streaming yotoube) CONFERENZA STAMPA clicca su:

Segreteria organizzativa:

Centro Internazionale Studenti G. La Pira

Via de’ Pescioni, 3 – Firenze

curareibambini@cislapira.it

Conferenza stampa pro-bambini e bambine Gaza




È morto ieri a Roma Dino Impagliazzo, esempio di amore verso gli ultimi

26 luglio 2021

È morto ieri a Roma Dino Impagliazzo, esempio di amore verso gli ultimi

I funerali domani 27 luglio alle 11 nella chiesa di Santa Maria in Trastevere a Roma. Sarà possibile seguire i funerali in diretta anche su YouTube

Insignito nel 2019 dell’Onorificenza di Commendatore dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana “per la sua preziosa opera di distribuzione di pasti caldi e beni di prima necessità ai senzatetto presenti in alcune stazioni ferroviarie romane”, Dino era in realtà una persona schiva dai riflettori: il primo gruppo di persone che con lui ha iniziato l’attività di ristorazione per i poveri della città si chiamava “quelli del Quartiere”, per dare il più possibile un segno di accoglienza e prossimità e al tempo stesso rimanere “il più anonimi possibile”. Gruppo cresciuto nel tempo e diventato poi un’associazione di oltre 300 volontari che garantisce pasti per oltre 250 persone al giorno. Il suo nome è RomAmor, perché – così spiega lo stesso Dino – “Roma diventi una città dove le persone si vogliono bene. Roma è sempre stata una città al servizio, dobbiamo aiutare Roma perché diventi la città dell’ospitalità”. Ex dirigente INPS in pensione, a Roma era conosciuto come “lo Chef dei poveri”

Tutto ha inizio da un panino, dato per vivere concretamente la parola del Vangelo: “Avevo fame e mi avete dato da mangiare”, e poi diventano, 10, 20 panini, 150 pasti. Si comincia dalla Stazione Tuscolana, ma si va oltre. Oggi l’Associazione distribuisce anche vestiario, calzature, materiale per l’igiene personale; in alcuni casi si facilita il rapporto con gli enti pubblici e per le pratiche legate alla residenza, assistenza sanitaria, assistenza legale, avvio ad attività lavorativa, per le persone senza fissa dimora o in difficoltà. “Al cuore c’è la fratellanza universale; il cuore è il Vangelo dove Lui ci dice: “Qualsiasi cosa avete fatto al più piccolo, l’avete fatta a me”. E la preghiera di Gesù che alla fine dice “Amatevi l’un l’altro come io ho amato voi”. E già dall’inizio del nostro impegno ci siamo detti che non dovevamo fare le cose da soli. Per me sono tutti fratelli, come sei fratello tu, sono fratelli pure i poveri per strada, senza nessuna discriminazione”, testimonia Dino.

Dino Impagliazzo nasce nel 1930 nell’arcipelago della Maddalena, e dopo gli studi a Civitavecchia si trasferisce a Roma. Qui cresce la sua famiglia, con la moglie Fernanda e i quattro figli, Marco – attuale presidente della Comunità di Sant’Egidio -, Giovanni, Paolo e Chiara. Alla famiglia va in particolare l’affetto e la vicinanza di tutto il Movimento dei Focolari, del quale Dino era membro, testimone fedele della spiritualità dell’unità. In tanti, e in tutto il mondo, lo ricordano con affetto e gratitudine, come testimoniano i numerosi messaggi arrivati in queste ore: “Ricordo la sua instancabile energia da quindicenne nel dedicarsi fattivamente ai fratelli ed il suo “essere” fatto di amore concreto che ci stimolava ad imitarlo”; “Neanche il Covid ti ha fermato, hai cercato in tutti i modi di far si’ che potessimo continuare il nostro impegno di volontari “guidandoci” da casa. Il tuo entusiasmo era contagioso. Non ti dimenticheremo mai!”; “Arrivederci grande Dino!”.

I funerali saranno celebrati martedì 27 luglio alle ore 11 nella Chiesa di Santa Maria in Trastevere.

Per approfondire:

Città Nuova: https://www.cittanuova.it/morto-dino-impagliazzo-chef-grande-amico-dei-poveri/?ms=003&fbclid=IwAR0ucDAY-JzeF25n30HsFbXyJJRrSBwUesT94gk8CbMw8mgvoQqkn9G_wqo

Bel tempo si spera: https://www.youtube.com/watch?app=desktop&v=5vKQICsxD4o

Collegamento CH:

https://collegamentoch.focolare.org/2018/02/23/romamor-essere-famiglia-con-i-piu-bisognosi/

© Sito del Quirinale

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Il Movimento dei Focolari Italia condivide il contenuto della lettera presentata dal Tavolo asilo – immigrazione al presidente Draghi

Il Movimento dei Focolari condivide il contenuto della lettera presentata dal Tavolo asilo – immigrazione al presidente Draghi e si associa a tutte le richieste rivolte al Governo in vista della votazione alla camera per il rifinanziamento delle missioni militari dell’Italia, previsto per il prossimo 15 luglio.

Siamo spinti dalla ‘passione per l’umanità’ e non accettiamo di vedere quotidianamente le stragi dei morti nel Mediterraneo senza esprimere il nostro pensiero per invitare le istituzioni e i nostri rappresentanti politici ad una politica libera da egoismi personali e sociali.

Dall’inizio del 2021 sono morte almeno 720 persone lungo la rotta del Mediterraneo centrale e 13.000 migranti sono stati riportati nei centri di detenzione libici. 7.135 persone sono morte nel Mediterraneo dalla firma dell’accordo tra Italia e Libia.

Vogliamo porre fine alle stragi in mare, sappiamo di far parte di un Paese capace di accogliere, proteggere e curare.

Per questo condividiamo il testo della lettera presentata e firmata dal Tavolo asilo – immigrazione, in cui si esprimono numerose organizzazioni di cui riportiamo il testo.

 

Egregio presidente Draghi,

la cronaca di queste settimane in più occasioni ha dato conto di stragi e tragedie che continuano a consumarsi sotto i nostri occhi nel Mediterraneo, sulle coste italiane e su quelle libiche. Dal 2017, anno della firma da parte del nostro Governo del Memorandum con la Libia, oltre alla strage di innocenti in mare, assistiamo all’ intervento della cosiddetta Guardia costiera libica, finanziata con risorse italiane e della UE, che ha operato respingimenti riconducendo più di 60mila persone nei centri di detenzione governativi e soprattutto, fatto ancor più grave, in quelli gestiti dalle milizie paramilitari.

L’Alto Commissario delle Nazioni Unite Filippo Grandi è intervenuto più volte, anche di recente durante la visita nel nostro Paese, per sottolineare la necessità di interrompere queste operazioni perché la Libia non può essere annoverata tra i ‘Paesi sicuri’, mancando le condizioni per il rispetto dei diritti umani e del diritto d’asilo. Non è accettabile che si parli di ‘salvataggi dei naufraghi’, quando nelle sedi istituzionali europee e nazionali è ben noto che essere riportati in Libia significa essere condannati a violenze, torture e abusi di ogni tipo. L’unica alternativa possibile alle morti in mare non può essere finanziare missioni il cui fine è quello di ricondurre i naufraghi in luoghi dove vengono detenuti e le loro vite sono messe a rischio.

