L’Economia di Comunione Italia: la gioia di ritrovarsi

Ritrovarsi e ripartire insieme: questo l’obiettivo del meeting online dell’Edc italiana che si è tenuto sabato 15 aprile, con il titolo: «L’EdC in Italia oggi: la strada percorsa, il presente e le prospettive in un viaggio fra idee ed esperienze italiane»

Emozione e gioia del ritrovarsi hanno espresso Ornella Seca e Luca Guandalini della Segreteria dell’Edc Italia aprendo l’incontro e introducendo quello che è stato un vero e proprio viaggio nella realtà dell’Economia di Comunione italiana. Una occasione per dirsi chi siamo, quale strada abbiamo percorso fino ad oggi e quali sono le prospettive per il futuro.

Logo AMU 2021 ridDopo una carrellata di saluti, un paio anche dall’estero, Ornella e Luca hanno stimolato e coordinato gli interventi dei principali attori del “Sistema Edc Italia”. Tutti gli intervenuti, Stefano Comazzi per AMU – Azione per un Mondo Unito, Livio Bertola e Albina Ambrogio per AIPEC – Associazione Italiana Imprenditori per un’Economia di Comunione, Benedetto Gui per Istituto Universitario Sophia, Rebeca Gomez per il Polo Lionello Bonfanti, Virginio Grillo per l’Associazione Lionello Bonfanti e molti altri, hanno colto l’occasione innanzitutto per trovarsi, raccontare qualcosa della propria realtà e interrogarsi sul cammino degli ultimi anni e sul futuro.

Logo AIPEC

Dalle parole di tutti è emerso chiaro che se EdC nacque in Brasile nel 1991 dallo stupore diChiara Lubich davanti a realtà di povertà estrema, essa si è sviluppata nel tempo andando oltre un semplice moto dell’animo e trovando da un lato dignità scientifica e dall’altro imprenditori disposti a credere in qualcosa di mai vissuto prima.

Gli interventi sono stati l’occasione per raccontarsi esperienze, condividere ricordi ma soprattutto per guardare avanti chiedendosi chi sono oggi gli imprenditori di Comunione e chi potranno essere.

Dalla suggestiva immagine della staffetta ripresa da un intervento di Luigino Bruni per il trentennale del 2022, ci si è chiesti come si possa passare il testimone non troppo presto ma neanche troppo tardi.Logo Ass Lionello Bonfanti

Io che scrivo conosco l’EdC per averne letto in questi anni su Città Nuova  ma aver potuto ascoltare e vedere, seppur coi limiti dell’incontro on line, mi ha trasmesso la passione di tanti che hanno cambiato la propria vita spinti da un ideale ma soprattutto dallo sperimentare ogni giorno che è possibile vivere l’attività d’impresa mettendo in comunione utili ma soprattutto forze e creatività.

Una attività che non si sottrae alla competizione sul mercato ma che trova in esso un luogo di reciproca conoscenza. Non sono mancati infatti racconti di attività che si sono sviluppate da incontri fortuiti dove l’impegno comune non è stato un caso.

L’EdC, non è dare o avere gratis ma il donare qualcosa che va al di là di ciò che si condivide per statuto, dare una parte di sé che non si spenderebbe se dietro un macchinario, nel trillare della sveglia di primo mattino non si vedesse l’altro. E allora anche le domande sul futuro che pur sono emerse dall’ incontro, non hanno avuto un tono ansioso ma portano dentro la sollecitudine di proseguire il cammino.

E la domanda: cosa siamo e cosa saremo non lascia ripiegati su se stessi ma diventa semplice in senso etimologico, senza pieghe. Una domanda la cui risposta, come ricordava sempre Luigino Bruni, trova risposta solo nell’altro, quell’altro a cui si guarda, quell’ altro che non è mai uguale perché cresce e cambia nel tempo e nel vivere un rapporto. Quell’altro che ci dice chi siamo.

A.G.

Dal sito: https://www.edc-online.org/it/eventi-e-news/eventi-italia/iniziative-italia/18572-edc-italia-la-gioia-di-ritrovarsi.html

Lo streaming si può vivere qui:




LoppianoLab 2018 apre con la convention italiana dell’Economia di Comunione

Venerdì 28 settembre, si svolgerà presso il Polo Lionello Bonfanti di Loppiano (FI), la Convention Italiana dell’Economia di Comunione, appuntamento annuale promosso dal sistema EdC alla vigilia della nona edizione di LoppianoLab dal titolo “Dal sogno all’impegno. Educazione, partecipazione, lavoro a cinquant’anni dal ’68 (Loppiano, 29-30 settembre).

Info e prenotazioni  

«Bisogna puntare a cambiare le regole del gioco del sistema economico-sociale» ha ribadito con forza Papa Francesco agli imprenditori ed economisti che hanno aderito al progetto di Economia di Comunione incontrandoli a Roma il 4 febbraio 2017. «Sulla scia di questo invito, l’intento della Convention 2018 è quello di approfondire e rilanciare la visione dell’economia, dell’imprenditore e del concetto di sviluppo maturati nei 27 anni di storia dell’Economia di Comunione, da quando cioè è stata fondata nel 1991 da Chiara Lubich a San Paolo (Brasile)» spiega Giorgio Del Signore, presidente della E.diC. Spa, società di gestione del Polo Bonfanti (Burchio – Firenze). «Di fronte a una prassi e a una cultura economica tanto negative per l’ambiente naturale come per quello umano (non da ultima la scarsa accoglienza verso i migranti), è necessario riscoprire l’economia come dimensione che libera la persona e come dimensione che dà origine alla comunità. Occorre in tal senso porre l’uomo e la qualità delle sue relazioni al centro di ogni processo di creazione di valore, nell’impresa come in ogni ambito del vivere civile». La Convention, in altre parole, metterà meglio a fuoco la novità dell’Economia di Comunione, talvolta conosciuta in modo parziale dai suoi stessi sostenitori, ricostruendo il quadro di una visione e un approccio economico orientati a promuove l’uomo, valorizzare il creato e generare comunità. In un tempo in cui i giovani imparano che l’economia è qualcosa di generato in primo luogo dai politici, dalle banche e dalle multinazionali, la Convention vuole mostrare buone prassi di vita civile e imprenditoriale diffuse in tutta Italia nelle quali sono in primo luogo le comunità e le imprese che da esse nascono a generare sostenibilità, valore e bene comune.

 Ufficio stampa LoppianoLab:

Elena Cardinali – mob: 347.4554043 – 339.7127072– ufficiostampa@cittanuova.it

Tamara Pastorelli – mob: 338.5658244 – 335.6165404 – ufficio.comunicazione@loppiano.it     

 Web: www.loppianolab.itFacebook: www.facebook.com/loppianolabTwitter: @LoppianoLab

Gruppo Editoriale Città Nuovawww.cittanuova.it Polo Lionello Bonfantiwww.pololionellobonfanti.it

Istituto Universitario Sophiahttp://www.sophiauniversity.orgLoppianowww.loppiano.it

Movimento dei Focolari in Italia: http://www.focolaritalia.it/

Economia di Comunione: http://www.edc-online.org/it/




Un Consiglio molto particolare

«Ma cosa è successo al Consiglio del Movimento dei Focolari in Italia e Albania dell’11-12 febbraio?», chiede qualcuno incuriosito dalle voci che girano… In effetti è stata un’esperienza un po’ straordinaria, coraggiosa. Per tutto il pomeriggio di sabato il Consiglio ha “ascoltato” un gruppo di 16 “giovani adulti” italiani del Movimento dei Focolari a cui era stata posta questa domanda: “Alla luce della tua esperienza personale nell’Opera di Maria (Movimento dei Focolari), quali vedi oggi come punti di forza e punti deboli del Movimento?”.

Con la passione e l’energia proprie della loro età, i 16 hanno analizzato la situazione, fatto presente alcune criticità che richiedono particolare attenzione, dimostrato quanto hanno a cuore il futuro dell’Opera, che li ha fatti crescere, facendogli sperimentare di appartenere ad una famiglia universale.

Ma chi sono questi 16? Tutti di età a cavallo dei 30 anni (quindi nella “terra di mezzo”), già impegnati professionalmente nei vari ambienti di lavoro, sono giovani facenti parte delle diverse diramazioni oppure attualmente non inseriti nelle strutture dell’Opera. Non si conoscevano prima, o almeno non tutti, eppure parlavano tutti con grande sintonia.

Contenti e grati della fiducia loro accordata, non si sono fatti pregare e hanno incominciato a far presente al Consiglio proposte, concrete e urgenti, tra cui, solo come esempio in sintesi: “abbattere le pareti” (tra diramazioni, parte maschile e parte femminile, giovani e adulti), fare di “comunità” e “nuove generazioni” le priorità in Italia, rivedere le modalità della formazione, affrontare argomenti delicati come l’omosessualità, orientare tutti i membri dell’Opera sotto i 50 anni all’accompagnamento dei giovani, fidarsi dei giovani rischiando di far decidere a loro in prima persona (insieme agli adulti) “come fare le cose”, ecc.

Nella mattina di domenica c’è stata la risposta dei membri del Consiglio alle sollecitazioni dei 16. Risposte che forse i giovani non si aspettavano così piene di gratitudine e voglia di rimettere in discussione schemi mentali ormai obsoleti.

Infine Cristiana e Gabriele (Responsabili del Movimento dei Focolari in Italia e Albania) hanno riassunto il senso di queste due giornate ed il metodo di lavoro per il futuro, in modo da non lasciare senza risposta gli appelli ricevuti. In particolare si è deciso di darsi un anno di tempo per esaminare ed eventualmente mettere in opera quanto richiesto dai 16.

Durante tutto il 2023 i 16 continueranno ad essere “consiglieri” a tutti gli effetti del Consiglio, al pari degli altri componenti. Verranno attivati dei tavoli di approfondimento delle varie proposte, in modo da presentare delle prime valutazioni. Tutti i componenti del Consiglio sono stati invitati a riflettere sull’impatto che le proposte di questi “giovani adulti” hanno sulle rispettive competenze.

Il Consiglio è stata anche l’occasione, nella sua prima parte il sabato mattina, di ampi aggiornamenti tra cui il secondo anno del Cammino sinodale (di questo daremo maggior informazioni in un prossimo articolo che uscirà a breve), un resoconto della Scuola di formazione sul Movimento Diocesano (vedi qui gli articoli apparsi sul nostro sito), notizie dopo un incontro svoltosi nella cittadella di Montet, in Svizzera, dei Responsabili del Movimento dei Focolari a livello europeo ed infine un primo sguardo su un processo avviato a riguardo della Visione Economica dell’Opera (VEO), anche alla luce del primo Bilancio di comunione presentato da poco.

Non sono mancate le chiacchierate negli intervalli, durante i pasti, al bar sorseggiando un caffè ed un frizzante momento di relax e divertimento. Alla fine si è partiti tutti felici, ringraziando per aver aperto una nuova pagina piena di promesse per il futuro del Movimento.

 

Giulio Meazzini




Termoli: “La pace, diritto di tutti i popoli”

L’evento di Termoli si è inserito nel percorso delineato dall’Ufficio CEI di Pastorale Sociale e del Lavoro, insieme a Caritas Italiana, Associazioni e Movimenti.

A partire dal convegno di Roma del 16 novembre 2023 “A 60 anni dalla ‘Pacem  in Terris’: non c’è pace senza perdono”, passando per la 56ª Marcia nazionale per la Pace, che si terrà a Gorizia il 31 dicembre e fino a tutto gennaio 2024, l’invito della CEI è stato ad organizzare nei territori iniziative sul tema della pace. 

 

;

Termoli, 15 dicembre “La Pace: diritto di tutti i popoli – A 60 anni dalla Pacem in Terris

Il 15 dicembre a Termoli, presso la Sala ex Cinema Sant’Antonio, ha avuto luogo il convegno dal tema “La Pace: diritto di tutti i popoli – A 60 anni dalla Pacem in Terris”, organizzato da Movimento dei Focolari Italia e da Pax Christi Italia, con la partecipazione della Comunità Papa Giovanni XXIII.

L’evento ha inteso rispondere all’invito della CEI al mondo cattolico, e a uomini e donne di buona volontà, ad essere autentici “architetti” e “artigiani” di pace e di fraternità e ad organizzare localmente iniziative sul tema della pace, nella prospettiva della 56ª Marcia nazionale per la Pace di Gorizia.

