Primo Maggio Loppiano 2021

#daretocare, il Primo Maggio di Loppiano 2021

La pandemia non ferma il Primo Maggio di Loppiano (FI), che verrà trasmesso in diretta streaming dal sito www.primomaggioloppiano.it alle 15.00 del prossimo 1 ° maggio, e tradotto in quattro lingue. Il titolo 2021 è “#daretocare”, ovvero “osare prendersi cura”, con la proposta di costruire insieme a tanti, le fondamenta di società sane, fraterne, degne di ogni essere umano.

Anche quest’anno il Primo Maggio di Loppiano non fa mancare il suo messaggio di speranza. On-line a causa della pandemia, fa dell’ostacolo un trampolino di lancio e si proietta sul web, diventando, a tutti gli effetti, un evento internazionale, non solo per le diverse nazionalità che compongono lo staff e che sono rappresentate dai protagonisti che animeranno il palco con le loro storie e le performance artistiche, ma anche perché, per la prima volta, sarà tradotto in 4 lingue (inglese, francese, spagnolo e portoghese), raggiungendo potenzialmente una platea più vasta e mondiale.

Il titolo del Primo maggio, “#daretocare” è anche il titolo della Settimana Mondo Unito 2021 (SMU), il festival internazionale promosso dai giovani dei Focolari che si svolge ogni anno nella prima settimana di maggio, e mira a sensibilizzare l’opinione pubblica mondiale sui temi della pace, della fratellanza e dell’unità. Il Primo Maggio di Loppiano è da sempre uno degli eventi di apertura della manifestazione. Tema scelto per l’edizione 2021 è “#daretocare”, ovvero “osare prendersi cura”, che è anche lo slogan e l’hashtag della campagna di sensibilizzazione e azione lanciata dai giovani dei Focolari, in collaborazione con il Movimento Politico per l’Unità, in seguito alla crisi sanitaria e socio ambientale, generata dalla pandemia, per l’anno 2020-2021.

«La pandemia ha tolto a ciascuno di noi la bellezza e la potenza delle relazioni sociali nella loro fisicità e tenta di ridarcele in modo virtuale. Questo, però, non ci soddisfa appieno: la solitudine, la chiusura, il non prendersi cura di sé, anche la rabbia, dominano o rischiano di dominare la quotidianità di ciascuno di noi, – ci racconta Juan Diego Turatti, uno dei giovani organizzatori della manifestazione – non possiamo negarlo, ma nel buio la luce può risaltare di più…».

Che cosa è questa luce? La proposta che viene dai giovani del Primo Maggio di Loppiano è quella di osare, cioè di avere il coraggio di fermarsi, di ascoltare, se stessi e i bisogni di chi abbiamo intorno, e poi uscire dalla situazione di stallo in cui possiamo essere caduti in questo periodo di Covid, perché c’è un mondo che ha bisogno di maggior cura, di relazioni più profonde, di guarigione.

Così, il Primo Maggio di Loppiano, con il suo format che tesse insieme testimonianze, teatro, musica e spettacolo, porta alla luce il bello che c’è e che ci potrà essere, affidandolo simbolicamente ad uno scrigno-capsula del tempo, destinato all’umanità del 2031.

Nello scrigno, oltre alle cose preziose raccolte durante lo spettacolo, ci sarà spazio per l’impegno di ciascuno nell’andare oltre il negativo di questo momento, per contribuire alla fioritura di una società più sana, fraterna e di un mondo più degno, per ogni essere umano.

Addetto Stampa Primo Maggio Loppiano

Tamara Pastorelli

mob: 3470064403

ufficiostampa@loppiano.it

www.primomaggioloppiano.it

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L’Italia ratifichi il Trattato Onu di proibizione delle armi nucleari: appello delle associazioni cattoliche

Appello congiunto di Acli, Azione Cattolica Italiana, Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII, Movimento dei Focolari Italia e Pax Christi.

Il 22 gennaio 2021, al termine dei 90 giorni previsti dopo la 50esima ratifica, il “Trattato di Proibizione delle Armi Nucleari” è diventato giuridicamente vincolante per tutti i Paesi che l’hanno firmato.

Questo Trattato, che era stato votato dall’Onu nel luglio 2017 da 122 Paesi, rende ora illegale, negli Stati che l’hanno sottoscritto, l’uso, lo sviluppo, i test, la produzione, la fabbricazione, l’acquisizione, il possesso, l’immagazzinamento, l’installazione o il dispiegamento di armi nucleari.

Il nostro Paese non ha né firmato il Trattato in occasione della sua adozione da parte delle Nazioni Unite, né l’ha successivamente ratificato. Tra i primi firmatari di questo Trattato vi è invece la Santa Sede.

In Italia, nelle basi di Aviano (Pordenone) e di Ghedi (Brescia), sono presenti ordigni nucleari (B61), una quarantina circa. E nella base di Ghedi si stanno ampliando le strutture per poter ospitare i nuovi cacciabombardieri F35, ognuno dal costo di almeno 155 milioni di euro, in grado di trasportare nuovi ordigni atomici ancora più potenti (B61-12).

Il nostro Paese si è impegnato ad acquistare 90 cacciabombardieri F35 per una spesa complessiva di oltre 14 miliardi di euro, cui vanno aggiunti i costi di manutenzione e quelli relativi alla loro operatività.

Le armi nucleari sono armi di distruzione di massa, dunque, in quanto tali, eticamente inaccettabili, come ci ha ricordato anche papa Francesco in occasione della sua visita in Giappone domenica 24 novembre 2019, a Hiroshima:

 «Con convinzione desidero ribadire che l’uso dell’energia atomica per fini di guerra è, oggi più che mai, un crimine, non solo contro l’uomo e la sua dignità, ma contro ogni possibilità di futuro nella nostra casa comune. L’uso dell’energia atomica per fini di guerra è immorale, come allo stesso modo è immorale il possesso delle armi atomiche, come ho già detto due anni fa. Saremo giudicati per questo. Le nuove generazioni si alzeranno come giudici della nostra disfatta se abbiamo parlato di pace ma non l’abbiamo realizzata con le nostre azioni tra i popoli della terra».

