Loppianolab 2020, terzo appuntamento del 7 novembre 2020: il tempo della speranza

POMERIGGIO

Il terzo ed ultimo appuntamento di Loppianolab 2020, “Tessere relazioni, abitare la città, curare il Pianeta” ospita l’appello dei sindaci ad una maggiore coesione e collaborazione sociale per fronteggiare la seconda ondata della pandemia e la risposta del Movimento dei Focolari in Italia con la proposta di un patto per il Paese che coinvolga il tessuto di associazioni, movimenti e istituzioni che operano per il bene comune, per cambiare le regole del gioco del sistema economico e sociale, mettendo al centro misure per il sostegno della famiglia, della salute e della cura, per la transizione ecologica, chiedendo la revoca delle concessioni sull’azzardo e misure che mettano fine al traffico di esseri umani e che regolamentino l’accoglienza dei migranti.

Sabato 7 novembre si è tenuto il terzo appuntamento di Loppianolab 2020, il laboratorio per l’Italia di politica, economia, cultura, con sede a Loppiano (FI), cittadella internazionale dei Focolari, promosso dall’Istituto Universitario Sophia, dal Polo Lionello Bonfanti, e dalla stessa cittadella internazionale, in collaborazione con il Gruppo Editoriale Città Nuova.

Anche nell’ultimo webinar del 2020, intitolato “Tessere relazioni, abitare la città, curare il Pianeta”, Loppianolab attinge al patrimonio della cultura dell’unità e della vita di Chiara Lubich, fondatrice del Movimento dei Focolari, di cui quest’anno ricorre il centenario della nascita, per trarne riflessione, ispirazione, metodo e speranza, per il presente e il futuro del nostro Paese. Al centro del seminario online: l’attualità delle città italiane, costrette a confrontarsi con l’emergenza sanitaria; la crisi economica e sociale; e le scelte della politica.

Le città

È Giulia Mugnai, sindaco di Figline e Incisa Valdarno, a dare simbolicamente il benvenuto al pubblico che segue in diretta YouTube, con la regia che è partita dall’auditorium di Loppiano: «Anche se siamo in un luogo virtuale, mi fa piacere darvi il benvenuto: Loppiano è Figline e Incisa, è un pezzo di cuore della nostra comunità.  Ogni anno, l’occasione di Loppianolab, è un modo per abbattere qualche muro e aprire gli occhi su un pezzo di mondo diverso da quello che conosciamo e che siamo: uno sguardo, una lente di ingrandimento sul mondo e sulla capacità di costruire reti, relazioni e dialogo». Stimolata dalle domande di Carlo Cefaloni, giornalista di Città Nuova e moderatore del webinar, la sindaca ha poi condiviso l’esperienza della crisi Covid che, sul territorio del Valdarno, ha contribuito ad aggravare una situazione già compromessa a causa della chiusura dello stabilimento della multinazionale Bekaert. Tuttavia, ha precisato, nelle crisi occorre cogliere le opportunità: «Abbiamo retto la prima ondata e abbiamo continuato a lavorare con uno spirito comunitario. Quello che purtroppo leggo nella seconda ondata è una maggiore difficoltà a richiamarsi “comunità”, attorno agli elementi della coesione, della solidarietà. Questo è il mio auspicio e quello su cui si sta cercando di lavorare mettendo in rete e in relazione anche soggetti che non si erano mai incontrati prima… ritornando a un senso dell’umano, che ci può far sentire più vicini e più solidali».

Stefania Proietti, sindaco di Assisi, ha condiviso alcune esperienze positive messe in atto nel suo Comune, dove malgrado le strade svuotate dei turisti, è vivo e resiliente un tessuto sociale che collabora per i più fragili e soli: l’emporio solidale cofinanziato e gestito con la Caritas locale, che assiste in termini alimentari circa 650 famiglie; e la richiesta a parrocchie e proloco di costituire una rete capillare di “sentinelle” sul territorio, che possano aiutare il Comune ad intercettare le necessità dei più bisognosi. E ha concluso, facendo eco al titolo del webinar: «È attraverso la relazione che troviamo, penso, quella strada, quella motivazione, anche noi sindaci, che ci fa essere più forti che mai nella necessità del momento della pandemia».

Da Genova, comune che nel 2001 ha conferito la cittadinanza onoraria a Chiara Lubich, l’assessore Laura Gaggero ha sottolineato con forza la tempra e la forza genovese nel gestire le situazioni di emergenza già dimostrata in passato e ultimamente anche dopo il crollo del Ponte Morandi. «Ci siamo sempre rialzati tutti insieme e anche in questa situazione di emergenza sanitaria ci siamo compattati tutti, ogni assessorato ha attivato dei tavoli di lavoro con associazioni e stakeholder, con la cittadinanza, i più ampi possibili, proprio per andare a comprendere fino in fondo tutte le necessità. Ora, c’è forse più rabbia rispetto alla prima ondata. Però, io credo che noi amministratori dobbiamo saper gestire questa rabbia e anche ricompattare le persone magari attivando nuove modalità di dialogo e di intervento».

Franco Ianeselli, sindaco neo eletto a Trento, ha suggerito di guardare alla città e alla crisi dal punto di vista della piazza, “dove c’è il mercato (l’economia); c’è il municipio (la politica) e c’è la chiesa (la religione)”, luoghi simbolo verso cui incanalare anche l’azione politica con uno sguardo di speranza che consenta di tenere unite le comunità oltre la stanchezza e la fatica generata dalla seconda ondata della pandemia. «Mi permetto di consegnare agli altri sindaci che ci ascoltano questa frase che per noi non può che essere riserva di speranza: – ha concluso citando la sua concittadina Chiara Lubich – “[…] il Comune è la più importante delle istituzioni, perché più vicina alle persone, di cui incontra direttamente tutti i tipi di bisogni. Ed è attraverso il rapporto con il Comune nelle sue varie articolazioni che il  cittadino sviluppa la gratitudine  – o il rancore –  verso l’insieme delle istituzioni, anche quelle più lontane, quali lo Stato”[1] ». L’ultima testimonianza è quella di Fabrizio Brignolo, già sindaco di Asti, che ha ricordato la scelta fatta dal Consiglio comunale della sua città, il 21 febbraio 2015, di inserire nel proprio Statuto, ispirandosi al pensiero della Lubich, il principio di “fraternità”, quale condizione dell’agire politico: “nella condivisa consapevolezza che la diversità è una ricchezza e che ogni persona eletta in questa istituzione è soggetto a cui riconoscere pari dignità e rispetto ed è quindi chiamata ad anteporre il bene della comunità agli interessi di parte, sia personali, che di gruppo e di partito”.

Il messaggio del Presidente del Parlamento Europeo

Dalla politica italiana alle scelte della politica in Europa. David Sassoli, Presidente del Parlamento Europeo, ha voluto inviare il suo videomessaggio nel quale ha sottolineato l’attualità del messaggio di fraternità portato da Chiara Lubich: «Dobbiamo valorizzare ancora di più quell’idea di cittadinanza globale, di cittadinanza solidale che sta alla base di una società aperta e inclusiva. Non è accettabile un’economia senza morale, uno sviluppo senza giustizia, una crescita a scapito delle generazioni future. In questo senso credo che l’Europa possa essere utile non solo ai nostri paesi ma ai cittadini e anche al mondo intero. Chiara Lubich che è anche cittadina onoraria di Firenze ci ricorda che le città possono rappresentare un luogo privilegiato di incontro e condivisione ma soprattutto, ci possono aiutare a lavorare bene insieme ad essere persone capaci di creare relazioni, di accogliere l’altro, senza pregiudizi e senza schemi».

Un patto per il Paese

Raccolgono la proposta Rosalba Poli e Andrea Goller, responsabili del Movimento dei Focolari in Italia, che si inseriscono nel laboratorio con una proposta d’impegno per la fraternità fondata su esperienze già in atto per il bene comune e fondate sulla cultura dell’unità. Come quella del Movimento Politico per l’Unità, impegnato fin dal suo nascere nel costruire ponti di dialogo e collaborazione tra cittadini e istituzioni, tra persone di orientamento politico diverso, e che ha avviato tavoli di co-progettazione tra istituzioni e terzo settore a Macerata, Castelli Romani, Palermo e Taranto, come ha spiegato il presidente Silvio Minnetti (MPPU in Italia). Oppure, l’iniziativa ecologica in atto in Veneto, delle “Mamme NoPfas”, che lottano per avere acqua pulita, raccontata da Cristina Guarda, Consigliere della Regione Veneto. O l’esperienza ricordata dal fisico Luca Fiorani, per la cura del pianeta operata dall’iniziativa culturale EcoOne.

Siamo di fronte ad un kairos, proseguono Rosalba Poli e Andrea Goller, ad un tempo propizio per lavorare insieme, per stringere un patto fra tutti, per metterci in rete con altri movimenti, associazioni e istituzioni e riscrivere le regole globali della convivenza, della politica, dell’economia: «Questo è il tempo della speranza e, allora, sfruttiamolo questo tempo. Davanti all’“economia che uccide” (Evangelii Gaudium), come ci ha detto papa Francesco, “bisogna puntare a cambiare le regole del gioco del sistema economico-sociale”. Ad esempio, con misure che prevedano: il sostegno alla famiglia; lo spostamento di risorse pubbliche dal settore delle armi a quello della salute e della cura; l’avvio di una transizione ecologica in grado di superare il conflitto ricattatorio tra ambiente e lavoro; la revoca delle concessioni dell’azzardo alle grandi società per una gestione pubblica, responsabile e disincentivante, senza timore di toccare interessi consolidati e prevalenti; l’accoglienza ai migranti, con ingressi regolamentati e in sicurezza, mettendo fine ai lager libici e al traffico di esseri umani».

The Economy of Francesco

E parte di questo percorso di speranza è il movimento dei giovani economisti, imprenditori e change makers di “The Economy of Francesco”, che nemmeno la pandemia ha potuto fermare. Sono state le loro storie di impegno creativo per un’economia più giusta ed equa, le protagoniste del webinar del mattino di Loppianolab 2020, a cui hanno partecipato anche il responsabile scientifico di EoF, Luigino Bruni, Maria Gaglione e Francesca Giglio del comitato organizzatore, intitolato “I giovani di The Economy of Francesco: segni di fraternità e proposte di una nuova economia”. È a questa iniziativa, fortemente voluta da Papa Francesco, che si è tenuta ad Assisi, dal 19 al 21 novembre, che Loppianolab ha dato appuntamento al suo pubblico. Per rivedere l’evento, andare al sito: www.francescoeconomy.org 

RIVEDI STREAMING

[1] Chiara Lubich, Discorso al convegno “Mille città per l’Europa” (2001).