Padre Ibrahim Faltas, vicario della Custodia di Terra Santa a Gerusalemme, in collegamento video, ha delineato la situazione in Terra Santa, dall’attacco di Hamas del 7 ottobre alla risposta di Israele, che ha dato inizio ad una guerra e una situazione terribile, a Gaza ma anche in Cisgiordania: mai era stata vissuta una situazione così grave. Da 75 anni, dalla Terra Santa si chiede invano alla comunità internazionale di trovare una soluzione perché i due popoli, palestinese e israeliano, possano vivere in pace ma la soluzione politica dei “due Stati” non è mai stata avviata e nessuno dei “potenti del mondo” chiede oggi il “cessate il fuoco”, a parte papa Francesco. La soluzione ai conflitti non può venire dalla violenza, l’odio e la vendetta, ma solo dal dialogo. E’ fondamentale, inoltre, costruire da subito una strategia per poter affrontare la situazione dopo che la guerra sarà cessata.

Mons. Giovanni Ricchiuti, presidente di Pax Christi Italia, definisce la pace un diritto dell’umanità che richiede il rispetto dei diritti dei popoli, della persona umana e la solidarietà tra nazioni. Nel conflitto in Terra Santa ci troviamo dinanzi a crimini contro l’umanità e a una vendetta che non ha precedenti. La guerra “è follia”, non rassegnarsi ad essa è un dovere, ed è necessario cominciare a denunciare un’informazione a senso unico e incompleta. I cristiani sono chiamati a pregare, parlare e agire in nome della pace: essere “artigiani di pace” (papa Francesco) per realizzare “un mondo nuovo” (La Pira). Conclude citando Papa Giovanni XXIII (Pacem in Terris): “si diffonde sempre più tra gli esseri umani la persuasione che le eventuali controversie tra i popoli non debbono essere risolte con il ricorso alle armi; ma invece attraverso il negoziato”.

Alfredo Scognamiglio, per il Movimento dei Focolari, che opera per la fraternità universale e la pace e, per rispondere “all’economia che uccide” (papa Francesco), ha costituito in Italia il gruppo di lavoro “Economia Disarmata” che individua alcuni “nodi” decisivi a partire dalla destinazione a Paesi in guerra di armi prodotte in Italia, in molti casi violando la Legge 185/90. Emblematico il caso del Comitato Riconversione RWM (Iglesias), per chiedere la revoca delle autorizzazioni di vendita all’Arabia Saudita di bombe prodotte in Sardegna dalla ditta RWM e utilizzate per la guerra in Yemen; revoca ottenuta nel 2021 ma poi rimossa dal governo nel 2023. Il Comitato promuove il marchio “Warfree” che raccorda imprese “libere dalla guerra”. Ha ricordato la campagna “banche armate”, il sostegno alla campagna per l’adesione dell’Italia al trattato ONU di abolizione delle armi nucleari e la promozione di esperienze di dialogo di fronte al conflitto in Terra Santa.

Laila Simoncelli, della Comunità Papa Giovanni XXIII, ha esordito dalla praticabilità della pace e lo spirito non-violento (Pacem in Terris), e dall’urgenza di organizzare la pace (don Benzi). La Comunità opera in due modi: essere presenti fisicamente nei conflitti con una vicinanza nonviolenta e lavorare per la pace come progetto politico, chiedendo istituzioni di pace: un Ministero della Pace che diventi “casa istituzionale degli artigiani di pace” che in Italia lavorano da anni – con azioni di giustizia riparativa, trasformazione dei conflitti, corpi civili di difesa non armata, cultura della pace nelle scuole – e consenta di costruire un piano strutturale di pace.E’ necessario esportare filosofie di pace (J. Hume), istituire un esercito civile europeo che vada a disinnescare le micce prima del conflitto. L’invito è ad agire prima che sia tardi, perché la pace è stata trascurata, data per scontata, mentre la violenza delle guerre si espande come una pandemia.

Francesca Ciarallo: l’Operazione Colomba, Corpo Civile e Nonviolento di Pace, della Comunità Papa Giovanni XXIII, nasce nel 1992 dal desiderio di volontari e obiettori di coscienza di vivere la nonviolenza in zone di guerra. Si fonda sulla necessità di una risposta nonviolenta a partire dalla vita e la condivisione con le vittime dei conflitti: “abitare il conflitto”. Dal ’92, si contano 3000 volontari, 20 conflitti “abitati”, incontri con le istituzioni (Multitrack diplomacy), azioni di denuncia e, soprattutto, migliaia di vittime con cui si è condiviso un cammino e sei presenze attive oggi: Palestina, Libano/Siria, Colombia, Grecia, Cile e Ucraina. Se un’alternativa alla guerra non parte dal vivere insieme a chi subisce la violenza in prima persona, difficilmente si potranno fermare i conflitti. Anche nei momenti più difficili, c’è una possibilità di alleviare il dolore di chi subisce la guerra. La vera speranza per il futuro sono i giovani, perché la vera pace si costruisce in tempo di pace.

Il moderatore, don Silvio Piccoli, ha arricchito la serata con fini analisi e citazioni storiche. Frequenti le citazioni di don Tonino Bello, importante riferimento per la pace. Tutti i relatori hanno sottolineato il percorso consolidato di collaborazione e convergenza tra le tre associazioni promotrici della serata, vera chiave verso un percorso di dialogo e costruzione della pace.

Salvatore Russo

Riportiamo qui sotto l’intervento di Alfredo Scognamiglio sull’esperienza del Movimento dei Focolari in Italia e la pace.

Il Movimento dei Focolari e la pace

 

 




Corsi di Economia Biblica 2019

Continua nel 2019 al Polo Lionello Bonfanti l’esperienza iniziata nello scorso mese di giugno con la “Settimana di Economia biblica”: una “full immersion” nella dimensione economica, sociale e antropologica del libro della Genesi e del libro di Giobbe con Luigino Bruni.

Giornate che avevano avuto per molti dei partecipanti il sapore di un “viaggio dalle mete inaspettate” parole nuove, sguardi diversi, alla scoperta o ri-scoperta di “volti”: da quelli dei compagni di viaggio, a quelli provenienti dall’Antico Testamento e riemersi dai libri studiati insieme.

Scarica il programma

La Direzione si riserva di valutare le domande di iscrizione




Assemblea Generale della Consulta Nazionale delle Aggregazioni Laicali

“Il contributo che i laici possono dare in questo secondo anno del Cammino sinodale”

Il tema che sabato 19 novembre è stato affrontato durante i lavori dell’Assemblea Generale della CNAL (sessione autunnale) è stato quello del contributo che il laicato associato può offrire nel secondo anno del cammino sinodale della Chiesa in Italia.E’ stata un’occasione per interrogarsi sulle sfide che la società sta vivendo, e sulla necessità di discernere quali spazi di responsabilità andrebbero abitati in questo momento della storia.

Questo sollecita a riflettere e confrontarsi sul ruolo/vocazione che si è ricevuto come singoli, come associazioni, come consulte (diocesane, regionali e nazionali), come Chiesa: i doni ricevuti sono infatti semi chiamati a crescere e a dare frutto per il bene comune.

E’ possibile rivedere i momenti in plenaria dell’incontro sulla pagina Facebook della CNAL (clicca sul link)

Fonte: https://www.cnal.it/2022/11/18/assemblea-generale-della-cnal-2/?fbclid=IwAR3VzX3UoJrdv9zE4RO8pvUD1i22bloDtcyQuitJxHtdULsePgx9n6McyDU

VEDI ARTICOLO SU AGENSIR: https://www.agensir.it/quotidiano/2022/11/24/consulta-nazionale-delle-aggregazioni-laicali-baturi-cei-costruire-e-riparare-la-chiesa-e-il-mondo-perche-siano-unita/?utm_source=mailpoet&utm_medium=email&utm_campaign=la-newsletter-di-agensir-it_2

 




Sincronie

Il seminario civile si terrà a Montecatini- Monsummano dal 6 al 9 sett. 2016. Sono invitati ragazzi dai 17 ai 30 anni interessati alle tematiche trattate, ad un dialogo partecipativo, sia con le relazioni mattutine, sia attraverso il “fare ” pomeridiano, sia negli spazi e momenti comuni con i “ballerini” della scuola Dancelab, che in parallelo svolgerà il suo campus di danza.

Sul depliant ci sono le istruzioni per iscriversi: i posti sono limitati e saranno accettati i primi iscritti. Sarebbe auspicabile la partecipazione a tutto il seminario e non solo a giornate singole.

vedi depliant Sincronie

vedi anche: Seminario Danza 2016




Chiara e la famiglia

Dal 10 al 12 marzo 2017 a Loppiano converranno 700 partecipanti, si svolgeranno eventi in contemporanea in tutto il mondo, in occasione dell’anniversario di Chiara Lubich.




Parliamone! Giovani consacrati in comunione

Siamo un gruppo di giovani consacrati e consacrate del Movimento dei Focolari che da alcuni anni portiamo avanti un cammino per i giovani e le giovani consacrate che chiamiamo “santi insieme”. Si tratta di occasioni per incontrarsi e fare famiglia insieme tra vari carismi, cercando di aiutarci nel cammino di santità alla luce della spiritualità dell’unità del Movimento dei Focolari.
Quest’anno proponiamo una serie di incontri su temi attuali e scottanti della vita consacrata che abbiamo intitolato  “PARLIAMONE”; l’obbiettivo è infatti creare degli spazi di dialogo per condividere e confrontarsi su alcuni aspetti che rendono difficile il nostro cammino di santità.
I temi che affronteremo in questi quattro incontri saranno:
  • Abusi
  • Internet e social media
  • Omosessualità
  • Sostenibilità delle opere
Saranno incontri internazionali con la possibilità di traduzioni in: spagnolo, inglese, portoghese e italiano.
Questo invito è rivolto in modo particolare a tutti i giovani consacrati e consacrate, che stanno vivendo le prime tappe della formazione, (noviziato, juniorato), oppure a professe/i perpetue/i che stanno ultimando gli studi.
Vogliamo crescere nel cammino di comunione tra giovani consacrate e consacrati appartenenti a diversi carismi, condividere esperienze vissute e costruire ponti di fraternità, formandosi insieme al vangelo illuminato dai vari carismi.
La partecipazione è gratuita.
Gli incontri saranno ONLINE utilizzando la piattaforma Zoom.
Contatti: santi.insieme@gmail.com
1° incontro –  ABUSI il 29/04/2023 alle ore 20.30 
interverrà Sr. Tiziana Merletti, suora francescana dei poveri laureata in giurisprudenza e dottore in diritto canonico.
Le iscrizioni sono chiuse, chi desidera seguire l’evento, solo in lingua italiana, lo potrà fare attraverso il link yuotube :  https://www.youtube.com/watch?v=o8GNCEHSlnA



Il Movimento Diocesano

Il Movimento Diocesano, è una diramazione del Movimento dei Focolari che opera a servizio della Chiesa locale.

Attraverso un’intensa vita di comunione, si propone di irradiare nelle parrocchie e nelle diocesi, cui presta il suo servizio, il carisma dell’unità di cui è portatore e, assieme alle altre realtà ecclesiali, concorre alla realizzazione di una “Chiesa comunione”, così come auspicato da Giovanni Paolo II nella Novo Millennio Ineunte.

Per fare ciò promuove ed alimenta una sempre più profonda unità dei fedeli attorno al Vescovo, collabora nei diversi ambiti pastorali della diocesi e propone una nuova evangelizzazione nelle parrocchie attraverso la formazione di uomini nuovi, secondo le diverse fasce d’età, in uno stile comunitario.

Il Movimento diocesano ha avuto i suoi inizi ad Ascoli Piceno (Italia) nel 1973, quando attorno alla vita del nascente focolare sacerdotale si compose un gruppo di giovani, attratti dalla testimonianza di unità di quei novelli sacerdoti.

Chiara Lubich ne seguì gli sviluppi fin dagli inizi e intesse costanti relazioni con l’allora primo responsabile e iniziatore, d. Pino Petrocchi, ora Cardinale membro della Pontificia Commissione per lo Stato della Città del Vaticano e Arcivescovo de L’Aquila. Con l’incoraggiamento di Mons. Morgante, allora vescovo di Ascoli, la realtà crebbe e giunse ad una prima approvazione ufficiale.

L’esperienza si è poi diffusa nella diocesi di Teramo, dall’aprile del 1976, ricevendo anch’esso l’approvazione del Vescovo del luogo, Mons. Conigli.

Negli anni successivi si è diffuso in altre diocesi italiane. Attualmente è presente ad Ascoli Piceno, Teramo, Fermo, Macerata e Pesaro.

Sito: https://www.movparrdioc.org/home/il-movimento-diocesano/

Segreteria Centrale del Movimento Diocesano

Via XXIV Maggio, 106/3
00046 Grottaferrata – Roma
Email: movparrdioc@focolare.org

 

 




Percorso vocazionale: “Find my way”. Video dei tre appuntamenti

Movimento dei Focolari Italia – tre serate alla ricerca del nostro posto del mondo

FIND MY WAY – per giovani dai 18 ai 30 anni

Primo appuntamento su: “Desiderio e dono” con Nicolò Terminio

VIDEO PRIMA SERATA

Secondo appuntamento su: “Ricerca ed ascolto” con la partecipazione di Inaki Guerrero Ostolaza (psicologo e psicoterapeuta)

VIDEO SECONDA SERATA

Secondo appuntamento su: “Percorsi di vita” con la partecipazione di Chiara D’Urbano (psicologa e psicoterapeuta)




Come trasmettere il Vangelo in un’epoca di cambiamento? Mistica del noi e cultura del dialogo

Come trasmettere il Vangelo in un’epoca di cambiamento, in un periodo dove sembra che la “cristianità” intesa come “universo cristiano” non esista più?

