Oltre la separazione… ri_costruiti dall’Amore

Dall’interno della frattura esperienza di vita e proposte

Assisi, 2-4 febbraio 2018

“Una vera esperienza di famiglia!”… Questo è stato uno dei commenti più ricorrenti alla fine del convegno che si è svolto ad Assisi, organizzato da Famiglie Nuove Italia e pensato per fare, appunto, un’esperienza di famiglia con coppie e persone che vivono la realtà della separazione nel proprio matrimonio.

E non c’è contraddizione nei termini… Lo si è capito fina dal primo giorno con l’intervento di padre Marco Vinelli, frate minore e parroco di Santa Maria degli Angeli, che ci ha letteralmente “spiazzato” con il suo intervento “Dalla ferita un cammino possibile. Dialogo con la cultura temporanea”.

Padre Marco, infatti, ci ha offerto una prospettiva originale, attuale e coinvolgente, adatta per tutte le dimensioni della vita di famiglia (dai fidanzati, ai coniugi di qualsiasi età, a chi vive il dolore di una separazione).

E’ partito dalla constatazione che nella nostra vita è come essere su una nave ed aver impostato la propria rotta. Il deviare anche di pochissimo, di un grado, a lungo andare nel corso del nostro lungo viaggio, ci fa poi ritrovare in destinazioni inaspettate ben lontane dalla destinazione iniziale impostata in origine.

Come fare per correggere la rotta? Ci vuole la nostra parte di attenzione quotidiana, ma soprattutto del perdono inteso come “surplus di dono” – il dono é nella logica della gratuità – e come grande opportunità rigenerante verso i nostri prossimi.

In continuità con il primo intervento, Michele De Beni, professore all’università Sophia, psicoterapeuta e pedagogista, ha proposto alcuni spunti di riflessione sull’essenza della “relazione” sotto il titolo “Genitori ancora” e una provocazione: “Chiamalo amore – Un fenomeno culturale contradditorio”. Amare non ci garantisce il non tradimento.

Con un approccio originale, sono state poste alcune domande all’uditorio, per trasmettere praticamente “come” educare – anche attraverso l’esperienza della separazione – e stimolando a trovare in ciascun dentro di sé le risposte.

Partendo dalla consapevolezza che si è genitori “sempre”, sono stati messi in risalto alcuni aspetti chiave di un percorso che può aiutare a superare le difficoltà con i figli, il senso di colpa legato alla rottura e all’aver negato loro una famiglia unita. Tra questi, la comunicazione – relazione, il saper ascoltare, il dialogo, l’accompagnamento, la misericordia, la rete di rapporti da coltivare intorno noi.

Il terzo momento, proposto da don Natale Monza, ha consentito di ripercorrere l’esperienza di vita della Madonna, alla luce di alcune tappe significative che rappresentano quell’itinerario spirituale chiamato “la via mariae”. In particolare, la forza e la luce di Maria Desolata hanno aiutato a riconoscere anche gli aspetti più dolorosi della propria esperienza di vita e, dove possibile, ad elaborarli spiritualmente e umanamente – proprio come la Desolata – fino a farli diventare una spinta per andare “oltre”, per uscire dal buio e condividere e asciugare le lacrime di chi ci sta intorno.

Un aiuto alla riflessione di più ampio respiro sulla famiglia e le sue crisi è arrivato sia da alcune testimonianze offerte da persone che vivono la separazione e la fedeltà al matrimonio sia dalla proiezione video del tema svolto da Chiara Lubich a Lucerna (Svizzera) nel maggio del 1999 al convegno internazionale:“La famiglia è il futuro”. 

Hanno fatto parte integrante del programma la visita guidata alla basilica di San Francesco e lo spettacolo teatrale, “Valigie”, proposto da Fabrizio Giacomazzi e Andrea Carretti. Anche questi momenti sono serviti per costruire e consolidare rapporti veri e di condivisione tra tutti i partecipanti.

Il successo di questo convegno ha radici profonde, nel dolore vissuto, elaborato e offerto da parte di tanti che hanno voluto partecipare mettendosi in gioco in prima persona, a partire dall’equipe che si è prestata ad organizzare questi giorni, composta da coppie e da separati provenienti da diverse parti d’Italia.

Tre giornate di Ri-costruzione nella relazionalità scaturita dall’amore reciproco fra tutti i presenti, terminate con un grande desiderio di ritrovarsi per raccontare ancora i passi di vita personali e condivisi con altri per consolare, asciugare lacrime, rigenerare. 




Città Nuova Day 2020 – la diretta del 24 ottobre

Tantissime le comunità che hanno partecipato al Cn Day o lo hanno seguito attraverso i social network su Facebook, Instagram e Twitter di Città Nuova. E la partecipazione alla festa di Città Nuova continua…

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Il Cn Day 2020 è stato caratterizzato dal formato multimediale: collegamenti da diverse località italiane, come Bologna, Liguria e Roma; contributi video e interviste. Inoltre, tutti questi contenuti sono stati rilanciati sui social: Twitter, Instagram e Facebook con diversi hashtag e locandine preparati accuratamente dai nostri giovani collaboratori, con la proposta interattiva del contest #daretocare.

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Genfest Italia 2024, insieme per prendersi cura

Gli appuntamenti e le iniziative in Italia dei giovani dei Focolari

di Aurelio Molè

Alcuni dei momenti più belli della nostra vita li abbiamo vissuti nei Genfest. Ognuno può sfogliare il proprio personale album di ricordi. Nel mio, uno dei miei momenti clou, ma non solo, è stato il Genfest del 1990. Il muro di Berlino, sembrava fino ad allora una barriera impossibile da rimuovere, eppure si sgretolò in pochi minuti nel novembre del 1989. Un mondo più unito si faceva storia concreta. Le frontiere si aprirono e, per la prima volta, era possibile incontrare centinaia di giovani dell’Est Europa. Dalla ex Yugoslavia fino alla Lituania. Dei popoli e dei giovani bellissimi, ancora incontaminati dal consumismo Occidentale, con cui era possibile sperimentare una unità di cuori palpabile. Nel 1990 San Giovanni Paolo II al Palaeur di Roma disse che il mondo unito «è la grande attesa degli uomini d’oggi, la speranza e, nello stesso tempo, la grande sfida del futuro» perché «è la via della pace». Parole quanto mai attuali in un mondo che vive una terza guerra mondiale a pezzi.

Il Genfest, deriva da gen “generazione nuova”, il settore giovanile dei Focolari, e da fest, festival. Nasce nel 1973 a Loppiano, una piccola cittadella dei Focolari vicino Firenze, quando non erano ancora state ideate le Giornate mondiali della gioventù e si ripete ogni sei anni radunando centinaia di migliaia di giovani dai cinque continenti per condividere attraverso esperienze, canti, coreografie, interventi la propria passione per la fraternità universale. L’ultima edizione si è svolta nel 2018 nelle Filippine, la prossima sarà in Brasile dal 12 al 24 luglio 2024 dal titolo “Insieme per prendersi cura” per costruire un mondo di fraternità al di là delle differenze culturali, etniche e religiose prendendosi cura del pianeta e delle persone, soprattutto le più vulnerabili. Si snoderà in tre fasi: volontariato, un evento centrale e la creazione di comunity per continuare a costruire un mondo più unito nel proprio territorio.

In Brasile, ad Aparecida, sono attesi seimila giovani e una diretta streaming in 120 Paesi, ma non tutti potranno partecipare. In Italia sarà possibile vivere una sorta di staffetta. Si comincia dalla Toscana. Dal 12 al 21 luglio si vive dapprima con le mani in pasta in una settimana di volontariato locale diffuso in città della Toscana come Firenze, Prato, Massa, Pistoia, Grosseto, Lucca e Pisa. In collaborazione con associazioni, parrocchie, case di accoglienza e nella cornice più ampia del Progetto Milonga “Embrace Humanity che da anni si occupa di volontariato internazionale.  Lo sguardo sarà rivolto a persone migranti che mettono a rischio la propria vita in cerca di speranza; a chi è costretto a vivere nella disumanità di una guerra; a chi è povero e affamato; a chi è escluso e emarginato dalla vita sociale o, discriminato per la sua appartenenza etnica, per l’identità di genere, perché persona con disabilità mentale o fisica; di chi è prigioniero di una dipendenza, di chi è anziano e solo. Non si tratta solo di azioni ma anche di formazione ai fenomeni e temi e di condivisione nella fase finale che avverrà a Loppiano dal 19 al 21 luglio. Tre giorni vissuti insieme con persone provenienti da varie regioni d’Italia e qualche Paese europeo. Sono previsti collegamenti in diretta con il Genfest internazionale del Brasile e la creazione di community per aree tematiche per formare dei gruppi in base agli interessi che potranno continuare le loro azioni sul territorio perché il Genfest non è solo un evento, ma un processo generativo che si spera continuo nel tempo.

«In Toscana – commenta Nadia Xodo, una delle organizzatrici – abbiamo notato un risveglio nelle comunità, un coinvolgimento con l’organizzazione di cene solidali, nell’ ospitare i giovani presenti nelle loro città, e una nuova coscienza nel prendere cura del proprio territorio».