E qui di seguito i video integrali degli webinar:

VIDEO COMPLETO APPUNTAMENTO “I giovani di The Economy of Francesco”: segni di fraternità e proposta di una nuova economia”

VIDEOMESSAGGIO del Presidente del Parlamento Europeo David Sassoli

Ufficio Stampa Loppianolab 2020:

Tamara Pastorelli
mob: 3470064403
mail: ufficiostampa@loppiano.it

Web: www.loppianolab.it
Facebook: www.facebook.com/loppianolab
Twitter: @LoppianoLab
Instagram: https://www.instagram.com/loppianolab/
Loppianowww.loppiano.it  
Polo Lionello Bonfantiwww.pololionellobonfanti.it
Istituto Universitario Sophiawww.sophiauniversity.org
Gruppo Editoriale Città Nuovawww.cittanuova.it
 




“L’alleanza uomo-donna nel pensiero di Chiara Lubich”

GUARDA SUL CANALE YOUTUBE CENTENARIO LUBICH TRENTO

8 dicembre – Lubich – alleanza uomo donna

 




Convegno Internazionale di EcoOne: rivedi lo streaming del 23-25 Ottobre 2020

Congresso Internazionale EcoOne 2020 🌍🌎🌏

Venerdì 23/10/20
ore 15.00-19.00
Sabato 24/10/20
ore 9.00-13.00 e 15.00-19.00
a Domenica 25/10/20
ore 9.00-13.00

Troverete la
diretta online
in diverse lingue 🇮🇹🇬🇧🇪🇸🇭🇺
http://ecoone.org/it/convegni/meeting-2020.html

streaming in italiano

Per maggior informazioni:

http://www.ecoone.org/it/

Call_for_papers_EcoOne-Congresso2020




Città Nuova Day 2020 – la diretta del 24 ottobre

Tantissime le comunità che hanno partecipato al Cn Day o lo hanno seguito attraverso i social network su Facebook, Instagram e Twitter di Città Nuova. E la partecipazione alla festa di Città Nuova continua…

RIVEDI LA DIRETTA

Il Cn Day 2020 è stato caratterizzato dal formato multimediale: collegamenti da diverse località italiane, come Bologna, Liguria e Roma; contributi video e interviste. Inoltre, tutti questi contenuti sono stati rilanciati sui social: Twitter, Instagram e Facebook con diversi hashtag e locandine preparati accuratamente dai nostri giovani collaboratori, con la proposta interattiva del contest #daretocare.

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Global Compact on Education: rivedi l’incontro del 15 ottobre 2020

Il Global Compact on Education avrebbe dovuto svolgersi il 14 maggio 2020, con una serie di appuntamenti complementari (il Villaggio dell’Educazione).
Per consentire la più ampia e serena partecipazione, l’incontro è stato rinviato.
Ma l’invito di Papa Francesco è oggi ancora più attuale: c’è bisogno di unire gli sforzi per la casa comune, affinché l’educazione sia creatrice di pace e giustizia!
Per questo, il 15 ottobre 2020, si terrà un incontro virtuale. Una tappa di avvicinamento per condividere esperienze e idee che guardano oltre.

Papa Francesco rilancia il Global Compact on Education

Alla Lateranense la diffusione del video messaggio di Papa Francesco seguito da interventi di personalità ecclesiali e della cultura. L’evento in diretta streaming su Vatican News.

Giovedì 15 ottobre 2020 alle ore 14.30 (GMT+2) Papa Francesco tornerà ad affrontare il tema dell’educazione, centrale nel suo insegnamento e nel dialogo con il mondo. Lo farà con un videomessaggio, insieme riepilogativo – di quanto proposto sul tema nel corso del pontificato – e programmatico: perché, come Francesco ha più volte ripetuto, «educare è un atto di speranza».

un patto per generare un cambiamento su scala planetaria, affinché l’educazione sia creatrice di fraternità, pace e giustizia. Un’esigenza ancora più urgente in questo tempo segnato dalla pandemia.

Il videomessaggio del Papa sarà trasmesso nel corso di un avvenimento alla Pontificia Università Lateranense, promosso dalla Congregazione per l’Educazione Cattolica, dedicato specificamente al mondo accademico edell’educazione, che potrà essere seguito in diretta on line attraverso il portale e i canali Youtube di Vatican News (lo streaming avrà la traduzione simultanea in inglese, francese, spagnolo e portoghese). Alle parole del Santo Padre reagiranno, a distanza, la Direttrice Generale dell’UNESCO Audrey Azoulay – anche lei attraverso un videomessaggio – e, nell’ateneo pontificio, i responsabili della Congregazione per l’Educazione Cattolica il Cardinale Giuseppe Versaldi e l’Arcivescovo Angelo Vincenzo Zani. Insieme a loro, interverranno i rettori della Lateranense, prof. Vincenzo Buonomo, e della Università Cattolica del Sacro Cuore, Franco Anelli, e la sociologa Silvia Cataldi, docente all’Università “La Sapienza” di Roma. Il videomessaggio del Papa sarà inoltre commentato da giovani studenti, primi destinatari del Messaggio del Santo Padre. L’evento sarà introdotto e moderato da Alessandro Gisotti, vice-direttore editoriale del Dicastero per la Comunicazione.

L’incontro del prossimo 15 ottobre raccoglie l’appello formulato dal Santo Padre il 12 settembre 2019: C’è bisogno di unire gli sforzi e di far nascere un’alleanza educativa – aveva detto – l’invito agli ambasciatori di tutto il mondo, riuniti in occasione del discorso al Corpo diplomatico (9 gennaio 2020)

La pandemia da Covid-19, com’è noto, ha costretto ad annullare l’evento in Vaticano, senza però interrompere la progettualità. Così il Villaggio dell’educazione, in cui presentare le migliori esperienze educative internazionali, si è trasformato in uno spazio virtuale: in questi mesi, infatti, sono state più di 70 le esperienze educative realizzate nel mondo e variamente ispirate alle tematiche del Patto: dignità e diritti umani, pace e cittadinanza, ecologia integrale, fraternità e sviluppo. Le esperienze sono state selezionate dall’Alta Scuola Educare all’Incontro e alla Solidarietà (EIS), dell’Università LUMSA di Roma, che le presenterà nel corso di un prossimo convegno, condividendole anche sul sito internet dell’evento(www.educationglobalcompact.org).

Il cammino preparatorio ha inoltre visto lo svolgimento di 8 seminari internazionali presenziali e, a partire dal mese di marzo, di numerosi appuntamenti svolti in modalità “a distanza”, a cui ora si aggiunge l’evento del prossimo 15 ottobre.

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MESSAGGIO DEL PAPA




La mostra su Chiara Lubich a Trento prorogata fino al 16 maggio 2021/Possibilità di alloggiare al Centro Mariapoli di Cadine

La mostra su Chiara Lubich a Trento ha riaperto e si potrà visitare fino al 16 maggio 2021

Orario: 10.00-18.00 da martedì a domenica. Lunedì chiuso. Ingresso libero.
Sabato e domenica: prenotazione obbligatoria: prenotazioni@museostorico.it

LA MOSTRA VIA WEB

CENTRO_CHIARA_LUBICH

CENTRO Chiara Lubich TRENTO

INAUGURAZIONE MOSTRA

FONDAZIONE MUSEO STORICO DEL TRENTINO

Per chi vuole visitare anche Trento ed altri luoghi, quindi fermarsi più giorni, si può alloggiare presso il vicino Centro Mariapoli Chiara Lubich




Il momento dell’audacia. Dare to care/Osare aver cura . . .

di Roberto di Pietro

Il 22 agosto del 1959, nel pieno della “guerra fredda” che contrapponeva il blocco occidentale a quello sovietico, i partecipanti alla Mariapoli di Primiero, provenienti da ben 27 nazioni, decisero di consacrare a Maria sé stessi ed i popoli cui appartenevano.

434 punti di ascolto collegati in videoconferenza e 1136 in diretta Facebook.

(1) di Chiara di cui riscopre il carattere profetico e la attualità politica. “

».

(1) ad illuminare maggiormente la serata.

(2)

(1)Lubich, Chiara. «Maria, Regina del mondo». In Id. Scritti spirituali /1. L’attrattiva del tempo moderno. Roma: Città Nuova, 1978: 218-221. Disponibile anche in: Lubich, Chiara. «Maria vincolo di unità tra i popoli». In Id. La dottrina spirituale. Milano: Mondadori, 2001: 276-281.

(2) https://www.facebook.com/focolaritalia/

https://www.facebook.com/focolaritalia/videos/228507331855013/




Prossimi appuntamenti online in questi rimanenti giorni di giugno

LoppianoLab 2020: “Cambiare lo sguardo per cambiare il futuro”

1° appuntamento online giovedì 25 giugno ore 20.45

“Tutto si rivoluziona: politica e arte, scuola e religione, vita privata e divertimento. Tutto” Chiara Lubich.

Torna Loppianolab, il laboratorio per l’Italia che, nell’edizione 2020, si sposta sul web e diventa un percorso in tre tappe, anche nella forma del webinar, ovvero del Seminario online: visionefraternitàcittadinanza attivapartecipazioneprosperità inclusiva e politica della cura sono le tematiche al centro del dialogo e del confronto, proposte per questo tempo di ricostruzione.

Intervengono: Alessandra Pasquali – attrice, Gen Verde, Emanuele Pili – teologo, Istituto Universitario Sophia, Lucia Fronza Crepaz – Movimento Umanità Nuova, Comitato promotore Co-governance, Marco Revelli – storico, Università degli Studi del Piemonte Orientale “Amedeo Avogadro”, Vincenzo Linarello, presidente GOEL – Gruppo Cooperativo. Modera Sara Fornaro, caporedattrice www.cittanuova.it

Per collegarsi, verranno indicate le modalità su:  https://www.loppianolab.it/programma/

 

PandemicDigital   

Sabato 27 giugno dalle ore 18.00 alle ore 19.30

Il digitale ha fatto la sua irruzione definitiva nel mondo umano, di tutte le età, le estrazioni sociali e culturali, di ogni latitudine. Come si può ipotizzare un futuro per la comunicazione attraverso i social? Quale etica è necessaria per chi opera nel contesto digitale? Come mettere un freno allo strapotere dei “grandi” del digitale?. Info-poveri/info-ricchi. Il ruolo degli stati.

Con la moderazione di Silvano Malini, direttore di Ciudad Nueva (Uruguay – Paraguay), intervengono: Aldo Civico, antropologo (Stati Uniti), Marianne Aboujaoude, ingegnere in telecomunicazioni (Libano), Mariana Assis, customer success manager (Brasile). Conclusioni: Stefania Tanesini e Michele Zanzucchi, del board internazionale di NetOne. Per inviare domande e per info: relazioni.esterne@sophiauniversity.org

Per iscriversi: https://bit.ly/3e57EnP

Per rivedere VirusInfosphere del 9 maggio: https://www.youtube.com/watch?v=ldgKinLATPM

Per rivedere VirusDeathFiction del 30 maggio: https://www.youtube.com/watch?v=dXjlP19B0kY

 

Ripensiamo la scuola. Povertà educative e patto educativo globale

Martedì 30 giugno a partire dalle ore 16.30

Laboratorio interparlamentare promosso dal Movimento Politico per l’Unità (MPPU) e Città Nuova a partire dalla pubblicazione del Dossier “Scuola”, ed. Città Nuova

Con la moderazione di Sara Fornaro, giornalista di Città Nuova e curatrice del Dossier “Scuola”, intervengono nella 1° sessione alle ore 16.30: Silvio Minnetti, presidente del MPPU Italia, Jesús Morán, filosofo, scrittore, copresidente del Movimento dei Focolari, on. Anna Ascani, viceministra alla Pubblica Istruzione, on. Valentina Aprea, Commissione Cultura, Scienza e Istruzione della Camera.
Nella 2° sessione, prevista alle ore 17.30 intervengono: Antonello Giannelli, presidente dell’Anp, Elisabetta Scala, vicepresidente del Moige, Italo Fiorin, direttore Scuola di alta formazione EIS della Lumsa, Patrizia Bertoncello, insegnante e formatrice, Marta Vettoretti, studentessa, Luigi Chatel ed Emanuela Arcaleni della rete EdU.

Segui la diretta da www.cittanuova.it

Fonte: Città Nuova online




Loppiano: Campi di lavoro estivi 2020

Hai piu’ di 18 anni? Hai voglia di fare un’esperienza a contatto con la natura e immerso nel contesto di Loppiano, una cittadella multiculturale? I nostri campi di lavoro potrebbero interessarti. Il Progetto prevede la realizzazione di sentieri naturalistici e percorsi ecologici nella cittadella ad uso dei visitatori e del territorio circostante. Non mancheranno momenti di conoscenza reciproca,  serate ricreative culturali….

