Mariapoli 2018 a Ischia




I Focolari della Campania, un anno all’insegna dell’ ”altro”.

Vivere la propria città, cercando e creando spiragli di luce e di pace, guardando negli occhi chi sta accanto per costruire luoghi e spazi di fraternità, è stato lo sforzo di ragazzi, giovani e adulti della comunità dei Focolari campana che ha rivolto l’attenzione sulle varie problematicità che interrogano questa zona del Sud Italia. Le vecchie e nuove povertà, l’impegno per le nuove generazioni, l’attualissimo fenomeno delle migrazioni, il dialogo a tutto campo con persone di altre fedi sono stati i focus delle molteplici proposte che sono state offerte al territorio.

Incominciamo dai giovanissimi. Dopo il positivo esperimento del Cantiere estivo dello scorso anno, i ragazzi e le ragazze per l’Unità hanno rinnovato e continuato durante l’anno il loro impegno a favore degli ultimi delle loro città. La sensibilità al sociale sorta in loro li ha spinti a vivere in maniera più impegnata, spronando anche gli adulti, ad intraprendere azioni sociali realizzate nei quartieri cittadini più degradati: poveri, anziani, emarginati… .

Un grave problema sociale che è stato attenzionato dai focolari in tutta Italia e in particolare in questa regione è il gioco d’azzardo. Questa regione è letteralmente divorata da questa piaga che coinvolge tantissimi giovani e adulti e che provoca l’impoverimento economico e morale di coloro che cadono nella trappola della falsa speranza di una vincita che potrebbe cambiare la vita. Di fatto ogni famiglia a Napoli spende in un mese quasi la stessa cifra per tentare la fortuna e acquistare beni alimentari, come riporta il quotidiano “Il Mattino” Aumentano le persone a rischio dipendenza, purtroppo anche i casi di suicidi per i troppi debiti sono in crescita, senza contare le infiltrazioni mafiose e camorristiche che riciclano denaro attraverso le sale Slot e i casi di usura sempre più in aumento. I paesi Vesuviani, l’Università di Napoli, Caserta, dove è stato presentato presso la libreria Feltrinelli il libro di Città Nuova “Vite in gioco“, sono stati i luoghi dove  si sono svolte le iniziative di SlotMob e BankMob per sensibilizzare le persone contro il gioco d’azzardo.

Promuovere progetti e iniziative insieme ad altre associazioni e movimenti è un obiettivo per rafforzare una rete di solidarietà, per combattere la povertà e promuovere un dialogo a tutto campo con coloro che vivono e vogliono risolvere alcune problematiche sociali. Diversi volontari della comunità focolarina prestano regolarmente il loro servizio presso le mense per i senza tetto, altri sono in contatto con gli appartenenti alle varie Chiese cristiane per continuare sulla strada del dialogo ecumenico, lavorando insieme per i poveri e attraverso diverse iniziative come “I lunedì di Capodimonte”, ciclo di incontri a tre voci (cattolica, ortodossa e protestante), promosso dal Consiglio Regionale delle Chiese Cristiane della Campania con il patrocinio della stessa Facoltà Teologica e la collaborazione del Centro Studi Francescani per il dialogo interreligioso e le culture.

Il dialogo però non si ferma con i credenti di altre confessioni cristiane ma procede anche nella direzione interreligiosa, con i fedeli di altre religioni, come quella musulmana, taoista, baha’i. A Napoli, nell’ambito del progetto “IncontriAmo la città”, che si è svolto  il  23 e il 24 giugno, si è compiuta una visita alla moschea e si sono costituite in Piazza Mercato due grandi aiuole con una targa che testimonia il rapporto di amicizia fraterna tra cattolici e musulmani. Si è aperto inoltre presso una parrocchia un centro di ascolto per persone provenienti da altri paesi, in maggioranza musulmane. Si sta avviando una collaborazione anche con l’Associazione della Comunità Somala per provvedere alle necessità di quanti arrivano in Italia scappando dalla lunga guerra che sta distruggendo il loro Paese. Dal prossimo mese di settembre partirà un laboratorio per l’insegnamento di italiano e una raccolta fondi per generi di prima necessità.

Una città, tante città che procedono in un cammino spedito per illuminare spazi, volti, gesti, per renderle più fraterne e restituirne  bellezza, per continuare a incontrarsi all’insegna dell’ “altro”.




Ripensiamo la scuola. Povertà educative e patto educativo globale

Ripensiamo la scuola. Povertà educative e patto educativo globale

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Laboratorio interparlamentare promosso dal Movimento Politico per l’Unità (MPPU) e Città Nuova a partire dalla pubblicazione del Dossier “Scuola”, ed. Città Nuova

Con la moderazione di Sara Fornaro, giornalista di Città Nuova e curatrice del Dossier “Scuola”, intervengono nella 1° sessione alle ore 16.30: Silvio Minnetti, presidente del MPPU Italia, Jesús Morán, filosofo, scrittore, copresidente del Movimento dei Focolari, on. Anna Ascani, viceministra alla Pubblica Istruzione, on. Valentina Aprea, Commissione Cultura, Scienza e Istruzione della Camera.
Nella 2° sessione, prevista alle ore 17.30 intervengono: Antonello Giannelli, presidente dell’Anp, Elisabetta Scala, vicepresidente del Moige, Italo Fiorin, direttore Scuola di alta formazione EIS della Lumsa, Patrizia Bertoncello, insegnante e formatrice, Marta Vettoretti, studentessa, Luigi Chatel ed Emanuela Arcaleni della rete EdU.

Segui la diretta da www.cittanuova.it

Fonte: Città Nuova online




Sicilia, una “dolce” iniziativa per la Siria.

Cannoli al posto delle bombe. Un aereo sorvola i cieli e sgancia verso il suolo dei cannoli. L’immagine è quella di piccoli cilindri, che scendono in rapida successione. Sembrano bombe, ma non lo sono. Sono cannoli. Cannoli che creano un ponte tra la Sicilia e la Siria, in questi anni tartassata da una guerra che ha distrutto le città e fatto numerose vittime. L’immagine dell’aereo che sgancia cannoli al posto delle bombe campeggia al centro di un manifesto preparato per l’iniziativa “Cannoli solidali per la Siria”. Sullo sfondo, ci sono le foto di Aleppo distrutta dalla guerra.

[ngg src=”galleries” ids=”7″ display=”basic_slideshow”]Siamo a  Giarratana, piccolo centro dei Monti Iblei, in provincia di Ragusa. Una cittadina di origini antichissime, pare risalente al II secolo avanti Cristo, dove si trovano i resti di necropoli preistoriche, una catacomba cristiana, l’ipogeo di Calaforno, il sito archeologico di Terravecchia ed i resti dell’antica Casmene, città greca del VII secolo avanti Cristo. Qui è stato allestito un presepe vivente, uno dei più belli della Sicilia, più volte premiato anche a livello nazionale. Nella antiche viuzze del quartiere più antico “U Cuozzu” sono stati ricostruiti gli ambienti della Sicilia contadina del 1800, gli ambienti, le botteghe, gli antichi mestieri, la vita quotidiana delle famiglie contadine e gli attrezzi che contraddistinguono la vita di una comunità dedita all’agricoltura ed alla pastorizia.

Il presepe vivente di Giarratana quest’anno si è aperto al mondo ed alla solidarietà. È accaduto grazie all’iniziativa dei gen 3, i ragazzi del Movimento dei Focolari. Durante i giorni in cui è stato rappresentato il presepe vivente, i ragazzi hanno allestito uno stand ed hanno offerto ai visitatori dei cannoli: cannoli di ricotta, di crema, di cioccolato. Tutti indossavano una maglietta rossa, con il logo dell’iniziativa: l’aereo che sgancia cannoli al posto delle bombe. Il comune ha messo a disposizione uno stand, alcune aziende della zona hanno supportato l’iniziativa. Il sindaco Lino Giaquinta e l’assessore Grazia Fiore hanno costantemente seguito e supportato il lavoro di questi ragazzi, di questi “cittadini in erba”. «Grazie per il vostro impegno – ha detto Grazia Fiore – complimenti per l’idea e per il risultato. Speriamo che questa azione dia un minimo di sollievo alla popolazione siriana e di consapevolezza a noi popoli occidentali della nostra condizione estremamente fortunata. Iniziative come questa, anche se sono gocce in un mare di necessità, possono cambiare il mondo, perché fanno approcciare i nostri giovani alle difficoltà del prossimo in modo solidale e altruistico».

