Pace subito! L’impegno per un cessate il fuoco immediato

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La pace è un dovere. Un dovere grave. Una responsabilità suprema. La pace è certo difficile; esige molta buona volontà, saggezza, tenacia. Ma l’uomo può e deve far prevalere la forza della ragione sulle ragioni della forza.”  San Giovanni Paolo II° all’ONU

Rivedi l’evento: https://www.radioradicale.it/scheda/699406

Intervento di Gabriele Bardo e Cristiana Formosa

https://www.vaticannews.va/it/mondo/news/2023-05/pace-subito-ucraina-guerra-mci-focolari-palazzo-pio.html

https://strumentipolitici.it/con-papa-francesco-per-la-pace-subito-a-radio-vaticana-oggi-alle-16-lincontro-promosso-da-mcl-e-movimento-dei-focolari/

Davanti al conflitto in corso in Ucraina, papa Francesco, continua, inascoltato, a gridare: «Fermate questo massacro. È un massacro insensato, cessi questa guerra ripugnante».

Il Movimento Cristiano Lavoratori ed il gruppo di lavoro Economia Disarmata del Movimento dei Focolari Italia condividono il dovere di rispondere all’appello del papa seguendo la lezione sempre attuale di Giorgio La Pira.

Mario Primicerio, uno degli allievi più vicini al grande politico di pace che ha avuto il nostro Paese, chiede oggi alla società civile di dire con forza: “Ora basta”.

È urgente agire per un cessate il fuoco immediato, senza condizioni. Solo in tal modo si potranno risparmiare altre vittime e aprire una trattativa in grado di affrontare le cause profonde di questo conflitto devastante nel cuore dell’Europa.

Siamo consapevoli che con l’aggressione russa del 24 febbraio 2022, la guerra che devasta l’Ucraina dilania anche la coscienza di ognuno e ci pone di fronte allo scenario realistico dell’apocalisse nucleare.

L’opinione pubblica europea appare come indotta alla rassegnazione alla guerra e all’inevitabile ricorso alla logica delle armi.

Il disastro in Ucraina ferisce profondamente le radici dell’identità culturale e spirituale dell’Europa. Scava un solco profondo ed inaccettabile tra due nazioni cristiane come quella russa e quella ucraina. È una guerra che appare sempre più senza via di uscita e in tal modo, mina alle fondamenta l’Europa intera, colpisce il lavoro, determina disoccupazione, produce inflazione e incremento della povertà, a vantaggio di élite privilegiate.

Chi pure proviene da differenti culture politiche non può che porsi le stesse domande:

  • Esiste un’alternativa reale ad un destino che sembra già segnato?
  • Oltre agli appelli, cosa comporta la scelta di pace in termini di politica estera, economica e industriale?
  • È possibile ancora per l’Italia, o perlomeno per gli Stati fondatori dell’Europa, un ruolo attivo distinto da quello della Nato, capace di riattivare un intervento fattivo dell’Onu?
  • Quali sono le basi di un’architettura di difesa europea?

È fuor di dubbio che una iniziativa, forte ed unitaria, dell’Unione Europea per “la pace subito”potrebbe ottenere dei risultati che al momento appaiono assolutamente insperati.

Ma questa Unione Europea non si avvierà mai su questa strada se non persuasa da una fortissima pressione dell’opinione pubblica europea.

La mobilitazione per la pace deve rivolgersi, quindi, non solo verso i governi nazionali, ma anche direttamente nei confronti dell’Unione Europea affinché assuma “un ruolo attivo ed autonomo, capace di riattivare un intervento fattivo dell’Onu”.

Non possiamo, infine, dimenticare che, oltre alla guerra in Ucraina, sono troppi e numerosi i focolai di guerra sul nostro pianeta che l’informazione prevalente tende a nascondere.  Porre fine allo sfruttamento dei territori e dei popoli, contrastando la “globalizzazione dell’indifferenza” è la grande questione del nostro tempo.

 «I teoremi sono due, in un versante c’è la distruzione della Terra e dell’intera famiglia dei popoli, il suicidio planetario. Nell’altro versante c’è la millenaria fioritura della Terra e dell’intera umanità che la abita. I popoli di tutta la Terra e le loro guide politiche e culturali sono oggi chiamati a fare questa suprema e irrecusabile scelta. Tertium non datur»: Giorgio La Pira

Venerdì 26 maggio 2023

Relazione introduttiva di Maurizio Simoncelli: Storico ed esperto di geopolitica, cofondatore di Iriad, Istituto di ricerche internazionali Archivio Disarmo.

Tavola Rotonda con gli interventi di:

Antonio Di Matteo: Presidente nazionale MCL

Cristiana Formosa e Gabriele Bardo: Movimento dei Focolari

Sergio Bassoli: Rete italiana pace e disarmo

Vanessa Pallucchi: portavoce del Forum Terzo Settore

Valeria Martano, Comunità Sant’Egidio

Walter Massa  Presidente Nazionale ARCI

Gianni Alemanno: portavoce del Comitato Fermare la Guerra

Riccardo Pedrizzi: Vice Presidente nazionale Ucid (Unione cristiana imprenditori e dirigenti)

Moderatori Giancarlo Moretti, membro esecutivo Forum Terzo Settore, e Carlo Cefaloni, redattore di Città Nuova.

 

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10 Commenti

  1. Più volte la Madonna ha detto che il digiuno e la preghiera possono fermare le guerre anche le più atroci. Io ho incominciato e credo che questa sia la strada da percorrere

  2. Buongiorno.
    Vorrei gentilmente sapere se a conclusione della tavola rotonda è stato stilato e sottoscritto un documento circa possiili mosalità concrete da mettere in atto per realizzare la auspicata fortissima pressione da parte dell’opinione pubblica italiana ed europea che faccia decidere di imboccare la strada della pace. Insomma come si è pensato di dar concretezza all'”Ora basta”? Come aiutiamo il Papa? C’e stato qualcosa di pensato concretamente ed operativamente o ci si è limitati alle riflessioni? Per esempio perchè in nessun ambiente cattolico si diffonde la notizia che è in corso la raccolta firme per indire referedum sulla illogicità della fornitura di armi, principio condiviso dalla maggioranza degli italiani che però non sono informati da tv e giornali dell’iniziativa che prova (concretamente) ad opporsi a questa logica della guerra?
    Grazie

  3. d’accordo su tutto, ok pressioni e azioni per arrivare alla sospensione della guerra da entrambe le parti, solo se arriva la sospensione della guerra si può smettere di fornire aiuti economici e militari all’ucraina che se venissero sospesi prima ne determinerebbero la scomparsa.

  4. Da sempre, la guerra è una rapina a nano armata, solo su scala maggiore. Anche ora Putin & co., dopo aver depredato la Russia, vogliono ulteriori territori da saccheggiare. Nessuno ha mai protestato per tutti i miliardari russi che venivano in Europa a spendere. Ora sembra che la resa a tutti i loro desideri (ricordate che è stato detto che la Russia si estende da Barcellona a Vladivostolk?) sia una opzione logica visto che minacciano l’uso delle armi nucleari contro di noi, che -per avere la pace,- abbiamo deciso di non costruirne. E dopo tutto quello che hanno fatto all’Ucraina, siamo pronti a porgere l’altra guancia (degli ucraini) sospendendo gli aiuti militari agli aggrediti.
    Ma che cristianesimo è? Non su dovrebbe essere pronti a tutto per aiutare gli amici nei guai?
    Meglio portare doni ai carcerati, che aiutare i derubati, molto più religioso ed evangelico – da un certo punto di vista-..

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