Periodo: 20-31 luglio

Target: massimo 20-30 persone (divisi in gruppi di 8)

Lavoro: I volontari utilizzeranno semplici strumenti quali cesoie, accetta e segaccio per eliminare la vegetazione invasiva, sotto la guida di esperti del mestiere.

Il campo serve ad aprire o ripristinare i sentieri compromessi; costruzione o manutenzione di staccionate, cancelli, sentieri con tabellazione e identificazione vie di accesso; identificazione della microfauna, identificazione aree di avvistamento fauna locale.

ALLOGGI: Se porti la tua tenda, puoi utilizzare la soluzione campeggio. Altrimenti ti offriamo camerate semplici (per emergenza Covid si dovrà tenere conto di tutte le disposizioni e normative in corso).

Costo: Il pacchetto vitto e alloggio si basa su una quota minima di copertura delle spese, e va dai 20 ai 25 € al giorno, a seconda del tipo di alloggio.

REQUISITI RICHIESTI: Resistenza al caldo…e tanta buona volontá.

Scarica il volantino




Nuove proposte, ritiri e giornate di spiritualità al Centro Mariapoli di Castel Gandolfo




Loppianolab 2020

VAI AL SITO: LOPPIANOLAB 2020

Loppianolab, il laboratorio per l’Italia, nell’edizione 2020, si sposta sul web e diventa un percorso in tre tappe, anche nella forma del webinar, ovvero del Seminario on-line: visione, fraternità, cittadinanza attiva, partecipazione, prosperità inclusiva e politica della cura sono le tematiche al centro del dialogo e del confronto, proposte per questo tempo di ricostruzione.

Loppianolab 2020

Da qualche mese, con i vari enti promotori di Loppianolab avevamo cominciato a lavorare all’undicesima edizione del laboratorio per l’Italia, quando il nostro Paese è stato ferito dall’epidemia del Coronavirus, con il suo carico di incertezza e sofferenza, le conseguenze di impoverimento diffuso e di paura, per la vita sociale limitata dal distanziamento fisico e sociale a tutela della salute di tutti i cittadini.

In questo contesto, immersi in un’emergenza sanitaria ed economica tanto grave, ci siamo subito resi conto che Loppianolab non poteva svolgersi nella sua veste classica, che la realtà chiedeva il coraggio, il rischio, di percorrere strade diverse. E che il cammino doveva partire fin da subito – ora – coinvolgendo quanti, siano essi persone, enti, associazioni o anche libere iniziative, continuano a diffondere coesione, senso, fraternità, relazione e comunità. Dando spazio e voce ai giovani, protagonisti a LoppianoLab.

Da qui l’idea, la proposta, ispirata anche alla ricorrenza del Centenario di Chiara Lubich, ovvero, una serie di appuntamenti, anche nella forma del webinar, per sperimentare un laboratorio per l’Italia su tre diverse tematiche:

25 giugno 2020

CAMBIARE LO SGUARDO PER CAMBIARE IL FUTURO

“Tutto si rivoluziona: politica ed arte, scuola e religione, vita privata e divertimento. Tutto.” Chiara Lubich

24 settembre 2020

IL CONTAGIO DELLA FRATERNITÀ

“Sono stata creata in dono a chi mi sta accanto e chi mi sta accanto è stato creato in dono per me.” Chiara Lubich

7 novembre 2020

TESSERE RELAZIONI, ABITARE LA CITTÀ, CURARE IL PIANETA

“Ciò che è impossibile a uomini isolati e divisi, pare diventi possibile a gente che ha fatto dell’unità il movente essenziale della propria vita.” Chiara Lubich

Così, Loppianolab 2020 ospiterà esperienze di chi ha reagito alla pandemia, proponendo buone pratiche e nuovi stili di vita sostenibili, testimonianze di resilienza e tracce di strade nuove per il futuro. Attingerà al patrimonio della cultura dell’unità e della vita di Chiara Lubich per trarne non solo riflessione ma anche ispirazione e metodo per l’oggi e il domani della realtà sociale, economica, artistica e civile del nostro Paese. Dono, relazione, comunità, cittadinanza attiva, prosperità inclusiva e politica della cura sono le parole chiave di questa edizione.

Mentre il virus non è ancora debellato, vorremmo essere vicini a ciascuno e contribuire a ricostruire insieme e a rigenerare le nostre comunità locali e sovra-locali, più consapevoli che il re è nudo, e “il progetto in cui l’umanità si è lanciata negli ultimi secoli, con velocità accelerata e un’estensione che ormai ha raggiunto i confini del mondo, è un fallimento”, come spiega Piero Coda: “tutto ciò ha da tradursi per noi in un ineludibile appello: convertire i progetti attuali e gli stili di vita”.

Lo pensano tutti quelli che stanno trovando le strade più originali e creative per continuare a condividere, per seminare fraternità vissuta col prendersi cura gli uni degli altri. Per questo, quanto stiamo vivendo è una straordinaria chance per restituire all’amore, e all’amore sociale, la sua assoluta essenzialità: una risposta forse inattesa in questo tempo di passaggio, che a Loppianolab diventa piattaforma di incontro e di iniziativa.

Ufficio Stampa Loppianolab 2020:

Tamara Pastorelli

mob: 3470064403 mail: ufficiostampa@loppiano.it
Web: www.loppianolab.it
Facebook: www.facebook.com/loppianolab
Twitter: @LoppianoLab
Instagram: https://www.instagram.com/loppianolab/
Loppiano – www.loppiano.it
Polo Lionello Bonfanti – www.pololionellobonfanti.it
Istituto Universitario Sophia – www.sophiauniversity.org
Gruppo Editoriale Città Nuova – www.cittanuova.it
 
 



Da Trento al mondo via web: percorso virtuale nella mostra dedicata a Chiara Lubich

La mostra dedicata a Chiara Lubich nella sua città natale in Italia si arricchisce di un percorso virtuale multilingue che, attraverso immagini e documenti, permetterà di visitare l’esposizione da ogni parte del mondo. L’apertura sul web il 13 maggio, data significativa per Trento e per la Lubich.

“Chiara Lubich Città Mondo”, la mostra allestita presso le Gallerie a Trento, città natale della Fondatrice dei Focolari, si trasforma e arricchisce da oggi con un percorso virtuale. L’esposizione, chiusa per un periodo a causa della pandemia e adesso prorogata fino all’inizio del 2021, e realizzata dalla Fondazione Museo storico del Trentino in collaborazione con il Centro Chiara Lubich, si potrà infatti visitare anche via web.

(http://mostre.legallerietrento.it/chiaralubich/)

L’allestimento a Trento, che si inserisce negli eventi legati al Centenario della nascita di Chiara Lubich, continua così, con l’ampliamento sul web, ad attuare il motto del centenario: “Celebrare per incontrare”.  Il percorso che si snoda tra storia, vita, immagini e colore, offre infatti un’occasione di “incontro” con la Lubich che si allarga adesso oltre la sola sede espositiva delle Gallerie, per offrire l’accesso a visitatori da ogni parte del mondo.

Ed anche la data scelta per questo ampliamento sul web non è casuale: il 13 maggio 1944 la storia di Chiara Lubich si intrecciò in modo significativo con quella della sua città. Quel giorno in cui Trento subì il secondo grande bombardamento segnò una svolta anche per il nascente Movimento dei Focolari. Tra le persone sfollate dalla città verso il bosco di Gocciadoro  dopo aver avuto la casa sinistrata c’era anche Chiara Lubich. “Ricordo di quella notte – scriverà anni dopo – passata all’addiaccio, sdraiata con gli altri per terra due sole parole: stelle e lacrime. Stelle, perché, lungo le ore, le ho viste tutte passare sopra il mio capo; lacrime, perché piangevo, capendo che non sarei potuta partire da Trento con i miei che tanto amavo. Vedevo ormai nelle mie compagne il movimento nascente: non avrei potuto abbandonarle. E mi sembrò che lo Spirito Santo, per farmi capire la sua volontà, mi suggerisse parole che avevo studiato a scuola: “Omnia vincit amor[1], tutto vince l’amore”[2]. La mattina successiva Chiara Lubich comunicò ai genitori la decisione di rimanere a Trento e, di lì, a poco, con le prime compagne, dette vita al primo focolare.

E proprio la casetta che ospitò il primo focolare, è una delle tappe del percorso virtuale “Chiara Lubich città mondo” che accompagna il visitatore dalla nascita della fondatrice dei Focolari nel 1920 fino all’attuale espansione mondiale del Movimento. Anche nell’allestimento virtuale è Chiara stessa, attraverso immagini e documenti, a “raccontarsi”: la sua vita di giovane maestra, la consacrazione a Dio il 7 dicembre 1943, lo sviluppo della prima comunità dei Focolari. E poi l’estate del 1949, inizio di un periodo illuminativo per Chiara Lubich dal quale sgorgherà la novità carismatica che darà vita ad una nuova Opera nella Chiesa.

La luce ed i colori sono i protagonisti dell’ultima parte del percorso che, attraverso parole e immagini, permette di conoscere esperienze di unità, frammenti di fraternità nati dal Carisma della Lubich che continuano a crescere e svilupparsi nell’oggi della storia per contribuire a realizzare quello che lei considerava il “testamento” di Gesù: “Che tutti siano uno” (Gv 17,21). “Per quella pagina del Vangelo siamo nate – scriveva la Lubich – per portare l’unità nel mondo, l’unità con Dio e l’unità fra tutti i fratelli”. “Pur consce – spiegava ancora – della divina arditezza del programma che solo Dio poteva attuare, inginocchiate attorno a un altare, abbiamo chiesto a Gesù di realizzare quel suo sogno usando anche di noi se fosse stato nei suoi piani”[3].

Un sogno costruito anche in quella notte del 13 maggio 1944 quando, difronte al crollo di tutto, allo smarrimento, all’angoscia di un presente di inaspettata drammaticità, tra stelle e lacrime, aveva scelto di credere che “Omnia vincit amor, tutto vince l’amore”

Anna Lisa Innocenti

[1]   Virgilio, Ecloghe, X, 69.

[2] Chiara Lubich, Nascita di una spiritualità, in Michele Zanzucchi, Enzo Maria Fondi, Un popolo nato dal Vangelo, San Paolo, 2003, pp. 9-10.

[3] Ibid., p. 17.

FONTE: SITO CENTRO CHIARA LUBICH




Rivedi: “NOW Loading” Edizione online del primo maggio di Loppiano 2020

RIVEDI GLI STREAMING SUL CANALE YOUTUBE

“NOW Loading”, LA SPECIALE EDIZIONE ON-LINE DEL PRIMO MAGGIO DI LOPPIANO 2020, PERCHÉ NIENTE PUÒ FERMARE LA FRATERNITÀ, ANCHE AL TEMPO DEL COVID-19. 1° maggio 2020 – ore.15.00
Su www.primomaggioloppiano.it

“Now!”, l’appuntamento 2020 del Primo Maggio di Loppiano, il tradizionale meeting organizzato da oltre 40 anni, dai giovani dei Focolari nella cittadella internazionale vicino Firenze, a causa della pandemia da Covid-19, è stato rimandato al 2021. Tuttavia, i giovani dei Focolari della Penisola non si arrendono e portano on-line la loro manifestazione: «La pandemia da Covid-19, come ha fatto notare più volte Papa Francesco, ci sta insegnando a vedere e a far circolare una solidarietà comune, oltre l’egoismo dell’indifferenza. Solo insieme, perché siamo tutti sulla stessa barca, “possiamo vincere le sfide globali” e prenderci cura degli ultimi. Così, abbiamo pensato di cominciare con “NOW Loading” un viaggio all’insegna dell’impegno per il bene comune, di cui “Now”, il 1° maggio 2021, sarà espressione e culmine».