Il nostro Paese in passato aveva deciso di mettere in campo una operazione molto importante di ricerca e salvataggio, Mare Nostrum, che oggi sembra essere solo un lontano ricordo. I successivi interventi, oltre a cancellare le operazioni di soccorso che avevano messo in salvo decine di migliaia di vite umane, hanno compromesso i salvataggi, per l’assenza di un coordinamento delle operazioni di soccorso e i ripetuti fermi amministrativi imposti alle navi delle ONG. Oggi il Mediterraneo è un deserto che ogni giorno seppellisce, sotto le sue acque, vite umane della cui sorte i Governi sono responsabili. Sono più di 7mila i morti accertati dal 2017 ai nostri giorni. In queste ore il Governo da lei presieduto ha inviato al Parlamento la delibera che rinnova le missioni militari e tra queste anche quella che riguarda la Libia.

Se si vuole realmente promuovere il processo di pace in quel Paese e sottrarre la principale arma di ricatto alle milizie e alle bande che continuano a controllare il territorio libico e le sue coste, è necessario metter fine a ogni sostegno alla cosiddetta Guardia costiera libica ed evacuare velocemente le persone rinchiuse nei centri di detenzione ufficiali e non ufficiali verso Paesi dove i loro diritti, in particolare il diritto a richiedere asilo, siano garantiti.

Devono altresì cessare i finanziamenti ai centri di detenzione per i migranti, prevedendo al loro posto strutture di prima accoglienza che abbiano standard minimi e garantiscano il rispetto dei diritti fondamentali delle persone che vi sono accolte, a partire dalla libertà di movimento, con uno status di soggiorno legale, anche temporaneo, in Libia, in modo da evitare che i migranti siano esposti a costanti abusi.

Pensiamo, inoltre, che sia necessario promuovere un’azione politica con la Ue per un intervento di ricerca e soccorso e in particolare riteniamo urgente che l’Italia, in quanto Stato costiero, torni a coordinare le attività di SAR nel Mediterraneo e supporti attivamente il lavoro a oggi svolto dalle ONG.

Chiediamo, infine, una riforma delle politiche europee d’asilo che vada nella direzione di una ripartizione equa tra gli Stati, salvaguardando la dignità delle persone che arrivano alle nostre frontiere, nel rispetto dei princìpi della nostra Costituzione (art. 10) e della legislazione europea e internazionale.

Siamo certi della sua sensibilità per il rispetto dei diritti umani e delle vite delle persone che arrivano sulle nostre coste e sappiamo quanto le stia a cuore il futuro dell’Europa. Per questo ci rivolgiamo a Lei, non potendo più assistere inermi alla strage che ogni giorno si compie sotto i nostri occhi, né tanto meno pensiamo sia possibile continuare a sostenere con risorse pubbliche gruppi che usano la violenza, fino alla strage, per arricchirsi alle spalle di migliaia di innocenti. Uomini, donne, bambini, bambine e adolescenti, spesso soli, costretti a subire violenze inaudite e a vedere violati i loro diritti fondamentali di esseri umani.

Le chiediamo pertanto di fermare questa situazione disumana e di invertire la rotta, dando vita, con la revoca di ogni sostegno alle milizie libiche che gestiscono la cosiddetta Guardia costiera, a una nuova stagione dei diritti che potrebbe rappresentare una rinascita morale per la Ue, oggi sempre più chiusa nei suoi egoismi e succube di sentimenti di odio e di razzismo.

Certi dell’attenzione che dedicherà alle nostre ragioni, le inviamo i nostri migliori saluti.

A Buon Diritto, Acli, ActionAid, Amnesty International Italia, Arci, Casa dei Diritti Sociali, Centro Astalli, Cgil, Cies, Comunità Papa Giovanni XXIII, Cnca, Comunità di Sant’Egidio, Conngi, Emergency, Europasilo, Fcei, Fondazione Migrantes, Intersos, Legambiente, Medici del Mondo Italia, Medu, Movimento Italiani Senza Cittadinanza, Msf, Oxfam, Refugees Welcome Italia, Save The Children, Senza Confine, Simm




Comunità insieme, ricominciare dal noi

Una serie di webinar promossi dal Movimento Politico per l’Unità in Italia per avvicinare le posizioni di maggioranza e minoranza cercando punti comuni attraverso un dialogo argomentato.

Se l’Europa nel New Generation Fund ha messo a disposizione del nostro paese la somma più consistente, è per metterci nelle condizioni di sanare un divario territoriale che rallenta l’intero paese e la stessa Unione. Leggendo il PNRR non pare che questo indirizzo sia stato recepito pienamente. Secondo il Prof. Gianfranco Viesti (Economia UniBa) gli 82 mld per il sud sono un totale in cerca di addendi: L’allocazione di investimenti al sud dipenderà da un insieme di scelte politiche ancora da prendere; La realizzazione degli investimenti dipenderà dalla governance complessiva e dal rafforzamento delle capacità sopratutto degli enti locali. Ma ogni gli ente locale avrà le risorse umane e tecniche per poter affrontare questa sfida?

Stimolate da Carlo Cefaloni di Città Nuova, le esperienze degli invitati al Webinar “PNRR, le comunità insieme per ricominciare dal noi” hanno composto un momento dal quale è emersa un’Italia bella, di politici impegnati e persino “affaticati” nel lavorare alla costruzione del bene comune.

Rosanna Mazzia Sindaca di Roseto Capo Spulico (CS) e presidente dei Borghi autentici d’Italia ci ha fornito uno spaccato sulla bellissima terra calabrese e sui borghi, invitandoci a non guardarli solo dal drone, ma scendendo nelle strade per coglierne la straordinaria ricchezza, ma anche le difficoltà e i dolori dell’abbandono.

Giovanna Bruno, sindaca di Andria, ha espresso con decisione l’impegno suo e della comunità per invertire la rotta al fine di ridare nuove prospettive alla propria città, ma deve farlo con 290 dipendenti, mentre una città del nord di identiche dimensioni ne ha 600 (e questa criticità è emersa da tutti i sindaci).

Davide Carlucci, sindaco di Acquaviva delle Fonti, è stato capace di raccogliere 500 sindaci intorno ad una proposta operativa che vorrebbe restituire il Sud all’Italia e l’Italia al Sud. Recovery Sud non è una rivendicazione, ma un patto tra sindaci di ogni colore politico che impegna, propone e raccoglie la sfida dell’oggi delle comunità locali, nella prospettiva del bene dell’Italia intera.

Beppe Notartomaso, sindaco di Campodipietra (CB) ha dimostrato che anche un sindaco di un piccolo centro, con un solo dipendente e un dirigente in uscita, può realizzare delle grandi progettualità per il Paese.
Marco Bussone, presidente dell’Unione dei comuni montani, ci ha dato la possibilità di non focalizzare esclusivamente “a Sud” la tematica, aprendola a tutte le comunità che sono rimaste indietro o rischiano di rimanervi, anche se a latitudini diverse.

