Centro Sociale Chiara Luce, quando cuore e arte costruiscono il bene

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Solidarietà può far rima in modo accattivante e denso con una serata d’arte, tra professionisti navigati e musicisti in miniatura, suore che cantano e danzano al ritmo cadenzato dal dj e testimonianze che danno a ogni performance il sapore della prossimità.

L’idea degli organizzatori si basava su un pensiero chiaro, “fare del mondo una famiglia”, e un pezzo di famiglia internazionale è quello che si è ritrovato il 2 dicembre nell’Aula Magna della Università Pontificia Auxilium di Roma, retta dalle religiose salesiane, per un pomeriggio musicale e l’obiettivo di raccogliere fondi per il progetto di AFN Onlus che sostiene il Centro Sociale Chiara Luce, a Kirama, in Burundi. Un luogo in cui 174 bambini con le loro famiglie ricevono istruzione, alfabetizzazione, nutrizione, cure igieniche e della salute, ovvero carezze che sanno di buono e di futuro per una popolazione che porta sulla pelle i segni di un passato di guerra e crisi terribili.

L’iniziativa è partita dalle Famiglie Giovani del Movimento dei Focolari di Roma, decise a mettere in campo un’azione solidale in vista del Natale, e la risposta è stata da grandi numeri, con 250 persone in sala oltre a quelle collegate in streaming da varie parti d’Italia, dalla Francia e perfino dall’Azerbaigian.

Una coppia, Eugenia e Giuseppe, con la piccola Agnese di 2 anni, ha illustrato le finalità del progetto in Burundi e le diverse modalità di sostegno finanziario. A loro si è sostituita una seconda coppia di presentatori, coppia anche nella vita, un vero manifesto di “mondialità” ben armonizzata, tra la misura di Jean Paul, libanese, e il brio di Melissa, colombiana, che hanno introdotto via via le esibizioni in programma.

A suscitare la prima ovazione sono stati Giacomo Fiorelli, 6 anni, con il suo piccolo violino suonato con allegra grazia, assieme alla sorellina Elisabetta Fiorelli di 4 anni, lei seduta a stringere una minuscola arpa celtica a imitazione della mamma, Claudia Dominici, che dopo aver suonato con figli ha regalato al pubblico un assolo di arpa moderna.

Tra una breve esecuzione e l’altra, sullo schermo alle loro spalle i disegni ispirati al Natale e alla pace realizzati da bimbi del quartiere e delle famiglie presenti. Sul palco anche il piano del maestro Paolo Vergari, passato dai ritmi delle filastrocche in musica dei primi due piccoli musicisti a un’aria classica e poi a un pezzo pop cantati dal soprano Cristina De Carolis. Un breve intermezzo video ha aperto una finestra sulla vita del Centro Chiara Luce in Burundi, con interviste ai responsabili, che hanno raccontato con schiettezza la sfida che comporta la cura quotidiana dei loro ospiti.

Musica e spettacolo sono ritornati con l’ensemble di artisti del gruppo ARTETECA e la loro miscellanea di vari generi, dal monologo di Luca Martella, tratto da un pezzo di Giorgio Gaber, alla comicità ritmata dalla chitarra del cantautore Claudio Cirillo, con l’accompagnamento del pianista Luca Miller, fino alla voce Gabriella Marino, che ha svariato tra brani di vario tipo con i suoi registri intensi.

L’alternanza tra spettacolo e testimonianza ha di nuovo portato sulla ribalta Ruth, una consacrata del Movimento dei Focolari, vissuta per 16 anni in Burundi, che ha assistito alla nascita del progetto, e più avanti una famiglia di origine burundese – Emime Ndihokubwayo con il marito Jean- Claude Bidogeza – ora in posti di responsabilità presso l’IFAD, il Fondo internazionale per lo sviluppo dell’agricoltura. Da loro la conferma che è l’istruzione l’arma che può sconfiggere guerre e criminalità e, viceversa, favorire sviluppo economico e formazione alla pace e alla fratellanza universale.

Le ultime note che hanno accompagnato in dissolvenza la conclusione della serata sono state quelle del dj egiziano Bishoy Lito, che hanno scatenato il ballo di tanti bambini in sala e pure quello insospettabile delle suore salesiane, che hanno fatto festa in galleria suscitando il sorriso di tutti. Sorriso che non vuole spegnersi, perché è di questo tipo di entusiasmo che si nutre quella solidarietà che ha l’ambizione, silenziosa ma potente, di fare del mondo una famiglia unita.

A conclusione della serata, un buffet frutto della generosità e della condivisione delle famiglie, con l’attenzione anche alle intolleranze per un amore concreto e personale, è stata l’occasione per un gioioso momento conviviale di conoscenza con gli artisti e tra tutti i partecipanti al concerto.

di Alessandro De Carolis
giornalista vaticanista

È sempre ancora possibile donare il proprio contributo
Bonifico intestato a: Azione per famiglie Nuove onlus
Causale: Progetto Burundi
Codice IBAN: IT92J0501803200000016978561
BIC/SWIFT: ETICIT22XXX

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