Le Latterie Riunite di Ragusa hanno fornito la ricotta ad un prezzo più contenuto. La grafica del manifesto è stata concessa dall’azienda Siculamente. A loro si deve l’espressione dialettale che vuole essere anche un messaggio di pace: «Quann’è guerra è guerra pi tutti. Siculamente». È un motto di grande richiamo che ha accompagnato il lavoro di un gruppo di ragazzi che hanno scelto di trascorrere le loro vacanze in modo alternativo: non solo ritrovi familiari e giochi con gli amici, ma anche tanti pomeriggi impiegati a preparare tutto quanto serviva per questa iniziativa. Con loro hanno collaborato anche altri ragazzi di Catania e Vittoria (Rg). Tanti si sono recati allo stand per assaggiare un cannolo, ma sono rimasti conquistati dal sorriso e dall’intraprendenza di questi ragazzi. Hanno lasciato una piccola offerta, ognuno dando il proprio contributo per un grande progetto.

«È stata un’iniziativa interessante – spiegano Antonio Scrofani ed Elvira Di Pietro, marito e moglie, che da anni seguono questo gruppo di “audaci” – è nato tutto da una cena a Praga nel corso di un incontro internazionale del movimento dei focolari durante la quale ci siamo trovati per caso seduti accanto ad una focolarina, Ghada, che aveva vissuto per anni in Siria durante la guerra. Ci ha raccontato la sua vita, le sue esperienze durissime, le persecuzioni, i rischi enormi corsi, la grande testimonianza di scegliere di rimanere in Siria anche quando tutti quelli che potevano fuggire fuggivano, le atrocità sopportate dai siriani, costretti a vivere in condizioni disumane, le distruzioni, le morti. Ne è nato un rapporto di amicizia e dialogo tra la Sicilia e la Siria. Sono stati organizzati due videocollegamenti skype tra la Siria e la Sicilia durante i quali i gen3 di varie città siciliane hanno potuto conoscere e dialogare con i gen3 siriani.

Da questo rapporto e dalla conoscenza delle enormi necessità dei siriani è nato il desiderio di fare qualcosa per loro. Nei giorni del presepe abbiamo raccolto 1280 euro. Altri contributi sono arrivati anche dai gen 3 di Rosolini  (Sr), con l’iniziativa “Give Me 5”: hanno realizzato una tombolata ed hanno abbracciato il progetto dei cannoli solidali, coinvolgendo un pasticcere che ha preparato ed offerto dei cannoli. Questi soldi li abbiamo inviati in Siria e saranno utilizzati per le famiglie che non hanno nulla, per generi alimentari, medicine e per la ricostruzione dopo la devastazione della guerra che in quelle terre non è ancora del tutto terminata. E durante il periodo di Natale hanno lavorato per questo».

Alla fine di questi giorni resta, per tutti, una grande gioia: la certezza di aver costruito un piccolo tassello di un’umanità che vuole superare le guerre e vivere per la pace.  Un piccolo tassello costruito da un drappello di audaci ragazzini che, con questa “dolce” iniziativa hanno inviato già 1400 euro ai loro amici della Siria.

 




Sulla via della comunione

Dal 26 al 30 dicembre, nell’accogliente Centro Mariapoli di Castel Gandolfo, si è svolto l’incontro internazionale per seminaristi, diaconi e sacerdoti giovani dal titolo Sulla via della comunione.

Una trentina i presenti, da diversi paesi d’Europa e anche dall’Africa e dal sud America (presenza possibile perché attualmente in formazione nei collegi romani e nella cittadella di Loppiano); collegati online, molti altri punti di ascolto, fra cui un gruppo di seminaristi della Romania con il loro vescovo.

Il tema, “La spiritualità dell’unità a servizio della sinodalità” ha portato i partecipanti nel cuore della chiesa e dell’esperienza spirituale del Movimento dei Focolari.

Nel cuore della chiesa: il tema del sinodo è approfondito con due interventi chiave Francisco Canzani In ascolto del presente, l’oggi della chiesa e della società, luci e ombre, e mons. Piero Coda sulla Formazione al discernimento comunitario, che preparano all’incontro con papa Francesco nell’udienza del mercoledì.

Una spiritualità al servizio della sinodalità: la dimensione personale e comunitaria della spiritualità dell’unità emerge come un dono per vivere una chiesa sinodale: la chiamata ad una santità comunitaria, che coinvolge l’intero popolo di Dio, e l’annuncio di Gesù crocifisso e abbandonato come chiave dell’unità fra Cielo e terra, fra gli uomini e le donne del nostro tempo.

Margaret Karram, la presidente dei focolari partecipa personalmente al convegno, assieme al copresidente Jesus Moran, in collegamento dalla Spagna; in un dialogo con i presenti emerge la bellezza del sacerdote “servo per amore”, per questo capace di “informare del divino” ogni relazione.

Da qui uno stile nel vivere il sacerdozio: di comunione perché radicato nell’amore al Crocifisso e testimone del Risorto vivo fra i suoi; mariano perché nutrito dalla Parola e impegnato a vivere un ministero di prossimità e servizio. Così emerge nell’esperienza di Silvano Cola, primo sacerdote diocesano focolarino, e risuona nella predicazione di mons. Lazzaro You Heung sik, prefetto della congregazione per il clero, che celebra la Messa per i partecipanti al congresso.

Uno stile mariano che illumina anche la vita di Chiara Lubich, incontrata attraverso la testimonianza delle focolarine che hanno vissuto con lei l’ultimo tratto della sua vita terrena. Nella sua cameretta, semplice e armoniosa, il testo dei quattro Vangeli, stampati a caratteri grandi: sapere che li aveva acquistati per rileggere la sua vita e verificare se aveva messo in pratica ogni parola del Vangelo, interpella profondamente ciascuno sulla sua personale scelta di Dio.

Un momento particolarmente atteso è quello della comunione pomeridiana a piccoli gruppi: il vissuto di ciascuno si intreccia con le sollecitazioni ricevute, nell’ascolto pieno si genera una profonda condivisione.

Ecco alcuni echi dei partecipanti:

Ringrazio per aver aggiunto un’esperienza alla mia vita e al mio cuore. Ringrazio soprattutto la figura di Gesù abbandonato, per poter vivere in maniera diversa, da un’ottica diversa le situazioni difficili e frustanti.

Sì, si può vivere nella comunione fraterna, profonda, dove l’unico nostro bene è Gesù, dove il sacerdozio non diventa clericalismo ma servizio di Lui nei fratelli.

Grazie a tutti voi per avermi accolto, amato e riportato al centro… Gesù tra noi, Gesù abbandonato anche alle nostre fragilità.

Sono stati i giorni pieni di grazia specialmente l’umiltà e la semplicità di Chiara mi hanno lasciato la bocca aperta, mi hanno disarmato (…). Ho incontrato Dio in voi, non tornerò indietro mai.

Emerge il desiderio di ritornare nei propri seminari e luoghi di ministero con un rinnovato impegno, assieme alla volontà di tener viva la rete dei rapporti e la formazione a questa spiritualità. Un’equipe è già al lavoro per proporre iniziative, per continuare a camminare “sulla via della comunione”.

Tommaso Danovaro




Mariapoli a Bobbio (Piacenza)

Dal 2 al 4 giugno, per il secondo anno consecutivo, si svolgerà la Mariapoli a Bobbio, in provincia di Piacenza.




Campo di lavoro

 

Per ragazzi e ragazze dai 10 ai 17 anni

Prenotazioni entro il 20 luglio 2016

Volantino Campo di lavoro




Mariapoli ad Acerno (Sa) – 13 -15 Luglio 2018




Genfest Italia: la scelta dei giovani di andare oltre se stessi . . .

GENFEST ITALIA (LOPPIANO – FI) –
“LA SCELTA DEI GIOVANI DI ANDARE OLTRE SE STESSI, DI SUPERARE TUTTI I CONFINI”.

È la scenografia di una città che vola a chiudere il Genfest Italia, la grande festa che ha raccolto a Loppiano 3.700 giovani. Sì,una città composta nella coreografia finale sulle parole del testo di Chiara Lubich “Una città non basta”: “Con Dio, una città è troppo poco. Egli è colui che ha fatto le stelle, che guida i destini dei secoli e con Lui si può mirare più lontano, alla patria di tutti, al mondo. Alla fine della vita facciamo in modo di non doverci pentire di aver amato troppo poco”. Il 1° maggio è stato la festa per tutti coloro che lavorano per il bene comune, nelle periferie delle città e del mondo, per andare incontro agli ultimi, per aiutare i più deboli, per integrare gli emarginati.

