Se sogni puoi farlo…

Riceviamo e pubblichiamo da un’insegnante del Liceo “E. Basile” di Palermo l’esperienza degli studenti che hanno partecipato al progetto “Palermo, Capitale dell’unità e della fraternità”. 12-14 maggio 2018.

Tornati da Loppiano un anno fa con i miei guerrieri del Liceo Basile, un piccolo gruppetto di ragazzi del triennio, eravamo pieni di entusiasmo. Abbiamo vissuto a pieni polmoni il mondo unito, abbiamo conosciuto la realtà dell’Istituto universitario Sophia, abbiamo ritrovato le amiche del Gen Verde e poi l’esperienza bellissima del Primo Maggio!
Poi siamo stati messi a conoscenza di quanto bolliva in pentola nella nostra città: ricordare l’anniversario della cittadinanza onoraria a Chiara il 20 gennaio di 20 anni fa, 1998 e l’occasione speciale, unica ed irripetibile di Palermo capitale della cultura, proprio in questo anno 2018. Mi hanno chiesto, come docente di questo Liceo di periferia di Palermo, nel quartiere di don Pino Puglisi, nel quartiere del Castello di Maredolce, se i miei ragazzi avevano voglia e piacere di essere coinvolti, di farsi mettere in gioco ancora una volta, dopo il progetto Start now col Gen Verde vissuto a febbraio 2017. Ci siamo messi subito in contatto, dopo pochi giorni dal ritorno da Loppiano ed è partita l’avventura.
Abbiamo cominciato a sognare cosa avremmo potuto fare: workshop, maratone, momenti di festa e condivisione. Abbiamo creato un piccolo gruppo di “menti” pensanti, ci siamo definiti “i carbonari” del Basile ed abbiamo individuato a scuola una piccola aula che abbiamo chiamato “il covo”. Eravamo 5 e volevamo solo cambiare Palermo, la nostra città. Ci siamo dati un motto: se puoi sognarlo puoi farlo. Ci abbiamo creduto.
Avevamo il desiderio di far provare ad altri giovani, amici, compagni di classe la nostra stessa esperienza di meraviglia e stupore nella scoperta di questi ideali profondamente umani: pace, tolleranza, rispetto, unità.
Le idee hanno cominciato a prendere forma e ci siamo concentrati su alcuni eventi: workshop col Gen Verde nei locali del Liceo scientifico Ernesto Basile, con l’Istituto universitario Sophia al Gonzaga di Palermo sul tema della comunicazione digitale ed un flashmob in via Maqueda a Palermo, nella centralissima zona pedonale.
L’emozione era sempre più forte col passare dei mesi (12 per l’esattezza), non sono mancati i momenti di difficoltà di ogni genere e specie, anche un lutto familiare che ha colpito una di noi un giorno prima dell’inizio dei workshop col Gen Verde, ma alla base di tutto la certezza che il sogno stava per realizzarsi. Nulla ci ha fermato.
Questi eventi sono stati il nostro piccolo ma significativo contributo alle innumerevoli iniziative di Palermo capitale italiana della cultura. La cultura che vogliamo diffondere è l’unica che esiste: quella che coltiva l’uomo, che lo ama e lo rispetta. Questa è la cultura che noi vogliamo portare nel mondo, nella società, in politica: la cultura della pace, della fraternità, del dialogo.
Ogni pietra, ogni angolo di questa città urla questa cultura, ogni via, ogni strada è un tripudio di colori, di odori, di lingue diverse; la storia di questa città è storia di popoli, dominazioni che hanno mescolato razze, culture, religioni diverse. Palermo ha respirato per secoli accoglienza, tolleranza, condivisione, pur nella diversità.
Purtroppo per tanti anni, per troppo tempo questa cultura, questa storia, è stata oscurata, quasi annichilita da un’altra anticultura: l’anticultura della morte, della vendetta, della violenza, della mafia. Quante donne, quanti uomini hanno dovuto offrire le loro vite per combattere questa anticultura.
Loro sono i nostri testimoni, i nostri supereroi, i nostri martiri, loro hanno avuto il coraggio di offrire la loro vita per la cultura della vita contro la morte, della mitezza contro la violenza. Con queste iniziative abbiamo voluto consegnare idealmente quelle stesse chiavi della città che 20 anni fa Chiara Lubich ha ricevuto dal Sindaco Leoluca Orlando e passarle a loro, i giovani che hanno creduto in questo progetto “Palermo capitale della cultura dell’unità e della fraternità”.  Loro hanno sognato questi workshop, queste attività e noi adulti in tutti questi mesi li abbiamo accompagnati mano nella mano a realizzare quel sogno che è diventato realtà. A loro le chiavi della città, a noi adulti il compito di aprire le porte di questa città perché i loro sogni possano essere accolti e realizzati. Questo sarà possibile se ogni mattina scegliamo di far scorrere nelle nostre vene la cultura del perdono, della pace. Questa cultura è dentro ciascuno di noi, non è fuori di noi. Questa cultura è l’unico antidoto per combattere quell’anticultura che distrugge i sogni di questa città. Grazie Ragazzi, perché avete permesso anche a noi adulti di imparare a sognare insieme a voi!

Maria Rita Di Benedetto




Palermo, capitale della cultura della risurrezione

 

Si è concluso il Progetto “Palermo capitale della cultura dell’unità e della fraternità” lanciato dai Focolari. 300 giovani coinvolti e un’affollata partecipazione ai convegni, presenti Maria Voce e Jésus Morán, l’Arcivescovo Mons. Lorefice, gli studenti di Sophia e la band Gen Verde.

Maria Voce, Presidente del Movimento dei Focolari, ha concluso questi giorni, ricchi di eventi dedicati alla cultura dell’unità e della fraternità, con un incontro di famiglia dedicato alla comunità dei Focolari del capoluogo siciliano, lanciando una sfida: «Che Palermo diventi capitale della cultura della risurrezione, capitale nel senso de “il capo”, quella da cui parte questa cultura della risurrezione per invadere il mondo intero».

20 anni fa Chiara Lubich riceveva la cittadinanza onoraria del capoluogo della Sicilia. Da allora la comunità ha proseguito in questo percorso per cercare di attualizzare le parole pronunciate da Chiara in quell’occasione: «Promettiamo che Palermo sarà sempre presente nei nostri cuori, affinché, per l’audacia e il coraggio dei suoi cittadini, sappia arrivare ad essere modello per molte altre città di Italia e fuori, come vera “città sul monte”».

Le iniziative, all’interno del programma di “Palermo Capitale della Cultura 2018”, promosso dal Comune, hanno abbracciato diversi campi: diritto e legalità, dialogo ecumenico, musica e spettacolo con il Gen Verde, workshop, flashmob e tavole rotonde promosse dai giovani.

Nella sede del Parlamento Regionale, Palazzo dei Normanni, sabato 11 maggio, oltre 120 persone hanno partecipato al Convegno “Relazionalità e diritto. Il bene relazionale e i beni comuni”. Dopo gli interventi da parte di alcune personalità del mondo della giustizia, magistrati, avvocati, studenti, docenti, ha concluso i lavori Maria Voce affermando che l’ambito del Diritto e la Giustizia ha «estrema necessità di persone che abbiano il cuore aperto al grande ideale dell’unità della famiglia umana e che per questo impegnino tutto se stessi ad operare nel concreto per risanare ogni rapporto, senza paure e senza compromessi».

Nel pomeriggio e nella serata, oltre 300 giovani sono stati protagonisti del programma su ”Identità digitale”, promosso dall’Istituto Universitario Sophia, e “Siamo le nostre scelte. Il coraggio di partire, il coraggio di restare”, presenti Jesús Morán, copresidente dei Focolari, e il Sindaco Leoluca Orlando. I giovani hanno offerto le testimonianze sulla scelta che spesso li mette in crisi: restare in Sicilia o scommettere la propria vita in altre città e Paesi? Jesús Morán ha incoraggiato i giovani, attentissimi, a trovare la strada nel “sapersi donare”. La scelta ricade su «dove posso donarmi di più e dove posso sviluppare di più i miei talenti. […] Se parto non posso andare per scappare, e se resto non posso restare per paura». Il Sindaco Orlando ha sottolineato quanto sia difficile cambiare una città che proviene da anni di sottomissione a regole e comportamenti mafiosi, ma che cerca di riscattarsi attraverso un cambiamento culturale.

Nella mattina della domenica 13 maggio, un momento “di famiglia” con la Santa Messa, seguita dall’incontro con le famiglie del quartiere del centro storico Albergheria/Ballarò e con momenti artistici realizzati dai bambini. Nel pomeriggio, 500 rappresentanti di circa 20 chiese cristiane hanno partecipato, presso il Teatro Golden, al Convegno “Insieme nella carità, dal dialogo alla cooperazione”. Sono intervenuti l’arcivescovo di Palermo, Corrado Lorefice, Maria Voce, e il direttore dell’Ufficio regionale per l’Ecumenismo, Erina Ferlito. Le testimonianze hanno raccontato il cammino ormai intrapreso con decisione in varie città della Sicilia: dall’aiuto ai carcerati, all’attenzione per i poveri, per i senza casa, per gli immigrati.
Quindi, “On the other side”, il concerto del Gen Verde con più di 800 partecipanti. Il giorno precedente si erano esibiti i giovani partecipanti ai workshop promossi dalla band e che hanno poi partecipato al flashmob in una delle strade principali della città. Anche questa è stata un’esperienza travolgente, che ha entusiasmato giovani e adulti, all’insegna del messaggio di fraternità che la band internazionale porta in tutto il mondo.

Il programma è proseguito lunedì 14 maggio con il Convegno che si è tenuto presso la Pontificia Facoltà teologica con la tavola rotonda su “Il contributo della cultura dell’Unità all’umanesimo popolare”, dove è stato approfondito il pensiero di Chiara Lubich per la Chiesa del Terzo millennio. La professoressa Ina Siviglia, che aveva accolto Chiara nel 1998 insieme ai Cardinali Pappalardo e Di Giorgi, ha moderato i lavori, con gli interventi di Mons. Corrado Lorefice, Maria Voce e Jesús Morán. La figura di Chiara è stata non soltanto ricordata, perché lei è sempre presente con il suo carisma e la sua gente. E come ha affermato Maria Voce, con il carisma dell’unità è nata una “via nuova” nella Chiesa.