Sono alcune questione poste nelle due relazioni di questi due giorni, tenute dal Professore Vincenzo Di Pilato su Vita e annuncio del Vangelo e da Mons. Vincenzo Zani su La comunità cristiana: educante.

La vita della Parola porta con sè un cambiamento di mentalità, di vita, di modo di agire. Ma non solo,  crea la comunità, una comunità che genera e continua a generare uomini e donne rinnovate dal Vangelo. Bisognerebbe trasmettere sempre di più e con forza che la Parola va vissuta. Una proposta in questo senso sono gli incontri chiamati della “Parola di vita” dove, oltre a conoscere la Parola, la si cerca di vivere, di raccontarsi vicendevolmente le proprie esperienze vissute, ed infine di agire in conformità. Incontri che aiutano ad imparare il linguaggio del Vangelo ed aiutano a creare una comunità che sia allo stesso tempo “scuola e casa di comunione” e comunità “in missione”.

Ma, come ci ha ricordato Mons. Vincenzo Zani,  ci vuole un cambiamento di paradigma nella trasmissione della Parola, e della formazione in generale: occorre passare dall’insegnamento all’apprendimento, ossia non dare solo nozioni ma dare gli strumenti perchè  l’altro possa apprendere. Bisogna evitare il tecnicismo, anche se i tempi che viviamo esigono preparazione e efficacia. Bisogna imparare a conoscere, imparare a fare, imparare a convivere, imparare ad essere.

L’Opera di Maria nel suo insieme è un progetto educativo. Porta con sé un Carisma che ci aiuta ad aprire orizzonti e ad entrare nella complessità dell’ oggi. E Maria stessa ci indica la vita, con la sua vita, per un metodo di pastorale adatto ai tempi di oggi.

La visita all’Istituto universitario Sophia ci ha fatto toccare con mano un metodo di trasmissione di cultura che è anche vita perché basato sulla “mistica del noi” e la “cultura del dialogo”, tanto care a Papa Francesco. Ed allo stesso tempo è un luogo di incontro dove il progetto educativo dell’Opera di Maria può esplicitarsi in tutte le sue componenti.

Poi, ieri pomeriggio, un momento molto arricchente: alcuni di noi si sono trasformati in “libri” che venivano letti da altri, a gruppetti (le proprie esperienze condivise come fossero dei libri pieno di vita della parola vissuta).

Alla fine della giornata qualcuno diceva: “Questo non  è un corso, ma un percorso di vita che si spiega davanti a noi”. E ci sembra che esprima molto bene ciò che stiamo vivendo in queste belle, intense e calde giornate a Loppiano!

 




Verso il 2020, centenario di Chiara Lubich

Il 2020, centenario di Chiara, è ormai alle porte: sarà un’occasione davvero straordinaria per la città di Trento, città natale, per la comunità dei focolari presente ed attiva in questa terra e per il Movimento in tutto il mondo.  
 
Proprio a Trento Chiara aveva usato la parola “occasione” per indicare tutte le circostanze esterne legate a date particolari che possono diventare una chance per contribuire all’ut omnes.
L’evento potrà certamente assumere molteplici caratteristiche, ma alcune, già oggi, appaiono evidenti: la centralità della comunità di Trento che in questo evento vede la possibilità di rendere più vicino il sogno di Chiara di fare di Trento (come di tutte le città) una città, una “cittadella” dove si vive la fraternità universale; la possibilità concreta di progettare eventi e opere per la città di Trento, in stretta collaborazione tra Movimento dei Focolari e realtà presenti sul territorio, istituzioni civili e ecclesiali, associazioni sociali, culturali, storiche, Università; la presenza in Trentino di molte migliaia di persone, cattolici, cristiani delle diverse denominazioni, buddisti, indù, mussulmani, persone con un’ispirazione non religiosa, che da tutto il mondo verranno a visitare i luoghi dove il carisma dell’unità è scaturito, dove tutto ha avuto inizio.
 
Significativo il luogo in cui si terrà, dal 7 dicembre 2019 al 20 settembre 2020, la mostra permanente su Chiara e la sua storia, voluta ed organizzata dal Museo Storico Trentino, con il supporto culturale del Centro Chiara Lubich: la “galleria di Piedicastello”, unLe gallerie di Piedicastello manufatto in disuso, in periferia, recuperato come luogo di riscoperta e conoscenza della nostra storia. Una mostra analoga, ma con diversa prospettiva, sarà allestita a Primiero, luogo delle prime Mariapoli e di particolare ispirazione spirituale per Chiara e le sue prime compagne ed i primi compagni. La mostra trentina diverrà, lo si annuncia già da ora, itinerante e troverà repliche in molte città del mondo.
 
Per questi valori, che sono vivi in questa ricorrenza, il centenario non sarà una commemorazione fine a sé stessa, ma un’occasione per Trento di riscoprire le proprie radici, le radici di una città che ha dato i natali non solo a Chiara, ma a figure come don Guetti, iniziatore delle cooperative, come Alcide De Gasperi, Cesare Battisti, grandi politici italiani, don Dante, un prete per i poveri e tanti altri, mostrando nei fatti la sua vocazione di città di frontiera e di dialogo ecumenico e culturale. Vogliamo che la città di Trento possa essere fiera di Chiara, come Chiara lo è sempre stata della sua città natale.
 
La comunità di Trento si prepara quindi ad un cammino che la vedrà collaborare con tutti, singoli e associazioni, fondazioni, mass media, personalità della cultura, università… Le diverse realtà della comunità si stanno già organizzando da tempo, secondo i diversi aspetti, per affrontare questa sfida.
 
Un gruppo di coordinamento è punto di riferimento per tutta la comunità e tiene i fili delle diverse iniziative. Il Centro Culturale TrentUno si è assunto il compito di curare gli aspetti economici e i rapporti con le istituzioni. Trento Ideale Accoglie, la realtà che accompagna singoli e gruppi a visitare i luoghi che hanno visto la nascita dell’ideale dell’unità a Trento e Fiera di Primiero, si impegna per l’accoglienza e per tutti i servizi utili per visitare e conoscere la città ed il luoghi legati alla storia di Chiara. Il Centro Mariapoli di Cadine ha affidata la gestione dell’accoglienza e del soggiorno delle migliaia di persone che saranno a Trento da qui al 2020 ed ha già predisposto, tra l’altro, assieme a Trento Ideale Accoglie, un numero unico di prenotazione per l’accoglienza e le visite.
 
Il gruppo di persone impegnate nel sociale e nel dialogo con la cultura contemporanea, chiamato Trento-Lab, ha in mano gli aspetti più strettamente culturali ed i rapporti con le diverse realtà esterne. Un gruppetto di persone si occupa del rapporto con i mass media e della elaborazione e della diffusione di notizie e comunicati in merito alla ricorrenza.
Ultima, ma non per importanza, la “banca delle preghiere”, l’organizzazione delle preghiere attivata da chi soffre o non può collaborare fisicamente che pensa… ad “ottenere i miracoli” necessari.
 
In questo tempo, poco più di un anno, che sta davanti a noi, la famiglia di Chiara, è impegnata ad offrire a tutta la città, e non solo, il dono che Dio, attraverso il carisma dell’unità, ha elargito: in concreto si pensa ad un percorso di formazione alla cittadinanza attiva per la comunità del movimento, e per gli amici che vogliono aderire, ed un percorso di conoscenza e collaborazione con le realtà cittadine impegnate nella costruzione del bene comune.  
L’anno del centenario prenderà il via il 7 dicembre, data della inaugurazione della mostra, e continuerà con l’organizzazione di eventi e manifestazioni in coincidenza delle date più significative della vita di Chiara.
Il Centro Mariapoli di Cadine sarà in tutto questo tempo a disposizione di tutta l’OperaCentro Mariapoli Chiara Lubich - Cadine nel mondo ed in particolare dei vari Centri Internazionali e delle diverse diramazioni del Movimento che apriranno, in momenti definiti, la loro realtà anche alla città. Così sarà, ad esempio, per l’incontro dei vescovi, per la scuola di impegno sociale e per i vari eventi promossi nell’ambito del dialogo con la cultura contemporanea che vedranno collaborare la comunità di Trento con tutte queste realtà e con le istituzioni locali.
 
Fonte: http://www.trentoardente.it/
 



Settimana Mondo Unito 2021

PROGETTO MONDO UNITO – SENTIERI DI AZIONE PER UN MONDO UNITO

#DARETOCARE, osare prendersi cura

TUTTI I VIDEO

Il vaccino anti Covid come bene comune universale, l’adesione al trattato ONU per la proibizione delle armi nucleari, la messa in atto di strategie globali per l’accoglienza dei migranti. Poi legalità, economia civile ed ecologia integrale saranno al centro della 25ma edizione della Settimana Mondo unito (1-9 maggio 2021), evento internazionale promosso dai giovani dei Focolari e trasmesso in streaming dalla piattaforma multilingua www.unitedworldproject.org.
L’evento centrale internazionale si svolgerà a Bruxelles (Belgio), dal 7 al 9 maggio, con una Convention internazionale in cui interverrà David Sassoli, Presidente del Parlamento Europeo.
La cura come azione politica e risposta alle sfide ecologiche
Al cuore di questa edizione c’è la “cultura della cura”, espressa dallo slogan #DARETOCARE, (osare prendersi cura). Si tratta di una campagna di sensibilizzazione e azione in cui i giovani hanno individuato nella capacità e nel coraggio di adottare la cura anche come paradigma politico, inteso come servizio ad ogni persona e ambito sociale, la strada da percorrere per costruire un futuro migliore.
La prima fase della campagna ha avuto l’obiettivo di orientare alla “cura” il nostro agire di cittadini e l’azione politica; la seconda, che partirà proprio con la Settimana Mondo Unito 2021, si concentrerà sulla “cura” del pianeta e sulle sfide dell’ecologia integrale.
Tra gli eventi di quest’anno:
Il 2 maggio il Movimento Politico per l’Unità, in occasione del 25° anniversario della sua nascita, propone un evento on-line con il lancio di un “Appello per una nuova qualità della politica”.
Dal 7 al 9 maggio una Convention internazionale in streaming da Bruxelles (Belgio), dove cittadini e politici, come in un’agorà on-line, potranno pensare, confrontarsi e lavorare insieme.
Interverrà David Sassoli, Presidente del Parlamento Europeo, protagonista il 7 maggio di un faccia a faccia con alcuni giovani sui temi della pace, della politica, dell’accoglienza dei migranti e dell’ecologia.
Prenderanno parte agli eventi della Settimana Mondo Unito: gli economisti Jeffrey Sachs, Sir Partha Dasgupta e Luigino Bruni; Simone Borg, docente di diritto ambientale e delle risorse presso l’Università di Malta; Lorna Gold, docente di Ambiente, sostenibilità e giustizia sociale, presso la National University of Ireland Maynooth (Irlanda); Catherine Belzung, docente di neuroscienze presso l’università di Tour (Francia); Pasquale Ferrara, ambasciatore e diplomatico; Giuseppe Gatti magistrato della Direzione Nazionale Antimafia e Antiterrorismo; Margaret Karram e Jesús Morán, Presidente e Copresidente del Movimento dei Focolari; don Luigi Ciotti, fondatore di Libera.
La Settimana Mondo Unito è un evento internazionale promosso dai giovani dei Focolari che dal 1996 coinvolge giovani e adulti, Istituzioni e associazioni per sensibilizzare l’opinione pubblica mondiale sui temi della pace, della fratellanza e promuovere azioni ed impegni concreti.

Info e contatti: Tamara Pastorelli – (+39)  347 0064403
Ufficio Comunicazioni Focolari – Stefania Tanesini – (+39) 338 5658244

PROGRAMMA

1 maggio
Ore 15.00: spettacolo “Primo Maggio di Loppiano”, in diretta dalla cittadella dei Focolari, un appuntamento fisso per migliaia di giovani provenienti da ogni regione italiana, ma anche del mondo.

Ore 21.00: il concerto della band internazionale Gen Verde.

2 maggio
Dalle ore 11.00 alle ore 12.00 di ogni fuso orario si correrà virtualmente “Run4unity”, una staffetta sportiva non stop con giochi, sfide, testimonianze e impegni, per simbolicamente sulla terra un arcobaleno di unità e di pace.
Ore 14.00: il Movimento Politico per l’Unità, in occasione del 25° anniversario della sua nascita, propone un evento on-line con il lancio di un “Appello per una nuova qualità della politica”.

