Reinventare la pace

Parigi, 15 novembre 2016, “Reinventare la pace”, evento promosso dal Movimento dei Focolari, in collaborazione con la Direzione Generale dell’UNESCO e l’Osservatore Permanente della Santa Sede, nel 20° del Premio “Per l’educazione alla pace” assegnato a Chiara Lubich

Articolo sul sito internazionale: Educare alla pace

Jesús Morán: unita-e-cultura-di-pace

Reinventare la pace




Stare insieme ci fa bene

Prime ipotesi di intervento a favore della popolazione del Centro Italia colpita dal terremoto

A quasi due mesi di distanza dal terremoto che ha colpito il centro Italia, siamo andati ad Amatrice, Accumoli e Pescara del Tronto per incontrare referenti di associazioni locali, operatori tecnici, rappresentanti delle istituzioni e gente del posto, per capire insieme come intervenire in loro aiuto e rispondere alle donazioni che da ogni parte del mondo ci arrivano per questa emergenza.
Oltre alla ricostruzione delle case di cui già si stanno occupando le istituzioni, ci sono altre necessità per le quali gli abitanti di questi Comuni chiedono un sostegno: il bisogno di riaggregarsi, di ritrovare il senso della condivisione e rimanere uniti nel territorio che di generazione in generazione ha costruito la loro storia. Perché la gente di qui non viveva solo di turismo estivo, ma anche di arrivi nel fine settimana quando, tra un pranzo, un caffè e passeggiate negli angoli di un paesaggio boschivo meraviglioso, ci si raccontava come andava. “Stare insieme ci fa bene” ci dicono don Cesare, Paolo, Vinicio, Francesco, Monica, Domenico, Manuela, Michele…

Avere un luogo comune di ritrovo; fornire orientamento e supporto tecnico per la presentazione delle domane di accesso ai fondi per la ricostruzione, in collaborazione con i centri operativi dei Comuni; mettere in rete le aziende locali e favorire l’acquisto dei loro prodotti anche con il supporto dei gruppi d’acquisto solidale; svolgere attività ricreative e sociali per giovani e meno giovani: queste le ipotesi di intervento che stiamo valutando.
(a cura di Giuliana Sampugnaro)

Sorgente: STARE INSIEME CI FA BENE – AMU




Al bar, amare tutti

Ogni giorno lancio il “dado dell’arte di amare”(vedi allegato). Quel giorno esce la parola: “Amare tutti”.

Ho pensato di fermarmi in un bar per acquistare qualche cioccolatino da regalare alle colleghe di lavoro. Il barista confeziona pacchetti di qualità diverse e nel consegnarli mi dice: “Questa qualità è meno buona, dalla a chi ti è antipatico”.

Rispondo: non dobbiamo avere persone antipatiche, perché dobbiamo amare tutti. Il barista, un poco sorpreso, forse per scusarsi, mi chiede: “Chi è che lo dice?”.

Esito qualche istante nel rispondere, provo un attimo quasi di vergogna nel dire la fonte ispiratrice delle mie convinzioni. Poi affermo: lo dice Dio. Ed il barista a me: “Perché ti vergogni a dirlo? E’una cosa bellissima!”.

La sera sono tornata in parrocchia a prendere un altro dado da portare l’indomani al mio amico del bar.

dado dell’arte di amare

 




A proposito di riunioni

Capita a tutti di partecipare ad una riunione dove ciascuno pensa alle proprie idee, non si ascolta chi parla e alla fine si esce “senza essersi incontrati”. Così stava avvenendo anche quella sera. Mi sono messa in ascolto di quella “Voce” che ciascuno porta dentro di sé e mi è parso di avvertire un suggerimento: “Ascolta Me in ogni persona; ascolta con amore”.

Ho cercato di fare così con tutti quelli che prendevano la parola. Alla fine ho potuto dire anche il mio pensiero: “Senza una vera accoglienza reciproca  le nostre riunioni non portano frutto”.

In quel momento il clima non è cambiato. Ma a riunione conclusa, ho avvicinato alcuni dei presenti che mi confermavano di aver provato lo stesso mio disagio; e si sono impegnati la prossima volta ad ascoltare con amore e senza pregiudizio. Un primo passo è stato compiuto.

 




Vivere bene la malattia

Don Mario accusa da alcuni mesi pesantezza alle gambe, debolezza, stanchezza, febbre: gli viene prescritto un esame, poi un altro, poi un altro, realizzati in varie strutture ma la dottoressa che lo ha in cura non ne ricava una visione completa. Alla fine lei decide per un approfondito check-up e la diagnosi è chiara: mieloma, il midollo non produce globuli rossi .

Ogni lunedì alcuni di noi sacerdoti, che condividiamo con Mario la spiritualità dell’Unità del Movimento dei Focolari, ci troviamo con lui: vediamo la sua sofferenza e il decorso della malattia. Inizia il periodo del discernimento: stare in parrocchia con un badante? andare in una piccola struttura vicina alla parrocchia? Intanto la debolezza fisica si accentua. Deve celebrare da seduto. Appare in lui ogni tanto il pianto: mai avevamo visto Mario piangere, ma un effetto della malattia è anche questo. Matura la decisione: occorre una struttura che garantisca le cure quotidiane. D’accordo col servizio diocesano per i sacerdoti ammalati, si vede conveniente e rispondente alla situazione la R.S.A. (Residenza Sanitaria Assistita).

Nel marzo 2016 Mario lascia definitivamente la parrocchia. Al 3° piano della struttura ci sono alcune camere singole riservate per i sacerdoti. I pasti e la giornata, tuttavia, sono condivisi con 53 persone, 50 donne e tre uomini, nella quasi totalità assenti con la mente, immobili sulle carrozzine: due sono in stato vegetativo e due affetti da Alzheimer gridano in continuazione, portando all’esasperazione. Il personale è competente e accogliente nella componente direttiva, meno motivato nel personale di servizio. Presenza discreta e materna la suora (indiana).

In questo ambiente Mario entra col suo bagaglio di fede e comincia a considerare questa umanità decadente la sua nuova parrocchia da amare.

Ogni giorno dopo colazione dedica 10 minuti ai degenti: spiega e commenta il vangelo del giorno, poi presenta un’applicazione attraverso un’esperienza. Usa un foglio che manda per e-mail a circa 250 persone. Anche le suore che lavorano ad un altro piano della struttura e alcuni del personale lo richiedono.

Ci sono altri quattro sacerdoti nella struttura. Si fa uno col cappellano e un altro sacerdote ancora abile, recitando insieme i vespri, dialogando e partecipando alla catechesi settimanale che il cappellano svolge. Un altro sacerdote è chiuso in sé stesso e non parla: Mario mangia con lui, cerca di amare per primo. Dopo qualche tempo, intravede qualche barlume di risposta: si evidenziano piccoli segni di apertura. Intanto a colazione condivide sempre i biscotti che gli vengono portati dai visitatori, taglia la carne al cieco che siede con lui a tavola. Offre poi brevi esperienze di Vangelo vissuto al personale che entra in camera sua a compiere qualche gesto di servizio, o per portare l’acqua o il succo di frutta o la biancheria.

Nella struttura sono previsti colloqui regolari con lo psicologo: mettendosi in atteggiamento di amore, Mario giunge spontaneamente anche ad un discorso di fede fino a preparare lo psicologo, neo padre, al battesimo del figlio.

A giorni alterni nella RSA si svolge il servizio di barbiere: nel caso è una donna albanese, musulmana. Mario aveva già letto (due volte) il Corano e ora, in dialogo con lei, legge i passi su Gesù, su Maria. In seguito comincia a parlare della vita di Gesù e, previo consenso del marito, musulmano non praticante, le offre il Vangelo, le dà il foglio col brano del giorno, il commento e l’esperienza allegati, tutto in vista di una pratica della parola.