La sottosegretaria alla transizione digitale Assuntela Messina e l’onorevole Patassini hanno saputo recepire gli stimoli e, pur non potendo dare risposte definitive, sono stati capaci di coglierne le diverse sfumature, rispondendo con sensibilità politica “vera”.
La Senatrice, rispondendo alle tante sollecitazioni, ci ha lanciato quasi un motto sul quale costruire un progetto per il “noi”: “equità e sostenibilità”. Un’architrave che vorremmo diventasse l’anima del PNRR (e di ogni azione politica in generale), e che speriamo che dai nostri due rappresentanti parlamentari, possa diffondersi a tanti altri colleghi.

L’onorevole Patassini, tra l’altro, ha sottolineato l’importanza della sussidiarietà: la vera novità politica manifestatasi nelle esperienze locali raccontate.
Certo non nascondiamo che la strada sia ancora tutta da percorrere e che tante criticità non sono state messe in luce. Ma speriamo, con questo appuntamento, di aver aperto tra periferia e centro un nuovo canale, attraverso cui si incrementi il dialogo e la reciprocità, per provare a sciogliere i tanti nodi che tengono legate tante nostre comunità e, con loro, la stessa Italia.

30/06/2021 La segreteria MPPU Puglia

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CANALE YOUTUBE MPPU ITALIA




Una piazza intitolata a Chiara Lubich

Siamo ad Alcamo, popoloso centro del trapanese, situato ai piedi del monte Bonifato, che domina l’ampia e fertile valle fino al mare del golfo di Castellammare. Il toponimo, secondo alcune fonti, potrebbe derivare dal’arabo “menzil al-Qamah” (cioè “terra fertile”). Questa terra era una delle zone di produzione del vino e del famoso “marsala” ma anche di olio e frumento. Alcamo è una città ricca di potenzialità, ma anche non priva di sfide.

Una città dalla grande vivacità culturale, economica, religiosa, una città ricca di potenzialità, ma anche non priva di sfide, una città dai mille volti, ha dedicato uno spazio importante alla fondatrice del Movimento dei Focolari. Si tratta della grande piazza della zona industriale di contrada Sasi, cuore nevralgico della vita produttiva della zona, con numerose aziende che si sono insediate in quest’area dove il comune ha voluto insediare le attività produttive.

A scoprire la tarda toponomastica, con il nome di Chiara Lubich, è stato il sindaco Domenico Surdi insieme al consigliere comunale Gino Pitò. Si deve proprio a Pitò la proposta di intitolare la piazza. La sua proposta, da consigliere di minoranza, aveva fatto registrare l’adesione unanime di tutto il consiglio comunale.

“Ho avanzato la proposta alla scadenza dei dieci anni dalla morte di Chiara – ha detto Pitò – ma l’avvento della pandemia ci ha fatto rinviare. Oggi questo momento ha concluso questo percorso, ma ci apre anche ad altre prospettive. Chiara ha portato grandi novità nella società di oggi: il suo messaggio di unità e di dialogo, non solo all’interno della Chiesa, ma anche con le varie religioni e nei vari ambiti della società ,è più che mai attuale. Lei ha poi lanciato l’Economia di Comunione. Pensiamo di organizzare in autunno un convegno dedicato proprio a questo, per conoscere questa realtà, invitando anche le organizzazioni di categoria e le aziende che hanno aderito a questo progetto. Proprio per questo, la scelta di intitolare a lei questa piazza, cuore nevralgico della città produttiva, ha un significato altamente simbolico”.

Ne è convinto anche il sindaco di Alcamo, Domenico Surdi: “L’intitolazione a Chiara Lubich della zona artigianale – spiega –  si lega molto al tema dell’Economia di Comunione, una delle grandi novità portate da Chiara Lubich. Chiara ha molto da dire nel momento così difficile per la nostra economia, dopo la pandemia. Chiara è una donna, fondatrice e presidente di un movimento: questo si lega all’identità di Alcamo, città profondamente mariana”.

Enza Lo Grasso, del Movimento dei Focolari di Sicilia ha presentato brevemente la realtà del Movimento dei Focolari e dell’esperienza carismatica di Chiara Lubich. Franco Migliore, del Movimento politico per l’unità, ha posto l’accento sull’impegno sociale del movimento e sull’economia di comunione. Era presente anche don Aldo Giordano, in rappresentanza del vescovo di Trapani, Pietro Maria Fragnelli. C’erano anche numerosi amministratori e consiglieri comunali, con il presidente del’assise cittadina, Baldo Mancuso.

Il caldo non ha fermato i tanti partecipanti all’evento, giunti da Palermo, da Trapani e da Agrigento. Un clima di festa ed un momento storico che ha saldato la città al suo passato. “Tanti alcamesi hanno conosciuto il Movimento dei Focolari negli anni 70 e 80 – spiega Pitò – nelle parrocchie si cantavano i canti del Gen Rosso e del Gen Verde. Nel 1997 abbiamo ospitato un concerto del Gen Rosso ad Alcamo. È venuto il momento di dare continuità e solidità a queste esperienze così belle. Noi ci crediamo!”

(foto concesse dal comune di Alcamo)

Servizio su Videosicilia




Come un’unica famiglia, al di là del mare

L’impegno di Lorenza, un’infermiera in pensione e della comunità del Trentino a sostegno dei progetti di AFN in Libano e Siria non si arresta nonostante la pandemia. L’ultima recente iniziativa è la raccolta dei fiori di Sambuco.

«Nel nostro territorio, a Rovereto, ci sono persone di provenienza araba. Vivendo vicino a queste famiglie mi sono resa conto delle difficoltà che incontrano ogni giorno, non avendo padronanza della lingua italiana. Le affianco, ad esempio, nella prenotazione di un esame specialistico, nel leggere i referti online, nell’iscrizione dei figli a scuola, nel custodire i bambini quando c’è la necessità se nonne e zie sono rimaste nei Paesi d’origine… Le varie persone con cui sono in contatto sono contente di poter aiutare chi ha bisogno e così condividiamo le necessità di tutti. Una famiglia siriana arrivata in città attraverso i corridoi umanitari ad esempio cercava uno stenditoio e una borsa carrello per la spesa. Ho scritto queste richieste sul gruppo Whats’App e già la sera ho potuto consegnare tali cose, con sorpresa degli amici. Sto facendo questa esperienza, che Dio interviene nella vita di ognuno, dando una risposta attraverso la vicinanza dei fratelli.

Con amici del Trentino seguivamo le vicende del popolo siriano sul sito di AFN e quello di  AMU. Ci chiedevamo cosa potevamo fare per aiutare concretamente in questa situazione veramente drammatica. Da qualche anno organizziamo delle cene per fare qualcosa di concreto per quel popolo così provato, cene che non solo permettevano di raccogliere denaro per i progetti ma erano anche un’occasione per stare insieme e coinvolgere persone cristiane e  musulmane. Ricordo alcune signore arabe che hanno dato un contributo, preparando vassoi con i dolci tipici del loro paese. Ho cominciato a dialogare con loro e  farmi vicina alla sofferenza di questa comunità di siriani musulmani.

Ultimamente sul sito di AFN è stata pubblicata una lettera di Robert Chilaud (referente progetto in Siria)  venuto a Trento qualche mese fa e con cui avevamo fatto in precedenza un incontro attraverso la modalità on line.