4 maggio
Ore 17.00: “Storie di sport al femminile”, con Lucia Castelli, Maddalena Musumeci, Dona Neide, Patricia Furtado, organizzato dall’associazione Sportmeet;
5 maggio
Ore 16.00: “The Economy of Francesco”, giovani in dialogo con l’economista indiano Sir Partha Sarathi Dasgupta;

6 maggio
Ore 19.00: Città Nuova presenta “La legalità del Noi al tempo del COVID 19”, con Giuseppe Gatti, magistrato della Direzione Nazionale Antimafia e Antiterrorismo, l’economista Luigino Bruni, il giornalista Gianni Bianco e Don Luigi Ciotti, fondatore dell’associazione Libera.

7 maggio
Ore 13.00: giovani in dialogo con David Sassoli, Presidente del Parlamento Europeo;

7-9 maggio da Bruxelles (Belgio) – Forum mondiale #daretocare

7 maggio
Ore 12.00 (UTC+1): da Bruxelles, “Dare To Care International Convention, Opening show. In collaborazione con la casa di produzione televisiva Sylvester Productions, con storie, buone pratiche, idee, ispirazioni per “osare prendersi cura” da tutto il mondo.
Ore 13.00: Giovani in dialogo con David Sassoli, Presidente del Parlamento Europeo;
Ore 14.00: The Economy of Francesco, Policies & Happiness and Care’s proposals

8 maggio
Ore 14.00: “A vaccine for all, a Common Good the whole world needs”, con Jeffrey Sachs, economista e saggista (USA), e Catherine Belzung, psicologa e professore in neuroscienze all’università di Tours (Francia).
Ore 21.00: il concerto della band internazionale Gen Rosso.
9 maggio
Ore 12.00 (UTC+1): da Bruxelles, lo show “#daretocare for People and the Planet”, in collaborazione con la casa di produzione televisiva Sylvester Productions, per lanciare la seconda fase della campagna #daretocare, che si concentrerà sulle sfide dell’ecologia integrale, con esperienze e azioni d’ispirazione da tutto il mondo.
Ore 15.00: “Care and COP26” con Simone Borg, docente di diritto ambientale e delle risorse presso l’Università di Malta; Lorna Gold, docente di Ambiente, sostenibilità e giustizia sociale, presso la National University of Ireland Maynooth (Irlanda); Pasquale Ferrara, diplomatico e ambasciatore.

COMUNICATO STAMPA_SettimanaMondoUnito

APPUNTAMENTI DELLA SETTIMANA PER UN MONDO UNITO




Prossimi appuntamenti online in questi rimanenti giorni di giugno

LoppianoLab 2020: “Cambiare lo sguardo per cambiare il futuro”

1° appuntamento online giovedì 25 giugno ore 20.45

“Tutto si rivoluziona: politica e arte, scuola e religione, vita privata e divertimento. Tutto” Chiara Lubich.

Torna Loppianolab, il laboratorio per l’Italia che, nell’edizione 2020, si sposta sul web e diventa un percorso in tre tappe, anche nella forma del webinar, ovvero del Seminario online: visionefraternitàcittadinanza attivapartecipazioneprosperità inclusiva e politica della cura sono le tematiche al centro del dialogo e del confronto, proposte per questo tempo di ricostruzione.

Intervengono: Alessandra Pasquali – attrice, Gen Verde, Emanuele Pili – teologo, Istituto Universitario Sophia, Lucia Fronza Crepaz – Movimento Umanità Nuova, Comitato promotore Co-governance, Marco Revelli – storico, Università degli Studi del Piemonte Orientale “Amedeo Avogadro”, Vincenzo Linarello, presidente GOEL – Gruppo Cooperativo. Modera Sara Fornaro, caporedattrice www.cittanuova.it

Per collegarsi, verranno indicate le modalità su:  https://www.loppianolab.it/programma/

 

PandemicDigital   

Sabato 27 giugno dalle ore 18.00 alle ore 19.30

Il digitale ha fatto la sua irruzione definitiva nel mondo umano, di tutte le età, le estrazioni sociali e culturali, di ogni latitudine. Come si può ipotizzare un futuro per la comunicazione attraverso i social? Quale etica è necessaria per chi opera nel contesto digitale? Come mettere un freno allo strapotere dei “grandi” del digitale?. Info-poveri/info-ricchi. Il ruolo degli stati.

Con la moderazione di Silvano Malini, direttore di Ciudad Nueva (Uruguay – Paraguay), intervengono: Aldo Civico, antropologo (Stati Uniti), Marianne Aboujaoude, ingegnere in telecomunicazioni (Libano), Mariana Assis, customer success manager (Brasile). Conclusioni: Stefania Tanesini e Michele Zanzucchi, del board internazionale di NetOne. Per inviare domande e per info: relazioni.esterne@sophiauniversity.org

Per iscriversi: https://bit.ly/3e57EnP

Per rivedere VirusInfosphere del 9 maggio: https://www.youtube.com/watch?v=ldgKinLATPM

Per rivedere VirusDeathFiction del 30 maggio: https://www.youtube.com/watch?v=dXjlP19B0kY

 

Ripensiamo la scuola. Povertà educative e patto educativo globale

Martedì 30 giugno a partire dalle ore 16.30

Laboratorio interparlamentare promosso dal Movimento Politico per l’Unità (MPPU) e Città Nuova a partire dalla pubblicazione del Dossier “Scuola”, ed. Città Nuova

Con la moderazione di Sara Fornaro, giornalista di Città Nuova e curatrice del Dossier “Scuola”, intervengono nella 1° sessione alle ore 16.30: Silvio Minnetti, presidente del MPPU Italia, Jesús Morán, filosofo, scrittore, copresidente del Movimento dei Focolari, on. Anna Ascani, viceministra alla Pubblica Istruzione, on. Valentina Aprea, Commissione Cultura, Scienza e Istruzione della Camera.
Nella 2° sessione, prevista alle ore 17.30 intervengono: Antonello Giannelli, presidente dell’Anp, Elisabetta Scala, vicepresidente del Moige, Italo Fiorin, direttore Scuola di alta formazione EIS della Lumsa, Patrizia Bertoncello, insegnante e formatrice, Marta Vettoretti, studentessa, Luigi Chatel ed Emanuela Arcaleni della rete EdU.

Segui la diretta da www.cittanuova.it

Fonte: Città Nuova online




TIME to DARE – La piattaforma E-GIVE

Tutto nasce dall’invito di Mons. Giovanni D’Alise rivolto ai giovani nell’ottobre scorso: impegnarsi affinché i sogni si trasformino in opere; essere cristiani che si “sporcano” le mani. C’è chi, allora, propone di fare qualcosa di concreto: realizzare una piattaforma digitale della solidarietà che non sia social bensì sociale, che metta al centro le persone e la loro dignità, che sappia soddisfare i desideri e i bisogni di chi è in difficoltà, mettendoli in rete con chi invece sceglie di donare qualcosa di per sé superfluo.

Caserta. Belvedere di San Leucio: team di coordinamento

La Fondazione Mario Diana, la Diocesi di Caserta e la Caritas hanno così voluto dare vita a un ambizioso quanto mai interessante progetto che prende il nome di Time to Dare, progetto che ha saputo riunire tante realtà diverse sul territorio le quali, ognuna con le proprie specificità, hanno voluto contribuire alla riuscita del doppio appuntamento che si è concretizzato in un Hackathon digitale, il 17 e 18 gennaio ospitato nella sede di 012Factory, e un Forum di discussione, svoltosi il pomeriggio del 22 gennaio presso il meraviglioso complesso Monumentale del Belvedere di San Leucio, a Caserta.

Una data, questa del 22 gennaio, non scelta a caso. I promotori infatti hanno voluto che la giornata clou dell’evento ricadesse proprio nel giorno del Centenario della nascita di Chiara Lubich, la fondatrice del Movimento dei Focolari, colei che ha fatto nascere l’economia di comunione e promosso, per prima, la cultura del «dare».

Caserta. Belvedere di San Leucio: tavolo relatori

La realizzazione dell’evento è stato possibile anche grazie al contributo della BCC Terra di Lavoro, che ha sposato in pieno il valore sociale dell’iniziativa.Un doppio appuntamento che ha avuto l’obiettivo di realizzare un prototipo di piattaforma digitale che, strutturata sul modello dei tradizionali e-commerce, consenta nel principio della gratuità di donare beni materiali e non solo.

“Dare” è, infatti, una delle parole chiave di questo progetto e così, la piattaforma web che è stata immaginata durante l’hackathon si chiamerà E-GIVE, acronimo inglese che sta per economia del dare. Il titolo TIME to DARE – dall’inglese tradotto “è tempo di osare”, ma in italiano può essere letto anche come “è tempo di dare” o “da dare” – ha pertanto un molteplice valore semantico per un progetto fatto di condivisione, solidarietà e tecnologia.

L’hackathon si è concretizzato in una maratona informatica di 24 ore che ha visto la partecipazione di sette team composti da developers, programmatori, grafici, studenti in scienze sociali ed economiche. Il loro compito è stato quello di presentare una proposta di piattaforma che avesse, oltre all’aspetto meramente tecnico, una sostenibilità sociale e ambientale che, potesse valorizzare il concetto del dono, promuovendo l’economia cir- colare, in modo da permettere di recuperare e dare nuova vita a beni ancora utili e favorire la riduzione della quantità di rifiuti destinati allo smaltimento.

Team Givekit

A vincere, seppur di pochissimo rispetto alle altre proposte, è stata quella del gruppo GiveKit, che ha saputo convincere la giuria attraverso una proposta molta articolata e il racconto di una storia che nasce da un antico detto popolare: “Fa ‘o bbene e scuordate”.

Il gruppo ha avuto così l’opportunità di presentare il proprio lavoro al Forum svoltosi, come detto, presso le sale del Belvedere di San Leucio, messe a disposizione dal Comune di Caserta, ente patrocinante dell’evento, con la partecipazione di oltre cento persone che hanno avuto modo di confrontarsi su economia sociale, condivisione, dono e solidarietà; un vero e proprio laboratorio di idee, esperienze, pensieri, proposte e domande rivolto a tutti gli operatori sociali che si occupano di povertà e a coloro che amano i valori della pace, della fraternità universale, della solidarietà, della sostenibilità ambientale, prevalentemente giovani che credono in una cultura economica improntata alla comunione, alla gratuità e alla reciprocità.

La particolarità e il punto di forza del Forum è stata sicuramente la massiccia presenza di giovani e soprattutto la composizione del team di coordinamento dell’evento costituito da giovanissimi, ragazzi e ragazze provenienti oltre che da Caserta anche da Roma, Napoli e Padova. Negli ultimi due mesi si sono riuniti per organizzare in ogni dettaglio la tre giorni casertana. I giovani delle organizzazioni partner del progetto come Movimento dei Focolari, Azione Cattolica, AGESCI, Rete Salesiana, Centro Sociale ex Canapificio e progetto Policoro Caserta, hanno messo in campo la loro creatività e hanno dato vita a un pomeriggio molto intenso.

Al tavolo dei relatori spiccava la presenza di cinque giovani – maggioranza donne – tutti studenti: una psicologa, un’educatrice sociale, uno sviluppatore informatico, un ingegnere aerospaziale, una prossima laureata in giurisprudenza. Sono stati loro a moderare sapientemente non solo la plenaria ma anche i due laboratori chiamati creattivi nei quali si chiedeva di portare proposte concrete per migliorare e dare uno slancio alla piattaforma E-GIVE. Ad accompagnare in questo percorso i partecipanti al Forum è stata Alessandra Smerilli, professoressa di economia politica alla Pontificia Facoltà di Scienze dell’Educazione Auxilium di Roma, ente universitario tra i principali partner di Time to Dare.

Una presenza importante quella di Suor Alessandra, che ha saputo offrire spunti
di riflessione interessanti al dibattito, sottolineando la forza del pensiero dei giovani, così come ha fatto anche Papa Francesco convocando ad Assisi il prossimo 26 – 28 marzo 2000 giovani da tutto il mondo per dare vita all’evento The Economy of Francesco, di cui Time to Dare ha avuto l’onore di essere uno degli eventi preparatori.

di Marco Miggiano
da: il Poliedro anno 5 n.1

La piattaforma E-GIVE

Il compito era arduo. Realizzare in 24 ore un prototipo di piattaforma web che coniugasse dono, gratuità, comunione e riciclo. Francesco Tirsi, Gaia Moscatelli, Emilio Apuzzo e Paolo Baldo Luchini, del gruppo Givekit, uno dei sette team partecipanti all’hackathon EGIVE, ci sono riusciti e sono andati anche oltre, stupendo con una presentazione ricca di emozioni i convenuti al Forum dei giovani presso il Complesso Monumentale del Belvedere di San Leucio a Caserta, il 22 gennaio scorso.

