Concluso a Catania il cantiere “Kick Off 5”

con ottanta giovani di sei regioni italiane

 

Sono i “Ragazzi per l’Unità” (diramazione giovanile del Movimento dei Focolari, presente in 182 nazioni, formato da ragazzi e ragazze, di diverse culture e religioni) che a Catania hanno sperimentato una delle iniziative del programma “Coloriamo la città” che, in varie nazioni del mondo, li vede impegnati a costruire piccole realtà di fraternità e segni tangibili del loro impegno concreto per gli ultimi. La loro azione porta a realizzare dei piccoli “punti colorati” nella città che vive i tanti problemi della marginalità sociale, della povertà, delle tante necessità della città.

Un’esperienza che ha toccato profondamente gli ottanta ragazzi che hanno partecipato: “Ho capito quali sono i veri problemi del mondo” è il commento di uno di loro. Ecco altri commenti dei ragazzi, lasciati nei “bigliettini” nell’ultimo giorno del “Kick Off 5”: “Sono cambiate molte cose, specialmente è aumentata la mia amicizia con gli altri”, “Ho trovato la felicità”. “In questi giorni ho imparato a conoscere bene i ragazzi e mi sono divertito tanto facendo nuove conoscenze”, “Ho imparato a donare tutto me stesso per aiutare il prossimo”. “Ho imparato molte cose. Questi giorni mi hanno fatto diventare più disponibile con il prossimo”.

La sintesi dell’esperienza vissuta nelle parole di Elisabetta Lussu ed Eliseo Perticarini, responsabili dei “Ragazzi per l’unità” della Sicilia orientale: «Insieme ai ragazzi – afferma Eliseo Perticarini – abbiamo cercato di vivere quanto Papa Francesaco ci ha insegnato quando parla di usare la testa, le mani ed il cuore: abbiamo usato la testa per studiare ed informarci, approfondendo tematiche come la fame nel mondo, l’educazione civica e l’immigrazione. Abbiamo ascoltato con il cuore il grido di chi soffre: per questo abbiamo sensibilizzato e coinvolto gli adulti della comunità di Catania. Abbiamo infine aperto le mani al dono e all’accoglienza con azioni concrete: gli anziani delle case di riposo, i bambini delle periferie, gli uomini e le donne senza fissa dimora».

«L’esperienza è stata molto significativa, – aggiunge Elisabetta Lussu – sia perché si sono visti i ragazzi in una veste diversa da quella presentata normalmente dai mass-media: superficiali, poco impegnati nel sociale, autoreferenziali. I giovani del Kick Off hanno invece mostrato una forte sensibilità ed espresso quanto di meglio ognuno poteva dare e il lavorare e vivere insieme ha avuto un effetto amplificatore dei talenti e delle doti di ciascuno. Ritorneranno nel proprio ambiente più forti e decisi nel promuovere i valori della solidarietà, dell’accoglienza e del dialogo ad ampio spettro. Anche gli adulti che li hanno affiancati si sono sentiti rafforzati nel loro impegno a lavorare con le giovani generazioni».