Quando ho letto la lettera di Robert che raccontava della situazione attuale in Siria e che umilmente chiedeva aiuto, mi ha colpito quando diceva che la gente sta perdendo speranza, forza, ma, lui faceva un esempio di un momento dove la Provvidenza aveva risollevato e ridato coraggio a una persona.

Non abbiamo potuto più fare le cene in questi due anni però anche l’estate scorsa un bel gruppo di famiglie si è ritrovato in Valle di Non per il quarto anno consecutivo per l’operazione “Succo di mela solidale” grazie al supporto del Consorzio Melinda che ha donato le mele per la produzione di ottimi succhi, venduti poi per sostenere i progetti in Siria. Ora era urgente pensare a qualcos’altro.

Così ci è venuto in mente  di realizzare e proporre ai conoscenti lo sciroppo di sambuco, una bevanda rinfrescante molto apprezzata in Trentino durante l’estate. Una ditta locale venendo a sapere  che l’iniziativa era per un’opera di solidarietà, ha pensato di fare questo lavoro gratuitamente. Noi paghiamo le bottiglie e ci attrezziamo per la raccolta dei fiori di questa pianta che nasce spontanea lungo il fiume Adige e nelle campagne.

Una prima raccolta l’abbiamo fatta  con una ventina di persone la settimana scorsa nella nostra valle e altrettante  persone in una zona sopra Trento. La ditta ci aveva chiesto almeno 10 kg di fiori per la produzione ma io non avrei scommesso neanche un caffè che avremmo potuto raccogliere questa quantità perché la fioritura era indietro. Quando abbiamo pesato le borse di carta dove li abbiamo disposti, erano in tutto 32 kg! Tra due settimane sarà completa anche la fioritura nei boschi submontani ed allora faremo un’altra raccolta. Ognuno di noi si farà promotore della vendita dello sciroppo di sambuco tra i propri conoscenti dato che ancora al momento non possiamo fare banchetti e il ricavato sarà destinato all’ Emergenza in Siria».

Giovanna Pieroni

Leggi l’articolo completo sul sito di AFN ONLUS




Cambiamo rotta! Evento-lancio in diretta on-line sabato 29 maggio

 Al via in Trentino una campagna di sensibilizzazione sul dramma dei migranti sulla rotta balcanica. La propongono sei realtà, coordinate dalla Diocesi. Evento-lancio sabato 29 (diretta online) e reportage-video. 

 “Cambiamo rotta!” È lo slogan al centro della campagna di sensibilizzazione sulla situazione dei migranti che attraversano la rotta balcanica nel tentativo, per lo più vano, di raggiungere l’Europa. A lanciarla, in Trentino, negli ultimi giorni di maggio, è una rete compatta di sei sigle locali: Diocesi, Ipsia (Acli), Osservatorio Balcani Caucaso Transeuropa/CCI, Forum Trentino per la Pace, CNCA, Movimento dei Focolari.

L’obiettivo – hanno spiegato stamani i proponenti in una conferenza stampa a più voci, nel giardino del Polo culturale Vigilianum – è richiamare l’attenzione dei trentini su un dramma alle porte di casa, eppure nascosto ai più. A soli 500 chilometri dalla nostra Provincia, infatti, centinaia di migranti, soprattutto dal Medio-Oriente, tentano di approdare nel Vecchio Continente, ma ad attenderli trovano quasi sempre confini sbarrati. E un destino da profughi nei campi di accoglienza, dove operano anche volontari trentini, coordinati da Ipsia.

La campagna di sensibilizzazione si pone l’obiettivo di suscitare maggiore consapevolezza su questa ferita aperta nel cuore dell’Europa, negli stessi territori insanguinati dalla guerra degli anni Novanta. Nel concreto poi, la campagna punta a raccogliere fondi per sostenere l’attività di accoglienza in particolare nel campo profughi di Lipa, in Bosnia Erzegovina. Con i finanziamenti si vorrebbe anzitutto realizzare una lavanderia, fondamentale per garantire un’igiene basilare e scongiurare la diffusione della scabbia.

Evento-lancio in diretta on-line sabato 29, reportage video e volantino

Sabato 29 maggio alle ore 17.30 dalla Sala Conferenza di Fondazione Caritro è in programma un evento on-line di “lancio” della campagna, con diretta sul canale YouTube della Diocesi di Trento (Servizio Comunicazione), sulle pagine Facebook di Vita Trentina e OBC Transeuropa e in TV su Telepace Trento. Ai saluti istituzionali, faranno seguito ospiti in presenza e in collegamento dalla Bosnia: tra loro l’ambasciatore d’Italia a Sarajevo, Nicola Minasie i volontari attivi sul campo. Coordina Nicole Corritore, giornalista di OBC Transeuropa/CCI.

L’Assemblea Generale delle Nazioni Unite con la Risoluzione 57/129 del 2003 ha scelto il 29 maggio per celebrare la Giornata internazionale dei Peacekeepers, i promotori di pace.

Il 29 maggio è una data significativa anche per la storia del Trentino. I primi evangelizzatori di questa terra – Sisinio, Martirio ed Alessandro, uccisi in val di Non il 29 maggio 397 -, provenivano dalla Cappadocia, nel cuore dell’attuale Turchia. Per arrivare in Anaunia si trovarono di fatto pure loro ad attraversare i Balcani, più di 1600 anni fa. L’arcivescovo Lauro li ricorderà con una Messa a Sanzeno sabato 29 alle ore 20.

A sostegno della campagna “Cambiamo rotta!” è stato realizzato anche un video-reportage (la regia è del giornalista-videomaker Paolo Martino, collaboratore di OBC Transeuropa/CCI) che raccoglie, tra le altre, la testimonianza di due giovani migranti, arrivati di recente in Trentino dopo aver attraversato con grande difficoltà la rotta balcanica. (NB. Immagini del video-reportage saranno messe a disposizione dei media).

Motivazioni e obiettivi della campagna sono illustrati anche in un volantino diffuso attraverso l’ampia rete delle realtà coinvolte nell’iniziativa.

Per ulteriori info: http://www.rottabalcanica.eu/

Mail: migrantes@diocesitn.it

Per contribuire, con la causale PROGETTO BALCANI:

Opera Diocesana Pastorale Missionaria Cassa Rurale Alto Garda IBAN: IT 28 J 08016 05603 000033300338. Conto corrente postale n. 13870381.

Per i privati che usufruiscono della DETRAZIONE IRPEF Opera Diocesana Pastorale Missionaria – sezione ONLUS Cassa Rurale Alto Garda IBAN: IT 70 L 08016 05603 000033311172. Conto corrente postale n. 30663371.




Rilancio dell’operazione: “Italia generosa”

Rilancio di ITALIA GENEROSA

È passato un anno da quando Italia Generosa ha iniziato la sua avventura e, grazie alla generosità di tanti, anche con piccoli contributi si è potuto fare molto.
La situazione di crisi economica ha attanagliato moltissime persone, famiglie, attività ed è ancora pressante. Abbiamo riscoperto il senso di comunità, la solidarietà, la vera fraternità. Il fondo di Italia Generosa è terminato e ci stiamo interrogando sul futuro. Un supplemento di impegno (per chi può) è sufficiente per continuare, perché molte sono le richieste che abbiamo dovuto tenere in sospeso. Anche un piccolo contributo è prezioso. Cerchiamo di far girare il più possibile tra i nostri amici.