Il modello è “Una città non basta” proposto da Chiara Lubich in cui invita a prendere le misure della città per cercare i poveri, gli abbandonati, gli orfani, i carcerati per non lasciare nessuno solo e dare sempre «una parola, un sorriso, il vostro tempo, i vostri beni» e condividere ogni cosa «momenti di gioia e di vittoria, di dolore e di fallimento, perché la luce non si spenga». «Ma “una città non basta”: sì, con Dio, una città è troppo poco. Egli è colui che ha fatto le stelle, che guida i destini dei secoli e con Lui si può mirare più lontano, alla patria di tutti, al mondo. Ogni nostro respiro sia per questo, per questo ogni nostro gesto, per questo il riposo e il cammino. Alla fine, facciamo in modo di non doverci pentire di aver amato troppo poco».

Dopo la Toscana, la Calabria che prenderà il testimone per tutto il Sud Italia coinvolgendo la Sicilia, la Campania, la Basilicata, la Puglia, la Sardegna e persone dalla Palestina, dall’Egitto per gettare ponti di fraternità sulle sponde del Mediterraneo. Tre gruppi sono al lavoro da tutte le regioni per il programma dal 26 al 30 luglio per un percorso immersivo e pratico di conoscenza della cultura della pace, della fraternità e della solidarietà. Le tre fasi del Genfest del Brasile saranno declinate anche il Calabria. La mattina del 27 luglio apertura a Lamezia terme (CZ) per andare in profondità su quello che è il primo “ambiente” dove viviamo, e cioè noi stessi, la nostra identità, chi siamo, verso dove andiamo e come prendersi cura di sé. Sono previsti anche collegamenti con il Genfest internazionale del Brasile e con gruppi di giovani in Ungheria e Giordania. Il pomeriggio si continua con la vita, con l’amore concreto, «con i muscoli», l’ascolto, la vicinanza: incontri con comunità di recupero, accoglienza di persone ai margini della società, di minori stranieri non accompagnati e ambiente con la pulizia delle spiagge, visite ad azienda agricole controcorrente che rifiutano di pagare il pizzo. Al tramonto è tempo di festa con una cena e una serata artistica nella piazza di Curinga (CZ) in collaborazione con la Proloco del Comune. La mattina del 28 luglio ci si sposta a Isola di Capo Rizzuto (KR) per approfondire con esperti il tema “Mediterraneo. Un caleidoscopio di crisi, sfide, opportunità”.  Sulla spiaggia di Cutro, nel pomeriggio, si ricorderà la tragedia del naufragio dei migranti con una Messa, l’incontro di alcuni protagonisti del tragico evento e un flash mob. Senza tralasciare la conoscenza delle bellezze culturali e naturali di Isola di Capo Rizzuto. La giornata conclusiva del 29 luglio sarà il giorno della creazione di community per continuare ad agire nel proprio territorio in base ai propri interessi, di tirare le conclusioni e di chiudere il Genfest con una grande festa sul lungomare di Lamezia terme aperto a tutti con cantanti, esperienze, testimoni, interventi.

«I protagonisti e gli ideatori sono i giovani – chiosa Gabriella Zoncapè, tra le organizzatrici –, ma gli adulti dei Focolari sono di supporto per la parte logistica. Si è avviato un processo di comunione, partecipazione, fraternità non solo all’interno dei Focolari, ma con associazioni, movimenti ecclesiali, scuole, comuni, diocesi». Il Genfest è già iniziato!

Per iscrizioni al Genfest in Calabria: link

Instagram: Genfest_ Calabria2024

Email: genfest.italia@gmail.com

Iscrizioni al Genfest Toscana a questo link

Info: giovanifocolaritoscana@gmail.com

LIBRO DEL GENFEST

SITO WEB GENFEST INTERNAZIONALE 




Ottava edizione di Loppianolab

Sul tema “Né vittime né briganti. Cambiare le regole del gioco”, dal 30 settembre al 1 ottobre 2017 si terrà l’ottava edizione di LoppianoLab, il laboratorio nazionale di economia, cultura, comunicazione, formazione e innovazione promosso annualmente da Città Nuova, il Polo Lionello Bonfanti, l’Istituto Universitario Sophia e dalla cittadella di Loppiano, che ospita l’evento.    

Raccogliendo l’invito di Papa Francesco, la convention si propone come occasione di confronto e proposta intorno ai temi in primo piano nel nostro Paese: dall’immigrazione al lavoro, dalla povertà all’inclusione sociale, dalla lotta alla corruzione all’impegno per il bene comune, e poi famiglia, giovani, educazione e molto altro. Contro ogni forma di esclusione e per l’accoglienza, contro la ricerca dell’interesse privato e per la promozione di nuove virtù civili, lavorando per trovare vie d’uscita alle contraddizioni dei nostri tempi e per agire sulle strutture inique che producono – appunto – “le vittime e i briganti”. LoppianoLab è dunque un laboratorio culturale dove gettare i semi di un nuovo pensiero e di un agire conseguente, nella convinzione che la ricerca del profitto non può fare da bussola ad ogni attività umana. L’evento è aperto a tutti coloro che si interrogano su questi temi e intendono farsi “artigiani del cambiamento”.

www.loppianolab.it

Programma_Loppianolab_20170926

Online la scheda di iscrizione: www.schedaprenotazione.it/ll.asp

Per informazioni tel. 055 9051102

loppianolab.accoglienza@loppiano.it

Comunicato Stampa n. 1-LoppianoLab-2017.09.14

Comunicato Stampa n.2 Loppianolab

Comunicato Stampa n.3_LOPPIANOLAB-2017

Ufficio Stampa
Stefania Tanesini – +393385658244 – sif@loppiano.it

Invito-LoppianoLab-2017

Speciale Pre-LoppianoLab: EdC e lavoro!

Per gli appassionati al tema dell’Economia di Comunione e per gli Animatori di Comunità del Progetto Policoro (Campo Estivo accreditato), abbiamo pensato ad una giornata in più di riflessione iniziando un giorno prima, dal venerdì 29 settembre 2017 a domenica 1 ottobre 2017  “Speciale Pre-LoppianoLab: EdC e lavoro!”.

Tre giornate in cui si affronteranno le tematiche legate alle idee imprenditoriali, alle esperienze, laboratori interattivi e convegni.

http://www.pololionellobonfanti.it/speciale-pre-loppianolab-edc-e-lavoro/




Corsi di Economia Biblica 2019

Continua nel 2019 al Polo Lionello Bonfanti l’esperienza iniziata nello scorso mese di giugno con la “Settimana di Economia biblica”: una “full immersion” nella dimensione economica, sociale e antropologica del libro della Genesi e del libro di Giobbe con Luigino Bruni.

Giornate che avevano avuto per molti dei partecipanti il sapore di un “viaggio dalle mete inaspettate” parole nuove, sguardi diversi, alla scoperta o ri-scoperta di “volti”: da quelli dei compagni di viaggio, a quelli provenienti dall’Antico Testamento e riemersi dai libri studiati insieme.

Scarica il programma

La Direzione si riserva di valutare le domande di iscrizione




Siamo sul baratro della guerra totale

Bologna, Rete dei movimenti cattolici ed ecumenici contro le armi nucleari ha incontrato il Presidente della Cei.

«La pace non è un fatto dei cattolici. Dobbiamo rilanciare il dibattito pubblico, in questo momento storico in cui ci stiamo avvicinando al baratro della guerra totale. Portiamo nei dibattiti e ricordiamo al Governo le conseguenze che l’uso delle armi atomiche potrebbe avere in particolar modo sulle città».

La Rete delle realtà cattoliche ed ecumeniche contro le armi atomiche nei conflitti ha incontrato il 18 febbraio a Bologna il Presidente della CEI, Matteo Maria Zuppi.

Così i portavoce della rete: «Alle persone che legittimamente chiedono protezione e difesa non possiamo stancarci di proporre soluzioni alternative all’accentuarsi dei conflitti. Sosteniamo la campagna #ItaliaRipensaci, per chiedere al nostro Paese la firma del Trattato di Proibizione delle Armi Nucleari. Non possiamo accettare nemmeno il riferimento ad armi nucleari “tattiche”, quasi fossero un male minore. La riflessione di oggi del Presidente della CEI Matteo Maria Zuppi, che rilancia gli interventi di Papa Francesco, va portata dai cristiani nelle diocesi e in tutte le parrocchie. L’Italia deve avere un ruolo guida sulla politica del disarmo e della costruzione della pace».

Così, durante il dibattito, il Cardinale Matteo Maria Zuppi:

«Se c’è il diritto ad una legittima difesa, va anche considerato legittimo il diritto alla difesa della pace. Per questo Papa Francesco per la prima volta ha condannato moralmente il possesso delle armi nucleari, definendolo immorale. Senza la pace davvero è tutto perduto; la guerra è la madre di tutte la povertà».

«Spolveriamo il passato, perché la rilettura della storia è la più alta consapevolezza nel mondo in cui stiamo vivendo e che viene minacciato».

«Politica e profezia: servono entrambe. Essere nella profezia serve per spingere la politica ad essere all’altezza. Vi ringrazio perché molte delle vostre realtà stanno sul campo. La pace può sembrare da ingenui. Non siamo così stupidi: penso che al contrario anche parlare di disarmo e indicare un grande futuro ci aiuti a misurarci sul contingente».

«Ad un anno dall’inizio della guerra non dimentichiamo che c’è una vittima e un occupante; non facciamo finta che sia tutto uguale. Ma bisogna cercare disperatamente le vie della pace. Bisogna fare uno sforzo gigantesco, contemporaneo alla legittima difesa. Le realtà sovranazionali come l’Onu costituiscono vie per la democrazia e la pace. “Non bisogna permettere – diceva Henry Kissinger – che l’uso di armi nucleari diventi convenzionale, si normalizzi, non solo per il risultato immediato ma per le conseguenze”».

