Sostegno a distanza: per un Natale che si apre al mondo

ALIMENTAZIONE

Con specifici programmi alimentari provvediamo al recupero in caso di denutrizione e alla somministrazione di almeno un pasto al giorno, oltre alla consegna di pacchi alimentari alle famiglie.

Questa attività è in linea con l’obiettivo 2 dell’Agenda ONU 2030 di porre fine alla fame, raggiungere la sicurezza alimentare, migliorare l’alimentazione. È condizione necessaria allo sviluppo delle nuove generazioni.

ISTRUZIONE

Nei percorsi formativi, oltre alle regolari lezioni, offriamo corsi di sostegno e di avviamento professionale, materiali didattici e divise scolastiche. Si pagano rette scolastiche e universitarie.

Sono previsti anche corsi di alfabetizzazione per adulti, in modo da rafforzare la stabilità delle famiglie. Per noi l’istruzione è il punto di partenza per diventare individui liberi e consapevoli nella società

CURE MEDICHE

Tuteliamo la salute sia dei bambini che delle loro famiglie attraverso prevenzione, visite mediche, distribuzioni di medicinali, corsi di educazione igienico-sanitaria.

Il diritto alla salute è fondamentale alla sopravvivenza nei contesti dove interveniamo e vogliamo renderlo accessibile a tutti.

Leggi tutto sul sito 




Progetto: “Prendersi cura dell’Italia”. Carta degli impegni

Il progetto “Prendersi cura dell’Italia” è stato sollecitato dall’urgenza di rispondere alle ferite della società causate, a più livelli, dall’attuale pandemia.

In Italia esiste un tessuto sociale molto attivo. Anche nell’ambito del Movimento dei Focolari, i suoi membri hanno intrapreso varie iniziative, spesso in collaborazione con altre persone e associazioni/istituzioni.

Papa Francesco, nell’enciclica “Fratelli tutti”, afferma: “Prendersi cura del mondo che ci circonda e ci sostiene significa prendersi cura di noi stessi. Ma abbiamo bisogno di costituirci in un “noi” che abita la Casa comune (da “Fratelli tutti” – par. 17).

Da qui, l’obiettivo concreto del Progetto “Prendersi cura dell’Italia”: partendo dalle numerose azioni già in atto, vorremmo contribuire a costituire questo “noi” e diffondere  una cultura nuova, la cultura della cura.

La “Carta degli impegni” vuole essere uno strumento per l’applicazione di questo Progetto:guardare insieme alla complessità dei problemi e cercare di lenire le tante ferite che attraversano il nostro Paese, senza esimerci di rivolgere lo sguardo al mondo intero. Questa “Carta” enuncia, a titolo esemplificativo, alcune azioni che potranno essere prese di mira ma vuole rimanere un documento aperto a tutte quelle che si renderanno necessarie.

Il luogo privilegiato in cui poter declinare le più varie azioni attuative del Progetto, sono le numerose comunità locali sparse in tutto il Paese che potranno renderlo così più solidale.

L’auspicio è che ciascuno possa sperimentare gli effetti del “prendersi cura” gli uni degli altri!

Carta degli Impegni

Per maggior informazioni verso.impegnocivico@gmail.com




“Economia disarmata”: gruppo di riflessione e azione

Gruppo di riflessione e azione su disarmo, riconversione e cammino della pace   promosso dal Movimento dei Focolari Zona Italia

Dopo la prima assemblea generale del Movimento dei Focolari in Italia, tenutasi a Castel Gandolfo dal 23 al 25 ottobre 2015, si è costituito un gruppo di lavoro per dare attuazione alla direttiva di seguire l’impegno per la costruzione della pace a partire dalle scelte nel campo della finanza e dell’industria del nostro Paese.

Il gruppo, che si è autodefinito, perciò, con il nome di “Economia Disarmata

  • Esercita un’attività di riflessione a servizio di azioni coerenti e consapevoli
  • Promuove direttamente e sostiene le attività di formazione e di impegno che si intende intraprendere in tal senso in Italia
  • Esprime posizioni nel dibattitto pubblico in concorso e condivisione con i responsabili nazionali del Movimento dei Focolari.

L’impegno per la pace è coessenziale al carisma dell’unità del Movimento nato storicamente con Chiara Lubich, sotto il bombardamento della città di Trento, e che ha come cofondatore Igino Giordani, che si definiva “deputato di pace” e perciò segno di contraddizione. Un tratto mantenuto ben saldo nel servizio svolto da Città Nuova con riferimento ai ricorrenti scenari di guerra.

Il primo compito da affrontare è quello dell’educazione integrale capace di alimentare una coscienza in grado di ribellarsi sempre verso la menzogna e la violenza.

Come osserviamo abitualmente, la consapevolezza dell’ingiustizia può produrre, invece, solo un’indignazione temporanea perché prevale l’accettazione della sconfitta, l’inutilità dell’azione secondo giustizia.

La diffusione più efficace del messaggio con i social media o la presenza agognata sui maggiori mezzi di informazione non risolvono la questione principale di trovare un soggetto umano capace di prendere posizione, anche da solo se necessita. Ce ne accorgiamo con molti dei nostri compagni di viaggio, anche e soprattutto credenti, che, pur bravi e sensibili, hanno interiorizzato una sconfitta profonda, fino a percepire l’impossibilità di poter fare qualcosa per cambiare il mondo.

Esiste una frattura molto profonda nel vissuto personale conseguente alla fine di ogni mito rivoluzionario. Il campo educativo, non solo per giovani, va quindi pensato a partire da questo stato di cose trovando il modo efficace per andare alle radici della coscienza con percorsi di interiorizzazione della vicenda di Milani, Mazzolari, La Pira, Giordani, Capitini, ecc.

Tra le tappe del percorso di questo gruppo di lavoro si segnala il sostegno all’iniziativa sulla politica di pace e disarmo promossa il 16 marzo 2016 presso la Camera dei deputati dai Giovani per un mondo unito e dalle scuole di partecipazione del Movimento politico per l’unità.  Il dialogo avviato con alcuni parlamentari e pezzi della società civile ha condotto i responsabili del Movimento dei Focolari in Italia a prendere esplicita posizione sulla violazione della legge 185/90 che vieta l’invio di armi nei Paesi in guerra.

Di Economia civile e disarmata si è parlato, in maniera sempre più approfondita, e creando sinergie, con l’istituto universitario Sophia , il Polo Lionello per l’economia di comunione e Banca Etica a Loppiano il 19 aprile 2016.

Sempre a Loppiano, l’11 maggio si è svolta un’intera giornata seminariale promossa da Made in the world (associazione di riflessione per l’impegno sindacale), dove è stata affrontato il nodo della politica industriale di Finmeccanica e il ruolo dei lavoratori nelle aziende di armi.

Per dare continuità all’impegno e all’esplicita presa di posizione del Movimento dei Focolari in Italia, si è stimolato un confronto aperto in sede parlamentare con un seminario promosso dal Movimento politico per l’unità il 5 luglio 2016 presso la Camera dei Deputati su “Guerre, scelte di pace e riconversione industriale”. L’incontro è stato promosso assieme a numerose associazioni e reti civili con la partecipazione, oltre di deputati senatori diversi parlamentari delle commissioni industria e difesa, di due relatori di prestigiosi centri di ricerca: l’istituto Archivio Disarmo, con il quale è già iniziato un rapporto di collaborazione, e l’istituto Affari internazionali.

Alla questione dell’Economia disarmata è stata dedicata una parte significativa del programma della scuola estiva promossa a Siracusa dal 2 al 12 agosto 2016 dai Giovani per un mondo unito.

Il Movimento dei Focolari ha aderito e invitato alla partecipazione della Marcia Perugia Assisi 2016 per la pace e la fraternità del 9 ottobre, facendo precedere tale gesto, che ha coinvolto come sempre un centinaio di migliaia di persone di diverse culture, da un convegno svoltosi il 5 ottobre presso il Centro La Pira di Firenze assieme a  diverse associazioni (Fondazione Balducci, Rete Disarmo, Fondazione don Milani, Dialogo interreligioso).

In questa occasione i presenti, hanno ricevuto l’invito a continuare nella strada intrapresa da Michele Gesualdi, uno dei ragazzi della scuola di Barbiana che resta l’esperienza feconda di formazione delle coscienze alla pace senza sconti e compromessi fino alla necessaria disobbedienza alle leggi ingiuste.

Nell’ottica di andare alle radici di una scelta di pace è stato avviato un percorso di confronto tra la scuola del pensiero del realismo politico che giustifica la guerra giusta (Niebuhr), il centro La Pira di Firenze e l’associazione italiana Thomas Merton.

In vista della settimana mondo unito a Firenze del maggio 2017 si vuole offrire, tra l’altro, una conoscenza sempre più diretta dell’esperienza di don Milani andando alle radici del ripudio della guerra espressa nella lettera ai cappellani militari.

