Il “signor nessuno”

Quale direttore generale di una Usl, ero stato sospettato di avere dato (o aver avuto intenzione di dare) tangenti a fronte di un importante incarico di consulenza a livello europeo.

In assenza di chiarimenti dalla Procura della Repubblica, sono stato costretto ad abbandonare ogni attività lavorativa di carattere pubblico e privato e in un baleno sono diventato il “signor nessuno”, isolato e solo.

Non c’era nessuna sentenza di colpevolezza, eppure tutto attorno a me si muoveva come se fossi un reo. Sono entrato in un tipo di esistenza allucinante, con grave pregiudizio per la salute. Ho sentito la morte dentro di me, l’ho anche fortemente desiderata. Dio stesso sembrava scomparso. Unico sostegno la vicinanza di una persona cara: «Gesù abbandonato ti ha voluto un po’ simile a sé.

La prova passerà, ma resterà nella tua anima la ricchezza del tuo amore a lui». Ed è stato proprio così. Dopo otto anni di deserto e di angoscia ho visto riconosciuta la mia innocenza. Quei momenti d’inferno si sono rivelati la più fantastica e ricca esperienza della mia vita.

M.B. – Italia

Da “Il Vangelo del giorno” – N. 3 Marzo 2018 p.105 Città Nuova Editrice