Corsi di Economia Biblica 2019

Continua nel 2019 al Polo Lionello Bonfanti l’esperienza iniziata nello scorso mese di giugno con la “Settimana di Economia biblica”: una “full immersion” nella dimensione economica, sociale e antropologica del libro della Genesi e del libro di Giobbe con Luigino Bruni.

Giornate che avevano avuto per molti dei partecipanti il sapore di un “viaggio dalle mete inaspettate” parole nuove, sguardi diversi, alla scoperta o ri-scoperta di “volti”: da quelli dei compagni di viaggio, a quelli provenienti dall’Antico Testamento e riemersi dai libri studiati insieme.

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La Direzione si riserva di valutare le domande di iscrizione




I giovani e la fede nel Cristianesimo e nell’Islam

Cammini di fraternità – Alleanza fra le generazioni

Mentre in Vaticano era ancora in corso il Sinodo dedicato ai giovani, a Brescia circa 200 fra giovani e adulti, ma soprattutto giovani, di diverse etnie e culture, di religione cristiana cattolica e musulmana, si sono interrogati sulla scelta di fede.

Con una fase preparatoria di un mese e mezzo fatta di appuntamenti settimanali, i giovani sono stati protagonisti di questo evento. 

Il titolo, il programma, gli spot, gli inviti, i video, le domande ai relatori sono stati pensati e scelti nei minimi particolari con un grande e corale coinvolgimento.

Domenica 21 ottobre, nella incantevole scenografia naturale, del Centro Mariapoli Luce di Frontignano, si è svolto il settimo incontro del ciclo “Cammini di fraternità”.

Sono stati i giovani stessi a guidare l’intero pomeriggio, introdotto dal coro dei Murid con un canto dedicato alla Vergine Maria e seguito da una serie di interviste flash di giovani e meno giovani che hanno testimoniato che cosa è per loro la fede: è eredità o esperienza?

Il video di Chiara Lubich, che ad un Convegno di Musulmani racconta l’esperienza del condividere i propri beni spirituali e materiali per aiutare i più poveri, ha dato l’orizzonte e l’invito a porsi un obiettivo comune: lavorare per la pace partendo dagli ultimi.

Il profondo e articolato momento della preghiera prima dei musulmani e poi dei Cristiani, questa volta è iniziato con una breve spiegazione da parte dei presentatori del significato delle rispettive preghiere.

Sei giovani si sono raccontati facendo vibrare le corde della nostra anima nell’ascolto di storie diverse, di percorsi a volte segnati dal dolore, dalla normalità di una vita accompagnata dalla presenza di testimoni significativi o da un incontro con persone che hanno illuminato la loro vita o semplicemente l’aver avvertito in cuore la gioia che nasce dal voler bene ad un compagno di scuola con lo stupore di vederlo cambiare.

In tanti hanno ricevuto la fede in eredità dalle famiglie, ma arriva il momento delle domande e allora tutto cambia, quando fai in prima persona un’esperienza, da lì viene la svolta, la scelta e la consapevolezza. Nel momento delle “domande di senso” è Dio a fare ancora una volta il primo passo.

Ma c’è anche il bisogno di porre domande ad adulti competenti per capire come muoversi in un’epoca di grandi trasformazioni in cui tutto è in movimento: questo è stato di grande aiuto per i giovani.

I relatori, persone competenti e vicine ai giovani hanno cercato di rispondere a delle domande impegnative che avrebbero avuto bisogno di più convegni e discussioni per essere affrontate, ma ugualmente hanno saputo invitare i giovani ad uno scambio fra le generazioni, ad essere occupati più che preoccupati.

Hanno riaffermato che senza radici solide non ci può essere vero dialogo per questo è importante porre domande agli adulti e agli anziani perché hanno scavato di più nelle vicende della vita e possono trasmettere questo desiderio di ricerca.

Hanno assicurato che, come dice papa Francesco, la fede si testimonia per contagio comunicando la sete di Dio che abita nel nostro cure e parlare dell’Amore è una delle vie che più coinvolge tutti.

Una grande gioia e la certezza che Dio ci accompagna nel nostro cammino: questa  l’esperienza che hanno fatto i giovani e gli adulti, tutti insieme in un cammino di fraternità ed in una alleanza fra le generazioni.

                                                                                            




Focolari, al servizio del Paese

Oltre 150 persone di varie età, da tutte le regioni d’Italia, delle diverse vocazioni in cui si esprime l’appartenenza al Movimento dei Focolari, impegnate in tanti ambiti e con varie responsabilità, nello scenario del Centro Mariapoli di Castel Gandolfo il 27 e 28 ottobre hanno dato vita ad una sorta di laboratorio per l’Italia.

Quali le priorità per un Movimento che vuole essere al servizio del Paese? In che maniera l’organizzazione territoriale può favorire l’interazione fra le diverse comunità presenti nelle regioni? Cosa non deve mancare e cosa è bene non fare? Come potenziare le reti nazionali già esistenti e svilupparne di nuove?

Due giorni di lavoro intenso, gioioso, vissute col metodo del discernimento e della partecipazione, in clima di fiducia, condivisione, apertura, responsabilità. Locale e globale si intrecciavano, dall’Italia si “viaggiava” nel resto d’Europa e degli altri continenti, e sempre più, dalla conoscenza di percorsi attivi in altre zone geografiche, i partecipanti acquistavano un respiro mondiale, arrivando a sentirsi davvero parte di un’unica grande famiglia.

In questo scenario, in cui si riesce a vivere gli uni per gli altri a tutti i livelli, cresceva il coraggio di affrontare le difficoltà, le sfide, di andare incontro alle novità, si metteva in moto la creatività, veniva in rilievo il richiamo ad essere radicati nel carisma dell’unità per poterne fare dono alla società nei suoi vari ambiti.  

Fra le priorità emerse nella due giorni l’attenzione alle nuove generazioni, con l’obiettivo di lavorare sempre più insieme in un rapporto intergenerazionale che non può non essere fecondo per i più giovani e per gli adulti; l’impegno a livello sociale, col desiderio di partecipare, fare massa critica, esporsi, incidere; e ancora puntare ad una formazione umana integrale, spirituale e culturale, per rispondere opportunamente preparati alle tante problematiche da cui siamo quotidianamente sollecitati.

