Settimana Mondo Unito 2020 – Rivedi le dirette streaming

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 www.unitedworldproject.org

La Settimana Mondo Unito dei giovani dei Focolari, quest’anno si è svolta online
e all’insegna della pace. Lotta al disarmo, azioni di pace in Medio Oriente,
una petizione contro l’embargo alla Siria, solidarietà planetaria ai tempi del Covid, storie di legalità e giustizia dall’Asia all’Africa.

1 – 7 maggio 2020 in oltre 100 Paesi

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Torna, in versione online la “Settimana Mondo Unito”, laboratorio ed expo globale promossa dai giovani dei Focolari per mostrare storie, azioni, iniziative che, in ogni parte del mondo, contribuiscono a realizzare, tra le persone e i popoli, la fraternità, l’unità e la pace, anche ai tempi del Covid-19.

Il tema centrale è “In Time for peace”, ovvero “in tempo per la pace”, con due eventi centrali a livello mondiale, e tanti altri locali: una vera e propria maratona con approfondimenti e testimonianze da una parte del globo all’altra, per raccontare il cammino dell’umanità verso la fraternità universale, anche ai tempi del Covid-19.

Il messaggio della Settimana Mondo Unito vuole così unirsi simbolicamente ai tanti richiami alla pace e all’attenzione verso i più vulnerabili, che Papa Francesco rivolge all’umanità, anche in questo tempo di pandemia, e all’appello per il cessate il fuoco globale lanciato dal Segretario Generale delle Nazioni Unite Antònio Guterres: «È ora di fermare i conflitti armati e concentrarsi, tutti, sulla vera battaglia per le nostre vite. […] Dobbiamo fermare la piaga della guerra che sconvolge il nostro mondo. E tutto ciò comincia con il mettere fine ai conflitti ovunque. Adesso. È ciò di cui la nostra famiglia umana ha bisogno, ora più che mai».

La maratona multimediale “In Time For Peace” sarà trasmessa dal sito web www.unitedworldproject.org che promuove la Settimana Mondo Unito. Sempre sul sito United World Project sarà possibile consultare il calendario degli eventi locali, con i link per collegarsi durante l’intera settimana, e seguire ciò che sta avvenendo ora in Italia, ora negli Usa, in Australia o nella Repubblica Democratica del Congo, solo per citare alcuni Paesi. Anche i canali social diUnited World Project permetteranno di seguire gli eventi della Settimana Mondo Unito.

Gli eventi centrali

Sabato 2 Maggio, alle ore 12.00 (UTC +2), la diretta streaming “#InTimeForPeace Web Eventcollegherà diverse città del pianeta, raccontando storie e azioni, ospitando dibattiti e performance artistiche.

Domenica 3 Maggio, dalle 11:00 alle 12:00 di ogni fuso orario, si correrà virtualmente la Run4unity, un evento sportivo, una staffetta non stop che abbraccerà il globo, con giochi, sfide, testimonianze e impegni per stendere simbolicamente sulla Terra un arcobaleno di pace.

La Settimana Mondo Unito, lanciata dai giovani dei Focolari nel maggio del 1995, vuole essere una sorta di osservatorio mondiale sulla fraternità promosso dal Movimento dei Focolari in collaborazione con movimenti, associazioni, comunità che, nei cinque Continenti, operano per la pace e la fraternità fra i popoli.
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Info e contatti:

Ufficio Comunicazione Focolari: ufficio.comunicazione@focolare.org
Stefania Tanesini – +39 338 565 8244
Anna Lisa Innocenti – +39 338 394 4209

COMUNICATO STAMPA – PDF
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Settimana Mondo Unito 2020: “Siamo in tempo per la pace”

Settimana Mondo Unito 2020
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Il titolo di quest’anno: “In Time for peace”, In tempo per la pace. Gabriele Trama, tra i giovani del Movimento dei Focolari coinvolto nell’organizzazione, collaboratore dell’Istituto di Ricerche Internazionali Archivio Disarmo, dice ai nostri microfoni: “Viviamo un momento difficile, noi, però, non vogliamo fermarci” e, citando il messaggio che la presidente dei Focolari, Maria Voce, ha indirizzato a tutti i partecipanti alla maratona multimediale, spiega che malgrado tutto “oggi siamo ancora in tempo per costruire la pace e la fraternità. Questo è il tempo, non possiamo più aspettare”. “Dobbiamo mettercela tutta – era stato l’invito di Maria Voce – perché questo tema diventi una realtà.”  “Che dappertutto – sollecitava –  ci sia un pullulare di iniziative che testimoniano al mondo che l’amore è sempre possibile, che l’amore niente lo può bloccare, nessuna pandemia, nessuna avversità, che l’amore vince sempre e comunque”.

Dobbiamo agire oggi per costruire la pace

Gabriele parla di urgenza dell’agire per la pace: “Sì, non possiamo aspettare perché nonostante viviamo questo momento molto difficile, anzi proprio perché viviamo questo momento difficile in cui ci sono tanti sentimenti che possono essere quelli di angoscia, di paura, dobbiamo essere i primi a testimoniare con la nostra vita che l’amore è possibile”. Proprio spinti dall’emergenza sanitaria è emerso con più chiarezza che l’umanità è tutta collegata e nessuno può salvarsi da solo. “Tutti i giorni – costata Gabriele – a livello politico, a livello sociale ed economico si parla di muri, di barriere e di differenze ma questa pandemia ci ha fatto capire che l’umanità è una e che non esistono barriere o muri che possano alla fine impedire di colpire il lato più fragile dell’uomo, la sua salute e la sua vita.”

Fermare tutti i conflitti

Il messaggio della Settimana Mondo Unito si unisce simbolicamente ai tanti richiami alla pace e all’attenzione verso i più vulnerabili, che Papa Francesco ha rivolto all’umanità, anche in questo tempo di pandemia, e all’appello per il cessate il fuoco globale lanciato dal Segretario Generale delle Nazioni Unite Antònio Guterres: “È ora di fermare i conflitti armati e concentrarsi, tutti, sulla vera battaglia per le nostre vite. […] Dobbiamo fermare la piaga della guerra che sconvolge il nostro mondo”.

La raccolta firme per lo stop dell’embargo in Siria

L’evento è stato anche occasione per rilanciare la Campagna raccolta firme partita ad aprile per chiedere lo stop all’embargo che colpisce ancora oggi la Siria. Gabriele spiega perchè è importante aderire: “Come tutti sappiamo in Siria da 10 anni ormai c’è una guerra che non ha fine, che ha provocato delle conseguenze disastrose, in modo particolare c’è questo embargo imposto dagli altri Paesi che era stato pensato per non far circolare armi. Ma adesso questo embargo impedisce l’arrivo nel Paese di medicinali e materiale di prima necessità per contrastare questa pandemia di tipo sanitario, e colpisce quella popolazione, dopo i disastri di questa guerra”.

Il messaggio del Consiglio Ecumenico delle Chiese

Sostegno e incoraggiamento per questa edizione della Settimana Mondo Unito è arrivato anche dal rev. Ioan Sauca, segretario generale del Consiglio Ecumenico delle Chiese (WCC) che in un messaggio ha spronato tutti i partecipanti “ad essere sempre costruttori e promotori di unità nel contesto quotidiano e per il mondo!”. “La comunione mondiale delle Chiese – scrive – è solidale con voi, e noi preghiamo per la guarigione e il risanamento dell’umanità e di tutto il creato di Dio, soprattutto in questo tempo di incertezza e di paura ( … ). Siete un dono per le nostre comunità. La vostra passione e il vostro desiderio di cambiare il mondo ispirano e motivano tutti noi che ci confrontiamo con la realtà di oggi”. Il rev. Ioan Sauca ricorda infine che quando Gesù prega ” perché tutti siano una sola cosa”, “la visione di Gesù non si limita alla nostra famiglia cristiana, ma include tutta l’umanità e quanto Dio ha creato”.

La Settimana, un punto di partenza

La Settimana Mondo Unito è ormai in dirittura di arrivo. La giornato di oggi prevede alle 18 un dialogo via streeaming su Covid-10 e i diritti umani e alle 19.30 la Maratona #OnepeopleOneplanet, una staffetta di voci e di cuori #intimeforpeace, organizzata con Earth Day Italia. Quale la parola conclusiva? “La Settimana si conclude – afferma ancora Gabriele Trama – e il nostro messaggio finale è l’impegno comune per la pace che comincia da qui. Questo è veramente il punto di partenza perché noi crediamo che sia possibile il mondo unito, noi crediamo che sia possibile essere in tempo per la pace e personalmente e concretamente vogliamo dimostrarlo. Anche se, in alcuni casi, non possiamo ancora muoverci dalle nostre case”.

Fonte Vaticannews  

Leggi ed ascolta l’intervista completa

RIVEDI SETTIMANA MONDO UNITO 2020

 




Per un Patto educativo globale: diretta streaming da Castel Gandolfo

Sabato 22 febbraio dalle 15 alle 16,30 da Castel Gandolfo sarà trasmesso in diretta streaming un incontro con giovani, esperti e addetti ai lavori per approfondire il tema del patto educativo in attesa dell’evento del 14 maggio in Vaticano promosso dal papa. Un appuntamento organizzato nell’ambito dell’incontro annuale del Gruppo editoriale Città Nuova.

Il focus consentirà di approfondire l’importanza dell’educazione reciproca e del dialogo tra generazioni, al fine di «promuovere insieme e attivare, attraverso un comune patto educativo, quelle dinamiche che danno un senso alla storia e la trasformano in modo positivo», come indicato dal papa. Per diventare, ciascuno, protagonista consapevole di questa alleanza, «facendosi carico di un impegno personale e comunitario, e coltivare insieme il sogno di un umanesimo solidale».