Nel più lungo termine, si vuole proporre  a cominciare dall’estate 2017, nel pieno del triennio di rievocazione del primo conflitto mondiale, un percorso di approfondimento sui luoghi dove si è consumata “l’inutile strage” che, secondo una certa retorica, avrebbe forgiato l’unità nazionale, ma che, in effetti, rappresenta la rottura epocale, spesso rimossa, che continua a segnare la nostra epoca avvolta da quella che papa Francesco invita a riconoscere come una guerra mondiale a pezzi alimentata da un’insensata economia delle armi.

Vedi anche articolo su Città Nuova

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Focolari e migranti: Cooperativa “Una Città Non Basta”

Gianni Caucci, imprenditore appassionato di musica, dirigeva il coro della parrocchia quando ha deciso con i componenti di allargare i rapporti positivi che si erano creati tra loro alla comunità circostante. Nel tempo si sono avvicinati agli altri, venendo a conoscenza di tante situazioni diverse, anche di grandi difficoltà economiche, così hanno iniziato a raccogliere beni, cibo, soldi e tempo, per donarli a chi ne aveva bisogno.

Si è creata una rete che è diventata un’associazione di volontariato chiamata “Una città non basta Onlus”, allargatasi sempre di più fino a far nascere l’esigenza di rendere un “servizio” più concreto alla comunità e avere una soddisfazione personale, visto che bisognava dedicargli sempre più tempo e aumentavano le richieste di aiuto e sostegno.

Nasce quindi la Cooperativa “Una Città Non Basta impresa sociale”, in cui ora lavorano operatori come psicologi, assistenti sociali, operai, muratori e avvocati. Infatti, oltre alla necessità di figure professionali per gestire situazioni delicate, un aiuto importante arriva dall’ambito lavorativo, che dona agli assistiti dignità e libertà.

La Presidente, Maria Rosaria Calderone, si dedica interamente alla Cooperativa, che ha una sede a Marino, dove si coordinano tutte le attività ed è attivo il  PIS (Pronto intervento Sociale), servizio per senza fissa dimora nei Comuni di Marino e Ciampino, con accoglienza serale/notturna insieme ad un N. Verde per l’aiuto e l’assistenza  Sociale.  Altra sede sul territorio è a Velletri, un edificio che apparteneva al Don Orione, diventata casa per famiglie migranti da dieci anni. Inoltre “Una Città non Basta” ha dato impulso ad un ulteriore progetto, ristrutturando una casa che verrà adibita all’accoglienza di donne vittime di violenza, a seguito di un bando indetto dal comune di Roma, vinto dalla cooperativa che tuttavia è stata l’unica ad aderire.

L’accoglienza è verso tutti coloro che sono emarginati, come ex tossicodipendenti in buone condizioni fisiche e mentali che ancora non vengono ufficialmente accettati dalla società. La Cooperativa affianca e sostiene le persone, diventando molto importante per le vite che incontra. Una signora che si trovava in grandi difficoltà, racconta Gianni Caucci, gli disse che nessuno nell’ultimo periodo l’aveva cercata, neanche i suoi familiari, se non le persone della Cooperativa.

Una famiglia afgana numerosa è accolta a Marino. Tra i componenti un bambino a cui Gianni ha aggiustato la macchinina telecomandata, che è arrivato in Italia con la mamma e la sorella tramite i ponti aerei del 30 agosto 2021. Con tante altre persone accolte, stanno imparando la lingua grazie al lavoro di docenti volontari che si recano periodicamente al centro. Si cerca di capire quali siano i sogni, i desideri e le capacità di queste persone, in modo che possano un giorno uscire dai centri di accoglienza e rendersi indipendenti.

Non avendo scelto di venire in Italia, a volte mostrano difficoltà nell’accettare la loro situazione. Una ragazza accolta dalla cooperativa continua ad avere il desiderio di tornare nel paese di origine, forse perché ha lasciato degli affetti quando è partita, sebbene la situazione sia molto complicata.

Altro episodio di cui ci rende partecipi Gianni: un giorno Maria Rosaria è entrata in ufficio lamentando che i bambini accolti avevano bisogno di giubbotti. Dopo qualche remora presentata dalla contabile, che le mostrava i pochi fondi a disposizione, comunque comprarono queste giacche, per una spesa di circa trecento euro. Il caso ha voluto che tornate in sede, alla visualizzazione dell’estratto conto, avessero ricevuto una serie di bonifici di una somma più o meno corrispondente a quella spesa, fatti da persone che liberamente donano per sostenere i progetti.

Far funzionare la Cooperativa è un lavoro impegnativo, portato avanti con fatica e speranza per il futuro. Gianni Caucci racconta come si sia ispirato al pensiero di Chiara Lubich: rendere concreto l’amore. Dopo la sua morte si è sentito in dovere di agire: “Forse non sono la persona più adatta a esprimere il pensiero di Chiara a parole, ma sento il dovere di provare a metterlo in pratica, per quanto ho ricevuto nella vita”. Ha parlato della libertà di esprimersi, di donare ed essere ricambiati: “Anche un caffè può essere mezzo di felicità e relazione, oltre che un segno di parità, se è un dono”.

Sia Gianni Caucci che Maria Rosaria Calderone hanno insistito sul tema dell’integrazione, sotto una prospettiva capovolta: dobbiamo pensare non solo alle persone che vengono accolte ma anche a chi accoglie. Non si è sempre pronti al diverso, anzi se ne ha paura, è importante perciò creare dei ponti tra le comunità locali e le realtà di accoglienza, mettendo in relazione le persone nella quotidianità.

Lavorare nella cooperativa dà soddisfazione e gioia, proprio in virtù dei legami che si creano. I volontari insieme ai lavoratori sono sempre in fermento, impegnati e totalmente dediti alla loro attività. Gianni Caucci, persona molto gioviale, aperta e desiderosa di raccontarmi le vicende della Cooperativa, non nasconde che ci possano essere degli scontri perché si è di culture diverse, si vive in tanti e insieme. L’importante è confrontarsi per cercare di raggiungere un “sentire” comune. Così conclude, mentre beviamo un caffè.

Miriana Dante

SITO WEB UNA CITTA’ NON BASTA

SITO COOPERATIVA




Corso di formazione alla sinodalità 2023-2024

Intervento di Piero Coda – Dalla lezione inaugurale del 12 settembre

Corso di Formazione alla Sinodalità- volantino e il link di iscrizione per il prossimo Corso di Formazione alla Sinodalità – Novembre 2023 ad aprile 2024. Le iscrizioni sono aperte.
Le lezioni saranno online – via zoom – di lunedì (18.00 alle 21.00, ora italiana) secondo il calendario indicato nel volantino e possono essere trovate in differita attraverso una apposita piattaforma Classroom.

Per informazioni scrivere a: ceg@sophiauniversity.org

ISCRIZIONI APERTE  Termine iscrizioni 30 ottobre 20232

LINK STUDENTI

LINK UDITORI

Scarica volantino: Corso di formazione alla sinodalità 2023

Lezione inaugurale [https://youtube.com/live/v0set08JiKY?feature=share

Moderatore: Prof. Vincenzo Di Pilato

Coordinatore accademico del Centro Evangelii Gaudium

Cardinale Mario Grech, Segretario Generale del Sinodo
Sr. Nathalie Becquart, XMCJ, Sottosegretario – Segreteria Generale del Sinodo
S.E. Mons. Luis Marín de San Martín, OSA, Sottosegretario – Segreteria Generale del Sinodo Mons. Piero Coda, Segretario generale – Commissione teologica internazionale
Dialogo

 




Associazione Arcobaleno Milano

L’Associazione Arcobaleno
Nel cuore di Milano, l’Associazione Arcobaleno è un’iniziativa sociale nata 40 anni fa per opera di alcuni giovani del Movimento dei Focolari e divenuta un esempio riuscito dell’integrazione e dell’inclusione delle popolazioni straniere in Italia. L’obiettivo dell’associazione è quello di accogliere e promuovere l’inclu- sione sociale delle persone migranti. Le fondamenta dell’iniziativa partono da una frase di Chiara Lubich: «Amare la patria altrui come la propria». Alle origini, un torneo di calcio, il Mundialito, che nei primi anni ’80 radunava giocatori da oltre 24 nazionalità. A questo col tempo si è aggiunta la Scuola di Italiano, che è riuscita a cogliere fino a 1.500 studenti all’anno e che oggi costituisce l’attività principale dell’associazione. Oltre a questa ci sono i corsi di inglese, di informatica, il centro di ascolto per le donne, lo sportello di assistenza legale, e i servizi per le famiglie bisognose attraverso la Spesa Sospesa e il Banco Alimentare.

Contatti
E-mail arcobalenoass@libero.it Tel 02 89400383

 




Associazione “Il Vaso di Pandora”

L’Associazione “Il Vaso di Pandora” ha la sua mission nella stessa metafora figurativa del nome che le è stato attribuito: è un vaso ricolmo, femminile, generoso, colto. Allude non ad un pieno, ma ad una pienezza, alla generosità del dare nelle sue forme più disparate, all’attenzione verso l’altro. E’ la vera pienezza, infatti, che rende l’uomo generoso e lo rende incapace di ignorare l’altro.

