Sinodalità stile di vita

A Sassone (Rm), seconda tappa del “percorso ecclesiale” della Chiesa in italia a un anno dal convegno di Firenze. Incontro con mons. Galantino, segretario generale della Cei

Lo scorso 11 ottobre, anniversario dell’apertura del Concilio Vaticano II, una quarantina di sacerdoti del Movimento dei Focolari, ritrovatisi a Sassone, vicino Roma, per il secondo appuntamento di un percorso che vuole dar vita ad un “cantiere ecclesiale”, hanno vissuto un momento particolarmente significativo: il dialogo con mons. Nunzio Galantino, Segretario generale della Conferenza Episcopale Italiana.

Dopo l’incontro dell’aprile scorso (vedi Un cantiere in cui operare insieme su Città Nuova online del 2 maggio), si era fortemente auspicata questa seconda tappa come l’occasione di metterci in ascolto di ciò che lo Spirito dice alla Chiesa e cogliere ciò che in questo momento storico è più urgente alla missione in Italia.

img_3741Ed è stato così! Abbiamo avvertito infatti – grazie all’intervento del vescovo – che le urgenze di questo tempo sono un appello a cui dare una risposta responsabile; pongono la necessità di vincere l’irrilevanza nella quale cade la Chiesa quando è contagiata da «malattie mortali» come il cadere nei luoghi comuni e nella retorica, l’usare un linguaggio politicamente corretto, che però è incapace di convertire «cuore, mente e mani». Per questo mons. Galantino ha invitato a far emergere lo «specifico» della comunità cristiana: la Vita che scaturisce dalla Parola di Dio e dalla preghiera e alimenta quello stile sinodale più volte richiamato da papa Francesco; «perché la sinodalità, prima che una struttura ecclesiale, è stile di vita che prende sul serio i verbi indicati nel capitolo ottavo della “Amoris laetitia”: accompagnare, discernere e integrare la fragilità. Perché la vita interiore è possibile solo nella comunione».

Le domande e le risposte che ne sono seguite hanno ancor più evidenziato l’importanza di fare di più e meglio perché la Chiesa per la presenza del Signore contagi le persone e moltiplichi luoghi e ambienti in cui vivere la comunione e l’unità.

Su cosa lavorare dunque nei prossimi mesi? Diverse erano le proposte: sinodalità, situazioni di difficoltà e fragilità dei preti, rapporto preti-laici, una formazione adeguata ai tempi, la Parola di Dio nella vita e nella formazione, valorizzare di più le esperienze pastorali, identità e dialogo con il mondo, attenzione alle nuove generazioni, unità nella diversità, la profezia nella Chiesa, scuole di comunione e fraternità… All’unanimità si è pensato di partire dal tema della sinodalità, che, come per i discepoli di Emmaus, è l’esperienza dell’incontro con il Risorto.

Don Emilio Rocchi – Don Mario Benedini – Don Sergio Pellegrini