«Facciamo nostro l’appello di Papa Francesco del 2 ottobre, per non abituarci alla guerra. Diceva: “Il mio appello si rivolge al Presidente della Federazione Russa supplicandolo di fermare questa spirale di violenza e di morte. E faccio altrettanto appello al presidente dell’Ucraina che si apra alle proposte di pace. E aggiungo a responsabili: chiedo con insistenza di fare tutto quello che è nelle proprie responsabilità per porre fine alla guerra in corso senza farsi coinvolgere in pericolose escalation».

Aderiscono alla rete: Acli, Azione Cattolica Italiana, Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII, Movimento dei Focolari Italia, Pax Christi, Fraternità di Comunione e Liberazione, Comunità di Sant’Egidio, Sermig, Gruppo Abele, Libera, AGESCI (Associazione Guide e Scouts Cattolici Italiani), FUCI (Federazione Universitaria Cattolica Italiana), MEIC (Movimento Ecclesiale di Impegno Culturale), Argomenti 2000, Rondine-Cittadella della Pace, MCL (Movimento Cristiano Lavoratori), Federazione Nazionale Società di San Vincenzo De Paoli, Città dell’Uomo, Associazione Teologica Italiana, Coordinamento delle Teologhe Italiane, FOCSIV (Federazione Organismi Cristiani Servizio Internazionale Volontario), Centro Internazionale Hélder Câmara, CSI (Centro Sportivo Italiano), La Rosa Bianca, MASCI (Movimento Adulti Scout Cattolici Italiani), MIR (Movimento Internazionale della Riconciliazione), Fondazione Giorgio La Pira, Fondazione Ernesto Balducci, Centro Internazionale Studenti Giorgio La Pira, Fondazione Don Primo Mazzolari, Fondazione Don Lorenzo Milani, Comitato per una Civiltà dell’Amore, Rete Viandanti, Noi Siamo Chiesa, Beati i Costruttori di Pace, Associazione Francescani nel Mondo aps, Comunità Cristiane di Base, Confcooperative, C3dem, MEC (Movimento Ecclesiale Carmelitano), AIDU (Associazione Italiana Docenti Universitari Cattolici), Arca di Lanza Del Vasto, Fondazione Magis, UCIIM (Unione Cattolica Italiana Insegnanti Medi), IPRI-CCP (Istituto Italiano Ricerca per la Pace-Corpi Civili di Pace), AIMC (Associazione Italiana Maestri Cattolici), Ordine Secolare Francescano OFS, FESMI (Federazione Stampa Missionaria Italiana).

Il comitato organizzatore

https://www.chiesadibologna.it/per-una-repubblica-libera-dalle-armi-nucleari/

https://www.vaticannews.va/it/chiesa/news/2023-02/matteo-zuppi-cei-armi-nucleari-cattolici-firma-trattato-italia.html

Messaggio Cristiana Formosa e Gabriele Bardo




Le armi nucleari e l’Italia. Che fare? Un incontro con il card. Matteo Zuppi

Sabato 18 febbraio 2023 ore 15-17: Sala santa Clelia, via Altabella 6, Bologna

Ogni giorno in più della guerra senza fine in Ucraina apre anche allo scenario di una apocalisse nucleare come ci avverte il Comitato per la Scienza e la Sicurezza del Bulletin of the Atomic Scientists. Nella notte del 31 dicembre 2022 la marcia della pace promossa dalla Chiesa italiana ha rilanciato ancora una volta l’appello che abbiamo promosso, fin dal maggio 2021, come realtà del mondo cattolico italiano e dei movimenti ecumenici e nonviolenti a base spirituale, per chiedere al nostro Paese di ratificare il “Trattato Onu di proibizione delle armi nucleari”.

Non è più rimandabile un serio dialogo e un confronto pubblico, e in sede parlamentare, sulla proposta lanciata dalla campagna “Italia ripensaci” e promossa dai rappresentanti in Italia della coalizione Ican, Nobel per la pace 2017, anche in considerazione del fatto che stanno per essere stoccate a Ghedi e a Aviano le nuove bombe atomiche B61-12.

Per continuare nella riflessione e nell’azione volta a contrastare la logica della guerra e delle armi, sabato 18 febbraio 2023 si ritroveranno a Bologna i rappresentati delle organizzazioni cattoliche e dei movimenti ecumenici e nonviolenti su base spirituale che hanno firmato l’appello per chiedere l’adesione dell’Italia al Trattato di proibizione delle armi nucleari.

All’incontro sarà presente il cardinale di Bologna, Matteo Zuppi, presidente della Conferenza episcopale italiana, per condividere un momento di discernimento sul drammatico momento che stiamo vivendo e su come continuare con coraggio a operare per la pace in un tempo di guerra.

L’appello è firmato dai Presidenti e dai Responsabili nazionali di: Acli, Azione Cattolica Italiana, Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII, Movimento dei Focolari Italia, Pax Christi, Fraternità di Comunione e Liberazione, Comunità di Sant’Egidio, Sermig, Gruppo Abele, Libera, AGESCI (Associazione Guide e Scouts Cattolici Italiani), FUCI (Federazione Universitaria Cattolica Italiana), MEIC (Movimento Ecclesiale di Impegno Culturale), Argomenti 2000, Rondine-Cittadella della Pace, MCL (Movimento Cristiano Lavoratori), Federazione Nazionale Società di San Vincenzo De Paoli, Città dell’Uomo, Associazione Teologica Italiana, Coordinamento delle Teologhe Italiane, FOCSIV (Federazione Organismi Cristiani Servizio Internazionale Volontario), Centro Internazionale Hélder Câmara, CSI (Centro Sportivo Italiano), La Rosa Bianca, MASCI (Movimento Adulti Scout Cattolici Italiani), MIR (Movimento Internazionale della Riconciliazione), Fondazione Giorgio La Pira, Fondazione Ernesto Balducci, Centro Internazionale Studenti Giorgio La Pira, Fondazione Don Primo Mazzolari, Fondazione Don Lorenzo Milani, Comitato per una Civiltà dell’Amore, Rete Viandanti, Noi Siamo Chiesa, Beati i Costruttori di Pace, Associazione Francescani nel Mondo aps, Comunità Cristiane di Base, Confcooperative, C3dem, MEC (Movimento Ecclesiale Carmelitano), AIDU (Associazione Italiana Docenti Universitari Cattolici), Arca di Lanza Del Vasto, Fondazione Magis, UCIIM (Unione Cattolica Italiana Insegnanti Medi), IPRI-CCP (Istituto Italiano Ricerca per la Pace-Corpi Civili di Pace), AIMC (Associazione Italiana Maestri Cattolici), Ordine Secolare Francescano OFS, FESMI (Federazione Stampa Missionaria Italiana).




Saper rischiare per tessere il cambiamento

500 aderenti dei Focolari provenienti da 29 Paesi, con traduzioni in 16 lingue, hanno partecipato, dal 23 al 26 marzo, al Centro Mariapoli di Castel Gandolfo ad un congresso internazionale dal titolo: “Tessere il cambiamento”. Presenti 80 italiani di varie regioni. Un collegamento planetario ha unito virtualmente decine di città in tutto il mondo.

«Occorre saper rischiare per amore». «Il mondo è alla ricerca di persone che sono pronte a rischiare per un bene più grande, per una umanità più fraterna».

Sono alcune delle parole chiave con cui Margaret Karram, presidente dei Focolari, si rivolge ai partecipanti con un messaggio scritto. «Come sapete – aggiunge – sono a Monaco per un incontro di “Insieme per l’Europa”, ma desidero con tutto il cuore raggiungervi con questo messaggio scritto per esprimervi tutta la mia gratitudine, stima e affetto».  

E confida i suoi ultimi impegni: «Nei mesi scorsi ho avuto una serie di importanti appuntamenti, nell’ambito del percorso sinodale della Chiesa Cattolica e nel cammino con altri Movimenti ecclesiali e Nuove comunità. Ho sperimentato la vitalità della Chiesa e ho avuto la possibilità di incontrare personalmente Papa Francesco, che ci ha parlato a cuore aperto, comunicandoci ciò che gli sta più a cuore per la Chiesa e per il mondo […]».

Centro Mariapoli di Cadine (TN)

Il nucleo del suo intervento va al cuore del titolo del congresso “Tessere il cambiamento” che Margaret Karram evidenzia come sia un programma centrale di ogni persona e per l’umanità intera. «La tessitura è un processo paziente, costante, che, per essere portato a termine, richiede l’intreccio di molti fili che, insieme, compongono un tessuto solido e duraturo. E il cambiamento di cui il mondo ha urgente bisogno richiede una tessitura di questo tipo: una rete fatta di persone allo stesso tempo salde e flessibili, che sanno accogliere tutti, aprire mente e cuore alla più grande diversità; che sanno lavorare con tutti, anche con chi la pensa diversamente da loro, ma con cui condividono i valori fondamentali di pace, giustizia, dignità per tutti». 

E conclude evidenziando il cuore di ogni azione: «Prego che questo congresso radichi in tutti voi una forte esperienza di Dio che vi dia la gioia di far parte di una grande famiglia, come nodi di una rete d’amore che abbraccia e consola il mondo». (qui il messaggio completo)

Centro Mariapoli Bra (CN)

Parole efficaci accolte con prontezza dai partecipanti che hanno vissuto la gioia di ritrovarsi in uno dei primi congressi in presenza dopo la pandemia con la possibilità di relazioni, di potersi guardare negli occhi e poter condividere le proprie esperienze di vita.