L’articolo proviene da Città Nuova




TIME to DARE – La piattaforma E-GIVE

Tutto nasce dall’invito di Mons. Giovanni D’Alise rivolto ai giovani nell’ottobre scorso: impegnarsi affinché i sogni si trasformino in opere; essere cristiani che si “sporcano” le mani. C’è chi, allora, propone di fare qualcosa di concreto: realizzare una piattaforma digitale della solidarietà che non sia social bensì sociale, che metta al centro le persone e la loro dignità, che sappia soddisfare i desideri e i bisogni di chi è in difficoltà, mettendoli in rete con chi invece sceglie di donare qualcosa di per sé superfluo.

Caserta. Belvedere di San Leucio: team di coordinamento

La Fondazione Mario Diana, la Diocesi di Caserta e la Caritas hanno così voluto dare vita a un ambizioso quanto mai interessante progetto che prende il nome di Time to Dare, progetto che ha saputo riunire tante realtà diverse sul territorio le quali, ognuna con le proprie specificità, hanno voluto contribuire alla riuscita del doppio appuntamento che si è concretizzato in un Hackathon digitale, il 17 e 18 gennaio ospitato nella sede di 012Factory, e un Forum di discussione, svoltosi il pomeriggio del 22 gennaio presso il meraviglioso complesso Monumentale del Belvedere di San Leucio, a Caserta.

Una data, questa del 22 gennaio, non scelta a caso. I promotori infatti hanno voluto che la giornata clou dell’evento ricadesse proprio nel giorno del Centenario della nascita di Chiara Lubich, la fondatrice del Movimento dei Focolari, colei che ha fatto nascere l’economia di comunione e promosso, per prima, la cultura del «dare».

Caserta. Belvedere di San Leucio: tavolo relatori

La realizzazione dell’evento è stato possibile anche grazie al contributo della BCC Terra di Lavoro, che ha sposato in pieno il valore sociale dell’iniziativa.Un doppio appuntamento che ha avuto l’obiettivo di realizzare un prototipo di piattaforma digitale che, strutturata sul modello dei tradizionali e-commerce, consenta nel principio della gratuità di donare beni materiali e non solo.

“Dare” è, infatti, una delle parole chiave di questo progetto e così, la piattaforma web che è stata immaginata durante l’hackathon si chiamerà E-GIVE, acronimo inglese che sta per economia del dare. Il titolo TIME to DARE – dall’inglese tradotto “è tempo di osare”, ma in italiano può essere letto anche come “è tempo di dare” o “da dare” – ha pertanto un molteplice valore semantico per un progetto fatto di condivisione, solidarietà e tecnologia.

L’hackathon si è concretizzato in una maratona informatica di 24 ore che ha visto la partecipazione di sette team composti da developers, programmatori, grafici, studenti in scienze sociali ed economiche. Il loro compito è stato quello di presentare una proposta di piattaforma che avesse, oltre all’aspetto meramente tecnico, una sostenibilità sociale e ambientale che, potesse valorizzare il concetto del dono, promuovendo l’economia cir- colare, in modo da permettere di recuperare e dare nuova vita a beni ancora utili e favorire la riduzione della quantità di rifiuti destinati allo smaltimento.

Team Givekit

A vincere, seppur di pochissimo rispetto alle altre proposte, è stata quella del gruppo GiveKit, che ha saputo convincere la giuria attraverso una proposta molta articolata e il racconto di una storia che nasce da un antico detto popolare: “Fa ‘o bbene e scuordate”.

Il gruppo ha avuto così l’opportunità di presentare il proprio lavoro al Forum svoltosi, come detto, presso le sale del Belvedere di San Leucio, messe a disposizione dal Comune di Caserta, ente patrocinante dell’evento, con la partecipazione di oltre cento persone che hanno avuto modo di confrontarsi su economia sociale, condivisione, dono e solidarietà; un vero e proprio laboratorio di idee, esperienze, pensieri, proposte e domande rivolto a tutti gli operatori sociali che si occupano di povertà e a coloro che amano i valori della pace, della fraternità universale, della solidarietà, della sostenibilità ambientale, prevalentemente giovani che credono in una cultura economica improntata alla comunione, alla gratuità e alla reciprocità.

La particolarità e il punto di forza del Forum è stata sicuramente la massiccia presenza di giovani e soprattutto la composizione del team di coordinamento dell’evento costituito da giovanissimi, ragazzi e ragazze provenienti oltre che da Caserta anche da Roma, Napoli e Padova. Negli ultimi due mesi si sono riuniti per organizzare in ogni dettaglio la tre giorni casertana. I giovani delle organizzazioni partner del progetto come Movimento dei Focolari, Azione Cattolica, AGESCI, Rete Salesiana, Centro Sociale ex Canapificio e progetto Policoro Caserta, hanno messo in campo la loro creatività e hanno dato vita a un pomeriggio molto intenso.

Al tavolo dei relatori spiccava la presenza di cinque giovani – maggioranza donne – tutti studenti: una psicologa, un’educatrice sociale, uno sviluppatore informatico, un ingegnere aerospaziale, una prossima laureata in giurisprudenza. Sono stati loro a moderare sapientemente non solo la plenaria ma anche i due laboratori chiamati creattivi nei quali si chiedeva di portare proposte concrete per migliorare e dare uno slancio alla piattaforma E-GIVE. Ad accompagnare in questo percorso i partecipanti al Forum è stata Alessandra Smerilli, professoressa di economia politica alla Pontificia Facoltà di Scienze dell’Educazione Auxilium di Roma, ente universitario tra i principali partner di Time to Dare.

Una presenza importante quella di Suor Alessandra, che ha saputo offrire spunti
di riflessione interessanti al dibattito, sottolineando la forza del pensiero dei giovani, così come ha fatto anche Papa Francesco convocando ad Assisi il prossimo 26 – 28 marzo 2000 giovani da tutto il mondo per dare vita all’evento The Economy of Francesco, di cui Time to Dare ha avuto l’onore di essere uno degli eventi preparatori.

di Marco Miggiano
da: il Poliedro anno 5 n.1

La piattaforma E-GIVE

Il compito era arduo. Realizzare in 24 ore un prototipo di piattaforma web che coniugasse dono, gratuità, comunione e riciclo. Francesco Tirsi, Gaia Moscatelli, Emilio Apuzzo e Paolo Baldo Luchini, del gruppo Givekit, uno dei sette team partecipanti all’hackathon EGIVE, ci sono riusciti e sono andati anche oltre, stupendo con una presentazione ricca di emozioni i convenuti al Forum dei giovani presso il Complesso Monumentale del Belvedere di San Leucio a Caserta, il 22 gennaio scorso.

La soluzione offerta è una classica situazione win-win, in cui vincono tutti. Il sito è diviso in 5 sezioni: una che spiega la filosofia, una rivolta alle persone che desiderano donare, una per chi ha bisogno, una per chi vuole aiutare il progetto e rendere disponibile il proprio tempo (questa pensata volutamente molto semplice, per dare modo a persone meno avvezze alla tecnologia di potersi registrare) e una con i contatti e un form per comunicare se ci fossero dubbi su come usare la piattaforma.

Team finalisti hackathon

L’idea mira a inserire nella nostra società persone in situazioni svantaggiate, dandogli la possibilità di imparare un lavoro o reinserirsi nel tessuto sociale. Mira a dare una nuova occupazione anche ai pensionati, che hanno molto da insegnare e sono spesso ingiustamente ignorati. Mira a creare un tessuto sociale più unito ricostruendo un punto di aggregazione intorno agli oratori e ai circoli, sparsi sul territorio, i quali stanno perdendo il proprio ruolo naturale di punti di aggregazione sociale e che spesso hanno molti spazi vuoti e disponibili. Con l’utilizzo di una lista dei desideri che permetta di pre- notare gli oggetti, oltretutto, si ridurrebbero di molto i tempi di stoccaggio, si andrebbe direttamente da chi ha molto a chi a molto poco.

Un video clip finale della presentazione del progetto sintetizza con immagini e parole la filosofia sottesa all’idea: integrazione, riciclo, rispetto, dignità. Viviamo in una società sempre più dedita al consumismo, una società sempre più povera di natura, di lavoro, di comprensione. Con questa piattaforma sarà possibile invertire questa decadenza e riscoprire l’altro termine, quello vero con cui indicare il significato originale di società, un termine che stiamo purtroppo dimenticando. Trasformare la società in comunità.

Conosciamoli questi ragazzi. Fanno parte della Apple Developer Academy della Federico II di Napoli. Francesco: “ho deciso di trasferirmi a Napoli e iniziare l’Academy perché volevo imparare le tecniche che permettono di dare un impulso alla società. Da manager non mi occupavo d’altro che di comprare e vendere, non riuscivo a dare un senso alla mia vita”; Gaia: “sono un archeologo per amore e un designer per mestiere. All’Academy mi occupo di un progetto in collaborazione con una ONG indiana. Il suo scopo è quello di sostenere un’economia circolare in comunità rurali”; Emilio e Paolo – i due sviluppatori – stanno lavorando ad un’App per bambini non udenti in collaborazione con la scuola Smaldone di Napoli. Sembrano avverarsi le parole della Scrittura «… i vostri figli e le vostre figlie profetizzeranno, i vostri vecchi faranno dei sogni, i vostri giovani avranno delle visioni» (Gioele 2, 28).

di Elpidio Pota
Segretario generale della Fondazione Mario Diana

Il video di presentazione del progetto vincitore dell’Hackathon E-GIVE di Time to Dare, realizzato dal team GIVEKIT.




Concorso per le scuole sul tema: «Una città non basta». Chiara Lubich cittadina del mondo

La ricorrenza del Centenario della sua nascita diventa per gli studenti una prima occasione per approfondire il pensiero di Chiara Lubich alla luce degli eventi nazionali e internazionali che hanno caratterizzato la storia del Novecento.