I principi che ispirano l’associazione sono quindi quelli di solidarietà verso gli altri, del rispetto, della formazione e dell’approfondimento culturale, il cui cardine è l’etica e la legalità: un’associazione non di individui, ma di persone.

ll vaso di Pandora opera per un mondo in cui ogni uomo e ogni donna abbiano la consapevolezza di appartenere ad un’unica comunità e dove la cultura del dialogo, del confronto e della corresponsabilità permetta con pari opportunità di accedere attraverso un percorso di crescita umana integrale ad un umanesimo trascendente sollecitando ogni persona a dare un proprio contributo.

L’impulso vivo ed esemplare della mission de “Il Vaso di Pandora” è la sua Presidente e Fondatrice, Severina Bergamo, vero motore dell’associazione, in tensione continua verso il prossimo. È lei che motiva, coinvolge e appassiona vecchi e nuovi iscritti con l’obiettivo di partecipare alle molteplici iniziative in programma.

In soli 4 anni dalla sua fondazione, l’associazione con l’operato infaticabile e magnetico della Presidente, vanta 140 iscritti e oltre 160 iniziative sociali, culturali, solidali, di grande pregio, anche a livello nazionale

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Il Vaso di Pandora ancora una volta ha potuto attivare la rete delle “Aziende Amiche” che anche quest’anno si sono prodigati generosamente rifornendo circa 10-15 dispense Caritas di Bari e provincia, sopperendo così alle crescenti esigenze di aiuto alimentare del territorio.
L’iniziativa della distribuzione si è svolta in data 31 marzo e 1 aprile 2023.

Purtroppo, oltre alle 18.000 famiglie in difficoltà del 2021 seguite dai centri Caritas Bari-Bitonto, se ne sono aggiunte altre 3.900 nel 2022 e numerose parrocchie stanno intensificando i propri sforzi attraverso il lavoro dei volontari di associazioni sensibili al dilagante fenomeno.

Sicché, l’associazione socio-culturale “il Vaso di Pandora”, che da molti anni organizza raccolte alimentari, (questa la dodicesima) in occasione della Santa Pasqua 2023 ha deciso di accogliere, concretamente, le richieste di aiuto da parte di alcune Caritas del territorio.

Segui le attività dell’Associazione sul sito:

http://www.ilvasodipandoraeventi.it/

 




Presentazione di: “Un cuore in azione”

Rafforzare negli adolescenti il perdono, la pazienza, il prestare consiglio o conforto, la critica costruttiva significa aiutarli a crescere personalmente e come comunità, a diventare responsabili verso quanti vivono accanto a loro ed avere cura della felicità altrui come della propria. Un cuore in azione offre a catechisti, animatori, insegnanti un’ampia scelta di proposte didattiche per approfondire con ragazzi tra i 10 e 14 anni le opere di misericordia spirituali, partendo dal loro vissuto e portandoli a scoprire l’Amore misericordioso di Dio nella loro vita.

https://www.cittanuova.it/libri/9788831165884/un-cuore-in-azione-1/

 

Gli adolescenti che attuano le opere di misericordia hanno il coraggio di mettersi al servizio della comunità, attenti a quanti sono più nel bisogno e capaci di stabilire relazioni di vicinanza e solidarietà. Solo insieme a loro possiamo concretizzare quelle opere virtuose necessarie per custodire nell’oggi e in un domani la famiglia umana e il pianeta che la ospita.

https://www.cittanuova.it/libri/9788831165952/un-cuore-in-azione-2/




Progetto Mazao

Giovedì 12 gennaio ore 11,30 atterriamo a Mombasa in Kenya, ad attenderci il nostro amico Joseph con un pulmino otto posti dove saliamo noi, Manuela e Gigi, Mirko e Betty e tutte le nostre valigie piene di ogni ben di Dio…..da quel momento inizia la nostra avventura in Africa destinazione Watamu.

Alloggiamo in una casa di amici italiani all’interno di un villaggio turistico nella costa a cento metri dalle rive dell’oceano indiano acqua cristallina e spiaggia bianca. Lo scopo principale di questo viaggio è visitare i villaggi e le persone che sono entrate a far parte del progetto Mazao e riguardo a questo vorremmo dirvi qualcosa.

Mazao è un’associazione no-profit nata da un gruppo di amici vicentini e non solo, che si impegna a dare dignità e aiuto a tante famiglie, con progetti di sostegno scolastico, di sviluppo agricolo e di alimentazione.

L’investimento più importante da parte di Mazao è stato quello della costruzione di una scuola con la cucina e il refettorio annessi, in modo che i bambini che la frequentano,oltre all’istruzione possano mangiare un pasto completo almeno una volta al giorno.

In tutto questo siamo aiutati da Joseph e Merci una coppia del posto, sensibile alla situazione di povertà delle persone di cui vengono a conoscenza,che si occupa di mantenere le relazioni tra noi e loro. Qualche giorno dopo il nostro arrivo ci raggiunge Nicola del focolare di Bari, ospite per qualche settimana alla Cittadella Piero, che da un paio di mesi, essendo un tecnico agrario, si è reso disponibile li a Watamu per incentivare i progetti agricoli e non solo.

Ora saremo felici di condividere qualche esperienza fatta in quei giorni e le persone legate a essa.

Il giorno dopo il nostro arrivo ci aspettano Mugandi, sua moglie e i loro sette figli; fino ad un paio d’anni fa vivevano in una capanna molto povera e essenziale, lontani dal centro, in una terra che genera solamente sassi, quindi non adatta nemmeno per un piccolo orto.

Mugandi lavora in un villaggio turistico ma la pandemia ha chiuso le porte a qualsiasi possibilità di guadagno. Ecco allora che Mazao inizia a prendersi cura della loro situazione garantendo cibo, sostegno scolastico e una nuova casa.

Al nostro arrivo è stato bello vedere la rinascita di questa famiglia, ora Mugandi è tornato al suo lavoro riuscendo a procurare il cibo per tutti mentre continuano per i figli i sostegni scolastici. Altra famiglia speciale è quella di Jey….da beach boys (ragazzo della spiaggia) prima della pandemia, in seguito con Mary sua moglie, hanno avuto tre figli e successivamente adottati quattro di sua sorella e due di suo fratello morti a breve distanza.

Attualmente la sua famiglia è composta da nove figli e tre adulti compresa la sua mamma. In questi ultimi mesi Jey si è ammalato gravemente, ma con l’aiuto di Dio e della provvidenza che si è fatta carico delle spese mediche, pian piano sta tornando in salute.

Loro possiedono un grande appezzamento di terra e in questo momento lo stiamo accompagnando nella coltivazione acquistando i semi, i tubi per l’irrigazione ecc. cosi che possa continuare a mantenere la sua grande famiglia!

Anche alcuni dei loro figli rientrano nei sostegni scolastici. Lo scopo di Mazao è quello di fare in modo che nel tempo, queste persone possano sostenersi e provvedere al mantenimento delle loro famiglie.

Qualche giorno dopo il nostro arrivo Joseph e Merci hanno organizzato una grande festa con tutti i bambini che rientrano nel progetto di sostegno scolastico e le loro famiglie. Ci hanno accolto nel villaggio con i loro balli e hanno preparato, in un gran pentolone, un cibo tipico africano a base di riso e carne di capra; nel pomeriggio Mirko con le sue danze, ha coinvolto tutti, bambini e adulti e alla fine la giornata si è conclusa con la premiazione degli alunni per i risultati scolastici raggiunti e la consegna a ciascuno di materiale scolastico che avevamo portato in valigia Nei loro visi solo tanta gioia….come le serate dove abbiamo proiettato il Re Leone in due villaggi: ci ha commosso pensare che era la prima volta che i bambini vedevano un film!

Questi episodi sono solo una parte dei dieci giorni vissuti, restano nel nostro cuore i loro sguardi sereni nonostante la povertà, la loro pazienza e sopportazione nelle situazioni difficili. Da parte nostra tanta riconoscenza, per la natura meravigliosa, il cielo stellato e le lunghe passeggiate in riva al mare. I pranzi, le cene e le condivisioni profonde tra noi sette, unito a tutto il resto, hanno fatto si che questo viaggio rimanga per noi indimenticabile!

Arrivati a casa l’impegno con Mazao va avanti, la rete di persone sensibili e motivate continua a crescere con l’impegno nelle varie attività come bancarelle, vendita di panettoni, uova di Pasqua, concerti ecc, lo scopo è quello di raccogliere fondi per continuare ad aiutare tanti fratelli molto, ma molto meno fortunati di noi.