Le due sorelle si sono attivate per il ricovero e per la parte economica e gli fanno visita settimanalmente il sabato o la domenica.

Ci sono ogni tanto anche gli ex-parrocchiani: alcuni vengono dall’ultima parrocchia che è un po’ distante. Questi ex-parrocchiani riascoltano volentieri le parole sulla comunione trinitaria, il “pezzo forte” di don Mario, ma lui non vuole fare un contraltare ai rispettivi nuovi parroci e la condizione che ha posto per continuare è che ciò avvenga in accordo con loro.

Essendo cresciuta la sua sensibilità, Mario percepisce più acutamente le situazioni di infermità che vede attorno a sé o certe disfunzioni che toccano gli ammalati. La nostra visita gli ridona serenità, con la possibilità di condividere la nostra fede, la vita di incarnazione del Vangelo. Avendo tempo a disposizione, Mario segue sul computer tutto ciò che riguarda il Movimento dei Focolari e della Chiesa e questo lo aiuta a pregare ed a vivere in piena sintonia con tutti.

 




Assemblea Movimento dei Focolari delle Marche

“Assemblea” regionale del Movimento dei Focolari delle Marche,

aperta a tutti!

Domenica 9 Ottobre a Montorso di Loreto.

Perché FARE QUALCOSA? perché è l’ora della responsabilità, perché come direbbe Papa Francesco è l’ora di “cambiare il divano con un paio di scarpe”.

Perché INSIEME? perché intorno a noi tanti stanno facendo cose bellissime ed è l’ora di fare insieme, di mettere in rete il “bene”.

Perché TUTTO IL BELLO CHE C’È? perché a fronte dei drammi, delle tragedie, delle crisi dentro le quali dobbiamo vivere c’è un “bene” e un “bello”, fatto di cose grandi e di quotidianità, che dobbiamo imparare a vedere intorno a noi.

Durante la giornata ci saranno dei lavori in gruppi suddivisi per ambiti: quello della scuola, della sanità, del lavoro, della politica,  della povertà, della famiglia e della Chiesa     (gli organismi di partecipazione, la catechesi, il dialogo ecumenico), il dialogo cristiano-islamico. Ognuno potrà scegliere dove andare nella parte del programma dedicato alla condivisione e al lavoro insieme.

assemblea-marche

I gruppi evidenziano in modo particolare i vari ambiti ma non vogliamo mai perdere di vista l’orizzonte dei nostri paesi, delle nostre città come luoghi di vita e di azione delle nostre comunitàdove società religiosa e civile e ogni altro ambito si incontrano e interagiscono per il Bene Comune.

Ci faremo accompagnare sempre dalla rivista Città Nuova coscienti che dietro tutte le nostre esperienze, in ogni ambito, c’è un patrimonio straordinario di Cultura, la Cultura dell’Unità.

Sono importanti gruppi di lavoro . . . ma ciò che veramente è importante è la vita, sono le esperienze concrete. Continuiamo a ripeterci che vogliamo mettere la “vita” in cattedra.

La giornata inizierà alle 9.30, a fine programma, alle ore 17, si celebrerà una santa messa.




Mariapoli 2016 Custonaci (TP)

 

“Trasformiamo i deserti in foreste”

Da venerdì a Custonaci la “Mariapoli 2016” un bozzetto di una società senza muri né barriere

Presenti il vescovo Pietro Maria Fragnelli, pastori di diverse chiese cristiane, il presidente della comunità islamica di Sicilia

Articolo: custonaci

Dal 25 novembre a Custonaci (TP) negli spazi dell’Hotel “Villa Zina” la “Mariapoli 2016”, l’appuntamento più caratteristico del Movimento dei Focolari che quest’anno ha per tema “Trasformiamo i deserti in foreste”. Insieme, grandi e piccoli, persone delle più varie provenienze, si ritrovano per più giorni per vivere un laboratorio di fraternità, secondo uno stile che, sperimentato per la prima volta sulle alpi trentine nei tempi difficili del dopoguerra da Chiara Lubich e dalla prima comunità nascente del Movimento, ripropone la stessa originale esperienza in tutto il mondo invitando i partecipanti a sperimentare come l’amore reciproco sia un potente facilitatore di riconciliazione e unità tra singoli, tra popoli, tra religioni. In programma – tra sessioni dedicate alla riflessione e alla condivisione di testimonianze di vita – anche alcuni momenti particolarmente significativi: una preghiera ecumenica con la presenza dei pastori Tim Tenclay della Chiesa Valdese e Christian Miraglia della Chiesa della Riconciliazione (sabato 26 novembre alle ore 19) mentre la domenica mattina sarà dedicata al dialogo interreligioso con gli interventi di Giusy Brogna esperta di dialogo con l’Islam dopo anni vissuti in Medio Oriente, e l’ Imam Kheit Abdelhafid, Presidente della Comunità islamica di Sicilia. Sabato mattina l’incontro e la celebrazione eucaristica con il vescovo di Trapani, Pietro Maria Fragnelli. Tra le esperienze condivise anche quella della comunità di Palermo, vissuta con la famiglia di Aboud e Soha Aijar, famiglia siriana di Damasco alla quale la guerra ha strappato due figli, uccisi da un razzo mentre giocavano su un terrazzo. Il terzo figlio di Aboud e Soha Ajjar è stato battezzato dall’arcivescovo di Palermo Corrado Lorefice durante un loro viaggio in Sicilia. I coniugi , insieme al loro piccolo, sono rientrati adesso in Siria, nonostante la gravissima situazione della loro terra. Ad aprire uno spiraglio sull’inferno siriano e sull’esperienza vissuta a Palermo sarà Cristiana Formosa, co-responsabile del Movimento dei Focolari a Palermo.

Il tema della Mariapoli del 2016 è tratto dall’invito che papa Francesco lo scorso anno fece, in una indimenticabile visita a sorpresa, alla Mariapoli di Roma.

Le Mariapoli si ripetono ogni anno, dal 1949, non solo in Italia ma in diversi paesi del mondo. Sul loro modello sono sorte nei 5 continenti, le ‘Mariapoli permanenti’, cittadelle del Movimento, una ventina, a vari stadi di sviluppo; la prima nasce nel 1964 in Italia, a Loppiano (Firenze). Tra le Mariapoli permanenti africane da segnalare è Fontem, in Camerun, alla cui edificazione ha contributo anche il trapanese Nicasio Triolo scomparso a Roma nel 1999.

Vedi  volantino mariapoli custonaci




Carlo e Alberto: un’amicizia per la santità

 

A Genova, 8 anni fa, veniva aperta il 25 settembre 2008 la causa di beatificazione di Carlo Grisolia e Alberto Michelotti, due giovani dei Focolari che si sono impegnati a vivere il Vangelo insieme con radicalità.

Entrambi veri campioni della spiritualità di comunione, ancora oggi continuano a toccare l’anima delle persone che li hanno conosciuti. La Chiesa ha perciò introdotto la loro causa di beatificazione.
Quale il segreto della loro vita? La scoperta e la messa in pratica della spiritualità dell’unità di Chiara Lubich, via collettiva che porta ad una santità costruita insieme.

Leggi l’articolo completo sul sito internazionale del Movimento dei Focolari

Carlo e Alberto: Un’amicizia per la santità




Ottobre 2016

“Perdona l’offesa al tuo prossimo e allora per la tua preghiera ti saranno rimessi i peccati” (Sir 28, 2).

In una società violenta come quella nella quale viviamo, il perdono è un argomento difficile da affrontare. Come si può perdonare chi ha distrutto una famiglia, chi ha commesso crimini inenarrabili o chi, più semplicemente, ci ha toccato sul vivo in questioni personali, rovinando la nostra carriera, tradendo la nostra fiducia?