Anche la preparazione è stata una bella palestra di unità, di confronto e di corresponsabilità: il risultato sono stati dei programmi ricchi e personalizzati, momenti partecipati fin dall’inizio; esperienze di comunità,  di accoglienza, di apertura al territorio, di attenzione e cura per le nuove generazioni ed intensi momenti di comunione e spiritualità.

Tra gli argomenti approfonditi troviamo la preghiera, la comunità come luogo di crescita e di testimonianza, la spiritualità dell’unità, l’impegno ecclesiale e sociale con relative esperienze, alcune consolidate negli anni.

Un congresso che ha abbracciato virtualmente il mondo intero, non solo a parole. Molti i convegni paralleli in varie città del mondo e sabato 26 marzo un collegamento online planetario di un’ora con esperienze personali, forti testimonianze sul Vangelo vissuto, numeri artistici, ha contribuito a riconoscersi in una unica famiglia legata dallo stesso desiderio di fraternità al di là dei confini geografici, religiosi, sociali.

Una ventina di punti collegati dall’Italia, dove si svolgevano altrettanti congressi in presenza, ad esempio dal Centro Mariapoli di Bra (CN), Frontignano (BS), Cadine (TN) e molti altri (vedi cartina).

I partecipanti sono partiti arricchiti dai momenti vissuti insieme, dal forte amore reciproco sperimentato e dalla profonda esperienza di Dio. Così scriveva uno di loro, ringraziando a conclusione del congresso: «La nostra linfa la prendiamo da Dio, però se non ci mettiamo in contatto con Dio è difficile dare qualcosa al fratello, ma se non ci mettiamo nell’amore al fratello è più difficile questa unione con Dio».

Centro Mariapoli Frontignano




Come posso coniugare l’Ideale dell’Unità con la concretezza della vita e della cultura?

Da questa domanda, sintomo di una nuova esigenza, è partito il lavoro di un team intergenerazionale che sta dando nuova vita al progetto dell’Istituto Superiore di Cultura, nato nei primi anni 2000 e voluto dalla fondatrice del Movimento dei Focolari Chiara Lubich.  Un’esperienza fondata sul dialogo tra discipline diverse, illuminate dal metodo del Carisma dell’unità, volto a farle fiorire sotto una luce nuova, all’interno di un contesto fortemente intergenerazionale.

La stessa Lubich, nel suo discorso inaugurale, introduceva così quell’esperienza: “La Scuola che sta per iniziare ha un compito: insegnarvi la Sapienza.  Ma cos’è la Sapienza? […] Essa scruta la profondità di Dio e ne scorge la fulgida bellezza […]. Ma, scoperto e quasi assaporato Dio, con quella luce negli occhi può ora guardare il mondo, e vederci bene […] tutto giudicando secondo ragioni divine, quasi proiettando – ecco il compito della Scuola – su tutto la luce dell’infinito sguardo di Dio” (1).

Alcuni studenti e studentesse, oggi professionisti, che hanno avuto la possibilità di fare quella prima esperienza dal 2000 in poi, la descrivono come “un’esperienza di condivisone e di relazione ad un livello di profondità impressionante, che non ho più trovato nella vita. Si scendeva talmente nel profondo della mistica del Paradiso ’49 – attraverso la vita e lo studio – che si ribaltava completamente la prospettiva sulle singole discipline. Era una conversione quotidiana. Sono stati i giorni più vivi della mia prima giovinezza”; oppure: “Era un intreccio tra vita del Vangelo condivisa e studio delle varie discipline alla Luce del Paradiso del ’49. Strumenti e motivo di coraggio per fare la nostra parte lì dove operiamo”.

Oggi, a distanza di 20 anni da quella prima esperienza, grazie alla partnership dell’Istituto Universitario Sophia, parte la Summer School ISC Italia dal titolo “Sguardi interdisciplinari per una cultura dell’Unità”; Questa scuola rinasce, anche in Italia dopo diverse esperienze in altre parti del mondo (2), grazie ad una rinnovata sinergia tra l’esigenza delle generazioni più giovani di pensare in modo diverso, di fare propria una cultura nuova, e la risposta di adulti attenti e capaci di ascoltare.

Non solo lezioni, ma una vera e propria esperienza di vita evangelica: dieci giorni di dialogo e riflessioni a tu per tu tra docenti e giovani studenti delle varie discipline, immersi nella natura di Loppiano e accolti dalle strutture dell’Istituto Universitario Sophia, per confrontarsi su temi come politica, economia e giustizia, antropologia e teologia, matematica e nuove forme di tecnologia, comunicazione… Il tutto alla luce dell’esperienza fatta da Chiara Lubich e le sue compagne nell’estate del ’49.

Equipe organizzativa ISC Italia

Quando? 21-31 agosto 2021

Dove? Loppiano (FI)

PER I GIOVANI A PARTIRE DA 22 ANNI

Affrettati! Le iscrizioni sono aperte fino al 20 luglio!

Tutte le informazioni: https://sites.google.com/view/iscitalia/home?authuser=0

1 Chiara Lubich, Discorso inaugurale della Summer School Sophia “Per una cultura dell’unità”, Sophia, N°0/2008

2 https://www.focolare.org/news/2013/09/30/sudamerica-verso-la-escuela-de-verano-2014/




Loppiano Lab: “Cosa fu il Sessantotto?”

Proponiamo due articoli tratti da Città Nuova sul tema dell’edizione di quest’anno di Loppiano Lab che si terrà presso la cittadella internazionale dei Focolari, Loppiano, dal 29 al 30 settembre 2018. 

Questo movimento internazionale ebbe due matrici differenti: una americana, l’altra francese. In Italia coinvolse attivamente solo una minoranza dei giovani: quelli che, per la prima volta, potevano studiare, senza essere obbligati a lavorare. Un approfondimento (prima parte)

Molti si sono interrogati sul significato che ha avuto il Sessantotto, anche perché è stato un movimento internazionale. Diciamo subito che esso non nacque nel Sessantotto, ma nel 1962 dagli Students for a Democratic Society, i quali nella dichiarazione di Port Huron affermarono l’impegno a riparare ai guasti di un ordine politico e sociale ingiusto e alienante. Un cambiamento che passava prima dalla trasformazione di sé stessi. (Leggi tutto l’articolo

 

Gli elementi identitari del Sessantotto




Le mostre di Michel Pochet

Diverse mostre in Italia, in questi ultimi mesi, dell’artista belga Michel Pochet.

Video dal Collegamento CH del 5 dicembre 2015:

collegamentoch/2015/12/05/con-gli-occhi-della-misericordia/




Mostra di Michel Pochet: “Viaggiando il Paradiso di Chiara”

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Napoli, 18 dicembre 2020

Zoom per la mostra dei quadri dipinti da Michel Pochet a illustrazione del Paradiso di Chiara Lubich.

In occasione del Centenario della nascita di Chiara Lubich fondatrice del Movimento dei Focolari si è pensato di dedicarle una mostra di opere di Michel Pochet intitolata “Viaggiando il Paradiso di Chiara”

A causa dell’emergenza sanitaria la mostra sarà inaugurata il 28 aprile 2021 a Napoli e terminerà il 12 Maggio 2021.

Per meglio gustare il contenuto delle opere abbiamo pensato ad un primo appuntamento via Zoom durante il quale Michel Vandeleene, Teologo, illustrerà alcune tele, e Tatiana Falsini, critica d’arte offrirà una sua chiave di lettura. Sarà presente l’autore Michel Pochet, e il contributo artistico di Laura Vinciguerra. La prossima tappa è fissata al 15 Gennaio 2021.

 