Vedi articolo apparso su Città Nuova

Servizio su TGR Toscana

 




Rivedi “Voi non vi rassegnerete” di Giovedì 22 ottobre

Facebook: https://www.facebook.com/forumfamiglie

Youtube: Forum delle Associazioni Familiari

 

 




Centenario Chiara Lubich (1920-2020): visita della delegazione trentina al Centro internazionale dei focolari

Martedì 16 aprile 2019 una delegazione proveniente da Trento, città natale della Lubich, è stata in visita al Centro internazionale del Movimento dei Focolari a Rocca di Papa. La Presidente dei Focolari Maria Voce Emmaus, il Copresidente, Jésus Moran e il Consiglio Generale hanno accolto la folta delegazione composta da Maurizio Fugatti, presidente della Provincia Autonoma di Trento, Alessandro Andreatta, sindaco di Trento, il presidente della comunità di Primiero Roberto Pradel, il direttore della Fondazione Museo storico di Trento, Giuseppe Ferrandi e Maurizio Gentilini (archivista e storico al CNR), autore di una biografia della Lubich in uscita nel 2020. Presenti anche i Sindaci delle città di Rocca di Papa, Frascati, Grottaferrata e Castel Gandolfo.

Le celebrazioni per il centenario della nascita di Chiara Lubich avranno inizio il 7 dicembre 2019 con l’inaugurazione della mostra multimediale “Chiara Lubich, Città Mondo” promossa dal Centro Chiara Lubich e dalla Fondazione Museo Storico del Trentino, ospitata nelle Gallerie di Piedicastello. 

Scopo della visita è il rafforzamento del vincolo di amicizia e collaborazione fra Trento e la comunità trentina e il Movimento dei Focolari, promotori, insieme, di numerose iniziative nell’anno del centenario, in città e nella valle del Primiero, oltre che in molte città nel mondo. “Vorremmo che molti conoscessero Chiara, il suo pensiero – ha spiegato Alba Sgariglia, corresponsabile del Centro Chiara Lubich – come pure la sua spiritualità, la sua opera, la sua figura di promotrice instancabile di una cultura dell’unità e della fraternità tra i popoli”.

Guarda il video: notizia su Rai news

Leggi il Comunicato Stampa

Foto (C) Caris Mendes – CSC Audiovisivi

Notizie in Controluce
Metamagazine
Comunicato Stampa Grottaferrata

 




L’azzardo dell’unità. Dal libro L’UNITA’. Diretta online 3 marzo

Piste di riflessione per comprendere e vivere l’unità secondo il carisma di Chiara Lubich.

Dal libro L’UNITA’, Uno sguardo dal Paradiso 49 di Chiara Lubich (Città Nuova – Centro Studi Scuola Abbà.

RIVEDI LO STREAMING DEL 24 FEBBRAIO

 

Diretta online su di Città Nuova: cittanuovatv www.youtube.com/user/cittanuovatv

 




Procida (Na): “Il mondo salvato dai ragazzini”, per educare alla pace

 La contestazione infiammava l’Europa, la scrittice Elsa Morante  dopo aver scritto l’isola di Arturo, la storia di una adolescente ambientata nell’isola di Procida, pubblicò nel 1968 un libro atipico, originale, misterioso, affascinante e per certi versi oscuro: Il mondo salvato dai ragazzini. Emergevano da quelle pagine, il valore dell’innocenza, lo slancio ideale il rifiuto di ogni guerra e di ogni violenza, l’accettazione di ogni essere umano anche il più spregevole. 

Scrivono Angela e Paquale Lubrano: “Sentivamo forte, nel presente della storia, l’invito di Papa Francesco ad andare verso l’umanità, a portare il nostro impegno nei posti dove più c’era sofferenza e disagio, a prenderci cura di tutti. Il comune di Procida dove abitiamo gravato di dissestato pauroso con 28 milioni di debiti con uffici sguarniti di personale, con le casse vuote. Decidiamo di metterci accano ai nuovi giovani politici che la popolazione aveva da poco eletto. Dapprima un piccolo contributo per la comunicazione poi ci viene affidata la Biblioteca Comunale, da riattivare. Mesi di impegno lavorativo con un gruppo di volontari che ci affiancano, ma anche di scoperta e di gioia nel sapere che lavoravamo per la rinascita dell’isola.”

Il progetto si concretizza innanzitutto nel trovare dapprima le adesioni, e aderiscono l’amministrazione comunale di Procida, l’associazione culturale Kolibrì e la sua Presidente Donatella Trotta, con il sostegno iniziale della Fondazione Banco di Napoli e in partenariato con la rivista «Andersen-Il Mondo dell’Infanzia», l’ente nazionale di formazione Agita Teatro, l’Associazione culturale Isola di Graziella, l’I.C. 1° C.D. Antonio Capraro e l’IISS Caracciolo da Procida. Si pensa a segmenti laboratoriali di lettura, pittura, teatro, video  tutti collegati alla lettura di quattro libri selezionati. 

“Guardando al futuro – continua Pasquale – si intravede una grande biblioteca per ragazzi e giovani, con tanti lavoratori creativi  nella struttura carceraria ormai dismessa – l’antico ergastolo borbonico – luogo per secoli  di dolore e di morte che incombe ancora minaccioso sulla bellezza dell’isola. Le difficoltà non mancano, i fondi tardano ad arrivare ma non ci fermiamo. 22 classi di ogni ordine grado partecipano, coinvolti docenti e famiglie. Da ottobre a maggio uno o due laboratori al mese: video, disegno, scrittura, teatro I ragazzi  e i giovani studenti si ritrovano con quattro libri da leggere”. 

Gli autori dei testi giungono sull’isola dopo che i ragazzi hanno letto i loro libri. E’ un esplosione di creatività, di sinergie, di accoglienza reciproca, di vitalià inaspettata. Per i ragazzi un’esperienza entusiasmante. 

Angela racconta della conferenza stampa del 30 maggio 2018 prima delle manifestazioni conclusive, svolta nella prestigiosa sede della Fondazione del Premio Napoli: “Numerosi sono gli articoli di questa esperienza comparsi sulla stampa. Ma la notizia più bella è quella che la fondazione Premio Napoli sente di far propria la nostra esperienza e il nostri libri costituiranno l’apertura del Premio Napoli alla letteratura per ragazzi. Negli ultimi giorni di scuola nel tripudio di una piazza multicolore e festante si chiude la prima edizione di Procida – Il Mondo salvato dai ragazzini – Elsa Morante, con gli occhi incantati dalle mirabolanti creazioni di Gek Tessaro, in un abbraccio di cuori tra ragazzi, famiglie e docenti. Quanto è nato nella piccola isola non è solo nostro. Quel germe di fraternità universale che Chiara Lubich ha messo nei nostri cuori potrebbe fiorire in ogni città. Non era questo anche il suo sogno?”.

Leggi anche l’articolo sul giornale Il Mattino

 




Polo Lionello (Loppiano), Corso di alta formazione in Economia Civile

Corso di alta formazione in Economia civile, impresa responsabile e finanza sostenibile 
Ottobre 2019 – Febbraio 2020 – Polo Lionello Bonfanti – Figline e Incisa Valdarno (FI)
 
Il corso di alta formazione analizza il paradigma dell’Economia civile nei suoi aspetti principali, introduce i partecipanti alla figura dell’imprenditore e del manager civile, sia in via teorica sia avvalendosi di testimonianze e di “case study” e trasferisce un insieme di categorie concettuali, quali le organizzazioni come ‘sistema aperto’ per il bene comune, la responsabilità ‘civile’ di impresa, il ruolo della finanza, utili a vivere le organizzazioni come uno strumento di civilizzazione del mercato e di sviluppo umano integrale. Durante il corso sarà proposto di sviluppare un project work per l’applicazione degli spunti forniti dall’Economia Civile al proprio contesto lavorativo.
 

 




Lab School EDC per giovani

Let the world know!
Lab School di Economia di Comunione per giovani dal 4 all’8 settembre 2016!
Polo Lionello Bonfanti
Loc. Burchio snc
50064 Figline e Incisa Valdarno (FI)

L’opportunità non si cerca, si costruisce: CREATIVI IN COMUNIONE
• Sei una persona creativa e vuoi mettere in gioco i tuoi talenti?
• Sei una persona appassionata e vuoi lavorare insieme ad altri per fare dei tuoi ideali, realtà?
• Hai uno spirito imprenditoriale e vuoi trovare modi innovativi per condurre la tua attività?

Allora questa LAB –SCHOOL è per te!