Sul sito del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e Ricerca in Italia è stato pubblicato il bando del Concorso Nazionale per le scuole superiori di primo e secondo grado sul tema:  «Una città non basta». Chiara Lubich cittadina del mondo. Conoscere la sua figura, il suo impegno e la sua testimonianza nel Centenario della sua nascita per la costruzione della Fraternità e dell’Unità fra i popoli

Il concorso è promosso dal Centro Chiara Lubich/New Humanity e dalla Fondazione del Museo storico del Trentino, in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e Ricerca, per il Centenario della nascita di Chiara Lubich.

 A chi è rivolto?

É rivolto agli studenti e alle studentesse di tutte le Scuole italiane medie e superiori, che potranno partecipare con la realizzazione di un elaborato (in forma di testo scritto o multimediale) scegliendo una delle seguenti aree tematiche:

  • Chiara Lubich nel contesto della Seconda Guerra mondiale
  • Chiara e il crollo del muro di Berlino
  • Chiara “cittadina del mondo”, in dialogo con popoli e culture

Gli studenti e le studentesse possono inoltre – e questa è una quarta area tematica – narrare esperienze positive vissute, producendo testi di “cronaca bianca”, ispirati al messaggio trasmesso dagli scritti della Lubich.

 Quali sono le finalità del Concorso?

Il concorso si pone come obiettivo quello di sviluppare lo spirito di iniziativa creando situazioni di confronto didattico su autori e autrici ancora inesplorati dai libri di testo standard; vuole far conoscere Chiara Lubich come significativa protagonista del Novecento approfondendo il suo sogno di “un mondo unito”; vuole anche accompagnare le nuove generazioni in attivi percorsi di pace e fratellanza tra culture, lingue, religioni e popoli diversi.

A quali fonti possono attingere per affrontare i temi proposti?

Chiara Lubich è figura già molto nota. Tuttavia, sia i docenti che gli studenti potranno anche contattare, se lo desiderano, il Centro Chiara Lubich  tramite il sito suo proprio o scrivendo a:  concorso.studenti@centrochiaralubich.org

La Fondazione Museo storico del Trentino inaugurerà anche una Mostra internazionale multimediale su «Chiara Lubich Città Mondo» (apertura dal 7 dicembre 2019 fino a novembre 2020), che prevede percorsi specifici rivolti alle Scuole.

 Quali sono i termini di partecipazione al concorso?

Gli elaborati, rigorosamente inediti, dovranno essere inviati entro il 31 marzo 2020. Il bando di concorso dà indicazioni precise sulle modalità di trasmissione dei lavori.

La commissione di valutazione sarà composta da membri del MIUR, del Centro Chiara Lubich/New Humanity e della Fondazione del Museo storico del Trentino.

E la premiazione?

I premi saranno consegnati alle Scuole vincitrici nel corso di una cerimonia ufficiale che si terrà entro la fine dell’anno scolastico 2019/2020, presumibilmente a Roma.

Maria Caterina Atzori (Docente referente del progetto – Centro Chiara Lubich/New Humanity)

Scarica il regolamento

Scarica la scheda di partecipazione

 




Istituto Universitario Sophia – Loppiano

Istituto Universitario Sophia – Loppiano
Una comunità di formazione, studio e ricerca in cui la relazione tra le persone dà il timbro alla relazione tra le discipline.
La vocazione mondiale e multiculturale di Sophia in numeri: ad oggi 450 studenti e docenti da 4 continenti, 50 paesi, 30 lingue.
A 12 mesi dalla conclusione del percorso accademico quasi il 90% degli studenti di Sophia ha trovato un impegno accademico o professionale qualificato.

http://www.sophiauniversity.org/it/iscrizioni/




“Fazenda da Esperança“ – Lamezia Terme (CZ)




Cantieri dei Ragazzi dei Focolari: Estate 2019, tutte le iniziative

Pagina in continuo aggiornamento

Anche questa estate i ragazzi e le ragazze del Movimento dei Focolari daranno vita a dei progetti, i “CANTIERI”, per contribuire a costruire un mondo unito, a realizzare la fraternità universale, dando vita ad azioni di pace iniziando dalla vita quotidiana e dalle città e coinvolgendo tanti altri ragazzi. 

Vi presentiamo le iniziative per quest’estate 2019:


  • Croazia, dal 7 al 13 luglio 2019, per i giovanissimi del Veneto:

    Un laboratorio di fraternitá dove svolgeremo azioni sociali, ecologiche, workshop, conoscenza e scambio di esperienze tra noi e con i ragazzi del posto. Insieme vorremmo scoprire e concretizzare il progetto #ZeroHunger Generation.
    Questo il Cantiere 2019 organizzato dai Ragazzi per l’unità del Veneto per i ragazzi. Se hai dai 14 ai 17 anni sei il benvenuto!!! Quando lo faremo? Dal 7 al 13 luglio.  Dove? Nella Cittadella Faro (Krizevci)  – Croazia 🇭🇷 . Ti aspettiamo!!!!!!
    Il team Rpu Veneto 
     

    Per iscriverti clicca qui

    Visita il sito 

    Scarica il volantino

 


2. San Giovanni in Persiceto (Bologna) – 29 giugno-2 luglio 2019

 


3. Perugia, dal 27 al 30 giugno 2019

 


4. Palermo, dall’1 al 5 luglio 2019

  • Arrivo previsto domenica 30 giugno alle 19:00 con cena a sacco
    Partenza prevista sabato 6 luglio

ATTIVITA’:  Incontri interculturali al Centro Santa Chiara e alla missione Speranza e Carità
di Biagio Conte;
• Incontri con esperti
• Volontariato a Ballarò, Casa di tutte le genti, quartiere Roccella
• Attività ecologica

Scarica il volantino

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


5. Clusone (BG), dal 29 luglio al 3 agosto 2019 

Ideato dai Ragazzi per l’Unità della Lombardia Est  – ECO_CANTIERE 2019

Iscrizioni su: https://forms.gle/dvbGR5kuSph6RUP59

Quota di partecipazione 140€

IL PIANETA ( a ) TERRA, #ZEROHUNGERGENERATION
Un’esperienza di fraternità, per ragazzi dai 13 ai 17 anni, che hanno a cuore il pianeta. Con laboratori, giochi, sport e camminate nel verde.

Scarica il volantino

 

 

 


6.  Camporosso (Tarvisio – UD) dal 3 al 7 luglio 2019 

Un’esperienza di alcuni giorni durante la quale i ragazzi si metteranno all’opera nell’ottica della proposta internazionale “MENTE, MANI, CUORE IN AZIONE”. Si tratta di un soggiorno in cui i ragazzi potranno, innanzitutto, mettersi al servizio del territorio con azioni sociali e attività volte alla salvaguardia dell’ambiente, inoltre saranno protagonisti di momenti formativi su tematiche di loro interesse e non mancheranno momenti per giocare e fare sport, immergersi nella natura e coltivare l’amicizia e lo scambio di esperienze con coetanei e adulti.  Scopo del CANTIERE MONDO UNITO è sensibilizzare  i ragazzi e, in secondo luogo le famiglie e tutta l’opinione pubblica, riguardo la necessità di promuovere una convivenza pacifica e solidale fra i popoli. Con ognuna delle loro iniziative i Ragazzi per l’Unità cercano di vivere e diffondere la cosiddetta “Regola d’oro” che, presente nelle principali religioni e culture, invita a “fare agli altri quello che vorremmo fosse fatto a noi e a non fare agli altri quello che non vorremmo fosse fatto a noi”. Perché la regola d’oro diventi realtà tra tutti gli uomini della terra i ragazzi si impegnano a  dare vita ad azioni di pace iniziando dalla vita quotidiana e dalle loro città.


7. Amatrice, dal 17-31 Agosto 2019

 

 

 

 

 

 

 

 

 

8. Genzano (Roma), dal 20 al 24 luglio 2019: “STOP N’ GO”


 

9. Roma, dal 13 al 17 luglio 2019,”STOP N’GO”presso la Comunità di Nomadelfia

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


10. Terra Santa, 23-30 luglio 2019, Ragazzi per l’unità dell’Emilia Romagna

 

 

11. Carloforte (CI),Sardegna, dal 27 luglio al 1 agosto 2019




Famiglie Nuove ITALIA – Progetto “Amicizia tra famiglie dell’Italia e del Medio Oriente”

 

Chi è Famiglie Nuove 

Il Movimento Famiglie Nuove, diramazione del Movimento dei Focolari (fondato da Chiara Lubich) è nato nel1967. E’ composto da famiglie che si propongono di vivere la spiritualità dei Focolari (spiritualità dell’unità) edi irradiare nel mondo della famiglia i valori che promuovono la fratellanza universale.

Svolge attività formative per la famiglia e di accompagnamento per i fidanzati; giovani coppie, e si impegna per la promozione di una cultura della famiglia e di adeguate politiche familiari, attraverso convegni e pubblicazioni e collaborando con diverse agenzie educative.

Il suo stile di vita è radicato nel Vangelo vissuto nella vita di coppia, nella crescita dei figli, nel mettersi in dialogo costruttivo con altre famiglie e, insieme, con le diverse realtà culturali, civili ed ecclesiali del territorio.

Per ulteriori informazioni: www.famiglienuove.org o scrivere a famiglienuoveitalia@gmail.com

Titolo del progetto: “Amicizia tra famiglie dell’Italia e del Medio Oriente”
Responsabili: Rosalba e Andrea Ponta – Italia, Grace Korkmaz e Claude Mailhac – Libano Periodo: 1 luglio 2018 – 30 giugno 2019

Data di ideazione e presentazione: aprile 2018

Breve descrizione del progetto. Dal 2017 le comunità dei Focolari dell’Italia e del Medio Oriente hanno intrapreso un percorso di condivisione con lo scopo di instaurare rapporti fraterni e dare testimonianza “controcorrente” che il mondo unito è possibile anche “a distanza” e in contesti particolarmente drammatici.