Una progettualità chiara, concreta, condivisa e che ogni partecipante riporterà nelle proprie comunità di appartenenza, con la coscienza di avere tra le mani, seppur in “vasi di creta”, un tesoro, il carisma dell’unità di cui il nostro Paese e il mondo intero hanno tanto bisogno.

Foto di Enzo Parenza




Città Nuova. L’informazione libera. E chiara.

Dopo più di 60 anni dalla sua nascita, l’informazione di Città Nuova vuole continuare ad essere libera e chiara. Non assoggettata cioè a nessun potere e senza timore di dispiacere a chi qualche potere lo detiene, se questo confligge con un’informazione che cerca la verità. Sappiamo quanto ciò sia difficile, oggi come ieri nel nostro Paese, e non abbiamo la presunzione di riuscirci sempre, mentre ci auguriamo che quanti ci leggono, sulla rivista e sul sito, abbiano l’occhio limpido per cogliere almeno lo sforzo in questa direzione. (leggi tutto)




LoppianoLab apre con il focus “Perché il lavoro non finirà”.

Dalla crisi del presente, progetti e buone pratiche per rilanciare il Paese

La nona edizione di LoppianoLab dal titolo: Dal sogno all’impegno. Educazione, partecipazione, lavoro a cinquant’anni dal ’68 si apre sabato mattina con il focus “Perché il lavoro non finirà”. Il lavoro e le straordinarie trasformazioni che lo hanno investito, tra innovazione tecnologica, globalizzazione con la circolazione senza limiti di capitali e merci, disoccupazione e precariato sarà al centro del confronto tra Carlo Petrini, fondatore e anima portante di Slowfood, l’economista Alessandra Smerilli, e alcuni rappresentanti della Cooperativa sociale La Paranza, impegnata a creare lavoro nel Rione Sanità di Napoli.

In un periodo particolarmente buio per la forte crisi del mondo del lavoro, con la ricomparsa del fenomeno inaccettabile del lavoro servile, occorre ascoltare persone capaci di inventare e di narrare storie nuove, positive, in grado di tessere e di rafforzare legami sociali.

I LABORATORI ECONOMICI DI LOPPIANOLAB:

A seguire, un variegato programma di nove laboratori: in un dialogo partecipato tra esperti, cittadini, imprenditori, giovani, politici e giornalisti si parlerà di lavoro e delle tante questioni ad esso connesse: reddito di cittadinanza, legalità e caporalato, alternanza scuola-lavoro, consumo responsabile, democrazia economica, conciliazione lavoro-famiglia. Si metteranno a fuoco idee, iniziative, buone pratiche e progetti per rilanciare il Paese, alimentare la speranza e salvaguardare la coesione sociale: 

Sabato 29 settembre

ore 10.45 – 11.15: Prophetic Economy a cura di Luigino Bruni, coordinatore internazionale progetto EdC

ore 10.45 – 11.15: Lavoro, giovani, Centri per l’impiego e reddito di inclusione/di cittadinanza Con Silvio Minnetti, presidente del Movimento politico per l’unità; sen. Steni di Piazza; on. Stefano Lepri; Marco Revelli, sociologo; Alessandra Smerilli, economista; Livio Bertola, presidente AIPEC

Alternanza scuola-lavoro. Beatrice Cerrino, docente; Giuseppe Pintus, consulente del lavoro; Pietro Comper, imprenditore

Laboratorio sui talenti. a cura della Costituente EdC Giovani

 

10.45 – 12.45 

Spezzare le catene del lavoro servile. Alle radici dell’impegno per la dignità umana. La filiera da bonificare in agricoltura per sconfiggere il fenomeno del caporalato. Dall’azione sui campi al sistema della grande distribuzione organizzata. Con  Antonio Maria Mira, capo redattore e inviato speciale del quotidiano Avvenire; Angelo Moretti, direttore generale Consorzio Sale della terra Benevento, autore con Nicola De Blasio e Gabriella Giorgione del libro “L’Italia che non ti aspetti” (Città Nuova); Jean Renè Bilongo, Osservatorio Placido Rizzotto Flai Cgil; Giuseppe Gatti, magistrato, sostituto procuratore della Direzione Distrettuale Antimafia di Bari, autore con Gianni Bianco del libro di Città Nuova “Alle mafie diciamo NOi”, Claudio Vanni di Unicoop Firenze. Coordina Carlo Cefaloni giornalista Città Nuova

 

16.30 – 17.30

L’Italia può diventare un Paese a misura dei giovani? Le promesse del ‘68 e le paure del presente con Stefano Zamagni, economista

17.45 -20.00

Consumo responsabile e democrazia economica Coop.fi di Figline Valdarno a cura della Costituente EdC Giovani

 

Domenica 30 settembre

10.30-11.30

Famiglia come palestra di un’economia nuova con Emma Ciccarelli, vice presidente Forum associazioni familiari

Incontro sul mestiere dell’economista di comunione/civile  con  gli economisti Luigino Bruni, Vittorio Pelligra

 

11.30 – 12.30 plenaria:

Il lavoro di domani sarà bello con Johnny Dotti, pedagogista e imprenditore sociale. Modera Francesca Giglio, imprenditrice e Costituente EdC Giovani.

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Programma Generale LoppianoLab 2018 aggiornato al 26 settembre 2018

 

Ufficio stampa LoppianoLab:

Elena Cardinali – 347.4554043 – 339.7127072– ufficiostampa@cittanuova.it

Tamara Pastorelli – 338.5658244 – 335.6165404 – ufficio.comunicazione@loppiano.it

Web: www.loppianolab.itFacebook: www.facebook.com/loppianolabTwitter: @LoppianoLab

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Istituto Universitario Sophiahttp://www.sophiauniversity.orgLoppianowww.loppiano.it

Movimento dei Focolari in Italia: http://www.focolaritalia.it/

Economia di Comunione: http://www.edc-online.org/it/

Con il patrocinio del comune di Figline Incisa Valdarno




Mariapoli 2018 a Ischia




A LoppianoLab il regista Duccio Forzano per una serata artistica e laboratori con i ragazzi

Due sono gli appuntamenti nel programma di LoppianoLab 2018 che vedranno presente il regista e autore televisivo Duccio Forzano: un laboratorio di regia e di videomaking per ragazzi e uno spettacolo serale.

