Concluso il Convegno su Chiara Lubich, donna di comunione.

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La comunità veronese ha promosso diverse  iniziative per ricordare la figura di Chiara Lubich attraverso un concerto tenuto da “T’ho trovato vocal group, una mostra fotografica multimediale sulla vita di Chiara Lubich, aperta fino al 12 novembre e il convegno dal titolo “La via di Chiara Lubich, Donna di comunione”.

Esso si è svolto alla presenza di più di trecento persone a San Giovanni Lupatoto (Verona) domenica 5 novembre 2023.

foto di A.Gloder

Hanno dato il loro contributo Lucia Abignente, Storica, docente ITVC “Claretianum” (Roma), responsabile Sezione Studi e ricerca storica – Centro Chiara Lubich (Rocca di Papa-RM); Giampietro Parolin, Economista, docente di Strategie Aziendali all’Istituto Universitario Sophia e responsabile finanziario all’ESU di Padova; Andrea Perinelli, imprenditore dell’Ap Consulting di Verona, Diletta Pasqualotto, giovane economista e Coordinatrice di “Women For Economy”, village of Economy of Francesco.

Hanno salutato i partecipanti al Convegno il Sindaco del Comune di San Giovanni Lupatoto, Attilio Gastaldello, assessori e rappresentanti istituzionali. Presenti anche l’imam di Verona Mohamed Guerfi e il vescovo di Verona S.E.  Mons. Domenico Pompili.

Lucia Abignente, relatrice, ed Elisa Trivellin, conduttrice – foto di A.Gloder

La prof.ssa Abignente ha aperto i lavori tracciando una panoramica a tutto campo della vita di Chiara Lubich, dall’esperienza nata durante i bombardamenti  della seconda guerra mondiale a Trento alle prime intuizioni che l’avrebbero portata a far nascere il Movimento dei Focolari in tutto il mondo. Particolarmente interessante, in quanto inserito nel contesto veronese, è stato l’accenno all’incontro della Lubich con San Giovanni Calabria, di cui si festeggiano in questi giorni i 150 anni dalla nascita, che la incoraggiò a proseguire nella sua opera nonostante le molte difficoltà che sembrassero chiudessero la strada all’affermazione del nuovo movimento che stava irrompendo nella chiesa cattolica. La prof.ssa Abignente ha posto l’accento su Chiara Lubich, pioniera del dialogo in quanto «ha intessuto dialoghi ad ogni livello, all’interno della Chiesa cattolica, a livello ecumenico, interreligioso e, nel più grande rispetto, anche con persone di convinzioni non religiose che condividono i grandi valori umano-cristiani di giustizia sociale, libertà, solidarietà, pace, ecc. e si impegnano a realizzarli quale contributo all’unità della famiglia umana. È entrata in dialogo anche con la cultura e le realtà umane, offrendo linee di pensiero che contribuiscono ad aprire sentieri verso una cultura rinnovata, una cultura dell’unità. Per citarne uno, basti ricordare l’agire agapico, concetto che, informato dal suo pensiero, si fa oggi strada a livello internazionale come categoria interpretativa per le scienze sociali».

Giampietro Parolin, relatore, e Andrea Perinelli, imprenditore – foto di A. Gloder

Il prof. Parolin ha dato il via all’approfondimento della relazione tra il carisma dell’unità e l’economia, in particolar modo tornando alle origini della nascita dell’Economia di Comunione e poi dell’Economia Civile, «quella prospettiva italiana per la quale, a differenza di quella inglese, il mercato è un luogo di relazione, prima che un campo di scambi astratti, un luogo nel quale civile ed economico vanno a braccetto.

Una prospettiva in cui non c’è solo il mutuo vantaggio dello scambio, ma anche la mutua assistenza fra le persone». Ha quindi sottolineato come Chiara Lubich ha immesso «la categoria della comunione all’interno dei processi produttivi, anticipando il portato del valore e dell’impatto economico delle relazioni. Da questa visione ha preso forma il concetto di beni relazionali – ovvero quei beni che sono prodotti dalle relazioni – e una preziosa attività di studio e di ricerca degli economisti che hanno accolto l’invito di Chiara, in rete con i migliori studiosi a livello internazionale, fra cui alcuni premi Nobel, da Amrtya Sen a Daniel Kahneman».

Tavolo dei relatori – foto di A.Gloder

Interessante perché assolutamente innovativa la testimonianza dell’imprenditore Andrea Perinelli che ha messo al primo posto i beni relazionali rispetto al mero profitto aziendale. Un’azienda che aderisce al progetto di Economia civile e che cerca di mettere al centro la persona, la sostenibilità e la generatività. Il rispetto della persona fa sì che una lavoratrice in maternità, con contratto a tempo determinato, non venga licenziata allo scadere del contratto o che un profugo di guerra venga definitivamente assunto alla fine dell’apprendistato lavorativo.

La dott.ssa Pasqualotto ha coordinato il villaggio «Woman per economy», al quale hanno aderito una cinquantina di giovani imprenditrici. Donne, economia e lavoro, queste le tematiche affrontate. Non è più rinviabile un’alleanza fra donne e uomini che immetta seriamente le donne nel circuito lavorativo che ancora oggi subiscono un forte tasso di disoccupazione. In un’intervista rilasciata al settimanale Città Nuova sottolineava come «l’inclusione delle donne nelle posizioni decisionali è un alleato fondamentale nella prevenzione e risoluzione pacifica dei conflitti. Se vogliamo la pace abbiamo bisogno di donne coinvolte nella società».

Patrizia Mazzola

Vedi anche articolo su Città Nuova

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3 Commenti

  1. per chi non può in presenza, come me,
    per malattia (tumore) e età (82 anni)
    è possibile seguirvi in streaming (o anche in differita)
    grazie

  2. Meraviglioso…anche se non presente Chiara sarà sempre una grande luce per ogni vero uomo (di fede). Grazie a te che mi guardi da lassù

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