Il 22 gennaio 2021 autorevoli esponenti della Chiesa cattolica di tutto il mondo, tra i quali il cardinal Gualtiero Bassetti, presidente della Conferenza Episcopale Italiana, e mons. Giovanni Ricchiuti, arcivescovo della diocesi di Altamura-Gravina-Acquaviva delle Fonti e presidente di Pax Christi Italia, hanno sottoscritto a loro volta un appello in cui «esortano i governi a firmare e ratificare il Trattato delle Nazioni Unite sulla proibizione delle armi nucleari», sostenendo in questo «la leadership che papa Francesco sta esercitando a favore del disarmo nucleare». Altri vescovi italiani si sono espressi pubblicamente in questa direzione e anche numerose sedi locali delle nostre associazioni e dei nostri movimenti.

A tutti questi appelli, unendoci convintamente alla Campagna nazionale “Italia ripensaci”, che ha registrato una vasta e forte mobilitazione su questo argomento, aggiungiamo ora il nostro e chiediamo a voce alta al Governo e al Parlamento che il nostro Paese ratifichi il Trattato Onu di Proibizione delle Armi Nucleari.

La pace non può essere raggiunta attraverso la minaccia dell’annientamento totale, bensì attraverso il dialogo e la cooperazione internazionale.

«La pandemia è ancora in pieno corso; la crisi sociale ed economica è molto pesante, specialmente per i più poveri; malgrado questo – ed è scandaloso – non cessano i conflitti armati e si rafforzano gli arsenali militari. E questo è lo scandalo di oggi»

(Papa Francesco, messaggio Urbi et Orbi 4 aprile 2021, giorno di Pasqua).

Emiliano Manfredonia, Presidente nazionale Acli
Matteo Truffelli, Presidente nazionale di Azione Cattolica
Giovanni Paolo Ramonda, Presidente nazionale dell’Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII
Rosalba Poli e Andrea Goller, Responsabili nazionali Movimento dei Focolari Italia
Don Renato Sacco, Coordinatore nazionale di Pax Christi

Questo documento è aperto alle adesioni dei responsabili delle associazioni e dei movimenti del mondo cattolico italiano.

Le adesioni possono essere inviate entro il 23 maggio 2021 a:

Carlo Cefaloni  carlo.cefaloni@gmail.com

Laila Simoncelli lailaita@libero.it




Loppiano: cittadella del Movimento dei Focolari sulle colline Toscane

Per conoscere Loppiano

 

Vinea Mea Brochure 2020




Esperienze di vita mettendo in pratica la Parola di Dio

Una scelta di esperienze, frutti del vivere le Parole di Vita di questi ultimi mesi da parte di alcuni sacerdoti del Movimento dei Focolari in Italia.

Parola di Vita (gennaio 2021): “Rimanete nel mio amore: produrrete molto frutto” (Gv 15, 5-9)

“Rimanere” nell’incertezza

In questo clima generale di profonda incertezza sul futuro a motivo della pandemia, con la conseguente impossibilità di fare programmi a tutti i livelli – personale, pastorale e comunitario – questa Parola mi sembra che vada al nocciolo della questione. Quante volte in questi mesi mi sono chiesto: “Ma cosa è veramente importante fare in questo periodo così surreale?”. Certamente amare e, di conseguenza, rimanere nel Suo amore. In un tempo dove sembra che tutto passi, dove vediamo crollare tante certezze, tante abitudini e prassi che fino a poco tempo fa sembravano eterne e ora non più; dove vediamo che vengono messe a nudo anche tutte le fragilità legate alla nostra umanità, ci accorgiamo che è importante avere punti fissi per non perdere la serenità e la nostra meta.

In questo mese più volte ho avuto l’occasione di incontrare persone che erano amareggiate e scoraggiate, provate dalle fatiche di questo virus: nell’ascoltare i loro sfoghi mi sono accorto che, qualche volta, al termine degli incontri avevo come l’impressione di avere anch’io il morale a terra. Sconfortate loro, erano state capaci di “contagiarmi” e spegnere in me anche quel poco entusiasmo che avevo in quella giornata o che ancora mettevo per quella situazione o attività. Alla sera mi ritrovavo spesso con l’animo – come si suol dire – “sotto i tacchi delle scarpe”. Meno male che c’era sempre Uno in grado di capirmi. “Rimanere” nel Suo amore era quello che contava veramente per ritrovare la serenità.

Unito a Lui, dunque, ma unito anche ai fratelli. Sto infatti assaporando la bellezza della vita comunitaria in canonica. Siamo in tre sacerdoti: diversissimi uno dall’altro, non solo per carattere ed età, ma anche per abitudini e filosofia di vita. Eppure la vita d’insieme, pur in mezzo a tante difficoltà, riconosco esser un dono e un’ulteriore via per “rimanere nel Suo amore e portare frutto”. Se poi sia anche “molto” lo lascio dire al buon Dio.

Dove ti trovo? e specialmente “come ti sento?”

In una comunità di una certa dimensione come la nostra, a volte veniamo tempestati dalla presenza dei funerali (veramente molti in queste ultime settimane, spesse volte due nello stesso giorno). Di norma non sono chiamato a presiedere il rito, ma ci tengo alla presenza, per lo meno mi offre spazio per una preghiera personale, ma spesso mi serve come momento di riflessione, qualche volta qualcosa di più.

È il caso odierno. Nelle due celebrazioni del giorno mi trovo profondamente coinvolto durante la recita del “credo”. Nulla da eccepire, sono i pilastri fondamentali della fede, anzi l’abc … Però onestamente devo ammettere che “mi ci ritrovo”, ma anche che “non mi ci ritrovo”. Un Dio che parla alla mia “mente”, bello pensarlo, ma faccio fatica a confinarlo lì.

