L’ambasciatore del Baskin, il BASKet INclusivo

Federico Vescovini, noto imprenditore del settore metalmeccanico e la sua esperienza con un modo nuovo di praticare lo sport

In principio fu Cremona. Correva l’anno 2001. Antonio Bodini è un ingegnere di professione, padre di cinque figli, tra cui Marianna, una ragazza disabile nata prematura. L’invenzione è semplice come l’uovo di Colombo, ma è una rivoluzione copernicana, l’uomo e la donna e non il gioco sono al centro di ogni attività sportiva.

La persona sia essa normodotata, talentuosa o con limitazioni di qualsiasi genere e neofita, nella condizione in cui si trova può essere messa in grado di giocare in modo competitivo a baskin insieme agli altri. Il campo è lo stesso, le regole cambiano, si adattano e s’immedesimano con le persone per permettere a chiunque una reale partecipazione competitiva al gioco. È come se l’uomo vitruviano, simbolo dell’arte rinascimentale, fosse stato disegnato al centro di un pallone da basket.

Nelle nuove regole, nate dalla sperimentazione e dai suggerimenti dei ragazzi, si aggiungono, ai due canestri tradizionali, ulteriori quattro canestri a metà campo e i ruoli dei giocatori, che compongono una squadra di uomini o donne che siano, riflettono le abilità al gioco in funzione di esperienza, capacità atletica e presenza di limitazioni fisiche o cognitive. Il regolamento funziona e tutti possono o meglio debbono dare il proprio contributo alla squadra per la vittoria.

Si chiama Baskin proprio perché è BASKet INclusivo e possono giocare uomini, donne, disabili, normodotati, anziani e bambini. La partecipazione è aperta a chiunque. L’idea ad Antonio Bodini nasce in casa, si sviluppa con Fausto Cappellini, professore di educazione fisica e si afferma ai massimi livelli mondiali in termini di applicazione concreta di inclusività e democraticità.

Federico Vescovini

Federico Vescovini è un affermato imprenditore di Sbe Varvit SpA un’azienda leader mondiale nella produzione di giunti meccanici di fissaggio di alta qualità che sono di fondamentale importanza per molti settori industriali. Decisivi sono gli incontri. A Udine, dove vive, conosce un professore di educazione fisica che l’anno seguente subisce un grave incidente che lo costringe in carrozzina. Il professore gli scrive una mail per fargli una proposta. La mail viene cestinata e poi recuperata.

L’imprenditore, infine, incontra il professore. «Mi introduce al Baskin – spiega Federico Vescovini -, il primo sport inclusivo e competitivo allo stesso tempo capace di mettere insieme tutti nella stessa squadra. Comprendo subito che è uno sport candidato a contribuire in modo fondamentale a quel mondo di fraternità che sa includere e valorizzare le differenze, quel mondo unito, che ho in cuore e che sognava Chiara Lubich».

Fatti e non parole, così si ama il prossimo. Federico Vescovini non perde tempo, finanzia la start up Zio Pino Baskin. A distanza di un anno ci sono già due squadre a Udine. Dopo quattro anni, le squadre salgono a 12 nella Regione Friuli-Venezia-Giulia.

Quest’anno la grande soddisfazione. La Zio Pino Baskin di Udine vince il campionato italiano e Antonio Bodini diventa Ufficiale al Merito della Repubblica.

L’ambasciatore del Baskin, così ama definirsi Federico Vescovini perché il suo lavoro lo porta in molti Paesi e, dovunque si trovi promuove in Slovenia, Croazia, Serbia, Albania, Egitto, il basket inclusivo, superando non pochi ostacoli e pregiudizi.

E ora una nuova iniziativa: il sogno di portare gli sport inclusivi al comitato dei Giochi del Mediterraneo del 2026 a Taranto. «Inserire oltre alle competizioni per normodotati e per diversamente abili anche gli atleti appartenenti agli sport inclusivi come il Baskin. Sarebbe la prima volta in una manifestazione internazionale e sono convinto che i valori universali insiti in questi sport rappresentino un segnale importante di fraternità per il Mediterraneo».

Due discorsi lo hanno ispirato. Il primo è di Papa Francesco a Marsiglia, del settembre del 2023. Citò l’esempio del “sindaco santo” Giorgio La Pira che vide il Mediterraneo non solo come un luogo di conflitti, ma come una opportunità per «l’inizio e il fondamento della pace tra tutte le nazioni del mondo». Tutte le grandi visioni, profezie, non si fermano all’esistente. Partono dal reale, ma sognano di «allargare le frontiere del cuore, superando barriere etniche e culturali». Il Mediterraneo può diventare un mare che unisce.

È anche il sogno di Margaret Karram, presidente dei Focolari, nata e cresciuta ad Haifa in Israele che, nel settembre del 2023, disse che «un Mediterraneo della fraternità dimostra come le differenze ci facciano progredire e ci permettano di superare le frontiere (…) È un’utopia? Il passato ci insegna che non lo è. Lo conferma anche lo storico inglese David Abulafia che ha spiegato che per la maggior parte dei secoli passati, anzi dei millenni, la caratteristica del Mediterraneo è stata “integrativa”».

Integrazione e inclusività sono tipiche del Baskin che oggi è presente in 18 regioni Italiane con 182 Associazioni Sportive Dilettantistiche con oltre 6300 tesserati di cui circa 3400 atleti con disabilità. La crescita della disciplina è stata accompagnata inizialmente dall’Associazione Baskin fino ad arrivare a strutturarsi nel 2019 nell’Ente di promozione paralimpico EISI.

Fu il Presidente Mattarella venuto a conoscenza di questo sport inclusivo e approfondendo le difficoltà incontrate per riuscire a classificarlo idoneo ad entrare a tutti gli effetti parte di una federazione sportiva che fondò nel 2019 la EISI, l’ente nazionale degli sport inclusivi, la prima federazione sportiva del suo genere a livello mondiale. La fondazione di questa nuova federazione ha favorito l’ideazione e sviluppo di altri sport inclusivi quali il calcetto, le bocce ed altri ancora.

Baskin in Slovenia

Anche a livello internazionale, proprio per il suo approccio universale ed inclusivo, il Baskin si è rapidamente diffuso e oggi conta più di 20.000 atleti in tutta Europa. Oltre all’Italia, il Baskin viene regolarmente praticato in Portogallo, Spagna, Francia, Germania, Lussemburgo, Belgio, Inghilterra, Slovenia, Croazia, Serbia, Albania, Grecia e Senegal.

Il Baskin sarà presente nella piazza sant’Antonio di Trieste fino al 5 luglio per le Settimane Sociali dei cattolici in Italia come buona pratica di impegno civile, di dedizione al bene comune, di partecipazione e di testimonianza dei valori repubblicani.

«È il sogno – conclude Federico Vescovini – di attivare processi tentando di costruire “dal basso” un mondo migliore, che valorizza le diversità per una società che viva nella quotidianità concrete azioni di inclusione e di pace».

Aurelio Molè

https://www.ziopinobaskinudine.it

https://www.baskin.it




Premiazione Concorso nazionale per le scuole: per sperare e costruire

Vedi anche: https://www.focolare.org/2024/05/22/concorso-nazionale-per-le-scuole-per-sperare-e-costruire/




Focolare Meeting Point: fare casa

A Roma, a pochi passi da piazza Venezia, da due anni opera un centro dei Focolari aperto a tutti

Di Aurelio Molè

Nel centro storico di Roma, a pochi passi dalla Colonna traiana, da piazza Venezia, dalla Torre delle milizie, c’è una piccola chiesa non visibile da via Nazionale. Un luogo non di passaggio. Ci si accede da un piccolo slargo che si apre lungo la stretta via del Carmine.  Al civico 4 si erge la chiesa di Santa Maria del Carmine. Nel 1605 tutto ebbe inizio con la consacrazione della terra e l’inizio dei lavori, nel 1624 a spese del cardinale Odoardo Farnese, in un luogo dove si trovavano dei fienili. La gestazione fu lunga e lenta fino alla facciata in travertino del 1750. Incendi, saccheggi, lavori di restauro, anche le opere d’arte sono attraversate da prove e sofferenze, si sono susseguiti fino a pochi anni fa. Nel corso del restauro dell’affresco della Madonna del Carmine ne venne alla luce un altro, ottocentesco, raffigurante la Madonna del Carmine con il Bambino ed Angeli. La Madonna ha gli occhi socchiusi, sembra osservare chiunque da qualsiasi angolazione, come una madre che attende, accoglie, ospita. La chiesa, dal maggio del 2022, è diventata il Focolare Point, un punto di accoglienza per tutti, dalle più alte personalità religiose e civili a comuni cittadini e semplici studenti. La mission è “fare casa” a tutti quelli che vi passano sia per caso, sia per attività le più varie.

