A Trieste si accende la pace

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Il 24 febbraio 2023, presso la Chiesa Madonna del Mare di Trieste, ha avuto luogo un momento di preghiera ecumenica per la pace, ad un anno dall’inizio della guerra in Ucraina.

Canti, letture e preghiere hanno guidato pastori e fedeli di diverse Chiese cristiane – avventista, luterana, metodista valdese, serbo ortodossa, greco ortodossa e cattolica, durante un momento di unità, rivolti tutti verso un sogno comune: la pace.

Storicamente, infatti, la città di Trieste è stata un luogo di incontro, a volte anche di scontro, sociale, politico e religioso. Per una realtà relativamente ridotta come questa, ospitare sul territorio comunità cattoliche, luterane, valdesi, avventiste, serbo-ortodosse e greco-ortodosse, è una importante manifestazione del fatto che fedeli con professioni religiose diverse possano convivere pacificamente.

Al giorno d’oggi è quasi normale sentire parlare di incontro ecumenico, come se questo fosse sempre esistito. Invece, questa realtà è recente, ed è la dimostrazione che nonostante il credo diverso le Chiese cristiane si vogliono impegnare a costruire un cammino comune, al di là delle differenze, delle ferite e incomprensioni.

Se ce la fanno istituzioni secolari come queste, perché non dovremmo noi?

Questo incontro ecumenico ha sottolineato delicatamente quanto la pace sia un concetto che va al di là del credo, della nazionalità, e del ruolo che ciascuno svolge all’interno della società, non è solo un tema largamente dibattuto da funzionari di Stato, leader politici e giornalisti: questo coinvolge ciascuno di noi.

“Accendi la pace, comincia da te!”, canta, infatti, il Gen Verde, invitando ciascuno a prendere parte alla costruzione di un mondo unito. Questo obiettivo va raggiunto passo dopo passo, partendo proprio dai gesti più piccoli e quotidiani, mantenendo buoni rapporti con il vicinato, con i colleghi, con i compagni di scuola, e, non per ultimo con i famigliari.

Durante la celebrazione del 24 febbraio non sono mancate alcune testimonianze da parte di cittadini ucraini aiutati dalla Comunità di Sant’Egidio e dal Movimento dei Focolari durante questo difficile anno.

La ricchezza della diversità di credo si è manifestata anche sotto forma di diverse riflessioni offerte dai rispettivi rappresentanti della comunità ecumenica presenti.

Le parole di ciascun pastore hanno creato un’interessante meditazione su come vivere in pace nel nostro mondo. Questa, infatti, non è da intendere solo come assenza di guerra, ma è un sentimento di armonia totale dell’essere. La pace significa anche pace con sé stessi, con l’ambiente che ci circonda e ovviamente, con il nostro prossimo.

Per fare tutto ciò è necessario essere “agenti di riconciliazione”, citando le parole del pastore protestante valdese Peter Ciaccio. La ricerca della pace avviene tramite l’incontro con Dio, che si manifesta attraverso l’Altro.

Infine, la celebrazione si è conclusa recitando la preghiera che unisce tutti i fedeli presenti, nessuno escluso, il Padre Nostro, e intonando insieme la canzone del Gen rosso “Semina la pace”, con l’augurio del pastore avventista Michele Gaudio “Che la guerra finisca, ma che il processo di pace continui nella nostra vita.”

Martina Pitacco

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