Mentre ovunque, nel mondo, si combatte contro un nemico invisibile, parallelamente si moltiplicano le esperienze di solidarietà, di speranza, di vicinanza tra persone di Paesi diversi, di impegno concreto. Così, questa speciale edizione on-line del Primo Maggio di Loppiano sarà un giro del mondo per non dimenticare nulla e nessuno, soprattutto quei popoli che l’”emergenza” la vivono da sempre, perché feriti dalle tante povertà, da altre epidemie, dalle emergenze umanitarie e climatiche.

«NOW Loading sarà una maratona di testimonianze dall’Italia e dal mondo, con approfondimenti tematici e musica, esperienze nell’ambito dei diritti umani, della pace, dell’ecologia. Un laboratorio di fraternità che possiamo poi portare in ogni ambito della nostra vita, per interrogarci e riflettere su ciò che ci accade intorno, agire senza fermarci al nostro “piccolo orto”, ma allargando il nostro orizzonte alle domande globali» spiegano gli organizzatori.

Per partecipare a “NOW Loading”, basta sintonizzarsi alle ore.15.00 del 1° maggio 2020 sul sito www.primomaggioloppiano.it

L’evento aderisce alla Settimana Mondo Unito 2020, una settimana di iniziative e manifestazioni globali dedicate alla promozione della cultura della fraternità. Lanciata dai giovani dei Focolari nel maggio del 1995, è promossa dal Movimento dei Focolari in collaborazione con movimenti, associazioni, comunità che, nei cinque Continenti, operano per la pace e la fraternità fra i popoli. L’edizione 2020, intitolata “In time for Peace”, si svolgerà, per forza di cose, on-line, dal 1 al 7 maggio. Si può partecipare agli eventi principali dal sito web www.unitedworldproject.org .

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Per info:
Riccardo Mauro riccardo.mauro@gmail.com
Margherita Vignola margherita.vignola@gmail.com




Assemblea Focolari Italia 2020

Modalità nuove a prova di COVID per l’appuntamento del Movimento in Italia. Spirito di famiglia sperimentato al di là delle distanze.

Dal 17 al 19 Aprile il Movimento dei Focolari in Italia si è riunito – virtualmente – per l’Assemblea nazionale che precede, da Statuto, l’Assemblea Generale chiamata sì a rinnovare le cariche, ma soprattutto a tracciare un bilancio del mandato e le linee guida per i prossimi anni. Date le circostanze eccezionali, in piena crisi COVID19, le originali modalità di svolgimento sono state così approvate dal Dicastero dei Laici, Famiglia e Vita, e oltre 1300 partecipanti si sono ritrovati online. Una famiglia composita: dai più anziani che hanno familiarizzato con la tecnologia, ai giovani; dai religiosi, sacerdoti e un vescovo alle tantissime famiglie, ai rappresentanti delle varie espressioni dei Focolari presenti in Italia: Economia di Comunione, Movimento Politico per l’Unità, Città Nuova, dialogo ecumenico, interreligioso, con i non credenti, per citarne qualcuna.      

Maria Voce, al momento della convocazione dell’Assemblea generale, in un video collegamento internazionale (il 1° Febbraio scorso) aveva invitato tutti a intensificare l’amore reciproco, e invocare lo Spirito Santo per avere “luce nella visione e audacia nell’attuazione”, parole chiave che hanno dato l’incipit anche all’Assemblea italiana, tra le ultime a svolgersi dopo altre nelle varie parti del mondo.

L’Assemblea comincia sulla scia della partenza improvvisa per un’altra Vita di Silvano Gianti, focolarino, giornalista, nella notte del 15 aprile. A Genova, dove viveva da diversi anni, sono in molti a considerarlo come il proprio migliore amico. E qualcuno come un secondo padre. Per tanti poveri, soli ed emarginati è la mano tesa che ti aiuta a rialzarti.

Nei tre giorni si alternano le parole della fondatrice – col suo dono di profezia per gli anni che le seguiranno, e in particolare sull’eredità che lascia alla sua famiglia spirituale, l’esercizio di una vita “con Gesù in mezzo” – a condivisioni profonde di questo popolo nato dal Vangelo, alle prese come tutti con le fragilità, le omissioni, i limiti che ci caratterizzano. E col desiderio profondo di convertirsi e ricominciare. Il dolore abissale in cui siamo immersi ne dà l’occasione. Tante le esperienze dirette e indirette legate alla crisi sanitaria, all’impatto del virus sul proprio corpo, al vivere per i fratelli e le sorelle che incontriamo sul nostro cammino. E arrivano così una richiesta di perdono da chi si è trovato faccia a faccia con la morte; la cronaca da una rianimazione Covid, con lo stupore di poterlo ancora raccontare dopo essersi ritrovato sotto il respiratore; per qualcuno il pensiero dei genitori anziani, soli e lontani. “Vivo ogni giorno come il primo e come l’ultimo di questa pandemia”, dice suor Carla. C’è chi avverte il tempo presente come “un tempo supplementare per ritornare al vero senso della vita”. In un’assemblea ci si mette anche al lavoro, e quindi non mancano gli interrogativi su come chi aderisce allo spirito dei Focolari riesca ad incarnarlo sul serio. Su un punto c’è consenso: il salto dal “modello organizzativo e dell’efficacia” all’ascolto dello Spirito Santo, che poi suggerisce strade da percorrere e metodi da seguire, sapendo che in questa spiritualità il primo e unico metodo è proprio la presenza di Gesù tra i suoi, da Lui promessa dove splende l’amore reciproco.

“Questo ritiro sembra sia entrato nelle case”, hanno detto in tanti. Quel clima di sacro, di raccoglimento, che spesso i partecipanti sperimentano negli incontri presso il Centro Mariapoli di Castelgandolfo, lo si è vissuto anche a distanza e mediato tecnologicamente. Ma ugualmente efficace. Questo appuntamento, come tanti altri, avrebbe infatti dovuto svolgersi presso la sede dei Castelli Romani. La contingenza lo ha reso impossibile, con conseguenze sulla sostenibilità di una struttura così grande. Per questo si è avviata anche una comunione dei beni straordinaria – a partire dai risparmi effettuati sui viaggi e sulla permanenza – sia per il Centro Mariapoli che per le persone in necessità a causa della crisi. Arriva l’invito a vivere con docilità i ruoli che di volta in volta ci vengono richiesti: a volte in prima linea, a volte in mezzo, a volte nelle retrovie, tutti ugualmente importanti. Qualcuno si è collegato da oltreoceano, perché – in visita alle famiglie – non è potuto rientrare per tempo a causa delle restrizioni nei viaggi.


Marc St. Hilaire e Margaret Karram, consiglieri del Centro Internazionale
, con uno sguardo particolare sull’Italia, hanno accompagnato l’Assemblea a cogliere le dinamiche del Movimento dei Focolari oggi:  Ma con una premessa: Possiamo fare tutta la nostra parte e dare il nostro contributo, coscienti però che si tratta di un’Opera di Dio e che è Lui il Signore della Storia. È Lui il punto di partenza di queste dinamiche e al quale sempre dobbiamo ritornare. 

Sono stati assolti anche i doveri assembleari, con le votazioni (attraverso un sistema certificato di votazione online) di coloro che – insieme ai delegati Rosalba Poli ed Andrea Goller – rappresenteranno l’Italia all’Assemblea Generale dei Focolari – prevista per Settembre, anche se si sta riflettendo su nuove possibili date in base all’evoluzione dell’emergenza COVID-19. Il 18 aprile sono stati quindi eletti: Antonia Testa, medico ginecologo al Policlinico Gemelli di Roma; Sara Manfredi, assistente sociale a Brescia; Lucia Fronza Crepaz, pediatra e formatrice alla cittadinanza attiva in una scuola di preparazione sociale a Trento; Carlo Fusco, avvocato a Roma; Federico Viara, bancario a Bologna; Andrea Ponta, ingegnere a Cuneo.

Le voci sono molteplici: oltre al gran numero di focolarini in senso stretto, ci sono anche i rappresentanti delle varie vocazioni, generazioni, e ambiti d’azione dei Focolari in Italia. L’appello di Luciana Scalacci incoraggia a non perdere di vista, anzi ad approfondire, la profezia di Chiara, che ha fatto del dialogo tra credenti e non credenti un asse portante del Movimento dei Focolari. I giovani presenti, con una freschezza e una profondità rigeneranti, fanno apprezzare la bellezza della reciprocità tra generazioni. Anche loro in prima linea con tutti a raccogliere l’eredità di Chiara e viverla nel mondo di oggi. Presentano a tutti le attività della Settimana Mondo Unito 2020 (1-7 maggio #InTimeForPeace) e danno appuntamento al  1° maggio per “Now Loading”.

Tra gli oltre 1300 collegati c’è anche Mons. Michele Fusco, vescovo di Sulmona, che – riprendendo una riflessione di Piero Pasolini, focolarino della prima ora, e il Vangelo della Domenica della Misericordia – esorta a riconoscere Gesù che si mostra agli apostoli con le ferite della croce, con la sofferenza. Ad incontrare quindi nel mondo, nel buio, nel nulla, il Crocifisso-Risorto.

Maria Chiara De Lorenzo




Tempo del NOI – Fraternità. Genova ricorda la sua cittadina onoraria Chiara Lubich

Il 14 dicembre 2001 Chiara Lubich riceveva la cittadinanza onoraria di Genova. Quasi dieci anni dopo il capoluogo ligure ha ricordato il centenario della nascita della sua concittadina con un convegno dal titolo un po’ ambizioso: “Il tempo del NOI – Fraternità”. Un’occasione per guardare la Genova di oggi con gli occhi che avrebbe utilizzato la Lubich dalla sua particolare prospettiva.

Uno sguardo capace innanzitutto di fare tesoro della storia della, tratteggiata da Davide Penna ed Emanuele Pili, entrambi filosofi dell’Università di Genova, da cui è emersa la naturale propensione del capoluogo ligure all’accoglienza e alla solidarietà. E che grazie a questa sua concittadina può aprire strade e piste ad una nuova frontiera da raggiungere: quella della fraternità.

Occhi poi concreti sull’oggi, di chi guarda ai numeri che mostrano, crudi, le ferite delle zone d’ombra del capoluogo ligure: i problemi abitativi di tante famiglie, la realtà dell’immigrazione, quella delle persone senza dimora sono solo alcuni dei temi scottanti del tessuto sociale della città messi sotto la lente di ingrandimento dai dati di Caritas e Auxilium.

Ma anche occhi capaci di offrire una nuova prospettiva: la fraternità, appunto. Così ricordare questa concittadina è l’occasione di guardare a quella Genova “illuminata” dalle reti di solidarietà che si sono formate negli anni e che permeano questa lunga città nel tentativo di dare risposte concrete a bisogni ben specifici.

Quello dei senza dimora, per esempio, dove un filo lega il lavoro che viene fatto su più livelli: dal primo incontro per strada, passando per l’ingresso in comunità, fino alla possibilità di autosufficienza. Mani che tendono un thé caldo in stazione, che aprono porte, che trovano soluzioni fino, in alcuni casi, a restituire l’autosufficienza.

C’è poi la rete di “Ricibo”, un gruppo di associazioni che in maniera coordinata recupera le eccedenze di cibo e le ridistribuisce. E la “Rete scuole migranti”, dieci scuole che operano in particolare nel centro storico e offrono la possibilità a chi arriva da altri paesi di imparare l’italiano, snodo fondamentale per una vera integrazione.