All’inaugurazione del centro “Santa Maria del Carmine Focolare Meeting Point”, il cardinale Angelo De Donatis, già vicario generale per la diocesi di Roma, disse che: «Vorremmo che chiunque si trovi a passare da qui trovi sempre una casa dove incontrarsi e fare famiglia» e «trovi la testimonianza viva del carisma dell’unità che la anima e possa accoglierlo come propulsore di fraternità». E Margaret Karram, presidente dei Focolari, aggiunse che nel Centro vede «la possibilità di offrire un percorso di formazione alla cultura dell’unità e al dialogo per lo sviluppo della fraternità dei popoli.

La caratteristica del Focolare Point è che opera in modo trasversale, accogliendo chiunque passi: visitatori occasionali, gruppi interessati, personalità di ogni sfera, religiosa, politica, laica, sociale e studenti universitari, seminaristi, giovani sacerdoti, religiose, religiosi di varie nazioni, a Roma per motivi di studio.

Giovanna Perucca, una focolarina che per 30 anni ha vissuto tra Algeria, Egitto e Tunisia, sin dall’inizio è in prima linea, con un gruppo di volontari, al Focolare Point nell’accoglienza «dove ognuno – ci spiega – trova la loro casa, un luogo caldo, ospitale, con una taverna, una sala per conferenze, dei salottini e la chiesa che si presta per concerti ed eventi». In effetti si respira un’aria semplice di famiglia, si può passare anche solo per prendere un caffè, scambiare due parole, iniziare una conoscenza. «Cerco di accogliere tutti, anche offrendo un pranzo, una pasta asciutta e un contorno, per far sentire le persone a loro agio. Non pensavo di riuscire, invece, mettendosi nell’amore e accogliendo tutti senza distinzione, passano tante persone, sia chi è di passaggio a Roma, sia chi ha avuto il nostro indirizzo, sia persone del quartiere».

A due anni dall’apertura, le attività si sono molto moltiplicate e differenziate: un Festival della spiritualità promosso da Edizioni Città Nuova e dalla comunità romana dei Focolari dal titolo Riannodare le relazioni, con la presentazione di libri e la partecipazione degli autori; concerti di musica classica del pianista Paolo Vergari o da lui organizzati; uno spazio di riflessione sui carismi con Luigino Bruni; un ciclo per conoscere i grandi artisti della storia dell’arte con Mario Dal Bello; la storia di Valter di Cera, un ex brigatista rosso e il suo incontro con Graziella De Luca, una delle prime focolarine. E poi è diventato un luogo di incontri, ogni mese un gruppo di sacerdoti e laici che appartiene ad un’associazione mariana si riunisce al Focolare Point per pregare; Carlo Cefaloni con Pax Christi e altre associazioni ha organizzato vari incontri sulla pace, sul disarmo e in vista delle prossime elezioni europee; non è mancata la presenza di gruppi di altre religioni, incontri di dialogo interreligioso, ecumenico; persino un gruppo della Finlandia; non sono mancate riunioni della Confraternita della Chiesa del Carmine e di gruppi di religiosi.

Una menzione a parte sono gli appuntamenti del giovedì in taverna con i giovani. Si tratta in gran parte di studenti fuori sede che sono a Roma per motivi di studio. Ognuno porta qualcosa da mangiare. Si cucina insieme e a cena si parla degli argomenti che ognuno propone: la situazione in Siria, in Libano, l’argomento della propria tesi, i loro sogni, temi religiosi e non.

Il nome giovedì deriva dalla contrazione della frase “giovani e dialogo”, i due ingredienti della serata. «C’è un giro variabile di giovani, un giovedì erano presenti di 15 diversi Paesi – spiega Agostino Spolti, uno dei promotori – che non sono solo legati ai Focolari, ma alle varie amicizie. È uno spazio dove i giovani non devono chiedere il permesso per portare i loro amici e invitare chi vogliono. È un’esperienza di accoglienza, di far casa, di ascolto, di creare un clima di famiglia, tra culture, generazioni e vocazioni diverse». Invitano anche degli ospiti a parlare, ma non sono delle conferenze, ma degli spazi di dialogo.

Un’altra caratteristica del Focolare Point è che all’interno vive una comunità di sacerdoti legati ai Focolari pienamente inseriti nell’accoglienza e nelle varie attività. I quattro sacerdoti sono tutti studenti delle varie università pontificie presenti a Roma e provengono da Germania, Congo e due dal Brasile, tra cui Christian Da Silva, che sarà ordinato sacerdote il prossimo 24 giugno. La loro mission, oltre la celebrazione della Messa quotidiana, è quella, come tutti, di fare casa. «Fa piacere incontrare dei sacerdoti giovani – chiosa Christian Da Silva – in particolare con gli studenti perché fanno una vita di studio, a volte di solitudine, e qui trovano dei momenti di comunione. Con 30 di loro abbiamo conosciuto Loppiano, la cittadella dei Focolari vicino Firenze. La nostra è una esperienza di servizio alla chiesa di Roma e passano anche suore, giovani studenti delle università pontificie, laici di passaggio. Non sono grandi numeri ma sono rapporti di qualità»

Si punta insomma su rapporti interpersonali e una comunità ospitale, inclusiva, dialogante. E, come diceva Jesús Morán, co-presidente dei Focolari in suo intervento del 2023 sulla missione, «Gesù in mezzo a noi rende ospitali le nostre comunità di vita, perché è Lui che apre uno spazio personale, umano-divino, dove ognuno può trovare posto e casa».

Tra i prossimi appuntamenti del Focolare Point ricordiamo dei seminari per approfondire la storia di Chiara Lubich, don Foresi e Igino Giordani e una veglia di preghiera per il prossimo Giubileo.

Inaugurazione Focolare Meeting Point – 7 maggio 2022




Progetto: “Greenclusive”

Giovani – Inclusivo – Formazione – Sostenibilità – Locale – Globale

PREMESSA

Il progetto vuole sostenere il percorso del “pathway verde” e l’ impegno delle nuove generazioni per l’ambito ecologico promuovendo la sostenibilità ambientale con un approccio che fa protagonisti alle minoranze sociali.

METODOLOGIA

Prevede un approccio sequenziale learn, act , share con fasi di formazione, azione e condivisione.

  • green trainings – formazione “verde”
  • local green activities – cantieri
  • communication and dissemination – united world week, ecc

TARGET




Corso per una cittadinanza attiva 2024

Le “Scuole di partecipazione” del Movimento politico per l’unità intendono essere un luogo di dialogo, di studio, di sperimentazione, aperto a tutti i giovani che vogliono vivere il presente della propria città in modo attivo, responsabile e generoso.

Il corso è aperto ai giovani dai 18 ai 35 anni.

Modulo di iscrizione: https://forms.gle/apZrpXnRQzyMPLpu6




“Contaminazioni”: un dialogo tra generazioni

“Contaminazioni” è un congresso che ha avuto luogo a Roma tra il 5 e il 6 gennaio 2024. Questo momento di confronto è stato ideato da giovani e adulti, legati al Movimento dei Focolari, proprio per parlare, attraverso le generazioni, di temi importanti quali l’impatto nella società che ognuno può avere con la propria professione. La capacità di fare comunità è poi tornata più volte come concetto, diventando un legame nei discorsi degli esperti, negli interventi in sala e nei gruppi di dialogo, a fronte dei piccoli e grandi conflitti nel mondo.

Benedetta Ferrone, una giovane che ha partecipato all’incontro e che ha contribuito ad organizzarlo, racconta: «Le stelle brillano solo se c’è il buio che fa da sfondo. Credo che non ci sia metafora più azzeccata per descrivere quello che questi due giorni mi hanno lasciato: una maggiore consapevolezza nelle ferite della società che può accendere la speranza, da cui deriva il coraggio del cambiamento per generare vita. Come quella che è nata da questa contaminazione intergenerazionale e interdisciplinare».

Qual è stato il risultato di questo lungo e approfondito confronto? Sessanta partecipanti, per la maggioranza giovani, i cui feedback alla fine dell’evento sono stati positivi in termini di voler fare di più nel proprio ambito, dall’arte alla scienza e cultura, dall’economia passando per politica e comunicazione… Il segreto di questo voler fare di meglio è stato proprio il dialogo con chi già si impegna ad essere cittadino attivo e propositivo nella propria società.

Immagine dal sito cittanuova.it

Tante infatti le storie di valore condivise dagli ospiti, a partire da illustri testimonianze come quelle di Pasquale Ferrara, direttore generale per gli affari politici e di sicurezza presso la Farnesina, che ha parlato dell’importanza del fare comunità di fronte ai conflitti, e Leonardo Becchetti, insegnante di economia presso l’Università di Tor Vergata, che ha spiegato come non sia l’economia di guerra a portare ad un vero guadagno per i soggetti coinvolti, che invece si raggiunge in modo sano, con la cooperazione.

