Ddl Zan, un’opportunità di dialogo

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Il disegno di legge Zan titolato “Disposizioni in materia di contrasto dell’omofobia e della transfobia” che come noto prende il nome dal firmatario (il deputato Alessandro Zan) è al centro del dibattito politico. Infatti si va al voto in aula il 13 luglio 2021, alle ore 16.30, dopo che nella Commissione giustizia al Senato non si è trovata la auspicata mediazione.

Ricordiamo che il Ddl Zan è stato approvato alla Camera il 4 novembre 2020 con larga maggioranza di voti.

Il Movimento politico per l’unità Italia, già un anno fa a luglio, ha intercettato che il Ddl Zan, non ancora balzato agli onori della cronaca, meritava di essere approfondito e di essere oggetto di un dialogo profondo.

Consapevoli che se un progetto di legge si può migliorare è quindi necessario discernere quei confini sottili che potrebbero rendere una legge troppo interpretabile dall’organo giudicante o addirittura inutile, abbiamo pertanto concordato che il migliore modo di intraprendere un dialogo fosse quello di ben informarsi.

Successivamente, attuando le parole del Presidente Mattarella a Trento, in occasione del centenario di Chiara Lubich, che ha definito quanti si ispirano al carisma dell’unità, estremisti del dialogo, abbiamo organizzato nell’arco di questo ultimo anno tre webinar e un laboratorio parlamentare dove abbiamo invitato esperti di diritto penale e costituzionale in dialogo con alcuni parlamentari e politici locali di vari schieramenti.

Utili e interessanti gli approfondimenti sui contenuti del disegno di legge Zan che ci hanno aiutato a cogliere i rischi e le opportunità del nuovo impianto normativo anche in piena sintonia con gli esperti di comunione e diritto.

Tutti i partecipanti ai webinar organizzati da Mppu Italia, seppur anche di idee diverse, si sono ritrovati nel principio di eguaglianza riconosciuto dall’art. 3 della nostra carta Costituzionale; il punto dal quale continuare il dialogo proficuo per una legge migliore a tutela di tutti.

Per approfondire si veda il sito del MPPU e i numerosi articoli pubblicati da Città Nuova.

Angela Grassi

 

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