Il primo moto istintivo è la vendetta, rendere male per male, scatenando una spirale di odio e aggressività che imbarbarisce la società. Oppure interrompere ogni relazione, serbare rancore e astio, in un atteggiamento che amareggia la vita e avvelena i rapporti.

La Parola di Dio irrompe con forza nelle più varie situazioni di conflitto e propone, senza mezzi termini, la soluzione più difficile e coraggiosa: perdonare.

L’invito, questa volta, ci giunge da un saggio dell’antico popolo di Israele, Ben Sira, che mostra l’assurdità della domanda di perdono rivolta a Dio da una persona che a sua volta non sa perdonare. «A chi [Dio] perdona i peccati? – leggiamo in un antico testo della tradizione ebraica – A chi sa perdonare a sua volta» (1)

È quanto Gesù stesso ci ha insegnato nella preghiera che rivolgiamo al Padre: «Padre… rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori?» (2)

Anche noi sbagliamo, e ogni volta vorremmo essere perdonati! Supplichiamo e speriamo che ci sia data nuovamente la possibilità di ricominciare, che si abbia ancora fiducia nei nostri confronti. Se è così per noi, non lo sarà anche per gli altri? Non dobbiamo amare il prossimo come noi stessi?

Chiara Lubich, che continua a ispirare la nostra comprensione della Parola, così commenta l’invito al perdono: esso «non è dimenticanza che spesso significa non voler guardare in faccia la realtà. Il perdono non è debolezza, e cioè non tener conto di un torto per paura del più forte che l’ha commesso. Il perdono non consiste nell’affermare senza importanza ciò che è grave, o bene ciò che è male. Il perdono non è indifferenza. Il perdono è un atto di volontà e di lucidità, quindi di libertà, che consiste nell’accogliere il fratello così com’è, nonostante il male che ci ha fatto, come Dio accoglie noi peccatori, nonostante i nostri difetti. Il perdono consiste nel non rispondere all’offesa con l’offesa, ma nel fare quanto Paolo dice: “Non lasciarti vincere dal male, ma vinci con il bene il male”(3)

Il perdono consiste nell’aprire a chi ti fa del torto la possibilità d’un nuovo rapporto con te, la possibilità quindi per lui e per te di ricominciare la vita, d’aver un avvenire in cui il male non abbia l’ultima parola».

La Parola di vita ci aiuterà a resistere alla tentazione di rispondere a tono, di ricambiare il male subìto. Ci aiuterà a vedere chi ci è “nemico” con occhi nuovi, riconoscendo in lui un fratello, anche se cattivo, che ha bisogno di qualcuno che lo ami e lo aiuti a cambiare. Sarà la nostra “vendetta d’amore”.

«Dirai: “Ma ciò è difficile” – continua Chiara nel suo commento –. Si capisce. Ma qui è il bello del cristianesimo. Non per nulla sei alla sequela di un Dio che, spegnendosi in croce, ha chiesto il perdono a suo Padre per chi gli aveva dato la morte. Coraggio. Inizia una vita così. Ti assicuro una pace mai provata e tanta gioia sconosciuta» (4)

Fabio Ciardi

1 Cf. Talmud babilonese, Megillah 28a.

2 Mt 6, 12.

3 Rom 12, 21.

4 Costruire sulla roccia, Città Nuova, Roma 1983, p. 46-58.

 

Vedi la Parola di vita in video:

https://youtu.be/Mmt13oNuxjw




Centro Evangelii Gaudium – Loppiano

Corsi, seminari, stages per un cambio di paradigma
Loppiano, Centro di alta formazione Evangelii Gaudium (CEG)

Istituto Universitario Sophia | Loppiano (FI)

11 novembre 2016

“Svegliate il Mondo”: un corso per esperti di comunione, una nuova iniziativa di qualificazione e formazione.
Patrizio Sinigaglia, dottorando in pedagogia a Sophia, salesiano che da anni studia il rapporto tra carismi e educazione, è il segretario di questo corso.
Di che cosa si tratta?

“Esiste nella Chiesa una tradizione di risorse pedagogiche, di riflessione e ricerca, nelle scuole e nelle università, espressa molto spesso dalle congregazioni religiose, in grado di offrire una presenza significativa nel mondo dell’educazione. Si rivolge a queste persone – ma non solo ad esse – il corso che sta per cominciare, per sostenerle in un tempo di transizione ma anche di speranza, a ripensare la fisionomia della formazione alla vita consacrata rendendola più pratica e concreta, più attenta ai valori condivisi.

Promotori di questa iniziativa sono i Centri internazionali di spiritualità Claritas e Casa Emmaus che hanno sede a Loppiano, in collaborazione con l’Istituto Universitario Sophia; coordinatori del corso sono i prof. Theo Jansen, docente all’Antonianum di Roma e Tiziana Longhitano, preside all’Università Urbaniana.”

Come è nata l’idea?

“Il corso vuole rispondere alla sfida che papa Francesco ha rivolto ai seguaci di fondatori e fondatrici di famiglie carismatiche: «Mi attendo che ‘Svegliate il mondo’, perché i religiosi e le religiose, al pari di tutte le altre persone consacrate, sono chiamati ad essere ‘esperti di comunione’… Attendo da voi quello che chiedo a tutti i membri della Chiesa: uscire da sé stessi per andare nelle periferie esistenziali. C’è un’umanità intera che aspetta» (21 novembre 2014).

Abbiamo progettato due giornate residenziali al mese, presso la cittadella internazionale di Loppiano dove ha sede anche Sophia, lungo un semestre, da ottobre 2016 a marzo 2017. Le lezioni integrano uno stile teorico e pratico, perché tipico dell’iniziativa sarà il contributo di esperienza e di competenze che ciascun partecipante porterà in aula. C’è da dire che, anche per questo nuovo carattere, la Congregazione per la Vita Consacrata incoraggia il progetto.”

Per chi frequenta c’è anche un riconoscimento accademico?

“Proprio così! A conclusione del corso – previa la presentazione di un elaborato scritto e di un colloquio d’esame condotto dai docenti – l’Istituto Universitario Sophia potrà conferire dei crediti formativi.

Anche Sophia, infatti, ha accolto l’appello contenuto nell’esortazione Evangelii Gaudium ad approfondire la chiamata della Chiesa a servire la famiglia umana nella logica profetica del Vangelo, e lo fa alla luce del carisma dell’unità di Chiara Lubich. All’interno di questo programma, Sophia ha costituito di recente il Centro di Alta Formazione “Evangelii Gaudium” che si presenta come un laboratorio di formazione, di studio e di ricerca, per avviare e sostenere attività e interventi che, in particolare, possano favorire il dialogo ecumenico, tra differenti fedi religiose e culture. Un cardine della sua attività sarà l’interazione e lo scambio con altre istituzioni, anche per dare maggiore diffusione ai risultati delle esperienze e delle ricerche”.