Ancora, don Luca Margaria e Valentina Gaudiano, filosofa e docente di Filosofia della conoscenza e Antropologia filosofica presso l’Istituto Universitario Sophia di Loppiano, che ha definito con precisione cosa siano comunità e singolarità. Come entrambe vadano tutelate nella loro interezza, nessuna a scapito dell’altra. Solo in questo modo, dopo averle attuate nella realtà, si possono portare in modo prolifico anche nella realtà virtuale, nelle piazze dei social media, per viverle positivamente.

Lucia Fronza Crepaz, che è stata deputata della Repubblica italiana, ha parlato di instaurare un linguaggio comune tra piccole e grandi comunità e di andare incontro a chi è chiuso nel proprio piccolo, anche se connesso con il mondo, con un atto di gratuità descritto poi dal medico-geriatra e bioeticista clinico Valter Giantin come qualcosa di profondo valore. Nella società di oggi, estremamente monetizzata, fare rete e creare legami, che di necessità sarebbero fragili se costruiti sui soldi anziché sul dono.

La testimonianza della dottoressa Anna Spatola, imbarcatasi per salvare i migranti nel Mediterraneo, o di Letizia Selleri, una donna che ha deciso di lasciare una vita normale e mediamente confortevole per dedicarsi alle periferie torinesi, sono state altrettanto decisive nel volere lasciare agli ospiti questo desiderio di attivarsi, anche nel proprio piccolo, per dare un apporto positivo alla società. Di mettere, usando una metafora, la propria piccola goccia nel mare giusto, e che questo porterà la gioia unica di aver fatto la cosa più giusta che in quel momento si è stati in grado di fare.

Fonte: sito di Città Nuova 

leggi anche Weekend Contaminazioni – riflessione di Benedetta Ferrone




Cantiere Ragazzi per l’Unità a Palermo: “Siamo fatti per amare”

Dal 27 al 31 dicembre 2023 a Palermo nei locali dell’ istituto salesiano Gesù Adolescente, si è tenuta una nuova edizione del cantiere dedicato ai Ragazzi per l’ Unità. Ragazzi/e dai 14 ai 17 anni provenienti da tutta la Sicilia accompagnati dai loro animatori con entusiasmo si sono incontrati per vivere questi quattro giorni  insieme.

“ Siamo fatti per amare” il titolo dato a quest’ evento, un titolo che porta in se la risposta ad uno dei più grandi perché, perché sono nato? per amare. Amarsi per amare, amare per vivere in pienezza.

Le ore dei giorni vissuti insieme sono state scandite da un programma intenso. Le due mattine, di giorno 28 e 29, sono iniziate con due motti, la prima mattina “ amare tutti” mentre la seconda “ fa agli altri ciò che vorresti fosse fatto a te” in seguito al motto iniziale sono stati trattati due temi  approfonditi da esperte, mentre il motto del 30, ultima mattina di cantiere è stato “ fare di ogni ostacolo una pedana di lancio” ed in seguito è stata data a ciascuno una matita con tale scritta per indicare che ciascuno continuerà a scrivere la propria storia nella propria città e quotidianità ma i rapporti di amicizia  intessuti durante i giorni vissuti insieme continueranno ad esserci nonostante le distanze.

Nel corso della prima mattina il tema è stato “ il rapporto con gli altri e con se stessi”, un’ opportunità per i ragazzi/e ma anche per gli aduti presenti di riflettere sul rapporto con se stessi, con gli altri, con l’ ambiente che ci circonda perché siamo in constante relazione ma è importante capire come ci relazioniamo e che impatto hanno tali relazioni in noi stessi e nei contesti che abitiamo.

Il tema della seconda mattina invece è stato “ cittadini consapevoli”, con il supporto di  esperte, i presenti sono stati chiamati in causa nell’ analizzare il proprio modo di comunicare, perché le parole sono importanti ed hanno un notevole impatto sia sul mittente che sul destinatario, dopo tale riflessione il focus si è spostato sul convertire parole e azioni che richiamano alla guerra con parole e azioni che richiamano alla pace, un’ occasione per mettere in discussione il proprio modo di agire ed interagire. Mattine in cammino con il cuore e la mente, pomeriggi in cammino per la città. Lo stupore e l’ ascolto sono stati protagonisti dei due pomeriggi.

Il pomeriggio del 28 dicembre i partecipanti al cantiere hanno svolto una caccia al tesoro per alcune vie di Palermo, lo stupore è stato protagonista sia nei giovani palermitani che hanno avuto la possibilità di guardare la propria città con occhi nuovi, scorgendo tra le diverse vie dettagli di norma ignorati per la frenesia della routine, sia nei non autoctoni che hanno avuto la possibilità di sorprendersi di una bellezza inedita, tra colori, profumi, arte e le mille luci natalizie che hanno dato un tocco di magia.

Il secondo pomeriggio è stato dedicato al conoscere alcune realtà della città impegnate nella cittadinanza attiva, tra le quali il Centro Padre Nostro, la Missione Speranza e Carità e la Casa di tutte le genti, un’ occasione per conoscere storie, luoghi e persone che vivono Palermo all’ insegna della reciprocità.

Come consuetudine in questo genere di eventi l’ ultima sera si è tenuto un talent arricchito da diverse esibizioni nel quale erano presenti alcune persone  della comunità del Movimento dei Focolari di Palermo.

Riguardo a tale esperienza un ragazzo dice “ mi sono divertito molto tra alti e bassi, è stata, sicuramente un’ esperienza unica per maturare e arricchire la mente e il modo di pensare” un altro invece scrive “ ogni anno apprezzo sempre di più queste esperienze perché incontro persone che fanno uscire la parte più bella e spontanea di me”, mentre un altro ancora racconta “ questo cantiere mi ha portato tanta gioia e serenità, sono stati giorni bellissimi e ricchi di amore”.

Molti sono i commenti  fatti dai ragazzi/e  per descrivere i giorni vissuti insieme ed in ciascuno emerge gioia, gratitudine e serenità, un commento fatto da uno degli adulti può  essere definito una sintesi “ in questo cantiere […] abbiamo vissuto l’ amore soprannaturale, cioè umano e divino insieme, è quello che il mondo attorno a noi cerca”.

“Siamo fatti per amare” un titolo che si è sviluppato e divenuto concreto nei giorni vissuti insieme nel corso di tale esperienza, una consapevolezza che va oltre i quattro giorni vissuti insieme  per concretizzarsi nei rapporti che ciascuno vive nella propria quotidianità. Ogni esperienza inizia e finisce ma il vissuto resta e si trasforma cammin facendo. Un “a presto” immerso nella bellezza semplice dell’ esserci ha chiuso il sipario di questo cantiere e riaperto quello della quotidianità di ciascuno in cui la parola “insieme” ha assunto un posto di rilievo.

Melina Morana




Up2Me: dipende da me

Un progetto educativo integrale per la formazione alla relazione con gli altri

Emozioni, affettività, sessualità, conoscenza di sé, fisiologia umana, mass media, gender, rapporto uomo-donna, lgtb+: l’educazione dei figli è un impegno arduo. I genitori, spesso, non sono preparati. I figli rischiano di vivere in balia degli umori della società dei consumi che nutre interesse per loro solo in quanto target commerciali.

L’educazione, poi, al mondo emotivo è ancora più complicata. I genitori sono cresciuti con modelli di apprendimento e relazionali più cognitivi e razionali. I figli, nativi digitali, dopo l’avvento dei Social, sono esposti alle correnti emotive più ingannevoli.

Eppure, l’educazione al mondo emotivo: emozioni, sentimenti, sessualità resta lo strumento più importante per far diventare i nostri figli veri uomini e vere donne capaci di conquistare la propria libertà diventando padroni di se stessi.

Il dominio del cuore è la vera arte del vivere. I due ostacoli, “acconsenti a ciò che senti” o la sua negazione “vivi negando quello che senti”, sono due argini al cui interno è possibile costruire il fiume della conoscenza di sé che è il primo passo per l’autoconsapevolezza, per poter fare scelte mature e responsabili, a qualsiasi età.

Del resto, i casi dei femminicidi lo dimostrano, si può essere emotivamente immaturi a qualsiasi età. È un affare che riguarda tutti, ogni generazione. Un cuore a briglie sciolte senza una corretta gestione delle emozioni genera sfracelli, dipendenze di vario tipo e violenze tanto efferate quanto incomprensibili.

C’è una frase idiomatica nella lingua inglese che recita: «It’s up to you». Vuol dire dipende da te. Si usa nelle semplici scelte della vita quotidiana e nelle faccende più complesse.

Da 10 anni nei Focolari è nato il percorso educativo Up2Me, che vuol dire “dipende da me”. Vuol dire, una volta, acquisiti alcuni strumenti educativi sta a me navigare tra le onde delle emozioni, governare la nave e approdare in un porto sicuro. È rivolto ai bambini, ai ragazzi, ai giovani, ai genitori che sono seguiti con dei tutor, degli insegnanti, con un percorso, un metodo e un approccio interattivo, multidisciplinare e scientifico.