Cristina e Maurizio, Nicola , Gigi e Manu, Mirko e Betty

http://mazaoproject.org




EcoGive, dare per salvaguardare: la nuova App che insegna a prendersi cura del pianeta

VIDEO CON LA PRESENTAZIONE DEL PROGETTO E DELL’APP

Dare per salvaguardare. La nuova APP insegna a giovani e adulti, attraverso azioni quotidiane, come prendersi cura del pianeta e delle comunità ferite dai cambiamenti climatici

Tracciare i propri consumi, da soli o in gruppo, imparare piccole-grandi azioni quotidiane per risparmiare acqua ed energia e non sprecare cibo, fornire aiuto concreto ai Paesi più poveri. Questi gli obiettivi di EcoGive – Dare per Salvaguardare, una nuova App – disponibile su AppleStore e GooglePlay – nata grazie al sostegno dell’Associazione Nuove Vie per un Mondo Unito legata al Movimento dei Focolari.

 Il telefonino racchiude ormai il nostro mondo in formato digitale. Vedere i propri comportamenti quotidiani riflessi nella dimensione digitale ci aiuta a prendere consapevolezza sui consumi davvero necessari e sugli sprechi. E attraverso questa App le azioni possibili vanno dal riutilizzo dell’acqua di lavaggio di frutta e verdura allo spegnimento di luci non necessarie, per arrivare al riciclo di indumenti usati o allo spreco di cibo.

Ciascun partecipante può registrare i suoi “atti verdi” impegnandosi a realizzarne almeno 200 ad esempio per ogni anno scolastico, suddivisi in cinque aree tematiche: energia elettrica, acqua, gas, riciclo/riuso e riduzione dello spreco alimentare. Si potrà poi seguire il conteggio dei propri atti e quelli del proprio gruppo o classe scolastica, così come l’impatto del progetto misurato in CO2, MWh e acqua risparmiati.

“È un progetto vitale, un contributo a un cambio culturale reale verso uno stile di vita sostenibile” afferma Marco Livia, presidente dell’Associazione Nuove Vie per un Mondo Unito APS, che ha sostenuto il progetto nel dargli uno sviluppo internazionale. “Consapevoli della grande responsabilità della nostra generazione rispetto alla situazione ambientale, crediamo fortemente nella forza del cambiamento che possiamo trasmettere ai ragazzi, e che loro possono imprimere ai loro coetanei e nei loro contesti”.

L’idea è nata nel 2008 a Palermo (Italia) su iniziativa della professoressa Elena Pace, con l’obiettivo di coniugare salvaguardia dell’ambiente e solidarietà. L’esperienza poi è maturata negli anni grazie all’impegno degli alunni di varie scuole italiane.

Nell’anno scolastico 2021-2022 l’iniziativa ha coinvolto 50 scuole nel mondo e raggiunto più di 10 mila studenti. Nel 2023 il suo respiro internazionale continua a crescere. Partecipano infatti scuole di ben 12 Paesi: Italia, Burundi, Benin, Madagascar, Sudafrica, India, Kenya, Pakistan, Brasile, Colombia, Haiti e Repubblica Domenicana.

Il progetto si ispira agli Obiettivi dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite, focalizzandosi in particolare su tre di questi: il 13 (lottare contro il cambiamento climatico), il 4 (promuovere un’istruzione di qualità) e il 2 (sconfiggere la fame).

Sostegno ai Paesi in via di sviluppo
Gli atti di risparmio energetico saranno anche trasformati in sostegno concreto a favore delle popolazioni dei Paesi più in difficoltà per gli eventi avversi legati al clima. Come? Attraverso la loro monetizzazione, realizzata con donazioni di genitori, parenti, conoscenti e sponsor. Le risorse così generate consentiranno la realizzazione di azioni solidali in Paesi in via di sviluppo scelte da ragazze e ragazzi, che impareranno in questo modo a dare per salvaguardare l’ambiente.

Tra i progetti di solidarietà scelti vi sono la realizzazione di un orto sociale a Nairobi in Kenya, la piantumazione di alberi in un quartiere alla periferia di Mumbai (India) e la promozione di vivai nella città di Carice (Haiti).

Il progetto ha ricevuto il supporto da vare Istituzioni fra cui il Ministero dell’Istruzione italiano, il Ministero dell’Ambiente della Repubblica Dominicana, dall’università di Roma La Sapienza, l’Agenzia spaziale Italiana e dai Comune di Roma e di Priverno. L’App EcoGive è stata realizzata grazie al sostegno di Mauro Atturo, CEO & Founder della Problem Solving S.R.L. e di Carlo La Mattina, Amministratore Unico di Innovation Lab S.R.L.

Lorenzo Russo

Fonte: https://www.focolare.org/2023/02/25/ecogive-la-app-che-misura-le-azioni-green-e-aiuta-i-paesi-in-difficolta/

PRESENTAZIONE A ROMA IL 16 FEBBRAIO 2023

https://www.facebook.com/darepersalvaguardarelambienteinrete/videos/1432226917311144

RIVEDI L’EVENTO DELL’ANNO SCORSO




Formazione EdC Trento. Progetto Economia Etica

Le azioni e le scelte quotidiane possono rinnovare davvero il sistema economico? L’economia può innescare un circolo virtuoso tale da generare benefici comuni riducendo allo stesso tempo gli effetti indesiderati sulla vita di ognuno di noi? Parte da questi interrogativi la proposta formativa della rete Formazione EdC Trento dedicata agli studenti delle scuole secondarie di secondo grado della Provincia.

Giunto alla terza edizione, il progetto Economia Etica, co-finanziato dalla Fondazione Caritro, ha portato nelle scuole superiori, un percorso ormai consolidato di quattro moduli così strutturati:

1. L’economia oggi: partendo dai concetti di base (definire l’economia e la crescita economica per i ragazzi), analisi degli effetti positivi e negativi del capitalismo negli anni, discussione di alcuni paradossi che permangono e di come misuriamo il progresso, con riflessione dei ragazzi su modalità alternative e migliori;

2. L’economiaCivile e l’Economia di Comunione: storia e spiegazione di come questi due paradigmi economici rappresentino un modo nuovo di vivere l’economia e come possa essere una risposta per migliorare il sistema. Integrato con esperienza diretta di un imprenditore;

3. La responsabilità di ciascuno (suddiviso in 2 incontri):perché e come ciascuno di noi ha un ruolo nel favorire il cambiamento dell’economia. Responsabilità come consumatore, come cittadino, come lavoratore e come risparmiatore. Il tutto con esempi pratici e testimonianze.

Il percorso consolidato di cui sopra, condotto anche quest’anno nelle scuole partner del Liceo scientifico G. Galilei di Trento e nell’Istituto Agrario della Fondazione E. Mach di S. Michele all’Adige, ha visto quest’anno anche una variazione sperimentale su richiesta del Liceo di Scienze Umane A. Rosmini di Trento, in cui sono stati inseriti dei moduli atti a dare una conoscenza economico-finanziaria di base. Si è spaziato dal capire come si finanzia e quali servizi o investimenti sono effettuati dallo Stato italiano; passando dal capire i legami economici tra Italia ed Europa; fino ad arrivare agli strumenti base per gestire le finanze personali; concludendo su nuove economie rientranti nel paradigma dell’Economia Civile e alle possibili implicazioni ed effetti nell’applicare alle imprese una visione economica orientata alla persona e al bene comune.

L’obiettivo che ci si propone è quello di aiutare i ragazzi a prendere coscienza degli effetti potenti (positivi e negativi) dell’economia nella nostra vita di tutti i giorni, ragionare insieme sulle conseguenze di determinate scelte economiche e capire come poter generare maggiori impatti positivi sul bene comune e sulla propria soddisfazione personale facendo scelte diverse, anche nella vita di tutti i giorni. Si punta dunque a dare ai giovani una nuova visione di speranza, curiosità, partecipazione e presenza sull’economia, risvegliando il loro “senso della possibilità”.

L’edizione 2022 del progetto che ha coinvolto circa 300 studenti delle tre scuole partner nel corso degli anni scolastici 2021/22 e 2022/23, si è concluso con l’evento finale di giovedì 26 gennaio 2023 pomeriggio. Il Liceo G. Galilei ha ospitato gli studenti delle 5 classi delle tre scuole partner che hanno preso parte all’ultimo ciclo del progetto. Nel corso dell’evento gli studenti hanno presentato i loro elaborati di restituzione creati a gruppi. Tali elaborati sono costituiti da brevi video realizzati dai ragazzi, in cui hanno esposto dal loro punto di vista cos’è l’Economia Civile e l’Economia di Comunione, quali le principali caratteristiche e il valore che generano e come ciascuno di noi può vivere in questo modo l’economia e contribuire a migliorare il mondo.

I video migliori scelti dagli studenti stessi sono statu caricati sul canale YouTube di Formazione EdC Trento (https://www.youtube.com/@formazioneedctrento6453)

Per informazioni: Formazione EdC Trento: formazione.edc@gmail.com

Come lavoro di restituzione del progetto “Economia Etica ed.2022”, i ragazzi delle classi che hanno aderito al lavoro finale del progetto hanno ideato e creato a gruppi di 4-5 studenti dei video brevi che rispondessero alla seguente domanda: “Che cos’è l’Economia di Comunione? Quali sono dal vostro punto di vista le sue principali caratteristiche e il valore che genera? In che modo ciascuno di noi può vivere questo tipo di economia e contribuire a migliorare l’economia stessa e il mondo?”. Ciascuna classe ha poi visionato internamente le creazioni dei propri gruppi ed ha votato e deciso insieme al proprio docente di riferimento il video ritenuto più significativo e meritevole di rappresentare la classe all’evento finale con tutte le scuole aderenti all’edizione del progetto. Questo video non è stato selezionato per rappresentare la classe 3C-Ord del liceo scientifico G.Galilei (TN), ma considerando la qualità dei contenuti si è ritenuto di portarlo comunque in visibilità a titolo di “menzione d’onore”.