La soluzione offerta è una classica situazione win-win, in cui vincono tutti. Il sito è diviso in 5 sezioni: una che spiega la filosofia, una rivolta alle persone che desiderano donare, una per chi ha bisogno, una per chi vuole aiutare il progetto e rendere disponibile il proprio tempo (questa pensata volutamente molto semplice, per dare modo a persone meno avvezze alla tecnologia di potersi registrare) e una con i contatti e un form per comunicare se ci fossero dubbi su come usare la piattaforma.

Team finalisti hackathon

L’idea mira a inserire nella nostra società persone in situazioni svantaggiate, dandogli la possibilità di imparare un lavoro o reinserirsi nel tessuto sociale. Mira a dare una nuova occupazione anche ai pensionati, che hanno molto da insegnare e sono spesso ingiustamente ignorati. Mira a creare un tessuto sociale più unito ricostruendo un punto di aggregazione intorno agli oratori e ai circoli, sparsi sul territorio, i quali stanno perdendo il proprio ruolo naturale di punti di aggregazione sociale e che spesso hanno molti spazi vuoti e disponibili. Con l’utilizzo di una lista dei desideri che permetta di pre- notare gli oggetti, oltretutto, si ridurrebbero di molto i tempi di stoccaggio, si andrebbe direttamente da chi ha molto a chi a molto poco.

Un video clip finale della presentazione del progetto sintetizza con immagini e parole la filosofia sottesa all’idea: integrazione, riciclo, rispetto, dignità. Viviamo in una società sempre più dedita al consumismo, una società sempre più povera di natura, di lavoro, di comprensione. Con questa piattaforma sarà possibile invertire questa decadenza e riscoprire l’altro termine, quello vero con cui indicare il significato originale di società, un termine che stiamo purtroppo dimenticando. Trasformare la società in comunità.

Conosciamoli questi ragazzi. Fanno parte della Apple Developer Academy della Federico II di Napoli. Francesco: “ho deciso di trasferirmi a Napoli e iniziare l’Academy perché volevo imparare le tecniche che permettono di dare un impulso alla società. Da manager non mi occupavo d’altro che di comprare e vendere, non riuscivo a dare un senso alla mia vita”; Gaia: “sono un archeologo per amore e un designer per mestiere. All’Academy mi occupo di un progetto in collaborazione con una ONG indiana. Il suo scopo è quello di sostenere un’economia circolare in comunità rurali”; Emilio e Paolo – i due sviluppatori – stanno lavorando ad un’App per bambini non udenti in collaborazione con la scuola Smaldone di Napoli. Sembrano avverarsi le parole della Scrittura «… i vostri figli e le vostre figlie profetizzeranno, i vostri vecchi faranno dei sogni, i vostri giovani avranno delle visioni» (Gioele 2, 28).

di Elpidio Pota
Segretario generale della Fondazione Mario Diana

Il video di presentazione del progetto vincitore dell’Hackathon E-GIVE di Time to Dare, realizzato dal team GIVEKIT.




Loppianolab 2020, terzo appuntamento del 7 novembre 2020: il tempo della speranza

POMERIGGIO

Il terzo ed ultimo appuntamento di Loppianolab 2020, “Tessere relazioni, abitare la città, curare il Pianeta” ospita l’appello dei sindaci ad una maggiore coesione e collaborazione sociale per fronteggiare la seconda ondata della pandemia e la risposta del Movimento dei Focolari in Italia con la proposta di un patto per il Paese che coinvolga il tessuto di associazioni, movimenti e istituzioni che operano per il bene comune, per cambiare le regole del gioco del sistema economico e sociale, mettendo al centro misure per il sostegno della famiglia, della salute e della cura, per la transizione ecologica, chiedendo la revoca delle concessioni sull’azzardo e misure che mettano fine al traffico di esseri umani e che regolamentino l’accoglienza dei migranti.

Sabato 7 novembre si è tenuto il terzo appuntamento di Loppianolab 2020, il laboratorio per l’Italia di politica, economia, cultura, con sede a Loppiano (FI), cittadella internazionale dei Focolari, promosso dall’Istituto Universitario Sophia, dal Polo Lionello Bonfanti, e dalla stessa cittadella internazionale, in collaborazione con il Gruppo Editoriale Città Nuova.

Anche nell’ultimo webinar del 2020, intitolato “Tessere relazioni, abitare la città, curare il Pianeta”, Loppianolab attinge al patrimonio della cultura dell’unità e della vita di Chiara Lubich, fondatrice del Movimento dei Focolari, di cui quest’anno ricorre il centenario della nascita, per trarne riflessione, ispirazione, metodo e speranza, per il presente e il futuro del nostro Paese. Al centro del seminario online: l’attualità delle città italiane, costrette a confrontarsi con l’emergenza sanitaria; la crisi economica e sociale; e le scelte della politica.

Le città

È Giulia Mugnai, sindaco di Figline e Incisa Valdarno, a dare simbolicamente il benvenuto al pubblico che segue in diretta YouTube, con la regia che è partita dall’auditorium di Loppiano: «Anche se siamo in un luogo virtuale, mi fa piacere darvi il benvenuto: Loppiano è Figline e Incisa, è un pezzo di cuore della nostra comunità.  Ogni anno, l’occasione di Loppianolab, è un modo per abbattere qualche muro e aprire gli occhi su un pezzo di mondo diverso da quello che conosciamo e che siamo: uno sguardo, una lente di ingrandimento sul mondo e sulla capacità di costruire reti, relazioni e dialogo». Stimolata dalle domande di Carlo Cefaloni, giornalista di Città Nuova e moderatore del webinar, la sindaca ha poi condiviso l’esperienza della crisi Covid che, sul territorio del Valdarno, ha contribuito ad aggravare una situazione già compromessa a causa della chiusura dello stabilimento della multinazionale Bekaert. Tuttavia, ha precisato, nelle crisi occorre cogliere le opportunità: «Abbiamo retto la prima ondata e abbiamo continuato a lavorare con uno spirito comunitario. Quello che purtroppo leggo nella seconda ondata è una maggiore difficoltà a richiamarsi “comunità”, attorno agli elementi della coesione, della solidarietà. Questo è il mio auspicio e quello su cui si sta cercando di lavorare mettendo in rete e in relazione anche soggetti che non si erano mai incontrati prima… ritornando a un senso dell’umano, che ci può far sentire più vicini e più solidali».

Stefania Proietti, sindaco di Assisi, ha condiviso alcune esperienze positive messe in atto nel suo Comune, dove malgrado le strade svuotate dei turisti, è vivo e resiliente un tessuto sociale che collabora per i più fragili e soli: l’emporio solidale cofinanziato e gestito con la Caritas locale, che assiste in termini alimentari circa 650 famiglie; e la richiesta a parrocchie e proloco di costituire una rete capillare di “sentinelle” sul territorio, che possano aiutare il Comune ad intercettare le necessità dei più bisognosi. E ha concluso, facendo eco al titolo del webinar: «È attraverso la relazione che troviamo, penso, quella strada, quella motivazione, anche noi sindaci, che ci fa essere più forti che mai nella necessità del momento della pandemia».

Da Genova, comune che nel 2001 ha conferito la cittadinanza onoraria a Chiara Lubich, l’assessore Laura Gaggero ha sottolineato con forza la tempra e la forza genovese nel gestire le situazioni di emergenza già dimostrata in passato e ultimamente anche dopo il crollo del Ponte Morandi. «Ci siamo sempre rialzati tutti insieme e anche in questa situazione di emergenza sanitaria ci siamo compattati tutti, ogni assessorato ha attivato dei tavoli di lavoro con associazioni e stakeholder, con la cittadinanza, i più ampi possibili, proprio per andare a comprendere fino in fondo tutte le necessità. Ora, c’è forse più rabbia rispetto alla prima ondata. Però, io credo che noi amministratori dobbiamo saper gestire questa rabbia e anche ricompattare le persone magari attivando nuove modalità di dialogo e di intervento».

Franco Ianeselli, sindaco neo eletto a Trento, ha suggerito di guardare alla città e alla crisi dal punto di vista della piazza, “dove c’è il mercato (l’economia); c’è il municipio (la politica) e c’è la chiesa (la religione)”, luoghi simbolo verso cui incanalare anche l’azione politica con uno sguardo di speranza che consenta di tenere unite le comunità oltre la stanchezza e la fatica generata dalla seconda ondata della pandemia. «Mi permetto di consegnare agli altri sindaci che ci ascoltano questa frase che per noi non può che essere riserva di speranza: – ha concluso citando la sua concittadina Chiara Lubich – “[…] il Comune è la più importante delle istituzioni, perché più vicina alle persone, di cui incontra direttamente tutti i tipi di bisogni. Ed è attraverso il rapporto con il Comune nelle sue varie articolazioni che il  cittadino sviluppa la gratitudine  – o il rancore –  verso l’insieme delle istituzioni, anche quelle più lontane, quali lo Stato”[1] ». L’ultima testimonianza è quella di Fabrizio Brignolo, già sindaco di Asti, che ha ricordato la scelta fatta dal Consiglio comunale della sua città, il 21 febbraio 2015, di inserire nel proprio Statuto, ispirandosi al pensiero della Lubich, il principio di “fraternità”, quale condizione dell’agire politico: “nella condivisa consapevolezza che la diversità è una ricchezza e che ogni persona eletta in questa istituzione è soggetto a cui riconoscere pari dignità e rispetto ed è quindi chiamata ad anteporre il bene della comunità agli interessi di parte, sia personali, che di gruppo e di partito”.

Il messaggio del Presidente del Parlamento Europeo

Dalla politica italiana alle scelte della politica in Europa. David Sassoli, Presidente del Parlamento Europeo, ha voluto inviare il suo videomessaggio nel quale ha sottolineato l’attualità del messaggio di fraternità portato da Chiara Lubich: «Dobbiamo valorizzare ancora di più quell’idea di cittadinanza globale, di cittadinanza solidale che sta alla base di una società aperta e inclusiva. Non è accettabile un’economia senza morale, uno sviluppo senza giustizia, una crescita a scapito delle generazioni future. In questo senso credo che l’Europa possa essere utile non solo ai nostri paesi ma ai cittadini e anche al mondo intero. Chiara Lubich che è anche cittadina onoraria di Firenze ci ricorda che le città possono rappresentare un luogo privilegiato di incontro e condivisione ma soprattutto, ci possono aiutare a lavorare bene insieme ad essere persone capaci di creare relazioni, di accogliere l’altro, senza pregiudizi e senza schemi».

Un patto per il Paese

Raccolgono la proposta Rosalba Poli e Andrea Goller, responsabili del Movimento dei Focolari in Italia, che si inseriscono nel laboratorio con una proposta d’impegno per la fraternità fondata su esperienze già in atto per il bene comune e fondate sulla cultura dell’unità. Come quella del Movimento Politico per l’Unità, impegnato fin dal suo nascere nel costruire ponti di dialogo e collaborazione tra cittadini e istituzioni, tra persone di orientamento politico diverso, e che ha avviato tavoli di co-progettazione tra istituzioni e terzo settore a Macerata, Castelli Romani, Palermo e Taranto, come ha spiegato il presidente Silvio Minnetti (MPPU in Italia). Oppure, l’iniziativa ecologica in atto in Veneto, delle “Mamme NoPfas”, che lottano per avere acqua pulita, raccontata da Cristina Guarda, Consigliere della Regione Veneto. O l’esperienza ricordata dal fisico Luca Fiorani, per la cura del pianeta operata dall’iniziativa culturale EcoOne.

Siamo di fronte ad un kairos, proseguono Rosalba Poli e Andrea Goller, ad un tempo propizio per lavorare insieme, per stringere un patto fra tutti, per metterci in rete con altri movimenti, associazioni e istituzioni e riscrivere le regole globali della convivenza, della politica, dell’economia: «Questo è il tempo della speranza e, allora, sfruttiamolo questo tempo. Davanti all’“economia che uccide” (Evangelii Gaudium), come ci ha detto papa Francesco, “bisogna puntare a cambiare le regole del gioco del sistema economico-sociale”. Ad esempio, con misure che prevedano: il sostegno alla famiglia; lo spostamento di risorse pubbliche dal settore delle armi a quello della salute e della cura; l’avvio di una transizione ecologica in grado di superare il conflitto ricattatorio tra ambiente e lavoro; la revoca delle concessioni dell’azzardo alle grandi società per una gestione pubblica, responsabile e disincentivante, senza timore di toccare interessi consolidati e prevalenti; l’accoglienza ai migranti, con ingressi regolamentati e in sicurezza, mettendo fine ai lager libici e al traffico di esseri umani».