Sento che il rapporto più vero con Lui, quello più profondo, è qualcosa di diverso, di “molto diverso”. E qui faccio anche fatica a spiegare quello che in questo momento passa nel profondo dell’anima… Se è vero (come è vero) che lui è “Padre”; se è vero (come è vero) che lui è “Amore”, mi viene immediato un senso di profonda “dolcezza” nel rapporto con Lui; provo una “tenerezza” che non trova confronti nella vita. Senza ombra di stupide pretese, però avverto anche un senso di “serena e grande attesa…”. Nella vita, bene o male, ho sempre cercato di donagli tutto, avverto quindi che non mancheranno delle “sorprese”: da Lui posso aspettarmi “tutto”… Questo pensiero (al di là degli inevitabili interrogativi) mi immerge in un senso profondo di pace che poi in ultima analisi credo sia il segno certo della Sua dolce presenza in me e questo lo sento come una “carezza di Dio” nella mia vita. 

Parola di Vita (febbraio): “Siate misericordiosi, come il Padre vostro è misericordioso” (Lc 6, 36)

Giorno di festa

Mi si presenta e, senza tanti preamboli, sbotta: “Sono ventisette anni che non mi confesso”. Mi viene spontaneo: “Ma che bello! Gesù ti aspettava oggi… felice di vederti!”. Particolarmente commovente quando il “tocco di Dio” sfiora un’anima con il Suo amore “misericordioso”. Se ne va felice, mentre nel contempo in cielo si fa più festa per lui che non per tanti altri.

Un tocco particolare

La “misericordia” ha un volto: il “volto della tenerezza”. In questi giorni la sento presente così nel vivere quotidiano. È un pensiero che ritorna insistente e letteralmente mi affascina: di là un Padre mi ama, e mi attende. Ed è sorprendente che mi ama così come sono. Io talora prendo paura dei miei limiti, lui no!  Questo pensiero mi aiuta a mandare il Cielo tanti atti di amore, anche qualche rinuncia specialmente in questa quaresima, ma non mi dà spazio per bloccarmi per gli aspetti negativi. Mi ritorna alla mente il pensiero di una santa (non ricordo il nome) che quando qualcosa non funzionava a dovere soleva dire: “Signore; erba del mio orto!”. E allora tutto torna sempre a sorridere!

Parola di Vita (marzo): “Fammi conoscere, Signore, le tue vie, insegnami i tuoi sentieri” (Sal 25, 4)

 Anche con gli aiuti tecnici …

Nel territorio della mia parrocchia c’è una comunità di suore. Sono tutte di una certa età e qualche volta cerco di aiutarle per risolvere problemi tecnici legati al computer o ai cellulari. Un giorno mi hanno chiesto se potevo dare loro una mano perché dovevano registrare un breve filmato che sarebbe stato trasmesso durante un collegamento con tutte le comunità della loro congregazione sparse nel mondo.

Volevano eseguire un breve canto e concludere con un saluto alla madre generale. Io ho dato la mia disponibilità e ho contattato una suora che opera alla casa madre per capire meglio i dettagli. Un sacerdote che abita nella mia canonica si è reso disponibile per musicare il testo di un’antifona mariana. Una domenica pomeriggio ci siamo trovati in chiesa e, a distanza di sicurezza, ho registrato il filmato. E’ riuscito molto bene e subito l’ho inviato a loro e anche a Roma. Poi, con tutte le cautele, hanno voluto ringraziarci offrendoci dei gelati confezionati. Mi è sembrata un’esperienza di vera famiglia che ha rinforzato il legame tra noi, attraverso questo piccolo dono che arriverà poi a tutte le altre suore.

Quali “tue vie” incrociano “oggi” le mie?

È l’esplosione improvvisa e irruenta della buona stagione. Le giornate si sono fatte particolarmente miti; la temperatura, specie nelle ore diurne, è decisamente primaverile; il sole sorride ampiamente, e trovo allettante trascorrere parte della giornata alle prese con l’orto giardino. All’aria aperta mi trovo pienamente a mio agio. Attualmente tutto è in bocciolo e richiede cure e attenzioni particolari. Inoltre necessitano alcuni nuovi impianti, e le necessarie operazioni di forza maggiore (pulizia, acqua, eliminare il secco, sistemare l’area a giardino…). Ma è proprio in questo esercizio, decisamente piacevole, che devo fare i conti con la volontà di Dio: “oggi”. Scoprire le strade che attualmente Lui mi prospetta: non sono più quello di ieri, faccio veramente fatica, a volte anche negli interventi più semplici. Eppure mi sento felicissimo così. Spesse volte anche Glielo dico: “Se lo vuoi tu, lo voglio anch’io”. E non mi affanno più di tanto, ma faccio semplicemente quello che posso, anche se poco, sapendo che questa è volontà di Dio da abbracciare con gioia. Inoltre mi avvalgo molto dell’aiuto di un buon numero di ottimi collaboratori, molto generosi, tanto disponibili; con il grosso vantaggio che il lavoro fatto “insieme” è sempre il migliore. Sono perfettamente d’accordo: è bello così!

Per quali sentieri?

È uno splendido pomeriggio domenicale; decisamente primaverile. Il Confratello mi fa intuire il desiderio di approfittarne con un momento di evasione. Subito fatto, deciso. Ci accordiamo per andare a visitare alcuni sacerdoti che attraversano momenti difficili di salute. Il primo è ancora alla guida di una piccola Comunità parrocchiale, nonostante abbia superato il traguardo del ministero normale consentito ad un parroco. La sua situazione in questi ultimi anni è notevolmente peggiorata. Non gode più della grinta tipica di qualche anno fa. D’altronde lui stesso è a conoscenza dei malanni che lo accompagnano. Da anni ha deciso di non frequentare più i nostri incontri, però è sempre felice quando noi due andiamo visitarlo, e lo facciamo molto spesso; a volte anche con la semplice scusa di portargli del materiale giunto per le parrocchie o per aggiornarlo sulla vita diocesana o locale. Il secondo sacerdote ha lasciato da diversi anni la parrocchia perché non ce la faceva più. Si sentiva sempre stanco, affaticato, anche solo a fare poco niente. Un fisico debilitato. Siamo andati a trovarlo nel suo eremo. Come sempre lo abbiamo visto felicissimo per la nostra visita. Tra di noi abbiamo parlato di tutto e più ancora. In questi ultimi tempi (se capisco bene) lo vedo migliorato in salute, più del passato. Decisamente abbiamo fatto loro un grosso regalo, e ce lo fanno capire chiaramente, anche dal loro semplice sguardo: sereno e sorridente. Ma in realtà poi sono loro che ci hanno beneficato. Ne parlavano tra di noi nel viaggio di ritorno, mettendo in evidenza appunto la gioia comune e come la nostra visita fosse stata per tutti motivo di “festa”. Abbiamo scelto dunque il “sentiero giusto!”… secondo la “volontà di Dio”. Non ci rimane che: proseguire!