(fonte www.focolare.org)

Vedi programma e comunicati stampa




Mariapoli 2018 – Benevento Centro “La Pace”

 

 




Mariapoli 2018 – Folgarida (TN)

 

La Mariapoli è un’esperienza che, iniziata nel ‘49 sulle Dolomiti di Primiero, si rivive oggi in tanti paesi del mondo. Un’opportunità di vacanza, di incontro e di dialogo alla luce della spiritualità del Movimento dei Focolari.

Quest’anno la nostra Mariapoli si svolgerà a Folgarida (TN) dal 22 al 29 luglio.

Contributi di partecipazione (pensione completa)

Adulti € 325,
Giovani 16/25 anni € 260,
Ragazzi 12/15 anni € 225,
Bambini 4/11 anni € 160,
Bebè 0/4 anni n.c., portando lettino da campeggio, gratis

Supplemento stanza singola € 100
Trasporto A/R con pullman € 100

Le quote non includono la tassa di soggiorno e le spese per gite, visite turistiche e spostamenti in zona.

Come prenotarsi e compilare la scheda di partecipazione

Il termine delle prenotazioni è fissato per il 15 maggio: entro quel giorno sarà necessario prenotarsi e versare l’acconto di € 100 per adulti e € 50 per ragazzi. Considerato il numero limitato dei posti, oltre tale data, le prenotazioni saranno ricevute con riserva e si aprirà una lista di attesa. In caso di esaurimento posti l’acconto sarà restituito.

Il saldo deve essere versato non oltre il 30 giugno 2018.

IBAN: IT 74 Y 05018 03200 000012416988
Intestato a: NUOVE VIE PER UN MONDO UNITO
Causale: Acconto/Saldo Mariapoli 2018 – Cognome e Nome dell’intestatario della scheda

La scheda di partecipazione è scaricabile qui (pdf o word) oppure è possibile la compilazione online

Contatti per informazioni e prenotazioni

e-mail: mariapoli.roma@gmail.com

Anna Maria Filice 3315876140 – Marco Alfano 3495786093




Concluso a Roma il “Villaggio per la Terra 2018”

I 17 obiettivi dell’Agenda 2030 dell’ONU presentati a Roma nella cornice di Villa Borghese e della Terrazza del Pincio da Earth Day Italia e Movimento dei Focolari. Una consolidata esperienza sempre in crescita e aperta ad ulteriori e più ampie prospettive.

di Emanuele Casarotti e Flavia Cerino

Una scommessa che si ripete da tre anni, quella del Villaggio per la Terra, giocata da Earth Day Italia e Movimento dei Focolari che dal 21 al 25 aprile hanno coinvolto centinaia di associazioni nella cornice di Villa Borghese a Roma. Inutile tentare la descrizione dettagliata delle singole presenze: oltre 150 associazioni e 150.000 visitatori, numeri che crescono di anno in anno. Inevitabile invece sottolineare, con grande gioia degli organizzatori, lo spirito con cui ciascuno si è inserito nella manifestazione che quest’anno si è sviluppata confantasia e creatività – ma anche con rigore scientifico – intorno ai 17 obiettivi del programma ONU 2030 per lo sviluppo sostenibile del nostro pianeta. Un progetto unitario che, nelle 5 giornate, ha richiamato contributi musicali, artistici, sportivi e culturali attorno alle “5 P” che riassumono il programma ONU: People, Planet, Partnership, Prosperity e Peace.

In questa cornice il Movimento dei Focolari ha potuto esprimersi nella varietà delle sue componenti ma soprattutto nel far rete tra tutte le realtà associative e istituzionali che hanno popolato il Villaggio. Sorprendente l’espressione più comune utilizzata dai visitatori nel definire la variegata compagine che li ha accolti: si percepisce una profonda armonia. I lavori dei congressi internazionali di Sportmeete di EcoOnehanno avuto conclusione a Villa Borghese nella giornata inaugurale del Villaggio per la Terra  con una riflessione su come i limiti – geografici, naturali, tecnologici – possano diventare trampolini di lancio per un futuro sostenibile del genere umano e dell’ambiente terrestre. L’Economia di Comunione ha sostenuto l’approfondimento sul tema Prosperity, in una visione panoramica che includeva anche l’economia circolare testimoniando la fitta rete di “portatori di interesse” impegnati in questo nuovo orizzonte economico. Il Gruppo editoriale Città Nuova, tramite i suoi giornalisti e autori,ha portato all’attenzione tematiche quanto mai stringenti – disarmo, legalità, relazionalità in famiglia, tutela dell’infanzia, migrazione ecc. – offrendo spazi di dialogo e confronto, in una prospettiva di fraternità, giustizia e comunione.

Davvero straordinaria la partecipazione delle scuole di ogni ordine e grado che, con oltre 3000 studenti, hanno popolato il Festival dell’educazione ambientale colorando il Villaggio di progetti e realizzando animazioni in uno scambio intergenerazionale quanto mai arricchente. Complici le meravigliose giornate di sole, Villa Borghese è stato un pullulare di famiglie che hanno potuto godere delle numerose attività offerte dalle federazioni sportive, dei variegati work-shop per bambini e ragazzi, nonché dei momenti di approfondimento quale il focus sul tema delle adozioni organizzato dal Forum nazionale delle associazioni famigliari. Terminata la manifestazione si fanno i bilanci ma già si guarda con slancio ed entusiasmo al futuro, non solo al prossimo Villaggio per la Terra, ma prima ancora a raccogliere e moltiplicare i risultati raggiunti che certamente non sono solo quelli visti nei giorni della manifestazione. L’intenzione è quella di non disperdere il capitale di idee e di rapporti interpersonali costruiti nel Villaggio per la Terra 2018, a iniziare dall’amicizia costruita con i 60 studenti dell’Università Cattolica che per cinque giorni sono stati  costantemente presenti, coordinati dai docenti dell’Alta Scuola per l’Ambiente, a spiegare ai visitatori i 17 obiettivi dell’Agenda ONU 2030.

L’esperienza consolidata negli anni tra Movimento dei Focolari e Earth Day Italia darà un grande contributo in questa direzione: ampliare gli orizzonti oltre ogni immaginabile confine, stringere alleanze costruttive, cercare insieme ciò che è bene per tutti, diventeranno obiettivi sempre più condivisi ma anche sempre più ampi per coinvolgere quanti sono seriamente e sinceramente rivolti alla diffusione della cultura, dello sviluppo integrale e sostenibile dell’umanità e del pianeta intero.

Se questa strada sarà intrapresa insieme, allora potremo dire che il Villaggio per la Terra 2018 ha raggiunto uno dei suoi principali obiettivi, ossia coinvolgere e convincere persone e iniziative su temi fondamentali per la pacifica e fraterna convivenza tra i popoli.




Genfest Italia: la scelta dei giovani di andare oltre se stessi . . .

GENFEST ITALIA (LOPPIANO – FI) –
“LA SCELTA DEI GIOVANI DI ANDARE OLTRE SE STESSI, DI SUPERARE TUTTI I CONFINI”.

È la scenografia di una città che vola a chiudere il Genfest Italia, la grande festa che ha raccolto a Loppiano 3.700 giovani. Sì,una città composta nella coreografia finale sulle parole del testo di Chiara Lubich “Una città non basta”: “Con Dio, una città è troppo poco. Egli è colui che ha fatto le stelle, che guida i destini dei secoli e con Lui si può mirare più lontano, alla patria di tutti, al mondo. Alla fine della vita facciamo in modo di non doverci pentire di aver amato troppo poco”. Il 1° maggio è stato la festa per tutti coloro che lavorano per il bene comune, nelle periferie delle città e del mondo, per andare incontro agli ultimi, per aiutare i più deboli, per integrare gli emarginati.

Vedi articolo apparso su Città Nuova

Servizio su TGR Toscana

 




Palermo Capitale della Cultura dell’Unità e della Fraternità, 12-14 maggio 2018

                                                                                                                            COMUNICATO STAMPA  n. 3 – 14 Maggio 2018

I Focolari a Palermo: promuovere ovunque il dialogo per una cultura della fraternità.

Proseguono oggi e domani le iniziative dei focolarini a Palermo con altri appuntamenti dedicati alla spiritualità di Chiara Lubich, ai giovani e agli ultimi della città.

 È iniziata sabato scorso a Palermo la tre giorni del Progetto “Palermo capitale della cultura dell’unità e della fraternità” inserito all’interno di “Palermo Capitale della cultura 2018”. Oltre 300 giovani coinvolti e un’affollata e qualificata partecipazione ai convegni promossi. Un “fuori programma” del Gen Verde martedì 15 maggio verrà riservato agli ospiti della Missione di Biagio Conte.

Lunedì 14 maggio, presso la Pontificia Facoltà Teologica, con la tavola rotonda su “Il contributo della cultura dell’Unità all’umanesimo popolare”, viene approfondito il pensiero di Chiara Lubich per la Chiesa del Terzo millennio. La professoressa Ina Siviglia modera i lavori ai quali, partecipano l’arcivescovo Mons. Corrado Lorefice e a Maria Voce, Presidente dei Focolari, Jesús Morán, Copresidente dei Focolari e Piero Coda, preside dell’Istituto universitario Sophia – Loppiano. Nel pomeriggio il Gen Verde è impegnato con i giovani  in un flash mob in via Maqueda (angolo Quattro canti).

Martedì 15 maggio alle ore 11.00, Maria Voce, insieme a una delegazione, si recherà in visita al Museo “Falcone-Borsellino” presso il Tribunale di Palermo, luogo di memoria permanente indirizzato all’intera collettività, realizzato per rendere onore alla memoria di due grandi uomini e magistrati.

Alle ore 16.00, con un fuori programma, il Gen Verde incontrerà per un momento di fraternità gli ospiti della “Missione di Speranza e Carità”, realtà nata a Palermo 25 anni fa da Biagio Conte e che attualmente ospita mille persone senza più nulla, testimonianza viva dell’amore preferenziale per i poveri.