Tommaso Sorgi, una vita per il bene comune – Convegno a Teramo

VIDEO DELL’EVENTO

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 FOTO ENZO PARENZA

TERAMO. Un messaggio più che mai attuale, quello portato dalle opere e dalla vita di Tommaso Sorgi. Importante per i politici ma anche per i cittadini elettori. Nato a Campli 96 anni fa, è stato l’intellettuale teramano che forse più di ogni altro ha lasciato il segno nel panorama culturale contemporaneo. Politico, docente universitario, ma ancor prima uomo di fede.
La sua figura è stata ricordata venerdì nell’aula magna dell’Università di Teramo nel convegno “Tommaso Sorgi, studioso, politico, uomo di fede. Una vita per il bene comune”. A organizzarlo, fra gli altri, il Movimento dei focolari e in particolare quel Movimento politico per l’unità a cui l’intellettuale teramano – scomparso il 24 aprile scorso a 96 anni – ha dato un fondamentale contributo di idee.
Laureato in lettere dopo un corso di studi al seminario di Chieti, consigliere comunale a Teramo dal 1946 al ’64 e consigliere provinciale dal 1960 al ’64, venne eletto per la prima volta deputato nel 1953, a 31 anni, e rimase in parlamento per quattro legislature, fino al 1973. Fra i vari incarichi fu anche presidente degli Ospedali e Istituti riuniti di Teramo dal 1957 al ’61.
Alberto Lo Presti, direttore del centro “Igino Giordani” – lo stesso diretto per tanti anni da Sorgi – riferisce così i ricordi della sua prima candidatura come deputato: «Lui era impegnatissimo, stava facendo cinque concorsi diversi per insegnare a scuola. La Dc di qui era in forte litigio e i dirigenti credevano di trovare in Tommaso un candidato debole da affiancare a Castelli Avolio, deputato uscente, personaggio eccelso ma che non riusciva a entrare in sintonia con la gente. Tomassino in campagna elettorale diventò ben presto la persona che attraeva più consensi: parlava dai balconi, arringava la folla. Prese 27mila voti e Castelli Avolio ce la fece pelo-pelo. Da deputato era molto impegnato, era oggetto di una serie di richieste – gli chiesero persino di trovare la moglie a uno scapolo – e la sua esperienza di fede si andò attenuando. Fino a quando un giorno andò nello studio di un dirigente della Dc che faceva il medico e visto che lui stava visitando dovette aspettare. La moglie del medico gli parlò di un’esperienza che si stava facendo a Trento – la città natale di Chiara Lubich, fondatrice del Movimento dei focolari – e gli chiese di informarsi ancor meglio dal direttore della Biblioteca apostolica vaticana Igino Giordani. Tommaso lo incontrò, per caso, pochi giorni dopo ma Giordani tagliò corto e gli disse: “Te ne parlerò un’altra volta”. Più tardi, a Teramo, fu Maria Sisino a parlargli di quella Mariapoli che si teneva sulle Dolomiti nel 1956». E alla fine Sorgi a quella Mariapoli (letteralmente “Città di Maria”, laboratorio e momento di incontro dei Focolari) ci andò, con qualche scetticismo iniziale. E qui avvenne il cambio di prospettiva. «Mi raccontò che fino ad allora aveva concepito il prossimo come un attore collettivo: tutti = nessuno. Lì capì che si poteva dare un nome e un cognome al prossimo, da lì si propose di portare Gesù in parlamento e all’università».
Il Sorgi politico cattolico lo ricorda Lucia Fronza, deputata per due legislature e ora formatrice della Scuola di preparazione sociale di Trento: «Chiara Lubich fu molto importante per entrambi. Tommaso incontrò Chiara quando era un politico in crisi e lei gli disse: il tuo destino è lavorare per la famiglia umana, la politica è aiutare l’umanità a diventare una famiglia». Fra le tante lezioni di politica, Fronza ne ricorda una sulla competenza: «Vedeva nella competenza e anche nella professionalità solida un pre-requisito per svolgere qualsiasi mandato. Ricordo che un giovane a cui avevano proposto di candidarsi gli chiese consiglio. Lui glielo sconsigliò: “Finisci di studiare e trovati un lavoro. Se non potrai mantenerti da solo non sarai mai libero, avrai la necessità di rimanere ancorato alla poltrona e accetterai qualsiasi compromesso”». L’ex deputata ricorda anche il “Patto politico”, lanciato da Sorgi nel 1985 con l’approssimarsi delle amministrative e Teramo. «Di fronte alle prime difficoltà dei partiti a rimanere nei luoghi di partecipazione capì che non bastavano piccoli ritocchi riformisti. E lanciò un patto democratico fra eletto ed elettore. Il solo votare e addormentarsi per 5 anni non basta più: il cittadino è un soggetto competente e il dialogo deve essere costante da entrambe le parti. Infine l’ultima intuizione: la politica come amore. L’amore interpersonale che si fa amore sociale. Un amore sociale che si fa carico del destino della propria comunità».
Importante fu il rapporto con i giovani, all’università. Non a caso al convegno c’erano scolaresche dei licei scientifico e classico e del Programmatori di Teramo. A ricordarlo è la sociologa Giulia Paola Di Nicola, ora direttrice del Centro ricerche personaliste, all’epoca sua assistente nella cattedra di sociologia a Teramo. «Gli anni dell’insegnamento universitario di Sorgi, per il periodo in cui abbiamo collaborato (1972-1985), erano carichi delle proteste del ’68. Come politico Tommaso era noto come democristiano, ma in cattedra riusciva a non essere di parte. Di fronte alle esigenze del singolo studente, metteva da parte ideologie e burocrazie. Non ricordo alcun episodio di aggressività degli studenti verso il professor Sorgi. Eppure in quel periodo se ne verificarono ovunque in Europa. L’atteggiamento mite, l’ascolto attento delle ragioni altrui, il carico di esperienza che si intuiva, la disponibilità a concordare su tutto ciò che era possibile, smontavano la rabbia e creavano ponti».
La visione della vita pubblica vissuta come amore per il prossimo trova riscontro nella vita privata. Sposò nel 1946 Assunta Di Egidio, che gli è stata vicino fino al 2014, quando è scomparsa. Quattro i figli: Magda, Gabriella, Chiara e Giuseppe, docente universitario morto prematuramente nel dicembre 2017. Il ricordo del padre e marito è tracciato da Gabriella: «Era un padre piuttosto esigente, prima di tutto con se stesso, e allo stesso tempo affettuoso e premuroso con la mamma e con noi. Quando ero bambina e per più di vent’anni, papà era impegnato al parlamento e tornava da Roma nel fine settimana, ma mia madre riusciva in qualche modo a renderlo presente e preparava il suo ritorno con grande dedizione. È impossibile parlare di lui senza ricordare Assunta: il loro rapporto, nelle varie stagioni della vita, ha messo radici profonde e, nel tempo, è divenuto sempre più delicato e tenero. Nel 1985 Assunta e Tommaso hanno aderito alla chiamata di Chiara Lubich a trasferirsi a Grottaferrata per collaborare più strettamente con lei a servizio della comunità dei Focolari. In quegli anni siamo stati più vicini nelle vacanze estive o nelle feste natalizie, ma il loro stesso essere è rimasto per me sempre un punto di riferimento. Nel 2010, a 89 anni, sono rientrati a Teramo e abbiamo avuto il dono impegnativo ma arricchente di accompagnarli quando a poco a poco tutto è venuto meno e papà è passato dalla fermezza nel prendere decisioni personali e per la collettività al distacco da ogni ruolo fino al remissivo abbandono nelle mani di altri, dalla fervida attività intellettuale al mancato ricordo della sua stessa vita, fino alla difficoltà di esprimere quanto aveva nel cuore o nella mente, anche se sempre vigile era l’attenzione verso chi aveva accanto. Alla fine è rimasto solo l’essenziale, la luce che ha illuminato tutta la sua esistenza, punto di riferimento per me e per tanti, tantissimi che l’hanno conosciuto e amato».

SERVIZIO FOTOGRAFICO A CURA DI ENZO PARENZA

Foto Enzo Parenza

Foto Enzo Parenza

Invito Convegno Sorgi

Locandina Tommaso Sorgi




Il diritto in Europa – Summer School

 

Comunione e diritto

24 luglio 2016 – 29 luglio 2016

“Il diritto in Europa tra accoglienza e rifiuto: immigrazione sicurezza ambiente”. A Chiaromonte Gulfi (Ragusa).
Organizza: Comunione e Diritto

Partecipanti: 25/30 giovani

(Con possibilità di borsa di studio per giovani studenti)

La Summer School dedicata principalmente a studenti di materie giuridiche e giovani professionisti (età prevista: 20-35 anni) permetterà, accanto a sessioni di studio e di dialogo, di prendere direttamente contatto con la realtà dell’ambiente siciliano e delle migrazioni.

È un percorso che si sta costruendo con un gruppo di giovani e vuole essere un seguito del Congresso svoltosi a Castel Gandolfo nel novembre 2015: Ambiente e “diritti”: tra responsabilità e partecipazione.

Info: info@comunionediritto.org

www.comunionediritto.org




Cooperativa Loppiano Prima: l’amore al creato, una profezia in cammino

In occasione dei 50 anni dalla costituzione della cooperativa “Loppiano Prima”, esperienza precorritrice dell’agricoltura ecologica, a Loppiano (FI), un weekend di approfondimento dedicato all’ecologia integrale. Nella Settimana in cui nel mondo si celebra l’ottavo anniversario della Lettera Enciclica Laudato sì’.

VEDI ARTICOLO SUL SITO DI LOPPIANO

Rivedi l’evento:

“L’amore al creato, una profezia in cammino”. È questo il titolo del convegno che, il 27 e il 28 di maggio, si è tenuto presso l’Auditorium della cittadella dei Focolari vicino Firenze, per celebrare i 50 anni della cooperativa “Loppiano Prima”.

 

Nata il 19 maggio del 1973, con 8 soci fondatori

per mettere a frutto i terreni che erano stati donati dalla famiglia Folonari al Movimento dei Focolari sulle colline del Chianti, nel Valdarno fiorentino, Loppiano Prima  è una cooperativa ad azionariato diffuso che conta oggi 3.256 soci.

Come precisato nello Statuto, «non ha finalità speculative ed è retta da principi di mutualità prevalente». Inoltre: «Suo fine precipuo è il conseguimento dell’interesse generale della comunità alla promozione umana e all’integrazione sociale dei cittadini, nonché il concorrere nel dare attuazione alla fraternità universale».

È così che, negli ultimi 50 anni, sui terreni incolti, che erano stati abbandonati a causa dell’emigrazione di tanti contadini nel dopoguerra, la cooperativa Loppiano Prima si è resa protagonista di un’esperienza peculiare di agricoltura ecologica ante litteram, che ha messo al centro l’umanità, la natura e la loro relazione.

Il convegno è stato aperto al mattino del 27 maggio con l’assemblea annuale dei soci. Nel pomeriggio, alle 15.30, attraverso una prima tavola rotonda, si è ripercorsa la storia di Loppiano Prima, approfondendo il valore della sua esperienza nata nel contesto della prima cittadella internazionale dei Focolari. Riscoprendone, quindi, le radici carismatiche, ripercorrendone il cammino e tracciandone le prospettive di sviluppo.

