Il fiume, l’alluvione, la fuga sul surf: cronaca di un salvataggio a Faenza

Marco e Maria Chiara Bubani
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Cinque anni fa ci siamo trasferiti in via Carboni a Faenza, che per noi era sconosciuta prima di incontrare la nostra casetta. Ora è una delle vie più famose d’Italia. Nel mezzo c’è il 16 maggio, il fiume, l’alluvione e la nostra fuga sul surf, salvati da un cugino.
Quel martedì pomeriggio avevamo scelto di rimanere in casa, installando pompe e sacchi di sabbia per cercare di arginare l’acqua, che due settimane prima ci aveva colto assolutamente impreparati. Non ci illudevamo di restare all’asciutto, ma il primo piano della casa ci dava la tranquillità di vivere lì dentro, semmai isolati, con le provviste necessarie per alcuni giorni. Lo studio sarebbe diventato la cucina e dall’interno avremmo continuato a gestire le pompe per tenere il livello dell’acqua il più basso possibile.

Non è andata così. Quando il fiume ha rotto l’argine, proprio in cima alla via, in venti minuti siamo rimasti intrappolati con l’acqua che già stava salendo di sopra. È stata una lotta contro il tempo. Telefonare ai soccorsi, stare alla finestra con le torce, i figli che angosciati controllavano il livello dell’acqua salire di gradino in gradino. Poi indossare scarpe e piumini per il freddo, salvare i documenti, fare uno zaino, cercare di pregare ma non riuscire a farlo, mandare messaggi per chiedere che altri preghino per noi. In tutto questo ricevo una telefonata: mio cugino Massimo ha saputo che l’argine ha spaccato proprio lì e chiede se ho bisogno. Gli dico di non fare pazzie, la situazione è pericolosa, ma abbiamo allertato i soccorsi, ma la mia voce mi tradisce e lui decide di venirmi a salvare con la tavola da surf e l’aiuto di un altro cugino. Così, nuotando in via Lapi a 4-5 metri d’altezza, tra alberi e cassonetti galleggianti, ci salva uno alla volta, partendo dai nostri tre figli. Oltre alla vita, ogni figlio salva un peluche, compagno di quell’ora di terrore, mentre noi adulti un beauty con spazzolini, portafogli e chiavi. Il resto viene inondato

Io, Maria Chiara, sono l’ultima a partire e rimango alcuni minuti da sola, seduta sulla balaustra del terrazzo, con l’acqua che già mi arriva alla vita. Non abbiamo lucernari e arrampicarsi sul tetto sarebbe stato impossibile. Stiamo scappando proprio per non morire, l’hanno capito anche i nostri figli. Eppure, in quel momento, sentendo le chiavi in tasca, penso alla mia casa. Abbandonarla è triste. Quanti migranti avranno già fatto questa esperienza. Sento che nessuno lascia la propria casa se non per un pericolo grave. Guardo il cortile che attraverserò di lì a poco a bordo del surf, prima di immetterci nella corrente della via. Se mi cascano le chiavi di casa lì, forse quando l’acqua sarà scesa le ritroverò, ma quante chiavi sono nel fondo del Mediterraneo, e nessuno le troverà mai più. Ringrazio per questa esperienza così forte, che mi permette di immedesimarmi davvero con quella parte di umanità nata a sud del mare.

Con il surf veniamo portati alle mura della città, che assaliamo con una scaletta come nel Medioevo. Un’amica, che abita di fronte, uno alla volta ci accoglie nel buio di casa sua. Ci siamo svestiti, asciugati, e ci ha prestato nuovi abiti per non morire di freddo. Anche il centro della città inizia a essere in pericolo e così scappiamo dalla suocera in campagna, salvando anche la macchina nuova. Il primo pensiero è stato telefonare a Chiara, la moglie di Massimo, per ringraziarla e avere sue notizie. Dopo aver messo in salvo altre persone è rientrato a casa, stremato ma vivo. Li ringraziamo entrambi, lui ci ha davvero salvato la vita, e lei lo ha lasciato fare, pur essendo consapevole del pericolo che avrebbe corso (anche loro hanno due figlie). Ci ritorna la frase del Vangelo: «Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici» (Gv 15,13). Massimo e Chiara sono stati davvero pronti a metterla in pratica per noi.

Marco e Maria Chiara Bubani

FONTE: IL PICCOLO DI FAENZA

Vedi altri articoli sull’alluvione:

https://www.focolaritalia.it/2023/06/07/tre-giorni-a-spalare-fango-diario-dalla-romagna/

https://www.focolaritalia.it/2023/05/26/in-soccorso-degli-alluvionati/

https://www.focolaritalia.it/2023/05/19/emergenza-alluvione-in-emilia-romagna-e-marche-raccolta-fondi/

 

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