La “scusa” per avviare il progetto è la realizzazione di un sostegno economico per tre famiglie (due irachene, una siriana) al momento rifugiate in Libano, con un contributo di 1.000 Euro al mese per 12 mesi.

In realtà non si tratta solamente della ricerca fondi per un sostegno economico, ma di una proposta più ampia di amicizia “concreta” attraverso l’adozione reciproca tra famiglie del Medio Oriente e famiglie Italiane, con scambi culturali e di esperienze di vita maturate in ambiti così diversi e apparentemente lontani tra loro.

Per approfondimenti:
Scheda Allegato 1: un flash sul Libano
Scheda Allegato 2: conosciamo le famiglie incluse nel progetto

Dettagli del progetto

L’aiuto economico (1.000 Euro mensili) sarà impiegato per il pagamento degli affitti delle abitazione a Beirutdove risiedono attualmente le tre famiglie.

La comunità del Movimento dei Focolari libanese ha finora fatto di tutto per aiutare queste ed altre famiglie che si sono alternate in questi anni in Libano (delle quali parecchie sono partite per paesi occidentali appena avuta la possibilità), ma in questo momento la situazione economica è peggiorata e diventata difficile per tutti gli abitanti e attualmente la comunità non riesce più a procurare la somma necessaria per i tre affitti.

I versamenti saranno fatti mensilmente da FN Italia direttamente su un conto corrente gestito dai responsabili dei Focolari in Libano. In questo modo si assicura che l’aiuto economico vada direttamente allepersone interessate senza alcuna intermediazione.

Il progetto avrà una durata di 12 mesi, con una verifica intermedia al 6° mese e una finale per decidere uneventuale rinnovo e/o l’estensione ad altre famiglie.

Nell’arco della durata del progetto si prevedono almeno due momenti di scambio con le famiglie del Libano per avere un feedback sul progetto e per approfondire la reciproca conoscenza. Le modalità di scambio (email, skype, ecc.) saranno definite successivamente in base alla situazione dei rispettivi paesi.

Contatti. Per richiedere ulteriori informazioni e/o per suggerimenti, idee o disponibilità si prega di scrivere al seguente indirizzo email: famiglienuoveitalia@gmail.com

Cuneo, 19 giugno 2018

 

Scheda 1. Un flash sul Libano

Con l’inizio della guerra in Siria e l’arrivo di quasi due milioni di rifugiati siriani in Libano (che conta solo 4 milioni di cittadini) l’economia del paese è entrata in una crisi molto grave, a partire da una situazione comunque non facile e da una ripresa mai realmente completata dopo la fine della guerra civile nel 1990.

La vita in Libano è molto costosa. Solo per dare un’idea: l’affitto di un appartamento, semplice e nonammobiliato, nei quartieri popolari, si aggira in media sui 300 dollari americani al mese.

La ricarica mensile di base di un cellulare costa almeno 10 dollari, senza l’accesso a internet.

In Libano l’acqua pubblica non è potabile e perciò quella da bere si deve comprare. Le famiglie devono quindi pagare due “bollette” per l’acqua: una per la casa e un’altra per bere. L’elettricità non è assicurata da parte dello stato se non per un massimo di 12 ore al giorno. Tutte le case hanno quindi un abbonamento a un generatore privato di quartiere che copre il servizio per le restanti 12 ore. Questo servizio è inoltre spesso controllato da organizzazioni malavitose che fanno affari sulla pelle della gente, obbligata anche in questo caso ad avere una doppia bolletta per l’energia elettrica.

La crisi economica ha accentuato il rifiuto di molti libanesi verso le persone di altri paesi arabi che sono arrivati in Libano come rifugiati. I libanesi hanno goduto e godono ancora di una libertà maggiore nel loro paese, e di un livello di istruzione più alto rispetto agli altri paesi del Medio Oriente. Questo ha fatto crescere in loro un senso di superiorità nei confronti dei popoli degli altri paesi arabi. Con l’arrivo dei rifugiati e la situazione politica e militare che diventava sempre più pericolosa, gli investimenti in Libano sono molto diminuiti e la situazione economica è peggiorata. Con queste difficoltà, il mercato del lavoro è entrato in crisi e le aziende libanesi hanno cominciato a licenziare i libanesi e ad offrire il lavoro a siriani e iracheni, che si accontentano di metà stipendio a parità di qualifica. Già lo stipendio di partenza era basso ma ora si è ridotto provocando anche la crescita della disoccupazione tra i libanesi, pur senza risolvere i problemi dei rifugiati.

Si può comprendere quindi meglio perché la diffidenza e l’insofferenza verso i rifugiati sono andate crescendo. Oggi in Libano per poter assicurare il mantenimento dignitoso di una famiglia di 4 persone occorrono almeno 1.200 dollari al mese.

L’assicurazione sanitaria per i libanesi è privata. Ai profughi siriani viene assicurata una qualche assistenza sanitaria solo se sono ufficialmente iscritti come rifugiati nelle liste delle Nazione Unite. Quindi ci sono molti profughi che non hanno alcuna copertura sanitaria. I servizi offerti sono comunque il minimo indispensabile, ma le attese sono in ogni caso molto lunghe.

L’educazione dei bambini in età scolare è assicurata gratuitamente dallo stato libanese, ma la qualità rimane piuttosto scarsa, così come quella della maggior parte delle scuole statali in Libano. Pertanto i libanesi fanno poco affidamento sulla scuola pubblica e anche le famiglie più umili cercano di mandare i loro figli ad una qualsiasi scuola privata per assicurare loro un livello di istruzione adeguato che consenta l’accesso a studi superiori.

 

Questa situazione complessiva ha fatto aumentare sempre di più negli ultimi anni il numero delle famiglie che vivono al di sotto della soglia di povertà. Non ci sono dati ufficiali, ma alcune valutazioni delle Nazioni Unite stimano che oggi almeno il 30% della popolazione libanese sia scesa sotto questa soglia.

 

Scheda 2. Conosciamo le famiglie del progetto

Familia K., irachena.
Composta di 6 persone:
La coppia: E.e N..
I figli: M. (17 anni), Q. (14 anni) e H.(5 anni).
Con loro abita la madre di E., anziana e ammalata.
Vengono da Mosul, regione invasa e devastata dalle milizie ISIS e in seguito all’invasione la famiglia hadovuto scappare e si è rifugiata nella regione di Erbil (Kurdistan Iracheno). E. lavorava come piastrellista (edilizia civile). Ha provato a immigrare in Svezia e ottenere lo status di rifugiato, affrontando le avventure delle imbarcazioni di fortuna e delle vie nascoste di fuga, ma senza successo. È stato rimandato indietro, perdendo così i soldi investiti nel tentativo.
La guerra e le milizie sono arrivate nella regione periferica di Erbil, dove si trovava la famiglia e ancora una volta, temendo per la loro incolumità, la famiglia riunita (dopo il primo tentativo di E.) è riuscita a scappare e trovare rifugio in Libano dal settembre 2016.
La famiglia ha fatto domanda di accoglienza in Europa o in Australia, ma fino adesso non ci sono novità per le richieste presentate all’ UNHCR.
Nel frattempo, E. ha trovato lavoro come manovale in una ditta di prodotti alimentari e di igiene, con una paga giornaliera che non basta per coprire l’affitto. N. cerca lavoro part- time perché deve badare alla suocera malata e alla piccola di 5 anni che non è ancora ammessa alla scuola.
La comunità dei Focolari in Libano fino ad oggi è riuscita a sostenere le spese non coperte dallo stipendio di E. La coppia è attiva in un gruppo di Famiglie Nuove, dove trova sostegno fraterno e morale e a sua volta è una vera testimonianza di famiglia impegnata a vivere il vangelo. M. e Q. sono Gen3.
In attesa della possibile accoglienza in un Paese che possa ospitarli con più sicurezza, la famiglia ha bisognodi sostegno economico per l’affitto, che è costoso in Libano. Altre spese sono sostenute con l’aiuto della comunità libanese, che non riesce a mantenere questo impegno.
La famiglia ha perso le speranze di rientrare a Mosul, dove non hanno più casa né lavoro e né futuro per i figli.
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Familia J., irachena.
Composta da 5 persone:
La coppia: W. e Wa.
I figli: S. (9 anni), Sa. (8 anni) e M. (5 anni).

Anche questa famiglia viene da Mosul, regione invasa e devastata da milizie ISIS e in seguito all’invasione,hanno dovuto scappare e rifugiarsi in Libano nel novembre 2015. Anche loro sono in attesa di accoglienza in Europa o in Australia. Abitano attualmente in un monolocale .
W. non riesce a trovare lavoro nel suo mestiere di idraulico e fa dei piccoli lavori in una officina meccanica. Il guadagno non basta per mantenere la famiglia. Anche in questo caso, la comunità del Movimento in Libano fino ad oggi è riuscita a sostenere le spese familiari, sia per l’alloggio che per il vitto.

Nel 2016, i figli hanno potuto partecipare ad un programma del governo libanese denominato ALP (Activ Learning Program) per inserire i bambini nelle scuole pubbliche. Nell’anno 2017/2018, il programma è stato sospeso e la comunità del Movimento dei Focolari in Libano ha sostenuto la scolarità privata per loro. Questa vicinanza ha permesso alla famiglia di trovare un sostegno morale e affettivo. L’accompagnamento di queste famiglie viene fatto da una volontaria del Movimento che è assistente sociale e si occupa di fare il ponte tra le famiglie, la comunità civile e la comunità del Movimento.

Wa. in questo momento è incinta e ciò vuole anche dire un aumento delle spese. Loro desiderano tornare in Irak però il conflitto politico è ancora molto attivo nella regione e gli attentati sono frequenti e ciò non li incoraggia.
W. non ha molte possibilità di trovare un lavoro in Irak. Hanno sempre la speranza di partire per un’altroPaese.

