In palestra

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Ero in palestra, ambiente eterogeneo in cui i rapporti sono spesso formali e frettolosi. Mentre mi cambiavo, ho notato Anna asciugarsi le lacrime. La conosco da poco, ma siccome per me “l’altro” è Gesù, le sono andata incontro, le ho offerto i fazzoletti e da lì è nato un colloquio.

Era preoccupata per sua figlia che dopo un incidente col motorino doveva sottoporsi a un ulteriore intervento al ginocchio con poche speranze di un recupero completo. L’ho incoraggiata a confidare in Dio Amore e le ho offerto il foglietto col commento alla Parola di Vita del mese.

Un’altra volta, sempre in palestra, accanto a me si stavano cambiando due ragazze rom. Istintivamente ho guardato i miei effetti personali nello scomparto accanto a loro. Poi però ho capito che dovevo azzerare ogni pregiudizio e guardarle in modo diverso. Una di loro aveva una scarpa slacciata: l’ho avvertita. Un piccolo gesto, ricambiato da un sorriso. Andando a fare lezione, avevo il cuore leggero.

Emilia – Italia

Fonte: Il Vangelo del giorno, Città Nuova, Aprile 2016, p.103

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