Sorgente: Prima iniziativa del Centro Evangelii Gaudium – Istituto Universitario Sophia | Chiara Lubich | University Institute

Inaugurazione Centro Evangelii Gaudium

 http://www.iu-sophia.org/Event/Show/Inaugurazione-Centro-Evangelii-Gaudium

Vedi anche articoli: http://www.focolare.org/news/2016/10/22/vita-consacrata-svegliate-il-mondo/

http://www.cittanuova.it/c/458182/Basta_convegni_scontati.html




Percorso della pace e menzogna della guerra

Un contributo verso la Marcia Perugia Assisi 2016
Incontro promosso dal Movimento dei Focolari in Italia

Locandina 5 ottobre
Presso Centro Internazionale Studenti Giorgio La Pira,
Sala Teatina
via de’ Pescioni 3 Firenze
Mercoledì 5 ottobre 2016
Ore 17-19.30

Interventi

Sul crinale apocalittico della storia … attualità di La Pira
Maurizio Certini: Centro Internazionale, Opera per la gioventù e Fondazione G. La Pira

Dall’Iraq alla Siria, passando per la Libia: inutilità e ipocrisia delle guerre
Michele Zanzucchi, Città Nuova

Mediterraneo ponte di pace o piattaforma di guerra?
Massimo Toschi e generale Maurizio Fioravanti

Lo sguardo profetico di Merton sulla guerra
Mario Zaninelli, Associazione Thomas Merton Italia

Associazioni, sindaci, parlamentari contro le atomiche: siamo la maggioranza!
Lisa Clark, Rete disarmo

Il valore laico del dialogo interreligioso oggi
Marco Bontempi, Dialogo Ebraico Cristiano Islamico

La pace realtà dell’utopia
Andrea Bigalli Fondazione Balducci

La resistenza della coscienza
Michele Gesualdi, Fondazione Don Milani

Info bankmob@focolare.org

http://www.perugiassisi.org

http://www.centrointernazionalelapira.it/it/




Brescia ricorda Paolo VI

Personalità della Chiesa cattolica, esponenti del mondo islamico, autorità civili, rappresentanti di associazioni e persone di Brescia e delle città vicine hanno riempito lo scorso 23 settembre la cattedrale per partecipare all’evento “Paolo VI, un ritratto spirituale”, con la testimonianza di Maria Voce, presidente del Movimento dei Focolari proposta da Rosi Bertolassi del Movimento stesso.

Un’occasione per approfondire la conoscenza di Montini, e un incoraggiamento a proseguire con decisione nel dialogo, così presente in Paolo VI e così utile in una città in piena trasformazione per la presenza consistente di immigrati.

Come sottolineava il parroco della cattedrale, don Alfredo Scaratti nel suo saluto: «Ci auguriamo che questa serata ci dia un respiro di ecclesialità, di comunione e di unità, per essere testimoni dell’amore che Paolo VI ha proclamato, invitando ad essere parte viva di quella civiltà dell’amore di cui vogliamo essere tutti partecipi».

Sull’evento proponiamo l’articolo pubblicato dal principale quotidiano della città, il Giornale di Brescia

la-voce-del-popolo

evento-brescia

locandina




Creati in dono

“Creati in dono” è il titolo della giornata di festa, riflessione su Creato e solidarietà che si è svolta domenica 18 settembre presso il centro Mariapoli “Raggio Luce” di Bra.

Questo appuntamento, promosso e organizzato dal Movimento dei Focolari, si è posto in continuità con la Mariapoli – un’esperienza comunitaria che propone uno stile di vita basato sulla fraternità e la reciprocità, svoltasi a Bardonecchia nel mese di luglio – e rappresenta l’ “inizio anno” degli eventi e delle attività proposte per il Piemonte e la Valle d’Aosta.

Settecento persone di cui oltre duecento bambini e ragazzi hanno letteralmente invaso per un giorno le strutture e il parco di questo centro focolarino situato sulla collina braidese.

bra2

Il programma del mattino prevedeva un intervento a più voci sul tema del Creato e del contributo che ciascuno può dare per prendersene cura. I relatori principali sono stati don Flavio Luciano, responsabile della Pastorale Sociale e del lavoro del Piemonte, e Andrea Ponta, ingegnere nucleare ed esperto su tematiche energetiche e ambientali. La fonte ispiratrice è stata ovviamente l’enciclica del Papa “Laudato Sì”, di cui sono stati evidenziati alcuni punti secondo l’esperienza e la passione non solo dei relatori, ma anche di alcuni testimoni: un consulente finanziario e socio dell’AIPEC – Associazione Imprenditori per un’Economia di Comunione, una famiglia di un Gruppo di Acquisto Solidale, il ricordo di Martina, che ha lasciato il segno profondo di un amore vissuto fino all’ultimo anche nella malattia e che ancora si diffonde.

Nel pomeriggio si sono potuti visitare diversi stand e mostre che riprendevano i temi sul Creato, il nostro rapporto con esso e sugli stili di vita orientati alla sobrietà, mentre nel cortile e nel parco erano disponibili giochi per tutte le età, terminati con una merenda davvero speciale grazie al contributo delle torte condivise da molti dei partecipanti.

bra3Per mettere in pratica nel concreto la solidarietà, in sintonia con l’iniziativa promossa dalla Conferenza Episcopale Italiana, nel corso di tutta la giornata erano a disposizione due teche per i contributi per la popolazione colpita dal terremoto in centro Italia. Grazie a questa proposta, insieme a quanto raccolto durante la colletta nella messa alla fine del programma, si è raggiunta la cifra di 2.758 Euro che saranno inviati in parte alle associazioni Azione per un Mondo Unito (AMU) e Azione Famiglie Nuove Onlus (AFN) per i progetti del post-terremoto e in parte alla Caritas Nazionale.

Anche le condizioni meteorologiche hanno contribuito al successo di questo evento: contrariamente alle previsioni di maltempo si è potuto godere di un bel sole, soprattutto nel pomeriggio, che ha consentito a tutti di usufruire degli spazi all’aperto e di vivere nella semplicità la “nuova” opera di misericordia proposta da Papa Francesco sulla contemplazione del Creato, dalla natura alle persone che ci stanno accanto. Un’impressione per tutte lasciata da un partecipante: “Sono tornato a casa contento per quanto vissuto e per aver visto la felicità negli altri… Grazie per quanto ognuno ha donato ed offerto”.

dscf2704-1

Tra i prossimi appuntamenti è stato posto in evidenza: dal 30 settembre al 2 ottobre a Loppiano (FI) per LoppianoLab, un variegato mosaico di eventi, forum, laboratori sotto il titolo “POWERTÀ. La povertà delle ricchezze e la ricchezza delle povertà”.




Terremoto: Aipec è insieme a voi

“A.I.P.E.C. Associazione Italiana Imprenditori per un’Economia di Comunione è INSIEME A VOI”

La terra ha tremato nel Centro Italia. Case, chiese, scuole, fabbriche sono crollate, moltissime persone sono vittime di questa grande tragedia.

Un evento drammatico, che getta nel dolore intere famiglie, giovani, anziani. Un giorno di disperazione, ma anche un giorno che ha fatto scattare immediatamente l’intervento e la grande solidarietà verso le persone colpite dal sisma.

Si è già fatto molto, ma la cosa più importante è che l’enorme catena di “amore gratuito” non si spezzi, ma continui nel tempo.

L’A.I.P.E.C. tende un fortissimo abbraccio a tutti coloro che sono stati coinvolti nel dramma, ricordando ogni socio, amico, simpatizzante della nostra associazione.

Per essere maggiormente uniti è possibile utilizzare l’indirizzo della segreteria A.I.P.E.C. (info@aipec.it) per ottenere dai luoghi del terremoto un contatto, un ascolto o per inviare una richiesta.

In questo contesto di condivisione, l’A.I.P.E.C. intende lanciare un appello al mondo delle imprese e a tutti coloro che sentono propri i principi dell’Economia di Comunione, raccogliendo fondi a sostegno delle aziende del posto, che hanno subito danni e che si trovano nella necessità di un aiuto per far ripartire la propria attività. Individueremo e contatteremo una o più imprese coinvolte nel sisma, in modo da poterle adottare ed accompagnare nel cammino di ripresa.