Presentazione del libro: “Carisma e profezia”- 24 aprile

RIVEDI SUL CANALE YOUTUBE: https://youtu.be/YfeVIDxBdA8

 




Maggio 2021

“Dio è amore; chi rimane nell’amore rimane in Dio e Dio rimane in lui” (1Gv 4,16).

“Dio è amore”: è la definizione più luminosa di Dio nella Scrittura che compare solamente due volte e proprio in questo testo, una lettera o forse un’esortazione, che riecheggia il quarto Vangelo. L’autore infatti è un discepolo che testimonia la tradizione spirituale dell’apostolo Giovanni. Egli scrive ad una comunità cristiana del primo secolo, che purtroppo stava già affrontando una delle prove più dolorose, cioè la discordia, la divisione sia sul piano della fede che della testimonianza.

Dio è amore: Egli vive in se stesso la pienezza della comunione come Trinità e trabocca questo amore sulle sue creature. A quanti lo accolgono dà il potere di diventare suoi figli (1), con il suo stesso DNA, capaci di amare. E il suo è un amore gratuito, che libera da ogni paura e timidezza (2).

Perché poi si realizzi la promessa della reciproca comunione: noi in Dio e Dio in noi, occorre però “rimanere” in questo stesso amore attivo, dinamico, creativo. Per questo i discepoli di Gesù sono chiamati ad amarsi gli uni gli altri, a dare la vita, a condividere i propri beni con chiunque sia nel bisogno. Con questo amore la comunità rimane unita, profetica, fedele.

“Dio è amore; chi rimane nell’amore rimane in Dio e Dio rimane in lui”.

È un annuncio forte e chiaro anche per noi, oggi, che ci sentiamo a volte travolti da eventi imprevedibili e difficilmente controllabili, come la pandemia o altre tragedie personali o collettive. Ci sentiamo smarriti e spaventati e forte è la tentazione di chiuderci in noi stessi, di innalzare muri per proteggerci da chi sembra minacciare le nostre sicurezze, piuttosto che costruire ponti per incontrarci.

Come è possibile continuare a credere nell’amore di Dio in queste circostanze? È possibile continuare ad amare?

Josiane, libanese, era lontana dal suo Paese quando ha saputo della terribile esplosione al porto di Beirut, nell’agosto 2020. Confida a chi come lei vive la Parola di vita: «In cuore ho provato dolore, collera, angoscia, tristezza, smarrimento. È fortissima la domanda: non basta tutto quello che il Libano ha vissuto finora? Pensavo a quel quartiere raso al suolo, dove sono nata ed ho vissuto; dove parenti e amici ora sono morti, feriti o sfollati; dove palazzi, scuole, ospedali che conosco molto bene, sono ormai distrutti. Ho cercato di stare vicina alla mamma e ai fratelli, di rispondere ai moltissimi messaggi di tante altre persone che dimostravano vicinanza, affetto, preghiera, ascoltando tutti in questa ferita profonda che si era aperta. Volevo credere e CREDO che questi incontri con chi soffre sono un richiamo a rispondere con l’amore che Dio ha messo nel nostro cuore. Oltre le lacrime ho scoperto una luce nei tanti libanesi, spesso giovani, che si sono rialzati, si sono guardati attorno e hanno portato soccorso a chi era nel bisogno. È nata in me la speranza che ci siano giovani disposti ad impegnarsi seriamente anche nella politica, perché convinti che la soluzione sia la via del dialogo vero, della concordia, dello scoprirsi – perché lo siamo – fratelli».

“Dio è amore; chi rimane nell’amore rimane in Dio e Dio rimane in lui”.

Un prezioso suggerimento per vivere questa Parola del Vangelo ce lo offre Chiara Lubich: «Non si può più separare la croce dalla gloria, non si può separare il Crocifisso dal Risorto. Sono due aspetti dello stesso mistero di Dio che è Amore (3). […] Una volta fatta l’offerta, cerchiamo di non pensarci più, ma di compiere quanto Dio vuole da noi, là dove siamo: […] cerchiamo di amare gli altri, i prossimi che ci stanno attorno. Se così faremo, potremo sperimentare un effetto insolito e insperato: la nostra anima è pervasa di pace, di amore, anche di gioia pura, di luce. […]. E, ricchi di questa esperienza, potremo aiutare più efficacemente tutti i fratelli nostri a trovar beatitudine fra le lacrime, a trasformare in serenità ciò che li travaglia. Diventeremo così strumenti di gioia per molti, di felicità, di quella felicità a cui ambisce ogni cuore umano» (4).

Letizia Magri

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1 Cf.Gv1,12;1Gv3,1.
2 Cf. 1 Gv 4,18.

3 Cf. 1 Gv 4,10.
4 C. Lubich, Parola di Vita gennaio 1984, in eadem, Parole di Vita, a cura di Fabio Ciardi (Opere di Chiara Lubich 5; Città Nuova, Roma 2017) pp. 279-281.

ESPERIENZE #FOCOLARITALIAFRATERNITA’

AUDIO:




Conoscere Chiara Lubich e il Carisma dell’Unità

Diffondiamo qui il materiale dell’interessante percorso che la Comunità del Movimento dei Focolari di Jesi (nelle Marche) sta facendo per “Conoscere Chiara Lubich e il Carisma dell’Unità” con tre appuntamenti in streaming.

Il primo, una conversazione con Lucia Abignente, storica del Centro Chiara Lubich,  dal titolo: “Nella Chiesa, mia madre, sarò Maria”, si è svolto il 23 aprile. Il video si può vedere sul nostro canale YouTube.