➡️ c/c di Italia Generosa
CONTO su BANCA ETICA intestato a PAMOM:
IBAN IT13K0501803200000016932816
CAUSALE versamenti: EMERGENZA COVID-19
italiagenerosa@gmail.com

Chiara e Alfredo insieme ad Annamaria e Marco, Cinzia e Antonello, Claudio, Vittorio della Commissione Italia Generosa

 

VEDI ANCHE ARTICOLO

https://www.focolaritalia.it/2020/12/15/italia-generosa-italia-che-resiste/




Carismi e profezie al servizio di un’Europa solidale

Conclusa la Festa dell’Europa organizzata da Insieme per l’Europa Italia: più di 500 persone di varie Chiese collegate per costruire un’Europa al servizio dei popoli.

Domenica 9 maggio 2021 si è tenuto l’appuntamento annuale di Insieme per l’EuropaItalia  – Together For Europe, realtà che vede riunite circa 300 Comunità e Movimenti Cristiani di diverse Chiese diffusi in tutto il Continente.  Dal 7 al 9 maggio, infatti, Insieme per l’Europa si è presentato con una serie di eventi realizzati in Austria, Croazia, Slovacchia, Slovenia, Ungheria, Francia, Germania, Belgio, Cechia e Svizzera, Olanda e Italia. Il Convegno, dal titolo Per la Terra e per l’Uomo” ha visto la partecipazione di oltre cinquecento persone collegate da tutta Italia e anche da altri Paesi europei.

I lavori sono stati aperti dal prof. Luigino Bruni, Ordinario di Economia politica alla LUMSA di Roma, che ha sottolineato come l’Europa abbia sviluppato un capitalismo diverso da quello degli altri Continenti per il grande peso che ha avuto il cristianesimo. L’Economia nata dall’Europa porta questa traccia cristiana, dando vita al più grande welfare del mondo. Monachesimo e carismi fioriti nella Chiesa hanno contribuito molto a edificare l’Europa anche dal punto di vista economico.

La riflessione viene portata avanti con l’intervento di Padre Ionut Radu, della Romania, in Italia da 12 anni, parroco e rappresentante della Chiesa Romeno-ortodossa nel Consiglio delle Chiese Cristiane di Milano. Occorre che le Chiese diano una visione profetica dell’ecologia, che si prendano sempre più l’impegno di subentrare alla visione antropocentrica, razionalista e tecnologica, con la visione dell’uomo mediatore tra creato e increato, sacerdote della creazione, custode della terra.

Mons. Marco Gnavi, Responsabile dell’Ufficio per il Dialogo ecumenico e interreligioso della Diocesi di Roma, Parroco della Basilica Santa M. in Trastevere e membro della Comunità di Sant’Egidio, invita tutti a riflettere sul tema dell’assistenza ai senza fissa dimora, della crescente povertà nelle città. Il tema della gratuità può dare grande frutto per una comunità sempre più sotto la morsa del disagio e della fame. Le migrazioni nel Mediterraneo con migliaia di morti interrogano la nostra coscienza così come l’isolamento di tanti anziani negli istituti scartati e allontanati dalle loro famiglie. “Vestire gli ignudi” è il grido che oggi ricorre perché la nudità è l’ultimo segno di molte spogliazioni precedenti, tessuto lacerato da divisioni, relazioni strappate. L’Europa è fragile e sfidata e noi dobbiamo rigenerarla con l’amore, vivendo le opere di misericordia e vivendo la nostra fede.

Sono seguite le testimonianze di Luca Maria Negro, Pastore delle Chiese Evangeliche Battiste di Albano Laziale e di Grosseto, Presidente della FCEI (Federazione delle Chiese evangeliche in Italia) ha testimoniato sull’impegno di alcune comunità nell’assistere alcune persone attraverso i corridoi umanitari, esperienze molto positive di integrazione di queste persone che adesso studiano e lavorano in Italia. Il progetto, sostenuto dalla Tavola Valdese, è stato avviato dalle Chiese evangeliche, Sant’Egidio, la Cei e la Comunità Papa Giovanni XXIII.

Catalina Hinojosa, dell’Ecuador, ha partecipato all’esperienza di Economy of Francesco. Il suo percorso di vita ha visto una forte esperienza con alcune comunità indigene, afroamericane e contadine, a Salinas de Guaranda, che vivono a 3550 m.s.l.m. dove il lavoro è basato sul cooperativismo e l’associazionismo. Da questa esperienza la scelta di specializzarsi, fuori dall’Ecuador, in Cooperazione Internazionale sui Diritti Umani; questo le ha aperto il cuore e la mente alle culture e alla diversità e spinta ad impegnarsi  per una maggiore giustizia sociale.

Maria Sole Moca racconta di varie iniziative a favore dei profughi sulla Rotta Balcanica. Ad es. a Trieste alcune persone del Movimento dei Focolari, in collaborazione con la Caritas,sono riuscite a trovare ospitalità a singoli e famiglie e, offrendo corsi di italiano, giochi e attività varie per i più piccoli; e in Piemonte in collegamento con la Fondazione Mamre della Croce Rossa e di alcune ONG, hanno attivato numerose operazioni per far arrivare nei campi profughi della Croazia e della Bosnia coperte, vestiti, medicine, cibo attraverso la Caritas Internazionale. Non accontentandosi di questo, i Ragazzi per l’unità hanno scritto alla Presidente della Commissione Europea, Ursula Von der Leyen, chiedendo che le Istituzioni intervengano per risolvere i gravi problemi di quei profughi.

Matteo Santini, della Comunità Papa Giovanni XXIII, Coordinatore del progetto “The green diary”, racconta come fin dalla sua nascita la Comunità fondata da don Oreste Benzi cerca di stare vicino ai poveri, agli “ultimi” della storia, per rimuovere le cause che generano ingiustizia, suggerendo la condivisione diretta della propria vita come stile del cammino. Oggi questa specifica vocazione si sta agganciando alle nuove sfide globali relative all’ecologia cercando di “ascoltare tanto il grido della terra quanto il grido dei poveri”.

Alessandra e Mirko Buldrini della Comunità Nuovi Orizzonti hanno testimoniato sul prendersi cura dei tossicodipendenti nella città di Trento e Irene Loffredo del Movimento dei Focolari sull’esperienza di attivazione di volontariato, da parte di varie realtà associative di Chiese diverse, nell’Istituto penitenziario di Pozzuoli (Na).