The Economy of Francesco

E parte di questo percorso di speranza è il movimento dei giovani economisti, imprenditori e change makers di “The Economy of Francesco”, che nemmeno la pandemia ha potuto fermare. Sono state le loro storie di impegno creativo per un’economia più giusta ed equa, le protagoniste del webinar del mattino di Loppianolab 2020, a cui hanno partecipato anche il responsabile scientifico di EoF, Luigino Bruni, Maria Gaglione e Francesca Giglio del comitato organizzatore, intitolato “I giovani di The Economy of Francesco: segni di fraternità e proposte di una nuova economia”. È a questa iniziativa, fortemente voluta da Papa Francesco, che si è tenuta ad Assisi, dal 19 al 21 novembre, che Loppianolab ha dato appuntamento al suo pubblico. Per rivedere l’evento, andare al sito: www.francescoeconomy.org 

RIVEDI STREAMING

[1] Chiara Lubich, Discorso al convegno “Mille città per l’Europa” (2001).

E qui di seguito i video integrali degli webinar:

VIDEO COMPLETO APPUNTAMENTO “I giovani di The Economy of Francesco”: segni di fraternità e proposta di una nuova economia”

VIDEOMESSAGGIO del Presidente del Parlamento Europeo David Sassoli

Ufficio Stampa Loppianolab 2020:

Tamara Pastorelli
mob: 3470064403
mail: ufficiostampa@loppiano.it

Web: www.loppianolab.it
Facebook: www.facebook.com/loppianolab
Twitter: @LoppianoLab
Instagram: https://www.instagram.com/loppianolab/
Loppianowww.loppiano.it  
Polo Lionello Bonfantiwww.pololionellobonfanti.it
Istituto Universitario Sophiawww.sophiauniversity.org
Gruppo Editoriale Città Nuovawww.cittanuova.it
 




Albania terra sorella

Dall’Italia nella “terra delle aquile” per vivere la Gmg, con chi non è potuto andare a Lisbona, per il Summer Campus 2023: Think outside the box

Uscire dal tracciato, dalla propria zona di comfort e dai propri confini: questi sono stati i motivi che hanno spinto 32 giovani provenienti diverse Regioni italiane, dal 2 al 12 agosto, a mettersi in gioco, ancora una volta, in occasione del Summer Campus, Think outside the box, organizzato dai giovani del Friuli-Venezia-Giulia, col notevole supporto della locale comunità dei Focolari. Per la prima volta nella storia di questo evento, le attività si sono svolte in una delle periferie d’Europa: l’Albania. L’iniziativa si è sviluppata in due fasi: la prima, dal 2 al 6 agosto, a Tirana, la seconda, dal 6 al 12, nel Sud del Paese, nella località turistica di Valona.

Nei laboratori di formazione si è parlato di scelte e di libertà, temi che hanno portato a riflettere sul nostro posto nel mondo, quale sia la direzione che vogliamo dare alla nostra vita, quale sia il contributo che ciascuno di noi può dare, per non essere meri turisti bensì costruttori capaci di “lasciare il mondo migliore di come l’abbiamo trovato” (Baden Powell). Soprattutto, però, di fondamentale valore formativo e fonte di ispirazione è stato ogni incontro con l’altro: l’ascolto della vita di questo popolo e delle testimonianze di coloro che, controcorrente, rimangono e scelgono di vivere per l’Albania, nonostante le innumerevoli difficoltà.

In Albania convivono pacificamente numerose fedi presenti sul territorio: musulmani, bektashi – una religione ibrida tra islam e cristianesimo – cattolici e ortodossi. Basta passeggiare nel centro di Tirana, per osservare campanili e minareti, per vedere statue di Madre Teresa di Calcutta e ascoltare il richiamo alla preghiera dei musulmani.

Durante una cena con la comunità dei Focolari di Tirana e il nunzio apostolico Mons. Luigi Bonazzi, è emerso l’orgoglio del rapporto speciale che hanno instaurato con i colleghi musulmani e di come imparino quotidianamente dallo scambio reciproco. Marian, giovane di origine irachena: “Non è semplice – commenta – vivere in un Paese in cui la maggioranza crede in un’altra religione. Anche io vengo da un Paese a maggioranza non cristiana e so quanta sofferenza questo comporta. Nonostante le incomprensioni e la mancanza di condivisione degli stessi valori, mi sembra che in Albania vi sia una fede più grande e salda, che non si spegne ma che, invece, si alimenta.”

Nel corso dei dieci giorni trascorsi nella “terra delle aquile”, (significato di Albania ndr) abbiamo conosciuto la sua storia: a Kruja, antica capitale, l’eroe nazionale Skanderbeg ha unito popolazioni diverse e ha difeso il territorio dall’avanzata turco-ottomana. A Tirana sono evidenti le piaghe che affliggono oggi il Paese: la corruzione, l’abusivismo edilizio e la miseria. Era scioccante camminare per le strade illuminate, tra monumenti e auto lussuose e, allo stesso tempo, vedere case diroccate o edifici nuovi di zecca ma disabitati, frutto del mero lavaggio di denaro sporco. Non è semplice lottare contro un sistema corrotto, ma abbiamo ascoltato la testimonianza dei proprietari del fast food “Ciki”, che hanno aperto un ristorante di cibo tipico nel centro, con l’intenzione di lavorare in maniera etica e rispettosa, invitando i concittadini a fare lo stesso.

Nel corso delle mattinate trascorse a Tirana, in gruppi, sono proseguite le visite presso diverse strutture che offrono un servizio nelle periferie. Alcuni hanno giocato, ballato e pregato con i bambini accolti in una parrocchia di suore di Charles de Foucauld. “Quest’esperienza con i bambini – racconta Ettore – mi ha fatto comprendere come una partita di calcio può essere un tramite tra culture diverse. Non conta ciò che si ha, bensì quello che si è disposti a dare, un piccolo gesto può far comparire un sorriso sul volto di un bambino donandogli felicità”.

 Altri hanno intrapreso una strada impervia per salutare delle famiglie che vivono sperdute nell’entroterra e che non godono di alcun servizio di comunicazione, nemmeno di una strada asfaltata per raggiungere il primo centro abitato. I giovani rivelano che è stato impattante scontrarsi con una realtà piena di contrasti a livello economico e sociale, tra ville moderne e discariche. “Una delle famiglie – spiega Samuele – ha raccontato che i primi due di otto fratelli sono costretti a lavorare fin da ragazzi per poter garantire un’istruzione ai loro fratelli minori e sostenere economicamente la madre, rimasta da sola. Questa esperienza mi ha segnato, perché spesso non ci si rende nemmeno conto della fortuna che abbiamo a vivere in un Paese del primo mondo dove si tende a dare molte cose per scontate”.

 Sporcarsi le mani con pennello e pittura per imbiancare un’area di una casa di riposo gestita dalle suore di Madre Teresa di Calcutta, o fare compagnia ad alcune signore anziane è stato un servizio concreto. Per Chiara, alla sua prima esperienza in una struttura di questo tipo, non è stato facile, non conoscendo la loro lingua, rapportarsi con le ospiti. L’impatto iniziale è stato sconfortante, ma l’indomani i giovani sono rimasti sorpresi nel vedere le signore al balcone che aspettavano sorridenti e raggianti, in attesa del loro arrivo. “Il secondo giorno – chiosa Chiara – è stato pieno di musica, balli, disegni, regali, sguardi d’affetto e baci scambiati timidamente. Posso dire che questa sia stata la prova che l’amore può davvero tutto, al di là dei limiti linguistici!”

 Un gruppo si è recato presso la struttura Papa Giovanni XXIII, centro diurno che ospita persone con disturbi psichiatrici. I ragazzi e le ragazze si sono cimentati in attività per aiutare la comunità, cucinando il pranzo, preparando una torta e distribuendo da mangiare ai senza tetto. Il momento più intenso è stato sicuramente la condivisione avvenuta con gli operatori e gli utenti del centro, che nonostante gli ostacoli linguistici, hanno raccontato le loro storie, senza filtri e con una sincerità commovente. “Quando vedi – commenta Michele – che fai il tuo lavoro con tanto impegno, ma in cambio ricevi così tanto amore che capisci di aver fatto la scelta giusta“.

Il campus si è svolto in concomitanza con la Giornata Mondiale della Gioventù di Lisbona, a cui, seppur a distanza, hanno partecipato i 32 italiani assieme a 120 giovani albanesi e kosovari. Nella notte tra il 5 e 6 agosto presso l’Università Nostra Signora del Buon Consiglio, è stata ricreata un’ambientazione simile a quella portoghese: accampamenti nelle aule universitarie, canti, balli tipici, un momento di adorazione e diretta streaming per seguire in modo originale questo evento.

“Cari giovani, vorrei guardare negli occhi ciascuno di voi e dirvi: non temete, non abbiate paura”. Le parole di Papa Francesco durante la veglia hanno permesso di vivere un momento di riflessione e di raccoglimento.

La seconda parte del campus si è svolta nella prefettura di Valona presso le suore francescane alcantarine di Babicache operano per aiutare bambini e famiglie del luogo.

Dal lunedì al venerdì le porte della struttura si aprivano per accogliere fino a 50 tra bambini e ragazzi, per giocare a basket, a pallavolo, calcio e ping-pong, per cantare assieme e fare la merenda. Inoltre, abbiamo aiutato le suore con lavori di manutenzione della struttura, ripulendo le strade circostanti da erbacce e spazzatura, carteggiando le pareti esterne e drenando l’acqua accumulata nel campo da calcio affinché i bambini vi potessero giocare.

Nella cittadina di Orikum c’è stata la possibilità di giocare con tanti bambini. “Un’esperienza di mani – commenta Anna– che si stringono e occhi che si cercano. Il limite della lingua mi ha insegnato ad essere ancora più attenta all’altro. Ai suoi e ai miei gesti. Un’esperienza fatta di sguardi, di bicchieri d’acqua da riempire dopo una corsa, di nastrini colorati, di pochi discorsi, ma di abbracci che parlano molto chiaramente”.

Intense le testimonianze ascoltate durante le serate. Il vescovo di Valona, mons. Giovanni Peragine, suor Laura e suor Carmela hanno aperto scenari impensati su una Chiesa missionaria e un Paese in cui molti giovani emigrano, lasciando così un Paese senza futuro e con poche prospettive. Non sono mancati i momenti di relax e di riposo al mare, sulle spiagge di Borsh e la visita al sito Unesco di Butrinto.

L’Albania è entrata nel cuore di ognuno, con le sue contraddizioni, le sue difficoltà e la sua continua voglia di rivalsa. Nel cuore è maturato il desiderio di ritornare quanto prima in questa terra che ormai sentiamo sorella.

Da Francesca e Martina del Friuli Venezia Giulia

Le nostre esperienze in Albania




Global Compact on Education: rivedi l’incontro del 15 ottobre 2020

Il Global Compact on Education avrebbe dovuto svolgersi il 14 maggio 2020, con una serie di appuntamenti complementari (il Villaggio dell’Educazione).
Per consentire la più ampia e serena partecipazione, l’incontro è stato rinviato.
Ma l’invito di Papa Francesco è oggi ancora più attuale: c’è bisogno di unire gli sforzi per la casa comune, affinché l’educazione sia creatrice di pace e giustizia!
Per questo, il 15 ottobre 2020, si terrà un incontro virtuale. Una tappa di avvicinamento per condividere esperienze e idee che guardano oltre.

Papa Francesco rilancia il Global Compact on Education

Alla Lateranense la diffusione del video messaggio di Papa Francesco seguito da interventi di personalità ecclesiali e della cultura. L’evento in diretta streaming su Vatican News.

Giovedì 15 ottobre 2020 alle ore 14.30 (GMT+2) Papa Francesco tornerà ad affrontare il tema dell’educazione, centrale nel suo insegnamento e nel dialogo con il mondo. Lo farà con un videomessaggio, insieme riepilogativo – di quanto proposto sul tema nel corso del pontificato – e programmatico: perché, come Francesco ha più volte ripetuto, «educare è un atto di speranza».

un patto per generare un cambiamento su scala planetaria, affinché l’educazione sia creatrice di fraternità, pace e giustizia. Un’esigenza ancora più urgente in questo tempo segnato dalla pandemia.

Il videomessaggio del Papa sarà trasmesso nel corso di un avvenimento alla Pontificia Università Lateranense, promosso dalla Congregazione per l’Educazione Cattolica, dedicato specificamente al mondo accademico edell’educazione, che potrà essere seguito in diretta on line attraverso il portale e i canali Youtube di Vatican News (lo streaming avrà la traduzione simultanea in inglese, francese, spagnolo e portoghese). Alle parole del Santo Padre reagiranno, a distanza, la Direttrice Generale dell’UNESCO Audrey Azoulay – anche lei attraverso un videomessaggio – e, nell’ateneo pontificio, i responsabili della Congregazione per l’Educazione Cattolica il Cardinale Giuseppe Versaldi e l’Arcivescovo Angelo Vincenzo Zani. Insieme a loro, interverranno i rettori della Lateranense, prof. Vincenzo Buonomo, e della Università Cattolica del Sacro Cuore, Franco Anelli, e la sociologa Silvia Cataldi, docente all’Università “La Sapienza” di Roma. Il videomessaggio del Papa sarà inoltre commentato da giovani studenti, primi destinatari del Messaggio del Santo Padre. L’evento sarà introdotto e moderato da Alessandro Gisotti, vice-direttore editoriale del Dicastero per la Comunicazione.