 “A LoppianoLab incontrerò e dialogherò con i ragazzi. Io imparerò tantissimo da loro ai quali desidero trasmettere come nutrire il proprio sogno con determinazione e consapevolezza”: così dichiara Duccio Forzano, autore televisivo di numerosi programmi e concerti, reduce dal successo di pubblico e di critica per lo spettacolo di Claudio Baglioni all’Arena di Verona. Sabato 29 settembre parteciperà alla nona edizione di LoppianoLab. Il suo talento e la sua esperienza umana e professionale in un laboratorio di regia e di videomaking per ragazzi e nello spettacolo serale: “Dal sogno all’impegno. Storie di vita e di musica”.

Ecco il programma:

  •  Sabato 29 settembre 2018: Salone San Benedetto: ore 17.30 – 19.00

 – Laboratorio di regia e di videomaking per ragazzi (11- 13 anni e 14-17)

 – Auditorium Loppiano: ore 21.30-23.00

Nel laboratorio insegnerà i segreti e la bellezza di un mestiere, ma soprattutto sarà per lui “l’occasione di confrontarmi con i ragazzi. Le nuove generazioni hanno tutta un’altra visione della vita, fruiscono le immagini in modo totalmente diverso, con ritmi frenetici. Imparerò tantissimo da loro. Io, dalla mia esperienza, vorrei insegnare loro che non bisogna confondere il mestiere con il successo e la vanità. Ogni lavoro ha la sua dignità e il suo valore. Vorrei aiutarli a scoprire i propri talenti, valorizzare le proprie capacità. Imparare a guardarsi dentro e a nutrire il proprio sogno con passione e determinazione”.

 Chi è Duccio Forzano: Una lunga carriera artistica iniziata grazie all’incontro con Claudio Baglioni che intuisce il suo straordinario talento e gli affida la regia dei suoi videoclip e poi la direzione televisiva dei concerti. È così che, dopo una gavetta fatta di tanti mestieri, Duccio Forzano disegna una intensa carriera professionale e artistica tra Mediaset e Rai: nel 2000 dirige il primo show di Giorgio PanarielloUltimo Valzer di Fabio Fazio, le quattro edizioni di Stasera pago io di Fiorello, poi torna in Mediaset con Paolo Bonolis e di nuovo in Rai con Gianni Morandi  e Vincenzo Salemme. Vive anche una parentesi cinematografica nel 2003 dirige 23, una commedia comica con i Ditelo Voi. Dal 2005 cura la regia del programma di Rai 3 Che tempo che fa di nuovo con Fazio. Si dedica anche saltuariamente a seminari universitari di regia televisiva. Sue le edizioni del 2010, del 2011, del 2013 e del 2018 del Festival di Sanremo. Sempre per Fazio cura le regie di Vieni via con me su Rai 3 nel 2010 e di Quello che (non) ho su La7 nel 2012. Nel settembre 2016 pubblica il suo primo romanzo autobiografico “Come Rocky Balboa” dove racconta come perseveranza e passione possano tradurre i sogni in realtà anche partendo dalle situazioni più svantaggiate.

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LoppianoLab 2018: ecco il programma per i più piccoli e giovanissimi

Questa edizione di LoppianoLab è ricca di novità. Tra queste, la proposta di un programma specifico per bambini e ragazzi.

Mentre gli adulti avranno i loro laboratori, secondo lo stile caratteristico di LoppianoLab, quest’anno un’attenzione particolare sarà rivolta alle nuove generazioni con un programma distinto per fasce di età, grazie al contributo delle riviste del Gruppo editoriale rivolte a giovani lettori. 

LoppianoLab junior, per i più piccoli (4 – 10 anni), e LoppianoLab teens, per i ragazzi (11 – 17 anni, in gruppi distinti tra ragazzi che frequentano le scuole medie e le superiori).

LoppianoLab 2018 per bambini 4_10 anni aggiornato al 26.09.2018

LoppianoLab 2018 per ragazzi 11_17 anni aggiornato al 26.09.2018




LoppianoLab 2018: raccogliere le sfide del ’68

Loppiano (FI), sabato 29 e domenica 30 settembre

Oltre la rivoluzione e la contestazione del ’68: dall’eredità del passato uno sguardo nuovo sul presente e le sfide di oggi.

Con il politico e saggista Mario Capanna, l’economista Stefano Zamagni, l’ex parlamentare Rosy Bindi, gli storici Massimo De Giuseppe e Marco Luppi, i teologi Brunetto Salvarani e Marinella Perroni, il critico musicale Franz Coriasco.

Che cosa è rimasto della stagione sessantottina e quale eredità consegna alla società attuale e alle nuove generazioni? È la domanda alla quale LoppianoLab cercherà di rispondere nel rileggere, a cinquant’anni di distanza, il Sessantotto, stagione che, attraverso manifestazioni studentesche, rivendicazioni operaie, campagne per i diritti civili, fu espressione della ricerca di nuovi spazi di libertà d’espressione e del presentarsi di nuove realtà sociali in contestazione rispetto alla tradizione e al principio d’autorità.

Loppiano Lab sceglie di riflettere sul tema per puntare lo sguardo sui molti collegamenti con il presente e con le molteplici sfide che quella stagione ha aperto: la società e la voglia di cambiamento e di partecipazione; il rapporto tra le generazioni; il rapporto tra cittadino e istituzioni; la dinamica politica tra individualismo e comunitarismo; il ruolo dell’interiorità e del religioso nello spazio di un’affermazione valoriale post-moderna.

Per aiutare la contestualizzazione del tema si procederà secondo un doppio binario: sabato 29 settembre un focus iniziale (ore 15.30, Istituto Universitario Sophia di Loppiano) dal titolo: Dal sogno all’impegno: Oltre la rivoluzione e la contestazione del ’68 con Mario Capanna, politico e saggista, Brunetto Salvarani, teologo. Modera Marco Luppi, storico IUS e Federico Rovea, dottorando in Scienze dell’educazione, Università di Padova.