Camminare insieme? Non è facile…ma ce n’è proprio bisogno!

Sull’incontro di Retinopera a Bologna

Le parole del titolo riprendono quelle pronunciate dal card. Matteo Zuppi, arcivescovo di Bologna e presidente della Cei, in apertura ed in chiusura del convegno Retinopera 2002-2022: lavorare e camminare. Cattolici nell’economia, nel lavoro e nel sociale: orizzonti per il terzo millennio. L’evento, organizzato il 27 novembre 2022, si è svolto a Bologna, nella splendida sede di Coldiretti Emilia-Romagna a Palazzo Merendoni. Oltre ai rappresentanti delle associazioni cattoliche affiliate a Retinopera (sono 24, tra cui anche il Movimento dei Focolari), hanno partecipato numerosi relatori e decine di uditori, riempiendo l’aula nonostante l’evento fosse di domenica mattina.

Tante le sfide toccate, così come le contraddizioni emerse sull’Italia di questi anni. Siamo notoriamente un paese “familistico”, ma con poche politiche che sostengano la famiglia stessa. Siamo tra i più ricchi al mondo per corpi intermedi (basti pensare che il Centro Servizi per il Volontariato serve 80.000 enti e che ci sono circa 10 milioni di volontari), ma il rischio di individualismo è concreto anche nel mondo delle associazioni. E che dire poi dell’ambiente? La crisi climatica è ormai conclamata eppure si consumano 19 ettari di suolo al giorno in Italia, la cifra più alta degli ultimi 10 anni. Come se non bastasse, abbiamo 5,5 milioni in povertà assoluta secondo l’Istat, nonché 15 milioni a rischio povertà. In questo quadro drammatico, poi, i migranti fanno quotidianamente da emblema delle ingiustizie del nostro tempo, spinti verso di noi anche da un continuo aumento di popolazione a cui fa da contraltare il nostro “inverno demografico”.

Che fare allora? C’è accordo unanime sul fatto che ognuno sia responsabile di qualcosa, e ce n’è altrettanto su alcune metafore usate: quella del camminare (senza correre né stare fermi, quindi) ma anche quella del buon samaritano (con attenzione però a rendere più visibile cioè che facciamo!).

È ancora il card. Zuppi a ricordare i nostri limiti ma anche la nostra forza: ci accorgiamo molto di noi e poco degli altri…ma proprio questo dà valore al mettersi assieme, a patto che sia sempre una “comunione delle differenze” come è negli intenti di Retinopera.

Gabriele Manella




Concorso “Una città non basta” – 3a edizione

Per l’Anno Scolastico 2022-23, il Centro Chiara Lubich e New Humanity, indicono la terza edizione del concorso nazionale “Una città non basta”. Chiara Lubich, cittadina del mondo, indirizzato agli studenti delle istituzioni scolastiche primarie e secondarie di primo e di secondo grado, compresi quanti frequentano Istituti italiani all’Estero. Gli studenti che intendono partecipare dovranno trasmettere i lavori entro il 31 marzo 2023.

È possibile accedere al bando del Concorso direttamente dal link del sito del Ministero dell’Istruzione.

Anche quest’anno, riflettendo su aspetti legati ai punti dell’Agenda 2030, anche i più giovani troveranno un diverso ed ulteriore motivo di incontro con Chiara Lubich, il suo pensiero, la sua spiritualità. Le tematiche proposte sono: Parità di genere; Pace, giustizia e istituzioni solide.

Presentare gli elaborati entro il 31 marzo 2023.

Maggiori info e aggiornamenti sulla pagina del Concorso.




A Cosenza un progetto per l’accoglienza delle mamme Ucraine

Riceviamo e pubblichiamo.

Immaginando il mio futuro qui… di Anita Leonetti

Il progetto di accoglienza per le mamme ucraine a Cosenza è realizzato da AFN in collaborazione con le Suore Minime della Passione di N.S.G.C che hanno messo a disposizione la casa dove ad oggi risiedono le donne ospiti con i loro figli. Il progetto prevede, oltre alla prima accoglienza, anche un supporto nelle pratiche burocratiche e sanitarie, un accompagnamento all’istruzione e all’apprendimento della lingua italiana e un supporto psicologico. Le attività vengono portate avanti da un’equipe multidisciplinare che, negli ultimi sei mesi, ha accompagnato le donne e i bambini nei loro percorsi di autonomia, in collaborazione con una rete di volontari, associazioni e realtà territoriali che sostengono il progetto. Ad oggi nella casa famiglia vivono 3 mamme con 4 bambini. Eugenia è una di queste.

 “Mi chiamo Yevheniia, Eugenia in italiano ed ho due figli: Artom di 10 anni ed Elisa di 9 anni. Vengo da Odessa, che si trova nella parte meridionale; lì facevo diversi lavori, anche il muratore”.

 Quando sei arrivata in Italia e come?

Appena è scoppiata la guerra,  insieme ai miei figli abbiamo lasciato la casa e tutta la nostra vita per metterci in salvo. In Italia, e precisamente a Cosenza, erano presenti dei parenti ed allora ho deciso di arrivare fin qui. Per un paio di settimane siamo stati ospiti a casa loro, ma poi non è stato più possibile per tanti motivi, tra questi, anche la precarietà economica, io non lavoravo ed i miei bambini avevano delle necessità. Tramite una rete di connazionali sono entrata in contatto con Angela, che poi ho scoperto essere la mediatrice del progetto che ci ha accolti. Ho chiesto aiuto e lei e la stessa sera, era il 30 aprile, è venuta a prenderci per accompagnarci in questo posto che oggi considero come la mia seconda casa. Qui ho trovato le suore, Mariella, la referente di AFN, e Maria Pia, l’operatrice che non solo ci hanno accolti ma ci hanno aiutato e supportato in tutto. Sin dai primi giorni insieme a Maria Pia ho iniziato a conoscere la città, siamo andate a scuola per l’iscrizione dei bambini, ho trovato piccoli lavoretti ed ho iniziato a vivere serenamente.

Raccontaci brevemente la tua esperienza in casa famiglia

La mia esperienza qui è molto positiva. La casa è accogliente, io ho una stanza grande con il bagno in camera, c’è un soggiorno, una cucina ed un ampio cortile. Le operatrici sono bravissime, sempre disponibili, non mi hanno fatto mancare nulla, io devo ringraziare loro se oggi lavoro e posso provvedere alle esigenze dei bambini. Ho ricevuto tanto, dagli indumenti, ai beni primari. Durante i mesi estivi, siamo stati ospitati sempre in una casa delle suore a Paola, una località di mare, dove abbiamo trascorso una settimana, un’esperienza bellissima! In casa famiglia oltre a me, c’erano altre 5 mamme con 9 bambini. A volte, ci sono stati momenti di difficoltà dovuti alla convivenza e allo stress, ma grazie al lavoro con le operatrici e con la psicologa, li abbiamo superati. Al momento la mia vita e quella dei miei figli è molto impegnata: io lavoro tutte le mattine e spesso anche i pomeriggi, i miei bambini vanno a scuola e poi sono affidati alle cure dell’operatrice, Maria Pia, che è molto cara, disponibile, è con lei che ho imparato tante cose.

Perché è stato importante ricevere un supporto in questo momento difficile?

Avere delle persone che si sono prese cura di noi è stato indispensabile per superare i momenti di paura e di incertezze. Maria Pia ed Angela, la mediatrice, sono state presenti in tutto: nella parte documentale, infatti ho il permesso di soggiorno,  il medico di base, ho fatto i vaccini ed anche le visite specialistiche necessarie; e anche nella vita di tutti i giorni, non mi è mancato nulla. Mi sono sentita capita accolta aiutata e supportata. Mi fido di loro, anche della dott.ssa Venuto, la psicologa che ha fatto gli incontri settimanali con tutte noi. Oggi mi ritengo fortunata, nonostante quello che abbiamo vissuto, molte ragazze che conosco sono dovute rientrare in Ucraina perché non hanno trovato persone che le hanno aiutate e non ce l’hanno fatta, mentre io sto immaginando il mio futuro qui a Cosenza. Mi aiuterà l’equipe della casa famiglia a trovare una casetta, cosi come hanno fatto con un’altra mamma che oggi vive in una piccola casa nel centro storico, Maria Pia va da lei due volte a settimana per assicurarsi che abbia tutto. Voglio che i miei figli crescano in un ambiente sicuro, senza guerra.