Dalla parte del malato

Con le emergenze del contagio pandemico la vita in ospedale è diventata veramente impegnativa se non difficile. Le persone anziane, lontane dai loro cari, sono i pazienti che più mi impietosiscono. Un giorno il mio capo mi ha richiamato perché aveva notato che “perdevo tempo” con delle persone anziane.

La prima volta in cui mi ha ripetuto la stessa frase, gli ho replicato: «E se fosse sua madre, la trascurerebbe?». Sul momento non ha risposto, ma qualche giorno più tardi, in una pausa alla mensa, mi ha ringraziato: «Lei mi ha ricordato il principio essenziale del mio essere medico».

In una riunione organizzativa del reparto il nostro capo ha ricordato a tutti, con calore e serietà, che eravamo lì per dare a ogni paziente quella presenza di affetto familiare che il contagio ora impediva. Qualche collega si è stupito della tenerezza del nostro capo. Io, dentro di me, ringraziavo Dio di avermi sempre dato la forza di stare dalla parte del ma- lato

(Tratto da Il Vangelo del giorno, Città Nuova, anno VIII, n. 2, marzo-aprile 2021)




Fratelli tutti

Nella sua enciclica Fratelli tutti papa Francesco dichiara che la pandemia «non è un castigo divino, è la realtà che geme e si ribella». E invita a «sognare come un’unica umanità». Mi sono azzardato a invitare alcuni amici contrari ad ogni fede a una conferenza di un teologo sul significato della pandemia.

Hanno accettato, pur essendo convinti che noi credenti non siamo capaci di vedere il futuro e neanche di immaginarlo, perché sicuri e sazi di quello che sappiamo. Alla fine, tutti mi ringraziavano dell’invito: si erano resi conto che essere cristiani significa essere aperti al nuovo per «sognare come un’unica umanità»

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In questi ultimi tempi un mio cugino che ha sempre tenuto a dichiararsi miscredente mi ha confidato di aver letto l’enciclica di papa Francesco Fratelli tutti. Di questo testo lo ha colpito in particolare un’affermazione: è quando dice che non basta aiutare la gente ad attraversare il fiume, ma bisogna costruire dei ponti.

Questa frase è diventata per lui una specie di esame di coscienza. Mi diceva infatti: «Pensavo che nella vita bastasse essere onesti e fare il bene che si può. Ma costruire un ponte… capisci cosa significa? Vuol dire rimboccarsi le maniche, mettersi al lavoro, e a questo sinceramente non avevo mai pensato. Ciò richiede intelligenza, tempo, anche umiltà: perché non sempre ce la fai a far tutto sempre da solo, a volte bisogna chiedere l’aiuto degli altri…».

E ha concluso dicendo: «Insomma, qualcosa in me sta cambiando. Non che io abbia trovato la fede come ce l’hai tu, ma mi ritrovo ad acquisire una visione diversa del bene».

(Tratto da Il Vangelo del giorno, Città Nuova, anno VIII, n. 2, marzo-aprile 2021)




Cambio di mentalità

Quando mio marito mi comunicò la sede dove aveva vinto il concorso come ingegnere comunale, reagii in modo negativo. Infatti quel comune era noto per la forte presenza mafiosa. Comunque ci trasferimmo lì, con i figli adolescenti.

Nei primi tempi l’accoglienza fu calorosa, ma col passare del tempo, ogni qualvolta mio marito si opponeva a qualche ristrutturazione, non tardavano ad arrivare minacce via telefono. Le prime volte perdevo la pace, poi mi ci abituai. Più volte ipotizzammo di trasferirci in posti più tranquilli; ma sempre i figli insistevano per restare.

Una volta chiesi perché erano così convinti e la risposta mi lasciò senza parole: «Gesù diceva di essere venuto non per i sani… e noi vorremmo rimanere accanto ai nostri compagni di scuola che sono il futuro. Cambiare mentalità non è facile, ma bisogna che qualcuno cominci». Passarono gli anni. Oggi i nostri figli sono sistemati nel paesino dove viviamo. Con le loro famiglie cercano di vivere con coerenza e onestà. Non è poco. E si vede

(Tratto da Il Vangelo del giorno, Città Nuova, anno VIII, n. 2, marzo-aprile 2021)




Volontariato…nel condominio

Da tre anni sono volontario nella clinica Humanitas Gavazzeni di Bergamo e ogni sabato mattina dedico il mio tempo tra i pazienti nei reparti di medicina e oncologia. A causa dell’emergenza sanitaria, però, da un anno non posso più andare in clinica per questo servizio.

Ne sentivo la mancanza, e mi sono chiesto cosa potessi fare. Mi sono ricordato di una vicina di casa di 99 anni che ha bisogno di cure e sostegno morale. Sono salito da lei e mi sono accordato con la sua badante che ha accettato con piacere l’aiuto che le ho offerto. Così, tutte le sere, vado dalla mia vicina e mi prendo cura di lei. Ciò che faccio forse è poco ma io sono felice perché non mi pesa e la signora la vedo felice e contenta.

Athos




“VIVERE L’ALTRO” radice della pace

Il tema è stato trattato dal Prof. PIERO CAVALERI (psicologo e psicoterapeuta) ed il Dott. Donato Salfi (psicologo e psicoterapeuta).

Video disponibile sul canale YouTube Focolaritalia 




9 maggio 2021: Iniziativa in Italia di Insieme per l’Europa

“La solidarietà – che significa ‘tutti assieme’ – sarà il cemento che lega popoli e Stati” (Robert Schuman)

Festa dell’Europa: iniziativa in Italia di Insieme per l’Europa 

DIRETTA YOUTUBE DALLE ORE 18.00 ALLE 19.20

Domenica 9 maggio 2021 si celebra la Festa dell’Europa, appuntamento che vuole mettere in risalto come la pace e l’unità siano dei valori irrinunciabili del continente europeo. La data è quella dell’anniversario della storica dichiarazione di Schuman resa pubblica nel 1950 in occasione del discorso del parlamentare francese, uno dei padri costituenti dell’Unione Europea.