Per gli aiuti economici, si può provvedere a versamenti nel seguente conto corrente bancario:

BANCA POPOLARE ETICA SUCCURSALE DI FIRENZE
IBAN: IT31H0501802800000000150712
BENEFICIARIO: A.I.P.E.C. Associazione Italiana Imprenditori per un’Economia di Comunione
CAUSALE: Adotta un’impresa terremoto 2016

Il Presidente Livio Bertola e tutto il Direttivo condividono il dolore dei parenti delle persone scomparse ed esprimono tutta la loro vicinanza e affetto a coloro che stanno vivendo questo momento di grande prova. Siamo con voi.

Fonte: dal sito dell’AIPEC

http://www.aipec.it/emergenza-terremoto-aipec-e-insieme-a-voi/




Corso di aggiornamento: “La gestione dei conflitti a scuola”

Partendo dalla complessità delle relazioni interpersonali, il corso si propone di fornire strumenti per affrontare le situazioni conflittuali. Gli spunti proposti saranno utili per imparare a gestire in maniera costruttiva il conflitto, per esercitare una più efficace azione educativa nei confronti degli alunni, ma anche per favorire un clima più sereno tra tutte le componenti dell’articolato mondo della scuola. Oltre ad avvalerci di formatori esperti, sarà interessante il confronto tra i partecipanti, ognuno portatore di una personale esperienza.

Il corso è rivolto a docenti di scuole di ogni ordine e grado, prevede il rilascio dell’attestato di partecipazione da Ente accreditato MIUR valevole ai fini del Bonus di 500 euro (Lg. 107/2015 “Buona Scuola”).

Relatori

Inaki Guerrero Psicologo
Emanuela Arcaleni Docente, formatrice ISAC-Pro

Daniela Alessandri Docente, formatrice ISAC-Pro

Inizio: Sabato ore 09.00 Conclusione: Domenica ore 19.00 Durata: 20 ore complessive

Per partecipare: inviare il modulo di iscrizione allegato entro e non oltre la data del 30 settembre 2016 a: ema.prosociale@gmail.com unitamente a copia della ricevuta del bonifico di Euro 85,00 a persona da effettuarsi sul conto Banca Credito Cooperativo di Cascia di Reggello S.C.A.R.L. Filiale di Figline – IBAN: IT41G0845705463000000015832 intestato a Istituto di Scienze dell’Apprendimento e del Comportamento Prosociale – I.S.A.C. PRO, Corso Italia, 304 – 74121 Taranto

NB: Rientrano nella quota le spese organizzative e per i relatori, oltre alle spese di soggiorno.
La sede del Corso è una struttura semplice e accogliente a circa 700 m di altezza a 20 minuti da Arezzo:

il Villaggio Sacro Cuore – 52040 Alpe di Poti (AR)

Come Raggiungerci: USCITA autostrada Sansepolcro. DIR Arezzo – Passo Scopettone – Alpe di Poti Info: Emanuela 3293904209 Morena 3397079831

Invito e scheda di prenotazione: corso-aggiornamento-la-gestione-del-conflitto-a-scuola




I molti volti di una storia – Progetto “Sempre persona”

“Un amore che nulla chiede e tutto dà” è il segreto di Alfonso che insieme a tanti ridona speranza dentro e fuori le sbarre del carcere di Rebibbia a Roma.

Video: I molti volti di una storia

Testo del video:

Rosalba Ciocca, madre di Patrizio: Alfonso è stato grande, ha sostenuto mio figlio in carcere.. se non era per Alfonso che gli faceva capire che non serve andare a rubare…! Sono angeli intorno a te!

Patrizio Ciocca, aiuto pizzeria: Lui un giorno viene a trovarmi a Rebibbia, alla Casa Circondariale… Gli chiedevo come stava pure mio figlio, perché io non potevo vederlo tutti i giorni… Ormai si era instaurato un rapporto di famiglia…, ormai è come se fosse mio padre… Uguale! (musica) Purtroppo la vita è così… un momento stai bene, un momento stai giù… poi ristai bene…, la vita è così… Il rapporto prima era mio e suo, poi è diventato mio, mio padre, mia madre, perché pure mio padre e mia madre vogliono bene ad Alfonso, capito? Poi adesso siamo in tanti, siamo in tanti. E quello è il bello!

Alfonso Di Nicola, focolarino, iniziatore progetto “Sempre Persona”: Circa 20 anni fa un mio amico mi ha dato tre indirizzi di detenuti… Io ho scritto a queste tre persone e di queste tre mi ha risposto una sola: Giorgio. Io gli ho chiesto se voleva essere mio amico. Lui mi ha detto: “Magari! Sono proprio felice. A te ti manda Dio”. Poi mi ha chiesto un favore: “Potresti andare a trovare mia mamma? Vai a trovarla e le dai un bacio da parte mia”. Questa signora si è messa a piangere… “Io sto morendo, sto proprio male… Vedo che lei vuole bene a mio figlio, lo affido a lei”. Ho incontrato Giorgio, che è stato molto molto contento… Poi mi ha detto: “Potresti farmi un favore? Qui c’è un mio amico che vuole parlare con te. Se avessi un minuto da regalare…”.  Si aggiungevano sempre persone nuove. E poi qualcuno mi ha voluto aiutare, adesso per esempio ci sono più di 30 persone. E tanti sono ex detenuti. Le famiglie che noi seguiamo sono più di 200.

Anna Del Villano, vicedirettrice Casa Circondariale Rebibbia (Roma): Con l’associazione “Sempre Persona” si è creato un rapporto per cui noi operatori possiamo segnalare a lui dei detenuti le cui famiglie hanno dei problemi e si crea quindi una circolarità che mi sembra molto importante. Questo anche nell’accompagnamento all’uscita, perché su questo aspetto c’è sicuramente una difficoltà per carenza di risorse. E di volontariato in carcere ce n’è tanto, ma molto che lavora all’interno. Sul territorio è sicuramente un’esigenza che serviva e a cui questo progetto dà una risposta importante.

Alessandra D’Orazio: Sono 9 anni che lo conosco… C’è sempre stato… E per me è importante. Un messaggio tutti i giorni “buona giornata Alfonso” “buona giornata Alfonso”… E io a lui ci tengo tanto… E’ che mi emoziono… eh lo so!… perché è un papà per me, ecco!

Alfonso Di Nicola: Non riuscirei (…) a voler bene a queste persone se io durante il giorno non mi fermo un po’, così, e cerco di trovare, da Dio, la forza di riuscire ad amare… così che il mio cuore tocca il loro cuore, si avvicina al loro cuore…

Franco Lippera: (…) Sono andato a fare una rapina a mano armata… Perché io sono un professionista; se faccio una cosa so già quello che devo fare… Dentro di me c’è la convinzione mentale che il miracolo è successo, perché se ti sparano 14 botte [colpi – n.d.r.] addosso non ti puoi pigliare [non puoi prenderne – n.d.r.+ due, una a un piede e una a un fianco… E’ così che Dio si esprime, mica [non – n.d.r.+ si fa capire da te… Va beh, ho perso la famiglia, ho perso tutto, non mi frega niente: ho trovato Alfonso, che è un amico vero! Io quando vieni te sono contento. Perché? perché tramite te la gente non si muore di fame. Ma, tu lo fai perché dentro di te…, capito? E’… un favore che fai a Dio!

Massimo Mallini, finanziaria Renault, volontario progetto “Sempre Persona”: In questo luogo ci sono una molteplicità di sentimenti… c’è la gioia di poter dire, anche una volta che sono usciti, che sono ridiventati delle persone luminose, vere. Le loro storie, le loro speranze, i loro successi, i loro insuccessi, poi alla fine fanno una storia, una gran bella storia!