Nella seconda parte si darà spazio ai laboratori, luoghi di dialogo ed elaborazione tra relatori e partecipanti: ci si confronterà sul ruolo della donna che il clima sessantottino fece emergere come protagonista non solamente di una rivendicazione paritaria; ci si soffermerà sul  rapporto tra ’68 e Chiesa, alla ricerca di linguaggi e posizioni di dialogo verso una società in forte contestazione; si rileggeranno criticamente alcuni modelli, figure e vicende alla base del ’68 considerando le dimensioni nazionale e internazionale che quegli anni abbracciarono.

Si prenderà in esame infine il ruolo della musica e dell’arte e il ruolo dell’economia nella definizione di modelli e nella proposta di stili di vita.

  • Donne e ’68. Con: Daniela Notarfonso, dir. Consultorio familiare, Lucia Velardi, Città Nuova, Diana Pezza Borrelli, testimone del ‘68, Domenico Bellantoni, psicoterapeuta. Modera: Carlo Cefaloni, Città Nuova
  •  Le donne nella politica nazionale. Quale futuro per le leadership femminili? Moderatori: Marco Titli, Consigliere circoscrizionale di Torino, e Cristina Guarda, Consigliere regionale del Veneto. Con: Rosy Bindi, ex Presidente della Commissione Antimafia; Chiara Gribaudo, deputata PD; Bianca Laura Granato, senatrice Movimento 5 Stelle, Lucia Fronza Crepaz, responsabile progetto “cittadinanza attiva” – Scuola di Preparazione Sociale.
  • L’altro ’68: Il fenomeno visto da varie realtà culturali e geografiche. Il viaggio tra ieri e oggi. Modera: Marco Luppi, Storico, IUS. Con Mario Capanna, politico e saggista, Massimo De Giuseppe, storico di età contemporanea, IULM di Milano.
  • L’Italia può diventare un Paese a misura dei giovani? Le promesse del ‘68 e le paure del presente con Stefano Zamagni, economista
  • 1968: L’apogeo del rock, con Franz Coriasco, critico musicale, collaboratore di Città Nuova.

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Trento, Corso di formazione: “Le trasformazioni globali e l’Europa”

A Trento, dal 12 al 14 OTTOBRE 2018 e dal 23 al 25 NOVEMBRE 2018 si terrà un corso di formazione, parte del programma “Europe in a Changing World”, che si propone di aprire spazi di dialogo e riflessione per riflettere sull’idea di Europa oggi. Per fare ciò tiene conto della diversità socio-economico-culturale delle regioni europee, esplora l’eredità che la cultura europea ancora oggi rappresenta nel mondo e raccoglie le suggestioni e le sfide che i cambiamenti globali comportano. Il programma è una piattaforma che raccoglie accademici, professionisti e membri della società civile, per uno scambio proficuo di esperienze e prospettive.

Il modulo è rivolto a studiosi, professionisti e docenti delle scuole primaria e secondaria. Docenti e dirigenti scolastici potranno usufruire della Carta del docente (MIUR 170/2016).

15 borse di studio sono a disposizione per giovani fino ai 30 anni (per coprire le spese di iscrizione, vitto, alloggio).

Per le modalità di iscrizione e per concorrere all’assegnazione delle borse rivolgersi a: globalstudies@iu-sophia.org

INFO: http://www.sophiauniversity.org/it/news/leuropa-tra-presente-e-futuro/

Scarica il programma: Le Trasformazioni Globali e l’Europa 

 




FOCUS LOPPIANOLAB 2018: “Ripensare l’educazione oggi”

Domenica 30 settembre a LoppianoLab si terrà un focus sull’educazione dal titolo “Un impegno a più voci per una convivenza possibile”, che vedrà la presenza dello scrittore Paolo Di Paolo, l’insegnante e scrittore Eraldo Affinati, il giornalista TG3 Rai Gianni Bianco, Giuseppe Gatti, magistrato della D.D.A. di Bari, Nello Scavo, giornalista di Avvenire, Emma Ciccarelli, vice presidente Forum associazioni familiari, i pedagogisti Ezio Aceti e Michele De Beni, gli psicologi Domenico Bellantoni e Chiara D’Urbano.

La tenuta sociale a rischio, in un clima di paura e di scontro causato da difficoltà relazionali fra persone delle varie generazioni, di diversa appartenenza politica, culturale e religiosa, di tante nazionalità presenti nel nostro Paese, esige un ripensamento della visione stessa della persona.

Di fronte ai profondi e radicali cambiamenti che la società sta attraversando è sempre più urgente porre attenzione all’ambito educativo, a partire dai più piccoli, senz’altro, ma con uno sguardo rivolto a tutte le età. Educare ed educarsi, a tutto campo; ripensare l’educazione interrogandosi sulle prassi e sulle competenze necessarie; mettersi in ascolto e in relazione, oltre gli stereotipi, gli steccati, la frammentazione sociale; dare spazio al protagonismo dei giovani.

Sono alcuni fra i temi al centro del programma di domenica 30 settembre della nona edizione di LoppianoLab. Se ne parlerà in particolare con Eraldo Affinati, insegnante e scrittore, Emma Ciccarelli, vice presidente Forum associazioni familiari, il pedagogista Michele De Beni, e lo scrittore e giornalista Paolo Di Paolo (Auditorium di Loppiano, h.9.30) nella prima parte della sessione il cui titolo è: Dal sogno all’impegno: parliamo di educazione 4.0. Tra memoria e futuro…una questione di senso.

 Numerosi gli esperti, di vari ambiti e discipline che daranno il loro contributo su questi argomenti in un dialogo col pubblico, chiamato ad interagire nei diversi laboratori tematici previsti nell’arco dei due giorni.

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Loppiano Lab: “Cosa fu il Sessantotto?”

Proponiamo due articoli tratti da Città Nuova sul tema dell’edizione di quest’anno di Loppiano Lab che si terrà presso la cittadella internazionale dei Focolari, Loppiano, dal 29 al 30 settembre 2018. 