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Famiglia S. – Siriana
Composta da 5 persone:
La coppia: G. e M.
I figli: A., 27 anni e M., 22 anni.

Loro vengono da Homs, regione devastata dall’inizio del conflitto in Siria. Sono fuggiti in Libano già nel 2012 quando A. doveva essere arruolato nel servizio militare. In quel periodo le milizie armate terrorizzavano la città, impedendo alla popolazione di andare al lavoro, minacciandola di morte. I negozi venivano saccheggiati e bruciati. La fabbrica dove lavorava G. è stata bruciata. M., che in quel periodo aveva 15 anni, è stato testimone della uccisione del suo vicino con uno sparo in testa e del sequestro e tortura di un’altra vicina. Trovandosi imprigionati nella loro casa, hanno cercato la fuga e sono riusciti a rifugiarsi in Libano. Non hanno avuto molte possibilità di accoglienza in altri paesi visto l’età dei figli (adesso maggiorenni).
G., ha subito 2 interventi chirurgici per via di un tumore al colon e non ha mai usufruito di un aiuto da parte delle Nazioni Unite. È stato invece accolto dal Movimento dei Focolari che gli ha procurato assistenza materiale e morale in questa situazione di bisogno.
I ragazzi non hanno potuto finire gli studi e fanno piccoli lavori in un paese pieno di rifugiati che non è in grado di assorbire tanta gente e perciò il lavoro è sempre di fortuna.
Come tante altre famiglie, anche loro si trovano in attesa di accoglienza in Europa o in Australia
Il loro rientro in Siria non è possibile, visto che la loro casa è stata bruciata e in seguito rasa al suolo e i ragazzi sono ambedue richiesti al servizio militare obbligatorio e indeterminato e non vogliono subire la stessa sorte dei loro amici morti in combattimento negli ultimi anni.

Famiglie Nuove Italia -Medio Oriente progetto amicizia




Obiettivo fraternità Onlus – Torino

Obiettivo Fraternità Onlus è un’Associazione di volontariato che nasce nel 2007 a Torino, a seguito di una decennale esperienza di numerosi volontari in Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta, con l’intento di promuovere e diffondere una cultura della solidarietà nel mondo giovanile, nella famiglia e nella società.

Si ispira alla spiritualità del Movimento dei Focolari, fondato da Chiara Lubich nel 1943, che ha come cardini la cultura dell’unità e la fratellanza universale che intende promuovere e diffondere attraverso azioni e iniziative a ogni livello e in ogni campo della vita umana e sociale.

L’Associazione cerca di suscitare una mentalità della solidarietà come elemento determinante dello sviluppo integrale dell’uomo, al fine di instaurare una cultura del dare proiettata alla condivisione delle ricchezze culturali, materiali e spirituali di ogni popolo. A tal fine favorisce, a tutti i livelli, un dialogo e una reciproca conoscenza tra popoli, razze ed etnie, arricchite dall’apporto delle singole culture, nel rispetto dell’identità di ogni singola persona. In particolare, per il conseguimento di un nuovo ordine economico internazionale basato sull’interdipendenza fra le nazioni e una equa distribuzione delle ricchezze, attua iniziative nel mondo dell’economia e del lavoro, con particolare riferimento alle categorie sociali più deboli.

Nell’ottica di sostenere lo sviluppo completo della persona umana e delle diverse realtà sociali, promuove il rispetto della natura e l’importanza dell’ambiente, così come attua attività didattiche e formative per educare alla legalità e alla non violenza, per favorire la pace e l’unità fra i popoli.

Per la promozione e concretizzazione dei suoi obiettivi, l’Associazione sostiene e organizza azioni di solidarietà nei confronti di popoli, comunità, gruppi di persone o famiglie in stato di necessità e collabora con altre associazioni o gruppi, Enti e Amministrazioni pubbliche e private, nazionali e internazionali, civili e religiose.

Inoltre, cerca di sensibilizzare l’opinione pubblica attraverso l’utilizzo di tutti i mezzi di comunicazione e organizzando convegni, dibattiti, conferenze, corsi di formazione, congressi, workshop, mostre e spettacoli.

In base all’ambito in cui opera, l’Associazione si compone di tre sezioni strettamente interconnesse:

Contatti: info@obiettivofraternita.org

http://www.obiettivofraternita.org




Associazione “Insieme per il bene comune” – Vibo Valentia

L’Associazione intende promuovere e diffondere, ad ogni livello ed in ogni campo della vita sociale, una cultura della Pace e dell’Unità tra le persone e tra i popoli, con particolare attenzione al mondo giovanile e nell’ottica di uno sviluppo integrale della persona umana.

Essa si ispira allo spirito del Movimento del Focolari e desidera contribuire alla diffusione, in ogni ambito della società, dell’idea del mondo unito, promuovendo, tra quanti vorranno condividerne l’azione, lo spirito della fraternità universale proclamata nell’art. 1 della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo.

Tale scopo potrà essere perseguito attraverso ogni operazione o iniziativa che sia direttamente o indirettamente strumentale al suo raggiungimento.

Nell’ambito delle suddette finalità l’Associazione, a titolo esemplificativo, si propone quanto segue:

a) suscitare una mentalità della solidarietà come elemento determinante dello sviluppo integrale dell’uomo, promuovendo in tal senso opere, azioni e iniziative in ogni campo della vita sociale;

b) favorire anche a livello locale, un dialogo ed una maggiore conoscenza reciproca tra i popoli, razze ed etnie, che porti alla stima dell’altrui cultura come della propria e alla diffusione di una cultura planetaria che goda dell’apporto delle singole culture;

c) educare alla pace e alla non violenza, valorizzando il pensiero ed i messaggi di quanti nel mondo hanno favorito e favoriscono la pace e l’unità tra gli uomini;

d) assicurare con iniziative ricreative, ecologiche e sportive, la riscoperta dell’importanza che anche lo sport e l’ambiente rivestono nello sviluppo pacifico delle persone e dei popoli; promuovere, organizzare e gestire iniziative ed attività sportive, musicali e teatrali sia avvalendosi di strutture dell’Associazione stessa, ovvero messe a disposizione da enti pubblici o privati;

e) promuovere e diffondere l’economia civile e di comunione in tutte le sue implicazioni, organizzando a tal fine corsi, workshops, mostre, convegni, tavole rotonde, forum, seminari, studi, cineforum, corsi di formazione, premi e borse di studio, viaggi e visite culturali;

f) promuovere e diffondere gli ideali di una politica di comunione e per l’unità;

g) promuovere le scienze e le arti, operando per mettere in rilievo i valori morali e spirituali che uniscono le culture e garantendo la ricchezza delle loro diversità, nonché il progresso del sapere in ogni disciplina, per contribuire a migliorare la vita umana e l’ambiente naturale e sociale;

h) sensibilizzare l’opinione pubblica riguardo le finalità generali e le iniziative dell’Associazione attraverso i mezzi di comunicazione di massa e attraverso manifestazioni di vario genere, pubblicazioni e notiziari.

L’Associazione può svolgere tali compiti anche in collaborazione con altri enti aventi finalità analoghe.

L’Associazione potrà compiere ogni atto, azione o negozio direttamente o indirettamente strumentale al perseguimento degli scopi istituzionali, nelle forme e nei limiti stabiliti dalla legge.”  

Viale Matteotti pal. Ubi Carime – Vibo Valentia 

c.f. 96045370796  – viboinsieme@gmail.com  infoline 392 9863470




Cantieri Ragazzi per l’unità: Palermo #insiemeperBallarò

Progetto Ballarò: “Guardo la mia città”

La comunità del Movimento dei Focolari opera a Palermo da quattro anni all’interno del quartiere “Ballarò”, dando vita a legami di amicizia con molti abitanti della zona e con altre associazioni che vi operano. Ed è qui, in questo quartiere storico di Palermo, che dal 2 al 12 Luglio 2018 si sono svolte attività ludiche ed ecologiche volte a sensibilizzare le persone verso il rispetto dell’ambiente e ad aiutarle a guardare la città con occhi nuovi. L’obiettivo principale è stato ed è tutt’ora quello di creare unità all’interno della zona per coinvolgere, a piccoli passi, non solo il quartiere ma anche chi vive in altre parti della città.

Ognuno ha messo in gioco se stesso, condividendo le proprie conoscenze ed esperienze; hanno partecipato sia associazioni che già da tempo operano all’interno del quartiere sia chi ne fa parte da poco, come l’associazione ALAB (Associazione Liberi Artigiani-Artisti Balarm) che ha organizzato laboratori artigianali per i bambini. Molti ragazzi hanno partecipato al progetto, tra cui giovani provenienti da altre città, come Trapani, alternandosi nei vari momenti previsti nel programma: giochi con i bambini, laboratori di disegno e pittura, laboratori artigianali, canto e spettacolo teatrale, mimo, pulizia e riqualificazione degli spazi urbani, delle strade, di un campetto di calcio.

Gli adulti della comunità hanno collaborato nella ristrutturazione di alcune abitazioni e nella realizzazione dei momenti ricreativi, come il mimo, e dello spettacolo teatrale.

L’ultimo giorno infatti si è svolto lo spettacolo interpretato da alcuni bambini del quartiere e da alcuni gen 3 di Trapani e Palermo, alla presenza del sindaco Leoluca Orlando che ci ha incoraggiati a continuare a promuovere iniziative culturali, di fraternità e unità: “La cultura è stare insieme”, ha detto. 

Il progetto è stato sostenuto economicamente da alcune aziende tra cui BRICO CENTER che ha scelto e premiato il nostro progetto, presentato come progetto vincitore dell’edizione 2018 dell’iniziativa “Insieme per il nostro quartiere” e anche la cooperativa COOP di Palermo, il Comune di Palermo e il rinomato focacciere della zona Ninu ‘u ballerinu che ha offerto la cena finale con prodotti della tipica gastronomia siciliana.