L’EdC può farti vivere un’esperienza come persona, per scoprire chi sei e cosa vuoi fare nella vita, come migliorare e creare le tue opportunità, come trasformare le idee e sogni che hai nella tua vita; per scoprire un nuovo modo di fare business e lavorare, basato sulla condivisione e l’incontro con persone di culture diverse.

Abbiamo qualcosa da dire!

Con le nuove tecnologie, la forma è anche sostanza…come comunicare quello che siamo e quello che facciamo?

Partecipa insieme a noi al rilancio della nuova stagione EdC 2.0 ! ! !

Cosa troverai?

Full immersion nel paradigma EdC
Lo stile EdC nel fare business
Casi di imprese e storytelling
Teambuilding e leadership di comunione
Comunicazione e marketing d’impatto
EoC-IIN International Incubating Network: il nuovo prodotto EdC

Metodologie:

Workshop
Sessioni intensive
Dialogo con esperti
Percorsi personalizzati
Communion-Labs

Lingua ufficiale: Inglese

Promotore: Associazione Internazionale per una Economia di Comunione (AIEC)

Profilo dei partecipanti: Giovani studenti, imprenditori e professionisti tra i 19 ed i 35 anni, appassionati per l’EdC e spinti a diffondere una nuova economia.

Quota: Euro 240 (Include: iscrizione, gita turistica a Firenze, vitto e alloggio dalla cena del 3/09 al pranzo dell’8/09)

Polo Lionello Bonfanti: dove siamo Tel.: 055 8330400 – Fax 055 8330444

Arrivi: Sabato 03/9/2016 ore 19.30 Partenze: Giovedì 08/9/2016 ore 14.30

Per maggiori informazioni e iscrizioni visita la pagina:

Lab School

 




La Gmg di Lisbona, la gioia è contagiosa

Alcune impressioni dei partecipanti dei gruppi dei Focolari di tutta Italia e Albania

Di Aurelio Molè

«Vieni e vedi!». Il motto evangelico vale anche per la Giornata mondiale della gioventù di Lisbona. Senza aver partecipato è difficile ricreare e comunicare lo stesso clima ed esperienza. Presenti un milione e mezzo di giovani provenienti da tutti i Paesi del mondo, tranne le Maldive. Un esercito della pace che su tanti media non ha superato, se non per dovere di cronaca, la soglia dei criteri di notiziabilità. Un bozzetto di mondo unito, di fatto, realizzato. Dallo schermo tv, fuori dalle inquadrature, a volte, sfuggono, quei frangenti di vita soprannaturale, dei veri «momenti di Dio», che sono l’essenza dell’esperienza della 37° Gmg.

Migliaia di giovani che si inginocchiano durante la Via Crucis, momenti di silenzio infinito durante la Veglia conclusiva a Parco Tejo. Cosa avrà detto Gesù ad ognuno di loro? Nel loro cuore a tu per tu con Dio? Dall’Italia, con i gruppi dei Focolari, hanno partecipato in molti. Abbiamo cercato di raccogliere alcune loro impressioni.

Arianna di Milano scrive: «La cosa che mi ha colpito di più è stato il peso dato alla sfera della spiritualità. Mi pare di aver recuperato una dimensione che mi sembrava un po’ dispersa e ho sentito qualcosa di nuovo sia nei momenti collettivi che in quelli di maggiore raccoglimento. Alcune situazioni mi sono sembrate quasi surreali per lo scarto tra quello che stavamo vivendo a Lisbona e qualsiasi altra esperienza aggregativa. Il sentimento più forte che ho provato è stato quello di appartenenza, di identità, al netto di diversità molto forti che alla Gmg apparivano evidenti. Grazie alle parole del Papa e a quello che abbiamo sentito mi sono sentita infondere un senso di trascendenza che non avevo mai provato».

Gruppo dei Castelli Romani

Dai Castelli Romani e Lazio Sud hanno elaborato una serie di parole chiave: «FRATELLANZA, perché nei momenti in cui qualcuno di noi si trovava in difficoltà, c’era sempre qualcuno pronto a dare una mano e sollevarlo. AMORE, per il moltissimo amore nell’aria che ha contagiato tutti! BELLEZZA, negli occhi e nel cuore di tutte le persone che abbiamo incontrato! GIOIA, condivisa e visibile sugli occhi di tutti. SPERANZA, troppo bello vedere un milione di persone che credono all’amore, quello speciale di Dio!. UNITÀ con tutti, anche se il mezzo di comunicazione, le diverse lingue parlate, non era del tutto efficace, comunque, ci si legava incondizionatamente. RICCHEZZA, in relazione alle esperienze vissute e condivise (esperienze gioiose soprattutto, ma anche sfide che si sono superate man mano). Torniamo a casa più stanchi fisicamente, ma mentalmente carichi per affrontare la quotidianità».

Gruppo di giovani con Margaret Karram

Antonio Romano è uno studente di Ciampino (RM) iscritto all’Accademia di recitazione. L’esperienza della Gmg lo ha maturato sia dal punto di vista umano, con l’incontro di giovani provenienti da tutto il mondo e dal punto di vista religioso, perché si fa, nonostante tutte le difficoltà logistiche, una vera esperienza di Dio. «Un futuro migliore – dice Antonio – non è più utopia, ma una speranzosa realtà, perché noi giovani lo vogliamo e chi ha fede sposta le montagne, perché non è mai solo! L’ essenziale è donare il proprio sacrificio con amore incondizionato per realizzare i sogni di ognuno di noi».

Istruttrice di scherma e studi in Mediazione linguistica e interculturale, Francesca Di Giulio di Ariccia (RM) sottolinea «la resilienza e lo spirito di adattamento anche nelle situazioni più difficili», perché hanno vissuto dei giorni fuori dalla zona comfort e dai soliti schemi facendo «un’esperienza meravigliosa che mi ha permesso di scoprire qualità che non credevo di possedere».

«Provate, pensate – commenta Francesco Gattadi fare esperienze di questo genere. Dormire per terra, mangiare cibo dentro delle scatolette e non in un piatto o avere solamente un pezzo di pane per reggersi e fare chilometri a piedi: è una cosa più unica che rara, per noi che abitiamo in un Paese dove non manca nulla. Vivere un’altra realtà ti fa apprezzare anche le cose minime e i piccoli gesti. Avrai così il tuo giusto equilibrio e potrai aiutare le persone anche facendo piccole cose, ma che magicamente diventano grandi».

Da Torino, l’accompagnatrice Christy Sawaya nota come «dopo innumerevoli ore di sonno, dopo avere svuotato il frigo diverse volte, nell’anima non ricordo stanchezza, sporcizia, sfide, ma l’incanto di aver incontrato Dio e fratelli veri, di aver avuto momenti di silenzio dentro e fuori di me, di essermi buttata ad aiutare concretamente, anche quando difficilmente si riusciva a stare in piedi, di essermi sentita amata, accolta, e perciò anch’io capace di amore e accoglienza. Ho tantissima gratitudine a Dio, a ognuno/a con chi abbiamo condiviso quei giorni, e soprattutto l’esperienza di vedere che l’unità vissuta nel silenzio che grida gioia e testimonia vita ai fratelli che, prima di salutarci, chiedono di continuare il cammino insieme».

Gruppo di Roma

Una grande gioia provata da tutti come testimonia anche Greta Cardilli di Roma: «A me hanno colpito molto le parole del Papa: “La gioia è missionaria”. La dobbiamo portare agli altri, non tenerla solo per noi stessi. L’abbiamo ricevuta da coloro che sono stati parte della nostra vita e che rappresentano le radici della gioia. Noi giovani dobbiamo trasmettere questa gioia che crea altre radici».

Gruppo di Latina

Da Latina ha partecipato anche un gruppo della parrocchia di San Luca. Per Giulia Zorzetto «è stata un’esperienza che ha segnato tutti noi; faremo tesoro dei momenti passati insieme, della gioia vista sui volti degli altri giovani, delle chiacchiere scambiate con i ragazzi stranieri, dell’aria di festa presente in ogni piazza e strada di Lisbona, memori di come questi momenti ci abbiano aiutato a crescere come singoli, ma soprattutto nel nostro cammino di fede».