Non poteva esserci migliore conclusione per questi giorni dedicati ai 20 anni dal conferimento della cittadinanza onoraria alla fondatrice del Movimento dei Focolari, Chiara Lubich, e che segnano una tappa nel cammino di questa città verso dell’unità.

Ma riassumiamo in breve gli eventi di questi giorni:

  • Sabato 11 maggio, Palazzo dei Normanni, sede del Parlamento Regionale, ha visto la presenza di oltre 120 persone partecipanti al Convegno “Relazionalità e diritto. Il bene relazionale e i beni comuni”. Ha concluso i lavori la Presidente del Movimento dei Focolari Maria Voce che ha affermato come nel campo del diritto e della giustizia ci sia «estrema necessità di persone che abbiano il cuore aperto al grande ideale dell’unità della famiglia umana e che per questo impegnino tutti se stessi ad operare nel concreto per risanare ogni rapporto, senza paure e senza compromessi».

La giornata ha impegnato oltre 300 giovani protagonisti dei momenti previsti dal programma: i workshop al Liceo “E.Basile” con la band del Gen Verde, i laboratori animati dagli studenti dell’Istituto universitario Sophia di Loppiano e una seguitissima tavola rotonda “Siamo le nostre scelte. Il coraggio di partire, il coraggio di restare” con Jesús Morán, Copresidente dei Focolari, e il Sindaco Leoluca Orlando. In serata poi,  al Teatro Golden, si sono esibiti i giovani che la mattina avevano aderito ai workshop del Gen Verde.

 –    Il pomeriggio della domenica 13 Maggio al Teatro Golden, 500 rappresentanti di circa 20 Chiese cristiane provenienti da tutta la Sicilia hanno partecipato al Convegno“Insieme nella carità, dal dialogo alla cooperazione, un tema estremamente attuale quello del dialogo tra culture e religioni diverse. Presenti l’arcivescovo di Palermo, Mons. Corrado Lorefice, la presidente dei Focolari, Maria Voce e il direttore dell’Ufficio regionale per l’Ecumenismo, Erina Ferlito. 

La serata è proseguita con lo spettacolo molto apprezzato e che ha emozionato gli 800 spettatori , “On the other side” del Gen Verde, che hanno cantato dell’opportunità di costruire un mondo migliore. «È già una testimonianza vedere che noi per primi siamo unite nella diversità», racconta dal palco una componente del complesso musicale, perché le 22 artiste provengono da 14 nazioni e hanno scommesso la propria vita per vivere l’ideale di un mondo unito.

COMUNICAZIONE FOCOLARI:

press.focolarisicilia@focolare.org | www.focolaritalia.it | www.focolare.org

Programma: http://www.focolaritalia.it/2018/04/30/palermo-capitale-della-cultura-dellunita-e-della-fraternita/

PAGINA FB |FOCOLARI SICILIA:  https://www.facebook.com/pg/Focolari-Sicilia-907729572739478/events/

COMUNICAZIONE | Palermo Capitale della Cultura 2018 | The New Place

Ufficio stampa | press@palermocapitalecultura.it

Simonetta Trovato | +39. 333.5289457 – Gioia Sgarlata | +39. 331.4039019

Comunicazione Istituzionale: Ufficiostampa@comune.palermo.it|notiziecittametropolitanapa@gmail.com

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Programma Focolari palermo2018

Rassegna Stampa

Programma 

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12 MAGGIO:  Palazzo dei Normanni, ore 9.15 – Convegno: “Relazionalità e Diritto”

 

 

________________________________________________________________________12 MAGGIO:  “Identità Digitale: chi siamo nei social network?”

Per i giovani: Istituto Gonzaga, ore 15.00

Per i ragazzi dai 12 ai 15 anni: Chiesa San Francesco di Sales, Ponte di via Notarbartolo

 

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12 MAGGIO:  Istituto Gonzaga, ore 18.00 – “Siamo le nostre scelte: il coraggio di partire, il coraggio di restare”

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 13 MAGGIO:  Cine Teatro Golden, ore 16.10 – Convegno “Insieme nella carità, dal dialogo alla cooperazione”

 

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13 MAGGIO:  Teatro Golden, ore 20.45 – Concerto del Gen Verde

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14 MAGGIO:  Aula Magna Facoltà Teologica, ore 10.00 – Tavola rotonda: “Il contributo della cultura dell’unità all’umanesimo popolare”.




Approdo: 10 anni dopo Chiara Lubich

Venerdì 20 aprile sera, nella collegiata dello S.Santo a Ischia Ponte, una serata artistica ha voluto ricordare Chiara Lubich a dieci anni dalla scomparsa. La serata, frutto dell’incontro fra l’esperienza dello scenografo casertano Enzo Gagliardi, del regista Valter Pesce con alcune realtà isolane nel campo del canto e della musica, è stata un momento dedicato alla “bellezza”. Quella stessa bellezza che scaturisce dal Carisma dell’unità di cui Chiara è stata portatrice. 

Dalla chitarra di Sasà Ferraiuolo e dalle voci dei giovani cantanti della sua Mediterraneo Music School, alla Corale del Buon Pastore, dalle note della pianista Franca Volpicelli accompagnata dal violino di Pina Trani , dalla recitazione di alcuni brani al clarinetto di Marco Cocule e ancora alla voce di Alessandro Riff per ritornare alla musica leggera, in quasi un’ora e mezza si è costruito un mosaico di stili e di arrangiamenti che legava ed esprimeva quello che di vero è in ogni esperienza artistica. Quasi un laboratorio, all’interno del quale anche due pittori, Annamaria Di Meglio e Francesco Mazzella, nello scorrere della serata hanno dato forma ai lineamenti del volto di Chiara. Il tutto incastonato nella cornice barocca della chiesa e sostenuto dalla disponibilità del parroco Don Carlo Candido e del Borgo di Ischia Ponte.

“Non immaginavo che stili tanto diversi ed esperienze artistiche così distanti potessero armonizzarsi come stasera”, è stata l’impressione di alcuni dei presenti e forse anche il messaggio più naturale che l’esperienza di Chiara poteva suggerire. 

E due dei giovani cantanti, Concetta e Ivan, che si erano coinvolti nella serata pur senza conoscere Chiara Lubich, hanno scritto:“Nonostante i problemi credo che sia stata una bellissima serata… Credevo fosse una di quelle solite cose noiose, ma non è stato affatto così. In tempi ridotti si è riuscito a fare tutto e, cosa più importante, a raccontare al meglio la vita di Chiara”.

“La serata, come anche la mattina di preparazione, mi ha trasmesso tanto calore, quel calore sempre meno scontato per chi come me vive il suo rapporto col divino nella sua intimità e non appartiene a realtà comunitarie. Ebbene mi sono sentito accolto ed ho amato quell’aria quanto l’idea romantica che la luce riesca a sopravvivere ancora e forse mai smetterà di brillare…”

Dunque un’occasione di festa, di incontro e anche di gratitudine, come ha precisato nel suo saluto il Vescovo Padre Pietro Lagnese, gratitudine per ciò che questa vita del Vangelo ha prodotto dappertutto e anche sulla nostra isola. Perché l’incontro con lei – come qualcuno ha detto, – con il suo Carisma, è stato in qualche modo un Approdo, è stato come entrare in un porto dopo la navigazione, ritrovando senso e prospettiva al viaggio.




Genfest Italia – Loppiano 1° Maggio – Rivedere lo streaming

“BEYOND ME”- ARTEFICI DI PACE E DI SPERANZA
a Loppiano (FI) il 1° MAGGIO 2018
GENFEST ITALIA
 
Puoi rivedere la Diretta streaming
 
“Essere ovunque artefici di pace e di speranza”, è l’augurio che giunge da papa Francesco ai partecipanti al Genfest Italia, con l’incoraggiamento “ad attingere sempre nuova luce da Gesù e dal Vangelo, per camminare uniti e gioiosi sulle strade della condivisione e della solidarietà, mostrando a tutti la bellezza del vivere in comunione”. Il pontefice visiterà la cittadella internazionale dei Focolari a Loppiano, sulle colline toscane, il prossimo 10 maggio, nello stesso giorno in cui sarà accolto anche nella comunità di don Zeno Saltini, a Nomadelfia.

 “Beyond Me” è la tappa italiana del Genfest, un mix di generi – festa, musica, teatro, arte, storie, spiritualità – per portare un unico messaggio: diventare responsabili di sé stessi e del mondo. Sul palco del 1° maggio a Loppiano si alterneranno le storie di Michele Tranquilli (YouAid), Sara Fabris (pittrice), Simone Barlaam (campione paraolimpico di nuoto), George e Michael Nakhla (di Homs, Siria), Alessandra Leanza (volontariato con i bambini Rom in Sardegna), Roberto Spuri (Amatrice) e Elena Sofia Ferri (Arquata del Tronto), Alessio Lanfaloni e Maria Chiara Cefaloni (Economia Disarmata), Marco Tancredi e Luca Salerno (Dialoghi in Architettura)

Filo conduttore – La voglia di andare oltre i propri limiti e confini per operare un cambiamento personale e soprattutto sociale, e trasformare l’ambiente attorno a sé: da qui il titolo della manifestazione, BEYOND ME e l’offerta di “progetti adottabili” cui partecipare una volta tornati a casa.
 
L’arte al Genfest – Un corpo coreografico di 100 giovani – tra cui i ballerini di DanceLAB Armonia – costruirà delle figure imponenti per far entrare il pubblico nell’esperienza sensoriale della distruzione della guerra e del terremoto, coordinati e guidati da coreografi e ballerini come Gabriel Ledda, fra gli otto migliori ballerini hip hop al mondo. Le scenografie che andranno a costruire e ricostruire le città sono curate da Enzo Gagliardi e dal suo team. La regia è di Fernando Muraca.

 Interverranno gli artisti Marco Voleri, tenore e promotore di Sintomi di felicità, la cantante Cli, la band dei Medison. L’evento si concluderà con un concerto dei Reale.

Il Genfest è una grande festa per i giovani nata negli anni ’70 da un’idea di Chiara Lubich per diffondere un forte messaggio di fraternità. Quest’anno l’edizione internazionale si svolgerà dal 7 al 9 luglio a Manila.
  