Questo movimento internazionale ebbe due matrici differenti: una americana, l’altra francese. In Italia coinvolse attivamente solo una minoranza dei giovani: quelli che, per la prima volta, potevano studiare, senza essere obbligati a lavorare. Un approfondimento (prima parte)

Molti si sono interrogati sul significato che ha avuto il Sessantotto, anche perché è stato un movimento internazionale. Diciamo subito che esso non nacque nel Sessantotto, ma nel 1962 dagli Students for a Democratic Society, i quali nella dichiarazione di Port Huron affermarono l’impegno a riparare ai guasti di un ordine politico e sociale ingiusto e alienante. Un cambiamento che passava prima dalla trasformazione di sé stessi. (Leggi tutto l’articolo

 

Gli elementi identitari del Sessantotto




Un “Patto di fraternità” fra i popoli per l’oggi dell’umanità

Era l’agosto del 1959 quando a Fiera di Primiero si concludeva, con l’avvicendarsi di 12 mila persone di ben 27 nazionalità, l’esperienza della Mariapoli, un’esperienza di vita dove l’amore reciproco “riscoperto” dal Vangelo impegnava tutti a vivere: “Quanto volete che gli uomini facciano a voi, anche voi fatelo a loro”.

Ma l’esperienza di fraternità vissuta con Chiara Lubich, fondatrice del Movimento dei Focolari, non intendeva fermarsi alle persone che vivevano nella Mariapoli. Il 22 agosto di quell’anno accadeva qualcosa di più, qualcosa che andava oltre i singoli e i gruppi: fra tutti si concludeva un “patto”, si innalzava una preghiera in nove lingue, a sigillare quell’unità da vivere non solo tra i presenti ma fra i 27 popoli.

Anche quest’anno si è voluto ricordare questo momento nell’appuntamento di domenica 26 agosto all’oratorio di Fiera. Una sessantina di persone della comunità del Primiero, ma anche provenienti da Trento, Rovereto, dal vicino Veneto e alcuni turisti di Napoli, hanno partecipato all’incontro promosso dalla comunità dei Focolari del Primiero.

Ad accoglierle ed introdurre la giornata il giornalista Walter Taufer. Silvia Roggio, giovane del Movimento, laureata in Giurisprudenza, con il suo intervento ha illustrato come la forza di quel “patto” può anche oggi interpellare uomini, donne, bambini, comunità e popoli per ritrovare quel “sogno di Dio” che anche un filosofo e giurista non credente, come Norberto Bobbio, amava definire l’unità del genere umano.

È stata l’esperienza della comunità dei Focolari di Castelfranco Veneto e Montebelluna, imperniata su un cammino di condivisione e fraternità con Associazioni Islamiche e Indù del territorio, ad attualizzare “quel sogno” e aprire nuovi orizzonti di fraternità. “Ritengo che il rapporto tra le religioni deve essere la pace; con la pace si può fare tutto”. Con queste parole Bamba Cisse, senegalese e appartenente alla confraternita musulmana dei Muridi a Rovereto, è intervenuto per sottoscrivere questo “patto” e impegnare sé e la sua co- munità nel realizzarlo.

A rappresentare le autorità civili Francesca Franceschi, assessore alla cultura del Comune di Primiero e Roberto Pradel, presidente della Comunità di Valle che con i loro interventi hanno voluto confermare il loro sostegno e la loro disponibilità ad accogliere anche in futuro altri “semi di fraternità” per un futuro migliore.

Articolo pubblicato su “Vita trentina”




Mariapoli a Muzzano (Biella)




LoppianoLab 2018 apre con la convention italiana dell’Economia di Comunione

Venerdì 28 settembre, si svolgerà presso il Polo Lionello Bonfanti di Loppiano (FI), la Convention Italiana dell’Economia di Comunione, appuntamento annuale promosso dal sistema EdC alla vigilia della nona edizione di LoppianoLab dal titolo “Dal sogno all’impegno. Educazione, partecipazione, lavoro a cinquant’anni dal ’68 (Loppiano, 29-30 settembre).

Info e prenotazioni  

«Bisogna puntare a cambiare le regole del gioco del sistema economico-sociale» ha ribadito con forza Papa Francesco agli imprenditori ed economisti che hanno aderito al progetto di Economia di Comunione incontrandoli a Roma il 4 febbraio 2017. «Sulla scia di questo invito, l’intento della Convention 2018 è quello di approfondire e rilanciare la visione dell’economia, dell’imprenditore e del concetto di sviluppo maturati nei 27 anni di storia dell’Economia di Comunione, da quando cioè è stata fondata nel 1991 da Chiara Lubich a San Paolo (Brasile)» spiega Giorgio Del Signore, presidente della E.diC. Spa, società di gestione del Polo Bonfanti (Burchio – Firenze). «Di fronte a una prassi e a una cultura economica tanto negative per l’ambiente naturale come per quello umano (non da ultima la scarsa accoglienza verso i migranti), è necessario riscoprire l’economia come dimensione che libera la persona e come dimensione che dà origine alla comunità. Occorre in tal senso porre l’uomo e la qualità delle sue relazioni al centro di ogni processo di creazione di valore, nell’impresa come in ogni ambito del vivere civile». La Convention, in altre parole, metterà meglio a fuoco la novità dell’Economia di Comunione, talvolta conosciuta in modo parziale dai suoi stessi sostenitori, ricostruendo il quadro di una visione e un approccio economico orientati a promuove l’uomo, valorizzare il creato e generare comunità. In un tempo in cui i giovani imparano che l’economia è qualcosa di generato in primo luogo dai politici, dalle banche e dalle multinazionali, la Convention vuole mostrare buone prassi di vita civile e imprenditoriale diffuse in tutta Italia nelle quali sono in primo luogo le comunità e le imprese che da esse nascono a generare sostenibilità, valore e bene comune.

 Ufficio stampa LoppianoLab:

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LoppianoLab 2018: on line le iscrizioni ai laboratori

DAL SOGNO ALL’IMPEGNO. 

“Educazione, partecipazione, lavoro a cinquant’anni dal ‘68”

Lavoro, Educazione e l’eredità del Sessantotto nel cinquantesimo del suo anniversario. Per ogni tema si terrà un Focus in plenaria e a seguire un’ampia scelta di workshop, secondo lo stile laboratoriale che caratterizza l’evento. Il programma, in via di definizione, coinvolge rappresentanti del mondo delle istituzioni, dell’associazionismo, della comunicazione, dell’educazione e del lavoro.