Il convegno 

Patrizia Mazzola

Scarica il Comunicato Stampa




Settimana Mondo Unito 2021

PROGETTO MONDO UNITO – SENTIERI DI AZIONE PER UN MONDO UNITO

#DARETOCARE, osare prendersi cura

TUTTI I VIDEO

Il vaccino anti Covid come bene comune universale, l’adesione al trattato ONU per la proibizione delle armi nucleari, la messa in atto di strategie globali per l’accoglienza dei migranti. Poi legalità, economia civile ed ecologia integrale saranno al centro della 25ma edizione della Settimana Mondo unito (1-9 maggio 2021), evento internazionale promosso dai giovani dei Focolari e trasmesso in streaming dalla piattaforma multilingua www.unitedworldproject.org.
L’evento centrale internazionale si svolgerà a Bruxelles (Belgio), dal 7 al 9 maggio, con una Convention internazionale in cui interverrà David Sassoli, Presidente del Parlamento Europeo.
La cura come azione politica e risposta alle sfide ecologiche
Al cuore di questa edizione c’è la “cultura della cura”, espressa dallo slogan #DARETOCARE, (osare prendersi cura). Si tratta di una campagna di sensibilizzazione e azione in cui i giovani hanno individuato nella capacità e nel coraggio di adottare la cura anche come paradigma politico, inteso come servizio ad ogni persona e ambito sociale, la strada da percorrere per costruire un futuro migliore.
La prima fase della campagna ha avuto l’obiettivo di orientare alla “cura” il nostro agire di cittadini e l’azione politica; la seconda, che partirà proprio con la Settimana Mondo Unito 2021, si concentrerà sulla “cura” del pianeta e sulle sfide dell’ecologia integrale.
Tra gli eventi di quest’anno:
Il 2 maggio il Movimento Politico per l’Unità, in occasione del 25° anniversario della sua nascita, propone un evento on-line con il lancio di un “Appello per una nuova qualità della politica”.
Dal 7 al 9 maggio una Convention internazionale in streaming da Bruxelles (Belgio), dove cittadini e politici, come in un’agorà on-line, potranno pensare, confrontarsi e lavorare insieme.
Interverrà David Sassoli, Presidente del Parlamento Europeo, protagonista il 7 maggio di un faccia a faccia con alcuni giovani sui temi della pace, della politica, dell’accoglienza dei migranti e dell’ecologia.
Prenderanno parte agli eventi della Settimana Mondo Unito: gli economisti Jeffrey Sachs, Sir Partha Dasgupta e Luigino Bruni; Simone Borg, docente di diritto ambientale e delle risorse presso l’Università di Malta; Lorna Gold, docente di Ambiente, sostenibilità e giustizia sociale, presso la National University of Ireland Maynooth (Irlanda); Catherine Belzung, docente di neuroscienze presso l’università di Tour (Francia); Pasquale Ferrara, ambasciatore e diplomatico; Giuseppe Gatti magistrato della Direzione Nazionale Antimafia e Antiterrorismo; Margaret Karram e Jesús Morán, Presidente e Copresidente del Movimento dei Focolari; don Luigi Ciotti, fondatore di Libera.
La Settimana Mondo Unito è un evento internazionale promosso dai giovani dei Focolari che dal 1996 coinvolge giovani e adulti, Istituzioni e associazioni per sensibilizzare l’opinione pubblica mondiale sui temi della pace, della fratellanza e promuovere azioni ed impegni concreti.

Info e contatti: Tamara Pastorelli – (+39)  347 0064403
Ufficio Comunicazioni Focolari – Stefania Tanesini – (+39) 338 5658244

PROGRAMMA

1 maggio
Ore 15.00: spettacolo “Primo Maggio di Loppiano”, in diretta dalla cittadella dei Focolari, un appuntamento fisso per migliaia di giovani provenienti da ogni regione italiana, ma anche del mondo.

Ore 21.00: il concerto della band internazionale Gen Verde.

2 maggio
Dalle ore 11.00 alle ore 12.00 di ogni fuso orario si correrà virtualmente “Run4unity”, una staffetta sportiva non stop con giochi, sfide, testimonianze e impegni, per simbolicamente sulla terra un arcobaleno di unità e di pace.
Ore 14.00: il Movimento Politico per l’Unità, in occasione del 25° anniversario della sua nascita, propone un evento on-line con il lancio di un “Appello per una nuova qualità della politica”.

4 maggio
Ore 17.00: “Storie di sport al femminile”, con Lucia Castelli, Maddalena Musumeci, Dona Neide, Patricia Furtado, organizzato dall’associazione Sportmeet;
5 maggio
Ore 16.00: “The Economy of Francesco”, giovani in dialogo con l’economista indiano Sir Partha Sarathi Dasgupta;

6 maggio
Ore 19.00: Città Nuova presenta “La legalità del Noi al tempo del COVID 19”, con Giuseppe Gatti, magistrato della Direzione Nazionale Antimafia e Antiterrorismo, l’economista Luigino Bruni, il giornalista Gianni Bianco e Don Luigi Ciotti, fondatore dell’associazione Libera.

7 maggio
Ore 13.00: giovani in dialogo con David Sassoli, Presidente del Parlamento Europeo;

7-9 maggio da Bruxelles (Belgio) – Forum mondiale #daretocare

7 maggio
Ore 12.00 (UTC+1): da Bruxelles, “Dare To Care International Convention, Opening show. In collaborazione con la casa di produzione televisiva Sylvester Productions, con storie, buone pratiche, idee, ispirazioni per “osare prendersi cura” da tutto il mondo.
Ore 13.00: Giovani in dialogo con David Sassoli, Presidente del Parlamento Europeo;
Ore 14.00: The Economy of Francesco, Policies & Happiness and Care’s proposals

8 maggio
Ore 14.00: “A vaccine for all, a Common Good the whole world needs”, con Jeffrey Sachs, economista e saggista (USA), e Catherine Belzung, psicologa e professore in neuroscienze all’università di Tours (Francia).
Ore 21.00: il concerto della band internazionale Gen Rosso.
9 maggio
Ore 12.00 (UTC+1): da Bruxelles, lo show “#daretocare for People and the Planet”, in collaborazione con la casa di produzione televisiva Sylvester Productions, per lanciare la seconda fase della campagna #daretocare, che si concentrerà sulle sfide dell’ecologia integrale, con esperienze e azioni d’ispirazione da tutto il mondo.
Ore 15.00: “Care and COP26” con Simone Borg, docente di diritto ambientale e delle risorse presso l’Università di Malta; Lorna Gold, docente di Ambiente, sostenibilità e giustizia sociale, presso la National University of Ireland Maynooth (Irlanda); Pasquale Ferrara, diplomatico e ambasciatore.

COMUNICATO STAMPA_SettimanaMondoUnito

APPUNTAMENTI DELLA SETTIMANA PER UN MONDO UNITO




9 maggio 2021: Iniziativa in Italia di Insieme per l’Europa

“La solidarietà – che significa ‘tutti assieme’ – sarà il cemento che lega popoli e Stati” (Robert Schuman)

Festa dell’Europa: iniziativa in Italia di Insieme per l’Europa 

DIRETTA YOUTUBE DALLE ORE 18.00 ALLE 19.20

Domenica 9 maggio 2021 si celebra la Festa dell’Europa, appuntamento che vuole mettere in risalto come la pace e l’unità siano dei valori irrinunciabili del continente europeo. La data è quella dell’anniversario della storica dichiarazione di Schuman resa pubblica nel 1950 in occasione del discorso del parlamentare francese, uno dei padri costituenti dell’Unione Europea.