O ancora quei volontari impegnati nelle missioni all’estero per portare quanto raccolgono dall’inusuale “biglietto” sotto forma di viveri e medicine che viene richiesto per partecipare agli eventi e festival artistici e musicali che la loro associazione organizza ed ospita.

Una mappatura che non può essere esaustiva, che avrebbe legittimamente potuto ospitare tante altre voci, ma che racconta bene una dimensione di Genova che non fa rumore ma c’è, un NOI che parla di una fraternità e solidarietà già viva. “Funziona perché è una rete” è lo slogan che emerge da questa carrellata di esperienze. Nessuna sigla, nessun logo, solo le reti. Una scelta precisa fatta dalle 18 associazioni (AGESCI, ARCI, Arena Petri, Banco Alimentare, Caritas genovese, CIF, CNGEI, Comitato Umanità Nuova, Comunità Papa Giovanni XXXIII, Comunità San Benedetto al Porto, Il Cesto, Libera, MASCI, Music for Peace, San Marcellino, Sant’Egidio, Sole Luna e SUQ) che si sono fatte promotrici, insieme al Movimento dei Focolari, alla realizzazione del convegno.

Genova del NOI

Abbiamo pensato di UNIRE, altra sua (di Chiara, ndr) parola, le mille e mille energie silenziose e operose che ispirate dalla fede o da valori laici, ogni giorno individualmente e collettivamente impiegano tempo per gli altri, senza guardare il colore, la religione, siano vicini o lontani nel mondo, purché abbiano bisogno. Le Associazioni che hanno promosso questo incontro sono solo una parte del volontariato della città. Tutto insieme è un grande e quotidiano atto politico, che non sta sulla scena dei media, ma riconosce una richiesta o un bisogno d’aiuto da chiunque venga. Un esempio di concretezza e altruismo che la politica ufficiale dovrebbe guardare ed emulare per riconquistarsi la P maiuscola” sottolinea Claudio Montaldo, che nel 2001 in qualità di vice-sindaco fu uno dei promotori più appassionati della cittadinanza onoraria a Chiara Lubich.

Fraternità e comunione sono le due parole più ricorrenti anche negli interventi di saluto delle diverse autorità presenti. «Il tema non è solo stimolante e attuale, ma è particolarmente urgente. “Il tempo del Noi”, tema dell’evento, riflette e rispecchia in termini decisivi la vocazione del Movimento dei Focolari di ieri e di oggi. Il carisma dell’unità e della fraternità, identità del Movimento dei Focolari, non deve cambiare. Le persone cambiano, come i tempi e le circostanze, ma non possono assolutamente cambiare i carismi specifici dei fondatori che Dio suscita nella Chiesa e nel mondo per il bene di tutti», è il messaggio del Card.Bagnasco, vescovo uscente della città.

«Credo che l’Università come istituzione deve trasmettere alcuni dei valori che Chiara Lubich con il suo movimento sta diffondendo», dice il “padrone di casa” Paolo Comanducci, rettore dell’Università di Genova. «Dal punto di vista laico direi che la pace, la fratellanza e la carità sono dei valori su cui ci può essere una grandissima convergenza anche per chi religioso non è. Mettersi nei panni dell’altro dovrebbe essere il credo, la morale di tutti». Gli fanno eco, quasi ripetendosi, le parole di Stefano Balleari, vice-sindaco.

Nel suo intervento finale Stefano Granata, presidente di Confcooperative Federsolidarietà, cita insistentemente l’importanza di puntare sui giovani, quelli che, anche se con linguaggi e modi diversi, sono i più sensibili ai valori di solidarietà e fraternità. Mentre parla una trentina di ragazzi concludono il loro “Tempo del NOI”, dove con giochi e attività hanno approfondito l’educazione alla solidarietà.

“Il tempo del NOI” di Genova non vuole essere solo un auspicio, ma un punto di passaggio. Dopo la visita di Papa Francesco in città nacque un’opera-segno, un dormitorio. Il sogno è che questo mettersi in rete per ricordare l’idea di fraternità di Chiara Lubich possa portare, presto, a qualcosa di analogo, per far ampliare e rinsaldare ancora di più la “Genova del NOI” che già c’è.

di Daniela Baudino
Foto di Oscar Sicbaldi 

Ulteriori foto, materiali multimediali, rassegna stampa, servizi giornalistici sul convegno sono reperibili sulla pagina dedicata su FocolareLiguria




Religiosi e consacrati in dialogo nel centenario di Chiara Lubich

“Carismi in comunione. La profezia di Chiara Lubich” questo il titolo del convegno internazionale per religiosi, consacrati e laici che si svolge dall’8 al 9 febbraio al Centro Mariapoli di Castel Gandolfo (Italia) in occasione del centenario dalla nascita di Chiara Lubich fondatrice del Movimento dei Focolari.

Oltre 400 partecipanti – cattolici e quattro ortodossi – a rappresentare più di cento famiglie carismatiche, provenienti da 27 Paesi.

Lo scopo del convegno è quello di promuovere l’unità fra i carismi favorendo la comunione tra le istituzioni religiose; approfondire l’apporto profetico che scaturisce dal carisma dell’unità di Chiara Lubich; valorizzare l’apporto dei laici inseriti nelle “famiglie carismatiche”; sostenere il cammino ecumenico tra consacrati di varie Chiese; guardare alle sfide attuali con un’ottica carismatica più ampia per meglio servire una Chiesa sinodale ed una umanità solidale.

“Che questi giorni siano un laboratorio di speranza – ha affermato la Presidente dei Focolari, Maria Voce -. Il titolo del Convegno, “carismi in comunione” stimola a vivere nell’ascolto e nel dono reciproco, perché offrendo la ricchezza degli specifici carismi si realizzi un’autentica esperienza di condivisione. (…) Vivere l’unità tra i carismi è una grande responsabilità, per dare alla Chiesa un volto credibile di fronte al mondo che ci circonda, per procedere sulla via dell’ecumenismo, per superare i conflitti e coinvolgere alla pace. Forse mai come in questo tempo la dimensione carismatica nel suo insieme viene interpellata e riconosciuta come co-essenziale per il futuro della Chiesa”.

Fra i partecipanti il Card. João Braz De Aviz, Prefetto della Congregazione per gli Istituti di Vita consacrata e le Società di Vita apostolica:“le persone consacrate, venendo a contatto con il Movimento dei Focolari, si sono sentite attratte dalla luce di questo carisma e dalla freschezza evangelica della spiritualità che ne è nata. Hanno trovato in essa una spinta e un aiuto a valorizzare la bellezza e l’originalità dei propri specifici carismi, a rinnovare i rapporti di fraternità nei loro Istituti, ad apprezzare ed amare gli altri carismi come il proprio, a crescere nella comunione affettiva ed effettiva con i pastori e con le altre componenti del popolo di Dio, ad allargare lo sguardo e il cuore ai fratelli e sorelle delle altre Chiese cristiane e agli appartenenti ad altre religioni. 

Ecco come Chiara Lubich racconta questa “sintonia” e amicizia spirituale fra l’Opera da lei nata e i consacrati: «La spiritualità dell’unità aiuta a sviluppare le potenzialità già insite nella propria vocazione e la arricchisce, nello stesso tempo, di nuovi valori». Da parte loro, «tutti i membri del Movimento – afferma Chiara – si sono sempre abbeverati e si abbeverano alla sapienza dei santi ed in specie dei santi fondatori. […] Vi è quindi una reciprocità di doni fra il Movimento dei Focolari ed il mondo dei religiosi, come è richiesto dall’essere tutti membra l’uno dell’altro nel Corpo mistico di Cristo»”.

Lorenzo Russo

Vedi anche Articolo Agensir




Centenario Chiara Lubich: Messaggio di Papa Francesco ai vescovi riuniti a Trento

VESCOVI “ALLA SCUOLA DELLO SPIRITO SANTO”

Un messaggio di Papa Francesco, seguito da un saluto della Presidente dei Focolari Maria Voce, hanno aperto a Trento il convegno “Un Carisma a servizio della Chiesa e dell’umanità” al quale partecipano 7 Cardinali e 137 Vescovi, amici dei Focolari, di 50 Paesi.

“È bene, anche per i Vescovi, mettersi sempre di nuovo alla scuola dello Spirito Santo”. Con questa sollecitazione di Papa Francesco si è aperto questa mattina a Trento il convegno internazionale “Un Carisma a servizio della Chiesa e dell’umanità” al quale partecipano 7 Cardinali e 137 Vescovi, amici del Movimento dei Focolari, in rappresentanza di 50 Paesi. In occasione del centenario della nascita di Chiara Lubich, il convegno vuole approfondire il significato e il contributo del carisma dell’unità dei Focolari a servizio della Chiesa e dell’umanità. Una delegazione dei partecipanti lo scorso 6 febbraio è stata ricevuta in udienza dal Santo Padre, che ha affermato “Mi avete portato la gioia, andate avanti!”.

Nel suo messaggio, letto questa mattina dall’arcivescovo di Bangkok, card. Francis X. Kriengsak Kovithavanij, Papa Francesco ha affermato che i doni carismatici come quello della spiritualità dei Focolari sono “co-essenziali, insieme ai doni gerarchici, nella missione della Chiesa”. “Il carisma dell’unità – continua il sommo pontefice – è una di queste grazie per il nostro tempo, che sperimenta un cambiamento di portata epocale e invoca una riforma spirituale e pastorale semplice e radicale, che riporti la Chiesa alla sorgente sempre nuova e attuale del Vangelo di Gesù”.

Il Papa incoraggia i Vescovi presenti a vivere anche loro i punti cardini della spiritualità di Chiara Lubich: l’impegno per l’unità; la predilezione di Gesù crocifisso come bussola esistenziale; il farsi uno “a partire dagli ultimi, dagli esclusi, dagli scartati, per portare loro la luce, la gioia, la pace”; l’apertura “al dialogo della carità e della verità con ogni uomo e ogni donna, di tutte le culture, le tradizioni religiose, le convinzioni ideali, per edificare nell’incontro la civiltà nuova dell’amore”; l’ascolto di Maria, dalla quale “si impara che ciò che vale e resta è l’amore” e che insegna come portare anche oggi al mondo il Cristo “che vive risorto in mezzo a quanti sono uno nel suo nome”.

Maria Voce, Presidente del Movimento dei Focolari, in un videomessaggio ha sottolineato il fatto che questa spiritualità vuole essere – come lo dice il titolo del convegno – “al servizio della Chiesa e dell’umanità”. In un’epoca nella quale “ci sono sfide per la Chiesa in tutte le parti del mondo” – ha affermato la Presidente dei Focolari – “siamo chiamati a una nuova inculturazione del Vangelo di Gesù, che faccia tesoro dell’esperienza del passato ma lo sappia riesprimere, con profezia, in questo nostro tempo. Per questo occorre anche aprirci e scoprire la forza rinnovatrice insita in tanti dei nuovi carismi presenti nella Chiesa di oggi”.  
“La realtà dei Vescovi amici del Movimento dei Focolari” – ha affermato la Presidente – vuole proprio promuovere “uno stile di vita di comunione tra Vescovi cattolici di tutto il mondo, ma anche tra Vescovi di varie Chiese” e contribuire così “a rendere sempre più effettiva e più affettiva la collegialità”.
 
Il programma continuerà nel pomeriggio con la visita dei partecipanti alla mostra “Chiara Lubich, città mondo” alla Galleria Bianca a Piedicastello. Alle ore 17,15 nella chiesa di Santa Maria Maggiore prenderanno parte all’evento artistico “Dal Concilio tridentino a Chiara tridentina”. Alle 19,15 al Centro Mariapoli di Cadine, ci sarà la Santa Messa presieduta da Monsignor Lauro Tisi, Arcivescovo di Trento.
 