Maria Pia, l’operatrice della casa famiglia che lavora a stretto contatto con le mamme e i bambini, ci racconta:

Lavoro da diversi anni come educatrice nella casa famiglia per minori gestita dalle suore minime; quando è partito questo progetto con AFN è stata subito una nuova sfida per me  e ho accettato subito spinta dalla sensibilità verso chi, ha dovuto lasciare la propria vita e la propria terra a causa della guerra. Per me è stata un’esperienza bella arricchente, ci sono stati momenti difficili, ma che abbiamo gestito con l’aiuto della mediatrice. Le mamme accolte sono donne forti che credono nel loro ruolo, anche dopo ore di lavoro rientrano a casa e si occupano con amore dei figli; sono donne che hanno avuto il coraggio di lasciare la loro vita con l’ottimismo di iniziarne una nuova. Gratificante è stata anche la rete di volontari che si è creata, è bello constatare che ci sono persone piene di sensibilità vero chi ne ha bisogno.

Visita il sito AFN Onlus

Leggi la rivista Spazio Famiglia

 

 

 




Dare per salvaguardare l’ambiente in rete. Anno scolastico 2022-23

Risparmio energetico: cominciano i ragazzi!

“Il nostro mondo è in pericolo ed è paralizzato”, “il pianeta sta bruciando. Le persone stanno soffrendo, e i più vulnerabili soffrono di più”. “Mega-siccità in Cina, negli Stati Uniti e oltre. La carestia perseguita il Corno d’Africa. Un milione di specie è a rischio estinzione. Nessuna regione è intatta. E non abbiamo ancora visto niente”.

La realtà rischia di superare le catastrofi dei film apocalittici, se non facciamo subito qualcosa di serio insieme. Ha cercato di spiegarlo ai potenti della terra il Segretario Generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres lo scorso 20 settembre.

Se è vero che “la comunità internazionale non è pronta o disposta ad affrontare le grandi sfide drammatiche della nostra epoca”, tanti ragazze e ragazzi lo sono. Lo dimostra la recente mobilitazione generale di Fridays For Future, con proposte per una transizione ecologica che vada oltre le chiacchiere e il greenwashing.

E lo dimostrano iniziative con le quali i giovanissimi danno l’esempio per primi, come il progetto Dare Per Salvaguardare l’Ambiente in Rete (DPSAR), che in questo nuovo anno scolastico punta a consolidarsi ed espandersi ad altre scuole per aumentarne l’impatto educativo, dopo un 2021-22 di “rodaggio” dei gemellaggi internazionali.

8.000 ragazzi e ragazze di 39 istituti di 12 Paesi si sono impegnati sul fronte del risparmio energetico e della giustizia climatica. Troppo pochi per fare la differenza? No, se noi adulti cominciamo ad imitarli.

Intanto, anche quest’anno a scuola impareranno a risparmiare energia elettrica, acqua e gas, a riciclare e riutilizzare materiali “di scarto” e a ridurre gli sprechi alimentari. E soprattutto, comprenderanno che la somma di tanti gesti concreti innesca sinergie che contribuiscono a risanare lacerazioni ambientali e sociali. Ogni classe, infatti, gemellata con una estera, sceglierà e finanzierà un progetto di impatto socio-ambientale in un’area colpita dagli effetti dei cambiamenti climatici individuato insieme agli studenti locali in Repubblica Domenicana, Benin, Brasile, Burundi, Colombia, Haiti, India, Kenya, Madagascar, Pakistan o Sudafrica.

Diffondi il Progetto DPSAR fra insegnanti ed educatori, accompagnalo attraverso il sito web, facebook e instagram. Scopri come fare la tua parte, insieme a loro, per prenderti cura ogni giorno del creato e risparmiare risorse preziose per la vita di tutti. del creato e risparmiare risorse preziose per la vita di tutti.

Silvano Malini

Scarica le schede

  1. progetto per l’anno scolastico2022_23

2. Materiale Didattico Anno Sc

Vedi anche evento del 13 maggio 2022

Aula Magna di Sapienza Università di Roma, evento finale anno scolastico 2021-22. Ragazzi di un liceo si impegnano per la terra a nome dei 600 partecipanti e di tutti quelli collegati in teleconferenza.




Laboratori di Economia Etica: un video per celebrare i laboratori del precedente anno scolastico e inaugurare il nuovo anno in apertura

La proposta formativa della rete Economia di Comunione Trento, dopo la positiva esperienza del passato anno scolastico, riprenderà anche nell’anno scolastico 2022/2023.

Le azioni e le scelte quotidiane possono rinnovare davvero il sistema economico? L’economia può innescare un circolo virtuoso tale da generare benefici comuni riducendo allo stesso tempo gli effetti indesiderati sulla vita di ognuno di noi? Parte da questi interrogativi la proposta formativa della rete Economica di Comunione Trento dedicata agli studenti delle scuole secondarie di secondo grado della Provincia.

Giunto alla terza edizione, il progetto Economia Etica, co-finanziato dalla Fondazione Caritro, ha portato lo scorso anno scolastico nelle scuole superiori, in aggiunta al percorso base già sperimentato, la novità di tre diverse proposte di workshop effettuati rigorosamente in presenza. I workshop, fortemente voluti dai formatori proponenti, permettono infatti di recuperare quella dimensione di interattività e di apprendimento attraverso l’esperienza diretta sempre apprezzata dagli studenti per il livello di coinvolgimento che consente.

I tre workshop, proposti in altrettante diverse scuole partner di progetto, hanno cercato di esplorare e approfondire con i ragazzi temi di grande importanza, attualità e innovazione nella ricerca di un modo di fare economia più orientato al bene comune, sia delle persone che del pianeta.

I tre workshop hanno riguardato i seguenti argomenti:

  1. I) Social Business: unire creazione di valore economico e creazione di valore sociale. Progettazione a gruppi di un social business, presentando poi la propria idea/progetto ad una commissione di esperti. Affrontato dai ragazzi del Liceo Scientifico G. Galilei;
  2. II) Fiducia e cooperazione: attraverso interazioni basate sulla teoria dei giochi (alla base dell’economia comportamentale), i ragazzi sperimentano ruolo ed effetti di fiducia e cooperazione nelle interazioni di mercato. Affrontato dai ragazzi del Liceo A. Rosmini di Trento;

III) Organizzazione vegetale: come comunicano tra loro le piante, come sono organizzate e cosa ha da insegnare il mondo vegetale alle organizzazioni umane? Affrontato dai ragazzi dell’Istituto Agrario di S.Michele all’Adige, Fondazione E.Mach.

Nel corso dei workshop sono stati intervistati i ragazzi partecipanti per creare un video liberamente visibile sul canale YouTube di Formazione EdC Trento e che viene proposto nella speranza di fornire spunti utili per una diffusione del dibattito e della trattazione di tali temi

Il video è disponibile al seguente link: https://youtu.be/HTdAK4NGFuE

Il gruppo EdC Trento vuole così far conoscere le attività del passato anno scolastico e inaugurare la riapertura delle attività e del percorso in questo nuovo in avvio, augurando a tutti un buon ritorno a scuola!

Economia di Comunione

L’Economia di Comunione (EdC), fondata da Chiara Lubich nel maggio 1991 a San Paolo (Brasile), coinvolge imprenditori, lavoratori, dirigenti, consumatori, risparmiatori, cittadini, studiosi, operatori economici, tutti impegnati ai vari livelli a promuovere una prassi ed una cultura economica improntata alla comunione, alla gratuità ed alla reciprocità, proponendo e vivendo uno stile di vita alternativo a quello dominante (per maggiori info consultare il sito: https://www.edc-online.org/it/ ).

Per informazioni

Formazione EdC Trento: formazione.edc@gmail.com

 




Corso di formazione: “Cosa fanno gli insegnanti? Fanno la differenza” – Iscrizioni aperte

Tutte le informazioni sul volantino:

WeCareEducation-22-23 ottobre 2022

ORA LE ISCRIZIONI SONO APERTE

Scadenza iscrizioni 16 ottobre

PROGRAMMA_CORSO_ WCE 2022

Per maggior informazioni: reteinsegnantiitalia1@gmail.com




The Economy of Francesco – Assisi 22/24 settembre 2022

Il Global Event EoF 2022 rappresenta il primo incontro di persona per i giovani chiamati il 1° maggio 2019 da Papa Francesco a dare un’anima all’economia. All’incontro parteciperanno giovani studiosi di economia, imprenditori e changemakers, provenienti da oltre 100 Paesi del mondo, che hanno lavorato attivamente in questi mesi, insieme a nuovi giovani, che hanno il desiderio di contribuire a una nuova stagione di pensiero e pratica economica.