In questo contesto si inserisce l’iniziativa di Insieme per l’Europa, Together For Europe–  una realtà che da ventidue anni mette insieme Comunità e Movimenti cristiani – attualmente oltre 300 diffusi in tutto il Continente – di diverse Chiese. Mantenendo la propria autonomia, essi agiscono in rete per scopi condivisi, portando il contributo del proprio carisma.

Convegno dal titolo “Per la Terra e per l’Uomo”

➢ Relazione del Prof. Luigino Bruni, Ordinario di Economia politica alla LUMSA di Roma: “Da un’Ecologia integrale ad una Economia solidale”

➢ Interventi: P. Jonut Radu (romeno ortodosso), Mons. Marco Gnavi, Pastore Luca Maria Negro

➢ Esperienze ‘Per la Terra e per l’Uomo’

Leggi il Comunicato Stampa

Insieme per l’Europa – Italia www.together4europe.orgadmin@together4europe.org




FROM NOW ON – video degli appuntamenti precedenti

Esperienze e condivisioni per le sfide che noi giovani siamo chiamati ad affrontare nel mondo civile e professionale. Come trovare il senso nel proprio studio e nel proprio lavoro? Possiamo sentirci realizzati in ciò che facciamo quotidianamente? E se scoprissimo di poter mettere le mani in pasta andando oltre il nostro ambito di interesse?

“From now on” è un percorso pensato dai giovani e per i giovani e che unisce generazioni diverse per capire insieme come affrontare le sfide quotidiane. Il percorso sarà in quattro tappe, di cui la prima è stata il 12 dicembre 2020, con un confronto iniziale su come vivere il valore della relazione nel mondo del lavoro o nelle nostre passioni, a cui seguirà un momento di dialogo tra discipline diverse, sui loro punti di incontro e sulle sfumature che riescono a dare a vari argomenti.

Nel secondo appuntamento del 13 febbraio si è parlato di Diritto, Sport e Sociologia.

Il 10 Aprile si è parlato di Educazione, Architettura, Economia.

In quello del 6 maggio sarà la volta dell’Ecologia, Medicina e Psicologia.

Il Team di FROM NOW ON PER INFO

fromnowongiovani@gmail.com

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Breve video sulle inondazioni

Le “inondazioni” del Movimento dei focolari

Le “inondazioni” sono il dialogo con la cultura contemporanea; dove cultura ha il significato ampio di tutto quanto è riflessione sul fare e sul pensare umano, sulla sua storia e sulle prospettive del suo futuro. Un dialogo non fine a se stesso, ma che vuole condividere con uomini e istituzioni del nostro tempo i valori in cui crediamo e che viviamo. Perché ciò sia possibile, bisogna riuscire a cogliere e interpretare le attese e le sfide della società di oggi. Fin dagli inizi della sua esperienza, Chiara intuì che il carisma ricevuto era una risposta anche per questo periodo storico: nella sua universalità e profezia, avrebbe potuto influenzare e risanare le varie realtà umane, compresa la cultura nelle sue diverse espressioni e discipline. Il primo passo è accendere una possibilità di dialogo con tutti: con chi crede come noi o diversamente da noi; e anche con chi dice di non credere, ma vive e lavora per valori che sono comunque codici di riferimento per gli uomini d’oggi. Il 7 maggio 1998 è considerata la data di nascita ufficiale di questa realtà, perché in quel giorno, Chiara, durante un viaggio in Argentina e Brasile, scrisse come Presidente una lettera all’intero Movimento sparso nel mondo. In essa specificava che le due realtà sociali nate fino ad allora, l’Economia di Comunione (1991) e il Movimento Politico dell’Unità (1996) erano azioni sociali e politiche, dalle quali stava nascendo una cultura nuova, capace (una volta formulata e consolidata) di mettersi in dialogo con la società contemporanea, e alle quali sarebbero seguite altre spontanee aggregazioni, fiorenti dai vari mondi professionali. Quella profezia si realizzò in breve. Nel 1999 nacque l’inondazione dell’Arte, nel 2000 quella della Comunicazione, e poi via di seguito quella della Psicologia, della Pedagogia, della Sociologia, della Medicina, del Diritto, dell’Ecologia, dell’Architettura e quella dello Sport… Consigliamo di consultare i loro siti internet che trovate sito internazionale dei Focolari https://www.focolare.org/vivi-per-unita/ 




Educare alla cittadinanza globale: l’apprendimento servizio solidale

AMU ONLUS, in partenariato con CLAYSS, Centro Latino-Americano per l’Apprendimento Servizio, in collaborazione con RpU, Associazione Movimento Ragazzi per l’Unità, sta preparando la II edizione del corso internazionale “Educare alla Cittadinanza Globale: l’Apprendimento Servizio Solidale”.

Come si struttura il corso

Il corso si svolgerà interamente in modalità e-learning su piattaforma dedicata. La formazione avrà inizio l’8 settembre e si concluderà a gennaio, verranno certificate 80 ore complessive (60 di lavoro individuale, attività e zoom + 20 di lavoro finale). Durante la formazione, ogni partecipante sarà seguito passo dopo passo da un tutor specializzato che sarà a completa disposizione anche tramite colloqui individuali e zoom periodici.

Ogni modulo sarà caratterizzato da video tematici, contenuti testuali e approfondimenti relativi alla tematica trattata. La piattaforma prevede uno studio individuale e non lezioni in streaming.

Inoltre, per ogni sessione modulare, sono previste delle proposte di attività che permetteranno di applicare i contenuti acquisiti nei propri contesti educativi. La formazione prevede anche dei momenti di scambio e condivisione tra i partecipanti tramite attività e incontri zoom periodici, preziosi specialmente grazie all’internazionalità del corso.

L’AMU è ente accreditato MIUR (DM 170/2016) per la formazione del personale scolastico, pertanto si potrà usufruire della “Carta del docente”.

Il corso è già sulla piattaforma SOFIA con il codice identificativo n. 55400 per chi volesse iscriversi anche nella piattaforma, ma vi ricordiamo necessario provvedere anche all’iscrizione tramite il seguente link:

https://forms.gle/s51HoqSmiZ9UxAxs7

Sono previsti sconti per chi si iscrive a breve, per gruppi, studenti universitari e borse di studio per cittadini di paesi terzi.

Per saperne di più, visitate il nostro sito web al seguente link:

https://www.amu-it.eu/settembre-2021-gennaio-2022-ii-edizione-corso-educare-alla-cittadinanza-globale-lapprendimento-servizio-solidale/

Di seguito, volgiamo riportare alcune riflessioni dei 91 docenti ed educatori che hanno partecipato alla I edizione:

  • Alla fine di questo bellissimo corso sulla Cittadinanza Globale – Apprendimento Servizio Solidale, direi che dall’incredibile ricchezza dei materiali e la grande dedizione dei professori con tanta fantasia, questo corso ha risposto pienamente alle mie aspirazioni. Tutto perfettamente concluso con questo lavoro del progetto, nonostante la grande fatica e la pandemia del covid-19. Potrei riassumere tutto in 3 grandi parole: FATICA, SORPRESE e LUCE.
  • Penso che è uno stile pedagogico da promuovere e diffondere, perché aiuta i docenti e i giovani ad essere cittadini attivi, e il servizio solidale gli aiuta a trasmetterlo e dimostrarlo alla comunità in cui vivono. 
  • Ho molto apprezzato la cura della piattaforma, il sostegno e la disponibilità della tutor, gli scambi nei forum, la ricchezza e la varietà dei contenuti, non ultimo l’internazionalità e quindi la varietà di approcci e di contesti. 
  • Grazie a tutti i tutor per la professionalità, la competenza, la sensibilità e gentilezza dimostrate. Mi sono sentita seguita, supportata e promossa, ciò non è mai accaduto nelle altre esperienze di corsi online. Un Super Grazie a tutti!