Domani, domenica 9 febbraio, alle ore 10,00 nel Duomo di Trento, si terrà la concelebrazione della Santa Messa. Presieduta dal cardinale Francis Xavier Kriengsak Kovithavanij e aperta dal saluto dell’Arcivescovo di Trento, sarà trasmessa in diretta da TV2000 e in streaming sul sito www.centenariolubichtrento.it .

A seguire saranno accolti presso la Sala Depero del palazzo della Provincia dai Presidenti del Consiglio Provinciale, Walter Kaswalder, e della Giunta Provinciale, Maurizio Fugatti, e dal Sindaco di Trento, Alessandro Andreatta, per un indirizzo di saluto alle autorità locali.
 
Il convegno proseguirà poi, dal 10 al 12 febbraio, a Loppiano (Firenze), nella cittadella internazionale del Movimento dei Focolari. In collaborazione con il “Centro Evangelii Gaudium”, dell’Istituto Universitario Sophia di Loppiano si affronteranno alcune tematiche di attualità per la Chiesa e la società di oggi attraverso relazioni, tavole rotonde e momenti di dialogo. Tra gli argomenti in programma: “La Chiesa e le sfide attuali” con la partecipazione di Andrea Riccardi, storico e fondatore della Comunità di Sant’Egidio; “La Chiesa si fa dialogo” con l’approfondimento di quattro dimensioni della vita della Chiesa: quella kerigmatica, comunionale, dialogica e profetica. Ogni giornata sarà arricchita da testimonianze di Cardinali e Vescovi di varie parti del mondo. 

Info e contatti: 
Ufficio comunicazione Focolari: ufficio.comunicazione@focolare.org
Anna Lisa Innocenti – +39 338 3944209 

Comunicato Stampa PDF – 

Messaggio del Papa 

Messaggio Maria Voce




A Bergamo convegno “Chiara Lubich, donna delle relazioni’

Nel centenario della nascita di Chiara Lubich, fondatrice del Movimento dei Focolari,
si è svolto a Bergamo il 1 febbraio il convegno di apertura del «Festival delle relazioni» promosso dal Gruppo Editoriale «Città Nuova» e da «Alessia libreria» di Fiorano al Serio.

Il vescovo S.E. Mons. Francesco Beschi ha aperto il Convegno sottolineando nel suo saluto come “Chiara Lubich ci parla di un’unità che lei avvertiva profondamente necessaria”.  La dimensione della relazione, aspetto fondamentale
nella vita di Chiara Lubich, è
stata presentata da padre Fabio
Ciardi, responsabile del
Centro interdisciplinare di
studi dei Focolari. L’intervento conclusivo è stato affidato a Abdoulaye Mbodj, avvocato, che ha tracciato alcuni aspetti del dialogo
con l’Islam nel Movimento dei
Focolari.

leggi tutto l’articolo da l’Eco di Bergamo




TIME to DARE – La piattaforma E-GIVE

Tutto nasce dall’invito di Mons. Giovanni D’Alise rivolto ai giovani nell’ottobre scorso: impegnarsi affinché i sogni si trasformino in opere; essere cristiani che si “sporcano” le mani. C’è chi, allora, propone di fare qualcosa di concreto: realizzare una piattaforma digitale della solidarietà che non sia social bensì sociale, che metta al centro le persone e la loro dignità, che sappia soddisfare i desideri e i bisogni di chi è in difficoltà, mettendoli in rete con chi invece sceglie di donare qualcosa di per sé superfluo.

Caserta. Belvedere di San Leucio: team di coordinamento

La Fondazione Mario Diana, la Diocesi di Caserta e la Caritas hanno così voluto dare vita a un ambizioso quanto mai interessante progetto che prende il nome di Time to Dare, progetto che ha saputo riunire tante realtà diverse sul territorio le quali, ognuna con le proprie specificità, hanno voluto contribuire alla riuscita del doppio appuntamento che si è concretizzato in un Hackathon digitale, il 17 e 18 gennaio ospitato nella sede di 012Factory, e un Forum di discussione, svoltosi il pomeriggio del 22 gennaio presso il meraviglioso complesso Monumentale del Belvedere di San Leucio, a Caserta.

Una data, questa del 22 gennaio, non scelta a caso. I promotori infatti hanno voluto che la giornata clou dell’evento ricadesse proprio nel giorno del Centenario della nascita di Chiara Lubich, la fondatrice del Movimento dei Focolari, colei che ha fatto nascere l’economia di comunione e promosso, per prima, la cultura del «dare».

Caserta. Belvedere di San Leucio: tavolo relatori

La realizzazione dell’evento è stato possibile anche grazie al contributo della BCC Terra di Lavoro, che ha sposato in pieno il valore sociale dell’iniziativa.Un doppio appuntamento che ha avuto l’obiettivo di realizzare un prototipo di piattaforma digitale che, strutturata sul modello dei tradizionali e-commerce, consenta nel principio della gratuità di donare beni materiali e non solo.

“Dare” è, infatti, una delle parole chiave di questo progetto e così, la piattaforma web che è stata immaginata durante l’hackathon si chiamerà E-GIVE, acronimo inglese che sta per economia del dare. Il titolo TIME to DARE – dall’inglese tradotto “è tempo di osare”, ma in italiano può essere letto anche come “è tempo di dare” o “da dare” – ha pertanto un molteplice valore semantico per un progetto fatto di condivisione, solidarietà e tecnologia.

L’hackathon si è concretizzato in una maratona informatica di 24 ore che ha visto la partecipazione di sette team composti da developers, programmatori, grafici, studenti in scienze sociali ed economiche. Il loro compito è stato quello di presentare una proposta di piattaforma che avesse, oltre all’aspetto meramente tecnico, una sostenibilità sociale e ambientale che, potesse valorizzare il concetto del dono, promuovendo l’economia cir- colare, in modo da permettere di recuperare e dare nuova vita a beni ancora utili e favorire la riduzione della quantità di rifiuti destinati allo smaltimento.

Team Givekit

A vincere, seppur di pochissimo rispetto alle altre proposte, è stata quella del gruppo GiveKit, che ha saputo convincere la giuria attraverso una proposta molta articolata e il racconto di una storia che nasce da un antico detto popolare: “Fa ‘o bbene e scuordate”.

Il gruppo ha avuto così l’opportunità di presentare il proprio lavoro al Forum svoltosi, come detto, presso le sale del Belvedere di San Leucio, messe a disposizione dal Comune di Caserta, ente patrocinante dell’evento, con la partecipazione di oltre cento persone che hanno avuto modo di confrontarsi su economia sociale, condivisione, dono e solidarietà; un vero e proprio laboratorio di idee, esperienze, pensieri, proposte e domande rivolto a tutti gli operatori sociali che si occupano di povertà e a coloro che amano i valori della pace, della fraternità universale, della solidarietà, della sostenibilità ambientale, prevalentemente giovani che credono in una cultura economica improntata alla comunione, alla gratuità e alla reciprocità.

La particolarità e il punto di forza del Forum è stata sicuramente la massiccia presenza di giovani e soprattutto la composizione del team di coordinamento dell’evento costituito da giovanissimi, ragazzi e ragazze provenienti oltre che da Caserta anche da Roma, Napoli e Padova. Negli ultimi due mesi si sono riuniti per organizzare in ogni dettaglio la tre giorni casertana. I giovani delle organizzazioni partner del progetto come Movimento dei Focolari, Azione Cattolica, AGESCI, Rete Salesiana, Centro Sociale ex Canapificio e progetto Policoro Caserta, hanno messo in campo la loro creatività e hanno dato vita a un pomeriggio molto intenso.

Al tavolo dei relatori spiccava la presenza di cinque giovani – maggioranza donne – tutti studenti: una psicologa, un’educatrice sociale, uno sviluppatore informatico, un ingegnere aerospaziale, una prossima laureata in giurisprudenza. Sono stati loro a moderare sapientemente non solo la plenaria ma anche i due laboratori chiamati creattivi nei quali si chiedeva di portare proposte concrete per migliorare e dare uno slancio alla piattaforma E-GIVE. Ad accompagnare in questo percorso i partecipanti al Forum è stata Alessandra Smerilli, professoressa di economia politica alla Pontificia Facoltà di Scienze dell’Educazione Auxilium di Roma, ente universitario tra i principali partner di Time to Dare.

Una presenza importante quella di Suor Alessandra, che ha saputo offrire spunti
di riflessione interessanti al dibattito, sottolineando la forza del pensiero dei giovani, così come ha fatto anche Papa Francesco convocando ad Assisi il prossimo 26 – 28 marzo 2000 giovani da tutto il mondo per dare vita all’evento The Economy of Francesco, di cui Time to Dare ha avuto l’onore di essere uno degli eventi preparatori.

di Marco Miggiano
da: il Poliedro anno 5 n.1

La piattaforma E-GIVE

Il compito era arduo. Realizzare in 24 ore un prototipo di piattaforma web che coniugasse dono, gratuità, comunione e riciclo. Francesco Tirsi, Gaia Moscatelli, Emilio Apuzzo e Paolo Baldo Luchini, del gruppo Givekit, uno dei sette team partecipanti all’hackathon EGIVE, ci sono riusciti e sono andati anche oltre, stupendo con una presentazione ricca di emozioni i convenuti al Forum dei giovani presso il Complesso Monumentale del Belvedere di San Leucio a Caserta, il 22 gennaio scorso.

La soluzione offerta è una classica situazione win-win, in cui vincono tutti. Il sito è diviso in 5 sezioni: una che spiega la filosofia, una rivolta alle persone che desiderano donare, una per chi ha bisogno, una per chi vuole aiutare il progetto e rendere disponibile il proprio tempo (questa pensata volutamente molto semplice, per dare modo a persone meno avvezze alla tecnologia di potersi registrare) e una con i contatti e un form per comunicare se ci fossero dubbi su come usare la piattaforma.

Team finalisti hackathon

L’idea mira a inserire nella nostra società persone in situazioni svantaggiate, dandogli la possibilità di imparare un lavoro o reinserirsi nel tessuto sociale. Mira a dare una nuova occupazione anche ai pensionati, che hanno molto da insegnare e sono spesso ingiustamente ignorati. Mira a creare un tessuto sociale più unito ricostruendo un punto di aggregazione intorno agli oratori e ai circoli, sparsi sul territorio, i quali stanno perdendo il proprio ruolo naturale di punti di aggregazione sociale e che spesso hanno molti spazi vuoti e disponibili. Con l’utilizzo di una lista dei desideri che permetta di pre- notare gli oggetti, oltretutto, si ridurrebbero di molto i tempi di stoccaggio, si andrebbe direttamente da chi ha molto a chi a molto poco.

Un video clip finale della presentazione del progetto sintetizza con immagini e parole la filosofia sottesa all’idea: integrazione, riciclo, rispetto, dignità. Viviamo in una società sempre più dedita al consumismo, una società sempre più povera di natura, di lavoro, di comprensione. Con questa piattaforma sarà possibile invertire questa decadenza e riscoprire l’altro termine, quello vero con cui indicare il significato originale di società, un termine che stiamo purtroppo dimenticando. Trasformare la società in comunità.

Conosciamoli questi ragazzi. Fanno parte della Apple Developer Academy della Federico II di Napoli. Francesco: “ho deciso di trasferirmi a Napoli e iniziare l’Academy perché volevo imparare le tecniche che permettono di dare un impulso alla società. Da manager non mi occupavo d’altro che di comprare e vendere, non riuscivo a dare un senso alla mia vita”; Gaia: “sono un archeologo per amore e un designer per mestiere. All’Academy mi occupo di un progetto in collaborazione con una ONG indiana. Il suo scopo è quello di sostenere un’economia circolare in comunità rurali”; Emilio e Paolo – i due sviluppatori – stanno lavorando ad un’App per bambini non udenti in collaborazione con la scuola Smaldone di Napoli. Sembrano avverarsi le parole della Scrittura «… i vostri figli e le vostre figlie profetizzeranno, i vostri vecchi faranno dei sogni, i vostri giovani avranno delle visioni» (Gioele 2, 28).

di Elpidio Pota
Segretario generale della Fondazione Mario Diana

Il video di presentazione del progetto vincitore dell’Hackathon E-GIVE di Time to Dare, realizzato dal team GIVEKIT.




