La storia di Pia Fatica, diventata Mafua Nkong “Regina dell’Amore”

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ORA DISPONIBILE IL VIDEO COMPLETO

IN ITALIANO – INGLESE – FRANCESE

Nel 1967, all’età di 38 anni, leggendo della necessità di un aiuto in Africa, Pia Rosa Fatica, ostetrica, parte dal Molise e si unisce al primo gruppo di medici e volontari che Chiara Lubich aveva inviato in Camerun per fronteggiare la drammatica situazione sanitaria del popolo Bangwa. 

Allora non c’erano telefonini e computer. “Qui era davvero un posto alla fine del mondo. Ma noi il mondo volevamo cambiarlo per davvero”. Afferma Pia in un’intervista.Con instancabile dedizione, nel giro di pochissimi anni riescono a sconfiggere la malattia del sonno e la mortalità infantile che minacciava di estinzione la tribù.Dotata di concretezza e di una grande capacità di dialogo con la cultura tradizionale, Pia stringe rapporti significativi con le madri, con le famiglie, con le autorità del posto. Si calcola che grazie a lei siano nati a Fontem più di 11.000 bambini.

Pia ha formato una generazione di ostetriche e infermiere che seguono la strada che lei ha avviato. Il mondo, lei e tutti quelli che a Fontem hanno lavorato e continuano a farlo, lo hanno cambiato davvero. Nel 2015 muore all’età di 86 anni e riposa dove ha desiderato, Fontem, con la sua tribù.

IL DOCUFILM
Il docufilm era inizialmente uscito come video-libro, ora è reso pubblico on-line.
È girato interamente a Fontem, Camerun anglofono.
Il filo conduttore segue la tradizione africana e cioè l’usanza che la storia della tribù viene trasmessa dagli anziani ai bambini. E nella storia del popolo Bangwa c’è Pia Rosa Fatica.

I LINK
(Dopo aver cliccato sul link, in “impostazioni” selezionare “Qualità”: 1080p HD)

MAFUA NKONG, ostetrica e regina (italiano)

MAFUA NKONG, midwife and queen (english)
https://youtu.be/vd_AAgouFfs

MAFUA NKONG, sage-femme et reine (français)
https://youtu.be/Ldy59XMaM5U

QUI SOTTO IL TRAILER

https://piafatica.wordpress.com

 

Oltre al video libro, è disponibile una biografia di circa 200 pagine. 

Per chi volessero saperne di più, scrivere a: ilariapedrini58@gmail.com

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