  Questa esperienza ha permesso a noi giovani di comprendere nuove realtà, che spesso sembrano lontane dalla nostra. Stando a contatto con la gente del quartiere, essendoci immedesimati nelle loro vite abbiamo capito quanto sia importante dare una mano a chi ne ha più bisogno, anche solo stando loro vicino. Vedendo soprattutto come i bambini percepiscono questa realtà, ridendo e giocando con loro, abbiamo appreso che uno degli obbiettivi principali è agire per preservare il loro futuro. Grazie a questo progetto, molti volontari, giovani e adulti, hanno potuto dare un contributo per migliorare la nostra città, alimentando in ognuno di noi un senso di unità e fratellanza. Solo partendo da questi piccoli gesti d’amore verso il prossimo possiamo realizzare qualcosa di più grande; citando Chiara Lubich: “Gli avvenimenti veramente grandi nascono da piccole cose”.

Chiara Morello, redazione Teen4Unity

Articolo pubblicato sul blog di Teens4Unity

 




Noi siamo la Legalità del Noi

Giornata della “Legalità del Noi” al Gramsci-Keynes-Prato

A cura di
Ylenia Flamia, Sara Bagnai, Noemi Dugo, Miranda Martini, Monica Mancini

Il giorno 18 maggio 2018, circa 250 studenti dell’ISIS Gramsci Keynes, si sono riuniti in Auditorium per celebrare la seconda edizione del progetto promosso dal professor Giuseppe Consentino sulla Legalità del NOI in presenza dei due autori del libro omonimo, il giornalista vicecaporedattore del TG3 Gianni Bianco e il Magistrato della Direzione Distrettuale Antimafia Giuseppe Gatti. Gli alunni, i veri protagonisti della mattinata, hanno preso parte all’incontro convideo, racconti e striscioni.

Al progetto hanno partecipato molte classi, abbiamo raccolto le loro idee sulla loro esperienza:
La 1ee ha eseguito due lavori: uno su “Cosa Nostra” e una sulla “Sacra Corona Unita”. La cosa che li ha colpiti di più è stato vedere il mondo da un’altra prospettivae scoprire come agiscono le mafie. La seconda riflessione era sulla mafia cinese, effettuato dai ragazzi di origine cinese, che sperano che in Italia qualsiasi forma di criminalità organizzata venga sconfitta affinché ognuno possa vivere onestamente del proprio lavoro senza che altri possano approfittarsene illecitamente.

La 1ce ha voluto ricordare Pietro Nava, testimone dell’omicidio del giudice Livatino,sottolineando l’importanza del dovere civico e del senso di responsabilità come cittadini.
La 2ee ha lavorato sulla mafia in Toscana e ha dimostrato che la mafia nella nostra regione opera a basso profilo a differenza dei reati nel Sud Italia.

Il lavoro della classe 3fe riguardava la vita di Rosario Livatino, detto il “Giudiceragazzino”, morto prematuramente a causa della mafia.
La 3ae ha rappresentato la camorra immedesimandosi nella vita delle vittime della mafia e raccontando, in prima persona, la loro storia.

La classe 2be ha mostrato un video sulla vita di Michela Buscemi. I ragazzi hanno imparato l’importanza del Noi e che bisogna essere pronti a far parte di questo Noi per sconfiggere la mafia.
La 2bt ha portato una ricerca su Giuseppe Di Matteo e ha riferito che affrontando questo argomento si è potuta rendere conto della presenza di attività illecite anche all’interno della nostra città.

Gli studenti della 3ce hanno presentato un lavoro sull’ecomafia e hanno affermato di vivere in una società dove tante cose vengono celate ma in realtà tutti i giorni veniamo a contatto con la mafia anche se non è così evidente.
Inoltre, è emerso come la Sicilia sia vista come la terra madre di questa organizzazione che è un organismo talmente grande da risultare difficile da combattere ma non impossibile se uniamo tutte le nostre forze.

La 3de e la 3als hanno realizzato e proiettato un filmato sulla loro gita in Sicilia, mentre la 3albs ha effettuato un’analisi dettagliata sull’illegalità nei mezzi dicomunicazione.
Ultime, ma non per importanza, le classi 1ce e 2ce hanno realizzato un cartellone con la scritta “Noi siamo la Legalità del Noi” firmato da tutti partecipanti al progetto e che oggi è custodito nell’atrio della scuola a testimonianza dell’esperienza vissuta.Gli autori hanno ascoltato con grande ammirazione e stupore gli interventi degli alunni, esprimendo le loro osservazioni e riflessioni.

In particolare il magistrato Gatti ha voluto ricordare che lo scorso anno, sempre inoccasione dell’incontro sulla Legalità del Noi, ha ricevuto in regalo dagli studenti della 2ce uno striscione con su scritto “La mafia uccide, il silenzio pure. Quanto è forte il Noi?”, che lui ha deciso di appendere nel suo ufficio.

Secondo Gianni Bianco:” Non ci è rimasto che prendere appunti. Perché la cosa più bella è proprio questa: che i protagonisti sono ormai loro, il Noi cammina sulle loro gambe e a noi non resta che dire loro forza, coraggio e arrivederci. A ottobre si riparte piantando alberi per ridare colore ai quartieri periferici”.

L’iniziativa ci è apparsa davvero coinvolgente in quanto tutti i ragazzi hanno avuto modo di esprimersi e collaborare. Ci è piaciuto il fatto che l’evento sia stato organizzato e svolto da tutti noi ragazzi così che ci siamo sentiti partecipi della giornata in prima persona.

Riteniamo anche che gli interventi degli studenti realizzati con cura all’interno delle loro classi siano risultati in perfetto accordo tra loro, venendo a comporre un puzzle armonioso, senza averlo previsto prima, che da ogni quadratino faceva riecheggiare il NOI.

E noi vogliamo vivere per diffondere questo Noi.

Alcune studentesse della IV EE e della II CE hanno profuso il loro impegno nell’organizzazione e nella riuscita dell’evento dividendosii compiti nel seguente modo:Greta Rossi e Alice Skinner: coordinamento e conduzione incontro.
Sara Agoglia: cura degli avvisi, della scaletta e dei tempi di presentazione delle attività.
Laura Pieroni: cura aspetto informatico, audio, video e luci.
Balteanu Cosmina, Costin Diana e Tipaldi Margherita: aiuto per la sala.
Miranda Martini: fotografia e realizzazione filmato.
Mancini Monica, Noemi Dugo, Sara Bagnai, Ylenia Flamia e Miranda Martini: redazione articolo dell’evento da pubblicare insieme al filmato da pubblicare nel sito della scuola.

Colonna sonora – Canzone: “I cento passi” dei Modena City Ramblers

 




Associazione Famiglie Nuove Sicilia

“Operiamo in favore di famiglie in necessità per cause morali o materiali,
Siamo impegnati in progetti di formazione inerenti a contenuti e aspetti della vita famigliare. Insieme alle “Famiglie Nuove” di tutto il mondo ci stiamo già occupando dei bambini del Sud del mondo. Ancora tanti aspettano cibo, educazione, salute”.
 
L’Associazione di solidarietà familiare e sociale “Azione per Famiglie Nuove Sicilia” è al suo 11° anno di attività, ma la sua storia parte da più lontano, e il suo impegno – radicato nel territorio regionale – vuole avere come orizzonte il mondo.
 
www.afnsicilia.it



Percorso di formazione alla pace 2017 – Living Peace

In questa pagina potrete trovare i testi del corso di formazione “Percorso di educazione alla Pace” 2017.

http://www.amu-it.eu/materiali-percorso-di-formazione-alla-pace-living-peace-2529-ottobre-2017/?lang=it




Trento: un patto per la pace

Un progetto condiviso di fratellanza sociale, che potrebbe estendersi a tutta l’Italia.

Un progetto nato nel 2001, che dopo quasi 17 anni ha dato vita a ulteriori iniziative: basterebbe questa considerazione per decretare la buona riuscita di Tuttopace, avviato a Trento per iniziativa di alcune persone del Movimento dei Focolari, e poi concretizzatosi come esperienza condivisa con molte realtà cittadine.

«Era da poco passato l’11 settembre – ricorda Stella Salin, tra coloro che hanno visto nascere il progetto – e i ragazzi della scuola in cui insegnavo erano rimasti molto colpiti, volevano fare qualcosa. Così, oltre a tirare il “dado della pace” – che presenta su ogni faccia un’azione concreta da mettere in pratica per portare la pace là dove si vive –, hanno avviato un giornalino scolastico su queste tematiche».

Il giornalino, dopo essersi diffuso nella scuola, è arrivato anche ad altri istituti cittadini grazie all’iniziativa di un centro interculturale. Poi, quando i ragazzi della classe promotrice stavano per concludere il loro ciclo di studi primari nel 2004, «uno di loro, preoccupato che il giornalino non avesse seguito, ha contattato l’allora sindaco Alberto Pacher. Il primo cittadino – aggiunge Salin – con nostra grande sorpresa ha fatto inserire il giornalino nel periodico del Comune Trento Informa come inserto, posizione che occupa tuttora contando 50 mila copie».

Il giornalino è stato il primo passo di una proficua collaborazione con il Comune, che si è estesa al di là delle singole amministrazioni e che ha preso la forma del progetto Tuttopace. Su idea dei ragazzi è nata nel centro della città l’Aiuola della pace, nella quale
è stato posto un “dado della pace” gigante.

Si è poi consolidata l’annuale giornata Trento città della pace, che a maggio coinvolge diverse scuole di una rete che si è estesa fino a fuori Regione, e che ha visto tra i suoi ospiti anche la scuola Hand in Hand di Gerusalemme, dove ragazzi ebrei e palestinesi studiano insieme.

Sono inoltre stati avviati anche contatti con istituti scolastici del Canada e dell’Ungheria. Attorno al progetto si è creata una rete di docenti – ad oggi sono circa 120 – per la condivisione di percorsi di educazione alla pace, con incontri ospitati ogni mese dal Comune.