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ARTICOLI SU LOPPIANOLAB 2018

 

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Procida (Na): “Il mondo salvato dai ragazzini”, per educare alla pace

 La contestazione infiammava l’Europa, la scrittice Elsa Morante  dopo aver scritto l’isola di Arturo, la storia di una adolescente ambientata nell’isola di Procida, pubblicò nel 1968 un libro atipico, originale, misterioso, affascinante e per certi versi oscuro: Il mondo salvato dai ragazzini. Emergevano da quelle pagine, il valore dell’innocenza, lo slancio ideale il rifiuto di ogni guerra e di ogni violenza, l’accettazione di ogni essere umano anche il più spregevole. 

Scrivono Angela e Paquale Lubrano: “Sentivamo forte, nel presente della storia, l’invito di Papa Francesco ad andare verso l’umanità, a portare il nostro impegno nei posti dove più c’era sofferenza e disagio, a prenderci cura di tutti. Il comune di Procida dove abitiamo gravato di dissestato pauroso con 28 milioni di debiti con uffici sguarniti di personale, con le casse vuote. Decidiamo di metterci accano ai nuovi giovani politici che la popolazione aveva da poco eletto. Dapprima un piccolo contributo per la comunicazione poi ci viene affidata la Biblioteca Comunale, da riattivare. Mesi di impegno lavorativo con un gruppo di volontari che ci affiancano, ma anche di scoperta e di gioia nel sapere che lavoravamo per la rinascita dell’isola.”

Il progetto si concretizza innanzitutto nel trovare dapprima le adesioni, e aderiscono l’amministrazione comunale di Procida, l’associazione culturale Kolibrì e la sua Presidente Donatella Trotta, con il sostegno iniziale della Fondazione Banco di Napoli e in partenariato con la rivista «Andersen-Il Mondo dell’Infanzia», l’ente nazionale di formazione Agita Teatro, l’Associazione culturale Isola di Graziella, l’I.C. 1° C.D. Antonio Capraro e l’IISS Caracciolo da Procida. Si pensa a segmenti laboratoriali di lettura, pittura, teatro, video  tutti collegati alla lettura di quattro libri selezionati. 

“Guardando al futuro – continua Pasquale – si intravede una grande biblioteca per ragazzi e giovani, con tanti lavoratori creativi  nella struttura carceraria ormai dismessa – l’antico ergastolo borbonico – luogo per secoli  di dolore e di morte che incombe ancora minaccioso sulla bellezza dell’isola. Le difficoltà non mancano, i fondi tardano ad arrivare ma non ci fermiamo. 22 classi di ogni ordine grado partecipano, coinvolti docenti e famiglie. Da ottobre a maggio uno o due laboratori al mese: video, disegno, scrittura, teatro I ragazzi  e i giovani studenti si ritrovano con quattro libri da leggere”. 

Gli autori dei testi giungono sull’isola dopo che i ragazzi hanno letto i loro libri. E’ un esplosione di creatività, di sinergie, di accoglienza reciproca, di vitalià inaspettata. Per i ragazzi un’esperienza entusiasmante. 

Angela racconta della conferenza stampa del 30 maggio 2018 prima delle manifestazioni conclusive, svolta nella prestigiosa sede della Fondazione del Premio Napoli: “Numerosi sono gli articoli di questa esperienza comparsi sulla stampa. Ma la notizia più bella è quella che la fondazione Premio Napoli sente di far propria la nostra esperienza e il nostri libri costituiranno l’apertura del Premio Napoli alla letteratura per ragazzi. Negli ultimi giorni di scuola nel tripudio di una piazza multicolore e festante si chiude la prima edizione di Procida – Il Mondo salvato dai ragazzini – Elsa Morante, con gli occhi incantati dalle mirabolanti creazioni di Gek Tessaro, in un abbraccio di cuori tra ragazzi, famiglie e docenti. Quanto è nato nella piccola isola non è solo nostro. Quel germe di fraternità universale che Chiara Lubich ha messo nei nostri cuori potrebbe fiorire in ogni città. Non era questo anche il suo sogno?”.

Leggi anche l’articolo sul giornale Il Mattino

 




Genfest 2018 a Tirana, Albania

Il  Genfest in Albania “Beyond all borders-Pertej Kufijve (in albanese) è stato in contemporanea con quello che si è tenuto nelle Filippine, a Manila, e ha accolto circa 120 partecipanti da varie paesi e città dell’Albania con un gruppo di giovani da Skopije (Macedonia), una giovane tedesca di Stoccarda, cristiani, musulmani e non credenti. In particolare nella settimana pregenfest, i due focolari sono stati cantiere-luogo di incontro tra albanesi e chi era venuto dall’Italia, in un’esperienza di famiglia e di amore scambievole molto semplice ed intensa.
Come un intreccio passando dal locale al globale, sono stati realizzati 4 workshop nell’ambito dell’ economia civile, della cultura della legalità, sui pregiudizi, sui rapporti interpersonali e i social network, che insieme ai collegamenti streaming con Manila hanno aiutato i giovani a vivere “Beyond all borders” aprendosi alla realtà del mondo unito. I gen, con le loro competenze di studio, si sono impegnati ad essere “costruttori attivi” in questi gruppi di lavoro in un dialogo con gli esperti venuti dall’Italia e quelli albanesi, aprendo cammini  per dare la possibilità di addentrarsi con occhi nuovi nella realtà locale/mondiale e vedere possibili cambiamenti concreti.
Il sabato pomeriggio (7 luglio) si sono vissuti semi di fraternità, visitando realtà concrete (case con disabili e senza tetto) e conoscendo alcune realtà ecumeniche ed interreligiose in Tirana. La visita nella Cattedrale ortodossa accompagnati dal Vescovo ortodosso Ate Asti, nella Moschea, presso il Centro Nazionale delle Chiese Evangeliche con il Pastore Ergst, hanno preceduto il flash mob al Parku Rinja nel centro della città, dando visibilità al Genfest.

C’è stata ogni giorno la presenza dei vescovi Mons. Massafra di Scutari, Mons Vitale di Lehze (responsabile della Pastorale Giovanile nazionale), Mons Frendo Arcivescovo di Tirana, ed il Nunzio apostolico Mons.Charles Brown.