Ufficio stampa Genfest Italia:
Maria Chiara De Lorenzo +39 349 5843084
Roberta Formisano +39 320 948 4000
 

 

 

 

 

 

Info: www.genfestitalia.it

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La Salute: un equilibrio dinamico … nelle relazioni, nell’alimentazione, nelle arti e nello sport”

Comunicato stampa

“La Salute: un equilibrio dinamico … nelle relazioni, nell’alimentazione, nelle arti e nello sport”: questo il titolo del convegno in programma, dal 25 al 27 maggio, all’Hotel Selene & Selene Sporting, a Pomezia (Roma). Il  convegno è organizzato dal Movimento dei Focolari (Movimento Umanità Nuova).

Un congresso sul tema della “salute”, rivolto non solo agli addetti ai lavori, ma a tutti: non si parlerà solo di medicina, ma anche di tutto ciò che contribuisce a determinare la salute e che ha un ruolo fondamentale nell’equilibrio della vita di ogni persona. Il convegno porrà il focus sugli elementi fondanti per la tutela della salute e la promozione del benessere delle persone,  informando e educando ai sani stili di vita, a partire dalle abitudini alimentari. Le riflessioni e gli approfondimenti tematici inseriti nel programma offriranno ai partecipanti un approccio multidisciplinare ed esperienziale al fine di mantenere in equilibrio le diverse parti della persona. 

Parteciperanno singole persone e professionisti interessati a confrontarsi e dialogare sulle esperienze professionali relative ai diversi ambiti di appartenenza. Il convegno offrirà occasioni di confronto e dialogo, con l’obiettivo di costruire una “rete” stabile, che permetta a tutti di interagire e di avviare un percorso interdisciplinare, convergente verso una meta comune.

«La “salute” – spiega Maria Carmela Perrotta, medico di Napoli, una degli organizzatori – non è solo “assenza di malattia”. Lo star bene, il cosidetto “benessere”, è determinato da un insieme di fattori: le relazioni sociali, l’alimentazione, la pratica sportiva, ma anche l’arte giocano un ruolo importante nella costruzione del benessere dell’uomo. Ciascuno di noi può contribuire, in modo diverso, a costruire il vivere sociale e collettivo: l’equilibrio della società, comporta il coinvolgimento di tutti noi. Ognuno è responsabile degli altri. Il nostro convegno mira a rendere evidenti, a far tesoro ed a far conoscere tutte le esperienze di vita, sia in campo medico, sociale e relazionale, ma anche in campo artistico, che contribuiscono a determinare lo “star bene”».

«Oggi – spiegano Rosanna Bianco e Manuel Comazzi, responsabili di Umanità Nuova in Italia – c’è una ricerca esagerata di salute, fatta spesso attraverso vie distorte, senza tener conto che il nostro benessere dipende da vari fattori, non solo dall’assenza di malattia. Si può star bene anche se ammalati, se si è in equilibrio con se stessi e con ciò che ci circonda. Ciò che mangiamo, le relazioni che abbiamo, la musica che suoniamo o ascoltiamo, l’ambiente in cui viviamo, incidono sullo stato di salute, di cui ognuno è responsabile per se stesso e per gli altri. Quando vi è disordine e irregolarità fra gli aspetti della nostra vita, non c’è armonia, quindi non c’è “salute».

Info:umanitanuova.italia@gmail.com| 371 – 16.25.999 | 338 – 86.38.284

Vedi evento: www.focolaritalia.it/events/la-salute-un-equilibrio-dinamico/




Mariapoli Vacanza in Friuli Venezia Giulia




Cultura del dialogo e dialogo tra le culture: una strada per un’integrazione sostenibile?

« Siamo qui non per celebrare una persona, ma per raccogliere e rilanciare il suo messaggio alla città di Bologna». Con queste parole di Marina Motta, rappresentante del Movimento dei Focolari dell’Emilia Romagna, ha avuto inizio il Convegno  « Cultura del dialogo e dialogo tra le culture : una strada per un’integrazione sostenibile? » che si è tenuto a Bologna il 15 marzo scorso.

La suggestiva Cappella Farnese di Palazzo d’Accursio – che 20 anni fa ha fatto da cornice al conferimento a Chiara Lubich della « Turrita d’argento » – accoglie oggi questo evento, uno dei tanti che non solo in Italia, ma in tutto il mondo, vogliono ricordare  Chiara a dieci anni dalla sua scomparsa. La sala non è meno gremita di allora e molti dei presenti sono stati testimoni anche di quell’indimenticabile giornata. Tra essi, l’allora Sindaco Walter Vitali che, ricordando le motivazioni del conferimento della Turrita d’argento, definisce Chiara « testimone della cultura del dialogo » e conclude il suo intervento affermando con forza: “Le idee di Chiara Lubich sono sempre attuali, devono essere sempre più al centro della nostra attenzione di credenti e non credenti. Ricordarla credo che ora abbia questo significato: l’ assunzione di un impegno forte e determinato per il futuro“.


Sullo stesso registro si avvicendano gli interventi dei vari ospiti di questo Convegno : dopo il saluto del Presidente della Regione Emilia Romagna, Stefano Bonaccini, e dell’Assessore del Comune di Bologna Marco Lombardo, seguono le relazioni dell’Arcivescovo Matteo Zuppi, del Prof. Stefano  Zamagni, del Presidente Romano Prodi che, avendo conosciuto personalmente Chiara e sentendosi a lei uniti da “amicizia profonda” (cito Walter Vitali) ne declinano il carisma nei loro campi di competenza sottolineandone l’universalità, la sua capacità di rendere possibile il dialogo su tutti i fronti, oggi più che mai, perché tutto impostato– come ha evidenziato il prof. Zamagni- sulle opere e opere di carità.

Anche in questa stagioneche a noi sembra particolarmente difficile e complicata, se non piangiamo, nelle notti di sereno, è possibile vedere le stelle”– conclude Zamagni riferendosi ad un pensiero del poeta Tagore 1) “E una di queste stelle sicuramente è quella di Chiara

Segno tangibile della capacità di Chiara di realizzare ogni tipo di dialogo, è anche la toccante testimonianza di Shahrzad Housmand, teologa islamica : il suo è un discorso « tu a tu » con Chiara, a cui confida, nella sua lettera letta ad alta voce, quale sia stato per lei, musulmana osservante, l’impatto rinnovatore con il suo carisma dell’ unità.

Il presidente Prodi, allargando il convegno ad una dimensione internazionale, pur in un quadro realistico della storia presente, ha aperto uno spiraglio di speranza ricordando i passi fatti a Stoccarda, Insbruck e la sfida dell’umanità di oggi verso l’unità assolutamente indispensabile, concludendo:  “…Chiara aveva capito e metteva in pratica questa capacità di unione ovunque potesse”.

Attraverso queste molteplici e autorevoli voci, il messaggio di Chiara viene offerto oggi come dono a questa città che – sottolinea Mons. Zuppi – ha una innata vocazione al dialogo in quanto naturale crocevia di diverse culture. E alla città di Bologna si rivolge direttamente Aurora Nicosia (direttore di Città Nuova) sottolineando le varie espressioni con le quali si può tradurre e dare forma, nelle relazioni sociali urbane, la parola “Unità”.

In sala sono presenti diversi assessori e consiglieri del Comune di Bologna, il Prefetto, il Presidente della Corte d’Appello, il Presidente del Tribunale dei Minori dell’Emilia Romagna, il vice Questore, il Comandante provinciale della Guardia di Finanza, il Comandante dei carabinieri… tutti rimasti profondamente toccati.

Un convegno, oggi, che vuole rappresentare una nuova tappa  verso la realizzazione di quell’augurio che Chiara stessa, 20 anni fa, aveva scritto  di suo pugno sull’albo d’oro del Comune di Bologna : « Alla Bellissima città di Bologna, con l’augurio che si realizzi pienamente tra tutti i suoi abitanti il programma umano-divino «Che tutti siano uno ».

I testi delle varie relazioni saranno raccolti in una prossima pubblicazione, perché diventino fonte di ulteriori riflessioni ed azioni concrete in collaborazione con le istituzioni locali, come esse stesse hanno auspicato a conclusione del convegno.

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1)«Non piangere quando il sole tramonta, le lacrime ti impedirebbero di vedere le stelle»




Palermo, incontro regionale delle volontarie e dei volontari 2018

Si è tenuto, dal 23 al 25 marzo 2018, presso il San Paolo Palace Hotel di Palermo, un bene confiscato alla mafia negli anni ’90, il raduno delle Volontarie e dei Volontari di Dio della Sicilia, laici impegnati a vivere in tutto il mondo, radicalmente e liberamente, la spiritualità dell’unità di Chiara Lubich. Arrivati in oltre 300 da ogni parte della Sicilia, i partecipanti hanno approfondito le radici del loro impegno per costruire relazioni di fraternità tra persone in ogni ambito della società in cui operano quotidianamente. Il tema dell’incontro è stato centrato sulla figura di Maria, «la prima laica nella Chiesa – così scrive Maria Voce, presidente del Movimento dei Focolari – fonte di ispirazione per chi vuole conciliare la vita spirituale con l’essere in mezzo al mondo».

Attraverso contributi, riflessioni ed esperienze personali e collettive realizzate nei vari ambiti dell’agire umano, dalla sanità all’istruzione, dall’accoglienza alla battaglia contro il gioco d’azzardo, fino all’impegno in politica, è emersa tutta l’attualità del tema dell’azione generatrice di Gesù nel mondo compiutasi nella persona di Maria.  Azione generatrice ancora oggi possibile con la cooperazione di persone che sperimentino concretamente l’amore scambievole fino al punto di attirare la presenza di Gesù. «Testimoni – come scrive ancora Maria Voce, che a maggio sarà presente nel capoluogo siciliano nell’ambito delle iniziative di Palermo Capitale della Cultura 2018 – che Gesù è vivo oggi nel mondo e rinnova dal di dentro persone e strutture». 








Convegno a Firenze, 17 marzo 2018: Chiara Lubich, una vita per il dialogo

Il 14 marzo 2008 moriva Chiara Lubich, fondatrice del Movimento dei Focolari e a dieci anni dalla scomparsa è la “sua città”, Firenze, di cui la Lubich era cittadina onoraria, a ricordarla. “Conoscenze plurali” è il nome dell’evento dedicato a Chiara dal comune toscano che, nella magia senza tempo del Salone dei Cinquecento, si è fermato per un pomeriggio a riflettere sul messaggio di una donna che « ha dedicato la sua vita al dialogo » per la « costruzione di un nuovo mondo di pace ».