«È impressionante vedere come ogni volta si aggiunga qualcuno – riferisce Stella Salin–. Inoltre, il Dipartimento della conoscenza della Provincia si è fatto avanti e oggi coordina il Tavolo Tuttopace, che riunisce i diversi attori istituzionali e della società civile coinvolti in questo percorso» . . . 

Chiara Andreola

leggi tutto l’articolo sulla rivista mensile Città Nuova, numero 1 – Gennaio 2018, pp.42-44




BASTA CONOSCERSI! Progetto di educazione alla cittadinanza globale

Il progetto “Basta conoscersi: 6 passi per 1 Mondo Unito” proposto a livello nazionale, punta alla formazione della comunità educante ai temi della cittadinanza globale. Partendo dal presupposto che “non si possiede ciò che non si comprende” (Goethe), quindi ciò che non si conosce, molti pregiudizi, stereotipi, la mancanza di un vero dialogo e la diffidenza verso il “nuovo” e l’altro “diverso da me”, così come l’indifferenza e l’individualismo, scaturiscano spesso proprio dalla non conoscenza diretta delle storie delle persone, delle diverse problematiche del mondo e di quali siano le cause che le sottendono.
A tal fine, la proposta dell’avvio di un percorso che metta in atto nuovi processi educativi partecipativi e li consolidino, che agiscano per prima cosa sullo stile relazionale tra tutti, ma naturalmente anche sul piano dei contenuti e delle metodologie.
In questo favorevole ambiente di apprendimento, la proposta prosegue con l’ideazione di un progetto elaborato insieme agli alunni, il 6×1 del titolo, per la realizzazione di un’azione da farsi nel territorio in cui si vive, venendo a contatto con i problemi reali che in esso si incontrano. Una concreta azione di cittadinanza attiva e solidale che coinvolga emotivamente e spinga gli alunni a porsi degli interrogativi che portino alla necessaria ricerca di informazioni e di approfondimenti. Un’esperienza sul campo tesa a conoscere meglio la realtà quotidiana e a dare una risposta, per quanto possibile, ad un bisogno.

Nell’allegato tutte le ulteriori informazioni:

Basta conoscersi! 2017-2018




Associazione Dancelab – Armonia tra i popoli

Si propone di sviluppare e diffondere l’idea della ricerca e dell’armonia possibile con Master Class di vari stili di danza (classica, contemporanea, Hip Hop) tenuti da insegnanti altamente qualificati sperimentando l’utilizzo dell’Arte come strumento trasversale di Armonia fra i popoli.

La scuola nasce a Monsummano Terme nel 1984 per iniziativa di Antonella Lombardo, giovane insegnante e danzatrice, già allieva di Lucille Bigelow e Vilma Valentino presso l’Accademia di Danza di Roma.
Contemporaneamente sente il bisogno di conoscere ed assimilare nuove esperienze che in quegli anni si stanno sviluppando in Europa e a Parigi con Le Groupe International des Huits alla Sorbona, dove sono presenti tutti i maestri che sperimentano nuove tecniche nel jazz e nel contemporaneo.
Studia con Matt Mattox, Eugen Luis Facciuto, Gianin Loringett e tante altre personalità del mondo della danza.
Conosce le maggiori scuole europee e frequenta assiduamente la scuola di Rossella Hightower a Cannes e la scuola superiore di Contemporaneo di Alain Rouge a Parigi.

Sito dell’Associazione Dancelab

Alla scuola di DanceLab l’arte della danza è anche il linguaggio del dialogo. Dalle proprie case, in quarantena, centinaia di persone ballano “Now” del Gen Rosso. Coreografia di Gabriel Ledda e Laxman Kami.

 




Progetto Mondo Unito – United World Project

Siamo i Giovani per un Mondo Unito, viviamo in 180 Paesi dei cinque continenti e siamo di culture, religioni e nazionalità diverse. Ci unisce la scelta di vivere per la fraternità universale.
Vogliamo che essa diventi il nuovo cardine della politica, dell’economia, del lavoro, della salvaguardia dell’ambiente, dello sport, della comunicazione, della scienza, dell’arte.

Ci impegniamo a vivere la regola d’oro:

“Fai agli altri ciò che vorresti fosse fatto a te; non fare agli altri ciò che non vuoi venga fatto a te”.

Essa è cuore di tante civiltà e tradizioni, perché il cambiamento comincia da ciascuno in prima persona. L’idealità che ci anima suscita svariate azioni a livello locale e mondiale: i “frammenti di fraternità ”.

A livello mondiale, interveniamo tempestivamente per assistere vittime di terremoti, alluvioni, carestie, guerre. A livello locale, attiviamo micro realizzazioni di tutti i generi
per costruire la fraternità nella nostra città, quartiere, università. C’è un fermento d’iniziative nei cinque continenti: opere a favore di bambini di strada, senzatetto, anziani abbandonati, carcerati, immigrati, secondo le necessità più urgenti del posto.

Sosteniamo la costituzione dello United World Watch che possa dare rilievo all’idea della fraternità anche attraverso studi, ricerche, e azioni di sensibilizzazione. Aperto alla più ampia collaborazione, dovrà monitorare e far conoscere, in tutto il mondo, le esperienze di fraternità messe in atto da singoli, gruppi e istituzioni.

Chiediamo il riconoscimento a livello istituzionale e internazionale della Settimana Mondo Unito, operativa dal 1996: sono sette giorni in cui si concentrano le più varie iniziative per incidere sull’opinione pubblica dei nostri Paesi, e testimoniare insieme che costruire un mondo unito è possibile. È una proposta alle città, alle istituzioni, a tutti, per promuovere la fraternità e la pace ad ogni livello.

http://www.unitedworldproject.org

http://www.milongaproject.org

 

 

 



GEN ROSSO: “Tour progetto Italia per”

Gen rosso Italia per

Lo spettacolo “Campus – the musical” nasca da un’idea originale di Chiara Lubich e si ispira a fatti realmente accaduti, tra i quali l’attacco terroristico alla stazione di Madrid. Arriva sulle scene dopo anni di ricerca contenutistica e artistica.

Le tematiche proposte dal musical toccano le grandi sfide del terzo millennio come il dialogo interculturale, i terrorismi di ogni tipologia, l’ingiustizia sociale e la non equa distribuzione delle ricchezze, i problemi ambientali quali, ad esempio, la deforestazione, la mancata integrazione tra razze e culture diverse. I contenuti del musical intendono offrire, più che risposte, delle proposte di riflessione e di percorsi inediti.

Il progetto, ideato per l’Italia, intende contribuire al comune intento portato avanti da istituzioni, enti pubblici e privati, associazioni e aggregazioni di ogni tipo per rimuovere le cause che favoriscono l’odio tra le diverse etnie, le religioni, le culture. Pertanto sul nostro territorio, ormai in ogni punto del Paese, “ITALIA per”diventa:

Italia per il dialogo, l’integrazione, la pacifica convivenza, la legalità, etc.

Campus - the musicalTuttavia, se la mission di riferimento può avere un carattere generale e valevole per tutta la realtà italiana, è noto che ogni regione, addirittura ogni città, può avere delle problematiche specifiche, delle accentuazioni disuguali, un sentire i problemi in maniera diversificata. Pertanto in una data località il Progetto “ITALIA per” si declina, ad esempio, in progetto Italia per l’accoglienza, oppure per il lavoro, oppure per la legalità, etc. Già in alcune città sono stati attivati dei progetti che vanno in questa direzione e che intendono proporre spazi di riflessione.

A Firenze l’associazione UNITI SENZA BARRIERE, nata nel contesto di persone disabili, ha realizzato presso il Mandela Forum un progetto finalizzato al superamento sia delle barriere fisiche e materiali, che delle barriere mentali, culturali e razziali.

A San Severo, il progetto è stato ideato dall’Associazione “SUNUTERRA” appositamente costituita in partenariato con tante altre associazioni e aggregazioni della società civile ed ecclesiale. L’associazione intende favorire l’integrazione di un folto numero di braccianti, in gran parte africani, presenti nel tristemente noto Gran Ghetto di Rignano sul Gargano.

Il progetto è partito a dicembre 2016 con Campus – the musical alla presenza di varie rappresentanze culturali presenti sul territorio in centri di accoglienza o di lavoro. Un inizio di tour privilegiato e diretto in primis a persone di etnie diverse partito dallo studio/teatro del Gen Rosso a Loppiano (FI).

Tappa 1: Il progetto culturale “ITALIA per” presentato presso l’Istituto Universitario Sophia a Loppiano (FI). L’evento avvenuto nel pomeriggio di venerdì 20 gennaio 2017 alla presenza di giornalisti e operatori dei media. 

Tappa 2: Il progetto artistico partito il mattino del 21 gennaio 2017 nell’Auditorium della Cittadella Internazionale di Loppiano con il coinvolgimento dei giovani delle scuole superiori del territorio limitrofo del Valdarno fiorentino e aretino.

Il tour Italia “ITALIA per” Campus – the musical il progetto prevede il suo svolgimento nel biennio 2017-2018. Rappresentanti di enti ed associazioni, comitati locali e aggregazioni di ogni tipo, in diverse località italiane ne hanno già chiesto la realizzazione del progetto in loco. Saranno esaminate con attenzione eventuali ulteriori richieste.

Il progetto si articola in:

– Un evento / convegno di apertura e presentazione del progetto unito ad una conferenza stampa.

– Lo svolgimento di 5 workshop: danza 1, danza 2, teatro, canto e percussioni presso scuole, università e associazioni giovanili.

– Rappresentazioni del musical integrato in alcune scene dai partecipanti dei workshop. Lo spettacolo serale sarà diretto al grande pubblico e il matinée agli studenti.