Singolare l’esperienza di un gruppo di 32 giovani, soprattutto del Friuli, che ha deciso di andare fuori schema e condividere la Gmg di Lisbona andando a trovare i loro coetanei in Albania e seguire con loro l’evento a distanza. Il programma si è dipanato in due fasi: la prima, dal 2 al 6 agosto, a Tirana; la seconda, dal 6 al 12, nel sud del Paese, nella località turistica di Valona, ma ne parleremo in un successivo articolo più dettagliatamente. Il senso di questi giorni è ben spiegato dall’accompagnatore Fabio Teofani: «La nostra è stata un’esperienza di grande gioia per tanto amore dato e, soprattutto ricevuto». Il titolo dell’iniziativa, “Think outside the box”, pensa fuori dagli schemi, li ha portati a spostarsi per operare nelle periferie «che si rivelano un cammino d’amore, sempre via di “resurrezione”, che ha trasformato tanti cuori, compresi i nostri. E le tre parole pronunciate dal Papa durante la Veglia a parco Tejo (“brillare, ascoltare e non temere”) le ho viste riflesse negli occhi e incarnate nelle azioni dei nostri giovani. Per me è stata una vera e propria lezione di vita che mi ha riempito il cuore di speranza. Da parte di tutti emergeva un’enorme gratitudine e il desiderio di ritornare quanto prima in questa terra che ormai sentiamo sorella».

Alcuni di questi giovani hanno partecipato alla trasmissione di Rai 1 A sua immagine di domenica 13 agosto, dove potete vedere i loro volti e ascoltare le loro impressioni.

Alcuni giovani che hanno raccontato le loro impressioni sulla Gmg di Lisbona ad A sua immagine di Rai1

Videomessaggio del Papa ai giovani della Gmg: tenete vivo il ricordo di Lisbona




Famiglia sorgente di speranza

Incontro di Impegnati di Famiglie Nuove
Castel Gandolfo – 25-27 gennaio 2019

Eravamo oltre 800 “impegnati” in prima persona a concretizzare nella famiglia l’Ideale dell’Unità che anima il Movimento dei Focolari.

Una sala variopinta, festosa, palpitante, che ha saputo raccogliere – come in una famiglia allargata –  persone che vivono tappe diverse per età e situazioni, ma accomunate dalla passione per l’impegno a vivere il vangelo attraverso la spiritualità di Chiara nella propria realtà famigliare ed essere così “sorgente di speranza” per chi ci vive accanto.

Il programma ha visto alternarsi spunti di riflessione spirituale, momenti di formazione sulla vita di famiglia e le sue tappe, sulle possibili modalità di fare rete con altre famiglie e – soprattutto  – tante esperienze che hanno testimoniato la gioia, la radicalità e i frutti di un impegno luminoso, tenace e condiviso in ogni ambito, dal famigliare al sociale ed ecclesiale.

E’ stato anzitutto proposto il tema che tutto il Movimento dei Focolari approfondisce quest’anno e proposto dalla sua presidente Maria Voce (Emmaus) dal titolo: “Lo Spirito Santo anima della Chiesa e del mondo”. Dall’ascolto di questo discorso sono emersi molti spunti per non fermarsi solo ad una riflessione interiore, ma per trasformare tutto in vita  attraverso una condivisione spontanea tra i partecipanti, esperienze e alcune indicazioni specifiche per la concretizzazione nella dinamiche di famiglia.

Maria e Gianni Salerno, attuali responsabili di Famiglie Nuove a livello internazionale, hanno proposto un contributo specifico sul profilo di chi si impegna radicalmente a vivere la spiritualità di Chiara Lubich al servizio della famiglia, facendo risuonare in molti tra i presenti quella “chiamata” a cui ciascuno ha aderito per essere testimone del Vangelo con il proprio coniuge, i figli o in situazioni di sofferenza per una vedovanza o una separazione.

Per sostenere nel tempo questa scelta radicale di servizio alla famiglia occorre – tra le altre cose – saper fare rete con altri che condividono questo cammino e tendere ad una formazione continua per essere “adeguatamente preparati” ad affrontare le sfide poste oggi alla famiglia. Per questo sono stati molto apprezzati gli interventi sul tema “Formare una rete tra le famiglie e i Paesi” e la riflessione del direttore dell’Editrice Città Nuova, su “Una cultura per la famiglia”.

Tra tutti i partecipanti è emersa una netta consapevolezza delle difficoltà quotidiane per far crescere la propria famiglia nell’armonia, nella sensibilità ai bisogni degli altri, nella fiducia reciproca.  Questo aspetto è stato approfondito e contestualizzato con delicatezza e  con uno sguardo professionale dai coniugi Ventriglia con il loro intervento su “Le tappe della vita di coppia alla luce dell’Ideale” che ha offerto un aiuto nell’inserire alcuni momenti salienti del percorso personale e di coppia in un percorso evolutivo “naturale” fisico e psicologico, facendo attenzione a riconoscere in tempo le “spie rosse” che indicano la necessità di un momento di verifica nella coppia e di un supplemento di amore.

Tutte le esperienze offerte dal palco avevano questo denominatore comune e al tempo stesso testimoniavano la speranza per il futuro sostenuta dalla fiducia in Dio, dall’amore scambievole e dal quotidiano “saper ricominciare”.

Pienamente inserito in questa linea è stato l’intervento di Gigi e Anna Chiara De Palo (lui attuale presidente del Forum Nazionale delle Associazioni Famigliari)  che hanno saputo offrire, in modo spumeggiante, gioioso e al tempo stesso molto profondo,  una testimonianza al di fuori del cliché focolarino su come si può tradurre in vita la ricchezza dell’Amoris Laetitia.

Infine, nel contesto della vita di famiglia non potevano mancare spunti concreti per realizzare anche con i fatti una comunione autentica tra famiglie oltre i nostri confini e a sostegno dei più deboli. Particolarmente toccante è stato il collegamento video con il Medio Oriente attraverso un rapido saluto con la comunità focolarina di Amman in Giordania e con la condivisone di alcuni flash di vita delle famiglie dell’Iraq e della Siria, rifugiate ora in Libano e coinvolte nel progetto sostenuto da Famiglie Nuove dell’Italia di “Amicizia con il Medio Oriente”.

Ha lasciato il segno anche la presentazione della realtà di Azione Famiglie Nuove, la ONLUS a servizio dell’ideale di Famiglie Nuove per concretizzare progetti di condivisone con famiglie, orfani, bambini  e ragazzi in condizioni disagiate attraverso il sostegno a distanza, le adozioni internazionali e progetti mirati per essere sorgente di speranza in luoghi solo apparentemente lontani dalla nostra Italia.

La conclusione del convegno ha richiamato in realtà un rilancio di vita e di impegno dei partecipanti nel rinnovare le relazioni tra i coniugi, con i figli e i parenti, nelle comunità, con le altre famiglie che vivono intorno a noi nella condivisione della bellissima prospettiva proposta da don Primo Mazzolari:

Ci impegnamo

 “Ci impegniamo noi e non gli altri, unicamente noi e non gli altri,

né chi sta in alto né chi sta in basso, né chi crede né chi non crede;

ci impegniamo senza pretendere che altri si impegnino con noi o per proprio conto, come noi o in altro modo;

ci impegniamo senza giudicare chi non si impegna, senza accusare chi non si impegna, senza condannare chi non si impegna,

senza disimpegnarci perché altri non si impegnano. Ci impegniamo perché non possiamo non impegnarci'”.

(don Primo Mazzolari  – estratto da “Impegno con Cristo” – EDB, ediz. 2007)

MATERIALE

Video documentario AFN Onlus

Vaccher – Cattani_Una rete di famiglie

Slides – Una rete di famiglie

Presentazione AFN

Intervento di Gigi e Annachiara De Palo

Luca Gentile – La cultura per la famiglia e Città Nuova

Daniele Ricci – Come brezza – La Rosa Mistica




Associazioni dei “7 punti contro l’azzardo”

Comunicato stampa

Le Associazioni dei “7 punti contro l’azzardo” incontrano Baretta:
“Si sono poste le premesse per un metodo con il quale ricavare un’agenda per continuare il dialogo sulla riduzione dell’offerta e del consumo”