Era il 16 settembre del 2000 quando Leonardo Domenici, ex sindaco di Firenze, parlava così di Chiara Lubich, in occasione del conferimento alla donna della cittadinanza onoraria. Allora il capoluogo della Toscana era per la Lubich « città di dialogo e di incontro », la “città dalle porte aperte” che sognava anche Giorgio La Pira, storico sindaco di Firenze tra gli anni Cinquanta e gli anni Sessanta; oggi, nell’era del digitale e della terza rivoluzione industriale, quegli ideali sembrano più lontani che mai.

 La tendenza del presente è alla parcellizzazione più che all’unità, alla diffidenza piuttosto che alla solidarietà, e proprio per questo il Comune di Firenze ha scelto di riattualizzare la figura di Chiara Lubich e il suo messaggio rivolto a tutti, credenti e laici, attraverso un incontro che ha approfondito una delle tematiche a lei più care: il dialogo.

Moderato dallo storico Marco Luppi, il convegno ha visto la partecipazione delle autorità cittadine di Firenze, rappresentate da Caterina Biti, presidente del Consiglio Comunale e di una lunga serie di ospiti legati alla Lubich da ideali, conoscenza personale, collaborazioni.

Da Aurora Nicosia, direttrice di Città Nuova, gruppo editoriale che è scaturito dal carisma di Chiara, ad Antonella Lombardo, coreografa e responsabile di “DANCELAB Armonia”, che proprio grazie all’incontro con la Lubich ha rivoluzionato il suo modo di fare arte e ha creato un progetto che va ben oltre la danza; poi ancora Silvia Cipriani, magistrato, membro della commissione “Dafne” per vittime di reati, Maurizio Certini, direttore del centro internazionale “La Pira” che a Firenze organizza attività formative e scambi culturali per studenti stranieri, e Stefano Luci, attore e regista, che con la sua arte ha portato nella bellezza del Salone dei Cinquecento la cruda realtà dei centri di accoglienza, l’apparentemente insanabile dicotomia tra ciò che è conveniente e ciò che è umano.Più altri, che hanno dato la loro esperienza di vita e di pensiero rinnovato.

Ma che cosa significa davvero quel titolo, “Conoscenze plurali”, che campeggiava sulle locandine dell’evento? Marco Luppi lo ha chiesto a due relatori d’eccezione, Antonio Maria Baggio e Lucia Votano, rispettivamente filosofo politico dell’Università Sophia di Loppiano e, la seconda, fisica, prima donna a dirigere i Laboratori nazionali del Gran Sasso nonché ex collaboratrice del CERN di Ginevra.

Le due risposte, contrariamente a quanto l’ormai dilagante luogo comune sulla conflittualità tra scienza e discipline umanistiche potrebbe far pensare, sono state convergenti: per Lucia Votano conoscere significa « connettere il cervello con ciò che esiste, guardare la realtà oltre le apparenze » e giungere, anche se con approcci diversi, a un valore universale, « non assoluto, ma condivisibile »; sulla stessa lunghezza d’onda, Antonio Maria Baggio ha definito la conoscenza come qualcosa che supera ogni frontiera, possibile soltanto a partire dal riconosc imento delle proprie radici, delle origini comuni che caratterizzano tutti gli uomini. Soltanto in questo modo è possibile una conoscenza, e più in generale una vita, “plurale”, indispensabile perché in un mondo sempre connesso l’uomo del futuro non può che essere, come Chiara Lubich aveva già intuito, “l’uomo-mondo”.

 Sara Bichicchi

 




Mariapoli 2018 a Cadine

La Parola sorgente di gioia. Esperienze di fraternità con momenti formativi e di svago.

Iscrizioni e info: volantino-mariapoli-2018_iscrizioni




Il ricordo di Chiara Lubich a Torino, alla scoperta dei ricami di luce sulla città

“L’attrattiva del tempo moderno – ricami di luce sulla città” è il titolo del pomeriggio proposto sabato 10 marzo dalla comunità del Movimento dei Focolari di Piemonte e Valle d’Aosta per ricordare i 10 anni dalla scomparsa di Chiara Lubich.

Non una commemorazione, ma il desiderio di mostrare l’attualità dell’incidenza in tanti ambiti dell’agire sociale di quel “popolo”, come lo definì Giovanni Paolo II, affascinato dalla proposta di vita evangelica scaturita del carisma della Lubich, durante la Seconda Guerra Mondiale nella sua Trento.

Una proposta che ha contagiato tanti e ancora oggi è più che mai attuale nelle nostre città. Il lavoro, la solidarietà, l’accoglienza, la salute, questi alcuni dei temi toccati dalle diverse testimonianze che si sono susseguite nel pomeriggio svoltosi al Sermig, davanti a quasi un migliaio di persone.

Semplici testimonianze di vita quotidiana, pennellate di “ricami di luce” spesso silenziosi ma che si stagliano come punti luminosi nelle nostre città.

Come quella di Saverio e Stefania, che pur non senza qualche perplessità iniziale hanno trovato nell’insegnamento dell’arte d’amare di Chiara Lubich la forza per accogliere nella loro famiglia Roland, giovane camerunense, accompagnandolo nella ricerca di un lavoro e verso una piena autonomia.  

O quella di Enrico, che da molti anni mette a disposizione la sua professionalità nel carcere di Fossano per accompagnare i detenuti in un percorso non solo di riabilitazione professionale, ma soprattutto orientato alla dimensione umana, capace di dare uno sguardo aperto sulla speranza di un nuovo inizio.

Una tensione all’unità, finalità tipica del Movimento fondato da Chiara Lubich, che può permeare anche gli ambiti più controversi come oggi possono essere quelli economico e politico. Le esperienze di Giorgio, allevatore del pinerolese, Ivano, sindaco del biellese e Paolo, consigliere comunale ad Asti, hanno mostrato come sia possibile vivere il Vangelo e seminare frammenti di fraternità anche là dove gli interessi e le contrapposizioni possono farla sembrare utopia.

Una vita del Vangelo che può aiutare a rinnovare un pezzo di società anche là dove arrivano il dolore e la sofferenza, vicina o più lontana, come testimoniano l’esperienza di Enrica, medico del cuneese che è riuscita con la sua vicinanza a ridare speranza a persone colpite da grandi dolori. E quella di Irene, giovane che ha saputo trasformare le sue grandi domande, nate di fronte al dolore innocente incontrato in Kosovo, nel desiderio di poter portare, attraverso un “capodanno alternativo”, una goccia di solidarietà ai giovani di Amatrice.

Le testimonianze sono state l’occasione per mettere in rilievo la peculiarità del carisma di Chiara Lubich, quello di una vita evangelica che vissuta insieme, in forma comunitaria, può contribuire a rinnovare quel pezzo di mondo in cui ognuno si trova a vivere, per provare a rendere le città “non solo fatte di mattoni, ma soprattutto fatte di persone”, come recita il ritornello della canzone che ha fatto da filo conduttore cucendo i diversi punti del programma.

Non poteva mancare il ricordo di Ernesto Olivero, fondatore del Sermig e padrone di casa, che soprattutto negli ultimi anni della sua vita ha intensificato il rapporto con Chiara, “donna di Dio”, come l’ha definita. 

A conclusione del pomeriggio l’intervento di Don Ermis Segatti, professore alla Facoltà Teologica di Torino, invitato però in questa occasione come “profondo conoscitore dell’uomo del nostro tempo”, che delineando le sfide della società di oggi ha sottolineato come sono le difficoltà dei tempi che viviamo, così come fu per le prime comunità cristiane, ad indicarci che i tempi sono maturi per tornare all’azione, puntando sulla qualità, sulla sostanza e sull’autenticità del proprio agire, piuttosto che sui numeri.

 Un richiamo alla concretezza basato sulla riscoperta della fede, un forte invito all’azione quello proposto da Segatti, che attualizza quanto scriveva Chiara Lubich nel testo proposto al termine dell’incontro, in cui indica come modelli Gesù e Maria: “penetrare nella più alta contemplazione e rimanere mescolati fra tutti, uomo accanto a uomo”, per “segnare sulla folla ricami di luce”

Di Daniela Baudino, pubblicato su “La Voce e il Tempo”




Mariapoli 2018 – Nocera Umbra

momenti di spiritualità . relax . passeggiate . giochi . focus su tematiche attuali




Oltre la separazione… ri_costruiti dall’Amore

Dall’interno della frattura esperienza di vita e proposte

Assisi, 2-4 febbraio 2018

“Una vera esperienza di famiglia!”… Questo è stato uno dei commenti più ricorrenti alla fine del convegno che si è svolto ad Assisi, organizzato da Famiglie Nuove Italia e pensato per fare, appunto, un’esperienza di famiglia con coppie e persone che vivono la realtà della separazione nel proprio matrimonio.

E non c’è contraddizione nei termini… Lo si è capito fina dal primo giorno con l’intervento di padre Marco Vinelli, frate minore e parroco di Santa Maria degli Angeli, che ci ha letteralmente “spiazzato” con il suo intervento “Dalla ferita un cammino possibile. Dialogo con la cultura temporanea”.

Padre Marco, infatti, ci ha offerto una prospettiva originale, attuale e coinvolgente, adatta per tutte le dimensioni della vita di famiglia (dai fidanzati, ai coniugi di qualsiasi età, a chi vive il dolore di una separazione).

E’ partito dalla constatazione che nella nostra vita è come essere su una nave ed aver impostato la propria rotta. Il deviare anche di pochissimo, di un grado, a lungo andare nel corso del nostro lungo viaggio, ci fa poi ritrovare in destinazioni inaspettate ben lontane dalla destinazione iniziale impostata in origine.

Come fare per correggere la rotta? Ci vuole la nostra parte di attenzione quotidiana, ma soprattutto del perdono inteso come “surplus di dono” – il dono é nella logica della gratuità – e come grande opportunità rigenerante verso i nostri prossimi.