A Firenze un incontro sulle orme del “Documento sulla Fratellanza Umana” di Abu Dhabi

Il testo sottoscritto da Papa Francesco e il Grande Imam di Al-Azhar Ahmad Al-Tayyeb – Un percorso per un’amicizia tra cristiani e musulmani a Firenze.

A Firenze la comunità cristiana e quella musulmana si sono incontrate oggi, 30 gennaio 2020, per riflettere sullo storico “Documento sulla Fratellanza Umana” sottoscritto il 4 febbraio 2019 ad Abu Dhabi da Papa Francesco e il Grande Imam di Al-Azhar Ahmad Al-Tayyeb.

L’appuntamento, promosso dal Centro Internazionale Studenti Giorgio La Pira, dalla Fondazione Giorgio La Pira, dall’ Istituto Universitario Sophia di Loppiano e dalla Comunità Islamica Firenze e Toscana, è una prima risposta all’appello contenuto nel documento stesso che invita “tutte le persone che portano nel cuore la fede in Dio e la fede nella fratellanza umana a unirsi e a lavorare insieme, affinché esso (il documento) diventi una guida per le nuove generazioni verso la cultura del reciproco rispetto, nella comprensione della grande grazia divina che rende tutti gli esseri umani fratelli”.

L’incontro è stato aperto dai saluti dell’Arcivescovo di Firenze, card. Giuseppe Betori e dell’imam di Firenze Izzeddin Elzir che hanno firmato un testo in cui, dopo aver sottolineato la tradizione di Firenze come città di incontro e di esperienze di dialogo fra culture e religioni diverse, viene rinnovato l’impegno ad essere costruttori di pace e fare propri gli intenti del Documento: “[…] La nostra presenza insieme vuol essere un segno tangibile dell’amicizia che ci caratterizza e che ci lega, sollecitati dalle nostre Fedi che si fondano sulla medesima Speranza, radicata nella fiducia dell’Azione di Dio che, essendo Amore, chiede la partecipazione libera e responsabile di ogni singola persona umana, senza mai abbandonarla. E’ questa comune Speranza che ci fa incontrare per conoscerci sempre meglio, per imparare gli uni dagli altri, per stimarci reciprocamente; affinché, resi pacifici nel cuore possiamo costruire percorsi di pace e di giustizia finalizzata al bene, camminando idealmente e fraternamente gli uni accanto agli altri verso la Sorgente di ogni realtà. […]Facendo tesoro della viva esperienza di dialogo che caratterizza la nostra città e con la piena condivisione del Documento per la Fratellanza umana, la pace e la convivenza comune, auspichiamo che questo nostro momento di riflessione, ci apra a un Percorso verso un rapporto più strutturato tra le nostre realtà religiose, per una sempre più feconda amicizia Islamico- Cristiana”.

Durante l’incontro mons.Vittorio Ianari, della Comunità di Sant’Egidio ha illustrato il percorso storico del documento di Abu Dhabi, mons. Piero Coda, preside dell’Istituto Universitario Sophia di Loppiano, ha presentato significato e prospettive, mentre il prof. Mohamed Bamoshmoosh, resp. Culturale della Comunità islamica di Firenze si è focalizzato sulla attualizzazione del Documento a livello locale.

Infine il Direttore del Centro Internazionale Studenti La Pira Maurizio Certini, insieme a Mohamed Bamoshmoosh si sono concentrati su alcune prospettive del cammino di amicizia in atto a Firenze da tanti anni. Ricordiamo in tale senso lo straorinario, profetico apporto al dialogo da parte del sindaco Giorgio La Pira e il cammino fiorentino più recente.
L’incontro di oggi intende segnare infatti anche il primo passo verso un rapporto più strutturato tra le due realtà religiose per un’amicizia islamico-cristiana a Firenze. “Una lunga storia lega la comunità cattolica e islamica di Firenze, dagli incontri con i primi studenti universitari di fede islamica nella Sala Teatina, dove significativamente ci siamo incontrati oggi. La Sala del Centro è stata infatti (dal 1989 al 1992) la prima aula di preghiera della nascente Comunità islamica toscana e sede provvisoria del primo Centro culturale islamico della nostra città. – hanno sottolineato Certini e Bamoshmoosch – In queste stanze, sino dal 1978, per iniziativa dell’arcivescovo di Firenze card. Benelli che volle un Centro che desse dignità a ogni giovane internazionale e aperto al dialogo interreligioso, sulla spinta ideale di Giorgio La Pira e con l’attento e appassionato accompagnamento di Chiara Lubich e dei Focolari, è nato un rapporto di amicizia e di dialogo tra giovani basato su significative interazioni personali, sincere, aperte e collaborative. Un dialogo che si è poi dilatato irreversibilmente, con autonome iniziative di persone, di associazioni, di Chiese; mostrando come Firenze sia sempre città culturalmente aperta. Una città che in molte sue parti crede che il dialogo come stile di vita, realizza un diverso modo di incontrarsi e relazionarsi, portando così a superare stereotipi e pregiudizi, e a rendere vera ogni giorno una fraternità che afferma e garantisce le relative differenze. L’esperienza qui realizzata insegna come il radicamento in Dio offra un modo nuovo di guardare ogni uomo: il riconoscere la dignità dell’altro proprio in virtù del suo essere “altro” genera una reciproca accoglienza, un’amicizia tale da suscitare in ciascuno il desiderio di una mutua e più profonda conoscenza e solidarietà. Quello che ci proponiamo è strutturare un percorso verso un’amicizia islamico-cristiana sempre più ampio e inclusivo, costruire relazioni sempre più significative, per spargere nuovi semi di fraternità e di pace a Firenze, in tutto il territorio nazionale e oltre”.
…………….
In collaborazione con : Mov. dei Focolari, GMI Ass. Giovani Musulmani, Comunità di SantEgidio, Toscana Impegno Comune, Opera per la Gioventù Giorgio La Pira.

Messaggio

A un anno dallo storico Incontro del Santo Padre papa Francesco e del Grande Imam di Al-Azhar, Ahmad Al-Tayyeb, abbiamo desiderato, oggi, ritrovarci in questa Sala Teatina.

Un luogo significativo in quanto ospita un Centro intitolato a Giorgio La Pira. Noto per l’Esperienza di amicizia, cresciuta sin dal 1978, tra donne e uomini di differenti credi, fedi religiose e visioni del mondo, segnatamente tra giovani internazionali, cristiani e musulmani. Primo luogo di preghiera e di incontro comunitario della nascente Comunità islamica di Firenze.

Il singolare percorso fiorentino intorno alla centralità della persona umana e alla sua dignità, si è storicamente espresso in svariati modi: nella cultura, nell’arte, nella vita civile, nella carità, nell’attenzione all’incontro tra le Chiese cristiane e nel dialogo interreligioso, nell’incontro tra i popoli.

Tale percorso ci mostra il volto di una città religiosamente aperta. Ne è testimonianza la vasta e appassionata diffusione di esperienze di dialogo che oggi si svolgono a ogni livello: fino alla recente costituzione della Scuola fiorentina di alta formazione per il dialogo interreligioso e interculturale.

Il tempo presente, così carico di paure e di gravi tensioni, in una società che diviene sempre più varia ed eterogenea, eppure interdipendente, ci richiama a rinnovare con audacia e con forza, la nostra testimonianza nel comune impegno per la buona convivenza e per la pace.

La nostra presenza insieme vuol essere un segno tangibile dell’amicizia che ci caratterizza e che ci lega, sollecitati dalle nostre Fedi che si fondano sulla medesima Speranza, radicata nella fiducia dell’Azione di Dio che, essendo Amore, chiede la partecipazione libera e responsabile di ogni singola persona umana, senza mai abbandonarla.

E’ questa comune Speranza che ci fa incontrare per conoscerci sempre meglio, per imparare gli uni dagli altri, per stimarci reciprocamente; affinché, resi pacifici nel cuore possiamo costruire percorsi di pace e di giustizia finalizzata al bene, camminando idealmente e fraternamente gli uni accanto agli altri verso la Sorgente di ogni realtà.

Noi crediamo che gli esseri umani, strutturalmente creati per amare Dio e amarsi tra di loro, siano al centro della natura come responsabili di essa, e siano al cuore della bellezza del mondo la quale si manifesta particolarmente lì dove accade una relazione fraterna tra le persone e le diverse comunità.

Sentiamo pertanto profondamente Nostra la Dichiarazione sulla fratellanza umana per la pace mondiale e la convivenza comune, riaffermando qui le parole conclusive in essa contenute, per le quali ci sentiamo oggi particolarmente responsabili, anche nei confronti delle generazioni future.

“[…] che questa Dichiarazione sia un invito alla riconciliazione e alla fratellanza tra tutti i credenti, […] tra i credenti e i non credenti, tra tutte le persone di buona volontà; sia un appello a ogni coscienza viva che ripudia la violenza […] e l’estremismo cieco; appello a chi ama i valori di rispetto e di fratellanza […] sia una testimonianza della grandezza della fede in Dio che unisce i cuori divisi ed eleva l’animo umano; sia un simbolo dell’abbraccio tra Oriente e Occidente, tra Nord e Sud e tra tutti coloro che credono che Dio ci abbia creati per conoscerci, per cooperare tra di noi e per vivere come fratelli che si amano […]”.

Facendo tesoro della viva esperienza di dialogo che caratterizza la nostra città e con la piena condivisione del Documento per la Fratellanza umana, la pace e la convivenza comune, auspichiamo che questo nostro momento di riflessione, ci apra a un Percorso verso un rapporto più strutturato tra le nostre realtà religiose, per una sempre più feconda amicizia Islamico- Cristiana.

Firenze, 30 gennaio 2020

Arcivescovo metropolita di Firenze: Giuseppe card. Betori

Imam di Firenze: Izzeddin Elzir




Forza nella mitezza: Mattarella a Trento ricorda Chiara Lubich

Si può essere molto forti pur essendo miti e aperti alle buone ragioni degli altri”, anzi, “soltanto così si è veramente forti”: questo l’insegnamento di Chiara Lubich nelle parole di Mattarella, che coglie l’invito di Maria Voce all’“estremismo del dialogo”

Il capo dello Stato, al Centro Mariapoli “Chiara Lubich” di Cadine (TN), ha partecipato con un intervento appassionato al ricordo della fondatrice dei Focolari nel centenario dalla nascita. Ad accoglierlo Maria Voce, presidente del Movimento, e le autorità locali, insieme alla cittadinanza: oltre 400 erano le persone presenti in sala, circa 500 nelle altre sale collegate a Cadine e a Trento, e oltre 20 mila le visualizzazioni dello streaming. La dimensione artistica, per la regia di Fernando Muraca, ha fatto da sfondo alla narrazione, ripercorrendo i tratti più significativi della vita di Chiara come donna in relazione.