Sarà possibile seguire in diretta streaming a tre momenti del Global Event: il 22 settembre la Opening Session al mattino, la Plenary Session al pomeriggio ed il momento di incontro di Papa Francesco con i giovani il 24 settembre al mattino. Qui di seguito gli orari delle dirette (CEST), UTC +2 ed il link alle playlist dove sarà possibile scegliere la lingua di ascolto:

🔴 22 Settembre 2022 mattina a partire dalle 9:30:
      https://youtube.com/playlist?list=PLWYsilp17m-GARPbVfTeCAZs8J-1x1Tlf

🔴 22 Settembre 2022 pomeriggio a partire dalle 16:45:
https://youtube.com/playlist?list=PLWYsilp17m-H_upYfxXYa8GU6VlfOQNWu

🔴 24 Settembre 2022 mattina, il Papa ed i giovani di EoF a partire dalle 8:45:
https://youtube.com/playlist?list=PLWYsilp17m-ECl7ZHIGHKOPR_r-6amZBJ

⬇️ Scarica il programma completo (1.76 MB) del Global Event EoF 2022

Non solo giovani, ma anche adolescenti tra i partecipanti a The Economy of Francesco, la grande community che siglerà un Patto con il Santo Padre per una nuova economia il prossimo 24 settembre, al termine della tre giorni in programma dal 22 al 24 settembre 2022 nella città serafica. La community, che in questi tre anni non ha mai smesso di incontrarsi e lavorare online, è composta da una ventina di giovani minorenni, provenienti da diversi Paesi, tra cui Ralyn Satidtanasarn detta Lilly, giovanissima attivista della ecologia integrale thailandese che da anni si batte contro l’uso della plastica. Anche se la maggior parte dei teenagers sono italiani (arrivano tra l’altro dal Collegio San Carlo di Milano, dall’Istituto Maria Ausiliatrice di Lecco e da Ragazzi Mondo Unito e Nomadelfia), ci sono anche ragazzi provenienti da: Siria, Vietnam, Thailandia, Slovacchia e Brasile. Sono tutti tra i 13 e i 17 anni. Ragazzi impegnati in iniziative come quella di #ZeroHunger e altri interessati a temi di ecologia integrale. Presente anche una giovane brasiliana, coinvolta nel progetto Pacar School, nato all’interno di EoF.

“Questo tempo – il commento di Luigino Bruni, direttore scientifico di The Economy of Francesco – è un tempo di nuovo protagonismo dei giovani e in particolare dei teenagers. Mai come in questi ultimi anni i giovanissimi hanno assunto la leadership nella richiesta di un cambiamento radicale all’economia e alla società, il più radicale che sia stato mai chiesto negli ultimi decenni. Greta Thunberg e la generazione dei Fridays for Future – aggiunge Bruni – hanno rappresentato la più importante novità del XXI secolo in materia di cultura ambientale e di nuovo modello di sviluppo. Oggi questi adolescenti sono sulla frontiera del cambiamento del mondo, sono dei maestri, esercitano un vero magistero per tutti noi e siamo particolarmente felici che i teenagers, la profezia di Francesco, siano presenti e attivi in Eof in maniera significativa”.

Fonte: SITO ECONOMY OF FRANCESCO

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Concluso il convegno di Cadine: al lavoro, in rete

Il cammino sinodale prende carne e ossa, assume nomi, volti, luoghi: quando il convegno-laboratorio di Cadine – Verso uno stile sinodale: sinodalità perché? – entra nel vivo, e i motori sono scaldati, fiocca la condivisione di esperienze. Sia in plenaria che nei gruppi di lavoro emerge e si condivide la vita che c’è.

In alcuni casi si tratta di anni di paziente tessitura, in altri si muovono i primi passi, ma comune è la sensazione che gli inviti e le riflessioni condivise nei giorni precedenti, in particolare con gli interventi del Segretario Generale della CEI, Stefano Russo sulla realtà della Chiesa italiana, e del teologo Piero Coda sul “discernimento comunitario” siano cascati su un terreno ricettivo. Su menti e cuori che quotidianamente si confrontano con la fatica di costruire rapporti veri, di unità profonda, nelle realtà ecclesiali e sociali in cui operano.

Si passa così al setaccio l’Italia, da nord a sud e isole: con le esperienze di lavoro nei Sinodi diocesani, come in quello recentemente concluso di Matera-Irsina, o quello di qualche anno fa di Bolzano-Bressanone, o quello attualmente in corso della Diocesi di Como. Filo comune si potrebbe dire da una parte “la fatica e soprattutto il lasciarci toccare da una chiesa che ha stili e cammini differenti”, dall’altra l’impegno ad un “ascolto profondo e totale degli altri”, perché “l’esperienza sinodale è soprattutto un’esperienza di unità, non sempre raggiunta, ma certamente ricercata, spesso faticosa e non esente da sofferenza, ma preziosa”.

Un altro percorso condiviso è stato quello di Piemonte e Valle d’Aosta, dove da un gruppetto di 15 “appassionati” per la Chiesa, partecipanti a un corso di formazione nel 2018 è nato un effetto domino che ha coinvolto 450 persone, in una serie di appuntamenti formativi dal titolo “Passione per la Chiesa, speranza per l’Umanità”.

Altre esperienze hanno toccato l’impegno personale o di gruppo, come la collaborazione in un oratorio di Imola; l’incontro con alcune famiglie della Chiesa evangelica presenti nel proprio condominio che ha portato a pregare insieme durante la Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani; di un medico di base che accoglie tra i pazienti persone di ogni cultura e religione; una vacanza estiva con ricadute “vocazionali”, sorta grazie ad una casa canonica messa a disposizione in Val Formazza; la collaborazione e la stima tra movimenti in una stessa diocesi; il dialogo interreligioso con un gruppo di Milano e con Religioni per la Pace a Varese; l’approfondimento della Fratelli tutti.

Sono solo alcuni flash della miriade che potrebbe essere raccontata, per dire quanto impegno c’è già, e quanto desiderio che tutto sia sempre più collegato e in rete, per rispondere meglio ai bisogni che incontriamo.

“Un convegno di questo tipo può aiutarci a formare una nuova “generazione sinodale” – ha commentato uno dei partecipanti; “una bellissima opportunità di unità, di dialogo e soprattutto di formazione che per un giovane come me è fondamentale”, ha scritto un altro. Ma concretamente, a sipario calato, e a zoom spento, come andare avanti?

Un suggerimento arriva da Gianfranco De Luca, vescovo di Termoli-Larino, presente per tutta la durata del convegno, di persona, a Cadine, proprio per sottolineare l’impegno anche dei Vescovi a questa conversione sinodale, definita un’avventura “in cui papa Francesco ci ha coinvolti con una strattonatura”. Per mons. De Luca si tratta di fare “esercizio di una spiritualità sinodale”, per la quale “di solito mancano gli strumenti, mentre è qualcosa che abbiamo imparato dalla prima ora nell’incontro con Chiara Lubich: ascoltare, saper perdere, far spazio all’altro, e così far venir fuori il dono di Gesù. E’ questo che possiamo donare alla Chiesa, testimoniandolo come vita nostra”, perché “il carisma dell’unità è un carisma di popolo a servizio della Chiesa”.

Nella mattinata conclusiva del 27 agosto gli interventi di don Vincenzo Di Pilato e don Sergio Pellegrini hanno provato a tracciare alcune piste. Un filo rosso ha condotto all’incontro di questi giorni, a partire dai primi passi, alcuni anni fa, di quella che sarebbe poi diventata una rete ecclesiale di persone che vivono la spiritualità dell’unità in Italia.

Due parole chiave riassumono questi giorni: “gioiosa consapevolezza” del servizio che si svolge e della chiamata ad animare responsabilmente il cammino sinodale lì dove siamo; necessità di “formazione”, e la possibilità di usare più e meglio alcuni strumenti esistenti, come la rivista Ekklesia, il Centro Evangelii Gaudium (CEG), le scuole per operatori pastorali

In chiusura, i delegati dei Focolari in Italia, recentemente nominati, Cristiana Formosa e Gabriele Bardo, hanno invitato ciascuno dei partecipanti a farsi promotori di questo cammino nei loro territori, senza attendere input o direttive dall’alto. E coscienti che questi percorsi si intrecciano con altri, come ad esempio adesso con l’accoglienza dei profughi afghani per la quale anche i Focolari in Italia si stanno attivando, insieme a parrocchie, strutture ecclesiali e gli altri movimenti.

Si continua, quindi, con più consapevolezza, e – come ha ricordato papa Francesco all’Azione Cattolica – sempre sotto la guida dello Spirito, perché “la sinodalità non è guardarsi allo specchio. Non è guardare la diocesi o la conferenza episcopale. Non è questo. È camminare insieme dietro al Signore e verso la gente, sotto la guida dello Spirito Santo”.

Maria Chiara De Lorenzo

VEDI ANCHE:

https://www.focolaritalia.it/2021/08/25/percorsi-sinodali-per-litalia/

https://www.focolaritalia.it/2021/08/25/la-parola-allo-spirito-santo/

https://www.focolaritalia.it/2021/08/23/verso-uno-stile-sinodale/

Video intervento Piero Coda




Fraternità ed Economia: una sfida possibile

RIVEDI L’EVENTO

Generare valore con l’Economia Civile e di Comunione

Un evento dal titolo provocatorio quello promosso dal COMUNE DI BRA e organizzato da AIPEC – Associazione Italiana Imprenditori per un’Economia di Comunione – che si è tenuto sabato 28 maggio a Bra, presso il Centro Polifunzionale G. Arpino.