Il Genfest è stato accompagnato da momenti di festa e preghiera con l’impegno di tutti per far sì che fosse “un momento di Dio”: c’era un clima di gioia tra tutti i giovani. E’ servito a mettere in rete il nord e il sud del paese, e far sperimentare allo stesso tempo l’internazionalità e la bellezza della nuova generazione che di per sé è portata a superare i confini. Nelle impressioni comunicate in vari momenti o in sala, si sono visti la gratitudine, la gioia dei partecipanti e il desiderio di rimanere in contatto e uniti nell’impegno di “amare, ricominciare, condividere”. come ha detto Maria Voce al Genfest a Manila. Ognuno è ripartito con queste tre parole stampate su un cartoncino.
Oltre i giovani intorno al focolare, la maggioranza dei partecipanti era accompagnata da religiose e religiosi presenti in Albania. La nota caratteristica di questo Genfest è stato proprio il lavorare insieme alla Chiesa in Albania nel percorso verso il Sinodo dei giovani, una tappa per riprendere tanti rapporti con cristiani di altre chiese e con i musulmani che ora vogliono proseguire in questo cammino di dialogo concreto.




I Focolari della Campania, un anno all’insegna dell’ ”altro”.

Vivere la propria città, cercando e creando spiragli di luce e di pace, guardando negli occhi chi sta accanto per costruire luoghi e spazi di fraternità, è stato lo sforzo di ragazzi, giovani e adulti della comunità dei Focolari campana che ha rivolto l’attenzione sulle varie problematicità che interrogano questa zona del Sud Italia. Le vecchie e nuove povertà, l’impegno per le nuove generazioni, l’attualissimo fenomeno delle migrazioni, il dialogo a tutto campo con persone di altre fedi sono stati i focus delle molteplici proposte che sono state offerte al territorio.

Incominciamo dai giovanissimi. Dopo il positivo esperimento del Cantiere estivo dello scorso anno, i ragazzi e le ragazze per l’Unità hanno rinnovato e continuato durante l’anno il loro impegno a favore degli ultimi delle loro città. La sensibilità al sociale sorta in loro li ha spinti a vivere in maniera più impegnata, spronando anche gli adulti, ad intraprendere azioni sociali realizzate nei quartieri cittadini più degradati: poveri, anziani, emarginati… .

Un grave problema sociale che è stato attenzionato dai focolari in tutta Italia e in particolare in questa regione è il gioco d’azzardo. Questa regione è letteralmente divorata da questa piaga che coinvolge tantissimi giovani e adulti e che provoca l’impoverimento economico e morale di coloro che cadono nella trappola della falsa speranza di una vincita che potrebbe cambiare la vita. Di fatto ogni famiglia a Napoli spende in un mese quasi la stessa cifra per tentare la fortuna e acquistare beni alimentari, come riporta il quotidiano “Il Mattino” Aumentano le persone a rischio dipendenza, purtroppo anche i casi di suicidi per i troppi debiti sono in crescita, senza contare le infiltrazioni mafiose e camorristiche che riciclano denaro attraverso le sale Slot e i casi di usura sempre più in aumento. I paesi Vesuviani, l’Università di Napoli, Caserta, dove è stato presentato presso la libreria Feltrinelli il libro di Città Nuova “Vite in gioco“, sono stati i luoghi dove  si sono svolte le iniziative di SlotMob e BankMob per sensibilizzare le persone contro il gioco d’azzardo.

Promuovere progetti e iniziative insieme ad altre associazioni e movimenti è un obiettivo per rafforzare una rete di solidarietà, per combattere la povertà e promuovere un dialogo a tutto campo con coloro che vivono e vogliono risolvere alcune problematiche sociali. Diversi volontari della comunità focolarina prestano regolarmente il loro servizio presso le mense per i senza tetto, altri sono in contatto con gli appartenenti alle varie Chiese cristiane per continuare sulla strada del dialogo ecumenico, lavorando insieme per i poveri e attraverso diverse iniziative come “I lunedì di Capodimonte”, ciclo di incontri a tre voci (cattolica, ortodossa e protestante), promosso dal Consiglio Regionale delle Chiese Cristiane della Campania con il patrocinio della stessa Facoltà Teologica e la collaborazione del Centro Studi Francescani per il dialogo interreligioso e le culture.

Il dialogo però non si ferma con i credenti di altre confessioni cristiane ma procede anche nella direzione interreligiosa, con i fedeli di altre religioni, come quella musulmana, taoista, baha’i. A Napoli, nell’ambito del progetto “IncontriAmo la città”, che si è svolto  il  23 e il 24 giugno, si è compiuta una visita alla moschea e si sono costituite in Piazza Mercato due grandi aiuole con una targa che testimonia il rapporto di amicizia fraterna tra cattolici e musulmani. Si è aperto inoltre presso una parrocchia un centro di ascolto per persone provenienti da altri paesi, in maggioranza musulmane. Si sta avviando una collaborazione anche con l’Associazione della Comunità Somala per provvedere alle necessità di quanti arrivano in Italia scappando dalla lunga guerra che sta distruggendo il loro Paese. Dal prossimo mese di settembre partirà un laboratorio per l’insegnamento di italiano e una raccolta fondi per generi di prima necessità.

Una città, tante città che procedono in un cammino spedito per illuminare spazi, volti, gesti, per renderle più fraterne e restituirne  bellezza, per continuare a incontrarsi all’insegna dell’ “altro”.




Sguardi di luce… sulla città, immigrati e Europa

“Sguardi luce. Fanno sempre bene, specie in un mondo dove ce ne sono pochi”. Sono le battute che raccolgo da Anna, che si dichiara non credente, all’uscita dalla sala politivante di Lurisia che quest’anno ha ospitato la prima Mariapoli del Piemonte.

Sguardi di luce. Era proprio il titolo della tre giorni vissuti dal 14 al 17 giugno, da oltre 200 persone di ogni età e categoria sociale. Luce scaturita da momenti di spiritualità e di condivisione, luce che ha illuminato temi caldi di attualità: Europa e immigrazione, Medio Oriente, fine vita e cure palliative, alternati a programmi di relax, escursioni. Per rigenerare anima e corpo.

Non solo. Sullo sfondo alquanto scuro delle sfide della vita pubblica e delle incertezze economiche e politiche, in un clima che fa apparire la fraternità un lusso per pochi, uno sguardo di luce ha illuminato anche la vita della città, della città di Bra.