In continuità con il primo intervento, Michele De Beni, professore all’università Sophia, psicoterapeuta e pedagogista, ha proposto alcuni spunti di riflessione sull’essenza della “relazione” sotto il titolo “Genitori ancora” e una provocazione: “Chiamalo amore – Un fenomeno culturale contradditorio”. Amare non ci garantisce il non tradimento.

Con un approccio originale, sono state poste alcune domande all’uditorio, per trasmettere praticamente “come” educare – anche attraverso l’esperienza della separazione – e stimolando a trovare in ciascun dentro di sé le risposte.

Partendo dalla consapevolezza che si è genitori “sempre”, sono stati messi in risalto alcuni aspetti chiave di un percorso che può aiutare a superare le difficoltà con i figli, il senso di colpa legato alla rottura e all’aver negato loro una famiglia unita. Tra questi, la comunicazione – relazione, il saper ascoltare, il dialogo, l’accompagnamento, la misericordia, la rete di rapporti da coltivare intorno noi.

Il terzo momento, proposto da don Natale Monza, ha consentito di ripercorrere l’esperienza di vita della Madonna, alla luce di alcune tappe significative che rappresentano quell’itinerario spirituale chiamato “la via mariae”. In particolare, la forza e la luce di Maria Desolata hanno aiutato a riconoscere anche gli aspetti più dolorosi della propria esperienza di vita e, dove possibile, ad elaborarli spiritualmente e umanamente – proprio come la Desolata – fino a farli diventare una spinta per andare “oltre”, per uscire dal buio e condividere e asciugare le lacrime di chi ci sta intorno.

Un aiuto alla riflessione di più ampio respiro sulla famiglia e le sue crisi è arrivato sia da alcune testimonianze offerte da persone che vivono la separazione e la fedeltà al matrimonio sia dalla proiezione video del tema svolto da Chiara Lubich a Lucerna (Svizzera) nel maggio del 1999 al convegno internazionale:“La famiglia è il futuro”. 

Hanno fatto parte integrante del programma la visita guidata alla basilica di San Francesco e lo spettacolo teatrale, “Valigie”, proposto da Fabrizio Giacomazzi e Andrea Carretti. Anche questi momenti sono serviti per costruire e consolidare rapporti veri e di condivisione tra tutti i partecipanti.

Il successo di questo convegno ha radici profonde, nel dolore vissuto, elaborato e offerto da parte di tanti che hanno voluto partecipare mettendosi in gioco in prima persona, a partire dall’equipe che si è prestata ad organizzare questi giorni, composta da coppie e da separati provenienti da diverse parti d’Italia.

Tre giornate di Ri-costruzione nella relazionalità scaturita dall’amore reciproco fra tutti i presenti, terminate con un grande desiderio di ritrovarsi per raccontare ancora i passi di vita personali e condivisi con altri per consolare, asciugare lacrime, rigenerare. 




Vacanze insieme 2018 – Falcade (BL)

Vacanza insieme 2018

Anche quest’anno vogliamo proporvi l’esperienza della “Vacanza insieme 2018“.
Allora preparate lo zaino e partiamo per la conquista delle più belle vette!
Click qui per prenotare.

Quando?
Da sabato 07 luglio a sabato 14 luglio 2018.
Da sabato 14 luglio a sabato 21 luglio 2018.

Dove?
Falcade (1100 m.), nell’ampia Val del Biois, in prossimità del gruppo del Focobon, della Marmolada e del Civetta.

Ti aspettiamo!

vacanzainsieme.wordpress.com

 
 




Chiara Lubich oggi, a dieci anni dalla sua scomparsa

In occasione del decimo anniversario della scomparsa di Chiara Lubich, anche in Italia si svolgeranno eventi, convegni ed altre manifestazioni per richiamare ed approfondire l’attualità della sua testimonianza e del Carisma dell’Unità che Dio, attraverso di lei, ha donato alla Chiesa ed alla società tutta intera.

Si possono trovare gli eventi anche cliccando sulle singole regioni della cartina nella homepage.

10Anniversario Chiara Lubich Comunicato Stampa


Pisa, 23 Marzo 2018


Frascati, 20 Marzo 2018


Trapani, 20 Marzo 2018


Lecco, 18 Marzo 2018


Verona, 18 Marzo 2018


Trento, 18 Marzo 2018

 


Vicenza, 18 Marzo 2018


Turi (Bari), 18 Marzo 2018

 


Matera, 18 Marzo 2018


Firenze, 17 Marzo 2018


Manfredonia, 17 Marzo 2018


Pesaro, 17 marzo 2018


Cesena, 17 marzo 2018


Chioggia (Ve), 16 Marzo 2018


Bologna, 15 marzo 2018

in ricordo del decimo anniversario della scomparsa di CHIARA LUBICH e del ventesimo anniversario del conferimento della “TURRITA D’ARGENTO”.


Mestre (Ve), 15 Marzo 2018


Palermo, 14 Marzo 2018


14 marzo 2018 – Sant’Agata di Militello (Me)


Caserta, 14 Marzo 2018


Brindisi, 14 Marzo 2018


 

Genova Sestri Ponente, 14 Marzo 2018

 


Cosenza, 14 marzo 2018


Rosolini (Sr), 14 marzo 2018


Grammichele (Ct), 14 Marzo 2018



Monterosso (Sp), 11 Marzo 2018 (iniziativa sospesa per maltempo)


Cinto Caomaggiore (Ve), 11 Marzo 2018


Torino, 10 marzo 2018


Perugia, 10 Marzo 2018

 


 Foggia, 10 Marzo 2018


Taranto, 24 Febbraio 2018


 

ALTRI APPUNTAMENTI

  • 17 marzo – Roma – 
  • 17 marzo – Brescia – 1° incontro delle comunità con il nuovo vescovo Mons. Antonio Tremolada presso il centro mariapoli ‘Luce’ di Frontignano (BS) – presentazione e condivisione esperienze del vangelo e celebrazione eucaristica
  • 17 e 18 marzo  – Genova – Giornate di solidarietà in comunione con gli altri gruppi ecclesiali
  • 16 marzo – Roma – Basilica-Santuario di S. Andrea delle Fratte, vicino Piazza di Spagna. Inizierà alle ore 18 con la Messa concelebrata in memoria di Chiara. Seguirà un momento di fraternità
  • 15 marzo – Savona – S. Messa Parrocchia dei Cappuccini – Celebra Mons.Calogero Marino, Vescovo
  • 15 marzo – Bergamo – S.Messa con il Vescovo Mons. Francesco Beschi ore 20.30
  • 14 marzo – Roma  – S.Messa presso il Santuario del Divino Amore ore 18.00
  • 14 marzo – Mantova – Incontro delle comunità con il Vescovo Mons. Marco Busca – condivisione della vita del vangelo dell’anno e celebrazione eucaristica presso il seminario vescovile
  • 14 marzo – Duomo di Trento Celebrazione eucaristica aperta alla città presieduta dal vescovo mons. L. Tisi
  • 14 marzo – Levante Ligure Chiavari – Chiesa di Santa Margherita di Caperana, S.Messa ore 19.00.  Segue una cena nel salone attiguo alla chiesa, invitando anche i poveri
  • 14 marzo – Genova: Chiesa di Santa Maria delle Vigne – Santa Messa ore 18.00 (celebrata da Mons. Nicolò Anselmi Vescovo Ausiliare della Città di Genova)
  • 14 marzo – San Remo – S.Messa – Chiesa della Mercede, San Martino, seguita da una cena condivisa
  • 14 Marzo – Genova Sestri Ponente: Chiesa di San Francesco ore 18.00 – Santa Messa – segue momento conviviale
  • 13 marzo – Cremona  – Incontro delle comunità con il Vescovo Mons. Antonio Napolioni sulla parola di Vita (in preparazione – luogo e orario da definire)
  • 12 marzo  – Genova Prato – Santa Messa presso la Parrocchia dei Santi Cosma e Damiano ore 18.00
  • 11 marzo – Varna – Alto Adige sud Tirolo – “Maria una di noi” giornata trilingue imperniata su Maria e sulla figura di Chiara che attraverso le tante opere sociali ha portato nel mondo Carisma dell’Unità
  • 11 marzo – Tortona (Al) – S.Messa Duomo ore 12.00



La città è luogo di fraternità?

A Loreto, la Giornata Nazionale dell’Associazione Città per la Fraternità che si interroga sulla Città e consegna a Iglesias il 9° Premio Chiara Lubich per la Fraternità

A dieci anni dall’idea e a 9 anni dall’inizio delle attività, l’Associazione Città per la Fraternità, indice la sua Giornata Nazionale che vede celebrate l’Assemblea Nazionale delle città aderenti, il Convegno di approfondimento ed il Premio Chiara Lubich per la Fraternità.

Dopo alcune Giornate Nazionali vissute di seguito a Roma, si torna, come tradizione, a viaggiare tra le varie città aderenti. La scelta è caduta su Loreto sicuramente per la sua decisa candidatura, ma anche perché densa, senz’altro, di suggestioni particolari. Prima di tutto perché per sua essenza Loreto è “casa”; la sua è una regione dove le città hanno significati profondi e particolari, non ultimo perché la donna, Chiara Lubich, che ha ispirato, col suo messaggio di fraternità universale anche in politica, gli iniziatori dell’Associazione, proprio a Loreto ha trovato la scintilla della sua vita e di tutto quello che ne è conseguito.

La sala consiliare del comune di Loreto ha ospitato il Convegno “La città è luogo di fraternità?”, su questo interrogativo si sono concentrate le relazioni della professoressa Elena Granata, docente di Urbanistica al Politecnico di Milano e Marco Luppi, docente di Storia Contemporanea all’Istituto Universitario Sophia di Loppiano. Partendo da una data definita l’ora zero della nascita delle città europee quel 410 d.C., caduta dell’Impero Romano, la professoressa Granata, ha esposto a chiari toni un cambiamento epocale: il crollo totale, di un sistema che aveva garantito la vita e la stabilità. Ma da lì, nell’osare e nel reinventare il nuovo è cambiato il volto dell’Italia e dell’Europa, una sorta di morte generativa. “Le imperfezioni ci rendono migliori, anzi, aiutano ad essere perfetti. Usando quest’assunto, ha invitato a capire l’importanza dell’integrazione tra popoli. A pochi chilometri, e quasi in contemporanea, si svolgeva la manifestazione antirazzista di Macerata dopo i fatti dei giorni scorsi, che ha coinvolto oltre 15 mila persone.