Nella seconda parte del pomeriggio, una seconda tavola rotonda è stata dedicata ad approfondire i temi dell’ecologia integrale, della sostenibilità e della cura del creato, partendo dall’impegno dell’azienda per una coltivazione e produzione biologica rispettosa dell’intero ecosistema agricolo, dell’ambiente e del paesaggio. Interverranno, tra gli altri:Luciano Orioli e Leonardo Nale del Movimento Laudato si’; Gianmaria Simonetti della rete EcoOne; Gabriella Bardarelli, docente di Ragioneria presso l’ Università di Bologna.

Il programma di domenica 28 maggio, è stato aperto dal prof.  Sergio Rondinara, docente di Epistemologia all’Istituto Universitario Sophia, che ha tenuto una lectio magistrali dal titolo: “La presenza di Dio sotto le cose”.

Il convegno “L’amore al creato, una profezia in cammino” si è collocato simbolicamente nell’ambito della “Settimana Laudato Si’” (21-28 maggio 2023), in cui globalmente si mettono in luce i progressi fatti nel mettere in pratica la lettera enciclica di Papa Francesco, “Laudato si’”, sulla cura del creato.

VISITA IL SITO WEB https://www.loppianoprima.it/home/

COMUNICATO STAMPA




Prossimi appuntamenti online in questi rimanenti giorni di giugno

LoppianoLab 2020: “Cambiare lo sguardo per cambiare il futuro”

1° appuntamento online giovedì 25 giugno ore 20.45

“Tutto si rivoluziona: politica e arte, scuola e religione, vita privata e divertimento. Tutto” Chiara Lubich.

Torna Loppianolab, il laboratorio per l’Italia che, nell’edizione 2020, si sposta sul web e diventa un percorso in tre tappe, anche nella forma del webinar, ovvero del Seminario online: visionefraternitàcittadinanza attivapartecipazioneprosperità inclusiva e politica della cura sono le tematiche al centro del dialogo e del confronto, proposte per questo tempo di ricostruzione.

Intervengono: Alessandra Pasquali – attrice, Gen Verde, Emanuele Pili – teologo, Istituto Universitario Sophia, Lucia Fronza Crepaz – Movimento Umanità Nuova, Comitato promotore Co-governance, Marco Revelli – storico, Università degli Studi del Piemonte Orientale “Amedeo Avogadro”, Vincenzo Linarello, presidente GOEL – Gruppo Cooperativo. Modera Sara Fornaro, caporedattrice www.cittanuova.it

Per collegarsi, verranno indicate le modalità su:  https://www.loppianolab.it/programma/

 

PandemicDigital   

Sabato 27 giugno dalle ore 18.00 alle ore 19.30

Il digitale ha fatto la sua irruzione definitiva nel mondo umano, di tutte le età, le estrazioni sociali e culturali, di ogni latitudine. Come si può ipotizzare un futuro per la comunicazione attraverso i social? Quale etica è necessaria per chi opera nel contesto digitale? Come mettere un freno allo strapotere dei “grandi” del digitale?. Info-poveri/info-ricchi. Il ruolo degli stati.

Con la moderazione di Silvano Malini, direttore di Ciudad Nueva (Uruguay – Paraguay), intervengono: Aldo Civico, antropologo (Stati Uniti), Marianne Aboujaoude, ingegnere in telecomunicazioni (Libano), Mariana Assis, customer success manager (Brasile). Conclusioni: Stefania Tanesini e Michele Zanzucchi, del board internazionale di NetOne. Per inviare domande e per info: relazioni.esterne@sophiauniversity.org

Per iscriversi: https://bit.ly/3e57EnP

Per rivedere VirusInfosphere del 9 maggio: https://www.youtube.com/watch?v=ldgKinLATPM

Per rivedere VirusDeathFiction del 30 maggio: https://www.youtube.com/watch?v=dXjlP19B0kY

 

Ripensiamo la scuola. Povertà educative e patto educativo globale

Martedì 30 giugno a partire dalle ore 16.30

Laboratorio interparlamentare promosso dal Movimento Politico per l’Unità (MPPU) e Città Nuova a partire dalla pubblicazione del Dossier “Scuola”, ed. Città Nuova

Con la moderazione di Sara Fornaro, giornalista di Città Nuova e curatrice del Dossier “Scuola”, intervengono nella 1° sessione alle ore 16.30: Silvio Minnetti, presidente del MPPU Italia, Jesús Morán, filosofo, scrittore, copresidente del Movimento dei Focolari, on. Anna Ascani, viceministra alla Pubblica Istruzione, on. Valentina Aprea, Commissione Cultura, Scienza e Istruzione della Camera.
Nella 2° sessione, prevista alle ore 17.30 intervengono: Antonello Giannelli, presidente dell’Anp, Elisabetta Scala, vicepresidente del Moige, Italo Fiorin, direttore Scuola di alta formazione EIS della Lumsa, Patrizia Bertoncello, insegnante e formatrice, Marta Vettoretti, studentessa, Luigi Chatel ed Emanuela Arcaleni della rete EdU.

Segui la diretta da www.cittanuova.it

Fonte: Città Nuova online




Polo Lionello (Loppiano), Corso di alta formazione in Economia Civile

Corso di alta formazione in Economia civile, impresa responsabile e finanza sostenibile 
Ottobre 2019 – Febbraio 2020 – Polo Lionello Bonfanti – Figline e Incisa Valdarno (FI)
 
Il corso di alta formazione analizza il paradigma dell’Economia civile nei suoi aspetti principali, introduce i partecipanti alla figura dell’imprenditore e del manager civile, sia in via teorica sia avvalendosi di testimonianze e di “case study” e trasferisce un insieme di categorie concettuali, quali le organizzazioni come ‘sistema aperto’ per il bene comune, la responsabilità ‘civile’ di impresa, il ruolo della finanza, utili a vivere le organizzazioni come uno strumento di civilizzazione del mercato e di sviluppo umano integrale. Durante il corso sarà proposto di sviluppare un project work per l’applicazione degli spunti forniti dall’Economia Civile al proprio contesto lavorativo.
 

 




Dentro l’Italia, un mondo

Giovani e ragazzi 2022: tante iniziative per vivere e crescere insieme

Un’estate … vivace! Si trovano vie sbarrate perché la pandemia ci rincorre ancora? Se ne cercano altre. Si smembrano schemi e incasellamenti? Perfetto: è tempo di nuove autenticità; è tempo di promuovere e  creare novità.

Giovani e ragazzi, infatti, non sono rimasti fermi in questi caldi mesi estivi 2022. Molte le iniziative a loro offerte, o meglio, da loro stessi ideate e sviluppate: ecco una piccola/grande, coraggiosa Italia!

‘Puoi scriverne qualcosa?’ Mi è stato chiesto qualche giorno fa. ‘Certo!’ Perciò mi sono arrivati contributi, immagini, racconti su cui lavorare. Che scoperta! L’elenco delle attività e degli eventi locali o internazionali, era incredibilmente vario e … lunghissimo: più di trenta iniziative nei luoghi più disparati da nord a sud della penisola di cui alcune progettate in modo contemporaneo o in parziale collegamento on line.

Ma ecco qualcosa in più: di che iniziative parliamo?

Weekend, settimane formative e piccoli ‘congressi’ per andare in profondità. Esperienze intense e costruttive ma comprensive di relax e gioco. Momenti specifici a seconda della fascia di età oppure dove i più grandi si sono messi alla prova come tutor dei più piccoli. Condivisioni tra giovani provenienti da varie esperienze di impegno come nel Movimento Gen o nel Movimento Diocesano o da nessun impegno particolarmente legato ad un’area. Esperienze di formazione con Eduxedu e Clartè.

‘Campus’ o ‘cantieri’ con attività le più varie ma tutte all’insegna del ‘DARE TO CARE’ e della responsabilità civile e sociale. Esperienze di collaborazione e conoscenza tra Movimenti e Associazioni come ad esempio ‘Nuovi Orizzonti’, ‘Libera’, ‘Via Lucis’, ‘Non Dalla Guerra’. Contatti internazionali e scoperta delle culture dentro e fuori del territorio di appartenenza. Attività socialmente utili e collaborazione con le comunità nelle località in cui si sono svolte le iniziative. Tra l’altro molto efficaci alcuni titoli dati agli eventi della fascia giovani: Che sapore ha la vita?, Tuffo GENiale, Io sono l’altro, E!State liberi!, Varco,

Sì, una varietà caleidoscopica ma, a guardar bene, vi si riconoscono perfettamente tanti tratti comuni.

Le relazioni, innanzitutto: vere, genuine, intense e soprattutto no borders.

Le presenze: quelle che possono stringere davvero le mani, dare davvero una pacca sulla spalla, guardare negli occhi, cercare l’altro, stare ‘accanto’, vicino, insieme.

L’immensità delle piccole cose: semplici e quotidiane. Grandi.

L’inventiva: guardare il mondo con il futuro nel cuore. Evitare modelli consunti.

La semplicità del vivere: stare insieme, fare insieme. E, soprattutto, conoscersi davvero e crescere insieme.

E … non finisce qui!

Scorrendo messaggi e ascoltando racconti mi sono appassionata a raccogliere le mille modalità applicative che hanno realizzato questa ‘ripresa’.

Che cosa ho trovato? Per esempio …

Serate per scoprire il cielo stellato e itinerari notturni, scoperta della natura attraverso i cinque sensi, cura dei vigneti, ripristino di sentieri e mille azioni ecologiche per mettere il creato al primo posto.