Oltre due ore di serrato e costruttivo dialogo si è tenuto nei giorni scorsi presso il Ministero dell’economia e della finanza tra la delegazione delle Associazioni, degli Enti della Comunità Ecclesiale e dei Movimenti che avevano definito i “7 punti comuni inderogabili sulla regolazione dell’azzardo” e il Sottosegretario onorevole Giampaolo Baretta.
Come intervenire per operare una decisa riduzione sia dell’offerta e sia del consumo, al centro dell’incontro.
“Si sono poste le premesse per un metodo con il quale ricavare un’agenda per continuare il dialogo in corso: per rimediare alle gravi conseguenze che l’abnorme dilatazione del consumo di gioco d’azzardo ha arrecato alle persone, all’economia, alla società e all’interesse pubblico fondativo dell’azione dello Stato”. Ha fatto sapere la delegazione, guidata da Mons. Alberto D’Urso e costituita da Mons. Enrico Feroci, Consigliere della Consulta Nazionale Antiusura, dal Prof. Maurizio Fiasco, Consulente della Consulta Antiusura, Antonio Russo in rappresentanza della Campagna Mettiamoci in Gioco e dall’Avv. Attilio Simeone, Coordinatore del Cartello “Insieme contro l’Azzardo”.
Sono entrati quindi nel merito tecnico della gran parte dei 7 punti riassunti in un documento sottoscritto dalle varie componenti che lo scorso 13 giugno avevano messo a punto una chiara piattaforma.
1. Per entrambe le modalità di slot machine vanno definite e adottate misure generali:
– In materia di somministrazione di alcolici e di possibilità di fumare tabacco, attualmente consentita e proposta nelle sale dedicate agli apparecchi automatici da gioco d’azzardo, si tratta di impedire che la combinazione di alcolismo, tabagismo affiancati ad ambienti progettati in modo eccessivamente accattivante, attivino forme di compulsività del giocatore;
– Al Servizio Sanitario Nazionale va affidata la sorveglianza ferrea e dunque la verifica dell’impatto per la salute e per la spinta alla dipendenza da gioco d’azzardo;
– Per il cosiddetto passaggio tecnologico da una generazione di apparecchi ad un’altra si concorda, prima della decisione, di mettere a disposizione delle parti e dell’opinione pubblica tutte le più accurate informazioni riguardo all’architettura del progetto industriale e dei sistemi di funzionamento: per valutare le implicazioni per il controllo e i riflessi sull’organismo umano;
2. La ventilata possibilità dell’obbligo di presentazione della tessera sanitaria per gli accessi ai luoghi del consumo di azzardo va corredata con norme e dispositivi rigidi che impediscano la formazione di database dei clienti utilizzabili a fini di marketing e di induzione ad aumentare il consumo da parte dei clienti. La delegazione ha fatto presente al Sottosegretario la necessità di procedere ad definire una legislazione precisa e puntuale in tema di trattamento dei dati con previsioni anche di natura penale per concessionari e gestori che nel proprio ambito abusino dei dati utilizzandoli in modo inappropriato;
3. Con riferimento alla pubblicità e al suo divieto integrale si è si è proposto di studiare con l’Autorità garante delle Comunicazioni una normativa prescrittiva che valga a rendere effettiva l’inibizione di ogni forma di spot, richiami, sollecitazioni commerciali;
4. Sul tema della dislocazione dei punti di accesso all’offerta di gioco d’azzardo, così come per ogni competenza spettante agli Enti locali, la Delegazione ha fatto presente che non si potrà procedere a centralizzare una disciplina unica in quanto si tratta di Diritti incomprimibili affidati dalla Costituzione alle cure appunto degli Enti locali. Questa invalicabile prospettiva è stata più volte ribadita dalla Corte costituzionale nonché dalle pronunce del Consiglio di Stato. Lo Stato centrale, potrà solo stimolare gli Enti locali a provvedere senza però imporre limiti quantitativi e laddove questi non dovessero provvedere, imporre delle prescrizioni minime, nella logica del progressivo ridimensionamento dell’esposizione del Paese ad un’attività comunque impattante, e già adottate dai Comuni limitrofi che il Consiglio comunale dovrà recepire con apposito Regolamento comunale apportandone le opportune modifiche ritenute necessarie;
5. con riferimento agli orari di funzionamento dei punti di accesso al gioco d’azzardo, in alternativa a un indifferenziato valore numerico della misura, valgano le stesse regole in tema di dislocazione dei punti di offerta e nel caso di inerzia degli Enti locali, si propone di parametrarli al tempo medio di apertura effettiva del complesso delle attività commerciali di ogni specie e operanti verso il pubblico nei singoli comuni o raggruppamento omogeneo di comuni. Anche tale indicazione statale dovrà essere recepita dal Consiglio comunale il quale dovrà provvedere entro un termine onde poter apportare gli opportuni e necessari scostamenti dall’indicazione statale;
6. riguardo all’estensione alle famiglie della possibilità di accesso alla misura dell’articolo 14 della legge antiusura ( fondo di solidarietà con le vittime) gli esperti legislativi del governo valuteranno la fattibilità di inserimento della modifica parziale della norma nel decreto che eventualmente recepisca l’accordo in sede di Conferenza unificata.

La delegazione si propone inoltre di proseguire la consultazione costante tra Associazioni, Enti della Comunità Ecclesiale e Movimenti, da un lato, e il sottosegretario delegato dal governo a trattare e coordinare la materia, dall’altro.
Mons. Alberto D’Urso, Prof Maurizio Fiasco (Consulta Nazionale Antiusura)

Avv. Attilio Simeone (Cartello “Insieme contro l’Azzardo)

Francesco Marsico (Caritas Italiana)

Don Armando Zappolini (Campagna Mettiamoci in gioco)

Dott. Gianluigi De Palo e la Dott.ssa Emma Ceccarelli (Forum Associazioni Familiari)

Dott. Marco Dotti (Movimento No Slot),

Dott. Carlo Cefaloni e il Dott. Gabriele Mandolesi (Movimento Slot Mob)

Dott. Maurizio Avanzi (ALEA Associazione per lo studio del gioco d’azzardo e dei comportamenti a rischio)

Dott.ssa Daniela Capitanuckci (AND – Azzardo e nuove dipendenze APS)

Dott. Tarocchi Gianpiero (AGESC Associazioni genitori scuole cattoliche)

Dott. Matteo Iori (CONAGGA)

Dott. Antonio Russo (ACLI)

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Famiglia di Famiglie in vacanza

Una vacanza di famiglie provenienti dall’Umbria insieme agli amici di Puglia, Calabria, Lazio e della cittadella di Loppiano. Valle Aurina 9/16 luglio 2022.

Ed eccoci qua, dopo una bella dormita ci svegliamo con nel cuore tanta gratitudine e negli occhi l’infinita Bellezza che la montagna e le nostre famiglie ci hanno lasciato contemplare e afferrare. Una settimana in Valle Aurina, ospiti di uno straordinario Markus e la sua famiglia presso l’Hotel Markus.

Eravamo in 108 tra famiglie: tanti bambini e adolescenti, giovani genitori, genitori più maturi e nonni, tre focolarini di cui uno sacerdote (Roberto) che ci ha offerto la possibilità mai scontata di celebrare ogni giorno insieme l’Eucaristia e ci ha donato dei preziosi spunti per riflettere insieme sulla nostra via di santità nel quotidiano. Giuliano, un altro focolarino, con umiltà e spontaneità si è donato senza riserve per i nostri ragazzi e per ciascuno di noi, senza mai tirarsi indietro, anzi, anticipando con atti d’amore le necessità di ciascuno; Antonio che ci ha invece commosso con la sua condivisione appassionata e profonda.

Non sono mancate le difficoltà infatti purtroppo alcuni di noi non sono potuti venire per via del Covid, ma nemmeno questo ha fermato il progetto che Dio aveva in serbo per noi dopo due anni di lontananza e di stop forzato. Le famiglie finalmente si sono ritrovate e anche chi non è potuto partire era in qualche modo presente con noi.

La montagna è sempre un luogo speciale e privilegiato: l’animo si placa ristorato da un’aria più salutare, dal naturale silenzio che “risuona” non solo esternamente ma anche interiormente, il cuore si dilata aiutato dagli spazi incontaminati e da un verde così intenso (in Valle Aurina è straordinariamente vero) che richiama ininterrottamente alla speranza, gli occhi si nutrono di bellezza e lo sguardo che non può che volgersi verso l’alto, puntando alla vetta dove la fatica del cammino è rimpiazzata mirabilmente dalla sensazione unica di una profonda vicinanza e unione con Colui che di questa meraviglia ha fatto la nostra casa.

FAMIGLIA di FAMIGLIE in cui ognuno può trovare il suo spazio vitale, in cui ognuno si sente a casa e i figli tuoi sono anche i miei, dove non ci sono confini all’amore e alla possibilità di donarsi, dove ti ritrovi una domenica pomeriggio a condividere il cammino con una coppia di Trento che si fa due ore di viaggio solo per abbracciarti, dove nel camminare si condividono gioie, fatiche, dubbi, angosce, ferite e si scopre che nel cuore dell’altro c’è spazio per me, per te e che il tuo dolore diventa anche il mio.