L’intera documentazione sarà a disposizione di studenti e docenti di ogni disciplina; inoltre costituirà un patrimonio culturale e artistico quale modello di riferimento per eventi e progetti analoghi. 

Il management del Gen Rosso è a disposizione per supportare i richiedenti e gli organizzatori del progetto in tutte le sue fasi.

Per maggiori informazioni:

Gen Rosso International Performing Arts Group

 Località Loppiano 50063 Figline e Incisa Valdarno (FI) 

Tel.+39 055 833 52 09 Fax +39 055 833 60 13  

franco.gallelli@genrosso.com    www.genrosso.com
cell. +39 3806592166

Il calendario del Tour italiano:
04 marzo Catanzaro – Teatro Politeama
11 marzo San Severo (Foggia) – Palazzetto dello Sport
18 marzo Firenze – Mandela Forum
05 maggio Pinerolo (Torino) – Palaghiaccio
17 maggio Fermo (Ancona) – Teatro dell’Aquila
06 luglio Monopoli (Bari) – Palazzetto dello Sport
15 dicembre Treviglio (Bergamo) – Palazzetto dello Sport




Metodo: “Sei tappe per un obiettivo”, un modo efficace di vivere nella propria comunità

SEI PER UNO è un metodo utile per vivere le attività in modo efficace assieme ai gruppi di ragazzi e con la propria comunità.

Rinforza in quanti vi partecipano la capacità di diventare cittadini attivi.

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6X1_Presentazione

Per maggiori informazioni:




Percorso di educazione alla pace: “Living peace”

Vedi 2018 Living Peace Guida ITA

Living peace

2018 Living Peace Guida ITA




Non esiste un amore più grande

Arriva in porto la produzione di uno spettacolo musicale/teatrale dedicato alla storia di Alberto Michelotti, Carlo Grisolia (A&C) e del loro gruppo di amici con le loro passioni (sport, musica, amicizie) che si ritrova al “Muretto”, una piazzetta della periferia di Genova, sul finire degli anni 70.

E’ la storia di ragazzi che si impegnano in un contesto di fatica e di condivisione: il porto, luogo di confine, luogo di passaggio e di incontro, soprattutto fra giovani, perché quelli che sbarcano sono principalmente giovani; ragazzi che sanno dare attenzione all’altro, spendere per questo il proprio tempo, facilitare l’incontro con il nuovo e con il diverso (che i giovani, a differenza degli adulti, non temono).

L’amicizia è la “philadelphia” che fa scoprire l’altro profondamente, perfettamente, ontologicamente uguale a sé, che sostanzia e rende reale l’appartenenza, la solidarietà, la pace, il dialogo, l’apertura.

E’ la decisione di dare la vita per i propri amici che fa essere davvero solidali, aperti, rispettosi, propositivi. E’ questo l’”amore più grande”.

Lo spettacolo, in una prima “short version” debutta a novembre 2016 in due teatri romani (vedi manifesto qui sotto) il 17 al “Tor Bella Monaca”, il 21 e 22 al “Vascello”.

Video registrato da TV 2000

Ad esso e collegato un interessante ed articolato progetto educativo e sociale che verrà successivamente proposto, in collaborazione con il M.I.U.R. Dipartimento per il Sistema Educativo di Istruzione e Formazione e la Direzione Generale per lo Studente, l’Integrazione e la Partecipazione, agli istituti Secondari grazie anche al sostegno di Fondazione Migrantes, Caritas Italiana, Comitato Alberto&Carlo, Movimento dei Focolari, Fondazione Ente dello Spettacolo, Liceo Bertolucci Parma, Diocesi di Genova.

Una squadra di professionisti (autore/compositore, regista, scenografo, direttore musicale, coreografo, tecnici luce e suono) sono i veri e propri “coach” di un giovane cast di artisti provenienti da varie Regioni di istituti Superiori ed Università italiane. Particolarmente significativa la presenza tra loro di un giovane nigeriano ‘richiedente asilo’. Anzitutto questi sono i primi invitati a rivivere e sperimentare quanto la storia di Alberto & Carlo contiene.

non esiste un amore più grande




Città in azione

CONVEGNO INTERNAZIONALE
OnCity: reti di luci per abitare il pianeta
Laboratorio internazionale di cittadinanza per il bene comune

Atti del Convegno Internazionale Oncity-reti di luci per abitare il pianeta, che dal 1° al 3 Aprile 2016 ha riunito al Centro Congressi di Castel Gandolfo (Rm) 900 partecipanti provenienti da tutto il mondo: tre giorni di lavori, riflessione e confronto su alcuni grandi temi d’attualità legati alla vita nelle città.

Il convegno, organizzato dal Movimento Umanità Nuova, AMU e Movimento Giovani per un Mondo Unito, è un’iniziativa che si colloca nel quadro dello United World Project (UWP).

Progetto Officine di fraternità – Alessandra Picariello e Roberta Formisano, Movimento Giovani per un mondo unito Campania (Italia)

Roberta Formisano: Il progetto «Officine di Fraternità» è nato diverso tempo fa, con un duplice scopo: offrire ai giovani la possibilità di mettersi in gioco e di lavorare, e realizzare delle attività concrete in Campania, soprattutto nelle periferie e ferite presenti in diversi territori.

Con questi presupposti, il progetto è stato presentato e approvato nell’ambito dell’Avviso pubblico “Giovani per il sociale” del Dipartimento della Gioventù e del Servizio Civile e Nazionale della Presidenza del Consiglio dei Ministri.

Il titolo del progetto non è a caso: la cultura della fraternità ha fatto da sfondo all’ideazione dei vari laboratori, portando con sé tutte le sfumature da essa derivanti (legalità, solidarietà, impegno civico e partecipazione attiva nelle problematiche sociali, sostegno alle fasce più deboli e disagiate, rispetto delle regole e dei diritti altrui…). Il progetto ha visto circa 25 giovani, esperti e tutor, per la formazione dei beneficiari, tra i 18 e i 35 anni; mentre più di 150 ragazzi tra i 14 e i 30 anni hanno partecipato attivamente come beneficiari del progetto. Il tutto in una cornice che ha visto il coinvolgimento di 8 realtà associative presenti e attive su tutto il territorio campano (Aps Focus Focolari, Associazione di volontariato Fare Comunità, Arcidiocesi di Benevento, Associazione SNC Libero Pensiero, Comitato Caserta Città di Pace, Cooperativa sociale NeWhope, Associazione Centro Vita onlus, Associazione Mondo Unito Giovani).

Ciascuna associazione ha presentato una o due “officine” per rispondere al meglio alle esigenze giovanili e sociali dei diversi territori.

11 officine di fraternità, 11 realtà diverse, 11 attività diverse ma un unico filo conduttore: la fraternità. Ognuna delle officine ha lavorato singolarmente ma c’è stato un momento di incontro tra tutti i 150 giovani coinvolti dal progetto.

Il momento cruciale, infatti, si è tenuto dal 1 al 4 maggio 2015 a Benevento, con “Forti senza Violenza” – il progetto portato avanti da anni dal gruppo internazionale Gen Rosso, sul tema della legalità, dell’amicizia e di una scelta giusta di unità. Si è trattato di una vera sfida: preparare da zero il musical “Streetlight” in soli tre giorni, e al contempo condividere la quotidianità con persone sconosciute.

È stato l’apice del progetto, il momento più ricco e formativo per tutti i ragazzi, dove hanno potuto sperimentare questa fratellanza universale non più solo con i giovani del proprio gruppo ma con tutti i 150 giovani delle officine e con ogni membro del Gen Rosso.

Alessandra Picariello: Non è stato sempre tutto facile, c’è stato molto lavoro da fare di organizzazione e soprattutto di coesioni tra queste realtà così diverse tra di loro, ma ne è valsa la pena.

Per chi tra noi gen è stato “protagonista” di quest’esperienza è stato un momento di crescita veramente importante. Questo progetto ci ha permesso, grazie all’aiuto degli adulti che ne hanno permesso la realizzazione, di creare qualcosa più grande di ogni nostra aspettativa. È stata davvero una scia di luce per le nostre città, siamo sicuramente riusciti a seminare tanti germogli di fraternità e molti di questi stanno già dando i primi frutti.

Le officine si sono concluse ma i rapporti creati non possono finire.

C’è anche chi sta continuando con le attività dell’officina, a Ponticelli ad esempio dopo la realizzazione di “Life Love Light”, ci si sta impegnando nella costruzione di un altro spettacolo; il percorso di quest’anno è incentrato sulla Pace, con tutte le sue sfaccettature perché non possiamo smettere di vivere la fraternità e quale mezzo migliore della musica per lanciare messaggi in luoghi purtroppo non sempre semplici.

Personalmente, quando ho raccontato ad amici e parenti quello che stavo vivendo molti mi hanno subito detto di stare attenta, che quelle zone sono pericolose ( le periferie di Napoli), che lì uccidono… lì come chissà di quale città lontana stavano parlando, ma in realtà quella è la MIA nonché la loro. Non mi sono mai fatta fermare da queste paure (che non ho mai avuto in realtà), quei ragazzi ci vivono ed io non posso andarci una o due volte a settimana?!

Con la mia famiglia abbiamo iniziato ad andare a messa lì ogni domenica per rafforzare quei rapporti creati durante l’anno e questo ci aiutato molto a conoscere meglio i ragazzi e le loro famiglie. Siamo stati invitati a pranzo da molti di loro; io sono andata a pranzo a casa di uno dei ragazzi, in una di quelle case popolari che mettono molta tristezza a vederle, ma entrando l’amore con cui sono stata accolta mi ha resa felicissima.

Ci sarebbero tante storie da raccontare su ognuna delle persone che ho incontrato ma posso sicuramente testimoniare che una rete di fraternità tra tutti coinvolti dal progetto è stata creata e spero che continui.

Roberta Formisano e Alessandra Picariello

Video Officine di fraternità

Fonte: dal sito ufficiale del unitedworldproject