L’incontro del prossimo 15 ottobre raccoglie l’appello formulato dal Santo Padre il 12 settembre 2019: C’è bisogno di unire gli sforzi e di far nascere un’alleanza educativa – aveva detto – l’invito agli ambasciatori di tutto il mondo, riuniti in occasione del discorso al Corpo diplomatico (9 gennaio 2020)

La pandemia da Covid-19, com’è noto, ha costretto ad annullare l’evento in Vaticano, senza però interrompere la progettualità. Così il Villaggio dell’educazione, in cui presentare le migliori esperienze educative internazionali, si è trasformato in uno spazio virtuale: in questi mesi, infatti, sono state più di 70 le esperienze educative realizzate nel mondo e variamente ispirate alle tematiche del Patto: dignità e diritti umani, pace e cittadinanza, ecologia integrale, fraternità e sviluppo. Le esperienze sono state selezionate dall’Alta Scuola Educare all’Incontro e alla Solidarietà (EIS), dell’Università LUMSA di Roma, che le presenterà nel corso di un prossimo convegno, condividendole anche sul sito internet dell’evento(www.educationglobalcompact.org).

Il cammino preparatorio ha inoltre visto lo svolgimento di 8 seminari internazionali presenziali e, a partire dal mese di marzo, di numerosi appuntamenti svolti in modalità “a distanza”, a cui ora si aggiunge l’evento del prossimo 15 ottobre.

VEDI ANCHE ARTICOLO SU CITTA’ NUOVA

MESSAGGIO DEL PAPA




A Firenze un incontro sulle orme del “Documento sulla Fratellanza Umana” di Abu Dhabi

Il testo sottoscritto da Papa Francesco e il Grande Imam di Al-Azhar Ahmad Al-Tayyeb – Un percorso per un’amicizia tra cristiani e musulmani a Firenze.

A Firenze la comunità cristiana e quella musulmana si sono incontrate oggi, 30 gennaio 2020, per riflettere sullo storico “Documento sulla Fratellanza Umana” sottoscritto il 4 febbraio 2019 ad Abu Dhabi da Papa Francesco e il Grande Imam di Al-Azhar Ahmad Al-Tayyeb.

L’appuntamento, promosso dal Centro Internazionale Studenti Giorgio La Pira, dalla Fondazione Giorgio La Pira, dall’ Istituto Universitario Sophia di Loppiano e dalla Comunità Islamica Firenze e Toscana, è una prima risposta all’appello contenuto nel documento stesso che invita “tutte le persone che portano nel cuore la fede in Dio e la fede nella fratellanza umana a unirsi e a lavorare insieme, affinché esso (il documento) diventi una guida per le nuove generazioni verso la cultura del reciproco rispetto, nella comprensione della grande grazia divina che rende tutti gli esseri umani fratelli”.

L’incontro è stato aperto dai saluti dell’Arcivescovo di Firenze, card. Giuseppe Betori e dell’imam di Firenze Izzeddin Elzir che hanno firmato un testo in cui, dopo aver sottolineato la tradizione di Firenze come città di incontro e di esperienze di dialogo fra culture e religioni diverse, viene rinnovato l’impegno ad essere costruttori di pace e fare propri gli intenti del Documento: “[…] La nostra presenza insieme vuol essere un segno tangibile dell’amicizia che ci caratterizza e che ci lega, sollecitati dalle nostre Fedi che si fondano sulla medesima Speranza, radicata nella fiducia dell’Azione di Dio che, essendo Amore, chiede la partecipazione libera e responsabile di ogni singola persona umana, senza mai abbandonarla. E’ questa comune Speranza che ci fa incontrare per conoscerci sempre meglio, per imparare gli uni dagli altri, per stimarci reciprocamente; affinché, resi pacifici nel cuore possiamo costruire percorsi di pace e di giustizia finalizzata al bene, camminando idealmente e fraternamente gli uni accanto agli altri verso la Sorgente di ogni realtà. […]Facendo tesoro della viva esperienza di dialogo che caratterizza la nostra città e con la piena condivisione del Documento per la Fratellanza umana, la pace e la convivenza comune, auspichiamo che questo nostro momento di riflessione, ci apra a un Percorso verso un rapporto più strutturato tra le nostre realtà religiose, per una sempre più feconda amicizia Islamico- Cristiana”.

Durante l’incontro mons.Vittorio Ianari, della Comunità di Sant’Egidio ha illustrato il percorso storico del documento di Abu Dhabi, mons. Piero Coda, preside dell’Istituto Universitario Sophia di Loppiano, ha presentato significato e prospettive, mentre il prof. Mohamed Bamoshmoosh, resp. Culturale della Comunità islamica di Firenze si è focalizzato sulla attualizzazione del Documento a livello locale.

Infine il Direttore del Centro Internazionale Studenti La Pira Maurizio Certini, insieme a Mohamed Bamoshmoosh si sono concentrati su alcune prospettive del cammino di amicizia in atto a Firenze da tanti anni. Ricordiamo in tale senso lo straorinario, profetico apporto al dialogo da parte del sindaco Giorgio La Pira e il cammino fiorentino più recente.
L’incontro di oggi intende segnare infatti anche il primo passo verso un rapporto più strutturato tra le due realtà religiose per un’amicizia islamico-cristiana a Firenze. “Una lunga storia lega la comunità cattolica e islamica di Firenze, dagli incontri con i primi studenti universitari di fede islamica nella Sala Teatina, dove significativamente ci siamo incontrati oggi. La Sala del Centro è stata infatti (dal 1989 al 1992) la prima aula di preghiera della nascente Comunità islamica toscana e sede provvisoria del primo Centro culturale islamico della nostra città. – hanno sottolineato Certini e Bamoshmoosch – In queste stanze, sino dal 1978, per iniziativa dell’arcivescovo di Firenze card. Benelli che volle un Centro che desse dignità a ogni giovane internazionale e aperto al dialogo interreligioso, sulla spinta ideale di Giorgio La Pira e con l’attento e appassionato accompagnamento di Chiara Lubich e dei Focolari, è nato un rapporto di amicizia e di dialogo tra giovani basato su significative interazioni personali, sincere, aperte e collaborative. Un dialogo che si è poi dilatato irreversibilmente, con autonome iniziative di persone, di associazioni, di Chiese; mostrando come Firenze sia sempre città culturalmente aperta. Una città che in molte sue parti crede che il dialogo come stile di vita, realizza un diverso modo di incontrarsi e relazionarsi, portando così a superare stereotipi e pregiudizi, e a rendere vera ogni giorno una fraternità che afferma e garantisce le relative differenze. L’esperienza qui realizzata insegna come il radicamento in Dio offra un modo nuovo di guardare ogni uomo: il riconoscere la dignità dell’altro proprio in virtù del suo essere “altro” genera una reciproca accoglienza, un’amicizia tale da suscitare in ciascuno il desiderio di una mutua e più profonda conoscenza e solidarietà. Quello che ci proponiamo è strutturare un percorso verso un’amicizia islamico-cristiana sempre più ampio e inclusivo, costruire relazioni sempre più significative, per spargere nuovi semi di fraternità e di pace a Firenze, in tutto il territorio nazionale e oltre”.
…………….
In collaborazione con : Mov. dei Focolari, GMI Ass. Giovani Musulmani, Comunità di SantEgidio, Toscana Impegno Comune, Opera per la Gioventù Giorgio La Pira.

Messaggio

A un anno dallo storico Incontro del Santo Padre papa Francesco e del Grande Imam di Al-Azhar, Ahmad Al-Tayyeb, abbiamo desiderato, oggi, ritrovarci in questa Sala Teatina.

Un luogo significativo in quanto ospita un Centro intitolato a Giorgio La Pira. Noto per l’Esperienza di amicizia, cresciuta sin dal 1978, tra donne e uomini di differenti credi, fedi religiose e visioni del mondo, segnatamente tra giovani internazionali, cristiani e musulmani. Primo luogo di preghiera e di incontro comunitario della nascente Comunità islamica di Firenze.

Il singolare percorso fiorentino intorno alla centralità della persona umana e alla sua dignità, si è storicamente espresso in svariati modi: nella cultura, nell’arte, nella vita civile, nella carità, nell’attenzione all’incontro tra le Chiese cristiane e nel dialogo interreligioso, nell’incontro tra i popoli.

Tale percorso ci mostra il volto di una città religiosamente aperta. Ne è testimonianza la vasta e appassionata diffusione di esperienze di dialogo che oggi si svolgono a ogni livello: fino alla recente costituzione della Scuola fiorentina di alta formazione per il dialogo interreligioso e interculturale.

Il tempo presente, così carico di paure e di gravi tensioni, in una società che diviene sempre più varia ed eterogenea, eppure interdipendente, ci richiama a rinnovare con audacia e con forza, la nostra testimonianza nel comune impegno per la buona convivenza e per la pace.

La nostra presenza insieme vuol essere un segno tangibile dell’amicizia che ci caratterizza e che ci lega, sollecitati dalle nostre Fedi che si fondano sulla medesima Speranza, radicata nella fiducia dell’Azione di Dio che, essendo Amore, chiede la partecipazione libera e responsabile di ogni singola persona umana, senza mai abbandonarla.

E’ questa comune Speranza che ci fa incontrare per conoscerci sempre meglio, per imparare gli uni dagli altri, per stimarci reciprocamente; affinché, resi pacifici nel cuore possiamo costruire percorsi di pace e di giustizia finalizzata al bene, camminando idealmente e fraternamente gli uni accanto agli altri verso la Sorgente di ogni realtà.

Noi crediamo che gli esseri umani, strutturalmente creati per amare Dio e amarsi tra di loro, siano al centro della natura come responsabili di essa, e siano al cuore della bellezza del mondo la quale si manifesta particolarmente lì dove accade una relazione fraterna tra le persone e le diverse comunità.

Sentiamo pertanto profondamente Nostra la Dichiarazione sulla fratellanza umana per la pace mondiale e la convivenza comune, riaffermando qui le parole conclusive in essa contenute, per le quali ci sentiamo oggi particolarmente responsabili, anche nei confronti delle generazioni future.

“[…] che questa Dichiarazione sia un invito alla riconciliazione e alla fratellanza tra tutti i credenti, […] tra i credenti e i non credenti, tra tutte le persone di buona volontà; sia un appello a ogni coscienza viva che ripudia la violenza […] e l’estremismo cieco; appello a chi ama i valori di rispetto e di fratellanza […] sia una testimonianza della grandezza della fede in Dio che unisce i cuori divisi ed eleva l’animo umano; sia un simbolo dell’abbraccio tra Oriente e Occidente, tra Nord e Sud e tra tutti coloro che credono che Dio ci abbia creati per conoscerci, per cooperare tra di noi e per vivere come fratelli che si amano […]”.

Facendo tesoro della viva esperienza di dialogo che caratterizza la nostra città e con la piena condivisione del Documento per la Fratellanza umana, la pace e la convivenza comune, auspichiamo che questo nostro momento di riflessione, ci apra a un Percorso verso un rapporto più strutturato tra le nostre realtà religiose, per una sempre più feconda amicizia Islamico- Cristiana.

Firenze, 30 gennaio 2020

Arcivescovo metropolita di Firenze: Giuseppe card. Betori

Imam di Firenze: Izzeddin Elzir




Mariapoli 2024 nel Lazio, 27-30 giugno.

Si terrà a Riano (Roma) la Mariapoli per le comunità dei focolari del Lazio da giovedì 27 a domenica 30 giugno 2024.

Cittadella Ecumenica Taddeide, Via Taddeide 42 Riano (RM)




Genfest Italia 2024, insieme per prendersi cura

Gli appuntamenti e le iniziative in Italia dei giovani dei Focolari

di Aurelio Molè

Alcuni dei momenti più belli della nostra vita li abbiamo vissuti nei Genfest. Ognuno può sfogliare il proprio personale album di ricordi. Nel mio, uno dei miei momenti clou, ma non solo, è stato il Genfest del 1990. Il muro di Berlino, sembrava fino ad allora una barriera impossibile da rimuovere, eppure si sgretolò in pochi minuti nel novembre del 1989. Un mondo più unito si faceva storia concreta. Le frontiere si aprirono e, per la prima volta, era possibile incontrare centinaia di giovani dell’Est Europa. Dalla ex Yugoslavia fino alla Lituania. Dei popoli e dei giovani bellissimi, ancora incontaminati dal consumismo Occidentale, con cui era possibile sperimentare una unità di cuori palpabile. Nel 1990 San Giovanni Paolo II al Palaeur di Roma disse che il mondo unito «è la grande attesa degli uomini d’oggi, la speranza e, nello stesso tempo, la grande sfida del futuro» perché «è la via della pace». Parole quanto mai attuali in un mondo che vive una terza guerra mondiale a pezzi.