Non sei più solo, sai che nel cuore della notte se bussi alla porta dell’altro perché hai bisogno di un conforto o un aiuto non è un problema come non lo è quando un bambino ti sveglia col suo pianto o ti capita in camera perché ha avuto un incubo o ha male al pancino… dove ciascuno cerca di fare il suo pezzetto con dedizione e passione, a volte sbagliando, a volte zoppicando, ma quando si è insieme ciò che manca all’altro lo metto io e viceversa, dove la disabilità non fa paura ma ci rende tutti più ricchi perché disinnesca i nostri pregiudizi e ci fa guardare alle nostre fragilità come risorse per costruire un mondo migliore, più umano e dove chi resta indietro non è mai solo ma sempre atteso e incoraggiato.

Ci sarebbero ancora tante cose da dire ma di tutte le parole ne resta solo una che riassume tutto: GRAZIE!

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Altri gruppi di famiglie in vacanza.

Vacanza Geniale dei 102 toscani in val di Zoldo.

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Mariapoli-vacanza dal 16 al 23 luglio a Passo Campolongo, nelle Dolomiti bellunesi.

Il tema della settimana era “Prendersi cura di …”, coniugato ogni giorno con un aspetto diverso: prendersi cura di me, delle persone che incontro, delle persone con cui vivo, delle persone che sono in cordata con me, per arrivare negli ultimi giorni a prendersi cura del creato e della società.

Gli spunti di riflessione quotidiana su questi temi che ci accompagnavano durante le passeggiate davano vita, dopo la messa della sera, a momenti di condivisione e comunione delle esperienze vissute durante la giornata.

 




Fraternità in economia: una via per la pace

Sabato 28 gennaio 2023,  Sermig , Arsenale della pace, Torino

Fraternità, potenziale chiave delle iniziative economiche per ottenere rapporti di pace, questo il tema del convegno svoltosi al Sermig, sabato 28 gennaio, organizzato dall’Aipec, in occasione del decennale della sua fondazione. L’Aipec  è l’ “Associazione imprenditori per un’economia di comunione”, che raggruppa gli imprenditori (e le aziende e i loro collaboratori) che aderiscono ad uno degli ultimi progetti lanciati da Chiara Lubich (fondatrice del Movimento dei Focolari) nel 1991, in Brasile, cioè  l’ “Economia di comunione”, che è un invito a ripensare totalmente i rapporti economici finanziari ed industriali, al fine di contribuire a diminuire la povertà e di rendere il pianeta più sostenibile.

Il percorso dell’Aipec è proposto a normali aziende, attive nei  mercati, ma invitate ad organizzarsi con criteri nuovi;  imprese nelle quali  i  soci non sono solo soci di capitale, ma anche soci operativi;  che vengono condotte da imprenditori competenti e attenti a produrre in maniera legale ed ecologica; che cercano di avere maestranze consapevoli e coinvolte nel progetto, e i cui utili hanno una particolare destinazione (oltre alle normali necessità di capitalizzazione aziendale): in parte dedicati per gli investimenti, in parte per la formazione di giovani e in parte ai poveri, in sintesi  lavoro, formazione e solidarietà.

Dopo i saluti iniziali del cardinal Zuppi (in video), di Ernesto Olivero, della vicesindaco di Torino Michela Favaro, di Livio Bertola (presidente Aipec), di Gianfranco Cattai, presidente di  Reti in opera  (associazione che raggruppa 24 organizzazioni cattoliche che desiderano dare visibilità alla dottrina sociale della Chiesa), e con la lettura del messaggio di Margaret  Karram (attuale presidente del Movimento dei Focolari), e si è svolto il nutrito programma, dipanato in moduli che hanno affiancato gli interventi di importanti economisti con concrete esperienze aziendali, di cooperative e di varie associazioni.

Il primo gruppo di testimonianze è stato preceduto dalla relazione di Leonardo Becchetti, che ha indicato come sia necessario realizzare una nuova economia civile, partecipata e sostenibile, che vada oltre gli interessi particolari del singolo imprenditore, ma sia al servizio del bene comune; è necessario che venga fatta squadra tra imprenditori, professori, politici e funzionari pubblici al fine di utilizzare le risorse collettive per uno sviluppo generale delle società e non solo per interessi particolari.

Il secondo modulo ha visto un interessante confronto tra l’economista Stefano Zamagni e Carlin Petrini (il fondatore di Slow Food). Il sempre arguto Zamagni ha costellato la sua relazione di antichi esempi e dotte citazioni filologiche (evidentemente papa Francesco era ben consapevole delle sue qualità quando, nel 2017, lo nominò presidente della Pontificia Accademia delle Scienze Sociali). Nel suo ottimismo emiliano, il professore ha spiegato che, fin dall’inizio delle attività imprenditoriali moderne (orgogliosamente rivendicate al tempo del Rinascimento italiano), l’impresa era una pratica virtuosa al fine di accrescere il benessere: i denari possono essere quelli di Giuda, ottenuti per aver tradito Gesù, o quelli del buon Samaritano, spesi per aiutare un prossimo qualunque, incontrato per caso sulla propria strada.

Secondo Zamagni l’umanità non è destinata ad una crescita senza controllo, ma ad uno sviluppo sostenibile, che sappia ottimizzare le risorse (dal latino: s-viluppo, cioè senza viluppi, senza legacci, libero di realizzare azioni positive). Petrini, da buon piemontese consapevole, ha indicato i limiti del moderno dibattito economico ed ecologico, che non ha saputo cogliere il messaggio profetico della Laudato sì di papa Francesco, che invitava a ripensare i destini del mondo in chiave profetica, offrendo spunti per riflettere su numerosi temi: quello degli sprechi, degli scarti, del dialogo uomo-natura, della complessiva attenzione al creato, e così via.

Un ampio spazio è stato dedicato a Luigino Bruni e all’ Economia di Francesco, che ha teso a conciliare l’esperienza carismatica di Francesco d’Assisi con il magistero di papa Bergoglio. All’illustrazione teorica sono seguite interessanti esperienze di giovani imprenditori che a quell’iniziativa partecipano con entusiasmo.

Tra le molteplici proposte del convegno, anche una per la pace, che si conclude con questo appello: “Noi di Aipec crediamo che mente e cuore dell’imprenditore debbano coniugarsi nei processi dell’economia civile e di comunione perché si realizzi il più grande degli obiettivi: prenderci cura della Terra, nostra casa comune, e di ciascuno dei suoi abitanti fino all’ultimo dei dimenticati, nessuno escluso”.

Un interessante spazio è stato anche dedicato all’azienda torinese Ridix spa, fin dagli anni ’70 antesignana dell’Economia di Comunione, in quanto partecipata da persone legate alla spiritualità della Lubich, e che ora dà lavoro ad un centinaio di collaboratori. Pur nelle difficoltà delle varie traversie economiche degli scorsi decenni, l’impresa ha sempre tenuto la bussola dritta su obiettivi di fraternità, di condivisione e di solidarietà, tanto da essere oggi un’impresa leader nel suo settore.

Utopie? Marginarietà? Sogni? Tutte obiezioni possibili, ma che non reggono il confronto del continuo sviluppo, anche nelle complesse condizioni economiche attuali e dei numeri ancora modesti, delle aziende collegate all’Economia di Comunione e all’Aipec, dell’ampliarsi del pensiero legato all’Economia civile, della crescente passione di molti giovani per l’Economia di Francesco, e così via.

Chissà se, più o meno casualmente, proprio all’Arsenale della Pace, il convegno è stato pensato, in un luogo ben preciso,  a giusti duecento anni da quello che fu l’inizio del Distretto sociale Barolo, un fertile territorio che ha visto crescere le iniziative dei marchesi di Barolo, dell’opera del Cottolengo e quelle di Giovanni Bosco, in un arco territoriale limitato (Valdocco): un auspicio di continuità anche per l’Aipec e per l’Economia di Comunione, pensata dalla cittadina onoraria di Torino, Chiara Lubich .

Stefano Passaggio

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Natale è fraternità, giustizia e concretezza. Dona ora!

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Per la detrazione fiscale scrivi nella causale del versamento: erogazione liberale per accoglienza migranti.

Aggiungi il nominativo completo cui intestare la ricevuta e l’indirizzo email a cui inviarla.

Per ulteriori informazioni scrivi a: reteimmigrazione@gmail.com

 




Mariapoli 2019 a Messina: un solo popolo nell’amore

Mariapoli 2019 a Messina

Negli anni 50, nel cuore delle Dolomiti, iniziarono a ritrovarsi persone di varie età, culture, estrazioni sociali, per vivere la spiritualità dell’unità proposta da Chiara Lubich.