Tre mila ragazzi in 25 nazioni di quattro continenti hanno effettuato il percorso che dura diversi mesi ed è calibrato per fasce d’età: bambini (4-8 anni), ragazzi (fino a 17 anni), giovani dai 18 in su. I genitori sono accompagnati in gruppi separati e i tutor sono formati con scuole dedicate. La formazione procede utilizzando giochi di ruolo, materiali multimediali, attività di gruppo, interventi di esperti per fare in modo di avviare il processo di saper compiere scelte consapevoli e saper vivere relazioni positive.

«Up2Me – spiegano Paolo e Barbara Rovea dell’equipe internazionale di Up2Me – si conferma uno strumento, insieme ad altri scaturiti dal carisma dell’unità dei Focolari, per aprirsi ad alcune delle più urgenti e delicate sfide oggi presenti nel mondo intero: aiutare, cioè, ragazzi, giovani e famiglie a fare scelte di vita coerenti con la visione cristiana dell’uomo, in relazione armonica con sé stessi, con tutte le persone e con il creato».

Numerose le esperienze anche in Italia, dal Nord al Sud. Impossibile citarle tutte. Ci concentriamo sulla fascia d’età dell’adolescenza.

Vicino Napoli, a Pomigliano D’Arco, un gruppo di ragazzi dagli 11 ai 14 anni, da maggio a luglio ha approfondito le sei dimensioni della persona (sociale, intellettuale, spirituale, emozionale, fisico-corporale, storico-ambientale), la conoscenza delle emozioni, il corpo che cambia, il rapporto con i coetanei, la sessualità e la fertilità, i rischi dell’ambiente digitale, le amicizie in rete, il progetto di vita.

«L’approccio è induttivo – spiegano i tutor Luigi Fornaro e Nunzia Di Prisco – informa e suscita domande sulle loro esperienze. Molte attività di gruppo rendono attiva la partecipazione dei ragazzi. I genitori ci hanno più volte ringraziato e hanno espresso la loro stima per quanto facciamo. E il parroco che ci ospitava ci ha chiesto di ripetere l’esperienza con i ragazzi della sua parrocchia perché ha trovato validi il metodo e i temi affrontati».

«Per noi – concludono – è stata un’occasione straordinaria per conoscere la ricchezza e la profondità del mondo giovanile attuale che, se stimolato in maniera adeguata, diventa portatore di riflessioni sul bisogno di relazioni autentiche».

Giulia e Luca Adriani di Milano, nonostante le loro professioni e i ritmi familiari molto intensi, hanno deciso di accompagnare i ragazzi come tutor di ragazzi dai 14 ai 17 anni. «Avvertiamo – spiegano Giulia e Luca – che il presente è investire su queste tematiche per aiutare, formare, educare i ragazzi a prendere consapevolezza di chi sono, a capire come funzionano dal punto di vista biologico, psico-affettivo, perché anche l’apprendimento della sessualità passa via Social media. Ognuno di questi ragazzi ci ha dato tanto, sono delle perle preziose e vanno opportunamente stimolati e motivati».

A Milano il percorso di Up2me si è snodato in sette incontri senza “ricette preconfezionate”, ma lasciando emergere il loro vissuto e «attraverso puntuali didattiche si è cercato di guidare i ragazzi ad essere consapevoli nelle proprie scelte e nella conoscenza di se stessi come persona. Hanno vissuto ogni momento con molta serietà. È stato molto importante la presenza dei medici e di una psicologa che sono stati a disposizione dei ragazzi per meglio chiarire alcune criticità e dubbi, instaurando un dialogo fruttuoso».

Positive le impressioni dei ragazzi. Il percorso ha dato loro consapevolezza e sicurezza. Eccone alcune. «Lo consiglierei a qualunque adolescente, qualunque sia le scelte che compirà, ogni ragazzo deve avere gli strumenti per capire cosa vuole». «Up2me mi è servito a crescere, a conoscermi di più come persona, soprattutto in modo più profondo. Mi ha aiutata ad avere più coscienza del mondo che ci circonda, dei rischi e pericoli della vita». «Non è un corso che ti vuole insegnare qualcosa, ma ti aiuta a compiere una crescita a 360°».

Dal 2015 Giampaolo e Irene Filisetti operano come tutor in Toscana al progetto Up2Me seguendo decine di gruppi di adolescenti, dai 12 ai 17 anni, in molte città: da Firenze a Pisa, da Arezzo a Empoli. «Up2Me – commentano – ci appassiona. È sfidante: periodicamente dobbiamo aggiornare i materiali e documentarci perché i ragazzi cambiano continuamente e quello che due anni fa era quasi uno scandalo, per i ragazzi di oggi è la normalità. È gratificante: i ragazzi ci dicono che cambia la loro prospettiva sulla vita, che nel confrontarsi trovano un modo di relazionarsi più profondo con i coetanei».

Il lavoro di tutor è una opportunità di crescita anche per la relazione di coppia, che deve informarsi, confrontarsi, riflettere, valutare, decidere insieme. «Questo ci porta ogni volta a guardare alla nostra storia e anche a scoprire la storia dell’altro, a chiederci che genitori stiamo diventando. Ci porta ad uscire dall’immagine ideale dei figli, a chiederci quali sono le loro reali potenzialità, attitudini e sogni e come possiamo aiutarli a diventare le persone che possono essere. Anche in questo percorso non ci sono docenti e discenti, perché ognuno è esperto dei propri figli; ci sono piuttosto tante domande, tanta condivisione di esperienze, punti di vista e non manca mai la condivisione di buone pratiche e la conclusione che un lavoro prezioso che spesso ci dimentichiamo di fare è quello su noi stessi per essere agli occhi dei figli testimoni che diventare grandi e realizzati è bello e ne vale la pena».

 Up2Me si conferma un ottimo percorso per la formazione e la prevenzione dei nostri figli anche da situazioni a rischio come: bullismo, cyberbullismo, sexting e stalking.

Aurelio Molè

Vai al sito di Up2Me

 




Progetto: “Prendersi cura dell’Italia”. Carta degli impegni

Il progetto “Prendersi cura dell’Italia” è stato sollecitato dall’urgenza di rispondere alle ferite della società causate, a più livelli, dall’attuale pandemia.

In Italia esiste un tessuto sociale molto attivo. Anche nell’ambito del Movimento dei Focolari, i suoi membri hanno intrapreso varie iniziative, spesso in collaborazione con altre persone e associazioni/istituzioni.

Papa Francesco, nell’enciclica “Fratelli tutti”, afferma: “Prendersi cura del mondo che ci circonda e ci sostiene significa prendersi cura di noi stessi. Ma abbiamo bisogno di costituirci in un “noi” che abita la Casa comune (da “Fratelli tutti” – par. 17).

Da qui, l’obiettivo concreto del Progetto “Prendersi cura dell’Italia”: partendo dalle numerose azioni già in atto, vorremmo contribuire a costituire questo “noi” e diffondere  una cultura nuova, la cultura della cura.

La “Carta degli impegni” vuole essere uno strumento per l’applicazione di questo Progetto:guardare insieme alla complessità dei problemi e cercare di lenire le tante ferite che attraversano il nostro Paese, senza esimerci di rivolgere lo sguardo al mondo intero. Questa “Carta” enuncia, a titolo esemplificativo, alcune azioni che potranno essere prese di mira ma vuole rimanere un documento aperto a tutte quelle che si renderanno necessarie.

Il luogo privilegiato in cui poter declinare le più varie azioni attuative del Progetto, sono le numerose comunità locali sparse in tutto il Paese che potranno renderlo così più solidale.

L’auspicio è che ciascuno possa sperimentare gli effetti del “prendersi cura” gli uni degli altri!