Attività e laboratori sulla pace e la legalità e interventi ‘spiccioli’ ma importanti come tinteggiare le strutture di un parco pubblico per vivere appieno la nostra umanità e la cittadinanza attiva.

La Messa? Sì, ma ‘itinerante’: con le azioni del cammino e dei gesti per viverne appieno il significato profondo

Non potevano mancare i murales per lasciare messaggi di speranza.

E poi laboratori creativi come scultura del legno, decoupage, teatro, body percussion, per attivare estro e inventiva.

Grande reciprocità, inclusione e prossimità con chi soffre come anziani o rifugiati. Intrecci con le persone del territorio o di altre culture e religioni per esercitarsi sul serio con la ‘Regola d’Oro’.

Comunione di ciò che si è e si vive. Ma anche di ciò che si possiede, pur essendo solo ragazzi, per sostenere coetanei che vivono in contesti difficili.

E, naturalmente, amicizia e fantasia a grandi manciate per scoprire che la vita è addirittura ‘colorata’.  Ma anche sviluppo della consapevolezza di ‘chi sono’ e ‘perché mi impegno’ per esempio con l’Ideale dell’unità o per la fraternità e la pace …

Ah, dimenticavo un ingrediente fondamentale e ‘trasversale’ a tutto: allegre ore giocose e tante, tante risate! .

Qualche voce colta … ‘live’:

  • Bellissima esperienza!! Tutto da rifare … almeno una volta!
  • Sono felice delle nuove amicizie fatte, di aver rafforzato quelle già esistenti e di aver riso moltissimo.
  • Sono riuscito a vivere questa esperienza al massimo grazie al fatto che non ho portato il telefono.
  • È stato bellissimo partecipare alla creazione del programma e fare da ‘assistente’ ai più piccoli.
  • Ci siamo divertiti sperimentando l’amore reciproco.
  • Abbiamo creato giornate fantastiche.
  • una boccata d’aria fresca una ricarica per ritornare nel quotidiano attraverso la scoperta del fare qualcosa per e con gli altri.
  • Questa intensa e entusiasmante settimana ha rappresentato per me un momento di crescita interiore.

Andreina Altoè

VEDI ALCUNI ARTICOLI DELLE SINGOLE ATTIVITA’:

https://www.focolaritalia.it/2022/09/05/io-sono-laltro-udine-summer-campus-2022/

https://www.focolaritalia.it/2022/09/05/che-sapore-ha-la-tua-vita/

https://www.focolaritalia.it/2022/07/29/aspettando-lamore-io-costruisco-lamore/

 




Corso di aggiornamento: “La gestione dei conflitti a scuola”

Partendo dalla complessità delle relazioni interpersonali, il corso si propone di fornire strumenti per affrontare le situazioni conflittuali. Gli spunti proposti saranno utili per imparare a gestire in maniera costruttiva il conflitto, per esercitare una più efficace azione educativa nei confronti degli alunni, ma anche per favorire un clima più sereno tra tutte le componenti dell’articolato mondo della scuola. Oltre ad avvalerci di formatori esperti, sarà interessante il confronto tra i partecipanti, ognuno portatore di una personale esperienza.

Il corso è rivolto a docenti di scuole di ogni ordine e grado, prevede il rilascio dell’attestato di partecipazione da Ente accreditato MIUR valevole ai fini del Bonus di 500 euro (Lg. 107/2015 “Buona Scuola”).

Relatori

Inaki Guerrero Psicologo
Emanuela Arcaleni Docente, formatrice ISAC-Pro

Daniela Alessandri Docente, formatrice ISAC-Pro

Inizio: Sabato ore 09.00 Conclusione: Domenica ore 19.00 Durata: 20 ore complessive

Per partecipare: inviare il modulo di iscrizione allegato entro e non oltre la data del 30 settembre 2016 a: ema.prosociale@gmail.com unitamente a copia della ricevuta del bonifico di Euro 85,00 a persona da effettuarsi sul conto Banca Credito Cooperativo di Cascia di Reggello S.C.A.R.L. Filiale di Figline – IBAN: IT41G0845705463000000015832 intestato a Istituto di Scienze dell’Apprendimento e del Comportamento Prosociale – I.S.A.C. PRO, Corso Italia, 304 – 74121 Taranto

NB: Rientrano nella quota le spese organizzative e per i relatori, oltre alle spese di soggiorno.
La sede del Corso è una struttura semplice e accogliente a circa 700 m di altezza a 20 minuti da Arezzo:

il Villaggio Sacro Cuore – 52040 Alpe di Poti (AR)

Come Raggiungerci: USCITA autostrada Sansepolcro. DIR Arezzo – Passo Scopettone – Alpe di Poti Info: Emanuela 3293904209 Morena 3397079831

Invito e scheda di prenotazione: corso-aggiornamento-la-gestione-del-conflitto-a-scuola




Laboratori di Economia Etica: un video per celebrare i laboratori del precedente anno scolastico e inaugurare il nuovo anno in apertura

La proposta formativa della rete Economia di Comunione Trento, dopo la positiva esperienza del passato anno scolastico, riprenderà anche nell’anno scolastico 2022/2023.

Le azioni e le scelte quotidiane possono rinnovare davvero il sistema economico? L’economia può innescare un circolo virtuoso tale da generare benefici comuni riducendo allo stesso tempo gli effetti indesiderati sulla vita di ognuno di noi? Parte da questi interrogativi la proposta formativa della rete Economica di Comunione Trento dedicata agli studenti delle scuole secondarie di secondo grado della Provincia.

Giunto alla terza edizione, il progetto Economia Etica, co-finanziato dalla Fondazione Caritro, ha portato lo scorso anno scolastico nelle scuole superiori, in aggiunta al percorso base già sperimentato, la novità di tre diverse proposte di workshop effettuati rigorosamente in presenza. I workshop, fortemente voluti dai formatori proponenti, permettono infatti di recuperare quella dimensione di interattività e di apprendimento attraverso l’esperienza diretta sempre apprezzata dagli studenti per il livello di coinvolgimento che consente.

I tre workshop, proposti in altrettante diverse scuole partner di progetto, hanno cercato di esplorare e approfondire con i ragazzi temi di grande importanza, attualità e innovazione nella ricerca di un modo di fare economia più orientato al bene comune, sia delle persone che del pianeta.

I tre workshop hanno riguardato i seguenti argomenti:

  1. I) Social Business: unire creazione di valore economico e creazione di valore sociale. Progettazione a gruppi di un social business, presentando poi la propria idea/progetto ad una commissione di esperti. Affrontato dai ragazzi del Liceo Scientifico G. Galilei;
  2. II) Fiducia e cooperazione: attraverso interazioni basate sulla teoria dei giochi (alla base dell’economia comportamentale), i ragazzi sperimentano ruolo ed effetti di fiducia e cooperazione nelle interazioni di mercato. Affrontato dai ragazzi del Liceo A. Rosmini di Trento;

III) Organizzazione vegetale: come comunicano tra loro le piante, come sono organizzate e cosa ha da insegnare il mondo vegetale alle organizzazioni umane? Affrontato dai ragazzi dell’Istituto Agrario di S.Michele all’Adige, Fondazione E.Mach.

Nel corso dei workshop sono stati intervistati i ragazzi partecipanti per creare un video liberamente visibile sul canale YouTube di Formazione EdC Trento e che viene proposto nella speranza di fornire spunti utili per una diffusione del dibattito e della trattazione di tali temi

Il video è disponibile al seguente link: https://youtu.be/HTdAK4NGFuE

Il gruppo EdC Trento vuole così far conoscere le attività del passato anno scolastico e inaugurare la riapertura delle attività e del percorso in questo nuovo in avvio, augurando a tutti un buon ritorno a scuola!

Economia di Comunione

L’Economia di Comunione (EdC), fondata da Chiara Lubich nel maggio 1991 a San Paolo (Brasile), coinvolge imprenditori, lavoratori, dirigenti, consumatori, risparmiatori, cittadini, studiosi, operatori economici, tutti impegnati ai vari livelli a promuovere una prassi ed una cultura economica improntata alla comunione, alla gratuità ed alla reciprocità, proponendo e vivendo uno stile di vita alternativo a quello dominante (per maggiori info consultare il sito: https://www.edc-online.org/it/ ).

Per informazioni

Formazione EdC Trento: formazione.edc@gmail.com

 




Papa Francesco firma il “patto” con i giovani: “una nuova economia non è utopia”

Il 24 settembre 2022 papa Francesco si è recato ad Assisi per incontrare i giovani economisti, imprenditori e changemakers di Economy of Francesco giunti da oltre 100 Paesi del mondo per la terza edizione dell’evento, la prima in presenza.

Pace, cura, servizio, tutela, amicizia, alleanza, riconoscimento, dignità, condivisione, felicità. Sono queste le dieci parole dell’economia della vita che i giovani economisti, imprenditori, changemakers hanno deciso di incarnare nella realtà, su invito di papa Francesco.

Non un’utopia, “perché la stiamo già costruendo”, conclude il “Patto” firmato il 24 settembre scorso nel teatro Lirick di Assisi dalla quattordicenne Lilly Ralyn Satidtanasarn, a nome di tutti i partecipanti di The Economy of Francesco (EoF), e dallo stesso papa Francesco. Un’adolescente thailandese e il vescovo di Roma sono i custodi di questa “giara del futuro”. Un’anfora di carta e inchiostro in cui i ragazzi e le ragazze hanno raccolto i loro impegni personali, nati e maturati in tre anni di sessioni di lavoro online.