Marco Beraldi, meccanico motociclismo: Già il pensiero, cioè già il sapere che comunque hai un punto fermo nella tua vita qua dentro, e mi auguro anche fuori, al quale far fede, nel senso: sai che comunque è una persona sulla quale puoi sempre contare, sai che è un’amicizia vera! Mi preme continuare a coltivarla anche quando queste sbarre se ne andranno… mi auguro presto. Io quando uscirò da qui, in una maniera o nell’altra, io devo fare agli altri quello che loro stanno facendo a me!

Don Roberto Guernieri, cappellano Casa Circondariale Rebibbia (Roma): Una delle più grosse sconfitte a cui possiamo assistere è quella dell’impotenza…Questa cosa ci tormenta, tormenta in modo tale da poter intervenire là come possiamo…Il fatto di essere dentro, in mezzo a queste storie, a queste situazioni, ci permette di accendere un po’ il fuoco della speranza…

Roberto Mirco, cuoco: Pensavo che la mia vita fosse finita, che finiva per strada, perché l’indifferenza della gente e il giudizio della gente ti fa morire piano piano…, però lui mi ha ridato la speranza, mi ha ridato la forza, il senso di nuovo alla vita… e questo senso è aiutare gli altri. Forse anche perché ho fatto un po’ del male in passato… ho fatto del male a tanta gente, ho fatto soffrire… Però poi volevo ricominciare… Ma dopo il carcere le porte non si sono più aperte… Molte persone mi sputavano pure addosso…Grazie a Dio e grazie a Alfonso, grazie a lui, sono riuscito ad abbracciare papa Francesco… Non me lo sarei mai immaginato… Questa è tutta la forza della misericordia di Dio che ti porta… Son felice. Mi sento amato…

Alfonso di Nicola: Da quando ho iniziato a voler bene a questi fratelli, per me la mia vita è cambiata, sento che ho la pienezza. E questo lo auguro, vorrei augurarlo a tanta gente! Un amore che nulla chiede e tutto dà. E basta! E’ essenziale essere vicino alle persone, poi si fa quello che si può per togliere qualche spina.Io spero che diventiamo migliaia e migliaia di persone che tolgono le spine a questi Cristi abbandonati.

Fonte: dal sito http://collegamentoch.focolare.org

Progetto “SEMPRE PERSONA“. Avvio ed approvazione (dicembre 2007) da parte del Consiglio Direttivo Associazione “ AZIONE PER FAMIGLIE NUOVE ONLUS “ di un nuovo progetto intitolato: “ SEMPRE PERSONA “.

Il progetto prevede l’aiuto alle famiglie di detenuti ed ex detenuti del carcere romano di Rebibbia, in grave difficoltà economica, l’accompagnamento nel reinserimento familiare, la mediazione per la riconciliazione con i familiari, il mantenimento di un rapporto attivo tra i detenuti e la propria famiglia, specialmente la coppia.
Attualmente circa 30 volontari (tra ex detenuti e animatori di Nuovi Orizzonti) sono impegnati nel progetto per seguire oltre 170 famiglie (numero che aumenta costantemente), portando loro sostegno morale, aiuti alimentari e altri generi. In carcere si ha un primo contatto con i detenuti, spesso ci parlano delle loro famiglie molto povere che hanno bisogno di beni di prima necessità e quasi tutte con bambini, a volte molto piccoli, spesso neonati. Queste famiglie sono a Roma e nei paesi vicini.
Lo spirito che anima questa iniziativa è quello di essere famiglia per loro, sostenendo ed aiutando.
Referente e Responsabile: Alfonso Di Nicola. tel. 3284871912 – 3806371027

dinicola.alfonso@tiscali.it  
info@progettosemprepersona.it
www.facebook.com/progettosemprepersona/
Azione per Famiglie Nuove- onlus: sede legale in Via Isonzo, 64-00046 Grottaferrata (RM) tel. 06.9411565 – 06.97608300 – fax 06.9411614 famiglienuove@focolare.org www.famiglienuove.org
Nuovi Orizzonti: www.nuoviorizzonti.org 

 



Laboratorio Giornalismo e Migrazioni

Il racconto del fenomeno migratorio e il ruolo dei media in un mondo che da un lato alza muri e dall’altro li scavalca in cerca di futuro.

Di questo si parlerà nel “Laboratorio Giornalismo e Migrazioni” che NetOne, insieme con l’Istituto Universitario Sophia, terrà nella cittadella di Loppiano, in Toscana, il 30 settembre prossimo, in occasione della 7.ma edizione della Convention “Loppiano – Lab”– dal 30 settembre al 2 ottobre – dal titolo quest’anno “Powertà. La povertà delle ricchezze e la ricchezza delle povertà”.
A fare da sfondo al dibattito saranno questioni di prima attualità: qual è la “missione” del giornalismo in questo mondo in costante transumanza? Quello di mediatore e facilitatore sociale nei processi di accoglienza e inclusione o di portavoce asettico e super partes delle rotte migratorie e delle conseguenti reazioni delle nostre società?
Ad aprire il confronto alle 15.30 sarà Stefania Tanesini, membro della Commissione Internazionale NetOne, che presenterà il del progetto “Giornalismo dialogico”. A seguire sarà illustrato il percorso fatto e da fare del progetto “Giornalismo e migrazioni”, partito da Budapest e diretto a Pozzallo in Sicilia e poi a Beirut, dopo aver attraversato Atene, Lublino e Man in Costa D’Avorio. Sul tema “Islam nazionale e paure globali: da migranti a cittadini” interverrà Michele Zanzucchi, direttore di Città Nuova, mentre Pál Toth, docente di Scienze della Comunicazione Ist. Universitario Sophia, parlerà de “La sfida migratoria nell’Europa dell’Est”, con particolare riguardo al “caso Ungheria”. Sul tema “Comunicare le migrazioni e le “periferie”, ma come?” si confronteranno Gianni Bianco, giornalista RAI del TG3, Riccardo Barlaam, giornalista de Il Sole 24 Ore, e Daniele Molé, caporedattore del programma Mattino Cinque, in onda su Canale 5. Non mancherà infine uno spazio dedicato al dialogo e ai contributi dei partecipanti.

Leggi tutto l’articolo:
NetOne a LoppianoLab 2016 con il “Laboratorio Giornalismo e Migrazioni. Il racconto del fenomeno migratorio e il ruolo dei media in un mondo che da un lato alza muri e dall’altro li scavalca in cerca di futuro”.




Date e vi sarà dato

Da qualche giorno avevo notato che il rumorino prodotto dalla marmitta dell’auto di Roberto si era aggravato e quando arrivava, la gente si voltava come si fa quando passa un aereo a bassa quota. Che fare? Capivo che lui era subissato di lavoro, così mi sono riproposto di aiutarlo: “Non ti preoccupare, ho combinato con Gian un appuntamento!”. Gian ha un talento: con le sue mani riesce a intervenire e risolvere quasi ogni guasto e lo fa con un entusiasmo e generosità unici. Quasi con la competenza di un medico, per telefono aveva capito il problema e mi aveva indicato che pezzo di ricambio acquistare. Poi ho affrontato coll’auto famigerata le decine di curve per salire al suo paesino. Gian si è subito messo all’opera infilandosi sotto il motore: io lo assistevo, incuriosito dal suo garage che pareva fornito di utensili di ogni tipo ed infatti ogni tanto gli passavo questo o quello seguendo la sua descrizione. Ad un certo punto guardo l’orologio e vedo che il tempo è passato velocemente e mi viene in mente che quella sera devo preparare la cena per tutti. L’impazienza è lì pronta ad assalirmi, ma io cerco di rimettermi nell’intenzione di base: “E’ per Te, Gesù, per Te nel fratello che sono qui!” . Finalmente l’auto è pronta e ora il motore ‘canta’. Ringrazio Gian e subito mi metto al volante, felice di correre a casa. Ma Gian mi chiama: “Aspetta, devo darti qualcosa” e mi mette in auto uno scatolone da cui esce un profumo invitante: “Oggi alla mensa a fine pranzo ho visto che è rimasta questa roba e l’ho chiesta alla cuoca… così eccola qua”. Ecco la cena pronta, pensata provvidenzialmente dall’Eterno Papà!