Marco Luppi partendo dalla visione di Giorgio La Pira – disarmante ottimista e sognatore – di cui è studioso e profondo conoscitore, ha sottolineato come, da un’idea e da una cultura della città, si possano strutturare idee guida per una città accogliente, incentrata sulla persona e sul patto tra i suoi membri, fino ad essere la Città strumento di dialogo e di pace tra Stati e Nazioni.

Ovviamente le forti sollecitazioni dei due relatori hanno suscitato domande e interventi della sala a sottolineare come le citte oltreché la Fraternità sono, nonostante una apparente minorità, snodi essenziali e fondamentali della nostra quotidiana vita di relazione. Ad esempio ci si è domandato perché oggi i giovani scappano dall’impegno e non hanno speranza. Elena Granata ha ribadito con forza che molto dipende da una narrazione del mondo adulto annoiata e pessimista ed occorrerebbe una contro narrazione che ridia slancio e speranza. E circa il disimpegno Marco Luppi ha suggerito di esplorare i luoghi del prepolitico, rinnovando il civismo oltreché a fare campagne elettorali, – e siamo nel contemporaneo – dove occorre dire con onestà quello che si può fare e quello che non si può, perché dichiarando con trasparenza il proprio impegno i cittadini capiscono e accettano piuttosto che seguire un libro di favole edulcorato e impossibile. Quanto c’è da fare….

A seguire il conferimento del 9° Premio Chiara Lubich per la Fraternità 2018 che quest’anno è stato assegnato alla città di Iglesias in Sardegna con la motivazione: «alla Città di Iglesias, cogliendo la candidatura proposta dal Sindaco di Assisi, “per l’impegno alla pace, al disarmo e alla fraternità”, si conferisce la IX edizione del Premio Internazionale “Chiara Lubich per la Fraternità 2018” alla città di Iglesias per il coraggio e la forte volontà a costruire la Pace contro ogni logica di convenienza condannando sin dall’origine la dialettica della guerra, contrastando la fabbricazione di bombe sul proprio territorio. Essa è divenuta punto di riferimento in Italia e ponte tra la Sardegna e il Mediterraneo. Ha altresì mobilitato cittadini singoli e associati con altrettanto spirito di fraternità. L’augurio è che le piccole e grandi voci di Fraternità possano far udire la loro musica corale». A consegnare il Premio il delegato del Sindaco di Assisi Stefania Proietti, assegnatario del Premio 2017, il consigliere comunale Carlo Migliosi e a riceverlo Arnaldo Scarpa, delegato dal sindaco di Iglesias Emilio Agostino Gariazzo. Il sindaco Gariazzo, ha voluto ringraziare l’Associazione e il Comune di Loreto via telefono.

Iglesias, 27 mila abitanti, nella Sardegna Sud Occidentale. famoso centro minerario, fin dall’antichità da anni sente una profonda crisi economica e occupazionale ed ha avuto il coraggio e la forte volontà di condannare la dialettica della guerra e contrastare la fabbricazione di bombe sul proprio territorio. Nello stabilimento Rwm Italia Spa a pochi chilometri del suo centro urbano si producono bombe come la Mk82 tristemente nota per essere usata dall’Arabia Saudita nella guerra in Yemen che ha provocato la più grave e molto nascosta catastrofe umanitaria mondiale dal 1946 ad oggi. Il consiglio comunale il 19 luglio 2017 dichiara Iglesias Città della Pace e della Solidarietà ed esprime la contrarietà della Città alla produzione di ordigni di guerra. Ovviamente occorre, oltre la flebile voce di un Comune pur coraggioso, la forte voce della Regione Sardegna, del Parlamento e del Governo nel riaffermare i dettami dell’art. 11. della nostra Costituzione «L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni»; e di quanto previsto dalla Legge 9 luglio 1990, n. 185, “Nuove norme sul controllo dell’esportazione, importazione e transito dei materiali di armamento”.

Per il momento Iglesias guarda con fiducia e speranza il Premio appena ritirato.

Fonte: Sito Città per la fraternità

Perché non siamo indifferenti alla guerra

Intervento di Arnaldo Scarpa, coportavoce del Comitato riconversione Rwm, alla consegna del premio Chiara Lubich Città per la fraternità avvenuta nell’aula del consiglio comunale di Loreto, nelle Marche, alla città di Iglesias

Sono qui certamente con grande gioia a ritirare questo premio, delegato anche dall’amministrazione comunale, ma potremo sentire tra poco la voce del sindaco che non è potuto intervenire per problemi legati al suo ufficio e voglio dire semplicemente che insieme a questa gioia non riteniamo di poter avere tanto orgoglio. Riteniamo, piuttosto, di volerci impegnare ulteriormente perché l’obiettivo che ci siamo posti, quello di arrivare alla riconversione di una fabbrica di bombe d’aereo che si trova sul territorio di Iglesias, veramente possa trasformarsi in un laboratorio di pace, di economia civile, di benessere reale per i cittadini del nostro territorio, ma per i cittadini del mondo.

Ecco, la fabbrica si chiama “RWM Italia spa”, da essa partono ogni anno alcune migliaia di bombe destinate in particolare ad un cliente del Medio Oriente che è l’Arabia Saudita che, insieme ad una coalizione, in questo momento combatte la guerra in Yemen contro i ribelli Houti e anche contro l’Iran; questa guerra, in realtà, avviene tra la coalizione saudita e l’Iran che vanno a farsi una guerra in un territorio che non è loro, portandovi una distruzione che possiamo immaginare forse, ma che non possiamo certamente comprendere se non l’abbiamo vissuta, vista.

Ecco, l’Onu ha incaricato più volte gruppi di esperti di valutare la situazione reale presente in quel territorio e i rapporti parlano di crimini contro l’umanità, parlano di bombe che cadono sugli ospedali, sulle scuole, sugli acquedotti, su gruppi che migrano da una parte all’altra del territorio. Sappiamo che lì la guerra ha causato quella che l’Onu stessa definisce la “più grande catastrofe umanitaria dal 1946 ad oggi”.

Sappiamo che è in corso un’epidemia di colera che non si era mai vista prima in nessuna parte del mondo. Ecco, di tutto questo siamo in qualche modo corresponsabili.

Noi cittadini iglesienti ci siamo sentiti tali, abbiamo sentito che non potevamo rimanere indifferenti, fare finta di niente rispetto a quel fumo che esce dai camini di quella fabbrica, che ci ricorda il fumo di Auschwitz, di Birkenau e degli altri posti dove si è consumato lo sterminio di tante persone uccise solo perché differenti, perché non compiacenti alla logica di dominio sul mondo. Ecco, vogliamo che questa cosa non avvenga più e che invece sia trasformata in un’economia di pace.

Per cui bisogna immaginare un nuovo sviluppo per questa terra, per il nostro territorio, così come per tanti altri. È un fatto emblematico questo di Iglesias e di Domusnovas, ma non è un fatto isolato. È una cosa che avviene con l’autorizzazione del Governo Italiano. Mi dispiace che la Presidenza del consiglio invitata a partecipare qui, abbia ritenuto più importante essere presente ad altri avvenimenti, in altri luoghi, perché il primo interlocutore nostro è proprio la Presidenza del Consiglio: le bombe sono autorizzate dal Ministero degli Esteri, di concerto con la Presidenza.

Quindi, in questo momento, chiediamo a tutte le autorità, ma in particolare alle autorità governative di intervenire per fermare questa cosa che porta l’Italia su un piano che non le spetta, perché la Costituzione ha voluto che non le si potesse attribuire. “L’Italia ripudia la guerra” proclama l’art.11 della Carta Costituzionale, invece l’Italia collabora con una guerra che non ha niente a che fare con gli interessi nazionali, che non è difesa del territorio italiano. Collabora ad una guerra in un modo che porta soltanto poco denaro in un territorio povero com’è il Sulcis mentre ne porta tanto altro alla proprietà dell’azienda che produce gli armamenti ma soprattutto, distrugge valori enormi sia economici che specialmente morali in quel Paese così martoriato dalla guerra.

Il nostro tentativo, che speriamo possa raggiungere l’obiettivo, parte da oltre 20 associazioni del territorio in spirito di fraternità prima di tutto fra loro e poi con la popolazione dello Yemen e poi con l’amministrazione comunale che ascolta e dà spazio a questa istanza.

Ecco, la nostra azione passa anche attraverso tanti momenti come questo. Qui in questo momento ci viene riconosciuta una peculiarità, in altri momenti ci viene riconosciuto magari il coraggio di interagire in situazioni così difficili, in altri ancora ci si cerca (tra organizzazioni con analoghi obiettivi), per darsi reciproco sostegno.

Se questo obiettivo sarà raggiunto, non sarà soltanto merito nostro, sarà merito anche dell’Associazione Città per la Fraternità, sarà merito delle reti per la pace che in Italia e nel mondo lavorano perché obiettivi come questo possano essere raggiunti e cito Rete Pace, Rete Disarmo e le varie Ong che hanno collaborato con noi finora.

Mi preme dire un’altra cosa. Vi ripeto, è un caso emblematico però anche dal punto di vista economico, il caso di cui ci stiamo occupando, ce ne occupiamo perché è vicino a noi, perché è vicino a noi, però è un caso ristretto rispetto alla quantità di armamenti che vengono prodotti in questo momento in Italia.

Durante il solo governo Renzi (cito questo perché non abbiamo i dati del governo Gentiloni) l’export italiano di armamenti è sestuplicato. Fa impressione perché evidentemente va a cozzare contro quel principio che è l’articolo 11 e anche l’articolo 41 della Costituzione che tutela la libertà d’iniziativa, ma la riconduce in ambiti di pace. La libertà di iniziativa delle imprese non può essere rivolta a creare situazioni come quelle che invece vengono create nello Yemen.

E quindi io ringrazio l’associazione, esprimo, ripeto, tantissima gioia per questo premio e lo accolgo personalmente come rappresentante del Comitato riconversione RWM, come umile rappresentante della città di cui da solo sono presente e però ripeto, tra poco potremo sentire la voce del sindaco e lo prendo come sprone, come incoraggiamento, come sostegno per una battaglia che deve andare avanti grazie al contributo di tutti e in particolare di chi può fare di più.