Carta degli Impegni

Per maggior informazioni verso.impegnocivico@gmail.com




Presentazione di: “Un cuore in azione”

Rafforzare negli adolescenti il perdono, la pazienza, il prestare consiglio o conforto, la critica costruttiva significa aiutarli a crescere personalmente e come comunità, a diventare responsabili verso quanti vivono accanto a loro ed avere cura della felicità altrui come della propria. Un cuore in azione offre a catechisti, animatori, insegnanti un’ampia scelta di proposte didattiche per approfondire con ragazzi tra i 10 e 14 anni le opere di misericordia spirituali, partendo dal loro vissuto e portandoli a scoprire l’Amore misericordioso di Dio nella loro vita.

https://www.cittanuova.it/libri/9788831165884/un-cuore-in-azione-1/

 

Gli adolescenti che attuano le opere di misericordia hanno il coraggio di mettersi al servizio della comunità, attenti a quanti sono più nel bisogno e capaci di stabilire relazioni di vicinanza e solidarietà. Solo insieme a loro possiamo concretizzare quelle opere virtuose necessarie per custodire nell’oggi e in un domani la famiglia umana e il pianeta che la ospita.

https://www.cittanuova.it/libri/9788831165952/un-cuore-in-azione-2/




EcoGive, dare per salvaguardare: la nuova App che insegna a prendersi cura del pianeta

VIDEO CON LA PRESENTAZIONE DEL PROGETTO E DELL’APP

Dare per salvaguardare. La nuova APP insegna a giovani e adulti, attraverso azioni quotidiane, come prendersi cura del pianeta e delle comunità ferite dai cambiamenti climatici

Tracciare i propri consumi, da soli o in gruppo, imparare piccole-grandi azioni quotidiane per risparmiare acqua ed energia e non sprecare cibo, fornire aiuto concreto ai Paesi più poveri. Questi gli obiettivi di EcoGive – Dare per Salvaguardare, una nuova App – disponibile su AppleStore e GooglePlay – nata grazie al sostegno dell’Associazione Nuove Vie per un Mondo Unito legata al Movimento dei Focolari.

 Il telefonino racchiude ormai il nostro mondo in formato digitale. Vedere i propri comportamenti quotidiani riflessi nella dimensione digitale ci aiuta a prendere consapevolezza sui consumi davvero necessari e sugli sprechi. E attraverso questa App le azioni possibili vanno dal riutilizzo dell’acqua di lavaggio di frutta e verdura allo spegnimento di luci non necessarie, per arrivare al riciclo di indumenti usati o allo spreco di cibo.

Ciascun partecipante può registrare i suoi “atti verdi” impegnandosi a realizzarne almeno 200 ad esempio per ogni anno scolastico, suddivisi in cinque aree tematiche: energia elettrica, acqua, gas, riciclo/riuso e riduzione dello spreco alimentare. Si potrà poi seguire il conteggio dei propri atti e quelli del proprio gruppo o classe scolastica, così come l’impatto del progetto misurato in CO2, MWh e acqua risparmiati.

“È un progetto vitale, un contributo a un cambio culturale reale verso uno stile di vita sostenibile” afferma Marco Livia, presidente dell’Associazione Nuove Vie per un Mondo Unito APS, che ha sostenuto il progetto nel dargli uno sviluppo internazionale. “Consapevoli della grande responsabilità della nostra generazione rispetto alla situazione ambientale, crediamo fortemente nella forza del cambiamento che possiamo trasmettere ai ragazzi, e che loro possono imprimere ai loro coetanei e nei loro contesti”.

L’idea è nata nel 2008 a Palermo (Italia) su iniziativa della professoressa Elena Pace, con l’obiettivo di coniugare salvaguardia dell’ambiente e solidarietà. L’esperienza poi è maturata negli anni grazie all’impegno degli alunni di varie scuole italiane.

Nell’anno scolastico 2021-2022 l’iniziativa ha coinvolto 50 scuole nel mondo e raggiunto più di 10 mila studenti. Nel 2023 il suo respiro internazionale continua a crescere. Partecipano infatti scuole di ben 12 Paesi: Italia, Burundi, Benin, Madagascar, Sudafrica, India, Kenya, Pakistan, Brasile, Colombia, Haiti e Repubblica Domenicana.

Il progetto si ispira agli Obiettivi dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite, focalizzandosi in particolare su tre di questi: il 13 (lottare contro il cambiamento climatico), il 4 (promuovere un’istruzione di qualità) e il 2 (sconfiggere la fame).

Sostegno ai Paesi in via di sviluppo
Gli atti di risparmio energetico saranno anche trasformati in sostegno concreto a favore delle popolazioni dei Paesi più in difficoltà per gli eventi avversi legati al clima. Come? Attraverso la loro monetizzazione, realizzata con donazioni di genitori, parenti, conoscenti e sponsor. Le risorse così generate consentiranno la realizzazione di azioni solidali in Paesi in via di sviluppo scelte da ragazze e ragazzi, che impareranno in questo modo a dare per salvaguardare l’ambiente.

Tra i progetti di solidarietà scelti vi sono la realizzazione di un orto sociale a Nairobi in Kenya, la piantumazione di alberi in un quartiere alla periferia di Mumbai (India) e la promozione di vivai nella città di Carice (Haiti).

Il progetto ha ricevuto il supporto da vare Istituzioni fra cui il Ministero dell’Istruzione italiano, il Ministero dell’Ambiente della Repubblica Dominicana, dall’università di Roma La Sapienza, l’Agenzia spaziale Italiana e dai Comune di Roma e di Priverno. L’App EcoGive è stata realizzata grazie al sostegno di Mauro Atturo, CEO & Founder della Problem Solving S.R.L. e di Carlo La Mattina, Amministratore Unico di Innovation Lab S.R.L.

Lorenzo Russo

Fonte: https://www.focolare.org/2023/02/25/ecogive-la-app-che-misura-le-azioni-green-e-aiuta-i-paesi-in-difficolta/

PRESENTAZIONE A ROMA IL 16 FEBBRAIO 2023

https://www.facebook.com/darepersalvaguardarelambienteinrete/videos/1432226917311144

RIVEDI L’EVENTO DELL’ANNO SCORSO




Formazione EdC Trento. Progetto Economia Etica

Le azioni e le scelte quotidiane possono rinnovare davvero il sistema economico? L’economia può innescare un circolo virtuoso tale da generare benefici comuni riducendo allo stesso tempo gli effetti indesiderati sulla vita di ognuno di noi? Parte da questi interrogativi la proposta formativa della rete Formazione EdC Trento dedicata agli studenti delle scuole secondarie di secondo grado della Provincia.

Giunto alla terza edizione, il progetto Economia Etica, co-finanziato dalla Fondazione Caritro, ha portato nelle scuole superiori, un percorso ormai consolidato di quattro moduli così strutturati:

1. L’economia oggi: partendo dai concetti di base (definire l’economia e la crescita economica per i ragazzi), analisi degli effetti positivi e negativi del capitalismo negli anni, discussione di alcuni paradossi che permangono e di come misuriamo il progresso, con riflessione dei ragazzi su modalità alternative e migliori;

2. L’economiaCivile e l’Economia di Comunione: storia e spiegazione di come questi due paradigmi economici rappresentino un modo nuovo di vivere l’economia e come possa essere una risposta per migliorare il sistema. Integrato con esperienza diretta di un imprenditore;

3. La responsabilità di ciascuno (suddiviso in 2 incontri):perché e come ciascuno di noi ha un ruolo nel favorire il cambiamento dell’economia. Responsabilità come consumatore, come cittadino, come lavoratore e come risparmiatore. Il tutto con esempi pratici e testimonianze.

Il percorso consolidato di cui sopra, condotto anche quest’anno nelle scuole partner del Liceo scientifico G. Galilei di Trento e nell’Istituto Agrario della Fondazione E. Mach di S. Michele all’Adige, ha visto quest’anno anche una variazione sperimentale su richiesta del Liceo di Scienze Umane A. Rosmini di Trento, in cui sono stati inseriti dei moduli atti a dare una conoscenza economico-finanziaria di base. Si è spaziato dal capire come si finanzia e quali servizi o investimenti sono effettuati dallo Stato italiano; passando dal capire i legami economici tra Italia ed Europa; fino ad arrivare agli strumenti base per gestire le finanze personali; concludendo su nuove economie rientranti nel paradigma dell’Economia Civile e alle possibili implicazioni ed effetti nell’applicare alle imprese una visione economica orientata alla persona e al bene comune.

L’obiettivo che ci si propone è quello di aiutare i ragazzi a prendere coscienza degli effetti potenti (positivi e negativi) dell’economia nella nostra vita di tutti i giorni, ragionare insieme sulle conseguenze di determinate scelte economiche e capire come poter generare maggiori impatti positivi sul bene comune e sulla propria soddisfazione personale facendo scelte diverse, anche nella vita di tutti i giorni. Si punta dunque a dare ai giovani una nuova visione di speranza, curiosità, partecipazione e presenza sull’economia, risvegliando il loro “senso della possibilità”.

L’edizione 2022 del progetto che ha coinvolto circa 300 studenti delle tre scuole partner nel corso degli anni scolastici 2021/22 e 2022/23, si è concluso con l’evento finale di giovedì 26 gennaio 2023 pomeriggio. Il Liceo G. Galilei ha ospitato gli studenti delle 5 classi delle tre scuole partner che hanno preso parte all’ultimo ciclo del progetto. Nel corso dell’evento gli studenti hanno presentato i loro elaborati di restituzione creati a gruppi. Tali elaborati sono costituiti da brevi video realizzati dai ragazzi, in cui hanno esposto dal loro punto di vista cos’è l’Economia Civile e l’Economia di Comunione, quali le principali caratteristiche e il valore che generano e come ciascuno di noi può vivere in questo modo l’economia e contribuire a migliorare il mondo.