In questo contesto si inserisce l’iniziativa di Insieme per l’Europa, Together For Europe–  una realtà che da ventidue anni mette insieme Comunità e Movimenti cristiani – attualmente oltre 300 diffusi in tutto il Continente – di diverse Chiese. Mantenendo la propria autonomia, essi agiscono in rete per scopi condivisi, portando il contributo del proprio carisma.

Convegno dal titolo “Per la Terra e per l’Uomo”

➢ Relazione del Prof. Luigino Bruni, Ordinario di Economia politica alla LUMSA di Roma: “Da un’Ecologia integrale ad una Economia solidale”

➢ Interventi: P. Jonut Radu (romeno ortodosso), Mons. Marco Gnavi, Pastore Luca Maria Negro

➢ Esperienze ‘Per la Terra e per l’Uomo’

Leggi il Comunicato Stampa

Insieme per l’Europa – Italia www.together4europe.orgadmin@together4europe.org




Igino Giordani, un eroe disarmato – 18 aprile

Domenica 18 aprile in live streaming attraverso alcune testimonianze sarà ricordato Igino Giordani, politico ispiratore dell’impegno sociale e delle scelte ideali di tanti, scrittore e giornalista, co-fondatore del Movimento dei Focolari. Verrà presentato l’ultimo libro biografico e inaugurata una scultura a lui dedicata.

Uomo del dialogo e di profonda fede, sostenitore della fraternità universale, costruttore di pace, politico, giornalista: Igino Giordani (1894-1980) è tutto questo e molto di più. Il 18 aprile 2021 ricorre il 41esimo anniversario della sua dipartita e per questa ricorrenza il Centro Igino Giordani ha organizzato un evento per commemorare la sua figura. Una figura che continua nel tempo a suscitare interesse in persone di diverse età, provenienze geografiche, politiche, culturali e richiama all’impegno per costruire una società migliore.

L’evento sarà trasmesso in live streaming ( https://live.focolare.org/ ) dal Centro Internazionale del Movimento dei Focolari (Rocca di Papa, Italia), domenica 18 aprile 2021 alle ore 15.30 (ora italiana) con la possibilità di seguirlo in italiano, inglese, francese, spagnolo e portoghese.

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Loppiano: la meta della tua vacanza studio!

Grazie alla collaborazione con il tour operator “Study Travel Academy”, Loppiano diventa luogo di vacanze studio per i ragazzi, che qui potranno trascorrere una o due settimane all’insegna dell’apprendimento della lingua inglese, dell’interculturalità e del divertimento.

 

Study Travel Academy è un tour operator di formazione linguistica che crede nell’importanza della crescita individuale dei ragazzi. È un’azienda etica ed attenta all’ambiente, che sposa pienamente i valori di Loppiano e che li condivide a 360°. Collabora, infatti, con AMU, ONG amica di Loppiano, che dal 1986 è impegnata nel diminuire il divario tra i popoli e le nazioni, attraverso la realizzazione di progetti di cooperazione internazionale ed educazione alla cittadinanza globale in diverse parti del mondo, in particolare, in contesti con maggiore vulnerabilità.

Il team della Study Travel Academy è smart e dinamico, impegnato nella formazione linguistica da anni, e in continuo aggiornamento, per regalare ai propri iscritti esperienze di apprendimento indimenticabili.

Le vacanze studio estive, programma principale della Study Travel Academy, sono esperienze di formazione linguistica che consentono ai ragazzi di trascorrere una o due settimane all’insegna dell’apprendimento, dell’interculturalità e del divertimento. A Loppiano, i partecipanti potranno condividere quest’avventura con compagni di viaggio della stessa età, per migliorare la lingua insieme e trascorrere momenti di svago accompagnati da workshop naturalistici alla scoperta delle bellezze del posto.

Borse di studio

L’INPS mette a disposizione per i figli di dipendenti statali e altre categorie, una borsa di studio, dal valore massimo di € 2000, per partecipare ad una vacanza studio estiva. La Study Travel Academy ha conseguito le certificazioni ISO 9001:2015 e UNI EN 14804:2005, ed è per questo che i pacchetti sono accreditati e riconosciuti come validi e di alta qualità dall’ente. La borsa di studio è un’ottima opportunità per i ragazzi delle scuole elementari e medie per vivere la vacanza studio a Loppiano, ma anche per i ragazzi delle superiori, che possono richiedere la borsa per la vacanza studio estiva in Italia, prendendo parte alle attività tematiche organizzate nel centro! La domanda può essere inoltrata entro il 13 aprile 2021.

Scopri Loppiano

Per i ragazzi che intendono vivere la vacanza studio a Loppiano, la Study Travel Academy fornisce un programma dettagliato per raccontare il valore formativo di questo tipo di esperienza. I ragazzi possono effettuare l’iscrizione anche individualmente, andando sulla pagina del centro. Lo staff della Study Travel Academy è a completa disposizione per supportare i ragazzi e le famiglie, dall’iscrizione al rientro a casa!

Per informazioni, cliccare QUI.

Fonte: dal sito Loppiano.it




FROM NOW ON – video degli appuntamenti precedenti

Esperienze e condivisioni per le sfide che noi giovani siamo chiamati ad affrontare nel mondo civile e professionale. Come trovare il senso nel proprio studio e nel proprio lavoro? Possiamo sentirci realizzati in ciò che facciamo quotidianamente? E se scoprissimo di poter mettere le mani in pasta andando oltre il nostro ambito di interesse?

“From now on” è un percorso pensato dai giovani e per i giovani e che unisce generazioni diverse per capire insieme come affrontare le sfide quotidiane. Il percorso sarà in quattro tappe, di cui la prima è stata il 12 dicembre 2020, con un confronto iniziale su come vivere il valore della relazione nel mondo del lavoro o nelle nostre passioni, a cui seguirà un momento di dialogo tra discipline diverse, sui loro punti di incontro e sulle sfumature che riescono a dare a vari argomenti.

Nel secondo appuntamento del 13 febbraio si è parlato di Diritto, Sport e Sociologia.

Il 10 Aprile si è parlato di Educazione, Architettura, Economia.

In quello del 6 maggio sarà la volta dell’Ecologia, Medicina e Psicologia.