Gabriele – Genova




Un’esplosione di colori e amicizia

Ad Arborea, in Sardegna, i Ragazzi per l’unità si ritrovano per un campus estivo. Qualche flash nel racconto di due di loro

Una vera e propria famiglia

Amicizia, altruismo, amore l’uno per l’altro… Sono queste le parole chiave di questo campus. Anche quest’anno, come ormai da circa vent’anni i ragazzi facenti parte del Movimento dei Focolari si riuniscono insieme per condividere esperienze, emozioni e per tornare a casa con il cuore un po’ più grande di prima. Per molti è stata la prima volta qui al campus e alle domande “come ti trovi?’” e “che ti aspetti da questo campus?”, le risposte più frequenti sono state semplicemente grandi sorrisi. Le aspettative sono alte … nuovi amici, amore reciproco e divertimento ma questo Campus le soddisfa tutte! C’è chi si lancia nel preparare biscotti, chi ha a cuore l’ambiente e prepara cartelli colorati per far comprendere che ciò che ci circonda è di tutti noi e sarebbe un gran peccato rovinarlo. C’è chi invece butta giù idee per scrivere canzoni che trasmettano gli ideali di cui ci facciamo portatori e poi … ci siamo noi … che vi parliamo di tutto questo. “Nonostante non ci siano legami di sangue, qui ci si sente come in una vera e propria famiglia”, dice Sara mentre ci si prova a conoscere un po’ meglio e si parla un po’ di sé.

E forse è bene chiudere quest’articolo così … Dicendo semplicemente che qui ci si sente a casa, ci si sente amati e protetti … in poche parole: “Questa è una famiglia!”. (Elena Masala)

Storie che lasciano il segno

Uno dei giorni del campus prevede la visita alla comunità “Il Samaritano”, centro di recupero e accoglienza situato nel territorio comunale di Arborea. Esso raccoglie una decina di ex detenuti che vi trascorrono l’ultimo periodo della pena dopo anni di carcere. Noi Ragazzi per l’Unità abbiamo avuto modo di conoscere queste persone e di farci raccontare parte delle loro storie. La comunità sta vivendo ultimamente un periodo difficile a causa di una indagine che ha coinvolto il fondatore ma gli ospiti si presentano sostanzialmente sereni e ben inseriti.

Luca, 36 anni, originario di Gergei, ci concede un’intervista e quando gli chiediamo come si trovi all’interno della struttura fa riferimento al suo passato in carcere, nel quale ha trascorso ben nove anni, mettendo in evidenza il grande salto di qualità tra le due situazioni. Ora lavora, trascorre la sua giornata con i compagni con i quali ha un bel rapporto di amicizia. Ha inoltre la possibilità di scegliere come trascorrere il suo tempo libero, e una volta alla settimana può andare a trovare la famiglia nel suo paese.

Tra un mese e mezzo potrà definitivamente chiudere questo capitolo della sua vita avendo scontato la pena ed essendo pronto a reinserirsi nel “mondo libero”. (Daniele Palla)




Lo “Spirito di Assisi” va avanti

Papa Francesco ad Assisi per ricordare i 30 anni della grande preghiera interreligiosa promossa nel 1986 da Giovanni Paolo II.

Nell’Angelus di domenica 18 settembre a piazza san Pietro, Francesco ha invitato tutti a dedicare un momento della giornata per chiedere a Dio il dono della pace e della riconciliazione fra i popoli.


assisi
APPELLO LETTO AD ASSISI IL 20 SETTEMBRE 2016

“Uomini e donne di religioni diverse, siamo convenuti, come pellegrini, nella città di San Francesco.
Qui, nel 1986, trent’anni fa, su invito di Papa Giovanni Paolo II, si riunirono Rappresentanti religiosi da tutto il mondo, per la prima volta in modo tanto partecipato e solenne, per affermare l’inscindibile legame tra il grande bene della pace e un autentico atteggiamento religioso.
Da quell’evento storico, si è avviato un lungo pellegrinaggio che, toccando molte città del mondo, ha coinvolto tanti credenti nel dialogo e nella preghiera per la pace; ha unito senza confondere, dando vita a solide amicizie interreligiose e contribuendo a spegnere non pochi conflitti.
Questo è lo spirito che ci anima: realizzare l’incontro nel dialogo, opporsi a ogni forma di violenza e abuso della religione per giustificare la guerra e il terrorismo.
Eppure, negli anni trascorsi, ancora tanti popoli sono stati dolorosamente feriti dalla guerra. Non si è sempre compreso che la guerra peggiora il mondo, lasciando un’eredità di dolori e di odi. Tutti, con la guerra, sono perdenti, anche i vincitori.

Abbiamo rivolto la nostra preghiera a Dio, perché doni la pace al mondo.
Riconosciamo la necessità di pregare costantemente per la pace, perché la preghiera protegge il mondo e lo illumina. La pace è il nome di Dio. Chi invoca il nome di Dio per giustificare il terrorismo, la violenza e la guerra, non cammina nella Sua strada: la guerra in nome della religione diventa una guerra alla religione stessa. Con ferma convinzione, ribadiamo dunque che la violenza e il terrorismo si oppongono al vero spirito religioso.

Ci siamo posti in ascolto della voce dei poveri, dei bambini, delle giovani generazioni, delle donne e di tanti fratelli e sorelle che soffrono per la guerra; con loro diciamo con forza: No alla guerra!
Non resti inascoltato il grido di dolore di tanti innocenti.
Imploriamo i Responsabili delle Nazioni perché siano disinnescati i moventi delle guerre: l’avidità di potere e denaro, la cupidigia di chi commercia armi, gli interessi di parte, le vendette per il passato. Aumenti l’impegno concreto per rimuovere le cause soggiacenti ai conflitti: le situazioni di povertà, ingiustizia e disuguaglianza, lo sfruttamento e il disprezzo della vita umana.

Si apra finalmente un nuovo tempo, in cui il mondo globalizzato diventi una famiglia di popoli.
Si attui la responsabilità di costruire una pace vera, che sia attenta ai bisogni autentici delle persone e dei popoli, che prevenga i conflitti con la collaborazione, che vinca gli odi e superi le barriere con l’incontro e il dialogo.
Nulla è perso, praticando effettivamente il dialogo.
Niente è impossibile se ci rivolgiamo a Dio nella preghiera.
Tutti possono essere artigiani di pace; da Assisi rinnoviamo con convinzione il nostro impegno ad esserlo, con l’aiuto di Dio, insieme a tutti gli uomini e donne di buona volontà”.

img_0907Vedi anche articoli su Città Nuova online:

Da_Assisi_ad_Assisi_da_Francesco_a_Francesco

Solo_la_pace_santa_non_la_guerra

 




Associazione Città Fraterna – Genova

Città Fraterna è una Associazione Onlus, con sede Operativa a Genova Sestri Ponente e iscritta all’ Albo Regionale Ligure delle associazioni di Volontariato. Si occupa di raccogliere e distribuire generi alimentari a favore di persone disoccupate o in difficoltà economica.

DEPLIANT CITTA FRATERNA – GENOVA

PER SAPERNE DI PIU’

ASSOCIAZIONE CITTA’ FRATERNA

 




Ripensare la giustizia: via per il bene comune

screenshot-2016-09-26-12-05-51Venerdì 14 ottobre 2016 ore 15.00-19.00 si terrà a Parma, presso la Sede dell’Unione Parmense degli Industriali, il prossimo convegno promosso da Comunione e Diritto del Movimento dei Focolari, dal titolo: Ripensare la giustizia: via per il bene comune.