I video migliori scelti dagli studenti stessi sono statu caricati sul canale YouTube di Formazione EdC Trento (https://www.youtube.com/@formazioneedctrento6453)

Per informazioni: Formazione EdC Trento: formazione.edc@gmail.com

Come lavoro di restituzione del progetto “Economia Etica ed.2022”, i ragazzi delle classi che hanno aderito al lavoro finale del progetto hanno ideato e creato a gruppi di 4-5 studenti dei video brevi che rispondessero alla seguente domanda: “Che cos’è l’Economia di Comunione? Quali sono dal vostro punto di vista le sue principali caratteristiche e il valore che genera? In che modo ciascuno di noi può vivere questo tipo di economia e contribuire a migliorare l’economia stessa e il mondo?”. Ciascuna classe ha poi visionato internamente le creazioni dei propri gruppi ed ha votato e deciso insieme al proprio docente di riferimento il video ritenuto più significativo e meritevole di rappresentare la classe all’evento finale con tutte le scuole aderenti all’edizione del progetto. Questo video non è stato selezionato per rappresentare la classe 3C-Ord del liceo scientifico G.Galilei (TN), ma considerando la qualità dei contenuti si è ritenuto di portarlo comunque in visibilità a titolo di “menzione d’onore”.




Concorso “Una città non basta” – 3a edizione

Per l’Anno Scolastico 2022-23, il Centro Chiara Lubich e New Humanity, indicono la terza edizione del concorso nazionale “Una città non basta”. Chiara Lubich, cittadina del mondo, indirizzato agli studenti delle istituzioni scolastiche primarie e secondarie di primo e di secondo grado, compresi quanti frequentano Istituti italiani all’Estero. Gli studenti che intendono partecipare dovranno trasmettere i lavori entro il 31 marzo 2023.

È possibile accedere al bando del Concorso direttamente dal link del sito del Ministero dell’Istruzione.

Anche quest’anno, riflettendo su aspetti legati ai punti dell’Agenda 2030, anche i più giovani troveranno un diverso ed ulteriore motivo di incontro con Chiara Lubich, il suo pensiero, la sua spiritualità. Le tematiche proposte sono: Parità di genere; Pace, giustizia e istituzioni solide.

Presentare gli elaborati entro il 31 marzo 2023.

Maggiori info e aggiornamenti sulla pagina del Concorso.




Dare per salvaguardare l’ambiente in rete. Anno scolastico 2022-23

Risparmio energetico: cominciano i ragazzi!

“Il nostro mondo è in pericolo ed è paralizzato”, “il pianeta sta bruciando. Le persone stanno soffrendo, e i più vulnerabili soffrono di più”. “Mega-siccità in Cina, negli Stati Uniti e oltre. La carestia perseguita il Corno d’Africa. Un milione di specie è a rischio estinzione. Nessuna regione è intatta. E non abbiamo ancora visto niente”.

La realtà rischia di superare le catastrofi dei film apocalittici, se non facciamo subito qualcosa di serio insieme. Ha cercato di spiegarlo ai potenti della terra il Segretario Generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres lo scorso 20 settembre.

Se è vero che “la comunità internazionale non è pronta o disposta ad affrontare le grandi sfide drammatiche della nostra epoca”, tanti ragazze e ragazzi lo sono. Lo dimostra la recente mobilitazione generale di Fridays For Future, con proposte per una transizione ecologica che vada oltre le chiacchiere e il greenwashing.

E lo dimostrano iniziative con le quali i giovanissimi danno l’esempio per primi, come il progetto Dare Per Salvaguardare l’Ambiente in Rete (DPSAR), che in questo nuovo anno scolastico punta a consolidarsi ed espandersi ad altre scuole per aumentarne l’impatto educativo, dopo un 2021-22 di “rodaggio” dei gemellaggi internazionali.

8.000 ragazzi e ragazze di 39 istituti di 12 Paesi si sono impegnati sul fronte del risparmio energetico e della giustizia climatica. Troppo pochi per fare la differenza? No, se noi adulti cominciamo ad imitarli.

Intanto, anche quest’anno a scuola impareranno a risparmiare energia elettrica, acqua e gas, a riciclare e riutilizzare materiali “di scarto” e a ridurre gli sprechi alimentari. E soprattutto, comprenderanno che la somma di tanti gesti concreti innesca sinergie che contribuiscono a risanare lacerazioni ambientali e sociali. Ogni classe, infatti, gemellata con una estera, sceglierà e finanzierà un progetto di impatto socio-ambientale in un’area colpita dagli effetti dei cambiamenti climatici individuato insieme agli studenti locali in Repubblica Domenicana, Benin, Brasile, Burundi, Colombia, Haiti, India, Kenya, Madagascar, Pakistan o Sudafrica.

Diffondi il Progetto DPSAR fra insegnanti ed educatori, accompagnalo attraverso il sito web, facebook e instagram. Scopri come fare la tua parte, insieme a loro, per prenderti cura ogni giorno del creato e risparmiare risorse preziose per la vita di tutti. del creato e risparmiare risorse preziose per la vita di tutti.

Silvano Malini

Scarica le schede

  1. progetto per l’anno scolastico2022_23

2. Materiale Didattico Anno Sc

Vedi anche evento del 13 maggio 2022

Aula Magna di Sapienza Università di Roma, evento finale anno scolastico 2021-22. Ragazzi di un liceo si impegnano per la terra a nome dei 600 partecipanti e di tutti quelli collegati in teleconferenza.




Laboratori di Economia Etica: un video per celebrare i laboratori del precedente anno scolastico e inaugurare il nuovo anno in apertura

La proposta formativa della rete Economia di Comunione Trento, dopo la positiva esperienza del passato anno scolastico, riprenderà anche nell’anno scolastico 2022/2023.

Le azioni e le scelte quotidiane possono rinnovare davvero il sistema economico? L’economia può innescare un circolo virtuoso tale da generare benefici comuni riducendo allo stesso tempo gli effetti indesiderati sulla vita di ognuno di noi? Parte da questi interrogativi la proposta formativa della rete Economica di Comunione Trento dedicata agli studenti delle scuole secondarie di secondo grado della Provincia.

Giunto alla terza edizione, il progetto Economia Etica, co-finanziato dalla Fondazione Caritro, ha portato lo scorso anno scolastico nelle scuole superiori, in aggiunta al percorso base già sperimentato, la novità di tre diverse proposte di workshop effettuati rigorosamente in presenza. I workshop, fortemente voluti dai formatori proponenti, permettono infatti di recuperare quella dimensione di interattività e di apprendimento attraverso l’esperienza diretta sempre apprezzata dagli studenti per il livello di coinvolgimento che consente.

I tre workshop, proposti in altrettante diverse scuole partner di progetto, hanno cercato di esplorare e approfondire con i ragazzi temi di grande importanza, attualità e innovazione nella ricerca di un modo di fare economia più orientato al bene comune, sia delle persone che del pianeta.

I tre workshop hanno riguardato i seguenti argomenti:

  1. I) Social Business: unire creazione di valore economico e creazione di valore sociale. Progettazione a gruppi di un social business, presentando poi la propria idea/progetto ad una commissione di esperti. Affrontato dai ragazzi del Liceo Scientifico G. Galilei;
  2. II) Fiducia e cooperazione: attraverso interazioni basate sulla teoria dei giochi (alla base dell’economia comportamentale), i ragazzi sperimentano ruolo ed effetti di fiducia e cooperazione nelle interazioni di mercato. Affrontato dai ragazzi del Liceo A. Rosmini di Trento;

III) Organizzazione vegetale: come comunicano tra loro le piante, come sono organizzate e cosa ha da insegnare il mondo vegetale alle organizzazioni umane? Affrontato dai ragazzi dell’Istituto Agrario di S.Michele all’Adige, Fondazione E.Mach.

Nel corso dei workshop sono stati intervistati i ragazzi partecipanti per creare un video liberamente visibile sul canale YouTube di Formazione EdC Trento e che viene proposto nella speranza di fornire spunti utili per una diffusione del dibattito e della trattazione di tali temi

Il video è disponibile al seguente link: https://youtu.be/HTdAK4NGFuE

Il gruppo EdC Trento vuole così far conoscere le attività del passato anno scolastico e inaugurare la riapertura delle attività e del percorso in questo nuovo in avvio, augurando a tutti un buon ritorno a scuola!

Economia di Comunione

L’Economia di Comunione (EdC), fondata da Chiara Lubich nel maggio 1991 a San Paolo (Brasile), coinvolge imprenditori, lavoratori, dirigenti, consumatori, risparmiatori, cittadini, studiosi, operatori economici, tutti impegnati ai vari livelli a promuovere una prassi ed una cultura economica improntata alla comunione, alla gratuità ed alla reciprocità, proponendo e vivendo uno stile di vita alternativo a quello dominante (per maggiori info consultare il sito: https://www.edc-online.org/it/ ).