Il Genfest, deriva da gen “generazione nuova”, il settore giovanile dei Focolari, e da fest, festival. Nasce nel 1973 a Loppiano, una piccola cittadella dei Focolari vicino Firenze, quando non erano ancora state ideate le Giornate mondiali della gioventù e si ripete ogni sei anni radunando centinaia di migliaia di giovani dai cinque continenti per condividere attraverso esperienze, canti, coreografie, interventi la propria passione per la fraternità universale. L’ultima edizione si è svolta nel 2018 nelle Filippine, la prossima sarà in Brasile dal 12 al 24 luglio 2024 dal titolo “Insieme per prendersi cura” per costruire un mondo di fraternità al di là delle differenze culturali, etniche e religiose prendendosi cura del pianeta e delle persone, soprattutto le più vulnerabili. Si snoderà in tre fasi: volontariato, un evento centrale e la creazione di comunity per continuare a costruire un mondo più unito nel proprio territorio.

In Brasile, ad Aparecida, sono attesi seimila giovani e una diretta streaming in 120 Paesi, ma non tutti potranno partecipare. In Italia sarà possibile vivere una sorta di staffetta. Si comincia dalla Toscana. Dal 12 al 21 luglio si vive dapprima con le mani in pasta in una settimana di volontariato locale diffuso in città della Toscana come Firenze, Prato, Massa, Pistoia, Grosseto, Lucca e Pisa. In collaborazione con associazioni, parrocchie, case di accoglienza e nella cornice più ampia del Progetto Milonga “Embrace Humanity che da anni si occupa di volontariato internazionale.  Lo sguardo sarà rivolto a persone migranti che mettono a rischio la propria vita in cerca di speranza; a chi è costretto a vivere nella disumanità di una guerra; a chi è povero e affamato; a chi è escluso e emarginato dalla vita sociale o, discriminato per la sua appartenenza etnica, per l’identità di genere, perché persona con disabilità mentale o fisica; di chi è prigioniero di una dipendenza, di chi è anziano e solo. Non si tratta solo di azioni ma anche di formazione ai fenomeni e temi e di condivisione nella fase finale che avverrà a Loppiano dal 19 al 21 luglio. Tre giorni vissuti insieme con persone provenienti da varie regioni d’Italia e qualche Paese europeo. Sono previsti collegamenti in diretta con il Genfest internazionale del Brasile e la creazione di community per aree tematiche per formare dei gruppi in base agli interessi che potranno continuare le loro azioni sul territorio perché il Genfest non è solo un evento, ma un processo generativo che si spera continuo nel tempo.

«In Toscana – commenta Nadia Xodo, una delle organizzatrici – abbiamo notato un risveglio nelle comunità, un coinvolgimento con l’organizzazione di cene solidali, nell’ ospitare i giovani presenti nelle loro città, e una nuova coscienza nel prendere cura del proprio territorio».

Il modello è “Una città non basta” proposto da Chiara Lubich in cui invita a prendere le misure della città per cercare i poveri, gli abbandonati, gli orfani, i carcerati per non lasciare nessuno solo e dare sempre «una parola, un sorriso, il vostro tempo, i vostri beni» e condividere ogni cosa «momenti di gioia e di vittoria, di dolore e di fallimento, perché la luce non si spenga». «Ma “una città non basta”: sì, con Dio, una città è troppo poco. Egli è colui che ha fatto le stelle, che guida i destini dei secoli e con Lui si può mirare più lontano, alla patria di tutti, al mondo. Ogni nostro respiro sia per questo, per questo ogni nostro gesto, per questo il riposo e il cammino. Alla fine, facciamo in modo di non doverci pentire di aver amato troppo poco».

Dopo la Toscana, la Calabria che prenderà il testimone per tutto il Sud Italia coinvolgendo la Sicilia, la Campania, la Basilicata, la Puglia, la Sardegna e persone dalla Palestina, dall’Egitto per gettare ponti di fraternità sulle sponde del Mediterraneo. Tre gruppi sono al lavoro da tutte le regioni per il programma dal 26 al 30 luglio per un percorso immersivo e pratico di conoscenza della cultura della pace, della fraternità e della solidarietà. Le tre fasi del Genfest del Brasile saranno declinate anche il Calabria. La mattina del 27 luglio apertura a Lamezia terme (CZ) per andare in profondità su quello che è il primo “ambiente” dove viviamo, e cioè noi stessi, la nostra identità, chi siamo, verso dove andiamo e come prendersi cura di sé. Sono previsti anche collegamenti con il Genfest internazionale del Brasile e con gruppi di giovani in Ungheria e Giordania. Il pomeriggio si continua con la vita, con l’amore concreto, «con i muscoli», l’ascolto, la vicinanza: incontri con comunità di recupero, accoglienza di persone ai margini della società, di minori stranieri non accompagnati e ambiente con la pulizia delle spiagge, visite ad azienda agricole controcorrente che rifiutano di pagare il pizzo. Al tramonto è tempo di festa con una cena e una serata artistica nella piazza di Curinga (CZ) in collaborazione con la Proloco del Comune. La mattina del 28 luglio ci si sposta a Isola di Capo Rizzuto (KR) per approfondire con esperti il tema “Mediterraneo. Un caleidoscopio di crisi, sfide, opportunità”.  Sulla spiaggia di Cutro, nel pomeriggio, si ricorderà la tragedia del naufragio dei migranti con una Messa, l’incontro di alcuni protagonisti del tragico evento e un flash mob. Senza tralasciare la conoscenza delle bellezze culturali e naturali di Isola di Capo Rizzuto. La giornata conclusiva del 29 luglio sarà il giorno della creazione di community per continuare ad agire nel proprio territorio in base ai propri interessi, di tirare le conclusioni e di chiudere il Genfest con una grande festa sul lungomare di Lamezia terme aperto a tutti con cantanti, esperienze, testimoni, interventi.

«I protagonisti e gli ideatori sono i giovani – chiosa Gabriella Zoncapè, tra le organizzatrici –, ma gli adulti dei Focolari sono di supporto per la parte logistica. Si è avviato un processo di comunione, partecipazione, fraternità non solo all’interno dei Focolari, ma con associazioni, movimenti ecclesiali, scuole, comuni, diocesi». Il Genfest è già iniziato!

Per iscrizioni al Genfest in Calabria: link

Instagram: Genfest_ Calabria2024

Email: genfest.italia@gmail.com

Iscrizioni al Genfest Toscana a questo link

Info: giovanifocolaritoscana@gmail.com

LIBRO DEL GENFEST

SITO WEB GENFEST INTERNAZIONALE 




Convegno rivolto ai Vescovi italiani – Loppiano

“Nuova tappa dell’evangelizzazione e sinodalità: il rinnovamento ecclesiale alla luce della Evangelii gaudium” 

CONVEGNO
Promosso dal Movimento dei Focolari in Italia in collaborazione con il “Centro Evangelii gaudium” dell’Istituto Universitario Sophia (IUS)
 
Loppiano – Figline e Incisa Valdarno (Fi)
18-20 febbraio 2019
 
Dove va la Chiesa in Italia dopo il Convegno ecclesiale nazionale di Firenze? Cosa significa vivere la mistica della fraternità? Come mettere in atto la sinodalità? Come affrontare le urgenze dell’oggi sociale? Sono alcune delle domande legate ai temi di fondo che verranno affrontati durante un Convegno, che si svolgerà a Loppiano – Figlinee Incisa Valdarno (Fi) dal 18 al 20 febbraio 2019. L’appuntamento di riflessione e comunione è rivolto ai Vescoviitaliani per attualizzare il messaggio della Evangelii Gaudium, muovendo dall’importanza del dialogo e della cultura e dalle prospettive aperte dal Sinodo dei Giovani.

Ad aprire i lavori l’intervento del vice-presidente della Conferenza Episcopale Italiana, mons. Mario Meini, Vescovo di Fiesole, su La Chiesa italiana dopo Firenze. Il cardinale Giuseppe Petrocchi, Arcivescovo dell’Aquila e presidentedel Consiglio scientifico del Centro Evangelii Gaudium dello IUS, presenterà quindi l’identità e le attività del Centro come strumento per il rinnovamento ecclesiale.

Al prof. Piero Coda, Preside dello IUS è affidata la relazione su Sinodalità e spiritualità di comunione e al Segretariodella Congregazione per l’Educazione Cattolica, mons. Vincenzo Zani, quella su Esperienze e prospettive a partire dal Sinodo dei giovani.

Presiederanno le celebrazioni, oltre a mons. Mario Meini, il cardinale Giuseppe Betori, Arcivescovo di Firenze e Gran Cancelliere dello IUS, e mons. Stefano Russo, Segretario Generale della CEI.

Interverranno, tra gli altri il Vescovo di Caserta, mons. Giannino D’Alise, il Copresidente del Movimento dei Focolari Jesús Morán.

«Nel tumultuoso cambiamento d’epoca che viviamo occorre dar vita a una nuova tappa dell’annuncio del Vangelo:fedele, creativa e gioiosa, e occorre dare le ali a un’esperienza di Chiesa come sinodo, e cioè come cammino di tuttifatto insieme», dichiara il teologo prof. Piero Coda. «Francesco ha invitato la Chiesa in Italia a questa conversione spirituale e pastorale al Convegno ecclesiale nazionale di Firenze, nel 2015. È essenziale e urgente riprendere le sue parole e alla luce di esse verificare il nostro cammino e discernere nuove strade. Specie in un momento delicato e discriminante come il presente».

Visitando la cittadella di Loppiano, il 10 maggio scorso, papa Francesco ha sottolineato che il carisma dell’unità –sorgente e ispirazione della corrente di rinnovamento spirituale culturale e sociale dei Focolari – «è uno stimolo provvidenziale e un aiuto potente a vivere la mistica evangelica del noi per plasmare un volto nuovo della città degliuomini secondo il disegno d’amore di Dio». «Il Centro “Evangelii gaudium” di Sophia intende prendere sul serioquesta sfida» – dichiara Piero Coda e, nella prospettiva del Convegno, augura: «Come discepoli di Gesù non possiamo stare solo a guardare o ad aspettare. Dobbiamo pensare e agire in modo nuovo, lucido e determinato».

Invito Vescovi Italiani

Programma

Comunicato Stampa

Contatti ufficio stampa:
Maria Chiara De Lorenzo
349 5843084




Monza: Teatro Manzoni gremito per “Alle mafie diciamo NOi”

Prossimo appuntamento sabato 23 novembre nell’aula magna dell’Istituto Mosè Bianchi a Monza per una serata di musica in ricordo di Lea Garofalo con la straordinaria partecipazione della cantastorie calabrese Francesca Prestia.

“Convoca un giornalista, un sostituto procuratore e un imprenditore e mettili davanti a 800 alunni delle scuole superiori per parlare di incontri, di relazioni costruite per sconfiggere le mafie. Grazie all’Assessore all’istruzione del Comune di Monza Pierfranco Maffè e al suo staff tutto è stato possibile giovedì 24 ottobre al teatro Manzoni di Monza nell’incontro con gli autori del libro “Alle mafie diciamo NOi” Gianni Bianco (giornalista del Tg3), e Giuseppe Gatti (sostituto procuratore della Repubblica presso la Direzione Distrettuale Antimafia di Bari) con la partecipazione di Salvatore Cantone (imprenditore e presidente dell’associazione Antiracket di Pomigliano). (…)

E’ stata toccante la sua testimonianza di uomo, padre di famiglia, imprenditore e cattolico che ha scelto di denunciare chi gli chiedeva il pizzo. Per questo motivo ha pagato a caro prezzo (con la chiusura della sua fiorente attività) questa decisione ed è rimasto per un certo periodo isolato, un eroe solo, nella sua città. Nel dare vita all’associazione antiracket piano piano ha saputo riconquistare la fiducia e la stima dei suo concittadini ed ora non è più solo. Un Noi che si respira anche nel gremito Teatro Manzoni quando il microfono passa tra i ragazzi che, con domande e riflessioni, interagiscono con i relatori in un dialogo che certo non può esaurirsi nello spazio di una mattinata”.

Continua a leggere l’articolo

http://www.ildialogodimonza.it/monza-dice-noi-alle-mafie/?fbclid=IwAR3N15bXTUUfbCerOoGZrl_zd6bUrrSCKVmGnDkF5aQwWF54LiiCXOHQLWI