Il Team di FROM NOW ON PER INFO

fromnowongiovani@gmail.com

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e rimarrai aggiornato/a sui prossimi video ed eventi.

Per rimanere in contatto con una di queste discipline clicca sul seguente form: https://cutt.ly/4jI5lyr

Breve video sulle inondazioni

Le “inondazioni” del Movimento dei focolari

Le “inondazioni” sono il dialogo con la cultura contemporanea; dove cultura ha il significato ampio di tutto quanto è riflessione sul fare e sul pensare umano, sulla sua storia e sulle prospettive del suo futuro. Un dialogo non fine a se stesso, ma che vuole condividere con uomini e istituzioni del nostro tempo i valori in cui crediamo e che viviamo. Perché ciò sia possibile, bisogna riuscire a cogliere e interpretare le attese e le sfide della società di oggi. Fin dagli inizi della sua esperienza, Chiara intuì che il carisma ricevuto era una risposta anche per questo periodo storico: nella sua universalità e profezia, avrebbe potuto influenzare e risanare le varie realtà umane, compresa la cultura nelle sue diverse espressioni e discipline. Il primo passo è accendere una possibilità di dialogo con tutti: con chi crede come noi o diversamente da noi; e anche con chi dice di non credere, ma vive e lavora per valori che sono comunque codici di riferimento per gli uomini d’oggi. Il 7 maggio 1998 è considerata la data di nascita ufficiale di questa realtà, perché in quel giorno, Chiara, durante un viaggio in Argentina e Brasile, scrisse come Presidente una lettera all’intero Movimento sparso nel mondo. In essa specificava che le due realtà sociali nate fino ad allora, l’Economia di Comunione (1991) e il Movimento Politico dell’Unità (1996) erano azioni sociali e politiche, dalle quali stava nascendo una cultura nuova, capace (una volta formulata e consolidata) di mettersi in dialogo con la società contemporanea, e alle quali sarebbero seguite altre spontanee aggregazioni, fiorenti dai vari mondi professionali. Quella profezia si realizzò in breve. Nel 1999 nacque l’inondazione dell’Arte, nel 2000 quella della Comunicazione, e poi via di seguito quella della Psicologia, della Pedagogia, della Sociologia, della Medicina, del Diritto, dell’Ecologia, dell’Architettura e quella dello Sport… Consigliamo di consultare i loro siti internet che trovate sito internazionale dei Focolari https://www.focolare.org/vivi-per-unita/ 




Appello per una nuova qualità della politica

VERSO UNA POLITICA DI QUALITA’
Un processo di costruzione collettiva e partecipativa

Ci avviciniamo alla conclusione del percorso partecipativo che, a partire dal dicembre 2020, ci ha condotto a scrivere insieme un testo impegnativo, un Appello che si rivolge a tutti:

“PER UNA NUOVA QUALITÀ DELLA POLITICA”

Se vuoi ricevere il testo via email, se vuoi sapere di più del processo che è in atto e metterti in contatto con il Centro nazionale Mppu nel tuo Paese, e soprattutto se vuoi dare il tuo contributo, mandarci un commento o un suggerimento che può integrare l’Appello, scrivi a:

politicalinnovation@mppu.org

Perché un Appello?

Il Movimento Politico per l’Unità sta camminando verso il suo 25° anniversario. Una piccola- grande storia… E oggi? La pandemia COVID19 ha reso esplicito il cambiamento epocale già in atto, facendo emergere con forza problematiche globali che ci interpellano da tempo.

Per questo, abbiamo iniziato un processo di costruzione collettiva e partecipativa. L’obiettivo è un testo scritto insieme, da politici impegnati nelle istituzioni, nelle città, nei partiti e nella diplomazia, ma anche da funzionari e ricercatori, donne e uomini della società civile, da cittadini giovani e adulti…

Per raccogliere i principali elementi di un’azione politica di qualità, locale e globale allo stesso tempo, che sappia rispondere alla profonda crisi del momento. Lasciandoci ispirare dal carisma di Chiara Lubich che, proprio a partire dal dramma della guerra mondiale, ha dato se stessa per “conciliare l’inconciliabile e unire gli opposti”.

Ci siamo chiesti: è possibile identificare e condividere la basi comuni di una politica che serva il bene dei nostri popoli? Lo vogliamo fare con il contributo di tanti, per moltiplicare ovunque l’impegno a costruire unità nella diversità.

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Educare alla cittadinanza globale: l’apprendimento servizio solidale

AMU ONLUS, in partenariato con CLAYSS, Centro Latino-Americano per l’Apprendimento Servizio, in collaborazione con RpU, Associazione Movimento Ragazzi per l’Unità, sta preparando la II edizione del corso internazionale “Educare alla Cittadinanza Globale: l’Apprendimento Servizio Solidale”.

Come si struttura il corso

Il corso si svolgerà interamente in modalità e-learning su piattaforma dedicata. La formazione avrà inizio l’8 settembre e si concluderà a gennaio, verranno certificate 80 ore complessive (60 di lavoro individuale, attività e zoom + 20 di lavoro finale). Durante la formazione, ogni partecipante sarà seguito passo dopo passo da un tutor specializzato che sarà a completa disposizione anche tramite colloqui individuali e zoom periodici.

Ogni modulo sarà caratterizzato da video tematici, contenuti testuali e approfondimenti relativi alla tematica trattata. La piattaforma prevede uno studio individuale e non lezioni in streaming.

Inoltre, per ogni sessione modulare, sono previste delle proposte di attività che permetteranno di applicare i contenuti acquisiti nei propri contesti educativi. La formazione prevede anche dei momenti di scambio e condivisione tra i partecipanti tramite attività e incontri zoom periodici, preziosi specialmente grazie all’internazionalità del corso.

L’AMU è ente accreditato MIUR (DM 170/2016) per la formazione del personale scolastico, pertanto si potrà usufruire della “Carta del docente”.

Il corso è già sulla piattaforma SOFIA con il codice identificativo n. 55400 per chi volesse iscriversi anche nella piattaforma, ma vi ricordiamo necessario provvedere anche all’iscrizione tramite il seguente link:

https://forms.gle/s51HoqSmiZ9UxAxs7

Sono previsti sconti per chi si iscrive a breve, per gruppi, studenti universitari e borse di studio per cittadini di paesi terzi.