Per info e chiarimenti:

educazione@amu-it.eu

ARTICOLO SU FOCOLARE.ORG




Per l’anniversario de: La carta degli impegni”- 11 aprile

Su YouTube: https://youtu.be/ZwKZzOYtBPE




#DareToCare-Vaccino: accesso globale alla fratellanza

 

In questo momento storico eccezionale in cui viviamo una inimmaginata crisi pandemica che minaccia la vita delle persone e la tenuta sociale delle comunità e Paesi, si rende necessaria una strategia lungimirante ed ugualmente eccezionale, che consideri la comunità mondiale come un’unica realtà.

La vita umana è il bene primario da cui derivano gli altri beni, profitto compreso, ed è per questo che il vaccino (ed ogni altro presidio sanitario) che rappresenta una soluzione efficace a questa pandemia diviene un bene comune globale.

Ed ora che il vaccino per sconfiggere la SARS-CoV-2 è realtà, frutto di una collaborazione e cooperazione tra pubblico e privato, non possiamo attuare strategie miopi, nazionaliste ed in particolare dirette alla principale salvaguardia di diritti di natura privatistica. Le conseguenze su scala mondiale sono evidenti ed evitabili:

  • anche un solo Paese non immunizzato può determinare il blocco mondiale dei traffici, dei commerci, dello spostamento delle persone (ne abbiamo avuto un esempio con la Cina all’inizio della pandemia) con danni ingenti in tutti i settori.
  • Il ritardo nell’immunizzazione globale di popolazione permetterà lo sviluppo di varianti del virus non trattabili con le attuali cure, cioè il vaccino, perché il virus continuerà a circolare e mutare e che incideranno anche sulla salute dei cittadini dei Paesi già “vaccinati” e sulla tanto amata sicurezza nazionale.

Serve pertanto e con urgenza una produzione del vaccino adeguata e sostenibile in tutto il mondo, un prezzo equo e accessibile a tutti i Paesi, compresi quelli a minor reddito, una distribuzione simultanea e coordinata per ridurre nel più breve tempo possibile la circolazione del virus, evitando sacche di resistenza e varianti del virus più mortali e resistenti alle cure.

Siamo tutti sulla stessa barca e nessuno si salva da solo! Solo insieme ce la possiamo fare guardando agli avvenimenti e alle soluzioni dalla prospettiva della Fraternità.

Gli strumenti esistono sono già attuabili e sono già stati sperimentati:

  • Non dimentichiamo che il primo a farlo è stato il dott.Sabin che del suo vaccino contro la polio non ne ha fatto un business, ma un bene comune, rinunciando al brevetto e rendendolo disponibile a tutti, a prezzi accessibili, e a diffusione mondiale.
  • Gli stessi accordi TRIPS (accordi di gestione e protezione dei diritti di proprietà intellettuale) dell’Organizzazione Mondiale del Commercio permettono in periodo di eccezionalità e quindi di pandemia la sospensione del brevetto, con possibilità degli Stati di produrre direttamente i farmaci salva vita, oltre all’accesso alle tecnologie complesse, coperte anch’esse da brevetto, che sono di supporto  ed indispensabili alla produzione del vaccino (mRna e capsula lipidica). Non si tratta di disconoscere le garanzie della proprietà intellettuale, ma di riconoscere che la logica del profitto deve cedere il passo alla tutela del bene pubblico globale.
  • La realizzazione del progetto Covax, il fondo che dovrebbe prevedere 2 miliardi di dosi di vaccino per 92 Paesi a medio e basso Reddito, garantendo più equità nella distribuzione e approvvigionamento del vaccino.

Chiediamo a Lei Presidente Draghi di agire non solo in rappresentanza ed interesse dell’Italia, ma con lo sguardo e la consapevolezza che la nostra azione può realizzare un bene maggiore all’interno dei nostri confini ed anche oltre gli stessi.

Pertanto chiediamo:

  • all’Organizzazione mondiale del Commercio la sospensione del brevetto, del diritto di proprietà intellettuale come previsto dalla normativa interna e come già richiesto da altri Paesi come India e Sudafrica. E rilanciamo questa richiesta dopo la recentissima bocciatura di qualche giorno fa del WTO, purtroppo grazie al parere sfavorevole dei Paesi Europei e dell’Italia. Chiediamo che venga in qualche modo riproposta.
  • alle Istituzioni dell’Unione Europea la modifica della legislazione europea affinché vengano garantiti trasparenza in tema di finanziamenti pubblici alla ricerca  (che sono stati cospicui alle aziende farmaceutiche nel 2020 ed essenziali per la produzione in tempi davvero brevi del vaccino ma nessuno ne conosce l’ammontare), costi reali ed efficacia (tossicità) dei vaccini, nonché la possibilità della concessione di licenze obbligatorie in casi eccezionali come la pandemia definendo chiaramente in via normativa gli standard di qualità adeguati della produzione conseguente.
  • all’Organizzazione Mondiale della sanitàl’implementazione di COVAX, fondo attualmente non sufficiente a coprire il fabbisogno di gran parte dei Paesi a medio e basso reddito.

Egregio Presidente,

Coltiviamo un sogno, che non è utopia né fantasia, ma poggia su una ragionevolezza adeguata alla condizione umana di questo tempo e che possiamo realizzare insieme a tanta parte della società civile della cittadinanza nazionale, europea e mondiale; questa pandemia può diventare un’opportunità nella consapevolezza che nessuno può affrontare la vita in modo isolato (e si legga in questo ogni aspetto – economia, cultura, formazione, innovazione, salute, felicità, benessere) ed è importante sognare insieme.

Movimento dei Focolari Italia

FIRMA LA PETIZIONE: http://bit.ly/PETVACC

GUARDA IL VIDEO DI PRESENTAZIONE SU YOUTUBE




Vaccini: accesso globale alla fraternità. Diretta del 16 marzo

VACCINI: ACCESSO GLOBALE ALLA FRATERNITÀ

– MARIA BERNADETTA ALOI – medico oncologo Cagliari

PRESENTAZIONE DELLA MOZIONE AL G20
PROMOSSA DAL MOVIMENTO DEI FOCOLARI

– NICOLETTA DENTICO – Coordinatrice di Healt innovation e Global Healt
– DAVIDE BILARDI – Ricercatore a Oxford in Global Healt
– ON. ELISABETTA GUALMINI – Europarlamentare PD
– ON. TULLIO PATASSINI – Deputato Lega

– SILVIO MINNETTI E MARIO BRUNO Mppu Italia e Internazionale

Coordina CARLO CEFALONI  Città Nuova