Nell’ambito di tale evento (aperto a tutti e rivolto in particolare a docenti, studenti, dirigenti della pubblica amministrazione, imprenditori, politici, avvocati, magistrati, notai ed altri operatori del mondo giuridico) verranno presentati gli atti del convegno Diritto in cerca di giustizia. Il “metodo” di Lionello Bonfanti, tenutosi a Parma il 28 novembre del 2014.

lionello-bonfantiLionello Bonfanti nasce a Parma il 10 ottobre del 1925. A 22 anni si laurea in giurisprudenza e a 25 entra in magistratura, diventando il più giovane Pretore d’Italia. Dopo alcuni anni aderisce alla comunità del Movimento dei Focolari lasciando l’incarico di Sostituto Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Parma, ma senza mai abbandonare il suo anelito di giustizia.

I relatori del convegno in programma (Dott.ssa Silvia Cipriani, Magistrato a Firenze, Prof.ssa Adriana Cosseddu, Docente di Diritto penale all’Università di Sassari, Prof. Stefano Zamagni, Professore ordinario di Economia Politica all’Università di Bologna, Dott. Alberto Chiesi, Presidente Chiesi Farmaceutici S.p.A., Dott. Paolo Scarpa, Presidente Circolo culturale Il Borgo,) intendono proseguire il cammino di ricerca e di studio avviato ornai da alcuni anni e arricchito sempre da attuazioni concrete.

Ciascuno, per il proprio profilo professionale, tenterà di declinare giustizia e bene comune e, nel contempo, rifletterà su come il binomio diritto-giustizia – e il divario che a volte vi si riscontra – non pare sia attinente esclusivamente al mondo giuridico ma possa, in qualche modo, essere traslato nel campo dell’imprenditoria, della finanza, della pubblica amministrazione. Anche in questi ambiti – le cronache di tutti i giorni ce lo confermano – si constata che, se non si persegue il “valore” della giustizia, il diritto non può essere efficacemente assicurato.

invito-ripensare-la-giustizia




Loppianolab 2016 Powertà

LOPPIANOLAB 2016 – POWERTÁ

Jesus Moran_L’umanità_ha_tre_sfide_da_affrontare_ma_può_vincerle

www.loppianolab.it

Loppianolab 2016 programma generale

La povertà delle ricchezze e la ricchezza delle povertà

Loppiano (FI), 30 settembre – 2 ottobre 2016

  • Com’è l’Italia vista da quel milione e mezzo di famiglie “assolutamente povere”?
  •  I risultati dello studio di Confcommercio del 9 giugno scorso mettono allo scoperto dati indegni di un Paese civile, come sono stati definiti da molti. Un’Italia dunque che stenta a ripartire, che non può pagarsi cibo e cure mediche, dove i cosiddetti poveri assoluti sono aumentati del 130% in sette anni.
  • La settima edizione di LoppianoLab, laboratorio economico, culturale, politico e sociale nazionale propone il tema delle “Powertà”, in aperta sfida con un significato a senso unico di questi dati: è un cambio di prospettiva che se da un lato evidenzia la tossicità di un sistema che produce ricchezza a danno dell’ambiente, della società e delle persone; dall’altro intende mettersi a fianco di chi l’indigenza la vive sulla propria pelle, facendo emergere le tante forme di ricchezza di cui spesso la povertà è portatrice per i singoli, le società, i popoli.
  • Anche quest’anno i promotori della manifestazione – Gruppo Editoriale Città Nuova, Istituto Universitario Sophia, Polo imprenditoriale Lionello Bonfanti e Centro internazionale Loppiano assieme ad altri soggetti attivi della società civile – propongono incontri con grandi personalità dell’attualità e società civile, laboratori, dibattiti e tavole rotonde per scorgere e offrire le tante forme di ricchezza di cui spesso la povertà è portatrice.
  • Molti i temi in cantiere: innovazione tecno-scientifica, modelli di sviluppo, economia civile, la questione ecologica, le periferie, le migrazioni, il dialogo tra le Religioni, l’arte come riscatto sociale, giovani e partecipazione politica, scuola e povertà, ecc.
  • Varie anche le proposte e le performances artistiche a margine della manifestazione: show musicali, workshop, eventi letterari.
  • Dalla prima edizione nel 2010, l’appuntamento annuale coinvolge migliaia di cittadini, imprenditori, operatori della comunicazione, studenti e docenti dei diversi livelli della scuola e dell’università, politici impegnati in vari ambiti, genitori e membri dell’associazionismo, tanti giovani, di tutte le regioni italiane, impegnati a rilanciare il Paese, ad alimentare la speranza e salvaguardare la coesione sociale.

Gli appuntamenti principali:

  • “POWERTÁ. La povertà delle ricchezze e la ricchezza delle povertà” (1 ottobre ore 15.00), il convegno centrale di LoppianoLab che darà voce alla società civile, alla politica, all’economia e alla cultura.
  • “Spezzeranno le loro spade e ne faranno aratri”. Innovazione tecno-scientifica, sviluppo e povertà” (30 settembre ore 21,00) a cura dell’Istituto Universitario Sophia e del Gruppo editoriale Città Nuova.
  • Il 25° dell’Economia di Comunione e il 60° di Città Nuova.
  • In programma laboratori: Ecologia e povertà. Stare nelle periferie. Rifugiati e migranti. Dialogo interreligioso. Dis-Abilità. Giornalismo e migrazioni. Arte come riscatto.

Approfondimento n. 1 Povertà e partecipazione in Italia

Approfondimento n. 2 Povertà e ricchezze dell’Italia di oggi

Vedi anche sito Polo Lionello: http://www.pololionellobonfanti.it/cs4-ll-poverta-manifeste-ricchezze-sconosciute-loppianolab-2016-scena-la-societa-civile/

 Ufficio stampa LoppianoLab:

Elena Cardinali – mob: 347/4554043 – ufficiostampa@cittanuova.it

Stefania Tanesini- mob: 338/5658244 – sif@loppiano.it

Blog: http://www.loppianolab.blogspot.it Facebook: www.facebook.com/loppianolabTwitter: @LoppianoLab

Promotori: Polo Lionello Bonfantiwww.pololionellobonfanti.itGruppo Editoriale Città Nuovawww.cittanuova.it Istituto Universitario Sophiawww.iu-sophia.orgCittadella di Loppianowww.loppiano.it

 

 

 




Il concorso

Avevo già superato l’esame scritto di un concorso presso il ministero. Ora dovevo sostenere l’orale. Era l’occasione che tutti aspettavano in famiglia, dove vivevamo solo con la pensione di papà, per trovare il mio primo lavoro. I miei insistevano perché mi rivolgessi a delle persone in uenti per avere una forte raccomandazione. S’erano offerti anche dei parenti per “pagarla”.

Ma io continuavo a fare il sordo, convinto che, se avevo superato lo scritto senza l’aiuto di nessuno, avrei superato anche l’orale. Ma un giorno, davanti alle lacrime di mia madre, stavo per crollare. Facendomi forza, le ho risposto che cercavo di vivere coerentemente col Vangelo ed ero fiducioso che, se era per il mio bene, Dio mi avrebbe fatto superare il concorso.

La mamma, anche lei credente, era fiera della mia fede; però in questo caso le sembravo fanatico ed egoista. Ho fatto comunque tutta la mia parte per prepararmi e la prova orale è andata bene. Ho vinto il concorso ed ora avrò il tanto sospirato posto di lavoro.

G.E. – Italia

Fonte: Il Vangelo del giorno, Città Nuova, Settembre 2016, p.78