Per informazioni

Formazione EdC Trento: formazione.edc@gmail.com

 




Corso di formazione: “Cosa fanno gli insegnanti? Fanno la differenza” – Iscrizioni aperte

Tutte le informazioni sul volantino:

WeCareEducation-22-23 ottobre 2022

ORA LE ISCRIZIONI SONO APERTE

Scadenza iscrizioni 16 ottobre

PROGRAMMA_CORSO_ WCE 2022

Per maggior informazioni: reteinsegnantiitalia1@gmail.com




The Economy of Francesco – Assisi 22/24 settembre 2022

Il Global Event EoF 2022 rappresenta il primo incontro di persona per i giovani chiamati il 1° maggio 2019 da Papa Francesco a dare un’anima all’economia. All’incontro parteciperanno giovani studiosi di economia, imprenditori e changemakers, provenienti da oltre 100 Paesi del mondo, che hanno lavorato attivamente in questi mesi, insieme a nuovi giovani, che hanno il desiderio di contribuire a una nuova stagione di pensiero e pratica economica.

Sarà possibile seguire in diretta streaming a tre momenti del Global Event: il 22 settembre la Opening Session al mattino, la Plenary Session al pomeriggio ed il momento di incontro di Papa Francesco con i giovani il 24 settembre al mattino. Qui di seguito gli orari delle dirette (CEST), UTC +2 ed il link alle playlist dove sarà possibile scegliere la lingua di ascolto:

🔴 22 Settembre 2022 mattina a partire dalle 9:30:
      https://youtube.com/playlist?list=PLWYsilp17m-GARPbVfTeCAZs8J-1x1Tlf

🔴 22 Settembre 2022 pomeriggio a partire dalle 16:45:
https://youtube.com/playlist?list=PLWYsilp17m-H_upYfxXYa8GU6VlfOQNWu

🔴 24 Settembre 2022 mattina, il Papa ed i giovani di EoF a partire dalle 8:45:
https://youtube.com/playlist?list=PLWYsilp17m-ECl7ZHIGHKOPR_r-6amZBJ

⬇️ Scarica il programma completo (1.76 MB) del Global Event EoF 2022

Non solo giovani, ma anche adolescenti tra i partecipanti a The Economy of Francesco, la grande community che siglerà un Patto con il Santo Padre per una nuova economia il prossimo 24 settembre, al termine della tre giorni in programma dal 22 al 24 settembre 2022 nella città serafica. La community, che in questi tre anni non ha mai smesso di incontrarsi e lavorare online, è composta da una ventina di giovani minorenni, provenienti da diversi Paesi, tra cui Ralyn Satidtanasarn detta Lilly, giovanissima attivista della ecologia integrale thailandese che da anni si batte contro l’uso della plastica. Anche se la maggior parte dei teenagers sono italiani (arrivano tra l’altro dal Collegio San Carlo di Milano, dall’Istituto Maria Ausiliatrice di Lecco e da Ragazzi Mondo Unito e Nomadelfia), ci sono anche ragazzi provenienti da: Siria, Vietnam, Thailandia, Slovacchia e Brasile. Sono tutti tra i 13 e i 17 anni. Ragazzi impegnati in iniziative come quella di #ZeroHunger e altri interessati a temi di ecologia integrale. Presente anche una giovane brasiliana, coinvolta nel progetto Pacar School, nato all’interno di EoF.

“Questo tempo – il commento di Luigino Bruni, direttore scientifico di The Economy of Francesco – è un tempo di nuovo protagonismo dei giovani e in particolare dei teenagers. Mai come in questi ultimi anni i giovanissimi hanno assunto la leadership nella richiesta di un cambiamento radicale all’economia e alla società, il più radicale che sia stato mai chiesto negli ultimi decenni. Greta Thunberg e la generazione dei Fridays for Future – aggiunge Bruni – hanno rappresentato la più importante novità del XXI secolo in materia di cultura ambientale e di nuovo modello di sviluppo. Oggi questi adolescenti sono sulla frontiera del cambiamento del mondo, sono dei maestri, esercitano un vero magistero per tutti noi e siamo particolarmente felici che i teenagers, la profezia di Francesco, siano presenti e attivi in Eof in maniera significativa”.

Fonte: SITO ECONOMY OF FRANCESCO

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Riparte a luglio per i giovani “Loppiano experience”

Qualcuno la definisce “la settimana più bella dell’anno”, perché è quella in cui Loppiano apre le sue porte ai giovani di tutto il mondo, per far vivere loro un’esperienza indimenticabile all’insegna dell’amicizia e della fraternità. Proprio così, avete capito bene: torna finalmente “Loppiano Experience”!

Dopo il grande successo del 2019 e del 2021, i giovani del Progetto Giovani si sono messi in moto per organizzare l’edizione di quest’anno. Dal 25 al 30 luglio, attraverso varie attività, spaziando dalla natura all’arte, dall’interculturalità al divertimento, i partecipanti potranno vivere per una settimana l’esperienza che i loro coetanei vivono partecipando al Progetto Giovani. L’esperienza è rivolta ai giovani dai 18 ai 30 anni.
Per prenotarsi, basta cliccare qui aspettare un riscontro da parte del Team dell’Accoglienza.

Prenotazioni aperte – Posti limitati: info: giovani@loppiano.it
COSTO: 170€*
*trasporti ed escursioni non inclusi

tl: 351 831 4212 | 347 815 6394

scarica Locandina




A Catania il cantiere “Hombre Mundo” dei Ragazzi per l’Unità

A Catania 60 ragazzi di varie città siciliane si sono incontrati per vivere un’esperienza di fraternità e donazione. L’iniziativa è stata promossa dal Movimento dei Focolari.

Dal 23 al 25 aprile si è svolto a Catania il “Cantiere Hombre Mundo”,  “cantiere operativo” dei Ragazzi per l’unità della Sicilia, movimento giovanile aderente al Movimento dei Focolari. I “Ragazzi per l’unità” hanno come obiettivo la costruzione di un mondo unito, di pace e di amore, al di là delle barriere dei popoli.

Circa 60 giovani, dai 13 ai 17 anni, provenienti da diverse città, hanno dato vita (per la prima volta in presenza dopo due anni di assenza) ad una serie di attività: approfondimenti, solidarietà, musica, passeggiate, sport, laboratori e festa: un appuntamento rivolto ai loro coetanei e tre giorni vissuti insieme all’insegna della Regola d’Oro: «Fai agli altri ciò che vorresti fosse fatto a te».

«Il Cantiere Hombre Mundo si è svolto nel cuore di Catania, nell’”Istituto Pio IX” (via Montevergine) – racconta Chiara Cartaregia – I giovani hanno dato vita a giochi di squadra, partite con la palla, workshop musicali, momenti di incontro e di condivisione: tutto per creare nuovi rapporti e scoprire che “la Rete d’amore ti intrappola e non ti lascia più”  e che “dare è ricevere e insieme si è più forti”.

Il Cantiere Hombre Mundo ha preso il via con il gioco “La dinamica delle forme”: ognuno ha ricevuto una forma di cartoncino colorato (nuvola, fiore, farfalla, sole, goccia d’acqua, stella) e una lista di domande originali che durante vari turni i ragazzi si sono posti a vicenda. Poi un video, che ha collegato idealmente i ragazzi ai loro coetanei in tutto il mondo, con una raccolta di esperienze vissute durante la pandemia ed un momento di incontro con un’esperta psicologa sull’uso dei nuovi media. La prima giornata si è conclusa con una passeggiata “Catania by Night” e gelato nel fantastico centro storico della città etnea.

Nella seconda giornata il motto era “ORA tocca a noi!” ed è stata contrassegnata da varie attività solidali: plogging nel centro storico, cucina “cotto e donato” (preparazione della cena per i senzatetto di una casa di accoglienza), realizzazione del fondale della sala “INSIEME PR LA PACE”, animazione per bambini, ragazzi e mamme dell’Istituto San Giuseppe. Altro momento saliente, l’incontro una famiglia di focolarini siciliani, Paolo, Eloisa ed i loro figli. A fine giornata, una festa-spettacolo con sketch, monologhi ed esibizioni musicali, preparati dagli stessi ragazzi.

Nell’ultima giornata, i ragazzi hanno avuto alcuni approfondimenti sull’arte di amare, l’autoconsapevolezza e il dialogo. Una ragazza ha commentato: «In questi giorni, un semplice gioco di conoscenza ci ha fatto conoscere nuove persone molto simpatiche. Ci siamo conosciuti sempre di più e abbiamo creato un gruppo fantastico. Quando è arrivato il momento di salutarci, mi sono commossa insieme agli altri. Ci rincontreremo e sarà una gioia». Una mamma ha commentato: «Queste esperienze, oltre ad essere momenti di divertimento, sono anche e soprattutto di crescita perché stando insieme si confrontano e si migliorano».

