Acqua in un terreno arido

Già vedova, da poco avevo perso anche mio figlio per un incidente. Durante il giorno il lavoro un po’ mi distraeva, ma poi veniva il terribile momento del rientro a casa… una casa silenziosa, dove nessuno mi aspettava.

Quella sera mi sorpresi alla telefonata di una giovane collega d’ufficio. La voce le tremava come se stesse lì lì per scoppiare in pianto. Quando Donatella cominciò a sfogarsi per una incomprensione del suo fidanzato, dovetti frenare un moto d’impazienza.

Ascoltare le lamentele altrui per problemi di così poco conto rispetto a ciò che mi bruciava dentro mi riusciva insopportabile. Tuttavia mi sforzai di ascoltarla, almeno per educazione.

A poco a poco un nodo cominciò a sciogliermisi dentro. Per un attimo mi “dimenticai” e quasi senza accorgermene mi vennero alle labbra parole di conforto, di speranza, tanto simili a quelle che altri avevano cercato per me.

Lo strano era che, oltre all’amica, anch’io ne ero risollevata. Come un’acqua che viene a ristorare, non si sa da dove, un terreno arido.

(Tratto da Il Vangelo del giorno, Città Nuova, anno VII, n. 3, maggio-giugno 2021)