E sono i giovanissimi insieme alla loro sindaca che stupiscono:  la fraternità diventa stile di vita pubblica! La fraternità, elevata a categoria politica, iscritta da anni nello Statuto della città, non è rimasta lettera morta. Sono due adolescenti che, col supporto di un power point, la  mostrano in atto,  in fedeltà al loro  slogan: ColoriAmo la città.  Si traduce in mille iniziative che vanno dal dipingere le pareti della scuola, ai muretti bistrattati  della città, alla raccolta di cicche per terra, ripulitura dalle erbacce, visita agli anziani nei ricoveri. Per lasciare ovunque un segno di amore per contagiare con la loro felicità. Che nasce da quella vita rivoluzionaria del Vangelo appresa dalla cittadina onoraria di Bra: Chiara Lubich.

E’ con un certo orgoglio che passano la parola alla sindaca, Bruna Sibille, di cui si sentono grandi alleati. “Le iniziative di questi ragazzi  – sottolinea – hanno contaminato quelli che hanno qualche anno in più, altre comunità, come quella albanese, i concittadini che si occupano del settore edile, gruppi di ortodossi insieme al loro pope, un gruppo di rumeni e altre realtà dei quartieri”. “Nel settembre prossimo – ha annunciato – prima dell’inizio delle scuole, si ritroveranno per continuare a lavorare insieme”.   Uno dei tre punti programmatici alla base del suo mandato che ora si sta per concludere è proprio “l’accrescimento della coesione sociale passando dall’idea di città all’idea di comunità inclusiva”. “I ragazzi  – ha riconosciuto – sono stati un collante molto importante in questa direzione”. “Così – ha aggiunto –  si mettono le basi per dare un segnale importante su come amministrare una città e formare le nuove generazioni di amministratori, proprio nel momento in cui ci sono esempi negativi”. “Se si cura la propria città  e il bene comune – ha concluso – si ha una città molto più sicura e si superano molti mali che non sempre sono reali, ma virtuali, ancor più difficili da vincere”.

Sguardi di luce su immigrazione e Europa

Una luce che, tra i temi di attualità approfonditi, ha illuminato  il dramma degli immigrati e l’Europa, al centro dell’attenzione internazionale in questi giorni, e le iniziative di solidarietà e di fraternità in atto.

Franco Chittolina, fondatoredi A.P.I.C.E., (Associazione per l’Incontro delle Culture in Europa),  che ha vissuto più di due decenni nelle istituzioni europee, ha avvertito: “il fenomeno migratorio non è un’emergenza, durerà decenni. Non basta dire: ‘Aiutiamoli a casa loro’. Dobbiamo aver presente che, con il colonialismo, li abbiamo rapinati delle loro ricchezze e continuiamo a farlo.  Sarebbe il momento della restituzione”.

Ancora, ha messo in guardia dai pericoli dell’insorgente “nazional populismo”, non solo italiano, che “nasce dalla paura dell’altro, si trasforma in rabbia, diventa rifiuto dell’altro”. Ha richiamato l’articolo 11 della nostra costituzione che non solo afferma il ripudio della guerra, ma prevede “le limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni“.“Certo – ha aggiunto – di fronte a problemi nuovi come quello dell’immigrazione, bisogna rompere gli schemi. L’attuale progetto di Europa non ha bisogno solo di un po’ di manutenzione, bisogna inventare qualcos’altro”. A Lurisia si è risposto anche ad un sondaggio di opinione che si inserisce in quello promosso dal Consiglio d’Europa, in ascolto di criticità ed esigenze dei cittadini.

Spiragli di luce sull’Europa sono apparsi da un cammino di comunione iniziato all’inizio del 2000 da una rete di movimenti e nuove comunità di varie Chiese, di tutta Europa dell’Est e dell’Ovest. Ha un nome programmatico: Insieme per l’Europa. A Lurisia se ne è rivissuta la nascita tramite le immagini della prima grande manifestazione del 2004 che ha continuità ed evoluzione sino ad oggi. Un contributo a ritrovare un’anima, le radici della fraternità, ben consapevoli che l’Europa non può vivere di sola politica o di sola moneta.  

E quanti semi di fraternità sono gettati nel quotidiano! Lo hanno mostrato le storie raccontate a Lurisia, come quella di chi pur avendo superato gli 80 anni dà ai giovani africani, con lezioni di italiano, un’amicizia vera. O come dicono quel concatenarsi di fatti di generosità che arrivano a dar loro lavoro. Ed altri episodi dove sorprendenti sono gli interventi della provvidenza quando ci si prodiga verso chi più è nel bisogno. E potremmo continuare. Questi sguardi di luce hanno suscitato speranza, insieme ad una più consapevole responsabilità come cittadini. 

Carla Cotignoli




Mariapoli 2018 – Lurisia (CN)




Mariapoli a Prati di Tivo (Te), 17-19 Agosto




Mariapoli ad Acerno (Sa) – 13 -15 Luglio 2018




Mariapoli in Puglia (Lecce)

29 giugno – 1 luglio 2018
c/o Oasi Madonna di Roca – 73026 Roca di Melendugno (LE)

Quote di partecipazione
dal pernottamento di venerdì 29 giugno al pranzo di domenica 1 luglio:
– Adulti e ragazzi (da 13 anni in su) € 70
– Ragazzi (da 4 a 12 anni) € 35
– Bambini (al di sotto dei 4 anni) Gratis
(Previsto alloggio in camerate fino a 12 persone – Portare asciugamani e lenzuola)
Possibilità di pernottare in albergo: € 110 a persona
Sistemazione autonoma in tenda o in camper : € 35 a persona

Per iscrizioni on-line: www.focolaripugliamatera.it  in “Prenotazioni Mariapoli” con la password: tuttiuno

Per informazioni e iscrizioni non on-line rivolgersi a:

Lecce e provincia
Leonardo Chiriacò
leon_chir@hotmail.com – cell. 331/5774758

Brindisi e provincia
Riccardo e Margherita Mancini
rmva@libero.it – cell. 349/3222258

Taranto e provincia
Claudia Affinito
cla.affi@gmail.com – cell. 340/0080589