«Sono stati tre giorni importanti per i ragazzi – spiega Betty Lussu – felici di ritrovarsi dopo la pandemia e di vivere un’esperienza di donazione e di amore»

 

 




La nascita di Run4unity

La nascita di Run4unity raccontata da Agostino Spolti, uno dei protagonisti della prima ora che con Chiara Lubich ha avviato questa manifestazione che dal 2005 coinvolge ogni anno migliaia di ragazzi in tutto il mondo. Anche quest’anno si svolgerà il 8 maggio in diverse città di tutto il mondo ed anche in tante località italiane. Per maggior informazioni: https://www.focolaritalia.it/events/run4unity-2022-8-maggio/




#Seguimi. VIENI: una proposta concreta

 

 

 




Com’è nata e come si vive la proposta educativa del cammino sinodale per adolescenti

Ascoltare e cercare di capire come rispondere.
Avere orecchi, ascoltare, è il primo impegno.

Come nasce questa semplice proposta? Dall’ascolto di un animatore/catechista che mi chiedeva se per il Sinodo c’era qualche materiale adatto ai ragazzi. “Non ancora” avevo risposto.

Non nascondo che accogliere questo particolare ‘grido’ degli educatori, non mi ha lasciato indifferente ma ha creato in me quella sana inquietudine interiore che non mi lasciava tranquillo.

L’invito di Papa Francesco ad essere “Tutti sono protagonisti”, e a “non lasciate fuori o indietro nessuno”, non poteva escludere il pianeta adolescenti, loro sono accanto a noi, e spesso sono loro che ci spronano ad essere coerenti nel vivere da cristiani.

Gli anni vissuti a contatto con gli adolescenti mi hanno spesso interpellato a cercare di come rispondere. Capivo che sarebbe stato un lavoro straordinario, non nel senso che sarebbe stato un  capolavoro, ma che mi avrebbe richiesto un impegno che andasse fuori dall’ordinario. Non potevo stare fermo e cercavo di valutare cosa fosse stato meglio fare.

Riconosco che gli anni vissuti accanto agli adolescenti mi hanno allenato a mettermi in crisi e a coltivare quel seme che ha volte giace nel buio di un fallimento o di una difficoltà.

Dovevo creare qualcosa di nuovo per loro che presentasse il Sinodo, aprendo una nuovo modo di comunicare. Prima dovevo conoscerlo bene io, ho pensato a delle schede sintesi da inviare sui social. Il periodo che abbiamo vissuto ha sviluppato maggiormente questo linguaggio. Poi ho pensato che le Parole di Vita potevano essere da supporto in questo cammino. Così come la raccolta delle esperienze. Infine ho pensato che se i ragazzi ricevevano tale materiale, ci poteva essere un momento di feedback. Ecco allora la proposta di un riassunto a forma di quiz, attraverso un PowerPoint che poteva essere usato sia in un momento in presenza o sempre attraverso videochiamata.

Ho messo a punto una proposta formativa con l’aiuto di Teo e Kery, simpatici personaggi di fantasia, che stabiliscono dialoghi con gli adolescenti attraverso domande e risposte sul Sinodo.

L’obiettivo è quello di creare uno spazio per la formazione dei nostri adolescenti e giovani, affinché si sentano parte fondamentale del presente e del futuro della Chiesa.

Questa umile proposta vuole accompagnare gli adolescenti sulla un sentiero a mo’ di episodi in cui si mette in evidenza il camminare insieme, dove le Parole del Vangelo fanno da segnali stradali a tutti quei giovani, ma sappiamo che il materiale viene usato anche per gli adulti, che si rivolgono con attenzione e fede. La proposta di mettere in vita Parola di Dio fa così che essa sia la vera compagna di viaggio di ogni adolescente. Ogni mese quindi viene proposta una Frase della Sacra Scrittura, commentata e adattata ai ragazzi, e soprattutto arricchita dalle loro esperienze di come cercano di metterla in pratica.

Capivo anche che il bagaglio della mia esperienza era un dono ricevuto e dovevo donarlo.
Lo avvertivo non so se come vocazione ma come dono sì, questo lo sentivo molto. Un dono che è anche una responsabilità.

Il Papa parlava anche che il camminare insieme ci fa scoprire la linea orizzontale più che la verticale. Per questo i prossimi passi saranno introdurli al Coloriamo la Città con le Opere di Misericordia: “Ogni volta che non avete fatto queste cose a uno dei più piccoli tra questi, non l’avete fatto neppure a me”». Un aiuto ad aprire gli occhi a tutto ciò che ci circonda.

Sti sta usando in varie città in Italia ma non solo.

Le prime 4 Schede sono state tradotte in Inglese si stanno traducendo in Spagnolo, Portoghese, Ungherese e in Cinese.

Ecco alcuni pensieri che gli educatori hanno inviato dopo aver vissuto quanto alcune schede proponevano:

Camminare insieme non è facile da mettere in pratica con persone che ti appaiono nemiche

Leggere la Parola di Dio è più facile che a viverla

La pandemia ci ha cambiato spiritualmente

Con la pandemia è stato difficile mettersi in comunicazione perché non ci si vedeva

Camminare insieme per me vuol dire:

ricominciare, ripartire; ritrovarsi con gli amici con le persone per noi importanti, incontrare persone che ci incoraggiano anche se non sanno ciò che è capitato, per me vuol dire mettersi in gioco nella Comunità Parrocchiale prestando servizio, se c’è una persona che ha bisogno di parlare devi ascoltarlo interagire con lui perché l’amore reciproco illumina le menti

Capisco che non c’è nessuno che deve essere escluso

Volere bene a tutti, continuare ad interagire nonostante chi ti ha ferito

Parole chiave che danno significato al Logo del Sinodo:

Insieme, futuro, camminare, progetto, direzione, tutti, proprio noi!, adulti e ragazzi, di ogni terra del mondo…

Chiediamoci, chi sono i Cristiani?

Sono speciali; hanno una marcia in più; speciali perché amano gli altri; credono e cercano di mettere in atto le Parole di Gesù; sono generosi e rispettosi; ascoltano la Parola di Dio.

 Ora chiediamoci: la Chiesa a cosa assomiglia?

Una città; il corpo umano; a tutto quello che ci circonda; ad un luogo in cui tutti si spendono per lo stesso obiettivo; un cerchio dove tutti ci si tiene per mano; un cuore; una famiglia; una casa che accoglie; tutte le persone del mondo.

Ora chiediamoci: il Papa, che farei io al suo posto?

Ascolterei giovani e ragazzi per conoscere le loro idee come ora stiamo facendo in questi incontri, aiuterei, amerei, accoglierei tutti, chiederei spesso consiglio agli altri, accoglierei il loro pensiero, mi farei tanti collaboratori, vorrei tutti i partecipi dei processi nella chiesa, farei come Papa Francesco!

Se tu avessi bisogno di aiuto lo chiederesti nella chiesa per esempio in parrocchia oppure nel tuo gruppo?

È importante per noi essere accolti, ascoltati con interesse, non essere giudicati ma capiti, che gli altri non sminuiscano o facciano sentire banali i nostri sentimenti o i nostri problemi.

Cosa pensi della Messa ci vai volentieri?

Ci piacerebbe che l’omelia non togliesse importanza al momento di accogliere Gesù eucarestia, ci piacerebbe essere coinvolti attivamente e avere uno scambio di opinioni.

La televisione la radio i social media parlano della Chiesa che tipo di cose trasmettono sui social persone di fede?

Ne parlano molto però sembrano quasi finte, non trasmettono nulla che ci tocchi davvero, raramente ci sono dei ragazzi normali che non hanno timore di dire tra le altre cose che credono in Dio, a scuola c’è timore a parlarne apertamente.

Per noi è stato bello parlare liberamente senza sentirsi giudicati, è importante avere occasioni come questa per dialogare su cose sulle quali in altri contesti non potremmo confrontarci.

Agostino Spolti




Format Italia: un percorso formativo. Appuntamento a Verona il 27/29 maggio

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FormaT è un innovativo percorso di formazione per formatori dei giovani dai 18 ai 30 anni. 

FormaT, attraverso un Core Team internazionale e una rete di formatori e di esperti sparsi in tutto il mondo, promuove un programma di formazione attiva, integrale e trinitaria

La prima edizione di FormaT Italia ha proposto 4 appuntamenti online, da marzo a giugno 2021, ed ha visto coinvolti nel complesso quasi un centinaio di formatori provenienti da diverse regioni italiane e da diversi ambiti formativi.

Ultimo appuntamento 2022 in presenza a Verona il 27/29 maggio. 

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Cammino sinodale adolescenti. Aperti alle sorprese

 

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