“Insieme al testo del Patto, li affideremo alla terra come radici dell’economia di domani, nel roseto della Porziuncola, da dove i figli di Francesco partirono per il mondo”, ha detto Lourdes, uno dei tre conduttori che si sono alternati sul palco, su cui c’era una trentina di coetanei, tra cui gli otto testimoni. Sognatori con i piedi, però, ben piantati per terra, capaci di rivoluzionare il mondo con “l’amore, con l’ingegno e con le mani”.

Come Facundo Pascutto, argentino di Lomas de Zamora, enorme città-satellite di Buenos Aires che, insieme alla facoltà di Scienze sociali, trasforma associazioni di quartiere, sindacati, università, cooperative, mense comunitarie, unità penitenziarie e imprese in “piccole Assisi”, cioè spazi di incontro tra i differenti attori sociali.

O Henry Totin, del Benin, che, con l’associazione Javev, ha reso una pianta infestante – il giacinto d’acqua o togblé – una risorsa economica per i contadini della valle di Ouémé. O ancora Maryam, attivista per i diritti delle donne, fuggita all’Afghanistan dei taleban proprio grazie alla rete di contatti attivata da The Economy of Francesco.

È impossibile sintetizzare il caleidoscopio di storie e storia su cui si fondano i dodici punti del Patto. Alcune nuovissime, come “la Fattoria di Francesco”, inventata da Mateusz Ciasnocha, contadino della Polonia del Nord, che proprio nel corso del processo innescato dal Papa ha trovato il modo di coniugare agricoltura e giustizia. “Come? Rispettando i campi e quanti li lavorano. Ora abbiamo creato una nuova impresa in Nigeria per sostenere la produzione famigliare di cinque villaggi della zona di Ibadan”, ha raccontato. Altre, invece, sono antiche. La Comunità di pace di San José de Apartadó ha venticinque anni. “È stata fondata il 23 marzo 1997 quando nessuno parlava di economia circolare e coltivazioni sostenibili. Non ne sapevamo molto nemmeno noi. È avvenuto tutto per ‘chiripa’”.

Leggi tutto su focolare.org

QUI AMPIA RASSEGNA STAMPA




“Economia disarmata”: gruppo di riflessione e azione

Gruppo di riflessione e azione su disarmo, riconversione e cammino della pace   promosso dal Movimento dei Focolari Zona Italia

Dopo la prima assemblea generale del Movimento dei Focolari in Italia, tenutasi a Castel Gandolfo dal 23 al 25 ottobre 2015, si è costituito un gruppo di lavoro per dare attuazione alla direttiva di seguire l’impegno per la costruzione della pace a partire dalle scelte nel campo della finanza e dell’industria del nostro Paese.

Il gruppo, che si è autodefinito, perciò, con il nome di “Economia Disarmata

  • Esercita un’attività di riflessione a servizio di azioni coerenti e consapevoli
  • Promuove direttamente e sostiene le attività di formazione e di impegno che si intende intraprendere in tal senso in Italia
  • Esprime posizioni nel dibattitto pubblico in concorso e condivisione con i responsabili nazionali del Movimento dei Focolari.

L’impegno per la pace è coessenziale al carisma dell’unità del Movimento nato storicamente con Chiara Lubich, sotto il bombardamento della città di Trento, e che ha come cofondatore Igino Giordani, che si definiva “deputato di pace” e perciò segno di contraddizione. Un tratto mantenuto ben saldo nel servizio svolto da Città Nuova con riferimento ai ricorrenti scenari di guerra.

Il primo compito da affrontare è quello dell’educazione integrale capace di alimentare una coscienza in grado di ribellarsi sempre verso la menzogna e la violenza.

Come osserviamo abitualmente, la consapevolezza dell’ingiustizia può produrre, invece, solo un’indignazione temporanea perché prevale l’accettazione della sconfitta, l’inutilità dell’azione secondo giustizia.

La diffusione più efficace del messaggio con i social media o la presenza agognata sui maggiori mezzi di informazione non risolvono la questione principale di trovare un soggetto umano capace di prendere posizione, anche da solo se necessita. Ce ne accorgiamo con molti dei nostri compagni di viaggio, anche e soprattutto credenti, che, pur bravi e sensibili, hanno interiorizzato una sconfitta profonda, fino a percepire l’impossibilità di poter fare qualcosa per cambiare il mondo.

Esiste una frattura molto profonda nel vissuto personale conseguente alla fine di ogni mito rivoluzionario. Il campo educativo, non solo per giovani, va quindi pensato a partire da questo stato di cose trovando il modo efficace per andare alle radici della coscienza con percorsi di interiorizzazione della vicenda di Milani, Mazzolari, La Pira, Giordani, Capitini, ecc.

Tra le tappe del percorso di questo gruppo di lavoro si segnala il sostegno all’iniziativa sulla politica di pace e disarmo promossa il 16 marzo 2016 presso la Camera dei deputati dai Giovani per un mondo unito e dalle scuole di partecipazione del Movimento politico per l’unità.  Il dialogo avviato con alcuni parlamentari e pezzi della società civile ha condotto i responsabili del Movimento dei Focolari in Italia a prendere esplicita posizione sulla violazione della legge 185/90 che vieta l’invio di armi nei Paesi in guerra.

Di Economia civile e disarmata si è parlato, in maniera sempre più approfondita, e creando sinergie, con l’istituto universitario Sophia , il Polo Lionello per l’economia di comunione e Banca Etica a Loppiano il 19 aprile 2016.

Sempre a Loppiano, l’11 maggio si è svolta un’intera giornata seminariale promossa da Made in the world (associazione di riflessione per l’impegno sindacale), dove è stata affrontato il nodo della politica industriale di Finmeccanica e il ruolo dei lavoratori nelle aziende di armi.

Per dare continuità all’impegno e all’esplicita presa di posizione del Movimento dei Focolari in Italia, si è stimolato un confronto aperto in sede parlamentare con un seminario promosso dal Movimento politico per l’unità il 5 luglio 2016 presso la Camera dei Deputati su “Guerre, scelte di pace e riconversione industriale”. L’incontro è stato promosso assieme a numerose associazioni e reti civili con la partecipazione, oltre di deputati senatori diversi parlamentari delle commissioni industria e difesa, di due relatori di prestigiosi centri di ricerca: l’istituto Archivio Disarmo, con il quale è già iniziato un rapporto di collaborazione, e l’istituto Affari internazionali.

Alla questione dell’Economia disarmata è stata dedicata una parte significativa del programma della scuola estiva promossa a Siracusa dal 2 al 12 agosto 2016 dai Giovani per un mondo unito.

Il Movimento dei Focolari ha aderito e invitato alla partecipazione della Marcia Perugia Assisi 2016 per la pace e la fraternità del 9 ottobre, facendo precedere tale gesto, che ha coinvolto come sempre un centinaio di migliaia di persone di diverse culture, da un convegno svoltosi il 5 ottobre presso il Centro La Pira di Firenze assieme a  diverse associazioni (Fondazione Balducci, Rete Disarmo, Fondazione don Milani, Dialogo interreligioso).

In questa occasione i presenti, hanno ricevuto l’invito a continuare nella strada intrapresa da Michele Gesualdi, uno dei ragazzi della scuola di Barbiana che resta l’esperienza feconda di formazione delle coscienze alla pace senza sconti e compromessi fino alla necessaria disobbedienza alle leggi ingiuste.

Nell’ottica di andare alle radici di una scelta di pace è stato avviato un percorso di confronto tra la scuola del pensiero del realismo politico che giustifica la guerra giusta (Niebuhr), il centro La Pira di Firenze e l’associazione italiana Thomas Merton.

In vista della settimana mondo unito a Firenze del maggio 2017 si vuole offrire, tra l’altro, una conoscenza sempre più diretta dell’esperienza di don Milani andando alle radici del ripudio della guerra espressa nella lettera ai cappellani militari.

Nel più lungo termine, si vuole proporre  a cominciare dall’estate 2017, nel pieno del triennio di rievocazione del primo conflitto mondiale, un percorso di approfondimento sui luoghi dove si è consumata “l’inutile strage” che, secondo una certa retorica, avrebbe forgiato l’unità nazionale, ma che, in effetti, rappresenta la rottura epocale, spesso rimossa, che continua a segnare la nostra epoca avvolta da quella che papa Francesco invita a riconoscere come una guerra mondiale a pezzi alimentata da un’insensata economia delle armi.

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Centro Mediterraneo Giorgio La Pira

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Concorso “Una città non basta” – 3a edizione

Per l’Anno Scolastico 2022-23, il Centro Chiara Lubich e New Humanity, indicono la terza edizione del concorso nazionale “Una città non basta”. Chiara Lubich, cittadina del mondo, indirizzato agli studenti delle istituzioni scolastiche primarie e secondarie di primo e di secondo grado, compresi quanti frequentano Istituti italiani all’Estero. Gli studenti che intendono partecipare dovranno trasmettere i lavori entro il 31 marzo 2023.

È possibile accedere al bando del Concorso direttamente dal link del sito del Ministero dell’Istruzione.

Anche quest’anno, riflettendo su aspetti legati ai punti dell’Agenda 2030, anche i più giovani troveranno un diverso ed ulteriore motivo di incontro con Chiara Lubich, il suo pensiero, la sua spiritualità. Le tematiche proposte sono: Parità di genere; Pace, giustizia e istituzioni solide.

Presentare gli elaborati entro il 31 marzo 2023.

Maggiori info e aggiornamenti sulla pagina del Concorso.