Nasceva così la prima Mariapoli.

Le comunità del Movimento dei Focolari di Acireale, Alì Terme, Catania, Messina e Milazzo, ti aspettano per vivere insieme la stessa esperienza di fraternità dal 26 al 28 aprile 2019 presso l’Oasi Azzurra Village,Via Lungomare S. Saba – Messina.

Insieme, grandi e piccoli, persone delle più varie provenienze, si ritrovano per più giorni, a vivere, alla luce dei valori universali del Vangelo, un’esperienza di fraternità nella quale riscoprire la bellezza del pensare e lavorare insieme, con il coraggio di affrontare le grandi domande per l’umanità.

Per informazioni e prenotazioni:

Alì Terme: tel. 339.4022751 – 338.6425428

Milazzo: tel. 313.8041503 – 349.1577645

Messina: tel. 338.7034371 – 320.4438120

Catania: tel. 333.4869336 – 333.5919300

Acireale: tel. 328.3066275 –  349.8122267

 




A Trieste si accende la pace

Il 24 febbraio 2023, presso la Chiesa Madonna del Mare di Trieste, ha avuto luogo un momento di preghiera ecumenica per la pace, ad un anno dall’inizio della guerra in Ucraina.

Canti, letture e preghiere hanno guidato pastori e fedeli di diverse Chiese cristiane – avventista, luterana, metodista valdese, serbo ortodossa, greco ortodossa e cattolica, durante un momento di unità, rivolti tutti verso un sogno comune: la pace.

Storicamente, infatti, la città di Trieste è stata un luogo di incontro, a volte anche di scontro, sociale, politico e religioso. Per una realtà relativamente ridotta come questa, ospitare sul territorio comunità cattoliche, luterane, valdesi, avventiste, serbo-ortodosse e greco-ortodosse, è una importante manifestazione del fatto che fedeli con professioni religiose diverse possano convivere pacificamente.

Al giorno d’oggi è quasi normale sentire parlare di incontro ecumenico, come se questo fosse sempre esistito. Invece, questa realtà è recente, ed è la dimostrazione che nonostante il credo diverso le Chiese cristiane si vogliono impegnare a costruire un cammino comune, al di là delle differenze, delle ferite e incomprensioni.

Se ce la fanno istituzioni secolari come queste, perché non dovremmo noi?

Questo incontro ecumenico ha sottolineato delicatamente quanto la pace sia un concetto che va al di là del credo, della nazionalità, e del ruolo che ciascuno svolge all’interno della società, non è solo un tema largamente dibattuto da funzionari di Stato, leader politici e giornalisti: questo coinvolge ciascuno di noi.

“Accendi la pace, comincia da te!”, canta, infatti, il Gen Verde, invitando ciascuno a prendere parte alla costruzione di un mondo unito. Questo obiettivo va raggiunto passo dopo passo, partendo proprio dai gesti più piccoli e quotidiani, mantenendo buoni rapporti con il vicinato, con i colleghi, con i compagni di scuola, e, non per ultimo con i famigliari.

Durante la celebrazione del 24 febbraio non sono mancate alcune testimonianze da parte di cittadini ucraini aiutati dalla Comunità di Sant’Egidio e dal Movimento dei Focolari durante questo difficile anno.

La ricchezza della diversità di credo si è manifestata anche sotto forma di diverse riflessioni offerte dai rispettivi rappresentanti della comunità ecumenica presenti.

Le parole di ciascun pastore hanno creato un’interessante meditazione su come vivere in pace nel nostro mondo. Questa, infatti, non è da intendere solo come assenza di guerra, ma è un sentimento di armonia totale dell’essere. La pace significa anche pace con sé stessi, con l’ambiente che ci circonda e ovviamente, con il nostro prossimo.

Per fare tutto ciò è necessario essere “agenti di riconciliazione”, citando le parole del pastore protestante valdese Peter Ciaccio. La ricerca della pace avviene tramite l’incontro con Dio, che si manifesta attraverso l’Altro.

Infine, la celebrazione si è conclusa recitando la preghiera che unisce tutti i fedeli presenti, nessuno escluso, il Padre Nostro, e intonando insieme la canzone del Gen rosso “Semina la pace”, con l’augurio del pastore avventista Michele Gaudio “Che la guerra finisca, ma che il processo di pace continui nella nostra vita.”

Martina Pitacco




Maria Voce e Jesús Morán a Matera, Capitale europea della cultura

18 giugno 2019

Comunicato stampa

Abitare lo spazio e il tempo. La cultura dell’unità al servizio della città.
Matera, 22 giugno, ore 10
Sala Congressi Casa Sant’Anna, via Lanera, 14
Intervengono la presidente dei Focolari Maria Voce e il copresidente Jesús Morán

 In un momento storico in cui appare difficile costruire significative relazioni tra le persone e stabilire dialoghi costruttivi con le istituzioni, nella Capitale europea della cultura ci si confronterà su se e come si possa oggi abitare la città rendendola “comunità integrata”, in grado di coniugare la dimensione identitaria e l’apertura al nuovo.

All’evento – organizzato dalla comunità di Matera del Movimento dei Focolari e dall’Associazione l’Elicriso di Matera, e coordinato da Gianni Bianco, giornalista RAI – interverranno anche il Sindaco, avv. Raffaello De Ruggieri, l’Arcivescovo di Matera-Irsina S.E. Mons. Antonio Giuseppe Caiazzo, ed il dott. Giovanni Oliva segretario generale della Fondazione Matera Basilicata 2019. I diversi interventi si alterneranno con spazi di carattere artistico-musicale affidati al gruppo Freilach Ensemble.

Nella prima parte della mattinata sarà data voce alla comunità locale del Movimento dei Focolari che, attraverso alcuni suoi rappresentanti, delineerà il profilo di un percorso di vita di oltre 50 anni in cui il tragico evento del terremoto del 1980 rappresentò l’occasione per suscitare in ognuno dei suoi membri la spinta ad essere a fianco degli ultimi organizzando turni di assistenza per gli sfollati prontamente accolti presso la casa di riposo Mons. Brancaccio.

Seguirà l’intervento di Maria Voce, attuale presidente del Movimento, al suo secondo mandato, subentrata a Chiara Lubich dopo la sua morte avvenuta nel 2008. Calabrese di nascita, laureata in Giurisprudenza, primo avvocato donna del foro di Cosenza, lascia una promettente carriera per seguire Dio nella via del Focolare. In Turchia dal 1978 al 1988 matura importanti esperienze in campo ecumenico e interreligioso stabilendo proficui rapporti con il Patriarca di Costantinopoli e con leader di altre chiese e religioni. Nel 2008 partecipa al Sinodo dei Vescovi su La Parola di Dio nella vita e nella missione della Chiesae nel 2009 è nominata da Benedetto XVI, unica donna tra i 15 nuovi consultori, membro del Pontificio Consiglio per la promozione della nuova evangelizzazione. Maria Voce lancerà da Matera Capitale europea della cultura, visitata ogni giorno da migliaia di persone provenienti da ogni continente del pianeta, la proposta di porsi come modello nel vivere e promuovere una cultura, decisamente controcorrente, orientata all’unità dei popoli attraverso l’Amore evangelico concretamente vissuto e cominciando da chi ci vive accanto e manifesta ed esprime un pensiero molto diverso dal nostro.          

Un dialogo – intessuto tra il giornalista Gianni Bianco e il copresidente Jesús Morán– su come la cultura dell’unità possa esprimersi con un respiro internazionale e in particolare europeo, concluderà la mattinata. Nato in Spagna, Morán, appena ventenne entra a far parte del Movimento dei Focolari e vive per lungo tempo in America Latina tra Cile, Bolivia, Messico e Cuba. Filosofo con un dottorato in teologia, si specializza in antropologia teologica e teologia morale.     

Tra i molteplici eventi artistico-culturali che nell’arco dell’intero anno si susseguiranno a ritmi incalzanti a Matera e dintorni, questo si configura come un momento importante per la città per il coraggio della proposta rivolta all’intera Europa, di promuovere l’unica cultura capace di superare le diversità e di unire i popoli: la cultura dell’Amore reciproco proclamata da quel Gesù di Nazareth che, nella finzione filmica, più volte ha percorso le strade di Matera trasformate in set cinematografico.

            L’evento sarà trasmesso in diretta streaming. Per seguirlo collegarsi a www.focolaritalia.itwww.focolaripugliamatera.it o alla pagina Facebook @focolaritalia

Vedi anche: www.focolaritalia.it/events/abitare-lo-spazio-e-il-tempo-matera-22-giugno-2019/

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