Come si conciliano, soprattutto oggi, Fraternità ed Economia?

Foto dal sito www.aipec.it

Per scoprirlo siamo stati aiutati da Leonardo Becchetti, Professore Ordinario di Economia Politica Università Tor Vergata, Roma, fondatore di NEXT, Nuova Economia per tutti, direttore del FESTIVAL dell’ECONOMIA CIVILE di Firenze, che si svolgerà a Firenze dal 16 al 18 settembre 2022 e da Luigino Bruni, Economista e storico del pensiero economico, Ordinario di Economia Politica alla LUMSA ,promotore e cofondatore insieme a Stefano Zamagni della SEC, Scuola di Economia Civile, già coordinatore internazionale del progetto Economia di Comunione, responsabile scientifico di EoF, Economy of Francesco, che si svolgerà ad Assisi dal 22 al 24 settembre 2022.

Ma il focus dell’evento sono state soprattutto le “storie” di un gruppo di imprenditori AIPEC impegnati a vivere e portare “la cultura del dare” nella reciprocità nell’impresa, tra le imprese, nella comunità per rendere la fraternità in economia una sfida possibile.

A coordinare il tutto è stata chiamata Eugenia Scotti, giornalista, conduttrice ed autrice di TV2000.

Un’occasione per ricordare il 20° anniversario del conferimento della cittadinanza onoraria a Bra, Marene e TorinoChiara Lubich Fondatrice del Movimento dei Focolari ed ispiratrice del progetto dell’Economia di Comunione.

SITO AIPEC

https://www.ideawebtv.it/2022/05/16/fraternita-ed-economia-una-sfida-possibile-a-bra-un-convegno-con-aipec/




Riparte a luglio per i giovani “Loppiano experience”

Qualcuno la definisce “la settimana più bella dell’anno”, perché è quella in cui Loppiano apre le sue porte ai giovani di tutto il mondo, per far vivere loro un’esperienza indimenticabile all’insegna dell’amicizia e della fraternità. Proprio così, avete capito bene: torna finalmente “Loppiano Experience”!

Dopo il grande successo del 2019 e del 2021, i giovani del Progetto Giovani si sono messi in moto per organizzare l’edizione di quest’anno. Dal 25 al 30 luglio, attraverso varie attività, spaziando dalla natura all’arte, dall’interculturalità al divertimento, i partecipanti potranno vivere per una settimana l’esperienza che i loro coetanei vivono partecipando al Progetto Giovani. L’esperienza è rivolta ai giovani dai 18 ai 30 anni.
Per prenotarsi, basta cliccare qui aspettare un riscontro da parte del Team dell’Accoglienza.

Prenotazioni aperte – Posti limitati: info: giovani@loppiano.it
COSTO: 170€*
*trasporti ed escursioni non inclusi

tl: 351 831 4212 | 347 815 6394

scarica Locandina




A Catania il cantiere “Hombre Mundo” dei Ragazzi per l’Unità

A Catania 60 ragazzi di varie città siciliane si sono incontrati per vivere un’esperienza di fraternità e donazione. L’iniziativa è stata promossa dal Movimento dei Focolari.

Dal 23 al 25 aprile si è svolto a Catania il “Cantiere Hombre Mundo”,  “cantiere operativo” dei Ragazzi per l’unità della Sicilia, movimento giovanile aderente al Movimento dei Focolari. I “Ragazzi per l’unità” hanno come obiettivo la costruzione di un mondo unito, di pace e di amore, al di là delle barriere dei popoli.

Circa 60 giovani, dai 13 ai 17 anni, provenienti da diverse città, hanno dato vita (per la prima volta in presenza dopo due anni di assenza) ad una serie di attività: approfondimenti, solidarietà, musica, passeggiate, sport, laboratori e festa: un appuntamento rivolto ai loro coetanei e tre giorni vissuti insieme all’insegna della Regola d’Oro: «Fai agli altri ciò che vorresti fosse fatto a te».

«Il Cantiere Hombre Mundo si è svolto nel cuore di Catania, nell’”Istituto Pio IX” (via Montevergine) – racconta Chiara Cartaregia – I giovani hanno dato vita a giochi di squadra, partite con la palla, workshop musicali, momenti di incontro e di condivisione: tutto per creare nuovi rapporti e scoprire che “la Rete d’amore ti intrappola e non ti lascia più”  e che “dare è ricevere e insieme si è più forti”.

Il Cantiere Hombre Mundo ha preso il via con il gioco “La dinamica delle forme”: ognuno ha ricevuto una forma di cartoncino colorato (nuvola, fiore, farfalla, sole, goccia d’acqua, stella) e una lista di domande originali che durante vari turni i ragazzi si sono posti a vicenda. Poi un video, che ha collegato idealmente i ragazzi ai loro coetanei in tutto il mondo, con una raccolta di esperienze vissute durante la pandemia ed un momento di incontro con un’esperta psicologa sull’uso dei nuovi media. La prima giornata si è conclusa con una passeggiata “Catania by Night” e gelato nel fantastico centro storico della città etnea.

Nella seconda giornata il motto era “ORA tocca a noi!” ed è stata contrassegnata da varie attività solidali: plogging nel centro storico, cucina “cotto e donato” (preparazione della cena per i senzatetto di una casa di accoglienza), realizzazione del fondale della sala “INSIEME PR LA PACE”, animazione per bambini, ragazzi e mamme dell’Istituto San Giuseppe. Altro momento saliente, l’incontro una famiglia di focolarini siciliani, Paolo, Eloisa ed i loro figli. A fine giornata, una festa-spettacolo con sketch, monologhi ed esibizioni musicali, preparati dagli stessi ragazzi.

Nell’ultima giornata, i ragazzi hanno avuto alcuni approfondimenti sull’arte di amare, l’autoconsapevolezza e il dialogo. Una ragazza ha commentato: «In questi giorni, un semplice gioco di conoscenza ci ha fatto conoscere nuove persone molto simpatiche. Ci siamo conosciuti sempre di più e abbiamo creato un gruppo fantastico. Quando è arrivato il momento di salutarci, mi sono commossa insieme agli altri. Ci rincontreremo e sarà una gioia». Una mamma ha commentato: «Queste esperienze, oltre ad essere momenti di divertimento, sono anche e soprattutto di crescita perché stando insieme si confrontano e si migliorano».

«Sono stati tre giorni importanti per i ragazzi – spiega Betty Lussu – felici di ritrovarsi dopo la pandemia e di vivere un’esperienza di donazione e di amore»

 

 




La nascita di Run4unity

La nascita di Run4unity raccontata da Agostino Spolti, uno dei protagonisti della prima ora che con Chiara Lubich ha avviato questa manifestazione che dal 2005 coinvolge ogni anno migliaia di ragazzi in tutto il mondo. Anche quest’anno si svolgerà il 8 maggio in diverse città di tutto il mondo ed anche in tante località italiane. Per maggior informazioni: https://www.focolaritalia.it/events/run4unity-2022-8-maggio/




Un Ponte per il Libano: in arrivo a Beirut la seconda spedizione di farmaci

Il 1 aprile sono partiti con destinazione Beirut 12 pancali di farmaci essenziali e materiale per le medicazioni: 2,5 tonnellate in tutto. Il primo carico era arrivato alla vigilia di Natale con latte in polvere e medicinali, in risposta all’appello  del vicario apostolico di Beirut dei Latini mons. Cesar Essayan. Il Paese, infatti, in seguito a una grave crisi economica e sociale, è ancora in condizioni difficili e la popolazione è molto provata. 

Proprio nei giorni scorsi (23-24 marzo) il vicario apostolico è stato in visita in Italia al Centro internazionale dei Focolari e alla cittadella di Loppiano, dove ha incontrato i rappresentanti della rete italiana del progetto “Un ponte per il Libano”, iniziativa promossa dal Movimento dei Focolari in collaborazione con la Fondazione Giovanni Paolo II. 

All’arrivo dei farmaci un gruppo di volontari ha lavorato incessantemente per farli arrivare alle famiglie precedentemente censite: «Una maratona inaudita che non avevo mai vissuto in 21 anni di missione sociale e di lavoro con le medicine», aveva detto Elie Harouni, medico oncologo di Beirut fondatore l’Avventura della Carità, una rete tra medici, in prima linea nel ponte Italia-Libano, al momento della distribuzione dei medicinali tanto attesi e finalmente giunti a Beirut. I voli previsti – con il supporto dell’Aeronautica Militare – sono 4 in un anno e quello partito il 1° aprile è il primo del 2022. 

Come contribuire
Per sostenere il progetto “Un ponte per il Libano”, attraverso una donazione:

ASS.NE NUOVE VIE PER UN MONDO UNITO APS
Via Carlo Spinola 18 – 00154 Roma
Mail: nuoveviemondounito@gmail.com
IBAN: IT42X0501803200000017108218
Causale: Erogazione liberale progetto Un ponte per il Libano

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