Cantare a Dio il mio Sì

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Qualche tempo fa ho iniziato a star poco bene, stavo vivendo una situazione molto difficile che mi procurava tanto dolore, cercavo di fare, per quel che potevo, tutta la mia parte per affrontarla  e cercavo di affidarmi all’Amore di Dio, non riuscivo però a capire quale fosse la sua volontà: come dovevo comportarmi, che scelte fare in merito…

L’unica certezza era l’aver riconosciuto in questo dolore un volto di Gesù Abbandonato e cercavo di amarlo e di accoglierlo, ma….era difficile! Poiché la cosa durava ormai da parecchio tempo mi accorsi che la mia salute ne stava risentendo, credevo di rischiare la depressione, non capivo se fossi vittima di crisi di panico o se si trattasse di qualcos’altro, dovevo fare qualcosa: amare Gesù Abbandonato non significa“rassegnarsi al dolore”.

Così mi decisi a rivolgermi a degli specialisti, medici e psicologi, e iniziai a sottopormi ad una serie di sedute, di visite mediche, di esami specialistici, tutte cose che però richiedevano anche lunghi tempi di attesa. In particolare c’era un esame importante che avrebbe potuto darmi un responso definitivo per cui avrei dovuto aspettare tre mesi.

Però siccome io sentivo di peggiorare di giorno in giorno, un mattino pregai con tutto il cuore Gesù perché mi aiutasse e mi attaccai al telefono per telefonare a tutti gli ospedali del territorio e vedere se fosse possibile anticipare quell’esame, ed in effetti avvenne un piccolo miracolo: al Policlinico si era liberato un posto esattamente per quel pomeriggio!

Il giorno dopo, quando lessi l’esito arrivatomi sul fascicolo elettronico della Regione, seppi finalmente qual era il mio male: il morbo di Parkinson…. è stato un colpo! Chiamai mio marito per farglielo leggere, ci siamo abbracciati e vi confesso che sono scese lacrime di sconforto, avevo appena compiuto 58 anni, come era possibile? Mi sentivo troppo giovane per quel tipo di malattia e mi chiedevo “perché?”

Nello stesso tempo però ringraziai Gesù perché avevo avuto la possibilità di anticipare di ben tre mesi le cure. Nel frattempo, dopo tanta sofferenza, la situazione dolorosa di cui parlavo all’inizio andava verso la risoluzione, ma ecco che mi si presentava davanti una malattia cronica, degenerativa, che sarebbe andata via via peggiorando col tempo, che avrebbe limitato la mia libertà di movimento….. tenete presente che io sono una persona molto sportiva, sono un’ insegnante di Scienze Motorie e Sportive, lo Sport, l’attività fisica è parte di me!

All’inizio ho protestato un po’ con Gesù: mi sembrava di perdere qualcosa di troppo importante per me. Ma ancora una volta ho ripensato alla scelta che avevo fatto ancora quando ero giovane, e che avevo più volte rinnovato durante la mia vita: “Sei tu Gesù Abbandonato l’unico mio bene!” Anche questa volta volevo essergli fedele e ripeterglielo con la certezza che Lui mi avrebbe sostenuto. Poi sono stata confortata dai medici che mi hanno raccomandato di fare tanta attività fisica, “evviva”, esclamai, è proprio quel che desidero!

Grazie ai farmaci ho iniziato subito a stare molto meglio, ma visto che il Parkinson è una malattia degenerativa, non so di preciso cosa mi succederà, ho deciso di vivere l’attimo presente, consapevole che ci saranno momenti di difficoltà e di prova, che il mio “si” sarà da ripetere di volta in volta, ma allora chiederò a Lui la forza e la serenità per essergli sempre fedele.

Mi è venuto spontaneo poi in quei giorni subito dopo la diagnosi, scrivere una canzone, molto semplice, per raccontare cantando la mia esperienza interiore, per cantare a Dio il mio SI, e mi sono accorta di quanto mi aiuti ogni tanto prendere in mano la chitarra e ricantarla: l’anima si riempie di pace! L’arte (per quel poco di artistico che sono riuscita a creare) è veramente una forma di avvicinamento ai misteri di DIO!

C.M.  

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