Ecco, noi aspettiamo che le Istituzioni, l’istituzione regionale, e le istituzioni statali facciano dei passi avanti in questa direzione. Crediamo che gli elementi ci siano, c’è la legge 185 del ’90 che nel 1° articolo, comma 3 dice che lo Stato finanzia la riconversione dell’industria bellica. Ecco vorremmo che questa legge si applicasse magari con una legge regionale che può determinare le condizioni a livello locale e può costituire un fondo che si possa applicare per arrivare ad una soluzione di questa questione che sarebbe emblematica e sarebbe l’espressione di un progetto più a lungo termine, molto più vasto, che, per esempio, possa prevedere che il gruppo Leonardo – ex Finmeccanica – inverta la tendenza che l’ha contraddistinto in questi anni in cui moltissime attività industriali ad alta tecnologia, che ci veniva riconosciuta da tutto il mondo, sono state convertite invece in attività di genere militare, bellico. Quindi ci sono da fare molti passi indietro, speriamo si possano fare con l’aiuto di tutti.




La famiglia di Abramo e l’unità dei popoli

Il Centro Internazionale Studenti Giorgio La Pira ha organizzato in Palazzo Medici una giornata di confronto tra religioni attraverso testimonianze dirette di dialogo interreligioso.

Servizio di Florence TV – Città Metropolitana di Firenze


 




La città di Palermo e Chiara Lubich

Gennaio 1998. Palermo si prepara al Grande Giubileo dell’anno 2000 portando su di sé segni di luce e di ombra. Una città muta, insanguinata dalle passate e anche recenti stragi di mafia, ma anche decisa a riscattarsi, mostrando il suo vero volto. Gennaio 2018. Oggi, il capoluogo siciliano si presenta come un’espressione avanzata del dialogo tra le diverse culture europee e il mondo arabo, un avamposto della cultura mediorientale dentro il tessuto europeo. Una “città mosaico”.

Alla presenza del Sindaco Leoluca Orlando, delle autorità e di alcuni rappresentanti delle istituzioni, lo scorso 20 gennaio si è voluto “fare memoria” – come “impegno”a proseguire nella stessa direzione – di un avvenimento che ha rappresentato per la città una tappa del suo “magnifico disegno provvidenziale”, secondo un’espressione usata allora da Chiara Lubich.

Durante i vari interventi sono emersi alcuni aspetti della vita dei Focolari negli ultimi vent’anni: l’impegno nel sociale e nel mondo della scuola, in particolare in alcuni quartieri di periferia come Ballarò, Brancaccio e lo Zen, la promozione di eventi e la riflessione su alcuni grandi temi, come l’ecumenismo, l’impegno verso le nuove generazioni, con l’avvio di scuole di partecipazione civile, e il confronto con personalità dell’economia, della politica, della cultura e dell’arte. In questi anni, la comunità dei Focolari ha dato un contributo al cammino di tutta la cittadinanza verso la costruzione di una “città dell’accoglienza e dei diritti”, con i valori della fraternità e della continua ricerca del dialogo.

«Il ricordo della cittadinanza onoraria a Chiara Lubich – ha affermato il Sindaco Orlando – è l’occasione per guardare al cammino della città, in nome del rispetto della persona umana e della costruzione di una comunità che si fonda sui valori dell’unità e della fraternità: quelli su cui Chiara ha fondato il suo movimento e che oggi accomunano milioni di persone nel mondo. Oggi quei valori sono parte del vissuto quotidiano di Palermo, con l’accoglienza e la solidarietà che sono terreno di prova, ma anche una straordinaria occasione di conferma della volontà del popolo palermitano di costruire una città accogliente e a misura d’uomo, come continuamente viene dimostrato dai comportamenti della società civile».

L’Arcivescovo di Palermo, Mons. Corrado Lorefice, ha augurato di procedere in questo cammino di fraternità, attraverso il dialogo a tutti i livelli, verso una meta «indicata profeticamente allora da Chiara Lubich: che Palermo possa divenire una città sul monte a cui guardare per la realizzazione del disegno di Dio sulla comunità degli uomini». «La celebrazione di tale avvenimento – ha aggiunto – esprime la profonda sintonia tra la città di Palermo ed i valori contenuti nel carisma di Chiara: concorrere alla ricomposizione dell’unità della famiglia umana».

Maria Voce, presidente dei Focolari, con un messaggio ha incoraggiato tutti a «condividere i molti frammenti di fraternità che si sono consolidati in questi anni per promuovere l’accoglienza, la legalità e la pace», con l’augurio «che la città si distingua sempre più per una testimonianza attiva sui vari fronti del dialogo, moltiplicando iniziative che infondano speranza e valorizzando i talenti di tutti nell’ottica dell’unità». L’adesione all’Associazione “Città per la fraternità”, voluta dal Comune di Palermo, impegna ulteriormente i suoi cittadini ad ispirare alla fraternità universale ogni futura decisione e azione.

Leggi in allegato:
Messaggio dell’Arcivescovo Lorefice

Fonte: sito focolare.org




GENFEST ITALIA – 1° Maggio Loppiano

Alla vigilia della visita di papa Francesco a Loppiano, la cittadella internazionale dei Focolari sulle colline toscane, si prepara ad accogliere migliaia di giovani il 1° maggio per l’atteso appuntamento del Genfest, dal titolo: “Beyond Me”. Un mix di generi – festa, musica, teatro, arte, storie, spiritualità – per portare un unico messaggio: diventare responsabili di se stessi e del mondo. Ma quando la precarietà la fa da padrona, ha ancora senso questo per un giovane? È attorno a questa grande domanda di senso che ruotano le storie che daranno vita al grande spettacolo del 1° maggio.

Storie di giovani che propongono una controcultura fondata sul bene comune; che vogliono essere agenti di cambiamento; che ci stanno ad uscire dalla propria comfort zone e andare verso l’altro, nella società, facendo esperienze per l’umanità e trasformando attivamente il contesto sociale in cui sono inseriti. Per tanti, esperienze come queste affondano le radici nella dimensione di un incontro personale con Dio che ha trasformato la propria vita, e permesso di superare le paure aprendosi ad un orizzonte di fiducia e speranza. Per altri si tratta di un vissuto all’insegna dei valori di solidarietà e di impegno di diversa ispirazione culturale. Per tutti, si parte comunque dall’esperienza del limite e del prendere coscienza dei propri confini: chi sono e come sono nel mondo, i propri dolori, il senso di precarietà e la scarsa facoltà di intervenire sulla società e sulle scelte.

Filo conduttore –La voglia di andare oltre i propri limiti e confini per operare un cambiamento personale e soprattutto sociale, e trasformare l’ambiente attorno a sé: da qui il titolo della manifestazione, BEYOND MEe l’offerta di “progetti adottabili” cui partecipare una volta tornati a casa.

Alcuni temi – 5 blocchi tematici, che corrispondono ai 5 sensi, abbinati a 5 colori e a 5 elementi naturali: vuoto, terra, aria, acqua, fuoco. Ascolteremo la voce di Roberto di Amatrice, a confronto con l’esperienza del terremoto e da lì la storia dell’associazione Il Varco, che ha dato vita ad un laboratorio dinamico del territorio per rianimare i luoghi colpiti dal sisma; il racconto di George e Michael, giovani siriani Homs che hanno ancora nelle orecchie il rumore degli spari. A questo si collega il lavoro di tanti intrapreso con coraggio dal basso per un’economia disarmata e l’impegno per l’applicazione della legge che vieta la vendita di armi ai Paesi in guerra. Un corpo coreografico di 100 giovani costruirà delle figure imponenti per far entrare il pubblico nell’esperienza sensoriale della distruzione della guerra e del terremoto, coordinati e guidati da coreografi e ballerini come Gabriel Ledda, fra gli otto migliori ballerini hip hop al mondo. Le scenografie che andranno a costruire e ricostruire le città sono curate da Enzo Gagliardi e dal suo team. La regia è di Fernando Muraca.

 

Alcuni nomi – Al Genfest Italia si alterneranno le storie di chi si è dovuto confrontare con il limite della malattia e della disabilità, e ha dimostrato con le proprie scelte come un ostacolo può davvero diventare una pedana di lancio: è l’esempio di Marco Voleri, tenore di fama internazionale e fondatore di Sintomi di Felicità che sensibilizza il pubblico sul tema della sclerosi multipla; di Simone Barlaam, campione paraolimpico di nuoto ai mondiali del Messico; di Chiara Beltrame, in arte Cli, che nel suo singolo “Tacco Punta” racconta di come andare oltre le proprie gabbie e si avvale della collaborazione della ballerina Simona Atzori. Altri che con fantasia e coraggio hanno dato vita a piccole o grandi realizzazioni: Michele Tranquilli, autore del libro Una buona idea e promotore del ponte con l’Africa YouAid; Beatrice Kabutakapua, giovane italo congolese di seconda generazione, fondatrice della cooperativa Balobeshaiy, per un diverso racconto delle migrazioni. Sarà presente anche un gruppo di giovani di Nomadelfia, comunità che condivide con Loppiano l’attesa della visita di papa Francesco il 10 maggio. I giovani si esibiranno sul palco con una coreografia legata al tema dell’andare oltre i propri confini.

CALL TO GENFEST– Il Genfest Italia sarà preceduto dal 28 al 30 aprile da tre giorni di approfondimento e preparazione. Interverranno, tra gli altri, Vincenzo Buonomo, politologo, Carlo Cefaloni (Economia Disarmata), Michele Zanzucchi, autore del libro “Potere e denaro. La giustizia sociale secondo Bergoglio”, Gianluca Falconi, filosofo, Antonella De Ponte, psicologa.

Il Genfest Italia “Beyond Me”è la tappa italiana verso ilGenfest mondiale, dal titolo “Beyond all borders” che si svolgerà a Manila dal 6 all’8 luglio 2018 (info: http://y4uw.org/it/events/genfest-2018/)

Vedi il Programma

20180320CSGenfestItalia_1

20180411CSGenfestItalia_2

 

 

Info e prenotazioni:

www.genfestitalia.it

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