Per saperne di più, visitate il nostro sito web al seguente link:

https://www.amu-it.eu/settembre-2021-gennaio-2022-ii-edizione-corso-educare-alla-cittadinanza-globale-lapprendimento-servizio-solidale/

Di seguito, volgiamo riportare alcune riflessioni dei 91 docenti ed educatori che hanno partecipato alla I edizione:

  • Alla fine di questo bellissimo corso sulla Cittadinanza Globale – Apprendimento Servizio Solidale, direi che dall’incredibile ricchezza dei materiali e la grande dedizione dei professori con tanta fantasia, questo corso ha risposto pienamente alle mie aspirazioni. Tutto perfettamente concluso con questo lavoro del progetto, nonostante la grande fatica e la pandemia del covid-19. Potrei riassumere tutto in 3 grandi parole: FATICA, SORPRESE e LUCE.
  • Penso che è uno stile pedagogico da promuovere e diffondere, perché aiuta i docenti e i giovani ad essere cittadini attivi, e il servizio solidale gli aiuta a trasmetterlo e dimostrarlo alla comunità in cui vivono. 
  • Ho molto apprezzato la cura della piattaforma, il sostegno e la disponibilità della tutor, gli scambi nei forum, la ricchezza e la varietà dei contenuti, non ultimo l’internazionalità e quindi la varietà di approcci e di contesti. 
  • Grazie a tutti i tutor per la professionalità, la competenza, la sensibilità e gentilezza dimostrate. Mi sono sentita seguita, supportata e promossa, ciò non è mai accaduto nelle altre esperienze di corsi online. Un Super Grazie a tutti!

Per info e chiarimenti:

educazione@amu-it.eu

ARTICOLO SU FOCOLARE.ORG




Streaming Redazione Flest

CANALE YOUTUBE REDAZIONE FLEST (Focolari Lombardia Est)




Per l’anniversario de: La carta degli impegni”- 11 aprile

Su YouTube: https://youtu.be/ZwKZzOYtBPE




Carità sociale e politica nella “Fratelli tutti”- 8 aprile

https://www.facebook.com/100457651605283/videos/289833812704652




Davanti alla realtà

Mi sono stupita un giorno di temere la vicinanza di mio marito. La paura del contagio, dato che lui è in contatto con molta gente, aveva preso il posto dell’affetto e della stima che ci legano. Sono psicologa e parlando, pur a distanza, con tanti pazienti, mi son resa conto di avere bisogno anch’io di essere aiutata.

Ho rintracciato una vecchia amica d’università, anche lei del mio campo, e le ho esposto il mio problema. Questo sfogo per mettere a nudo le mie fragilità ha prodotto una uguale risposta e da alcuni mesi il nostro colloquio è diventato terapia: scuola di ascolto non tanto dell’altro, ma di me stessa.

Con l’amica riconosco che il virus, sconvolgendo tutte le coordinate che rendevano sicuro il nostro cammino, ci ha messi tutti di fronte a domande nuove, ci ha costretti a scandagliare dove mai eravamo scesi. In questi ultimi mesi, poi, ho letto l’enciclica Fratelli tutti di papa Francesco e una frase mi torna sempre in mente: dice che la vera saggezza presuppone l’incontro con la realtà. Forse il virus ci ha messi davanti alla realtà

(Tratto da Il Vangelo del giorno, Città Nuova, anno VII, n. 2, marzo-aprile 2021)

 




Il vero volto di Dio

Alcuni nostri amici si ritenevano immuni dal Covid-19 perché, avendo sentito dire in chiesa che il virus era una punizione di Dio, non si riconoscevano fra i meritevoli di castigo. E ciò anche di fronte all’evidenza di innocenti contagiati.

Un giorno ho saputo da comuni amici che proprio in quella famiglia era entra- to il virus. Come prima cosa avrei voluto chiedere loro: «Siete convinti ora di cambiare discorso?»; ma poi, riflettendo sull’insegnamento di Gesù a essere misericordiosi, li ho chiamati per telefono: solo per avvisarli di preparare una lista di ciò che abbisognava loro, in quanto sarei passato io a rifornirli della spesa. Così ho fatto per diversi giorni.

Una sera quegli amici ci hanno chiamato chiedendo scusa per essersi fissati sull’idea della punizione da parte di Dio. Anche i loro discorsi erano meno fanatici. Anzi ci chiedevano di invitare a cena il sacerdote che aveva predicato quella tale interpretazione della pandemia perché si rendesse conto che la gente ha bisogno di conoscere il vero volto di Dio, non quello di un giudice implacabile

(Tratto da Il Vangelo del giorno, Città Nuova, anno VII, n. 2, marzo-aprile 2021)

 




Un fermento nuovo

Sono un medico in pensione e pensando a tanti miei colleghi che si prodigano per gli altri in questo tempo di pandemia, mi ero chiesto come poter aiutare anch’io, con la mia professione, la gente che mi ritrovo attorno.

Come inizio, nelle caselle postali dello stabile nel quale abito ho lasciato il mio numero telefonico ai coinquilini, rendendomi disponibile per qualsiasi cosa di cui avessero bisogno, e subito ho avuto i primi riscontri. In breve, ho potuto conoscere le situazioni di tutti gli abitanti del palazzo.

In tanti anni non c’era stata occasione di incontrarsi, ora un insidioso virus ci rendeva più vulnerabili e bisognosi l’uno dell’altro. So di un’anziana inquilina, che un giorno ha lasciato a tutti questo messaggio: «Non posso fare molto, ma so pregare. Se qualcuno volesse, potremmo pregare insieme!».

Le offerte d’aiuto si sono moltiplicate: chi insegnava a fare dolci, chi a rammendare, chi a disegnare… Insomma, mi sembra di avvertire un fermento nuovo che sta facendo piazza pulita dell’anonimato.

(Tratto da Il Vangelo del giorno, Città Nuova, anno VII, n. 2, marzo-aprile 2021)