© Domenico Salmaso – CSC Audiovisivi

Tra suoni e immagini, si sono intrecciate le voci delle autorità civili ed ecclesiali. Il presidente della Provincia Autonoma di Trento, Maurizio Fugatti, ha sottolineato come Chiara rappresenti, insieme a figure come De Gasperi, “l’eccellenza di questa terra”. Un territorio, il Trentino, di cui ha messo in luce tre caratteristiche: la forza di volontà, il Movimento cooperativistico, l’essere terra di frontiera. “Chiara ha saputo interpretare questa appartenenza – ha affermato – che è poi un tratto distintivo della nostra autonomia, della nostra specificità”. L’arcivescovo di Trento mons. Lauro Tisi, ringraziando il suo predecessore Carlo De Ferrari che all’epoca colse “il dito di Dio” nella spiritualità di Chiara Lubich, ha ricordato come “se oggi il carisma abbraccia l’intera umanità lo dobbiamo a questo vescovo, che lo ha protetto”; e ha indicato nella provocazione di “Cristo abbandonato” la sua grande attualità. Alessandro Andreatta, sindaco di Trento, ha espresso la sua gioia nel ricordare “la ragazza che quasi ottant’anni fa si mise al servizio dei poveri” e che “continua ancora oggi a invitarci all’apertura, all’accoglienza, all’impegno per gli altri e con gli altri. Perché fin dall’inizio quella di Chiara non è stata un’esperienza personale, isolata, solitaria ma un impegno che si comprende solo se visto alla luce del paradigma della relazione”.

© Domenico Salmaso – CSC Audiovisivi

Sono poi state portate numerose testimonianze, che dicono la tenacia nel quotidiano di persone che sono state, e sono, ispirate da Chiara e dal suo carisma nel proprio agire: come Amy Uelman, docente di etica e diritto alla Georgetown University di Washington, che forma i suoi studenti ad affrontare argomenti divisivi evitando scontri; gli imprenditori Lawrence Chong e Stanislaw Lencz, che con le loro aziende contribuiscono ad un’economia solidale e sostenibile; Arthur Ngoy e Florance Mwanabute, medici congolesi che si dedicano alla cura dei più deboli e alla formazione sanitaria; e la storia da Yacine, migrante algerino, accolto come un fratello da alcuni giovani italiani dopo il difficile viaggio attraverso i Balcani. Ma anche quella dell’ex sindaco di Trento, Alberto Pacher, che insieme ad insegnanti e studenti ha accolto l’invito – la telefonata di un bambino – da cui sono nati i progetti Tuttopace e Trento, una città per educare.

© Domenico Salmaso – CSC Audiovisivi

“La luce donata a Chiara supera i confini del Movimento dei Focolari e va ad incoraggiare e ad ispirare tanti, donne e uomini di buona volontà in ogni parte del mondo, come questo anniversario sta a manifestare”, ha affermato la presidente dei Focolari Maria Voce. “Come ciascuno di voi, sento Chiara viva, presente, attiva, vicina ogni giorno. Lei ci spinge ad andare al largo con coraggio”. E ha spronato tutti: “A questa società che sembra senza radici e senza meta, occorre rispondere con radicalità, con l’«estremismo del dialogo», alimentato dalla cultura della fiducia”.

© Domenico Salmaso – CSC Audiovisivi

A concludere la serata, il lungo e appassionato intervento del Presidente della Repubblica; che ha individuato in particolare nella fraternità, applicata all’agire civile e politico, la cifra distintiva della spiritualità di Chiara Lubich – riservando un caloroso ricordo anche ad Igino Giordani, che Mattarella conobbe, e che di questa spiritualità fu interprete di prim’ordine. Una fraternità che è “fondamento di civiltà e motore di benessere”, in quanto senza di questa “rischiamo di non avere la forza per superare le disuguaglianze e sanare le fratture sociali”. Chiara Lubich, proponendo con vigore la cultura del dono e del dialogo, in particolare interreligioso che “in questa stagione storica è decisivo per la pace”, aveva intuito “con spirito di profezia” quale fosse la strada da seguire. Un insegnamento che prova come “si può essere molto forti pur essendo miti e aperti alle buone ragioni degli altri. Anzi per dirla tutta con sincerità, come dimostra la vita di Chiara Lubich, soltanto così si è veramente forti”.

Stefania Tanesini

focolare.org

Rivedi l’evento:

Intervento del Presidente Mattarella 




“Incontrare Chiara viva oggi” – Rinviato al 10 maggio 2020 l’incontro di Loreto

 

 

 

Messaggio di Emmaus Maria Voce in preparazione dell’incontro di Loreto

 

 

Volantino con programma – Loreto 14 marzo

A Loreto un appuntamento per conoscerne l’attualizzazione del messaggio lanciato tanti anni fa

Non solo conoscere, bensì incontrare Chiara Lubich a 100 anni dalla sua nascita. Questo l’obiettivo dell’appuntamento del prossimo 14 marzo a Loreto. Si tratta di un’occasione straordinaria non tanto per ricordarla con nostalgia, ma per incontrarla oggi: nelle migliaia di persone che si spendono per un mondo più unito e in pace, nei movimenti economici, politici e culturali nati dalla sua spiritualità, nelle centinaia di progetti sociali, ambientali e umanitari che contribuiscono a un mondo più fraterno e giusto.

E quale miglior location, se non la cittadina marchigiana e il santuario che custodisce la casa della Sacra Famiglia di Nazareth?

Forse non tutti sanno che proprio a Loreto Chiara Lubich ha avuto la prima intuizione sulla sua consacrazione a Dio. Era l’autunno 1939. Son passati 80 anni e la vita della fondatrice dei Focolari ha contagiato e conquistato tanti. Non solo giovani e famiglie, ma anche artisti, politici, economisti. Una storia – quella di Chiara Lubich – che si è intrecciata profondamente con la storia dell’Europa, con la storia della Chiesa e ha fatto da apripista nel dialogo con persone di altre Chiese e fedi religiose.

Un appuntamento dunque per conoscere la figura di Chiara attraverso la testimonianza di chi, in varie circostanze, l’ha incontrata e ha applicato il suo ideale a servizio del lavoro, del volontariato, della politica, dell’economia, della filosofia e anche dell’arte.

E per l’occasione sarà presente anche Maria Voce, attuale presidente del Movimento dei Focolari che così si è espressa in occasione dell’inizio del 2020 “il centenario della nascita di Chiara Lubich è un’occasione unica anzitutto per ringraziare Dio del dono che Chiara è stata per noi e per tante persone in tutto il mondo; siamo stati tutti conquistati dal carisma che Dio le ha dato e che ha cambiato o sta cambiando profondamente le nostre vite. Sarà anche il momento favorevole per permettere a molti altri di incontrare Chiara viva oggi nella sua Opera”.

Numerosi gli ospiti che hanno già fatto sapere della loro partecipazione: dall’economista Stefano Zamagni alla presentatrice Rai Lorena Bianchetti, così come il già presidente UCOII e Imam di Firenze Izzeddin Elzir, Salvatore Martinez, presidente del Rinnovamento nello Spirito Santo, e Stefano Cardinali, presidente dell’associazione Città per la Fraternità.

Un appuntamento che s’intreccia col Giubileo Lauretano, quindi che vedrà la possibilità di fondere assieme un momento religioso (per chi lo desidera vi sarà anche la possibilità di varcare la Porta Santa) con uno civile. E nulla di meglio avrebbe desiderato Chiara Lubich, il cui agire era profondamente radicato in Dio e allo stesso tempo inondava gli ambiti più disparati della società civile.

Un programma, quello del prossimo 14 marzo, pensato soprattutto per scoprire l’attualità del messaggio lanciato tanti anni fa dalla fondatrice del Movimento dei Focolari. Un appuntamento, quello di Loreto, che vuole tornare alle radici per guardare più e meglio all’oggi.

Per questo, il centenario (che vede numerosi appuntamenti in tutto il mondo) non vedrà protagonista solo il Movimento dei Focolari, ma anche istituzioni civili ed ecclesiali, associazioni sociali e culturali. A promuovere l’appuntamento di Loreto vi sono anche il Comune, la delegazione Pontificia per il Santuario della Santa Casa e l’associazione Città per la Fraternità.

I preparativi fervono. Il desiderio è che Loreto possa essere fiera di Chiara, come Chiara lo è sempre stata della città dedicata a Maria.

Tiziana Nicastro        

VOLANTINO LORETO




Give me 5: generazioni in rete a Rosolini (SR)

Le prime luci e i primi addobbi hanno iniziato a colorare la città sin dagli ultimi giorni del mese di Novembre portando con sé un clima di festa e di gioia. Lo spirito del Natale oltre che diffondersi tra le vie si intesse anche tra le persone ed è con questo spirito che il Movimento dei Focolari ha pensato al secondo appuntamento del “Give me 5”.

Un incontro festa, il 5 dicembre, nei locali della parrocchia S.Caterina da Siena che nella realizzazione ha messo in rete persone di ogni età: tutti impegnati ad essere dono l’ uno per l’ altro e sperimentare la bellezza di creare insieme delle attività tra le quali musicoterapia, un laboratorio di creatività, uno di fun science per i bambini di ogni età di tutta la città.

Un gruppo di adulti si è dedicato alla preparazione di pizze condivise tra tutti i partecipanti alla fine delle attività. Il pomeriggio è iniziato con il canto “Io credo nel noi”, scelto come inno dai giovani del Movimento dei Focolari,un invito ad andare oltre se stessi per prendere consapevolezza del mondo circostante e mettersi in relazione per essere generatori di fraternità.

Il “Give me 5” oltre che una semplice iniziativa è un’ opportunità mensile per la comunità rosolinese di mettersi costantemente in discussione, ma soprattutto in ascolto delle esigenze e del potenziale delle nuove generazioni e accompagnarli, con sobrietà verso la costruzione di una società che abbia la sensibilità di mettere al centro l’unicità dell’ essere umano.

Il prossimo appuntamento è per il 5 gennaio, per continuare a gioire insieme del presente e ad essere testimoni credibili e costruttori appassionati del futuro.




Monza: Teatro Manzoni gremito per “Alle mafie diciamo NOi”

Prossimo appuntamento sabato 23 novembre nell’aula magna dell’Istituto Mosè Bianchi a Monza per una serata di musica in ricordo di Lea Garofalo con la straordinaria partecipazione della cantastorie calabrese Francesca Prestia.

“Convoca un giornalista, un sostituto procuratore e un imprenditore e mettili davanti a 800 alunni delle scuole superiori per parlare di incontri, di relazioni costruite per sconfiggere le mafie. Grazie all’Assessore all’istruzione del Comune di Monza Pierfranco Maffè e al suo staff tutto è stato possibile giovedì 24 ottobre al teatro Manzoni di Monza nell’incontro con gli autori del libro “Alle mafie diciamo NOi” Gianni Bianco (giornalista del Tg3), e Giuseppe Gatti (sostituto procuratore della Repubblica presso la Direzione Distrettuale Antimafia di Bari) con la partecipazione di Salvatore Cantone (imprenditore e presidente dell’associazione Antiracket di Pomigliano). (…)

E’ stata toccante la sua testimonianza di uomo, padre di famiglia, imprenditore e cattolico che ha scelto di denunciare chi gli chiedeva il pizzo. Per questo motivo ha pagato a caro prezzo (con la chiusura della sua fiorente attività) questa decisione ed è rimasto per un certo periodo isolato, un eroe solo, nella sua città. Nel dare vita all’associazione antiracket piano piano ha saputo riconquistare la fiducia e la stima dei suo concittadini ed ora non è più solo. Un Noi che si respira anche nel gremito Teatro Manzoni quando il microfono passa tra i ragazzi che, con domande e riflessioni, interagiscono con i relatori in un dialogo che certo non può esaurirsi nello spazio di una mattinata”.

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http://www.ildialogodimonza.it/monza-dice-noi-alle-mafie/?fbclid=IwAR3N15bXTUUfbCerOoGZrl_zd6bUrrSCKVmGnDkF5aQwWF54LiiCXOHQLWI